giovedì 3 settembre 2009

Appello alle Istituzioni Europee


Cerchiamo di rompere la cortina di ferro che circonda l'Accademia Italiana e segnaliamo l'incredibile sistema di reclutamento al commissario europeo competente.

Gent.le Dr. Janez Potočnik

Le scriviamo per sollevare l'attenzione sul sistema di reclutamento dei ricercatori in Italia.
Come piu' volte sottolineato dalla commissione europea e specificatamente indicato sulla sua pagina web (http://ec.europa.eu/commission_barroso/potocnik/profile/role_en.htm), uno degli obiettivi dell'ERA e' proprio quello di migliorare la situazione della ricerca e dei ricercatori in Europa.

Noi dell'Associazione Precari della Ricerca Italiani (APRI), le chiediamo di focalizzare l'attenzione su uno degli ostacoli che, a nostro parere, impediscono maggiormente lo sviluppo e il miglioramento della ricerca scientifica del nostro paese. Infatti, nonostante le ultime riforme approvate dal Governo, in Italia si continuano a bandire concorsi per ricercatori nei quali viene posto un limite MASSIMO alle pubblicazioni da presentare. A nostro avviso, le pubblicazioni costituiscono un fattore fondamentale sul quale costruire il proprio curriculum e in tutto il mondo il reclutamento dei ricercatori e' basato, di fatto, su questo parametro oggettivo.
Questo significa che il reclutamento in Italia non e' basato su criteri meritocratici e quindi, vengono fissate delle soglie che, nella grandissima maggioranza dei casi, coincidono esattamente con i limiti del candidato che si vuole favorire. Come esempio, e per dimostrarle anche con i fatti come vengano tutt'ora espletati i concorsi per ricercatori in Italia, la inivitiamo a monitorare alcuni recenti concorsi per ricercatori i cui limiti massimi variano tra le 3 e le 5 pubblicazioni (questo significa che se due candidati hanno rispettivamente 3 e 300 pubblicazioni, anche il ricercatore più prolifico dovrà presentare solo 3 pubblicazioni, pena l’esclusione dalla selezione ):

Universita' di Sassari Biochimica Settore Scientifico Disciplinare (SSD) BIO/10: Limite Massimo 3,
Architettura SSD ICAR/21: Limite Massimo 5
Politecnico di Milano, Ingegneria Industriale SSD ING-IND/16: Limite Massimo 3

(Per brevita' omettiamo gli altri innumerevoli bandi di concorsi analoghi, che possono essere facilmente reperiti su Internet sul sito del ministero dell'Universita' e della Ricerca Scientifica italiano http://www.miur.it)

Traspare che gli obiettivi dichiarati dell'ERA, migliorare la ricerca scientifica e la condizione dei ricercatori in Europa, vengono ampiamenti e fortemente frenati dalle attuali norme di reclutamento, che di fatto impediscono ai migliori di emergere.

Con la speranza che questo tema venga affrontato dagli organi dell'ERA competenti,
le porgiamo cordiali saluti

Associazione Precari della Ricerca Italiani

113 commenti:

  1. Caro France,
    il buon Janez ci ha parecchie cose a cui pensare, e peraltro è a fine mandato (un paio di mesi + epsilon).
    Comunque ti posso assicurare che il tema delle carriere dei ricercatori è fra i più quotati alla Commissione Europea. Sulla materia, Janez ha avuto il piacere di firmare (l'11 marzo 2005) la "raccomandazione" sulla Carta Europea dei Ricercatori e annesso Codice di Condotta per il Reclutamento dei Ricercatori (benchè il lavoro fosse in effetti cominciato con il suo predecessore Busquin).
    In C&C (come li chiamiamo affettuosamente) si affrontano molti temi di interesse per i giovani ricercatori, e segnatamente quelli connessi al processi di selezione e di valutazione.
    Dal 2005 cerchiamo di promuovere e far applicare questi che sono dei "meta-principi", delle guideline per Stati e istituzioni (pubbliche e private), incluso ovviamente le Universita'.
    Non e' facile ma qualche cosa e' stato mosso, e comunque continuiamo a movimentare il continente con queste parole d'ordine, oggi anche nella forma di "Partenariato Europeo per i Ricercatori) che e' uno degli assi operaivi delle politiche dello Spazio Europeo della Ricerca.
    Sono quei poco di buono degli Stati Nazionali che fanno le orecchie da mercante, in diversi casi.
    Ogni azione che si colleghi a queste politiche ben note e approvate dagli stessi Stati e' benvenuta, ma bisogna prendere coscienza - e "ownership".
    Cheers.

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  2. W l'apri e il nuovo blog!
    Insorgere

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  3. MO, vedi caro euroscience, te sei addentro alle segrete cose e te ne intendi, ma fai il difficile, invece sarebbe utile che collaborassimo. Solo che mi sembra che tu non ne abbia punta voglia, forse perche' ci reputi una banda di ciaccioni. Come se n'esce?

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  4. Segnalo a questo link la "English version", spedita via fax ieri:

    http://www.ricercatoriprecari.it/documenti/Iniziative/fax%20alla%20commissione%20europea.pdf

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  5. Caro France,
    nel Regolamento ANVUR elaborato da Modica-Mussi
    http://www.unifi.it/uspur/upload/sub/DECRETO_DEL_PRESIDENTE_DELLA_REPUBBLICA_21_Febbraio_2008_n_64_ANVUR.pdf
    c'era esplicitamente scritto (all'Art. 4 comma 6) che "E' altresi' compito dell'Agenzia la valutazione complessiva di ciascuna universita' e delle sedi decentrate delle medesime e di ciascun ente di ricerca, relativamente [...] al grado di realizzazione dei principi della Carta europea dei ricercatori e del codice di condotta per il loro reclutamento di cui alla raccomandazione della Commissione europea dell'11 marzo 2005, n. 2005/251/CE".
    Prova a immaginare chi ci ha lavorato sopra...
    Ora, di questo non v'e' piu' traccia nel Regolamento ANVUR della Gelmini.
    Comunque l'idea di promuovere una auto-valutazione + valutazione esterna e' rimasta nei piani della Commissione, ed e' ora formalizzata cosi'
    http://ec.europa.eu/euraxess/pdf/hrs4r/Paper_on_the_HR_Strategy_for_Researchers.pdf
    con un template
    http://ec.europa.eu/euraxess/pdf/hrs4r/templateHRstrategy.pdf
    Sulla materia concorsuale sappiamo bene che le difformità giuridiche, organizzative e pratiche sono amplissime, ma i paragrafi di C&C sono sufficienti per "modellare" un insieme di buone pratiche comuni, fra le quali ci puo' stare benissino la valutazione della qualità piuttosto che della quantità.
    Cheers.

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  6. Bravo France, è importante tenere alto il livello della tensione: tutto è utile!
    Tom

    P.S.: ma quindi la R.N.R.P. è definitivamente defunta?

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  7. ma si dai, lasciamo crepare il vecchio blog.
    era diventato un luogo di inutili polemiche.

    Il vecchio blog è morto, W il nuovo blog dei ricercatori precari!

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  8. MA le polemiche non muiono mai...
    @euroscience
    E vabbe', vogliamo continuare a piangere la buonanima del regolamento Mussi-Modica? Io no, visto che i tempi che ci son toccati di vivere son questi (io avrei voluto vivere nel 3000 AD, accidenti). Let's move on, I say...

