mercoledì 13 novembre 2013

Signor Ministro, per cortesia...


No, Signor Ministro, noi non ci uniremo agli applausi di giornalisti ignoranti o compiacenti. Non applaudiremo le Sue frasi pronunciate a Radio 24 che sottolineano il Suo imperativo nel voler lasciare spazio ai giovani e, finalmente, svecchiare questa università.
Citiamo solo le seguenti: “Chi vuole rimanere in ruolo oltre i 70 anni offende la propria università e offende i giovani e “A 70 anni i professori universitari, se fossero generosi e onesti, dovrebbero andare in pensione”.

A parte i grotteschi aggettivi “generoso”, che si commenta da sé, e “onesto” (non ci pare, infatti, che i professori commettano alcun atto di disonestà), che cosa risponderebbe se i giornalisti Le chiedessero:

Signor Ministro, ma lo sa che i Professori universitari vanno regolarmente in pensione a 70 anni, in quanto la proroga di altri 2 anni è possibile ma estremamente rara?”.

Anche i Suoi cinguettii, Signor Ministro, sembrano sottolineare la Sua volontà di dare spazio ai giovani (“il prossimo anno sarà l'anno dei giovani ricercatori, e dobbiamo sbloccare i contratti da ricercatore di tipo b”, M.C. Carrozza, Twitter, 29 Ottobre).

Signor Ministro, siamo seri per cortesia. Concentriamoci sui fatti e prendiamo, ad esempio, un piccolo ma non insignificante dettaglio in palese contrasto con il Suo imperativo.

Per garantire nuovi accessi ai ruoli accademici da parte di giovani, nel Decreto Legislativo 49/2012 (Governo Monti) fu introdotto l'obbligo di bandire un posto da RTD-b (Ricercatore a Tempo Determinato di tipo b, vale a dire le figure che, ai sensi della Legge Gelmini, dopo tre anni dovrebbero accedere al ruolo di Professore Associato) per ogni nuovo posto o promozione a Professore di I fascia.

Ebbene, la recentissima nota del Miur (17 Ottobre 2013, prot. N.21381) a firma del Direttore Generale Daniele Livon stabilisce che tale rapporto, un RTD-b per ogni nuovo Professore Ordinario, non sia da considerarsi obbligatorio ma facoltativo.

Si legge infatti che “(…) è invece rimessa all’autonomia responsabile degli Atenei la decisione circa il perseguimento degli indirizzi previsti dall’art.4 del Dlgs 49/2012”. Tra questi indirizzi vi è, in particolare, il “provvedere al reclutamento di un numero di ricercatori RTD-b” che “non può essere inferiore a quello dei Professori di I fascia reclutati nel  medesimo periodo”.

Tale disposizione (che pare oltretutto illegittima) è la pietra tombale per le nuove assunzioni di personale ricercatore.

Infatti, Signor Ministro, non è forse vero che a queste si preferiranno quasi certamente promozioni interne (per una questione di costi, per logiche di fedeltà e di anzianità, ecc.)?

O vuole forse farci credere che, rimettendosi all’autonomia responsabile degli Atenei, si paleseranno atti di “generosità” e “onestà” (intellettuale, per carità!) che faranno invece propendere per l’assunzione di nuovo personale e quindi per lo svecchiamento delle nostre università?