Mentre il Consiglio Nazionale delle Ricerche italiano (CNR) bandisce 485 posti per ricercatore, con scadenza 8 febbraio 2010, al Consiglio Nazionale delle Ricerche francese (CNRS) sono appena passati i concorsi per 400 posti analoghi (deadline 5 gennaio 2010). Questa coincidenza temporale mi permette di collegarmi al precedente post sui bandi CNR e fare un confronto fra il sistema di reclutamento italiano e quello francese. Più precisamente prendiamo in considerazione le “chargés de recherche” di 2a classe al CNRS e le posizioni per ricercatore di III° livello al CNR, che sono le figure professionali con cui si inizia la carriera da ricercatore.
I bandi del CNR sono a questo link (Codice Bando dal 364.92 al 364.100, divisi per raggruppamenti di regioni), informazioni sui concorsi al CNRS sono qui: home page inglese, lista bandi, guida in pdf.
Il confronto è sui dieci punti seguenti:
Numero di posti messi a concorso (anno 2009)
Numero massimo di domande consentite
Requisiti di ammissione (dottorato)
Presentazione della domanda (burocrazia, allegati richiesti)
Limite alle pubblicazioni presentabili
Modalità di ammissione (esami)
Presentazione dei risultati (trasparenza del concorso)
Profilo dei candidati
Internazionalità del concorso
Corsie preferenziali (punti in più per gli interni)
Consideriamo anche il seguente punto bonus:
Percentuale di stranieri che lavorano nella struttura (dati indicativi)
I risultati sono nella tabella qui sotto.
I dati sulla presenza di ricercatori stranieri sono altamente indicativi. Chi dispone di dati più precisi può aggiungerli nei commenti qui sotto.
Segue qualche considerazione personale.
Il CNR batte il CNRS per il numero di posti banditi (questo per sfatare il mito che in Italia l'unico problema del settore Univ. & Ricerca è che è sotto-finanziato), ciononostante questi posti sono pensati essenzialmente per stabilizzare persone che già lavorano al CNR, come si evince dal “bonus stabilizzazione” di 8 punti, che non esiste in nessun altro centro di ricerca a noi noto. L'unico precedente sono i concorsi ISPRA, dove le tre prove valgono 90 punti su 100, il cv (titoli e pubblicazioni) vale massimo 5 punti, e ci sono 7 punti aggiuntivi di “bonus precariato” (notare che sia il “bonus stabilizzazione” al CNR che il “bonus precariato” all'ISPRA sono una “brillante” intuizione dei sindacati di settore).
Al CNRS il candidato, per ogni domanda, segnala in ordine di preferenza due o tre laboratori in cui vuole lavorare. Questo è un punto fondamentale: i laboratori prendono tanti più soldi quanto maggiore è la loro capacità di attrarre candidati con cv forti.
Sul punto 4 (allegati): è piuttosto strano che nei concorsi in Italia si chieda di tutto ai ricercatori tranne la cosa forse più importante, che è appunto il progetto di ricerca.
Update del 15/01/10. Alcuni dati sulle assunzioni al CNR in risposta ai commenti qui sotto (presi dal sito http://www.dcp.cnr.it).
1. Negli ultimi 10 anni sono stati assunti 1721 ricercatori di III livello, che con i 485 appena banditi fa circa 222 posti l'anno.
2. Solamente nel biennio 2000-2001 sono stati banditi 1008 posti da ricercatore di III livello (fonti: link 1, link 2, link 3), portando quasi ad un raddoppio del personale, come si
vede in questa figura:
Notiamo in figura l'andamento "a grandi infornate" tipico delle università italiane.
Il CNR batte il CNRS per il numero di posti banditi
RispondiEliminaA quando risale l'ultima immissione in ruolo al CNR? Quanti sono i posti banditi annualemte al CNRS?
I dati si riferiscono esclusivamente ai concorsi banditi quest'anno (a cavallo fra 2009 e 2010).
RispondiEliminaSe avete dati sul numero concorsi al CNR negli ultimi anni, postateli pure nei commenti. Per quanto riguarda il CNRS credo che il numero di posti banditi sia circa lo stesso ogni anno.
Considerate però i 400 sono per tutti e quattro i gradi (DR1 e 2, CR1 e 2), quindi se fossero distribuiti omogeneamente sarebbero solamente 100 le posizioni CR2 (quelle iniziali), contro 500 del CNR. Diciamo che se il CNR non avesse bandito nient'altro negli ultimi 5 anni, sarebbero comunque pari.
C'è da dire che i 500 del CNR sono "straordinari" (sono i posti Mussi).
RispondiEliminaCredo quindi che il CNRS batta il CNR anche (e ampiamente) come numero di posti.
I concorsi "straordinari" al CNRS sono zero. Quindi vince di nuovo il CNR.
RispondiEliminaScherzi a parte, non credo che per chi viene assunto faccia differenza da dove arrivano i fondi. Quello che bisognerebbe capire è quante persono sono state assunte al CNR negli ultimi anni. Chi ha informazioni in proposito e vuole condividerle è il benvenuto.
Un commento per anticipare le obiezioni che verranno. Quello che dice il post è che IN QUESTO CASO SPECIFICO i posti banditi dal CNR sono di più (altri dati non ne ho).
RispondiEliminaSostengo anche che non è vero che "in Italia l'unico problema del settore Univ. & Ricerca è che è sotto-finanziato". Il che non vuol dire che il sotto-finanziamento non sia un problema.
Comunque, noto che senz'altro per i "chargé de recherche" (diciamo equivalenti ai ricercatori CNR) vi è un'intervista - che ovviamente conta nel giudizio globale, senno' che la fanno a fare? Cosi' anche il fatto di "segnalare le 3 pubblicazioni" piu' importanti indica l'intenzione di far considerare una valutazione piu' analitica su quelle, dopodiche' tutto si stempera in un giudizio sintetico, pare (cioe' non vi sono prescrizioni analitiche sulle valutazioni, si vede che si FIDANO della commissione, che dora' comportarsi eticamente a riguardo).
RispondiEliminaDetto questo, e' ovvio che compro a occhi chiusi la procedura CNRS, modulo l'osservazione sulle commissioni che ho fatto (che implicherebbe un di piu' di body-scanner per la commissione italiana). La cosa e' talmente ovvia che bisognerebbe usare questo esempio per far vergognare (una volta in piu') il Sistema-Italia - e qui vanno messi dentro tutti, dal Ministro, al Ministero, agli enti, ai ricercatori, ai precari stessi (tetti o non tetti...).
C
Questi concorsi CNR sono un nuovo scandalo italiano. Dovrebbero ritirare il bando e rifarlo. Ma poi che senso hanno i bandi ultra-specifici? Assumo un per tutta la vita valutando le sue competenze su un filone di ricerca che magari fra 5 anni è vecchio e finito?
RispondiElimina@Fra
RispondiEliminaInteressante studio comparativo, but let's be realistic: and so what? Il CNRS e' sempre stato piu' internazionale e prestigioso del CNR, il quale a sua volta e' sempre stato un mondo relativamente chiuso rispetto al sistema accademico nazionale. Il CNR e' stato regolarmente bastonato con tagli e cambiamenti dagli ultimi governi, ma resiste e rimane refrattario a regole che vengono invece applicate ai concorsi per posti universitari. In parte, presumo, perche' avra' accumulato nei suoi gruppi un bacino di precari e persone in attesa che cerchera' di inserire come priorita' perche' sono diventate essenziali per il lavoro degli stessi gruppi. In genere, queste persone precarie sono valide, anche perche' al CNR si fa solo ricerca. Nepotismo, escortismo e familismo stati meno presenti nel CNR che nell'universita' - a meno che non hai dati recenti che smemtiscono questa tradizione non-scritta.
@ ex-ricercatore CNR
RispondiEliminaNon metto in dubbio la validità di chi lavora al CNR. La critica è esclusivamente sulle modalità di reclutamento.
Ammetterai che fare due scritti e un orale (interamente in italiano) su un tema molto specifico e praticamente quasi trascurando cv e pubblicazioni è un buon modo per scoraggiare candidati indesiderati.
"In parte, presumo, perche' avra' accumulato nei suoi gruppi un bacino di precari e persone in attesa che cerchera' di inserire come priorita' "
Non solo. Come saprai l'INFM è confluito nel CNR qualche anno fa e ha portato in dote centinaia di ricercatori precari. Naturalmente, sono aumentati i precari ma non i finanziamenti. Ma il CNR non è la Caritas.
Inoltre mi disgusta pensare che basti mettersi in attesa (o salire su un tetto) per ottenere un posto da ricercatore. E chi ha viaggiato pensando che contasse il curriculum e la produttività scientifica si ritrova con un pugno di mosche.
Il CNR è un perfetto esempio dell'Italia costruita dalla generazione dei nati negli anni '40 e '50. L'Italia che ci stanno per lasciare in eredità e che stanno cercando di perpetuare riempiendo enti come il CNR di persone più giovani reclutate secondo bandi scritti con la loro mentalità. Mentalità che in questo modo passerà anche al CNR del futuro. Ma il governo non ritiene di dover intervenire? Perché tacere davanti a questo bando CNR dopo il can can (giustamente) sollevato sul reclutamento universitario? Ci sono interessi superiori a noi ignoti?
RispondiEliminaBravissimi! Veramente un lavoro geniale...sotto certi aspetti, l'Italia e' semplicemente un paese in via di sviluppo.
RispondiEliminail post non è interessante. e si vede anche dal num di commenti.
RispondiEliminaQuesto bando è lo specchio dell'Italia di oggi.