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  9. io nel passato avrei voluto essere caligola e far senatore il mio cavallo. ora mi accontenterei quasi di essere il cavallo di qualcuno...

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  10. mah, mi dispiace solo che così non raggiungeremo quota mille....

    scusate ma stasero so' de fori...

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  11. A dir la veritá a me i vecchio blog sembrava molto piú immediato

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  12. E' una questione di abitudine....

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  13. Ho tolto la parolina di conferma, per rendervi la vita piu' facile. Sapete definire i motivi per cui questo formato e' meno immediato?

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  14. Forse una cosa utile, che manca, e' la replica al singolo post.

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  15. eppoi l'ora e' completamente sballata! Mettete il tempo europeo e non deglu USA!

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  16. OK, l'ora si corregge. La risposta al singolo commento era caruccia ma su questa piattaforma non credo sia possibile. E poi c'e' anche uno svantaggio: se ci sono molti commenti e qualcuno commenta su un commento vecchio, in genere te lo perdi. di la' all'inizio era uguale, e si faceva cosi':
    @Anonimo... etc...

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  17. E' fuori del tema del post, ma mi sembra una buona iniziativa dell'adi, che ha gia' raccolto >10000 firme per rafforzare il titolo di phd. Non mi sembra sia gia' circolata:
    http://www.dottorato.it/titolodottore

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  18. ALtra cosa utile, che non c'e', era la possibilita' di ricordare i nick. Inoltre non riesco a fare cut&paste (per es. del link inviato prima) e ad usare le frecce per scorrere il testo scritto. E' un problema mio o dell'editor del blog?

    p.s. e scusate i multipli post.... ma siamo in fase di rodaggio

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  19. Copia e incolla (con explorer 8) me lo fa. Per "ricordare i nick" se commenti come nome /url (ci metti l'url che ti pare, anche chiappone . org, basta che esista), ecco che hai il nick. In questo caso it's up to you, di la' era obbligatorio...

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  20. ..figuriamoci, io la risposta al singolo post non l'avevo mai usata.
    Piuttosto, erano simpatici i simboletti identificativi!
    Tom

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  21. Non so se altri templates permettono i mostriciattoli identificativi. Magari si...

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  22. il blog di là è diventato un ricettacolo di reazionari piagnucoloni anti-APRI

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  23. Beh, mi sembra lo fosse gia'...
    Vi ricordo che non sono l'unico admin di questo blog, quindi non aspettate che debba postare sempre io. Se ci sono notizie fresche, postate. AD ESEMPIO, sul cds di ieri c'era un articolo in cui si parlava di una fantomatica bozza 1-9-2009 su misure in tema di ricerca... Ho chiesto se qualcuno ha la bozza, ma unsuccesfully....

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  24. RAGAZZI QUELLO CHE DITE E' VERO MA STARE ANCORA A PARLARE DI REGOLE QUANDO I CONCORSI SONO BLOCCATI DA UN ANNO E MEZZO E NON SI VEDE LA FINE DEL TUNNEL FA IL LORO GIOCO DI RISPARMIARE SOLDI E NON ASSUMERE O IL NOSTRO?? LA PRIMA COSA CHE DOBBIAMO CHIEDERE CON FORZA E' LO SBLOCCO DEI CONCORSI E LA LORO REGOLARE SCANSIONE TEMPORALE SE NO TANTO ANDIAMO TUTTI A CASA UGUALMENTE ALLO SCADERE DELL'ENNESIMA BORSA O CONTRATTO!!!

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  25. Lo so, hai ragione. Ma non immagini quanto sia difficile convincere la stampa ad occuparsi della questione del blocco dei concorsi ... soprattutto se poi siamo gli unici a farlo (dove sono le altre associazioni, i sindacati, l'opposizione?).

    Soprattutto se organizziamo una manifestazione per protestare contro il blocco dei concorsi (e che ci avrebbe permesso di andare molto più facilmente sui mezzi di informazione), ma poi a dare la disponibilità a partecipare sono 10-20 persone al massimo.

    Posso dirti di aver parlato personalmente col giornalista del Sole24Ore che ha scritto l'ultimo articolo sullo sblocco dei fondi Mussi, sulla scarsità dei bandi di concorso e sui limiti di pubblicazioni ... ho provato più volte a sollecitarlo ad occuparsi in quell'articolo anche del blocco concorsi I sessione 08, e infatti ho "strappato" quel cenno che effettivamente nell'articolo c'è (quando parla del rischio perenzione dei fondi Mussi a causa del blocco dei concorsi).
    Comunque può darsi che tra un po' potremo sollecitarlo nuovamente.
    Non credere sia facile.

    Intanto nella lettera di France sul Giornale di Brescia è dedicata un'ampia parte relativa al blocco concorso, e forse già domani potrebbe uscire qualche altra cosa...

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  26. Sarò ancora più chiaro.
    Il punto è che nessun giornale al momento è o è stato interessato a fare un articolo sul mancato sblocco dei concorsi della I sessione 2008, cioè sulla mancata realizzazione di quanto affermato dalla Gelmini in conferenza stampa alla presetazione del "Pacchetto Università" (per non parlare di quanto aveva promesso durante la conferenza stampa del decreto 180).

    Il perchè e il percome di questo disinteresse della nostra stampa a smascherare le promesse di chi ci governa lo lascio ai vostri commenti.

    Nè noi, come Apri, possiamo fare granchè, fino a quando la stragrande maggioranza dei ricercatori precari preferirà "rimanere alla finestra": abbiamo visto come è andata a finire la manifestazione...

    Quindi per il momento, quello che passa il convento è che talvolta si riesce a convincere qualche giornale ad uscire con altre notizie, tipo la questione del limite pubblicazioni o il destino dei fondi Mussi, di cui comunque è bene che si parli, e insieme a queste tentare di far rientrare anche la questione dello sblocco concorsi I sessione 08. Per il momento è il massimo che si possa fare.

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  27. ..uffa, voglio il mio mostriciattolo!

    In ogni caso, mi pare che sul fatto che la priorità sia lo sblocco, ovverosia,in definitiva, lo svolgimento del sorteggio, penso che purtroppo - visto che la voglia di partecipazione dal vivo è pari a zero - ci toccherà aspettare l'ennesima data-bufala della Gelmini: cos'era? Il 7 settembre..o il 9?
    Dopo di che, avremo più possibilità di connvolgere la stampa.

    PIUTTOSTO IO SONO ANCHE PREOCCUPATO DELL'ULTIMA TRANCE DEI SOLDI MUSSI, NESSUNA NUOVA SU QUEL FRONTE? LO HANNO CAPITO KE DEVONO INSERIRE LO SBLOCCO IN UN D.L. E NON IN UN D.D.L.? O SONO DI COCCIO?

    Tom

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  28. Voglio credere che non siano così imbecilli da perdere, in questi tempi di magra, 80ml di euro che hanno ereditato agratis dal governo precedente e che è la loro unica chance per continuare la propaganda dei 4000 nuovi ricercatori.

    Quindi credo che un d.l. ci sarà, magari stanno studiando qualcosa per i precari della scuola (avevo letto è allo studio un provvedimento per fine mese per dare qualche ammortizzatore sociale ai precari della scuola che non hanno avuto riconfermata la cattedra quest'anno). Può essere - azzardo - che in quel provvedimento ficcano qualcosa pure sull'Università.

