venerdì 15 agosto 2014

I pazzi criteri numerici dell'Università del Salento


Fai "didattica in Italia"? Ti daremo 20 punti. Sei un esperto di caratura internazionale, fai didattica all'estero in centri qualificati, vieni regolarmente invitato a relazionare a conferenze internazionali e partecipi attivamente a progetti di valore internazionale? Ti daremo punti 4.


No non e' uno scherzo, accade veramente nei concorsi per professore associato banditi dall'Università del Salento (si veda ad esempio i requisiti richesti per il posto in fisica sperimentale delle interazioni fondamentali, Settore Concorsuale02/A1) e che prevedono una graduatoria con punteggi numerici. Sì, ma che punteggi!

A leggere il bando, consultabile qui, si apprende che la Commissione, nello stilare la graduatoria, tra le altre cose assegnerà i seguenti punteggi massimi, copio ed incollo dal bando per il settore 02/A1 (il concorso N.13 del bando):

"Attività di docenza svolta in Italia"   Max. PUNTI 20

"Attività di docenza ed attività di ricerca all'estero, valutate eventualmente anche in rapporto alla percentuale di prodotti con coautori internazionali, all'attribuzione di incarichi o di fellowship ufficiali presso atenei e centri di ricerca esteri di alta qualificazione, alla partecipazione a convegni internazionali in qualità di relatore invitato o di componente del Comitato scientifico, ai periodi trascorsi all'estero nell'ambito di documentabili rapporti strutturati di ricerca e/o didattica"  Max. PUNTI 4


Avete capito bene! Non siamo su scherzi a parte! E' tutto vero, sono i criteri di valutazione dei curricula di un ateneo Italiano tra i più qualificati al Sud, al fine di selezionare e reclutare il proprio corpo docente.
Notate che per l'"attività di docenza svolta in Italia" non si specifica granché, non si chiede chissà quale eccellenza. Insomma basta già lavorare come ricercatore presso un qualsivoglia ateneo italiano, e quindi svolgere regolarmente compiti didattici, per portare a casa ben 20 punti.
Per la didattica e la ricerca internazionale invece si chiede un popò di roba, che sia in centri "di alta qualificazione", che si relazioni a conferenze internazionali "su invito" e magari si faccia parte del Comitato Scientifico internazionale delle medesime, di pubblicare con altri esperti internazionali coi quali bisogna avere documentati rapporti strutturati etc... e si portano a casa 4 punti (se va bene!).

Tale "svista" nei punteggi numerici massimi applicabili e' per altro presente non solo per il posto del settore concorsuale 02-A1 ma in molti altri dei 16 posti da Professore Associato messi a bando dall'Università del Salento anche se il divario e' inferiore a 20-4.  
Ogni commento sulla bontà di tale procedura comparativa di selezione concorsuale pare superfluo. Un ricercatore che insegnasse e facesse ricerca alla University of California Los Angeles piuttosto che a Yale od Oxford, essendo tra i luminari del proprio campo e perciò invitato a Conferenze internazionali, fosse membro di comitati scientifici internazionali, avesse all'attivo documentate collaborazioni in tutto il mondo non avrebbe alcuna speranza di vincere contro chiunque stia già facendo regolarmente della didattica in Italia (indipendentemente dal merito).

Come APRI - Associazione Precari della Ricerca Italiani - da tempo spingiamo verso l'uso delle griglie numeriche nelle selezioni comparative e vediamo quindi con favore il regolamento dell'Università del Salento che prevede griglie numeriche per i concorsi da Associato e prevede che i valori di tali griglie siano noti sin da bando e non, come spesso accade, fissati a posteriori dalle commissioni quando sono già noti i curricula dei partecipanti. Quello che non possiamo pero' accettare e' un uso fazioso e sconsiderato dei valori delle griglie numeriche, utilizzati non per selezionare e premiare ma sostanzialmente per rendere più chiuse ed impermeabili le procedure, col solo intento di favorire i ricercatori già in ruolo.

La redazione APRI - Associazione Precari della Ricerca Italiani