RispondiEliminaennesima dimostrazione dello schifo del cnr
RispondiEliminaUna curiosità off-topic:
RispondiEliminasupponiamo che io faccia domanda per tutti i concorsi (pochi) che escono nel mio settore. Supponiamo che mi presento al primo concorso e lo vinco (MAGARI!!), dopo un mese si tiene il secondo concorso per cui avevo fatto domanda in una sede che mi piace di piu'. Posso ancora partecoipare a questo secondo concorso?
tutti gridano allo scandalo ma intanto al CNR e negli altri EPR chi sta lì sa che continuando a stare lì matura un requisito di accesso, formale e/o sostanziale. se questo discorso lo fa un precario dell'università, ugualmente bravo, pare che dice una bestemmia. insomma la meritocrazia deve essere un'operazione di sistema, farla demagogicamente solo all'università non solo non serve a nulla ma crea ulteriori ingiustizie. a questo punto vorrà dire che il precario CNR potrà puntare ai suoi concorsi riservati, più o meno de facto, e poi farsi quelli nuovi "meritocratici" all'università, mentre il precario all'università per quanto bravo se non è abbastanza "fortunato" da entrare all'università, non potrà accedere al CNR o altri enti che fanno una politica "protezionista", ma che sistema è questo? chiediamoci quanti bravi precari universitari se la prenderanno nel c**o non una ma n volte: prima perchè gli sono passati avanti i raccomandati all'università, poi perchè gli passeranno quelli "bravissimi" (?!) con i nuovi concorsi "meritocratici" e poi perchè quando con i suoi 10 anni di esperienza cercherà di andare in altri posti (CNR, scuola, ministeri), troverà che lì vale l'anzianità e se la prende nel c**o per l'ennesima e ultima volta. magari pensiamoci prima di fare gli applausi alle proposte demagogiche e marginali di questo governo.
RispondiEliminaNo, Marco, dai, allora se al CNR fanno i concorsi per prendersi gli interni e magari con le nuove regole allÚniversita' no, dobbiamo applicare ilr egolamento CNR anche allÚniversita'? Se uno e'zoppo, tutti zoppi?
RispondiEliminaIo invece credo che sia ora che facciamo un gran casino per questi concorsi del CNR e degli EPR, perche'si eliminino le prove scritte ed orali e si valutino esclusivamente titoli e pubblicazioni dei candidati, esattamente come per le Uni. E siccome son sempre li'a fare riforme del CNR da 15 anni, che ne facciano una per il verso e prevedano che l'ANVUR valuti la produzione scientifica e diatribuisca i fondi statali di conseguenza, e solo dopo allora ognuno si prenda chi vuole senza concorsi del cazzo...
Dai, chiediamo che si applichino le nuove regole anche per i concorsi negli EPR!!
@ MeNeVadoAllEstero
RispondiEliminanon puoi vincere piu' di un posto e scegliere.
o meglio: puoi rinunciare ad un posto vinto ma se lasci il posto a concorso concluso e con l'approvazione atti gia' mandata al rettore, l'universita' deve ribandire il posto e rifare il concorso da capo perche' non c'e' graduatoria ma solo un vincitore.
vincitore che rinuncia = concorso perso e da rifare
non c'e' alcun modo allo stato attuale di vincere piu' concorsi e scegliere una sede.
per gli assegni invece e' diverso. c'e' la graduatoria finale quindi puoi vincere, rinunciare al posto (nei termini) e il posto va al secondo.
si france, poi ti svegli tutto sudato, mentre nella realtà i precari del cnr avranno i loro concorsi riservati e quelli dell'università se ne andranno all'estero o cambieranno lavoro. la meritocrazia deve essere necessariamente una riforma di sistema, e per es quello francese notoriamente è un sistema che funziona, dove ad eesmpio è coinvolta anche la scuola, perchè mai una persona preparatissima nella sua materia in italia se vuole andare ad insegnare a scuola poi si vede davanti una fila interminabile di gente che insegna le stesse cose da 10 anni senza nessun aggiornamento? va bene fare i paragoni, come me sfondi una porta aperta, ma devi farli di sistema e chiedere una riforma di sistema, se no modificare una piccola cosa innanzitutto non risolve niente, e poi crea solo ulteriori ingiustizie.
RispondiEliminaSenti Marco va bene che ormai sono piu'potente di, che so, Gneo Pompeo, ma non esagerare. La testolina degli italiani non la cambiamo io e te, e quindi la riforma di sistema non cé'verso che io e te la facciamo passare. Ma se la storia dell'ultimo anno ci insegna qualcosa e'che se ci scegliamo un obiettivo preciso, e rompiamo le palle accordingly, qualche cosa, io e te, cambiamo. Io lo so che ora mi verranno a trinciare le gomme della bicicletta fino a Rotterdam, ma da quando fondammo l'APRI io che nel CNR ci ho passato 5 anni ho sempre detto che i concorsi degli EPR andvano rivoltati (sempre pensano che alla fine, con i giusti contrappesi, andrebbero semplicemente eliminati). Ora forse qualcuno in piu' se ne accorge, facendo il confronto con quelle delle Univ, e allora cazzarola partiamo all'attacco e facciamo scoppiare pure questo bubbone. E poi scenderanno i precari dellÍSPRA dal tetto per venirmi a pigliare a calci in culo, che vo devo di'...
RispondiEliminaMa negli EPR come all'Univ ricordatevi che i ricercatori non sono postini, che uno piu'o meno vale l''altro!! (ecco, cosi'ora mi odiano anche i postini...)
forse perché questi a forza di insegnare hanno imparato, mentre chi fa ricerca in Univ. non ha imparato a insegnare in una classe di liceo o simile
RispondiEliminaio sono ricercatore al CNRS.
RispondiEliminaIl numero di posti (400) vede innanzi tutto sempre più CR che DR, quindi più di 100. E' circa costante (anche se un po' in calo mi pare), ma soprattutto ha un vantaggio: si sa che ogni anno, alla stessa data e con un numero circa uguale di posti, ci sarà il concorso.
E nulla resta nascosto, come al CNR ...
Non entro nel merito della qualità perché sono chiaramente di parte :)
Non dubito che la qualita' del reclutamento al CNRS sia molto migliore. IL CNRS e' sempre stato considerato "ufficialmente" un ente di eccellenza per la societa' francese, come le Grandes Ecoles, e al contrario delle Universita'.
RispondiEliminaIn Italia, invece, non ha questo "status".
Quindi in Francia, quando si tratta di valutare il merito, pur essendo un Paese refrattario alla "competizione sociale" come norma di sistema, vale invece lo spirito nazionale della "grandeur" e delle conseguenti scelte PER il sistema. Del resto anche l'Accademia delle Scienze dell'Unione Societica era un luogo meritocratico.
A proposito dell'ISPRA, questo è quanto sostiene oggi la FLC:
RispondiElimina"Condizione indispensabile per l'avvio di nuove fasi concorsuali è, infine, l'adozione di un regolamento per il reclutamento del personale che sia adeguato alle caratteristiche di un ente pubblico di ricerca e consenta la valorizzazione dei titoli e dell''anzianità di servizio indipendentemente dalle forme contrattuali."
la FLC è un punto di riferimento. basta andare nella direzione opposta a quella che prendono loro per essere sicuri di non sbagliare
RispondiEliminaMa ragazzi di cosa state parlando. Logico che sia presa in considerazione l'anzianità di servizio, ci mancherebbe. Questo dovrebbe valere anche per i precari delle università. Cavolo dopo 10 anni di contratti da fame a spalare m...a per associati ed ordinari che intanto avanzano anche grazie al nostro lavoro e in più vanno aggiunti i mesi gratis tra un contratto e l'altro nelle varie forme più incredibili (cultore, frequentatore , oratore), ci mancherebbe che a 40 anni con due figli e moglie a carico non mi stabilizzano. Spaco tuto.
RispondiEliminaPS non dimentichiamo che si sta lottando per stipendi da 1000 euri e poco più per cui se si parla di merito e di eventuale precarizzazione della figura del ricercatore sarebbe giusto anche parlare di grana e di riscontri economici conseguenti alla produttività scientifica. + merito=+ money allora ci sto, altrimenti sa di scure sulle nuove generazioni.
Ci fate o ci siete??
@ Renatino
RispondiEliminaPremesso che l'anzianità di servizio non è un titolo né un merito, qui si parla solo di anzianità maturata al CNR. Se sei stato precario 20 anni da un'altra parte e fai il concorso al CNR, questo non conta nulla ai fini della valutazione. Inoltre qui il bonus stabilizzazione vale 8 punti su 20 complessivi dati ai titoli. Per assurdo vale più del dottorato, che non è titolo preferenziale e non è neppure citato nei bandi. Davvero un laureato con tre anni di precariato CNR vale più di un dottore di ricerca, che quei tre anni li ha passati a studiare e perfezionarsi ?
Il tuo post scriptum non lo capisco: siccome lo stipendio è basso allora va bene reclutare mogli, amanti e portaborse?
Renatino
RispondiEliminaAd Harvard puoi aver lavorato quanto vuoi come postdoc: se non vali abbastanza, professore non ci diventarai MAI. Qualsiasi concorso che preveda di premiare l'anzianita'di servizio (e presso l'ístituzione stessa che lo bandisce, poi!!) nel mondo della ricerca fa a cazzotti col concetto stesso di merito. A meno che il merito non sia inteso come capacita'di sopportazione e di masochismo.
Perche'senno' sembra che basti arrivare, in un modo o nell'altro, a 40 anni con moglie e figli a carico prestandosi al peggiore degli sfruttamenti per poi ottenere la speciale tenure all'italiana...