    Tuttavia, appunto, credo che l'attenzione del Ministero ora sia tutta sulla scuola.

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  29. In bocca al lupo per il nuovo blog e per tutte le future lotte, sara' un anno davvero duro quello che ci aspetta!!!

    Arsen (DSE Bologna)

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  30. Ecco, infatti:

    http://rstampa.pubblica.istruzione.it/utility/imgrs.asp?numart=NAP3D&numpag=1&tipcod=0&tipimm=1&defimm=0&tipnav=1

    In questa intervista a "Il Mattino", la Gelmini annuncia che sarà varato un decreto-legge ad-hoc (oppure sarà utilizzato un d.l. già esiste) per mettere una toppa alla questione "precari scuola". Credo che in quel decreto possa essere una buona occasione per lo sblocco dei posti Mussi.

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  31. Questo articolo

    http://www.corriere.it/cronache/09_settembre_03/precari_protesta_a16df3d6-98ad-11de-b8d4-00144f02aabc.shtml

    sul Corsera è ancora più esplicito. Al Consiglio dei Ministri di mercoledì sarà presentato un decreto-legge sulla scuola.

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  32. io ritengo che la priorità, come già individuata da molti di voi, sia lo sbugiardamento della Gelmini a partire dal blocco dei concorsi e della II tranche dei fondi Mussi.
    Credo anche che il momento sia propizio visti i casini che hanno combinato con il taglio delle cattedre nella scuola superiore che hanno costretto il governo a giocare in difesa ricorrendo ad improbabili premietti dell'ultima ora per i neo-licenziati.

    Sarà possibile, dico io, partorire un comunicato stampa in cui si schematizzano le affermazioni della Gelmini sulle "nuove assunzioni" smontandole una per una?
    Sarà possibile contattare un freelance di Report (torna in onda i primi di ottobre, non credo che sarà cambiato molto per quella data) per farci di persona una bella chiacchierata spigando come stanno davvero le cose?
    Sarà possibile come APRI metterci la faccia di persona facendo un filmatino analogo a quanto fatto dai precari ISPRA in cui chiaro chiaro, semplice semplice si proiettano ESCLUSIVAMENTE i dati reali dell'evoluzione della piramide (ordinari-associati-ricercatori) negli ultimi 5 anni e si sottolinea che QUESTO GOVERNO ha bloccato i nuovi concorsi finanziati dal centrosinistra dal 2008 in poi? E magari poi sto filmino, oltre che su youtube, lo si fa girare per i blog, lo si porta al congresso PD (vero France?), lo si spedisce alle redazioni dei TG o ai giornali che ci pare a noi?

    Lassie (al suo probabile ultimo anno di precariato universitario, nel senso che se nel 2010 o vinco un concorso o do retta a mia moglie e canno tutto).

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  33. sul momento propizio:

    1) mi sono stupito io per primo del fatto che il governo abbia in tutta fretta messo in piedi un "piano precari" da presentare al prossimo CdM; in altri tempi se ne sarebbe fottuto, evidentemente ora un pò di caga la ha;
    2) Brunetta come ministro è dato abbastanza in bilico; mettiamolo in mezzo (Report?) sul confronto dei dati sul precariato nell'università italiana e magari capace che almeno riusciamo a fare luce su sta cosa.

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  34. allora, siamo tutti d'accordo che vada portata attenzione sul blocco dei concorsi.

    stiamo prendendo contatti per questo con vari quotidiani e speriamo che qualcosa salti fuori, ma come diceva mino è mooooolto difficile.

    però, nel frattempo, una cosa la possiamo fare tutti. immagino che la gelmini abbia un indirizzo mail. e ovviamente anche il direttore generale dle miur. bombardiamoli! ognuno scriva mail per chiedere sblocco effettivo della prima sessione, e a ruota della seconda. e contestualmente ricordiamogli dei fondi mussi del 09.

    inoltre sarebbe utile scrivere anche sul blog di manuela ghizzoni, deputata pd (quella che aveva fatto l'interrogazione sui ritardi relativi al decreto)

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  35. insorgere,
    purtroppo credo che il mail bombing alla Gelmini non serva ad una ceppa, come non hanno mai funzionato catene del genere, manco promosse da beppe grillo che notoriamente quando ci si mette riesce ad essere un gran cacacazzi.
    Sul blog della Ghizzoni piuttosto mi sembra un'idea intelligente.
    Io però, mi perdonerete, accuso davvero tantissimo la mancanza totale di spazio per poter PARLARE DI PERSONA a quattr'occhi con QUALCUNO, per SPIEGARE con carta e penna le cose e non sempre e solo attraverso blog, mail e comunicati stampa che si perdono nell'oceano dell'informazione italiana.
    Pertanto, ripeto, METTIAMOCI LA FACCIA; i rappresentanti APRI, chiedano un incontro DI PERSONA con la Ghizzoni, le parlino e stabiliscano insieme una strategia concordata per smutandare la Gelmini.

    Il rischio di sbagliare la tempistica e di fare tanti piccoli strilletti senza partorire l'urlo di tarzan è troppo grosso, già ci siamo cascati parecchie volte, no?

    Lassie

    p.s.
    France, porcoggiuda, ma i tuoi cazzo di Mille, Marino, ricercatoridemocratici e PD, non li si può sfruttare sempre nell'ottica di concordare un'UNICA strategia di attacco sul blocco dei concorsi?
    O sò tutti troppo presi appresso alle aggressioni al Coming Out?

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  36. Giusto per farvi capire. L'Unità, e dico L'Unità, (per non parlare di Repubblica!), è stata contattata per la questione del blocco concorsi, per lo sbugiardamento della Gelmini, etc. ... ma NON HANNO DATO ALCUNA RISPOSTA. Non se ne importano nulla. Idem l'opposizione tutta (e mettiamoci pure l'IDV e l'UDC).

    Credo che Report sia stata già contattata da France, ma qui poi si tratta anche di trovare ricercatori precari che ci mettano anche la propria faccia, oltre che nome e cognome. E non sarà semplice, per ovvi motivi.

    Insomma, si fa quel che si può, e si fa anche quello che dovrebbero o potrebbero fare altri (sindacati, associazioni, ... le Università stesse che stanno rimanendo senza personale, ecc.).

    Poco fa ho parlato con una giornalista al telefono (nei prossimi giorni, se non proprio domani, dovrebbe uscire un articolo sull'Università). Ho descritto per filo e per segno la situazione del blocco dei concorsi, le promesse della Gelmini in conferenza stampa, ecc.; mi sono raccomandato che questa cosa fosse messa in rilievo. Mi è stato risposto "Certo" ... più di questo non potevo fare. Poi però se per i più svariati motivi la questione "blocco concorsi" trova poco o nessuno spazio nell'articolo, perchè ve la prendete con l'Apri?

