domenica 18 dicembre 2011

Bellissima Alessandria. Per la meritocrazia nei concorsi, 10 100 1000 petizioni


Nell'Italia delle cento città e delle cento università, una notizia che infonde speranza non viene dai grandi atenei di Roma, Milano, Bologna etc. ma da un piccolo ateneo di "periferia".

L'esito contestato di un concorso in economia politica alla facoltà di giurisprudenza dell'Università del Piemonte Orientale ha suscitato la risposta della comunità accademica, con in prima fila precari e ricercatori ma anche professori associati e ordinari, che ha fatto circolare una petizione capace di raccogliere numerose adesioni in pochi giorni attirando l'attenzione dell'opinione pubblica sulla vicenda.

Ebbene, oggi i firmatari della petizione hanno ricevuto la seguente comunicazione:

Gentile firmatario,
siamo lieti di comunicare che, in data 16 dicembre 2011, il Rettore Prof. Paolo Garbarino ha inviato ai sottoscrittori della Lettera aperta il seguente comunicato:

In merito al concorso per un posto di ricercatore di Economia politica bandito dalla Facoltà di Giurisprudenza di Alessandria, il Rettore, professor Paolo Garbarino, dopo aver effettuato una verifica degli atti, ha riscontrato irregolarità. Gli atti, pertanto, non sono stati approvati e sono stati rinviati alla Commissione giudicatrice. La Commissione è stata invitata formalmente a riconvocarsi per rinnovare la procedura concorsuale a partire dalla definizione dei criteri, in coerenza con la normativa vigente.

Ringraziamo il Rettore per l’attenzione prestata alla Lettera aperta e per la celerità e lo scrupolo con cui ha valutato la documentazione del concorso in oggetto. Nel ringraziarla per il suo sostegno all'iniziativa, rinnoviamo la speranza che questa vicenda contribuisca a diminuire la discrezionalità della selezione nelle procedure comparative per il reclutamento del personale universitario. Cordiali saluti.


Non possiamo che augurarci che l'esempio di Alessandria si diffonda come un'epidemia nel nostro Paese, segnando una svolta nel senso della meritocrazia nei concorsi come accade negli altri paesi europei e altrove nel mondo, a partire dai prossimi concorsi a ricercatore tempo determinato che inizieranno presto a svolgersi e per i quali le prospettive sono tutt'altro che beneauguranti. Molti di questi nuovi posti a tempo determinato infatti finora sono stati banditi su profili ultra-particolareggiati e in tutta evidenza "tagliati su misura" come un abito di nozze, e non emerge con chiarezza quando siano davvero legati a progetti di ricerca finanziati dall'esterno con fondi extra-statali.

Se non si avrà tale svolta meritocratica, come purtroppo tutto lascia presagire, l'Italia sarà condannata alla marginalità e al declino, più di quanto lo sia già oggi.

Alessandria però indica una nuova strada possibile. Non è che l'inizio?