giovedì 14 ottobre 2010

E CHE SO' PASQUALE IO?

In un famoso sketch a Studio Uno, Totò raccontava di un energumeno che lo aveva picchiato al grido "Pasquale, maledetto, ti uccido". Alla domanda "Ma perchè non hai reagito", Totò concludeva: "E che me frega, e che so' Pasquale io?".
Una cosa del genere forse l'hanno pensata parecchi precari quando hanno visto i giornali di stamani (ma anche di ieri). Infatti, lo stop che la commissione Bilancio ha imposto all'iter del DDL Gelmini (non c'è copertura finanziaria per i 1,7 MLD di € che servono a pagare i 9000 nuovi docenti promessi ed anche per altre spesucce che il DDL licenziato dalla Commissione Cultura aveva previsto) ha scatenato una ridda di commenti allarmati da parte di quasi tutte le testate. E l'allarme appare, secondo l'opinione dei nostri giornalisti, davvero serio: si rischia di perdere 9000 ricercatori e di non dare lavoro a 9000 precari (!). Oddio santo! Ma è vero?
Ecco le simpatiche sviste di alcuni organi di stampa:
Peccato, però, che i famosi 9000 docenti da assumere siano in realtà dei Professori Associati, e che, secondo la norma stessa del DDL, fino al 50% (leggi: esattamente il 50%) possono essere (leggi: saranno) attribuiti per promozione di ricercatori a tempo indeterminato già in servizio nella stessa università. Per cui, 4500 posti non sono certo appannaggio di precari, ma di gente che è già in ruolo e che rimarrà nella stessa Università.
E gli altri 4500? Teoricamente sono "liberi". Possiamo stimare, tuttavia, che almeno 1000 se ne andranno in idonei ad associato dai recenti concorsi della I e II sessione 2008, al 99.99% ricercatori a tempo indeterminato (se scovate qualche precario idoneato segnalatecelo per favore, vorremmo prelevare il suo DNA per vedere se è umano). E gli altri 3500? Beh, considerando che:
a) promuovere un ricercatore ad associato costa circa 2/7 che fare un associato da un precario;
b) i primi tenure track arriveranno solo dopo 3 anni dall'entrata in vigore della legge (e possono essere al max 600-700 perchè derivano dai vecchi RTD Moratti ex legge 230), ovvero possono sfruttare solo 3 dei 6 anni di reclutamento straordinario;
è facile capire che di precari assunti ce ne saranno pochetti. Ed è un peccato, perchè siamo sicuri che tra le svariate migliaia di precari che sono presenti in Italia ce ne sono parecchi molto più meritori scientificamente di tanti ricercatori a tempo indeterminato già in forza all'università che adesso potranno approfittare di norme "su misura" e finanziamento "agevolato" (se passa il DDL). Il tutto, al solito, alla faccia del merito.

121 commenti:

  1. Alcuni quotidiani, su segnalazione APRI, stanno rettificando.

    Ciò non toglie che molti giornalisti, in buona o cattiva fede, abbiano scritto solenni cazzate.

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  2. La verità è ancora più semplice:
    il 50% per promozioni di RTI all'interno della stessa università, e il 50% per promozioni di RTI con cambio di università.

    I precari non sono della partita punto e basta, neanche in una piccola percentuale, per la semplice ma fondamentale ragione che posti da RTDb non saranno messi a concorso, perchè l'esistenza della norma sull'RTDa rende la figura dell'RTDb (quello che poi può diventare associato)puramente SIMBOLICA.

    Se si vogliono dare i soldi ai precari, si devono mettere per bandire posti da RTDb, non da associato: quelli da associato servono per chi è già dentro a tempo indeterminato.
    Siamo alla truffa mediatica.

    Tom

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  3. Ma scusate, voi pensavate che non si dovessero fare almeno 1.500 Associati all'anno in ogni caso caso, per una gestione "ordinaria" delle carriere?

    E allora cosa cambia, in effetti?