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  37. @Lassie
    Leggi quel che scrive Mino? Questi son gli anni che cie' dato di vivere.
    Per quanto riguarda il PD, con tutta la buona volonta' che gente come noi poveri stronzi ci puo' mettere, "porcoggiuda", iMille, R&D, Marino stesso sono armi spuntate. O meglio, al momento possono fare forse meno di quanto non faccia l'APRI, non fosse altro perche' l'APRI se ne sbatte altamente del fatto che le primarie le vinca tizio o caio, come le elezioni del resto: sappiamo benissimo che non glie ne frega nulla a nessuno di noi, e che guerra sara' sempre. Il fatto che poi qualcuno cerchi di cambiare ANCHE l'atteggiamento della politica per cosi' dire "dall'interno", e' strategia di lungo periodo. E, come ho detto a suo tempo, serei molto contento se qualcuno che sta con noi ma e' di destra facessealtrettanto dalla "sua" parte.

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  38. Confermo che domani dovrebbe uscire un articolo sul Messaggero. Spero che ci sia anche la questione del blocco concorsi. Spero. Ma invero sono un po' preoccupato che abbiano capito fischi per fiaschi: non è facile interagire con i giornalisti...

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  39. P.S.: sul forum ho lasciato altri dettagli.

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  40. W mino!
    se non ci fosse bisognerebbe inventarlo.

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  41. Speriamo davvero che ce lo abbia ficcato da qualche parte la questione del blocco concorsi. Considerato che il 7-8 settembre ci dovrebbe essere quella famosa "riunione tecnica" al Miur proprio su questo, un articolo domani potrebbe essere decisivo.

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  42. E' uscito stamattina l'articolo sul Messaggero e non credo sia riuscito molto bene.
    A parte i cenni a France da 'caso umano' e alla sua supposta intenzione di tornare in Italia (quando invece lui non ha alcuna intenzione di tornare...), nonchè i virgolettati sparati abbastanza a cavolo, l'articolo sembra un riassunto dei riassunti, anche mal costruito.

    E' servito perdere tanto tempo a spiegare che il problema non sta nell'interpretazione della legge Gelmini, ma nel fatto che la Gelmini si è dimenticata di cancellare alcune cose sbagliate della legge Berlinguer tra cui il limite di pubblicazioni? Leggo l'articolo e scopro che la legge Gelmini è OK, sono le università che non l'hanno interpretato rigorosamente.
    Poi, sul blocco concorsi ha fatto un pasticcio: ha mischiato il blocco I sessione 2008 con il non-ancora-sblocco dei fondi Mussi e, probabilmente, con la perenzione dei fondi Mussi 2008 se i concorsi non vengono espletati subito. Insomma un pasticcio. Inutile dire che anche qui le avevamo spiegato tutto molto chiaramente.

    Comunque almeno così siamo riusciti a tenere caldo l'argomento in attesa di tempi migliori o di giornali migliori.

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  43. Il link si trova sul sito dell'APRI alla sezione "Rassegna Stamapa":

    http://www.ricercatoriprecari.it/documenti/Rassegna%20stampa/Messaggero%2005-09-09.pdf

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  44. almeno si segnala che c'è il blocco, anche se non si spiega per niente bene.

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  45. Sì, è già qualcosa. Se pensiamo che nemmeno giornali come La Repubblica segnalano la questione del blocco ...

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  46. Purtroppo questo è il giornalismo in Italia...

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  47. la chiusa dell’articolo è demenziale: confonde il blocco dei concorsi con il blocco dei bandi…

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  48. Sulla questione dei "precari che guardano dalla finestra", faccio notare che, come emerso innumerevoli volte, ognuno si attiva se viene toccato il proprio. Per questo un pò di attività si svolge intorno a lotte più delimitate. Per esempio indico l'attività del "Il Buco Nero" i ricercatori precari dell'INFN. Devo dire che anche loro si sono dati molto da fare (più sul fronte sindacale che non mediatico).
    Si potrebbero aggiungere i precari del CNR di Pisa, RicAt.
    Immagino che ogni ente di ricerca ha le sue attività: ricordate per es. "Non sparate sulla ricerca" opp. "La ricerca calpestata".

    Vedo diverse possibili conclusioni:
    1.(pessimista) giochiamo un gioco più grande di noi su cui non abbiamo alcuna possibilità di influire: meglio stare alla finestra e guardare;
    2.(possibilista) non c'è un coordinamento tra le varie figure dei precari della ricerca su temi comuni che potrebbero aumentare il nostro impatto;
    3. (ottimista) tutto fa, e i risultati prima o poi si vedranno.

    Per completare il quadro vorrei aggiungere che similmente all'APRI cerca di agire a livelli istituzionali anche un'altra organizzazione, l'ADI.

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  49. Il limite alle pubblocazioni presentabili e' un limite di civilta', e di garanzia per la effettiva valutabilita' del merito delle stesse.
    Solo qualche Cervello Precario potrebbe pensare il contrario. Comunque sull'importanza delle Norme per le Commissioni per siamo senz'altro d'accordo, essendo da sempre contro tutti quelli che cianciano "contro il valore legale" e sciocchezze simili.

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  50. @ antonio

    con Adi (come con RNRP, AIR; CGA e tutti quanti) abbiamo fatto il possibile per stabilire contatti e coordinarci. il problema dell'adi è che loro hanno un altra agenda e alla fine non gli interessa coordinarsi con noi.

    @ gennaro
    ki non muore si rivede!
    l'articolo è tutto demenziale. ma almeno c'è.
    come ha scritto mino non è facile interagire coi giornalisti e, purtropppo, non scrivono sotto dettatura.
    qui si fa quel che si può stimoare l'attenzione sul tema. certo che non è semplice, anche perchè è davvero difficile far capire come funzionano le cose a chi non è addentro.

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  51. @Renzino
    In un sistema ideale (una call alla quale i candidati mandano il CV e stop), l'indicazione delle pubblicazioni rilevanti e' senza dubbio un aiuto per chi recluta. Nel sistema di domani mattina, il limite e' un'arma per segare gli esterni e far vincere gli interni.
    Noi non vogliamo abolire la polvere da sparo, pero' non vogliamo la Grande Berta...

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  52. http://www.unita.it/news/societ_/88044/atenei_virtuosi_miseria_e_disordine_nelle_universit

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  53. A Torino si preparano a bandire:

    http://rassegnastampa.crui.it/minirass/immagini/0409090/2009090428298.pdf

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  54. http://www.stampa.cnr.it/RassegnaStampa/09-08/090831/N9CBP.tif

    qualcuno ne sa qualcosa. la notizia mi pare allarmante

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  55. L'articolo rilevante della legge 102 dovrebbe essere il n.17, ma non trovo la norma in questione.

    http://www.parlamento.it/parlam/leggi/09102l.htm

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  56. @France
    Il limite di per se' non e' un'"arma per far vincere gli interni" _nella misura in cui_ si faccia funzionare la sostanza della norma vorrebbe, e cioe' far **veramente** leggere ai commissari quelle pubblicazioni auto-selezionate, e valutate _puntualmente_
    Si chiedera': come tutelarsi?
    Risposta: vediamo i verbali dei primi concorsi in oggetto. Ma se tu ri-ribatti che quelli fanno i cavoli loro mi spieghi perche' non dovrebbero farli anche "senza limiti alle pubblicazioni presentate"???
    Poi, la quantita' di pubblicazioni e' di per se' un altro criterio valutabile nel suo complesso, in linea di principio.

    E comunque che il pesce puzzi dalla testa lo sappiamo gia': vedi anche la trota di cui alla domanda n. 2 di questa lista
    http://antefatto.ilcannocchiale.it/post/2324039.html

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  57. Bisognerebbe chiedersi perchè, spesso nell'ambito della medesima Facoltà e addirittura nell'ambito dello stesso settore scientifico, si impone il limite di pubblicazioni SOLO IN ALCUNI CASI.