Aggiungo che molti di noi operano da anni in settori che richiedono il contatto frequente con agenti e sostanze ''a rischio'' (chimici, biologi, virologi) ed il più delle volte in ambienti che non rispettano i requisiti minimi di sicurezza (non certo per colpa dei nuovi arrivati).
RispondiEliminaEcco che allora almeno per certi settori le stabilizzazioni acquisterebbero ulteriore valore.
@ renatino
RispondiEliminal'esperienza, e quindi l'anzianità può pesare. infatti è quel che rivela un curriculum ricco di incarichi differenti.
tuttavia quel che conta di più non è da quanto tempo si ricerca - o in che condizioni - ma cosa si ricerca, quanto e come si ricerca e infine magari anche che cosa si trova.
l'istituzioni dovrebbe mirare a chiamare il miglior tra i candidati, non quello che ha fatto tappezzeria per più tempo. il miglior per quella specifica istituzione, il più produttivo e il più adatto. non necessariamente il precario locale, magari il candidato migliore vien pure da un altro paese
spalare m...a per associati e ordinari non è un merito particolare, anzi una buona volta bisognerebbe dire basta a farsi sfruttare
RispondiElimina@renatino (mica sarai Foschi?)
RispondiEliminaCerto allora indennita'di rischio=vinci un concorso al CNR. Allora a me fra bromuro di etidio, fenolo, raggi gamma, lentivirus gli 8 punti per l'anzianita' non li toglie nessuno! A meno che non ci sia uno con l'epatite virale, vinco ad occhi chiusi...
(Disclaimer: non partecipo a nessun concorso)
Tanto qui non si cava un ragno dal buco. credo che tutti in un certo modo abbiano la loro ragione. è normale che una persona che lavora BENE in un posto abbia la sensazione di maturare un diritto di rimanervi, e non c'è niente di male. è altrettanto ovvio che chi è uscito dal sistema non senta la necessità di considerare la realtà in cui chi è rimasto ha lavorato e le condizioni di contorno. l'unica cosa che mi dispiace è che in questo modo si fa il gioco di questo governo che fa della demagogia la sua arte migliore: prende un problema reale (nepotismo) e fa una battaglia dove l'unico scopo è tagliare e risparmiare soldi, e riceve il plauso pure di certe associazioni. la questione è in realtà nello stesso tempo più semplice e più complessa. è più complessa perchè il CV dopo 10 anni di lavoro dipende da tantissimi fattori, soprattutto nelle materie scientifiche, in cui la bravura del singolo è solo una delle tante variabili. quindi in ogni caso pretendere che da una valutazione del CV si selezioni "il migliore" su un numero molto alto di candidati non ha comunque senso. per rendere la questione semplice, se veramente si volesse fare meritocrazia e non politica del risparmio, si dovrebbe mettere subito a concorso un numero elevato di posti che, al contrario, permetta di selezionare TUTTI quelli bravi, con esperienze e storie diverse. questo vuol dire fare TANTI concorsi, certamente tutti aperti. ma farne POCHI da una parte aperti e in molte altre riservati NON HA SENSO E NON PRODUCE NEL COMPLESSO UN MIGLIORAMENTO DEL SISTEMA. secondo il mio modesto parere, in questo molti soci apri e affini sbagliano la loro analisi, credendo invece che a parità di numero di posti (pochi) si possa comunque fare meritocrazia con regole migliori. è come per i progetti del resto: se il rapporto tra numero di candidati e progetti finanziati è decente allora puoi fare selezioni, altrimenti è una lotteria. ho un caro e bravissimo amico che mi ha confidato che quando i fondi ministeriali erano tali da poter fare meritocrazia all'interno dell'ateneo e del dipartimento la facevano, ma quando i fondi si sono ridotti a un punto per cui non ce n'era neanche per il più bravo, ci hanno rinunciato e li hanno suddivisi a pioggia per dare la sopravvivenza a più o meno tutti. voglio dire che al di sotto di un certo impegno economico non c'è possibilità di fare meritocrazia, si favorirà qualcuno e si affonderà qualcun altro, che è comunque bravo e magari molto più bravo di altri entrati in altri momenti. non c'è nessun miglioramento del sistema. come dicevo prima poi, la meritocrazia richiede un secondo elemento: una vera mobilità sociale e lavorativa. solo così allora ci sarebbe una vera sintesi e non un'antitesi tra l'esigenza di selezionare le persone brave e rispettare le aspettative dei singoli, quindi una conciliazione tra miglioramento del sistema e soddisfazione dei singoli. mettere questi due elementi in antitesi fa certo il gioco dei nostri politcanti ma non del nostro sistema di istruzione e ricerca. insomma, il quesito vero da affrontare non è come selezionare il novello einstein in una massa elevata di persone che fanno una buona ricerca, ma chiedersi che fine faranno migliaia di persone che fanno una buona ricerca e che, anche con i migliori concorsi, non riusciranno a continuare a fare il proprio mestiere perchè anche con le migliori regole i posti sono pochissimi ed è matematico che molti non entreranno. in questo caso, ed è quello che sta accadendo, ci perderà sia il sistema, sia i singoli. e allora forse capiremo tutti che l'antitesi apparente tra sistema ed esigenza dei singoli si è risolta in una perdita di entrambe le parti, perchè ci hanno preso per il culo con la storia della finta meritocrazia. (segue)
RispondiEliminama vedo che questo tipo di riflessione a monte proprio non entra in certe discussioni quando poi si va a fare l'applauso alla ministra perchè con 10 mesi di ritardo riesce a far uscire un decretino con le nuove regole concorsuali o perchè fa un firb giovani in cui verrà finanziato meno dell'1% degli aspiranti. ora ammettiamo pure che il 50% non rappresentasse "buona ricerca", ma dei restanti davvero possiamo dire che solo quella piccola percentuale fa dell'ottima ricerca? io non ci credo. Infine, in nessun altro campo come il nostro già solo far disamorare le persone convinte e motivate è un peccato mortale, che affossa la ricerca, e pensare che certe pseudo-riforme possano risolvere anzichè aggravare questa generale demoralizzazione mi sembra di nuovo un giudizio sbagliato. Inviterei i puristi della meritocrazia a qualunque costo, ivi compreso quello di bruciare un’intera generazione di bravi ricercatori per lasciare spazio ai nuovi laureati che onestamente hanno una preparazione di gran lunga inferiore, a pensare meglio a questi aspetti, ad accettare punti di vista diversi e a capire che in certe rivendicazioni della CGIL o dei singoli ci sono degli elementi che non sono puramente rivendicativi, ma che possono avere anche un valore per il sistema nel suo complesso. Tanto più in un conteso generale in cui i soldi che si risparmiano su istruzione e ricerca vengono poi buttati in mille altre cazzate.
RispondiElimina@Marco
RispondiEliminaStai per caso chiedendo piu'soldi? E secondo te noi saremmo contrari? Stai per caso chiedendo una riforma complessiva? E noi invece?
A me da molto fastidio che mentre tutti siamo bravi a indicare la grande riforma per dopodomani, poi la CGIL sindacati e tutto il sottobosco per domattina chiede solo di stabilizzare chi e'dentro in base all'anzianita'. E invece no! A costo di essere odiato, lo ripeto anche io: non si puo'continuare a sprecare risorse nel contingente per reclutare alla cazzo di cane! Si, ci saranno pochi concorsi, tutti finanzaiti da Mussi, e allora? Devono andare a gente coi controcoglioni, non a chi tira a campare da 10 anni. Se poi le due figure coincidono, tanto meglio. Ma lo vedi quanto tempo cistanno mettendo per fare un cazzo di DDL? E nel frattempo ci facciamo fregare quel poco che resta per sistemare (anche) le scarpe vecchie?
(Disclaimer: l''eta'media degli apristi e'35 anni, con 4,6 anni di precariato post dottorato sulle spalle)
Marco, qui il FIRB non lo applaude nessuno. Infatti credo sarà il prossimo argomento di cui parleremo.
RispondiEliminaDetto questo, nel tuo commento hai messo dentro un pò di tutto. Il punto del post era semplice:
è meglio un concorso dove devi mandare documenti in sei copie o uno dove si fa tutto online (siamo ricercatori nell'era di internet, è ora che iniziamo a usarlo per cose più serie del porno e i social network) ?
è meglio un concorso dove tengono conto dei tuoi titoli di studio (tipo il dottorato di ricerca, che per un ricercatore non è certo un titolo trascurabile) o uno in cui se ne fottono allegramente ?
è meglio un concorso dove puoi fare tutte le domande che ti pare e presentare tutte le pubblicazioni che vuoi o uno dove i curricula forti vengono castrati ?
è meglio un concorso dove i risultati sono liberamente consultabili o uno dove per sapere perché sei stato escluso devi fare domanda formale e sperare in un amministrativo compiacente ?
Poi ribadisco, a me 500 posti non sembrano pochi. Saranno "straordinari", ma pochi non sono. Sono quasi quanti la III tranche di posti Mussi.
@ Marco
RispondiEliminaPoi magari mi indichi quale associazione ha applaudito il Ministro per il firb ... su tutti i forum, blog, maling-list, giornali possibili e immaginabili è sempre stato pieno di critiche su critiche. Così come mi indichi quale associazione ha applaudito il Ministro per il DM sui criteri di valutazione dei concorsi: che io sappia solo una associazione ha fatto un comunicato stampa a riguardo ... ma per criticare la Gelmini!
In ogni caso, non posso che essere daccordo con te. Ma chi non lo sarebbe? Chi direbbe: meno concorsi? Ma se al Governo gli italiani ci hanno mandato uno che preferisce dare i soldi all'Alitalia, al ponte sullo stretto o alla cancellazione dell'ICI per i più ricchi anzichè all'università, e quindi i concorsi sono pochi ... che facciamo? siccome sono pochi, li diamo per stabilizzazione e chi si è visto si è visto?