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  4. @Renzino

    non e' solo la questione "cosa cambia".
    E' che ci siamo sentiti presi per il cu.lo se permetti, oltre al danno che nessuno ci calcola pure la beffa che ci becchiamo parenti e amici per strada che vanno a dire in giro: ma di che ti lamenti? Ci sono 9000 posti da ricercatore, uno lo beccherai pure.
    Diamine, diamo i loro nomi alle cose, pane al pane e vino al vino.

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  5. @Renzino, se vogliono fare 1500 associati l'anno, devono PRIMA fare 6000 RTDb l'anno, giusto per mantenere le proporzioni tra la percentuale di RTI che viene promossa ad associato, e quella di precari che viene reclutata come RTDb.
    6000 posti l'anno!!! Ci pensi?
    I posti Mussi (banditi) non sono stati neppure 2000, e risalgono al 2006.
    Tom

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  6. @Renzo
    Dati alla mano, come da emendamenti approvati.
    Nei prossimi 3 anni (quando nemmeno i RTD moratti potranno competere per le assunzioni a PA), ci saranno circa 4000 pensionamenti. Ecco sistemati gli idoneati pendenti. Nei 3 anni successivi, magari TUTTI i RTD moratti diventeranno PA, mentre gli altri staranno (forse) entrando nel RTDb. Quanti sono i RTD moratti? 1000? Restano 4000 dei 9000 posti a PA promessi: che non possono andare che ai TRI, di nuovo, visto che ancora i RTDa non sono arrivati in fondo. Quindi dei 9000 posti ne andranno la grandissima parte ai RTI. Bene o male che sia, questo e'. Per cui dire che serviranno ad ASSUMERE dei ricercatori e' una trionfale menzogna.
    Ah, tra l'altro ci sono, vedi un po', altri 4000 pensionamenti, nei 3 anni successivi. Non lo dite alla commissione bilancio, ma la copertura finanziaria ci sarebbe eccome!

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  7. Grande articolo, bravi!
    Ma temo non siano sviste. E' una strategia ben congegnata fin dall'inizio. Quelli del ministero imbrogliano, confondono le idee e mistificano appositamente. Intanto del famoso 3+3 e di come migliorarlo (e renderlo decente) nessuno discute.

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  8. @ mattia
    in parte sono sviste, in parte no.
    cmq stiamo bersagliando di richieste di smentita tutti i quotidiani, telegionali ecc.
    qualche piccolo risultato inizia a vedersi

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  9. Finalmente qualcuno comincia a sentire il dolore delle martellate sulle palle!! E' da mesi, anni che ce le tiriamo e che parliamo di quanto siamo bravi a pulirci il sedere con i coriandoli.

    Viva il merito all'italiana evviva la vostra lotta contro le stabilizzazioni. Infatti invece di stabilizzare tutti i precari (non meritevoli e non non meritevoli) promuoveranno tutti gli altri.
    E perchè non fare super custodi anche i custodi, mega segretari anche i segretari ecc. ecc.

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  10. @ganjalf
    Al di là delle ripercussioni negative sull'università, la ricerca e tutto il resto, davvero pensi che sarebbe possibile stabilizzare tutti, o anche solo la maggioranza, dei 70000 precari?

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  11. qualcuno sa se qualche Università ha proceduto (o si accinge a farlo) con le prese di servizio per gli idonei della I tornata 2008? La mia Università (virtuosa) vuole farlo motivandolo con il fatto che altre l'hanno già fatto. A me non risulta. La questione è importante per i posti Mussi da mettere a bando.

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  12. Se esistono 70000 precari vuol dire che a qualcosa servono, dico male.