    E' un po' sospetto, no? Se il tetto pubblicazioni fosse una cosa positiva, perchè non adottarlo in tutti i concorsi?

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  58. Non abbiamo una posizione di principio sulla _necessita'_ di una simile richiesta, pero' ce l'abbiamo sul fatto che, in linea di massima, puo' essere foriera di una migliore conduzione delle procedure concorsuali. Cioe' la nostra posizione e' che se essa viene adottata puo' esserlo benissimo "a fin di bene", per una migliore valorizzazione della quantita'.

    Quindi io sto sostenendo e difendendo questa posizione di principio, non quello che sta dentro le menti di tutti coloro che hanno emesso bandi "con" o "senza" il limite.

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  59. @Renzino
    In linea di massima sono d'accordo. Come in linea di massima il mio intercity domani dovrebbe portarmi a Schiphol alle 8.49 e in linea di massima a Dicembre mi rinnoveranno il contratto. Apprezzo il fatto che a Bruxelles in linea di massima si cerchi di creare regole che in linea di massima potranno garantire un trattamento equo per tutti i ricercatori europei. Quello di cui discutiamo qui e' invece in linea di massima quello che possiamo fare noi, e in linea di massima anche Bruxelles, per fare in modo che quel casino che sono in linea di massima i concorsi ex lege 1/2009 non vada in linea di massima a puttane domattina...

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  60. Ti spiego in poche parole come funziona la questione del limite di pubblicazioni.
    Si chiede al candidato "per il quale è stato richiesto il posto" ... quante pubblicazioni hai? o meglio: quante pubblicazioni "serie" hai? Quello risponde: 3 ... bene, limite a 3 pubblicazioni; 5 ... limite a 5 pubblicazioni; 8 ... limite a 8 pubblicazioni.
    La qualità NON C'ENTRA NIENTE. La commissione continuerà a non leggere i lavori (e come farebbe d'altra parte? Ammettendo che arrivino 30 domande, anche con un limite a 3 pubblicazioni dovrebbero leggersi 90 lavori?).
    Il limite di pubblicazioni insomma serve solo a livellare verso il basso, cioè a "normalizzare" verso gli standard (spesso non alti) del "predestinato".

    A onor del vero va detto che questo uso strumentale del tetto max è stato fatto soprattutto per i concorsi da associato e ordinario. Anche grazie a questo trucchetto, ho visto diventare associati e ordinari delle persone con una produzione scientifica qualitativamente e quantitativamente inferiore al ricercatore precario medio in quel settore.

    Visto che finalmente se ne parla, per favore non difendiamo l'indifendibile.

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  61. In primis, ci tengo a ribadire il valore del lavoro europeo contro il nichilismo (comunque non molto meritocratico) delle critiche fatte, ma non vado oltre perche' altrimenti dovrei citare tutti i discorsi e i ragionamenti che hanno concorso a formare le opinioni poi consolidatesi.
    Il caso italiano e' un caso etico, in linea sia di massima che di minima. E' il "caso Italia" - non come usato dai pannelliani, ma nella versione originale di Padoa-Schioppa del 1974
    http://www.webster.it/libri-caso_italiano_2_dove_sta-9788811740186.htm
    Allora voi state ripetendo che il fatto di prensentare un numero definito di lavoro "inibisce" un giudizio sulla quantita' (come da curriculum) - ma dove sta scritto? E se poi non leggono niente con il limite di X a maggior ragione non leggono niente senza limite ... dov'e' il necessario "livellamento verso il basso"? Il fatto di mettere un limite non cancella il resto delle informazioni... (ma la "serialita'" non era un fatto negativo? Sulla quantita', dico)
    Ma mi rendo conto che se volete discutere sul merito, solo attaccare a prescindere.

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  62. senti renzino facciamo a capirci.
    in un mondo normale un limite massimo(generalizzato e uguale per tutti i concorsi nello stesso settore) potrebbe avere un senso.
    qui non ne ha, perché ogni volta il limite è calibrato sulla produzione del predestinato. chiaro?

    peraltro, al limite massimo io preferirei di gran lunga un limite minimo.

    infine, i commissari hanno 6 mesi, dico sei mesi, per valutare le pubblicazioni. non mi dire che non possono valutarle tutte...

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  63. ultima postilla: i principi sono nobili e sacrosanti, ma vanno calibrati e verificati nella realtà.

    capisco il tuo attaccamento ai tuoi principi, ma una bella immersione nella realtà non guasterebbe. anche perchè è sulla realtà che vogliamo incidere, mentre - almeno a me - delle teorie astratte al momento non frega nulla

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  64. non resisto e dunque vi infliggero un'altra considerazione.

    dovendo porprio ragionare in termini di principi astratti, preferisco di gran lunga il principio del mercato e della concorrenza alle normative elaborate dagli euro-burocrati.

    le istituzioni di ricerca dovrebbero essere in concorrenza e ciascuno dovrebbe poter reclutare come più gli pare. chi sbaglia e recluta male viene spazzato via dal mercato.

    oddio, mi sto trasformando in R.I.

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  65. @Renzino
    Macche' attaccare a prescindere.... Qui si tratta di evitare l'uso strumentale di un'arma fortissima dal punto di vista formale, come ti e' stato fatto notare piu' di una volta. Siamo d'accrodisimo che il problema e' etico prima che procedurale. E che l'APRI abbia voglia di rendere piu' etico il siatema, come vuole anche Bruxelles, me lo metti forse in dubbio? MA, scusa il gretto materialismo da lavandaio, i concorsi si svolgeranno con quelle regole li', applicate da quella gente la'. Allora scendiamo un attimo dal piedistallo istituzionale e vediamo di fare quello che possiamo per non far trasformare ANCHE questi concorsi, che sono l'ultima spiaggia per tanti, in una presa per il culo. E' una questione di realismo, non di idealismo. Nella merda ci siamo, lo vogliamo trovare un modo per uscirci senza partire ogni volta dall'affermazione che la merda non ci dovrebbe essere?

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  66. @insorgere
    azz, delirio turboliberista di un precario imbestialito...
    Pero' per tutto il resto hai scritto quello che ho scritto io. Del mondo ideale siamo tutti bravi a ragionarne, specie se, come per me personalmente ad es., la strada per arrivarci e' indifferente in termini di sopravvivenza (io sto in Olanda e vado in culo alla Gelmini). Pero' per l'APRI e chi ne fa parte conta e molto anche domani, dopodomani, dicembre, il 2010 e il 2013. Non perdiamo di vista la realta', perche' corriamo il rischio, se mai ci arriveremo, di giungere al radioso futuro su una strada lastricata di lapidi...

