domenica 8 giugno 2014

APRI incontra la CRUI

Il 22 maggio alle ore 9 una delegazione APRI (Associazione del Precari della Ricerca Italiani) ha avuto un incontro con la CRUI (Conferenza dei Rettori Universitari Italiani), rappresentata dalla persona del Prof. Alberto Tesi (Rettore dell’Universita’ di Firenze), delegato della CRUI alla Ricerca Scientifica.
Vogliamo qui proporre un breve resoconto di questo incontro.

Il Rettore Tesi ci e’ parso in linea con le proposte APRI.
Riguardo alla nostra proposta di un Bando nazionale sullo schema del Montalcini ma aperto anche ai giovani ricercatori in Italia, il Prof. Tesi ha affermato di ritenere la nostra proposta sensata e che, anzi, egli vorrebbe diventasse qualcosa di strutturale: praticamente un Montalcini senza limiti di età e/o residenza che assicuri 100 (numero da discutere) posti all'anno da Ricercatore a Tempo determinato di cui al comma b (RTDb), la Tenure Track Italiana,  i cui vincitori che possano scegliere la sede e portare con se un cofinanziamento del MIUR in modo da costare solo l’equivalente di 0.2 punti organico all’Ateneo che li recluterà, esattamente con un Ricercatore a Tempo Indeterminato (RTI).
Il Rettore Tesi non ha nascosto le relative difficoltà, ma ci ha assicurato che la CRUI farà pressione per quanto può per attuare una simile strategia ed ha anche affermato che si tratta di qualcosa da fare con urgenza.

per quanto riguarda le richieste CRUI di 1500 posti all'anno per Ricercatori a Tempo Determinato, ci ha confessato che nella sua mente si tratta di RTDb, ma che le pressioni di molti rettori hanno trasformato in RTD generici. Ha anche detto che, rispetto al loro documento, dobbiamo capire che la CRUI non può esimersi dal chiedere almeno una quota di "promozioni" se poi vuole anche chiedere il piano straordinario per i precari.
Il timore di APRI, come abbiamo ribadito, resta quello che “RTD generici” si traduca in massima parte in RTD di tipo a (cioè senza la garanzia della Tenure Track).

Anche sulla presenza di profili nei bandi la buona notizia è che durante la riunione della giunta (tenutasi il giorno precedente al nostro incontro), è stato detto chiaramente che NON si possono né si devono introdurre profili specifici nei bandi concorsuali, l’unica possibilita’ consentita dalla legge resta quella di indicare un profilo esclusivamente indicando uno o piu’ settori scientifico-disciplinari. Il Prof. Tesi ha chiesto un po' di pazienza sulla cosa perché secondo lui è un mero problema amministrativo, che si sta risolvendo, anche se lentamente.

L’unica nota negativa dell'incontro c’e’ parsa quando il Prof. Tesi ha velatamente fatto notare che se ci si rende conto che la legge Gelmini non funzionerà, l'unica via futura sarebbe una “ope legis” di qualche tipo. E’ stato solo un accenno alla cosa, senza dargli troppa importanza e presentandolo come opzione molto remota. In ogni caso, secondo il Prof. Tesi, e’ oggi,  alla fine della campagna elettorale per le elezioni europee, che bisognerebbe cercare di capire meglio che cosa si può (o non si può) fare nel concreto.

In ultimo Tesi si e’ mostrato molto preoccupato  per il fatto che, a sua opinione, l’Università sta imboccando la direzione dei “discount del sapere”: a parità di titolo legale, lo studente andrà nelle università dove si paga meno e si studia anche meno. Secondo lui, proprio in quest'ottica, ci sono state nel 2014 ben 20 domande per l'apertura di nuove università!

Inoltre, riguardo a valutazione ex-post e VQR, il Rettore Tesi concorda con APRI che se il sistema premiale non diventerà un sistema basato sui singoli Dipartimenti (e non come oggi sugli Atenei) cambierà poco.