Una prima vittoria dell'APRI
Segnaliamo la circolare ministeriale inviata il 6 Ottobre dal Miur a tutte le università italiane, e riprese da un articolo di Gianni Trovati su Il Sole 24 Ore di oggi.
Si tratta di una prima vittoria dell'Apri (Associazione dei Precari della Ricerca Italiani), che da mesi aveva chiesto al Ministero di fare un po' di chiarezza.
I punti affrontati sono:
1. Difformità nei bandi di concorso rispetto a quanto previsto dalla "nuove regole". Spesso sono ancora presenti prove scritte ed orali, e soprattutto in molti bandi è previsto che la discussione e illustrazione dei titoli sia oggetto di valutazione separata. Tutti questi bandi sono a rischio annullamento.
2. Limiti di pubblicazioni. Il Ministro dovrebbe fare il mea culpa per essersi "dimenticata" di eliminare la norma che permette alle Facoltà di porre limitazioni massime al numero di pubblicazioni da presentare (come del resto aveva inutilmente chiesto l'APRI durante l'iter di conversione in legge del decreto-legge 180). Il Miur ha in qualche modo riparato presentando questo emendamento al ddl sui "lavori usuranti", il cui iter però sarà molto lungo. Di conseguneza nella lettera ai rettori, il Ministro chiede di "astenersi da voler utilizzare questa opzione fino a quando l'emendamento sarà approvato".
E' anche importante ricordare la storica sentenza del TAR di Palermo, che ha ANNULLATO un concorso da ricercatore nel settore MED/28 bandito dall'Università di Palermo. Tra le motivazioni dell'annullamento vi è anche il fatto che il bando prevedeva una limitazione a 10 pubblicazioni, giudicata "irragionevole" e "limitativa" da parte dei giudici. In particolare, scrivono i giudici: «Il Collegio ritiene che, sebbene l’articolo 2, comma 6 del D.P.R. n. 117/2000 prevede la possibilità di limitare il numero di pubblicazioni presentabili, tale facoltà debba, comunque, essere ragionevolmente esercitata e congruamente motivata, anche in relazione alla specifica disciplina oggetto della selezione, in modo da assicurare “l’adeguata valutazione dei candidati”, così come prescritto dalla norma citata. Pertanto, l’aprioristica limitazione di 10 pubblicazioni valutabili, non sorretta da alcuna motivazione in ordine alle ragioni di tale determinazione, appare irragionevole e limitativa delle effettive possibilità di valutazione del candidato».
Vi segnaliamo, a tal proposito, il botta e risposta tra l'Apri ed il Politecnico di Bari.
3. Ricercatori a tempo determinato. Vengono riprese le nostre denunce di scarsa trasparenza in queste procedure, che sono poi state riprese da un articolo di Flavia Amabile su La Stampa. Viene chiesto agli atenei di dare maggiore pubblicità ai bandi, aumentare i termini di scadenza ad almeno 1 mese (attualmente ci sono bandi che scadono anche dopo una settimana) e, soprattutto, viene annunciato che i bandi saranno disponibili sulla banca dati del sito "Reclutamento" del Ministero e sul sito europeo Euraxess.
tre osservazioni rapide:
RispondiElimina1. il decreto sui td combinato con la nota ministeriale dei concorsi va incontro a molte delle richieste storicamente avanzate da APRI e conferma utilità e validità dei metodi di lotta adottati.
2. va da sé che continueremo a fare il nostro mestiere di cani da guardia e denunceremo senza esitazioni eventuali tentativi di aggiramento delle norme. Personalmente ritengo che se entro due settimane tutti gli atenei non avranno provveduto a modificare i bandi in conformità col dettato legislativo dovremo chiedere al ministro (comunicandolo anche alla stampa) che i bandi irregolari vengano cancellati.
3. inoltre alla luce del testo (che poteva anche essere più chiaro) della nota firmata da mary star riterremo invalido e pertanto contesteremo quelle procedure concorsuali che attribuiscano un peso al colloquio nella valutazione dei candidati. In base alla legge il colloquio NON deve rientrare nella valutazione, che si limita a titoli e pubblicazioni
@ mino
RispondiEliminamagari è il caso di postare il link al botta e risposta col poliba
Ma la questione sollevata da alcuni della precisazione che la discussione sui titoli non deve pesare sulla valutazione? Mi sembra la cosa più importante di tutti, perché se la cosa non viene precisata ed esplicitata dal ministro, si lascia una scappatoia grande come una casa per la manipolazione. Non prendiamoci in giro: le commissioni potranno comodamente trincerarsi dietro la "insindacabilità del giudizio" per fare come gli pare!
RispondiElimina@ dingo
RispondiEliminail problema che poni è rilevante. la nota ministeriale sul tema è confusa e poteva essere scritta meglio.
pare che il miur ritenga che attribuire peso al colloquio nella valutazione sia ILLEGITTIMO. Noi naturalmente siamo dello stesso avviso perché il colloquio è l'ultima scappatoia in mano alle baronie per deviare l'iter concorsuale a favore dei soliti predestinati.