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  67. La scienza e' fatta di principi e di esperimenti. A te non interessano i principi: pazienza. Sara' una scienza dimidiata.
    Comunque ho gia' detto che non pensiamo la _necessita'_ del limite, ma solo la liceita' (come opzione di conduzione fruttuosa) del suo possibile uso, in qunto in Europa non vale il discorso all'Italiana che le persone sono corrotte "a prescindere".
    Quindi per me il discorso potrebbe finire anche qui, nella misura in cui tu accetti che il principio e' opportuno per giustificare una applicazione al di la' delle Alpi.
    Se volete perorare un discorso molto quantitativo da elettrificazione+Soviet vedrai che spunteranno in maniera ancor piu' massiccia i professionisti della pubblicazione plurima con titolo cambiato, delle citazioni chilometriche per essere ricambiati, del vantaggio competitivo di chi sta in gruppi dove si produce di tutto e di piu', al di la' del valore personale che e' ANCHE un valore di capacita' e conoscenze ampie della materia, da giudicare in diverso modo, ecc. ecc.
    Non mi tornano buone, insomma, le lotte condotte con questao tono anche perche' se c'e' un punto d'appoggio, te lo assicuro, e' proprio l'Europa - non e' dall'Italia che puoi sperare di avere masse in favore della meritocrazia e del NECESSARIO movimento etico che deve cambiare il modo di pensare e i valori degli Italiani.

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  68. mah, io non vedo grandi aiuti provenire da bruxelles. caso mai venissero sarebbero ovviamente ben accetti.

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  69. @Renzino
    Il principio e' opportuno in un sistema dove il vincolo delle procedure non e' stretto come da noi. Se uno fa una selezione in Olanda e non lo scelgono, non fa ricorso al TAR per contestare sulla mancata osservanza del limite di pubblicazioni presentate dal candidato che vince. Chi giudica si piglia chi gli pare e poi son cazzi suoi. Da noi, per come sono le selezioni, ogni vincolo che introduci e' un gancio da macellaio cui poter appendere chi rompe le palle, a rigor di legge. Poi, guarda, comunque Bruxelles potrebbe dire che va bene i vincoli, ma che siano ragionevoli. 3 pubblicazioni a biochimica e' una presa per il culo, se vuoi ti seleziono 10 prof di biochimica a caso e te lo faccio dire da loro.
    PS La scienza e' fatta di principi ed esperimenti. I principi devono passare la prova dagli esperimenti. Il principio che il limite in Italia e' corretto e' falsificato da centinaia di esperienze pratiche in cui il limite e' usato per segare quelli bravi e tirar dentro le schiappe. Un principio che non regge la prova sperimentale si scarta.

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  70. [sono Unricercatore, e ho evidentemente problemi con blogspot]

    Mi stupisce la speciosità delle repliche a Renzino.
    Se la stragrande maggioranza degli articoli si riferisse ad effettivi progressi non avrei scritto quanto segue: ma visto che sappiamo tutti che la situazione è esattamente opposta...

    1) Il tono rabbioso delle suddette repliche sembra motivato dal fatto di appartenere, dopotutto, alle schiere dei produttori "industriali" di articoli, vuoi per la mera lunghezza del periodo pre-concorso (v. sotto), vuoi per ammanicamenti a gruppi di ricerca prolifici, i Italia o all'estero. Non suona bene.
    2) Il limite è difendibile sotto molti aspetti: tra gli altri, il fatto che non c'è nessun motivo per promuovere un trentacinquenne con 10 anni di attività alle spalle rispetto a un ventottenne fresco di dottorato SOLO perché quest'ultimo ha prodotto meno carta. Lo svantaggio quantitativo del secondo è inevitabile, ma nel concorso si dovrebbero valutare le capacità, la cultura e l'ATTITUDINE ALLA RICERCA.
    E' ovvio che chi ha scritto articoli per cinque-otto anni dopo la fine del dottorato ne abbia più del novellino. Ma quando volete imporre la conta degli articoli come criterio di selezione, sembrate manifestare esplicitamente un vostro "vested interest" di gruppo.
    Niente di male: ma non bisogna farlo atteggiandosi a difensori della legalità ed eversori delle "schiappe".

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  71. Non so perche' continui a pestare l'acqua nel mortaio - nessuno giustifica "limiti irragionevoli" ma proprio perche' dipende dai vari settori scientifici non si possono fare numeri a priori. L'utilizzo irragionevole del principio non e' "giustificato" dal principio.
    Ma vedo che non hai un comando pieno del concetto di teoria...

    Pero' scusate, nel decreto della Gelmini c'e' scritto, all'Art. 2 comma 3:
    "Le commissioni giudicatrici di cui al comma 1 devono alttresì valutare la consistenza complessiva della produzione scientifica del candidato, l'intensità e la continuità temporale della stessa, fatti salvi i periodi, adeguatamente documentati di allontanamento non volontario dall'attività di ricerca, con particolare riferimento alle funzioni genitoriali."
    e quindi, ripeto, non vedo il ripudio del giusto principio della valutazione complessiva della produzione.

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  72. @UnRicercatore
    Tono rabbioso? Mah... Comunque siccome la metti sul personale (cosa che rimproveri sempre agli altri) e io non faccio mistero dei cazzi miei
    1) Io ho 3 articoli su riviste ISI pubblicati ed uno in press. Piu' varie cazzatelle (abstract e comunicazioni a congressi pubblicati su riviste ISI), una decina. 3 anni di postdoc, non appartengo a nessun club di pubblicatori un tanto al chilo. Ciononostante, sono contrario ai limiti.
    2) Ho 33 anni, quindi sempre in mezzo alle due eta' da te indicate. Cionondimeno, penso che il ventottenne fresco di dottorato debba prendere un aereo e farsi 4 o 5 anni fuori dal bozzolo prima di cominciare a cercare una posizione da principal investigator. Che un 35enne con 10 anni di di attivita' comprovati da numerosi articoli si merita certo di piu'.
    Consideriamo anche che nel sistema ideale di cui tutti chiaccherate, il 35enne concorre per una posizione che in Italia e' quella dell'associato. E come tu benissimo ci potrai illustrare, nessuno mai diventera' associato in Italia senza prima passare dal gradino del ricercatore.
    In breve, trovo surreale che il tono della discussione venga sempre deviato sui massimi sistemi quando qui stiamo parlando di azioni concrete per non far vincere i concorsi di domattina, l'ultima spiaggia, a chi non lo merita proprio...
    Tu, UnRicercatore, vuoi proprio farmi credere che non ti aspetti che un limite di 3 pubblicazioni in un concorso di Ingegneria (a Foggia) sia stato introdotto per favorire qualcuno? E che invece lo abbaino fatto perche' e buona prassi nelle grandi democrazie europee (come direbbe D'Alema)?

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  73. E se le 3 pubblicazioni sono quelle che Einstein scrisse nel 1905 (ne scrisse 4 per dirla piu' precisa, ma tralasciamo)?
    A me non pare chiaro niente ne' voglio credere nulla sui motivi per i quali ci sono o non ci sono dei limiti, nei casi concreti come dici tu. Dal mio punto di vista possono essere decisioni sia in "positivo" che in "negativo". Se per te sono tutte con intento negativo allora perche' questa negativita' "ambientale" si dovrebbe tradurre in positivita' rimuovendo il limite?
    Faremo notte su questa storia - penso che ci siano molti altri fattori e linee d'azione da considerare...