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  13. ma certo che non si "stabilizzano" tutti, a parte che odio il termine. Ma cerchiamo anche di non dare i numeri. Intanto... 70000 includono i dottorandi? Se si e' un numero falsato perche' un dottorando NON e' un precario, e' uno studente.
    Ammesso che i 70000 correttamente non contengano i dottorandi, conterranno sicuramente i neo-dottorati. Ora e' ovvio in tutto l'orbe terraqueo che non e' conveniente (tranne estreme eccellenze) passare da dottorando a tenure ma conviene formarsi con un certo numero di anni (non meno di due!) di PostDoc, in genere tre o quattro anni. Prendiamo quindi un numero di anni tre di PosDoc come fisiologico e benefico dunque da NON "stabilizzare", nel senso che e' conveniente farsi le ossa prima anche di iniziare il giro di concorsi e magari fare esperienza all'estero. Dunque di questi 70000 dovremmo prendere quelli dal quarto anno di assegno in poi, quanti sono? Di questo numero poi, ovviamente, non saranno tutti meritevoli, anche se un precario che arriva ad essere di "lungo corso" in genere lo e' perche' vale e produce ed a qualcuno conviene tenerselo, altrimenti dopo il primo assegno c'e' sempre la scusa della mancanza di fondi e ciao.
    Bisogna poi vedere se il numero dei 70000 racchiude anche la giungla di super precri con contrattini di un mese oppure che tengono un corso nella sede periferica per 1000 euro etc... questa e' gente che per lo piu' e' gia' fuori dai circuiti della ricerca oppure che e' in "transizione" fra i contratti di assegno. Per scremare la prima categoria dalla seconda bisognerebbe contare SOLO chi ha avuto un assegno scaduto da meno di un anno anche se oggi ha il contrattino, significa che probabilmente e' in transizione. Insomma bisogna vedere cosa si conteggia.
    Il problema dei precari e' mantenere un accettabile regime di reclutamento senza sovraintasare le fasce sovrastanti, affinche' si attuino un congruo numero di assunzioni a tempo indeterminato l'anno non tramite stabilizzazione ma tramite concorsi il piu' possibile meritocratici. Va bene anche una tenure track con fondi stanziati e che sia vera, in tutti i sensi pero', anche nella valutazione ex-post cosi' se la commissione amica ha fatto entrare una capra questa se ne uscira' con disonore tre anni dopo per la stessa porta per cui era entrata.

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  14. Andiamo per ordine: chi sono i precari?
    Tolti i dottorandi, che sono STUDENTI non PRECARI, tolti quelli che hanno contrattini di insegnamento o cose simili, cosa resta?
    Gli assegnisti di ricerca sono i veri "precari" della ricerca universitaria. Questi sono 9000!
    Non 70000!
    I Ricercatori Universitari, invece, sono normalmente enormemente più esperti e competenti degli assegnisti (ricercatori in formazione), ed è giusto che possano avere giuste promozioni. Per i "precari" meritevoli (non per tutti!) ci saranno le posizioni RTD nei tempi e nei modi corretti.

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  15. le cifre sui numeri effettivi di precari sono oscillanti, 70000 è una buona stima. si tiene conto degli assegnisti e dei millemila docenti a contratto, cococo e cazzabubbole varie.

    siamo una marea. che non tutti siano bravi è ovvio, che molti siano sacrificabili pure. tuttavia un ruolo i precari lo svolgono. senza di noi la didattica e la ricerca sarebbero ferme da un pezzo, non dimentichiamocelo

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  16. senza i precari la didattica sarebbe ferma ... vero, ma per un precario che se ne va ce ne sono 10 pronti.
    Che la ricerca sarebbe ferma è una bella affermazione ... ma anche se fosse vera sarebbe sempre vero che per un precario che se ne va ce ne sono 10 pronti.
    Capito insorgere? Sei tu quello sacrificabile.
    I RTI invece sono in grado di bloccare veramente tutto, e lo hanno dimostrato!

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  17. si come no scoregion... stiamo parlando di alta formazione, mica di manovali! Formare un brvo PostDoc costa minimo 6 anni di lavoro all'RTI o all'Associato che lo segue. Di cui almeno tre anni (tesi piu' due di dottorato) in cui il giovane e' piu' un peso che un aiuto. Dopo questa lunga formazione in cui l'aspirante accademico supera diverse "selezioni naturali" ed acquisisce capacita' ed esperienza, quando puo' davvero produrre tanto per il gruppo, lo sostituisci con un neo laureato?
    Fa per favore... nel mio settore un valido precario che lascia il campo e' una mezza mazzata alla produttivita' del gruppo. Non parliamo poi di didattica che detta come la dici tu pare che nelle Universita' basti raccattare docenti per strada.