Quoto Marco. Parole sante.
RispondiEliminaLa complessita' della situazione sfugge a "i puristi della meritocrazia" perche' sono spesso ricercatori italiani all'estero, che non hanno vissuto la realta' del precariato universitario italiano sulla loro pelle.
Sono convinti, probabilmente con sacrosanta ragione, di essere diventati ricercatori potenzialmente migliori di chi per motivi diversi, dalla pigrizia alla cocciutaggine, dal servilismo alle cause di forza maggiore, dal patriottismo alla libera scelta, e' rimasto in Italia. Tra i quali ovviamente ci sono bravi, bravissimi, scarsi e scarsissimi. Sono convinti che la "pura meritocrazia" li riporterebbe di diritto in Italia, dove appunto vogliono tornare.
Anch'io mi vado sempre piu' convincendo che qualche "novello einstein" in piu' nei nostri dipartimenti non e' quello che ci vuole per salvare l'universita' e la ricerca italiana dallo sfascio imminente.
Ci vuole effettivamente di piu' che qualche "scoperta rivoluzionaria", forse che qui entra nelle Universita' italiane da qui in avanti abbia piu' a cuore gli interessi dell'universita' e della ricerca in quanto servizio pubblico, che le sorti della sua personale carriera di "ricercatore scientifico"....
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**** Infine, in nessun altro campo come il nostro già solo far disamorare le persone convinte e motivate è un peccato mortale,
**** Inviterei i puristi della meritocrazia a qualunque costo, ivi compreso quello di bruciare un’intera generazione di bravi ricercatori per lasciare spazio ai nuovi laureati che onestamente hanno una preparazione di gran lunga inferiore,
**** la questione è in realtà nello stesso tempo più semplice e più complessa. è più complessa perchè il CV dopo 10 anni di lavoro dipende da tantissimi fattori, soprattutto nelle materie scientifiche, in cui la bravura del singolo è solo una delle tante variabili.
**** il quesito vero da affrontare non è come selezionare il novello einstein in una massa elevata di persone che fanno una buona ricerca, ma chiedersi che fine faranno migliaia di persone che fanno una buona ricerca
x Limitedifruibilita'
RispondiEliminaPer quale motivo chi non è precario CNR non dovrebbe avere a cuore la sorte della ricerca in Italia? E noi APRI che l'abbiamo fondata a fare, per ridere?
E per quale motivo uno senza dottorato e con poche pubblicazioni dovrebbe avere a cuore il suo Paese più di chi ha il dottorato e molte pubblicazioni?
E per quale motivo gli atti dei concorsi sono privati? Che c'entra con il bene delle università italiane?
Concordo con Marco e Limiteecc.
RispondiEliminaIn più non capisco cosa c'entri Harvard con la situazione italiana, unica nel suo genere. Poi, parlo per esperienza personale, nelle mie diverse trasferte estere non è che abbia conosciuto giovani tanto più valorosi che in Italia. Ciò che cambia forse è il contorno, cioè tutto.
Per non parlare poi di quei gruppi ''esercito'' americani che si avvalgono di decine di giovani low cost e buoni esecutori(0 esperienza e molta produttività in termini di IF). Insomma non tutto il materiale scientifico che esce dai paesi anglosassoni è da prendere come oro colato e viceversa nelle università italiane non ci si ferma solo per fare tappezzeria.
Piuttosto è vero che ad Harvard se non vali professore non ci diventerai mai mentre qui da noi se sei un trentenne puoi stare tranquillo che professore non ci diventerai mai e basta.
Suggerisco inoltre di trovare tematiche che accomunino un numero maggiore di precari della ricerca in modo da diventare un gruppetto un pò più nutrito ed unito....meritocrazia a parte.
..ba, la missione dell'APRI è appunto quella di aprire al merito ed alla responsabilità (che poi è solo l'altra faccia della stessa medaglia) il sistema della ricerca italiano, quindi con noi un discorso "meritocrazia a parte" non si può fare.
RispondiEliminaSecondo me, inoltre, il discorso di Marco è paradossale, infatti la verità è esattametne l'opposto di quella che pretende lui.
E' quando le risorse sono poche che bisogna fare la maggiore attenzione a come si utilizzano, mentre, quando uno ne ha tante, le può pure far cadere a pioggia: il suo caro amico, poi, non si capisce proprio chi sia, un rettore, un docente, un tecnico del MIUR? Ba!
Comunque, sono d'accordo con Marco aul fatto che i concorsi così sono davvero troppo pochi, e, in questo modo, verrà fatta fuori anche molta gente brava, il che è certamente un male. Inoltre, l'assurdo sistema attuale è tale che, meno sono i concorsi, e meno sono trasparenti, e viceversa....
ALLORE, INVECE DI ROMPERE E DI PRENDERSELA CON L'APRI, SENZA CONOSCELRA - vedi le domande retoriche di mino - PERCHE' NON CI UNIAMO PER CHIEDERE UNA ULTIMA TRANCHE DI FINANZIAMENTO STRAORDINARIO.
Chiediamo posti, però, non soldi!!
Avevo anche fatto i conti, ma adesso non ricordo più la cifra... è facile, però, da ricostruire.
Insomma, MS aveva sbandierato la questione dei 4.000 posti con le nuove regole, mentre ne sono stati dati, tipo, 1.700.
CHIEDIAMO ASSIEME UNA ULTIMA TRANCHE DI 2.300 POSTI FINANZIATI AL 100% DAL MIUR?
O, per voi, è una richiesta troppo meritocratica?
Tom
sul merito le posizioni dell'Apri sono giacobine e irrealistiche, perché non tengono in dovuto conto un aspetto che è fondamentale in ogni comunità, accademia compresa: l'aspetto umano.
RispondiEliminaSupponiamo che al concorso da ricercatore concorrano X e Y. il candidato X ha all'attivo 10 buone pubblicazioni, mentre Y 10 eccellenti pubblicazioni.
X è però un'ottima persona, capace di spendersi per gli studenti e disponibile con tutti, mentre Y è uno stronzetto presuntuoso, assenteista e solipsista.
Morale: per me X è più meritevole dii Y anche se le sue qualità non compaiono nel suo CV. Se dipendesse da me prenderei X, l'apri evidentemente Y.
Gennaro, secondo me hai dei forti pregiudizi.
RispondiEliminaDal tuo commento sembri voler dire che tutti quelli con un buon cv sono "stronzetti presuntuosi, assenteisti e solipsisti".
E spiegami, che c'entra la disponibilità con gli studenti con i bandi CNR? (che, precisiamo, sono per assumere ricercatori che non hanno alcun carico didattico e, quindi, nessun contatto con gli studenti)
E non vedi il lato umano di coloro che hanno abbandonato la ricerca o sono espatriati per colpa delle storture del nostro Paese? (storture che si riflettono perfettamente in questi bandi) Tu vedi il lato umano solo quando ti fa comodo.
i pregiudizi sono invece i tuoi.
RispondiEliminaNon ho certo detto nè lasciato intendere che tutti quelli con un buon Cv sono "stronzetti presuntuosi" ma ho fatto un esempio concreto che prevedeva il caso. Il merito si può declinare anche in modo human-oriented, non solo attraverso h-index, IF, ecc. Chi non si accorge di questo per me è un fanatico o ha interessi reconditi sfascisti.
Tra un fisico appassionato e bravo e un fisico eccellente che però se ne fotte di tutto e di tutti e non si fa mia vedere è una scelta MERITOCRATICA scegliere il primo.
Certo, il discorso verte sull'università anziché il CNR.
D'altra parte quando qui leggo che quelli dell'ISPRA dopo 10 anni di precariato dovrebbero semmai farsi da parte per possibili ricercatori miglior di di loro mi cadono le braccia. Ma dove vivete?
Infine, della retorica del giovane espatriato (tutti cervelli in fuga? non è vero?) sono pieni i giornali da due anni a questa parte, tanto che è diventato un cavallo di battaglia del Ministro. Siete piuttosto voi che dipingete i precari italiani solo come portaborse senza talento, baroncini in erba, ecc.
Reclamare un'applicazione rigorosa di metodi quantitativi per la selezione è, forse, l'unico modo per strappare i pezzi grossi dalla loro olimpica indifferenza e trovare sinergie. Mi spiego: il professor X, in buona fede, fa bandire un posto per il proprio allievo che s'è fatto un cuore così per dieci anni; arriva uno da fuori e si prende il posto. Anche il cattivissimo barone Y ha fatto lo stesso, però vuole piazzare l'amante. E arriva un altro guastafeste. Che possono fare X e Y? Adoperarsi per far bandire altri posti. Effetto netto: almeno un posto in più (ovviamente, quello di Y). Il peggior nemico diventa il miglior alleato.
RispondiEliminaTra un fisico appassionato e bravo e un fisico eccellente che però se ne fotte di tutto e di tutti e non si fa mia vedere è una scelta MERITOCRATICA scegliere il primo.
RispondiEliminaGennaro su questo punto sono d'accordo con te!
ma guarda che in nessun concorso si può misurare la passione effettiva, occorrerebbe un sistema di tenure con responsabilizzazione e che chi decide alla fine sia appasionato a sua volta.
I precari di dieci anni (e io lo sono, e in Italia) possono essere appasionati o no, bravi o no. Nei concorsi possiamo trovare solo il modo di cercare di selezioanre uno bravo, sperando che sia anche appassionato.
In passato il vincitore era un precario di 10 anni, talvolta bravo talvolta no, forse con una tendenza maggiore della media a sopportare sopprusi.
Gennaro, un esempio concreto è un esempio con nomi e cognomi, non uno di fantasia con X e Y.