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  74. @ Renzino
    Si, scusa, non sono uno scienziato compiuto al livello di altri. Sono figliolo della lavandaia di via De'Mille, e quindi non ci posso arrivare, eh, mi dispiace.
    Non si possono fare numeri a priori, dici tu. Esatto: non ne facciamo. Non poniamo limiti.
    Quello che dice la legge lo sappiamo, ma sappiamo anche che le commissioni scriveranno giudizi, nei quali daranno merito della produzione scientifica dei candidati. E siccome avranno il culo parato dal limite, potranno tranquillamente correre veloci sulla produzione totale del candidato bravo e di quello meno bravo, e dare un peso schiacciante alla valutazione comparativa delle 3 pubblicazioni presentate dal meno bravo vs le 3 del piu' bravo (che magari ne ha altre 30 altrettanto valide, ma, ahime', non le puo' presentare, e sulle quali nel giudizio complessivo si svicola opportunamente). Siccome siamo scienziati e crediamo nell'importanza dell'esperienza, quante volte abbiamo visto questo film? Quanti giudizi magistralmente confezionati per promuovere il cavallo di Caligola? Avete mai letto "Il Beato Porco" di Picano?
    Ma purtroppo e' cosi', sono un gretto materialista bottegaio che non sa volare alto... Volateci voi...

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  75. bentornato UnRicercatore!

    sempre alle solite polemiche.
    scusatemi ma credo che siamo tutti d'accordo che i limiti avrebbero senso, eventualemnte, in un sistema normale.
    oggi sono solo uno strumento per garantire il predestinato e come tale vanno rigettati

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  76. [ancora UnRicercatore.. ]
    @France
    Premessa: non intendevo affatto "metterla sul personale", se sembra così me ne dolgo.
    Hai rigirato la frittata. Renzino ha testé risposto riguardo al limite. Mi limito ad alcune osservazioni:

    1) Chi entra ricercatore NON fa il "principal investigator", almeno negli SSD che richiedono un lavoro di gruppo: entra, appunto, nel gruppo di ricerca cui probabilmente già apparteneva da precario (perché i precari hanno i loro referenti come tutti gli altri).
    2) Se vuoi essere "principal" di qualcosa (almeno di te stesso: più seriamente, selezionare/gestire altre persone) devi ALMENO essere associato. Ti faccio notare che il concorso ad associato funziona in maniera diversa...
    3)Il limite massimo di tre articoli è troppo basso? Dipende dagli articoli, ISI o non ISI. E questo te lo dico senza alcun intento personale. Per inciso, le mie sparate sulle riviste erano riferite a titoli assai prestigiosi.
    4) Io non mi permetto di trarre conclusioni sul concorso di Foggia: può ben essere che in quel SSD si pubblichi di meno. A priori, starei molto attento.

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  77. Io sono figlio dell'impiegato di via Camuzzoni e neanch'io ci arrivo.
    Sulla scala della bravura dei candidati si sono scannati in molti... Non giustifico il limite di 3 se per quel settore ha senso 10, ma non voglio che siano giustificazione alla SCISSIONE di forma e contenuto caratteristica dell'etica italica: se si devono leggere e valutare le pubblicazioni voglio creare le condizioni perche' questo avvenga e non dare il destro ancora una volta alla stesura di verbali farlocchi.
    Ho gia' detto: sono favorevole alla politica delle norme stringenti per le Commissioni, per "costringerle" ad un modello idealtipico di procedura valutativa CONCRETAMENTE di qualita'. Ma allora devo essere conseguente e attendere al varco i giudizi materialmente prodotti.

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  78. [Come sopra unric.. eccetera]
    @France - mi riferivo al post delle 23.04

    @insorgere
    (bentrovato - non potevo sottrarmi allo scontro col lato oscuro)
    Ti estendo la raccomandazione fatta a France: la vostra sembra un'affermazione esplicita dell'esistenza di comportamenti o almeno intenzioni illecite. Fate più attenzione..

    RispondiElimina
  79. allora, intanto emerge come sempre l'imprescindibile varietà di situazioni a seconda degli ssd. Per esempio in un ssd umanistico qualunque si è principal investigator, ovvero completamente autonomi (se lo si vuole) già dal dottorato.

    ciò detto, concordo con renzino che vuol mettere le commissioni nella posizione di poter effettuare un'autentica valutazione sulla qualità. tuttavia ricordo che hanno 6 mesi di tempo per leggersi le pubblicazioni. nel mio settore, dove si pubblica parecchio (un candidato medio ha una ventina di articoli e un paio di libri) in sei mesi i commissari si leggono tutto tranquillamente.
    mi rendo conto che in altri settori non è così. bene, allora la questione del limite va calibrata con attenzione in funzione degli ambiti disciplinari. e comunque il limite massimo deve esser controbilanciato da un limite minimo. inoltre, se limite a da esserci, deve essere lo stesso ovunque, non variabile a seconda della forza del predestinato di turno.

    dunque, sic stantibus rebus, la cosa migliore è eliminare quello che - nel caso italiano - si presenta solo come un mezzo per esercitare l'abitrio più assoluto in favore di un candidato locale debole.

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  80. @ unricercatore

    si, io parto dall'assunto che in italia il 99% dei concorsi sia truccato. per truccato intendo che sono banditi avendo già chiaramente in mente chi deve vincerli e che non vi è nessun interesse a verificare effettivamente se tra gli altri candidati vi possa esser qualcuno di più meritevole o più utile al dipartimento che bandisce.
    sarò cinico, avrò frequentato brutte compagnie, comunque la mia esperienza e la mia percezione son queste.

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  81. Limite minimo?
    Io sono favorevole al concetto di abilitazione (nazionale), e quindi questo sarebbe gia' risolto in tal sede.

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  82. scusa renzino ma in che modo l'abilitazione nazionale è una garanzia? o, meglio, in che modo rendiamo seria l'abilitazione nazionale?

    io temo che con abilitazione nazionale a lista aperta e poi chiamata diretta (irresopnsabile) si verrà a creare la seguente dinamica: tutti (tranne quelli che non si ricordano il proprio nome) abilitati, poi i predestinati pescati dal mucchio e chiamati. a me, francamente, non sta bene.

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  83. [UnRicercatore]

    @insorgere
    Legalmente, da qui a dire che il bando della sede Xxx è taroccato ad hoc ce ne passa, ed è proprio questo che volevo segnalarvi.

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  84. il limite minimo è utile per far sì che non si possa far senatore il proprio cavallo, o ricercatrice la propria figlia (vedi un caso celebre del dicembre scorso) anche se non ha nessuna pubblicazione significativa

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  85. @ unricercatore
    i bandi italiani sono tutti perfettamente regolari (o quasi) sul piano formale, però poi non garantiscono che a vincere sia il migliore.

    che certe porcate si possano fare rispettando tutte le leggi e i regolamenti è notorio

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  86. cmq io no ho fatto riferimento a nessun bando specifico

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  87. Che in Italia il 99% dei concorsi sia truccato sono d'accordo: al professore-barone non interessa il progresso della scienza, ma della SUA scienza. Non serve uno che non sappia aiutarlo nella stesura dei SUOI articoli e del progresso della SUA linea di ricerca.
    Uno che pubblica bene ma su tutt'altro argmento che je frega a lui?

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  88. bene, un punto in comune da cui partire.
    condividere la percezione del male in cui anneghiamo è essenziale

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  89. L'abilitazione nazionale e' un giudizio DELLA COMUNITA' SCIENTIFICA (ampia) del valore del candidato. Per far si' che sia una cosa va tarato bene (ne' troppo stretto ne' troppo lasco).