    Fin ora i "precari storici" sono rimasti a pedalare sperando italicamente "ora tocchera' a me". Quando sara' chiaro, se avvenisse, che non si assume piu' per 6 o 7 anni ancora, voglio vedere quale coglione di loro, tra quelli validi, restera' ancora a pedalare con un assegno annuale rinnovato dopo mesi di transizione a 1200 euro/mese senza 13-a ed in gestione INPS separata. Se... ne vdremo delle belle secondo me.
    Il prendo tutto io e niente a te sta volta rischia di pagare prezzo.

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  18. Caro Scoregion

    anche i ricercatori sarebbero sacrificabili (frotte di barbari premono alle frontiere per prenderne il posto) se non fosse per una legislazione scellerata che li rende illicenziabili. Tant'e` che possono venire meno ai loro doveri istituzionali, fare ricerca, e smettere di fare quello che fino a ieri imploravano di poter fare.

    Non dimentichiamoci che i ricercatori hanno sempre pregato di tenere corsi, che poi ai concorsi...

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  19. @Scoregion

    Innanzitutto mi fa piacere che tu (o chi per te, a un certo punto giravano piu' persone con il tuo stesso nick...) sia passato da commenti idioti del tipo "sento puzza" :-) a discussioni piu' costruttive :-)

    Per la tua affermazione

    "I Ricercatori Universitari, invece, sono normalmente enormemente più esperti e competenti degli assegnisti (ricercatori in formazione), ed è giusto che possano avere giuste promozioni"

    e' giusto quel "normalmente" perche' in teoria dovrebbe essere cosi. Purtroppo io in tutti i dipartimenti con cui sono entrata in contatto almeno nel mio settore (MAT/05) c'e' quasi un terzo mediamente di persone (ricercatori, e anche prof) che sono fermi al numero di pubblicazioni che avevano al loro ingresso in carriera e non hanno piu' quasi fatto nulla.
    Certo, non sto dicendo che al contrario TUTTI i precari sono meritevoli ma ci sono cmq un sacco di persone che lavorano il triplo di questi che ti ho citato prima, tengono corsi, organizzano convegni, ricevono finanziamenti, sono persone altamente dinamiche e sono costrette ad elemosinare un rinnovo di un contratto, da un anno all'altro.

    Capisci che non si puo' fare una generalizzazione? E se anche sti tizi si mettono a bloccare tutto per via del fatto che non possono piu' essere licenziati, non e' giusto che governo e universita' scendano ai loro ricatti. E' giusto che subiscano le valutazioni come tutti e se non giudicati piu' idonei per la ricerca, subiscano le conseguenze del loro essere eternamente statici. Non si e' buoni ricercatori solo perche' ci si carica di didattica, e non e' giusto pretendere solo per anzianita'.

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  20. Invece secondo me "scoregion zin zon" un po' di ragione la ha. Nel settore umanistico il contrattista conta quanto il tappetino del bagno. Se ne vuole andare? eccone pronti altri 10, 100, 1000. Pronti anche a insegnare gratis. La definizione del ricercatore precario non e' cosi' chiara.
    Secondo me non dovrebbe contare tanto avere contrattini di docenza (che spesso vengono banditi e assegnati nei sottoscala) quanto piuttosto una continuita' di pubblicazioni scientifiche.

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  21. @Mattia

    giustissimo, anche nel settore scientifico e' cosi. Ci siamo passati un po' tutti nel periodo in cui si subivano i contrattini docenza, pero' la vedo una cosa "confinata" un po' al periodo del dottorato, quando si e' ancora studenti. Pian piano la normalita' e' (o almeno DOVREBBE ESSERE) che poi si cresca e si ottienga un certo livello di autonomia, corredata da una buona continuita' scientifica a livello non solo di pubblicazioni, ma di contatti, di organizzazione eventi, di scambi internazionali e soprattutto di finanziamenti acquisiti. E' questa dinamicita' che a mio parere caratterizza il buon ricercatore, a TI o TD che sia. Ed e' a questo principio che mi sono sempre ispirata nella mia ricerca.