RispondiEliminaE quando mai ho parlato di IF e h-index? (che per il mio settore, matematica, non hanno alcun senso) Si parla forse di h-index al concorso al CNRS? Rileggiti la valutazione comparativa che è meglio.
Poi spiegami un'ultima cosa: che uno sia precario (al CNR o all'ISPRA ad esempio) per tanto tempo garantisce forse che abbia a cuore il futuro della ricerca più di altri?
E quelli dell'ISPRA non hanno forse il diritto di provare un concorso al CNR (tipo al Dipartimento Terra e Ambiente) e gareggiare ad armi pari con gli interni? A quanto pare no, perché il "bonus precariato ISPRA" non è convertibile in "bonus stabilizzazione CNR".
A me come cittadino italiano, e quindi co-proprietario dell'ISPRA, interessa intanto che l'Ente persegua la sua missione e svolga i suoi compiti al meglio - e per far questo attui una politica del personale congruente con questa richiesta di qualita'. Non intendo usare l'ISPRA, ne' qualsiasi altro Ente di cui sono co-proprietario, come stipendificio. Desidero che l'ISPRA faccia bene quelle ricerche che deve fare.
RispondiEliminaPertanto se puo' e deve assumere nuovi ricercatori, che lo faccia - come ovunque nel mondo - sollecitando candidature qualificate dai piu' svariati ambiti (e non penso a gente che stava all'estero, in primis, ma direi che c'e' anche tanta gente che stava all'Universita', o all'ENEA, o in altri luoghi pure italiani, che potrebbe ben aspirare a quell'incarico).
Questo si chiama CONCORSO. Traduzione inglese: Open competition
A proposito di Enti di ricerca italiani: la situazione dell'INAF
RispondiEliminahttp://www.repubblica.it/cronaca/2010/01/14/news/il_telescopio_che_non_vedr_mai_le_stelle_l_istituto_di_astrofisica_rischia_la_bancarotta-1941330/
secondo me c'e' un errore di valutazione di fondo
RispondiEliminaSe un Prof. (o un primo ricercatore negli Enti di ricerca) ha avuto soldi e la possibilità di tenere un ricercatore precario per 10 anni, allora, si spera, gli avrà insegnato a fare ricerca, l'avrà inserito in gruppi di studio anche internazionali, l'avrà portato a creare il suo gruppo di ricerca, insomma questa persona per 10 anni ha potuto fare ricerca, bene valutiamone i risultati, cioè cosa ha fatto in quel periodo.
Altrimenti potrebbe esserci il caso, lo so molto raro in Italia, in cui il precario in questione ha dedicato molto tempo a compilare le scartoffie al prof, ha lavorato per consulenze, magari per privati, che il prof aveva, senza nessuna ricaduta scientifica, in cambio avrà partecipato a qualche bel congresso, avrà scritto qualcosa nel bel libro del prof. E poi gli diamo pure un bel posto da ricercatore fisso. Evitiamo questo raro evento!
secondo me c'e' un errore di valutazione di fondo
RispondiEliminaI contratti da ricercatore precario negli Enti non sono posizioni "on the tenure-track". Sono posizioni a tempo, del tipo che sappiamo.
Sono spesso degli assegni finanziati su progetti. Ora l'Ente vuole assumere del personale di ruolo (TI), che e' un'altra cosa. Comunque dubito che ci sia molta gente "li' da 10 anni" (tipicamente lo sara' da 4, se stanno scadendo), e comunque sono contrario a tenere nello stesso posto gente a TD per piu' di 4 anni.
Esatto, euroscience
RispondiEliminaQui lérrore di valutazione di fondo e'che la tenure track non esiste in Italia, e tutti se la disegnano come piu'piace a loro.
il Prof/dirigente di ricerca che dice:"Vieni, il dottorando/assegnista/cococo/cocopro/schiavo ma gratis, che poi un concorsino per assum erti lo facciamo"
il precario che lavora anni (come vedi sopra) sperando nel concorsino su misura... E poi dopo x anni voila la tenure track all'italiana, un concorsino tagliato dal sarto e/o una bella "stabilizzazione dei curricola". Perche' tanto delle regole ce ne sbattiamo, la realta' si piega a misura dei nostri desideri e chi se ne frega se la ricerca va a puttane e la gente si fa un fegato come un comodino.
E se uno si azzarda a dire che e' proprio questo che ha fatto del sistema italiano la merda che e', si sente semopre rispondere che no, e'la mancanza di fondi, no, e' che noi siamo un caso particolare, manca la mentalita', ci vuole la riforma di sistema, noi ciabbiamo il sole, noi siamo bravi nonostante e quindi siamo i piu'bravi in assoluto...
Comunicato stampa del CNR. Dichiarazione del Presidente, Luciano Maiani:
RispondiElimina“I nuovi 485 posti di lavoro a tempo indeterminato rappresentano un’inversione di tendenza dopo anni di blocco dei reclutamenti”, commenta il Presidente del CNR Luciano Maiani. "I nove bandi sono un’iniezione di fiducia per l’intero settore della ricerca e costituiscono per il CNR l’opportunità di reclutare forze nuove tra i giovani ricercatori, guardando al merito".
@ marco, gennaro, renatino, limitedifruibilita'
RispondiEliminaGrazie dei vs. post.
Fu Gattopardo
ci si continua a scordare che una persona che lavora da anni in un posto è già stata selezionata, ha già dimostrato che è capace, brillante, che sa fare il suo mestiere e interagire con le persone in QUEL posto. il lato "umano" a cui si faceva riferimento è questo. perciò è normale che una persona BRAVA che già lavora in quel posto sia preferita ad una persona altrettanto brava che nessuno conosce, ma che vuol dire "Nei concorsi possiamo trovare solo il modo di cercare di selezioanre uno bravo, sperando che sia anche appassionato"? l'unico aspetto gretto dei concorsi italiani che bisogna assolutamente eliminare è che vinca qualcuno NON bravo, ma una volta superata una soglia di bravura per cui sai fare bene il tuo mestiere, davvero trovo molto difficile stabilire per un lavoro in più o in meno chi è più bravo, o per un IF più alto o più basso. perfino un numero doppio di pubblicazioni, superato un certo livello minimo, non ha senso perchè è tutta una questione di quanti anni è che lavori, in che gruppi sei stato ecc... inoltre, sono d'accordo con france quando dice che un ricercatore non è uguale a un altro, quindi soprattutto per le materie scientifiche continuo a sostenere che se uno è esperto di struttura NMR di proteine, non ci guadagna nè lui nè il sistema a vincere un posto in un dipartimento che non ha uno strumento (costa circa qualche milione di euro) per fare quel lavoro. sono questi aspetti che l'idealismo della meritocrazia a tutti i costi proprio non considera. ecco perchè trovo sciocco pensare che il problema sia tutto nel concorso, quando il problema casomai è come selezioni prima (nelle posizioni TD) e che strumenti (fondi) dai dopo al neoassunto per lavorare, questo è realismo.
RispondiEliminaOra vi do' una dimostrazione di virtuosismo storico-politico :-)) e vi propongo l'esatta spiegazione del "perche' accade quel che accade" nella vicenda delle relazioni sindacali e del diritto del lavoro.
RispondiEliminaSiamo agli inizi del '900.
Torino, c'e' l'industria automobilistica in gran fermento, "in fieri". Anche il Sinadacato muove i suoi primi passi "su scala industriale". C'e' un confronto, ovviamente. Potete leggere un bel riassunto in questo scritto
http://museoauto.it/mambo/index2.php?option=content&do_pdf=1&id=164
Data chiave: 1906. La Itala rompe la solidarieta' padronale facendo un accordo separato con la FIOM, che conduce al primo storico accordo su una serie di importanti punti (es. Commissione Interne, ecc.).
Ma... guardate l'Articolo 1: c'e' scritto
"Tutto il personale necessario alla società Itala per tutte le diverse prestazioni di mano d’opera nelle sue officine, compresi i capi squadra, sarà fornito dalla Federazione Nazionale dei metallurgici”.
Come scrive l'autrice, "in pratica, all’Itala, con questo contratto, chi non è iscritto alla FIOM non può lavorare."
Avete capito? Il Sindacato come selezionatore, che fa il Dipartimento Risorse Umane dell'Azienda.
Questo e', per comune riconoscimento storico, l'atto fondativo "pratico" del sindacalismo italiano (infatti e' sempre nel 1906 che nasce la CGL). Me lo ricordavo da qualche documentario della "vecchia RAI", piu' seria di quella di oggi, non ho fatto voli pindarici :-))
Comunque, la cosa e' chiara: in Italia il Sindacato si costituisce anche con funzione di intermediazione nelle politiche di reclutamento aziendali. Io ho massimo rispetto per il Sindacato, nello svolgendo delle SUE funzioni. Ma non ha il compito di decidere il personale dell'azienda al posto degli Amministratori.
Spero che questa ricostruzione sia gradita a tutti - Apristi e anti-Apristi...
bravo eruoscienziato
RispondiEliminaconcordo con eruoscienziato
RispondiEliminaperò se posso provare a spiegare la posizione dei sindacati, immagino sia questa: il nostro compito è tutelare il lavoratore, se il padrone vuole licenziarlo noi cerchiamo di impedirlo. Un ricercatore che lavora da 10 anni in un posto per noi è un lavoratore di quel posto, anche se per il contratto è precario, quindi è nostro compito cercare di mantenerlo in quel posto (dove tutti sono tati felici di averlo per 10 anni, non dimentichiamolo) con la stabilizzazione o concorso a misura.
L'errore penso sia stato quello di mantenere una persona in un posto per 10 anni.
una considerazione sorge spontanea.