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  90. [UnRicercatore]

    @Renzino 23.53

    Qui il discorso è molto più delicato:
    1) Spesso c'è una questione di massa critica dei gruppi di ricerca,
    2) e comunque quando la didattica compare all'orizzonte per le monadi la situazione diventa drammatica.

    La questione della perseguibilità del nuovo "tutt'altro" argomento (e anche del preesistente tema locale) è mooolto complicata

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  91. l'abilitazione nazionale come era delineate nelle bozze di ddl che circolavano nei mesi scorsi è - a mio avviso - una farsa.
    mettendo idoneità a lista aperta e limiti minimi (quelli cun) molto bassi, vuol dire che praticamente chiunque abbia un doc e fatto qualcosina si abilità. e poi siamo daccapo....

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  92. @UnRicercatore
    Ma e' appunto questo il busillis: che vogliono allora quelli dell'APRI?
    Se c'e' uno JUS GRUPPARUM RICERCARUM allora le "monadi" con pubblicazioni numerose e/o di valore in tutt'altro argomento vanno respinte (senza tirare in ballo la qualita')

    RispondiElimina
  93. [UnRicercatore]
    @Renzino 0.01
    Non ho detto questo: l'ampiezza tematica di certi SSD (dovuta magari a motivi storici) può creare però situazioni di assoluta eterogeneità, ben difficili da gestire. Specie con i chiari di luna attuali, mi sembra improbabile che un neoricercatore possa creare ex novo un gruppo suo, semplicemente perché.. mancheranno i seguaci/collaboratori.

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  94. @UnRiceratore
    Qui si dimostra come i discorsi sui PRINCIPI valgano.
    Qual e' il principio "buono": che il posto di lavoro vada al candidato "nettamente" migliore, o che si rafforzi il gruppo di ricerca (= baronazzo + codazzo)?

    RispondiElimina
  95. [UnRicercatore]
    @Renzino
    Ma cosa stai cercando di farmi affermare (o cosa pensi che io abbia affermato)??

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  96. @UnRicercatore
    A te, niente! :-)
    E ' che volevo mostrare la complessita' dell'argomento a chi sembrerebbe non coglierla...
    Se accendiamo il pilota automatico del "conto amministrativo" anziche' "valutativo" hai comunque fatto scelte di principio e anche specifiche: ma bisogna rendersene bene conto...

    RispondiElimina
  97. [UnRicercatore]
    @Renzino -ancora-
    Va bene, ti seguo nella trappola.
    Una marcata differenza qualitativa parla da sé, e la valutazione comparativa non può che tenerne conto, i.e. deve vincere il candidato "nettamente migliore".
    Fermo restando che se costui/costei si occupa di cose che nel dip. nessuno segue, e non ha modo di attrarre collaboratori, il suo futuro mi sembra un po' gramo.

    RispondiElimina
  98. @UnRicercatore
    Allora diciamolo a quelli dell'APRI.
    Cosi' magari si regolano nelle loro battaglie...

    RispondiElimina
  99. [UnRicercatore]
    @Renzino h 0.19
    (prima rispondevo ancora al post delle 0.11)

    Forse ci sono arrivato anch'io: dici che FORSE è ora di affrontare il discorso della valutazione della ricerca?

    RispondiElimina
  100. @UnRicercatore
    Dico che non so nulla: pero' so che i principi della battaglia APRI non sono "assoluti" ne' condivisi di molti, ma non perche' questi molti non sono meritocratici, bensi' perche' la ricerca (e l'insegnamento) sono cose piu' complesse di "evitiamo il limite massimo di pubblicazioni presentabili"...

    RispondiElimina
  101. [UnRicercatore]
    @Renzino
    ah, d'accordissimo. Ma diglielo tu, che con questi figuri io ci litigo già a sufficienza ;)

    RispondiElimina
  102. @ renzino
    daccordissimo in linea di principio. ma poi nel concreto come ci si regola?
    nessuno ha mai pensato che l'abolizione del limite di pubblicazioni fosse una panacea (e ci mancherebbe).
    per affrontare il problema che tu hai giustamente sollevato l'unica è introdurre il sistema delle chiamate responsabili. tuttavia è ben lontano dall'oggi (purtroppo).
    dunque allo stato non ci resta che fare piccole battaglie per rendere più complicato ai baronazzi piazzare i loro pargoli e costringere a tener conto, in qualche modo (sicuramente imperfetto) della produzione.
    si tratta, come dicevo, di piccoli accorgimenti tattici. nessuno pensa che ciò sia in alcun modo risolutivo
    INSORGERE

    RispondiElimina
  103. Complimenti all'APRI per la pagina sulla STAMPA.

    Le risposte di Mariastella all'intervista sono al solito fumose e disarmanti (tipo "stiamo cercando di intervenire per rimettere in moto la macchina dei concorsi"... non "stiamo intervenendo", quasi che si trattasse della lotta alle emissioni di CO2 e/o lei non fosse il ministro dell'università). Ho paura quindi che le date di oggi o domani per l'adozione del provvedimento che sblocchi almeno la prima sessione 2008 saranno come al solito disattese.

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  104. l'amabile Amabile ha fatto un'ottima intervista, mettendo com'è giusto li blocco dei concorsi al primo posto. La risposta dell'innefabile Ministro è degna dei frattelli Marx: si evince che le difficoltà procedurali siano una calamità naturale e non una conseguenza di un decreto tecnicamente sbagliato.

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  105. A proposito della polemica sul limite:

    http://www.corriere.it/solferino/severgnini/09-09-07/08.spm

    Anche se non l'ho scritto io, e' esattamente quel che penso.

    ump.

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  106. Sul commento di Andrea Schaerf sul blog di Severgnini sono ovviamente d'accordo anch'io: e' proprio quello che s'era scritto qui ieri sera!

    Sull'articolo della Stampa, mi fa ovviamente piacere che ci sia l'effetto-impatto su problemi seri (questo nella mia "pseudo-carriera" di politicante cominciai a capirlo quando, nel 2001, appena arrivato all'ADI, si presento' il libro "Cervell in Fuga" e si ottenne un'intervista nel TG1 delle 20).
    Pero' faccio notare che nell'articolo della Amabile l'APRI e' quasi degradata a "segretariato tecnico" della Gelmini - una specie di agenzia di controllo dell'operato delle Universita' (che en passant e' il ruolo che noi Europei attribuiamo alle Agenzie di Garanzia e Valutazione della Qualita').
    Comunque vediamo che cosa ne seguira'...

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  107. è stato aperto un nuovo post, riguardante i due articoli usciti sulla stampa.

    l'apri vigila su tutto l'operato di ministero e atenei. è uno dei suoi compiti istituzionali

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  108. L'Apri vigila perché il ministro non vigila. Se i burocrati ministeriali facessero il loro lavoro, potremmo concentrarci sugli argomenti importanti (quali il reclutamento prossimo venturo).

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  109. Caro Anonimo, ma se e' scritto chiaro e tondo che la legge in vigore (da Berlinguer) CONSENTE di porre codesto limite.
    Cito dalla 210/98, Art. 2. comma 3:

    "d) la possibilita' che nei bandi per la nomina in ruolo siano introdotte limitazioni al numero delle pubblicazioni scientifiche da presentare per la valutazione comparativa;

    Il problema e' che nella Berlinguer mancava l'idoneita' nazionale preventiva al concorso "locale".

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