Io credo e spero che le università reagiranno alla nota modificando i bandi opportunamente e togliendo riferimenti a prove orali e ANCHE al ruolo del colloquio nella valutazione. Se non lo faranno potremo considerare ricorsi ad hoc. In ogni caso ritengo corretto vagliare attentamente quel che accadrà nelle prossime settimane, se i bandi non saranno corretti presti e bene dovremo denunciare ogni irregolarità alla stampa e chiedere al MIUR di rispettare gli impegni presi e annularli
@ Dingo.
RispondiEliminaLa parte che indichi è contenuta nella (infelice) frase della lettera del Ministro: "in alcuni casi i bandi prevedono una prova orale valutata separatamente".
Certo, se invece di "prova orale" avesse scritto, che ne so, "colloquio" o meglio ancora "illustrazione/discussione dei titoli", sarebbe stato molto meglio.
Comunque fatto sta che la valutazione separata della illustrazione/discussione dei titoli è illegittima.
P.S. Qualche complimento all'Apri per aver combinato questo pandemonio? pensate che senza la nostra battaglia sarebbe stata inviata ugualmente la circolare?
ragazzi i miei complimenti! Ottimo risultato. Ora però teniamo gli occhi aperti per vedere se modificano i bandi, stando alla comunicazione della ministro i bandi usciti dopo l'approvazione della 1/99 sono tutti "illegittimi"
RispondiEliminaHo pubblicato 7 monografie (2 delle quali per collane che, prima di me, riservavano accesso soltanto ad ordinari); ho un totale di 90 pubblicazioni. Ho sempre soprasseduto a presentarmi ai concorsi cui mi ero iscritto perché sapevo (non "intuivo", ma "sapevo") che mi avrebbero stroncato agli scritti o agli orali. Questi concorsi sono stati vinti da gente con monografia unica stampata, appositamente per il concorso, da librerie locali, e con una manciata di saggi. Finalmente potrò andare fino in fondo, grazie all'Apri (e grazie, permettetemelo, al ministro, che ovviamente aspettiamo alla prova finale: quella della Riforma). Intanto, grazie all'Apri per aver fatto la cosa più difficile in questo Paese: crederci. Vi raccomando, anche, di prestare attenzione alla conoscenza delle lingue straniere, richiesta da alcuni bandi: capita anche nelle prove di dottorato che i prescelti si allenino per giorni a tradurre il testo che verrà loro proposto...
RispondiElimina@ anonimo
RispondiEliminaprocedo per punti:
1. datti un nick così si può dialogare meglio
2. se ti piace il lavoro di apri perché non ti iscrivi?
3. non temere, vigiliremo su tutto, comprese le prove di lingua che sono del tutto illegittime. i concorsi devono prevedere solo valutazione di titoli e pubblicazioni e colloquio - sui soli titoli - che non pesa sulla
valutazione.chi non modificherà i bandi si aspetti ricorsi
4. perchè l'attuale sistema funzioni dobbiamo fare anche noi la nostra parte e presentarci in massa a tutti i concorsi. ora che i commissari sono sorteggiati e non ci sono più prove scritte e orali è possibile giocarsela e le verifiche saranno significative solo se ci saranno tanti candidati disposti a misurarsi sul terreno del merito.
..certo, anonimo, del resto la presenza di una prova di lingua OGGI RADICALMENTE ILLEGITTIMA è la spia che alcuni atenei vogliono considerare la discussione dei titoli, non solo come una valutazione a se stante, il che è già PROFONDAMENTE sbagliato, ma anche come una vera e propria PROVA ORALE.
RispondiEliminaSolo intendendola come una prova orale, infatti, è possibile inserire la prova di lingua che, secondo la legge generale sui concorsi pubblici, compone, appunto, la prova orale.
Del resto, fanno proprio i "finti tonti". Ad es, il concorso da associato prevede la discussione delle pubblicazioni come oggetto di una valutazione separata, ma siccome si tratta, appunto, di una disucussione delle pubblicaizoni, e non di una prova orale, non si è mai prevista la prova di lingua in tale concorso.
Allora, però, non si capisce perchè mai la discussione delle pubblicazioni (concorso da associato) giustamente non sia mai stata intesa come una prova orale, mentre la discussione dei titoli (nuovo concorso da ricercatore) debba esserlo.
Tom
Qualcuno può postare i link delle banche dati dei concorsi a Ric TD ?
RispondiElimina..vedo che io ed insorgere la pensiamo alla stessa maniera su tutta la linea.
RispondiEliminaAnche io, del resto, voglio lanciare un appello:
se ritenete che quello che abbiamo fatto per il sistema in generale e per ogni precario in particolare sia importante DATECI UNA MANO NON UNA PACCA SULLA SPALLA!
Abbiamo bisogno di gente che lavori con noi a queste cose, ed anche di pesare di più numericamente.
FORZA!
www.ricercatoriprecari.it
Tom
Ho messo anche il link con il botta e risposta tra Apri e Politecnico di Bari per i bandi con limite a 2 pubblicazioni (Facoltà di Architettura).
RispondiEliminaBene, tutto molto bene.
RispondiEliminaContinuate cosi' (io da strutturato non posso che parlare in seconda persona), destrutturate il sistema, mandate in crisi le vecchie logiche.
E spargete la voce che adesso bisogna fare domanda in tutti i possibili concorsi. Magari quei tanti parassiti che popolano l'università riusciranno lo stesso a fare passare i soliti noti, ma almeno se la faranno un po' sotto e inizieranno davvero a capire che l'aria sta cambiando.