RispondiEliminama perche' non spostare questa legittima richiesta di selezionare duramente in base al merito al primo contratto postdoc?
voglio dire: che senso ha preoccuparsi del merito solo quando si assume un 35/40 enne di ruolo? e prima? e per i 10 anni precedenti durante i quali ha lavorato per le universita' italiane non contava quanto fosse bravo o non bravo solo perche' aveva un contratto a termine?
questo discorso non sta in piedi per due motivi.
il primo e' che la produttivita' di un ricercatore dopo i 40 anni decresce inesorabilmente.
il secondo e' che non si puo' dire a qualcuno che per dieci anni e' stato abile e arruolato per fare qualcosa, ed ha vinto i suoi concorsi e selezioni per avere i contratti a tempo determinato, assegni e compagnia, che ora non e' sufficientemente meritevole o eccellente per continuare a fare quello che fa da dieci anni.
qusto ovviamente non e' un discorso pro-stabilizzazioni, e' piuttosto un invito a non fare di tutti i precari di lungo corso un solo fascio.
e ribadisco che secondo me i veri "raccomandati" che entrano con il concorsino su misura confezionato dal prof amico, senza aver dimostrato di meritare il posto, entrano subito un anno o due dopo il dottorato. non restano precari otto/dieci anni.
ma di tutti quelli entrati cosi' nessuno si preoccupa, ormai sono dentro... mentre di chi meritevole e' rimasto escluso da concorsi come questi ora si dice che se e' stato precario per dieci anni e' perche' non meritava di entrare...
se i precari sono gli esclusi di un decennio di concorsi pilotati che hanno fatto entrare in ruolo gente senza merito, a rigor di logica sono proprio quelli che il merito l'avevano ma a cui non e' stato riconosciuto.
e se l'avevano, continuano ad averlo.
Cari amici,
RispondiEliminaquesta della selezione del lato umano è una castroneria.
Dire che, in un concorso, Tizio può essere preferito a Caio, in base al lato umano, vuol dire che, in tale concorso, non ci deve essere alcun parametro oggettivo, o che, comunque, anche essendoci, può essere superato da valutazioni squisitamente soggettive.
Tradotto: significa immaginare un concorso dove la discrezione della Commissione sia assoluta e sovrana. E chi sceglieranno i commissari? Quello con il miglior lato umao, e così che si sono comportati negli ultimi anni?
Non mi pare prorio.
L'unica possibilità è VINCOLARE la discrezionalità della commissione. Attenzione, però: è ovvio che così si perdono delle sfumature importanti, MA L'OTTIMO E' CONTRARIO DEL BUONO. E in questo Paese, con la scusa di cogliere tali sfumature, si sono compiute le peggiori nefandezze.
Infine, almeno per quanto riguarda l'Università, la circostanza che ancora si sia mantanuto - anche nel nostro progetto - il commissario interno è la migliore garanzia- COME IO HO SEMPRE SOSTENUTO - che tra due candidati equivalenti vinca quello INTERNO, com'è giusto che sia, ma solo tra due equivalenti.
Tom
Peccato per il presidente Maiani che questi bandi non danno fiducia a nessuno, viste le modalità di svolgimento dei concorsi...
RispondiEliminaLimitedifruibilita' ha detto...
RispondiEliminama perche' non spostare questa legittima richiesta di selezionare duramente in base al merito al primo contratto postdoc?
Questo è certamente quello che bisogna fare da ora in poi: tutti sono valutati ogni 1-3 anni a seconda del contratto, e continuano solo se sono bravi
Però ora dobbiamo cercare di avere un po' di concorsi per dare possibilità ai precari di lungo corso, sempre tagliati fuori dal favorito di turno, di poter concorrere con nuove regole.
Qualunque numero di concorsi ci sarà non sarà mai sufficiente per tutti, quindi bisogna selezionare in base, semplificando le due posizioni, adanzianità di servizio o merito
Io dubito che tutti gli anziani siano bravi, molti sono stati selezionati e mantenuti con contratti solo per curare gli affari del Prof o fare lavori di routine.
Se ho torto come dite voi, allora tutti gli anziani sono eccellenti, avranno dei CV della madonna e pubblicazioni stratosferiche, bene! selezionando in base al CV e in particolare alle pubblicazioni vinceranno allora questi anziani eccellenti.
@ sid
RispondiEliminabisogna selezionare in base al merito E all'_esperienza_
"anzianita' di servizio" e' una definizione riduttiva del precarito di lungo corso che fa pensare ad uno seduto per anni alla stessa scrivania con le mani in mano.
molti precari di lungo corso hanno avuto contratti diversi in sedi diverse e si sono sbattuti di qua e di la' per sopravvivere in ambienti variamente ostili.
magari ostili proprio perche' non avevano nessuna intenzione di mttersi a curare gli affari del prof e fare lavori di routine...
il dibattito si sta svolgendo lungo un percorso a spirale che, gira che ti rigira, converge verso l'abolizione del concorso pubblico e la benedetta chiamata diretta responsabile.
RispondiEliminacerchiamo di capirci.
RispondiEliminaespongo una situazione personale ma che credo utile per fare chiarezza. mi sono laureato a pisa a 22 anni, nel 1997. dottorato alla normale nel 2002, poi borsista presso la fondazione einaudi per un anno, post-doc a bologna per un biennio, assegnista di ricerca a pisa per 4 anni. borsista a gerusalemme per 3 mesi poi borsista dell'istituto storico germanico per 6 mesi. infine professore a contratto, cococo ecc ecc fino a oggi che - dopo alcuni mesi da disoccupato - sono tornato ad essere prof. a contratto.
personalmente credo di essermi fatto la mia bella gavetta in una varietà di sedi e istituzioni. e sicuramente c'è chi ha fatto meglio o è precario da più tempo. però non credo che possa esser per l'anzianità di servizio che merito di vincere un concorso. quel che conta è che in quegli anni, e passando da un ente a un altro, ho pubblicato, fatto ricerca, partecipato a convegni, organizzato seminari. Credo debba contare anche la didattica che ho svolto (con contorno di commissioni di laurea, esami, tesisti ecc.) Tuttavia credo che se a un concorso si presentasse uno studioso più giovane - e dunque con un cv più modesto - ma con più pubblicazioni e di migliore qualità allora dovrebbe vincere lui. Non credo di avere diritto al posto nella mia sede solo perché son qui da tanti anni.
QUel che conta, insomma, è che si deve tener conto dell'anzianità - e lo si fa giudicando i titoli - ma che pesa proporzionalmente di più la produttività scientifica. Come del resto chiese l'apri a suo tempo - e come ha fatto il polito - direi titoli 30%, pubblicazioni 70%.
Su questo possiamo essere d'accordo?
@ insorgere
RispondiEliminacredo che tu dovresti a pieno titolo concorrere per un posto da professore Associato. in fondo niente te lo impedisce e quindi immagino che tu lo stia gia' facendo.
confrontare la tua lista delle pubblicazioni con quella di un dottore di ricerca con uno o due anni di postdoc non ha nessun senso.
@ insorgere
RispondiElimina(solo se hai voglia di rispondere ovviamente):
quanti concorsi da ricercatore hai fatto in questi anni?
e quante volte ritieni di aver "perso" un posto che meritavi nei suddetti concorsi?
@ limiteecc.
RispondiEliminanon ho fatto domande da associato. le perderei tutte e se anche ottenessi idoneità non mi chiamerebbe nessuno perché non ho un forte sponsor.
Ho iniziato a fare concorsi un anno fa quando mi stava scadendo l'assegno. Avrei potuto vincerne 3, ma con scritti e orali le commissioni avevano buon gioco a far passare avanti gente poco produttiva. Ora - con le nuove regole - faccio domande ovunque, almeno me la poso giocare.
Scusate, ma se uno che è stato assunto come idoneo al CNR vince un concorso altrove e lascia il posto, quest'ultimo va all'idoneo successivo in graduatoria o semplicemente il posto si perde?
RispondiEliminaLimitedifruibilita' ha detto...
RispondiElimina@ insorgere
credo che tu dovresti a pieno titolo concorrere per un posto da professore Associato.
questo è il dramma, persone con CV da Associato che finora non potevano neanche vincere un concorso da ricercatore perchè c'era il raccomandato di turno
speriamo che le nuove regole, e specialmente le scelte di polito e chi vorrà seguirlo, apriglino un po' le carte
apriglino = spariglino
RispondiEliminaGiusto per rammentarlo
RispondiEliminaex Protocollo: n. 3188 del 14/09/2009, a firma del Direttore Generale (dott. Marco Tomasi)
"... Si rende infine noto che saranno avviate tempestivamente, entro la fine di gennaio 2010, le procedure per l'indizione della II° sessione 2008."
Alessandro
@ alessandro
RispondiEliminale elezioni ci saranno in estate. è già stato deciso
@ insorgere
RispondiEliminaE dunque quale sarebbe la data di chiusura dell'interminabile II sessione 2008?
Si sa se il MIUR indicherà una data entro cui debbano essere banditi i 700 concorsi della terza tranche Mussi?
@ insorgere
RispondiEliminaGrazie. Volevo solo ricordare che dal punto di vista ufficiale non è stato emesso alcun comunicato.
A
Vi chiedo gentilmente una conferma: i 700 posti della terza tranche Mussi sono finanziati al 100% e non cofinanziati come le precedenti, vero? Ho capito male? Un'altra gentilezza a chi mi risponderà, potreste dirmi una fonte dal quale emerga la tipologia di finanziamento di questi posti (50% o 100%)?
RispondiEliminaGrazie a tutti!
