giovedì 31 ottobre 2013

Pasticcio turn over - il parere di Vito Plantamura

Com’è noto, la polemica sul decreto ministeriale di ripartizione dei punti organico alle Università, che vede alcuni Atenei particolarmente avvantaggiati, ed altri, in prevalenza meridionali, molto sfavoriti, è nata a seguito di un articolo, apparso inizialmente sul sito ROARS, di un ricercatore di matematica –Beniamino Cappelletti Montano- che è stato uno dei fondatori dell’APRI. La replica del Ministro non si è fatta attendere, anche con un’intervista sul Mattino di venerdì scorso, alla quale ha fatto eco un’intervista dell’on. Boccia sulla Gazzetta del giorno dopo, e si basa su argomenti giuridici. Al proposito, quindi, chiediamo il parere di Vito Plantamura, un altro dei fondatori dell’APRI, che oggi è ricercatore a tempo indeterminato di area giuridica all'università di Bari.


Caro Vito, secondo te gli argomenti giuridici del Ministero sono fondati?

In sintesi, la Carrozza sostiene di non aver operato alcuna scelta, di aver avuto le mani legate dalla normativa vigente, che era stata prevista dal precedente governo Monti, e di essersi limitata ad applicare i criteri di legge. Secondo me, invece, la Carrozza ha applicato al decreto del 2013 dei criteri restrittivi che, per legge (art. 7 del d.lgs. n. 49/12), espressamente dovevano applicarsi solo al 2012. Sempre secondo la stessa legge, poi, i nuovi criteri restrittivi, valevoli per i successivi tre anni, dovevano essere previsti, su proposta del Ministro dell’Università, con decreto del Presidente del Consiglio. Ma non risulta che la Carrozza abbia avanzato alcuna proposta in merito e, di fatto, non esiste tale decreto di ridefinizione, per il triennio successivo al 2012, dei criteri restrittivi.

Quindi il ministro cosa ha fatto?

Ha esteso analogicamente, al 2013, i criteri del 2012. Secondo me, però, ciò non sarebbe possibile, appunto perché si tratta di restrizioni, ovverosia di eccezioni alla regola generale, di possibilità di utilizzazione piena, per ogni ente, del proprio turn over: possibilità che può pure essere compromessa per legge, ma che, se il limite legale (necessariamente temporaneo) viene meno, elasticamente si riespande. Tuttavia, sempre per legge (art. 14 delle c.d. preleggi), le norme che stabiliscono un’eccezione alla regola generale, non si possono estendere analogicamente, e quindi non si applicano oltre i casi e, appunto, i tempi, in esse considerati.

Si è molto discusso anche sulla cosiddetta clausola di salvaguardia, cosa ne pensi?

A mio avviso, si tratta di una questione che proprio non si sarebbe dovuta porre. Comunque sia, Mancini (Capo del Dipartimento Università del Ministero, n.d.r.), in un articolo apparso sul sito ROARS, ha sostenuto che, nel 2012, Profumo doveva applicare tale limite del 50% del turn over, mentre, nel 2013, la Carrozza non doveva. Per quanto mi riguarda, tuttavia, Mancini si sbaglia, perché interpreta come rinvio mobile quello che invece, per com’è scritto, in tutta evidenza sarebbe un rinvio fisso, ovverosia un rinvio ad una specifica disposizione, e non ad una fonte normativa, con ininfluenza conseguente delle successive modifiche legislative. Mancini sostiene inoltre che, a seguito del decreto Monti sulla spending review, non vi era più bisogno del decreto del Presidente del Consiglio, per la determinazione dei nuovi criteri restrittivi, ma si dovevano applicare quelli del 2012. Sinceramente, l’argomento mi ha stupito. Infatti, al proposito di tali criteri, il decreto Monti sulla s.r. si limita a ribadire che bisogna comunque tenere conto di quanto stabilito dal citato art. 7, che appunto prevedeva criteri espressi per il 2012, e stabiliva che, per gli anni successivi, dovessero esserne previsti di nuovi con decreto del Presidente del Consiglio (su proposta del Ministro). Sostenere che ciò possa comportare la non necessità, per il 2013 e per il futuro, di prevedere le nuove restrizioni di cui a tale art. 7, e invece, allo stesso tempo, la necessità di continuare ad applicare (indefinitivamente?) le vecchie e, soprattutto, temporanee, restrizioni previste dal medesimo art. 7 per il solo 2012, è qualcosa che, nonostante la citazione dei lavori parlamentari utilizzata per l’occasione dal Mancini, mi sembra intimamente contraddittorio e privo di un qualsivoglia aggancio normativo.

Pare quindi di capire che per te il punto non sia quello della c.d. clausola di salvaguardia?
 
Certo. Il punto sarebbe che la Carrozza, da un lato, avrebbe scelto di non fare ciò che forse avrebbe dovuto fare, ovverosia proporre dei nuovi criteri restrittivi e, dall’altro, avrebbe scelto di fare quanto probabilmente non avrebbe dovuto fare, cioè estendere analogicamente delle restrizioni, previste limitatamente al 2012, oltre i tempi di legge. In questo modo, inoltre, replicando nel 2013 i criteri valevoli per il solo 2012 (per giunta senza la clausola di salvaguardia), invece di proporne di nuovi, la Carrozza avrebbe deciso autonomamente, senza passare dal vaglio della Presidenza del Consiglio, alla quale, per legge, sarebbe spettata l’ultima parola sulle nuove restrizioni. Quindi, anche se la Carrozza si fosse attenuta alla clausola del non più del 50% del turn over, secondo me avrebbe ugualmente sbagliato, se pur con effetti meno eclatanti, perché l’errore starebbe molto più a monte. Siccome, però, a tale clausola non si è attenuta, si potrebbe sostenere che la Carrozza avrebbe operato pure una terza scelta controversa, interpretando un rinvio evidentemente fisso, come mobile. I risultati di queste tre ipotizzate scelte, a mio avviso sbagliate? L’enorme divario tra Atenei che godranno di un turn over fin oltre il 200%, e quelli penalizzati, con un turn over inferiore al 7%.: tutti Atenei che, a mio avviso, potrebbero vittoriosamente impugnare il decreto dinanzi all’Autorità giudiziaria.

Un calcio di rigore al 90° minuto. Una proposta per il Ministro Carrozza

Beniamino Cappelletti montano, sulle pagine virtuali del blog di ROARS, risponde al MIUR in merito alle recenti polemiche riguardanti il "decreto punti organico" e lancia una proposta al Ministro Carrozza

http://www.roars.it/online/un-calcio-di-rigore-al-90-minuto-una-proposta-per-il-ministro-carrozza/

lunedì 21 ottobre 2013

IL ROBIN HOOD AL CONTRARIO - Punti organico 2013

Uno dei soci fondatori APRI ora ricercatore a tempo indeterminato all'Universita' di Cagliari ha oggi scritto un bellissimo articolo sulle pagine del blog di R.O.A.R.S.
Beniamino analizza in maniera precisa e puntuale il perverso meccanismo di redistribuzione dei punti organico 2013, per nulla basato su criteri meritocratici e che premia in modo sproporzionato proprio l'Ateneo del Ministro in carica che in un periodo di turn over al 20% si ritroverà beneficiario un turn over superiore al 200%

http://www.roars.it/online/il-robin-hood-al-contrario-del-d-m-punti-organico-2013/