SRL
PS: scusate ma ho perso il passaggio in cui avete spiegato come inserire il nome al post.
la mia situazione è analoga a quella di insorgere... peraltro grossomodo abbiamo la stessa età accademica e anagrafica (siamo i vituperati 35enni!)
RispondiEliminafinora sono stato scoraggiato a partecipare ai concorsi, perché le prove e le incerte regole di valutazione non lasciavano scampo
ora invece mi iscrivo a tutti i concorsi del mio settore e spero che finalmente gli sforzi (come pubblicazioni prima di tutto) di tutti questi anni (ormai 11 dalla laurea) possano essere ripagati
Caro ultimo anonimo, in effetti è proprio come dici tu, i posti sono cofinanziati al 100%, non solo, hanno anche trasmesso i punti (0.5), invece che i soldi di prima nomina, per cui, per così dire, sono finanziati al 1000X1000: purtroppo però questo ha comportato che i posti, che dovevano essere il dopio, visto che tanti erano i soldi (40 ML, invece che 20), si sono più che dimezzati. La fonte - ma vado a memoria - è il dm che ha sbloccato i fondi, penso che lo trovi linkato su questo stesso blog, in qualche discussione di dicembre.
RispondiEliminaTom
P.S.: Insorgere, mi spiace vederti così fatalista su questa cosa della chiusura della sessione, che invece è assai importante.
Luglio non va bene, ancor di più se tanto non si è posto un limite per bandire i posti della terza tranche, e quindi potremmo aspettare luglio senza alcun aumento dei concorsi.
Su questa cosa dovremmo dare battaglia, altro che "è stato già deciso".
ha ragione Bombadillo, aspettare luglio sarebbe una iattura e non c'è neppure ragione.. significa che i concorsi banditi nella seconda metà del 2009 si terrebbero nel 2011, ma siamo pazzi! un anno e mezzo di attesa per uno stupido concorso da ricercatore...
RispondiEliminaElezioni a luglio vuol dire concorsi in tardo autunno per i settori piu' fortunati, concorsi nel 2011 per quelli che avranno bisogno di supplettive, quindi prese di servizio a metà 2011: cioè ancora tempi di attesa ingiustificatamente lunghissimi. E' evidente che la reale intenzione è quella di prolungare ancora per tutto questo anno il blocco in atto. Solo i piu' forti e tenaci sopravviveranno!!
RispondiEliminaL'intenzione è quella di prolungare tutto all'approvazione del DDL, potendo sempre dire "ma noi i concorsi li stiamo facendo anche in attesa del DDL";
RispondiEliminagià fino al 2011 con i soldi Mussi del 2006-2007!!
Ma io non ci capisco una ceppa. Volete dire che i concorsi a cui mi sono iscritto in questi giorni verranno espletati (ovvero, mi dovrò presentare fisicamente davanti alla commissione) non prima dell'autunno prossimo venturo?
RispondiEliminaSe è così, da cosa lo si deduce inequivocabilmente? Immagino che un sacco di gente qui come me stia riempiendo la propria agenda di viaggi e conferenze, magari su invito... non vorrei dover tornare dal giappone a settembre per presentarmi davanti a una commissione di campobasso...
Claudietto
Chiarezza sulle date penso sia il minimo si possa esigere. D'altronde, se noi docenti a contratto dovessimo modificare in corso d'opera il programma del corso mi sembrerebbe evidente informarne gli studenti spiegando le motivazioni. Perché questo non può essere fatto a livello ministeriale?
RispondiEliminaAlessandro
Grazie Bombadillo per il tuo chiarimento, ho trovato il DM e l'ho letto con attenzione.
RispondiEliminaHo anche ritrovato il post nel quale si spiegava come inserire il nome così insorgere non mi cazzia.... ;-)
I concorsi che stanno bandendo nella II Sessione 2008 si svolgeranno SICURAMENTE dopo l'estate.
RispondiEliminaAuguriamoci che riescano a farli entro Natale 2010.
è una mia senzazione (ma spero di essere ampiamente contraddetto) ma di concorsi della II sessione 2008 espletati nel 2010 ne vedremo pochi
RispondiEliminainsorgere ed altri dicono che è già stato deciso che le elezioni saranno in estate, tuttavia secondo me bisognerebbe fare pressione sul fatto che il ministro ha fatto scrivere che le procedure partiranno in gennaio e chiedere di avviare subito le procedure: potremmo ottenere, se le cose vanno bene, che la data di luglio venga rispettata, no? Se invece aspettiamo che passi luglio sotto silenzio e poi cominciamo a fare pressione perché neppure questo impegno è fatto rispettare perderemo ancora dei mesi! meglio prendersi avanti con l'aria che tira! Siete d'accordo?
RispondiEliminaVotazioni a Luglio, ma guarda strano... E' tutto voluto dal Ministero o da Tremonti per far sì che le prese di servizio ci siano da novembre 2011.
RispondiEliminaLa scelta di luglio mi sembra strategica per far saltare un altro intero anno. Non dimentichiamoci che dopo luglio viene agosto: IN AGOSTO NON SI PUO' VOTARE PER LE SUPPLETTIVE! Quindi lo si farà a fine settembre-inizio ottobre. Calcolando gli adempimenti post-elezioni (pubblicazione sulla GU ecc) arriviamo a Natale: a NATALE NON SI POSSONO FARE CONCORSI! Quindi arriviamo a gennaio febbraio 2011 (cioè TRA UN ANNO).
RispondiEliminaSempre ammesso che non slitti anche la data di luglio (cosa che ritengo possibilissima alla luce dell'esperienza maturata in quest'ultimo anno)
..c'è davvero bisogno di uno scatto di orgoglio, non vi è alcun motivo per aspettare luglio, le elezioni DEVONO svolgersi a febbraio, punto e basta. E questo perchè non c'è alcun motivo per procastinarle: infatti, a gennaio ci saranno le suppletive della I^, e quindi la DATA NATURALE è febbraio.
RispondiEliminaPerchè luglio? I primi bandi della terza tranche, non avendo posto alcun limite, partiranno da settembre, quindi si tratterebbe di un ritardo ingiustificato di 6 mesi, con ricadute ancora più pesanti in termini di presa di servizio.
NON E' ACCETTABILE!!
Tom
P.S.: Insorgere, cortesemente, mi mandi una e-mail?..perchè io non riesco a scriverti, non mi trovo il tuo indirizzo, e sul sito non c'è.
Ha ragione Bombadillo! Non c'è nessuna ragione per non fare le elezioni a febbraio. E' evidente che questi vogliono mantenere tutto bloccato per un altro anno! Alla faccia delle "poche settimane di ritardo" di cui parlava la Ministra a novembre 2008. L'unica arma in nostro possesso per evitare un ulteriore devastante anno di blocco è trovare il modo di denunciare la cosa sulla stampa. Senza usare troppi tecnicismi è necessario evidenziare sui mezzi di informazione la semplice equivalenza: "elezioni a luglio" = "un ulteriore anno di blocco".
RispondiEliminaMa con quali soldi dovrebbero pagare gli stipendi ai vincitori? Non ci sono.
RispondiEliminaGia' fu detto che bisogna chiudere, ridurre, accorpare, eliminare.
Serve gente che vada a raccogliere i pomodori [Sacconi]
ragazzi non vorrei essere pessimista ma se a gennaio annunciano le elezioni, poi passano di norma 3 mesi prima che le elezioni abbiano luogo. siamo come minimo a maggio....prima mi sembra impossibile.
RispondiEliminacmq se volete protestare è semplice: scrivete a tomasi presso il miur chiedendogli date certe per le elezioni.
RispondiEliminaCome sapete, in maniera encomiabile il Presidente dell'Apri si è messo a scrivere a vari rettori per far rettificare i bandi non conformi con le nuove regole.
RispondiEliminaAlcune rettifiche ci sono state e oggi è arrivata qualla di Udine
http://www.uniud.it/ateneo/organizzazione/bandi_concorsi/valutazione_comparativa/copy2_of_valutazioni_comparative_ricercatori/rettifica%20bando%20ric%202009.pdf
che però riguarda esclusivamente la illustrazione e discussione dei titoli, non già il "profilo scientifico".
una domanda: per i bandi già scaduti è possibile procedere a una rettifica? se sì, immagino che ciò comporterebbe una riapertura dei termini. se no, come dovrebbero procedere? ribandire?
RispondiEliminagrazie,
Dido
Attenzione: l'articolo è stato aggiornato.
RispondiEliminaScusate ma qualcuno sa dirmi come verranno valutati i candidati delle nuove procedure concorsuali, quelli banditi nelle ultime settimane, per intenderci.
RispondiEliminaChe valore avrà il colloquio? Questo mi interssa per valutare se abbia senso presentare varie domande sebbene privo di sponsor e contando solo sui mie titoli e pubblicazioni.
Elso ... ma hai seguito tutte le discussioni precedenti?
RispondiEliminaSono settimane che andiamo ripetendo che il colloquio non è oggetto di valutazione! qualche commento più sopra ho pure messo il link del bando di Udine che rettifica appunto la parte relativa al colloquio (in precedenza prevedeva un punteggio per il colloquio, che ora ha tolto).
L'infornata-CNR del 2001 e' una infornata di Centro-Sinistra, per chi non se lo ricordasse.
RispondiEliminaTutti tengono Famiglia.
Mino... mah!!! Nel bando che indichi mettono pure degli argomenti preferenziali.
RispondiEliminaVorreste dire che ora contano solo titoli e pubblicazioni, che la valutazione verrà fatta su criteri oggettivi e che c'è il rischio che non vincano più gli eletti?
Le commissioni escogiteranno comunque qualche strategia.
Elso, ma quando la tua astronave e' precipitata nel deserto dell'Arizona avevi il trasponder spento?
RispondiEliminaSe ne parla da due anni,su...
Volevo segnalarvi questo comunicato stampa dell'Università di Messina :
RispondiEliminahttp://ww1.unime.it/comunicati_stampa/main.php?newNum=7&annoS=2010
Come si legge nel testo (che contiene un miscuglio di notizie) si parla di 28 posti banditi per ricercatore : " I nuovi ricercatori (28 i posti banditi) saranno assunti con contratto di diritto privato a tempo determinato,...."
Chiedo a voi di aiutarmi a trovare i relativi bandi, dal momento che a me è stato IMPOSSIBILE trovarli (non c'è traccia nè sul sito www.unime.it, nè sul sito del MIUR - dove invece ci dovrebbe essere un apposito spazio, come da disposizione prevista nella nota del 6 ottobre 2009 della Ministra , nè da nessuna altra parte !)
Grazie
Le note della Ministra contano quasi nulla. Infatti niente di quanto da lei anunciato riguardo ai concorsi per ric TD, limiti alle pubblicazioni, rettifiche dei bandi si e' ancora concretizzato. Manca la competenza, la capacita', l'affidabilita'. MA mica ci vogliono, se si viene nominati in base alla fedelta'...
RispondiEliminaNon so a quanti giornalisti vado ripetendo, da settimane, di questa faccenda della nota ministeriale: perfino il Ministero non riesce a rispettare le direttive che esso stesso emana!
RispondiEliminaTutti a dirmi "è assurdo, è vergognoso", ma poi ce ne fosse stato uno che lo abbia raccontato nei suoi articoli!
Provate a postare la questione della nota della Ministra su http://www.parentopoli.com/ di Nino Luca, giornalista del corriere o anche sul blog http://parentopoli.splinder.com/
RispondiEliminaC'è nessuno che ha trovato traccia dei bandi dei 28 posti per ricercatori TD di Messina ?
Il mistero è fitto...forse xchè i giochi sono già fatti, come di norma !
Ma avete anche voi notizie sul ritiro del bando cnr in seguito alle proteste per le modalità non meritocratiche di svolgimento dei concorsi?
RispondiElimina@ Precario sfinito
RispondiElimina????
a quali proteste ti stai riferendo? finora solo su questo blog, credo, c'è stata qualche protesta (se i commenti ad un blog li possiamo considerare "proteste"), per il resto c'è stato un comunicato stampa entusiastico del CNR riportato pari pari da alcuni giornali.
France
RispondiEliminasiiiii chiaro/a! Ovvero se mi presento ad un concorso e sono il candidato (caduto dal cielo) con più titoli, pubblicazioni ecc in quel SSD vinco punto e basta senza che la commissione escogiti barbatrucchi di sorta alcuna o dovrò contattare l'avv. Buongiorno e prepararmi per tempo alla causa?
Caro Elso, questo dipende, appunto, dalla commissione. Purtroppo, però, per quanto riguarda la formazione delle commissioni, la nostra proposta non è staca accolta per intero. Se è vero, cioè, che non ci sono più le commissioni monocratiche di fatto, come quelle precedenti, dove vi era un solo ordinario, ovverosia il commissario interno, è quello solo contava, ma ci sono commissioni con due commissari esterni ordinari, e altrettanto vero, tuttavia, che questi commissari esterni non sono selezionati mediante un sorteggio puro, come volevmo noi, ma con un macchinoso sistema misto di elezione + sorteggio, legato al numero di concorsi banditi nella sessione.
RispondiEliminaLa morale?
Il candidato più forte ha buone probabilità di vincere SOLO NEL CASO IN CUI, nella sessione, sono stati banditi un bel numero di concorsi, diciamo almeno una decina. Viceversa, le sue possibilità diminuiscono in modo proporzionale alla diminuzione del numero dei concorsi banditi nella sessione.
Tom
E poi, caro Elso, ricordati sempre che c'e' l'arma fine-di-mondo: se gli stai sui coglioni, anche se vinci il concorso, poi possono sempre NON chiamarti. Perche' dopo tutto e' l'Italia, che ti credevi?
RispondiEliminaSe non ricorso male il candidato che vince il concorso di ricercatore DEVE essere assunto per forza dall'università essendo il vincitore ( regola diversa da quella degli associati idonei).
RispondiEliminaPaolino
si è vero il ricercatore vincitore del concorso deve essere chiamato per forza, così come l'ordinario o l'associato vincitore di concorso. Il concorso per ricercatore prevede solo il vincitore mentre quello per associati ed ordinari prevede un vincitore ed un idoneo, quelli che possono essere non chiamati sono gli idonei.
RispondiElimina..in effetti, non è proprio così, noi siamo abituati ad esprimerci nei termini di vincitore (quello che dev'essere chiamato dalla sede che ha bandito il concorso) ed idoneo, ma sono entrambi idonei, e tra loro non differiscono in alcun modo; la sede può:
RispondiEliminachiamarne uno dei due (o dei tre) con atto motivato con riferimento alle esigenze didattico-scientifiche della Facoltà;
non chiamare nessuno dei due con atto motivato come sopra, e quindi chiamare un qualsiasi altro risultato idoneo ad un altro concorso;
non chiamare nessuno dei due SENZA NEPPURE ESPRIMERSI IN ALCUN MODO, NON CHIAMA E BASTA, ma allora, a quel punto, "paga pegno" è per (vado a memoria) tre anni non può ribandire e non può chiamare idonei di quel settore.
Il ricercatore, invece, vince il concorso e ha diritto di essere assunto.
Nella mia esperienza personale, piuttosto, l'arma fine del mondo è rappresentata dalla revoca del concorso: mi rendo conto che non posso far vincere (idoneare) chi dico io, e quindi revoco il concorso.
Tom
@ Elso
RispondiEliminaè il momento di tentare tutti i concorsi, perché con le nuove regole ci sono molti più margini di prima.
più margini, non certezze.
@ Bombadillo
RispondiEliminaquesta della revoca del concorso non l'ho mai sentita.
intendi revocare dopo il bando, prima della nomina delle commissioni e prima dell'espletamento delle prove, o dopo la nomina della commissione? o dopo l'espletamento delle prove?
@limite:
RispondiEliminauno - da associato - me lo hanno revocato a seguito del decreto Gelmini, dicendo che non avevano più i soldi visto il tetto del 90% introdotto dal decreto (mentre tale tetto vi era da anni, e, nel bando, vi era scritto espressamente che l'Università aveva i soldi proprio nel rispetto del limite in questione; e poi i soldi non hanno alcuna rilevanza, se non li hai, non chiami nessuno degli idonei punto e basta). Del resto, a me risulta che in diverse Università si è posto questo problema per i concorsi da professore associato e ordinario (molti dei quali sono andati con sorteggio puro, o, comunque, con sorteggio in una rosa di eletti molto ampia).
Quindi hanno pensato: li revochiamo tutti? Ma ovviamente i candidati interni forti non volevano. Poi hanno pensato alla revoca "a macchia di leopardo" (revochiamo solo quelli dei candidati interni più deboli), ma quasi tutte le Univ. ci hanno ripensato, perchè pareva troppo brutto.
Un altro, da assegnista (per altro la domanda la avevo presentata a pochi giorni di distanza da quella da associato), me lo hanno revocato dopo la formazione della commissione, e dopo che la stessa si era riunita, mi pare, un paio di volte. La motivazione? Un commissario si era dimesso e, ovviamente, non hanno sostituito il commissario, ma hanno revocato il concorso.
Dunque, l'arma fine del mondo esiste, ed è la revoca.
Anche se non credo che verrà per questi concorsi, chi ha bandito, infatti, sa già che le regole sono cambiate (diversamente dal succitato caso del concorso da associato) e si aspetta che si presentino molti candidati esterni (diversamente dal menzionato caso di quelo da assegnista). Per così dire, stanno correndo un rischio calcolato.
Incrociamo le dita.
Tom
Una proporsta per limitare le conseguenze disastrose del limite di una domanda per bando CNR. Si potrebbe creare uno spazio sul Blog in cui, per bando, ogni futuro candidato scrive per che posto intende fare domanda.
RispondiEliminaSarebbe utile che tutti i partecipanti al blog dicano cosa ne pensano, per capire se possa essere fattibile raccogliere le intenzioni dei candidati.
Qualcuno ha notato questo passaggio incredibile nei bandi CNR
RispondiElimina(io sto guardando il bando 364-92)?:
"Per quanto concerne le categorie di cui alla presente lettera C) [ndr: le pubblicazioni allegate alla domanda],
la Commissione, per uno ed un solo lavoro fra quelli scelti dal candidato,
può derogare dal limite massimo di 3 punti
assegnabili per ciascuna fattispecie fino ad un limite massimo di 7 punti, laddove trattasi di
lavoro eccezionale per originalità, impatto scientifico ed importanza del ruolo svolto dal
candidato nella redazione del lavoro suddetto. La Commissione motiverà adeguatamente una
propria eventuale indicazione in tal senso circa il singolo lavoro eventualmente prescelto
facendo riferimento il più possibile a considerazioni deducibili da dati oggettivi ricavati anche
da rilevazioni scientometriche o bibliometriche riferite al lavoro scelto ove dette rilevazioni
siano disponibili in considerazione del contesto scientifico in cui insiste il lavoro
eventualmente preso in considerazione
Vale a dire che per una sola pubblicazione, che puo' essere anche un rapporto
tecnico, un candidato puo' ottenere quasi la meta' dei punti ammissibili nella
valutazione dei titoli relativa alle pubblicaizoni allegate (che e' 15). Al massimo la valutazione titoli puo'
contribuire fino a 40 punti.
Ma dove s'e' mai vista una scappatoia simile?