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  22. Ma e' esattamente la nostra "indefinibilita'"che ci rende ineffabili.
    Per esempio: se uno vince un finanziamento europeo di 5 anni, e' ancora precario? Nell'ottica tradizionale italiana certamente (vorrebbe infatti essere stabilizzato), mentre in un'ottica europea la domanda non avrebbe senso, perche' vinto un finanziamento sara' anche piu' facile vincerne un secondo e cosi' via.
    Per questo che le proposte di APRI mi sembrano giuste: si tratta di rivedere totalmente il concetto di precario e di strutturato alla luce di quello che avviene in Europa.
    Il problema e' che nessuno (nemmeno chi si proclama liberale) nel parlamento italiano e' interessato a queste cose.

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  23. Questo chiarisce definitivamente che la rete29aprile è una ridda di reazionari che si riempi la bocca con la parola merito ma lo affoga subito per salvare il proprio orticello. Ce l''hanno fatta. Hanno portato a casa il loro risultato e vedrete che ora magicamente il DDL Gelmini diventa una legge niente affatto male. Adesso basta tentennamenti da parte nostra però. Non ci facciamo pure prendere per il culo da questa gente. Loro sono nemici del merito e nemici della ricerca esattamente come tutto il resto della cricca che ha tenuto in piedi questa università fino ad ora. Al primo RTI che sento parlare di merito gli sputo in un occhio.

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  24. Dalle dichiarazioni dei componenti della Rete 29 Aprile non mi sembra che ritengano l'emendamento delle 9000 associature come un risultato portato a casa...tutt'altro.
    Né mi sembra che il DDL sia ora una legge "niente affatto male", tant'è che, ad emendamento approvato, sono comunque scesi a Roma a Montecitorio per chiedere il ritiro del DDL e l'astensione della didattica non solo non è cessata, ma si sta ampliando in percentuale.

    E' chiaro che in questa fase storica gli attuali RTI sono per forza di cose nemici dei "precari", ma le generalizzazioni sono sbagliate sia in un senso che nell'altro.

    O dobbiamo dar ragione a chi dice che tutti i precari sono zecche comuniste che prolificano nei centri sociali e che sono contrari a qualunque riforma dell'università?

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  25. Lassie, puoi girare intorno al problema quanto vuoi ma i fatti sono i seguenti:

    1. uno dei punti programmatici della rete29aprile era quello di avere i posti riservati. Vatti a rileggere il manifesto se hai dei dubbi
    2. I posti riservati sono una plateale violazione del principio meritocratico (se si ritengono tanto in gamba, perchè chiedere le riserve indiane)?
    3. Oggi il risultato è portato a casa e questo danneggia in primo luogo i precari.

    Io ho scritto un commento in questo forum ma non ho mai partecipato a nessuna azione collettiva costituita ed organizzata di mobilitazoine contro il DDL Gelmini come invece hanno fatto quelli che hanno aderito alla rete29aprile. quindi mi sento in tutta tranquillità di poter generalizzare: tutti quelli che hanno aderito a quella rete (non necessariamente tutti gli RTI per carità) predicano bene (di merito) e razzolano male. Io azzardo la previsione: vedrete che se passa questo emendamento e si trovano le coperture la rete29aprile si scioglie come neve al sole.

    PS. cosi per trasparenza, io sono un RTD ex-legge Moratti.

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  26. La R29A non e' una ridda di reazionari, ma di resistenti all'anti-legalità che domina le relazioni sociali nell'istituzione Universitaria.
    Peccato abbia preso coscienza della situazione solo ora, e con il fine precipuo di assicurare una soluzione per i propri consociati valevole per il futuro, dopo che i singoli membri di essa l'avevano coscientemente avallata per il passato (l'attuale situazione).

    Di questo si dovrebbe discettare, e non d'altro, come fa il Rizzolli.

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  27. Ma veramente non mi sembra di essere andato offtopic. Il tema del post riguarda l'emendamento che dovrebbe assicurare i posti riservati a concorso agli RTI. Questo emendamento è stato richiesto con insistenza dalla rete29aprile. Anzi era un loro preciso punto programmatico. Ho fatto notare (ma mica ho inventato nulla di nuovo) che questa misura è antimeritocratica nei fatti. Infatti a tale concorso non si valuta il merito della ricerca ma l'appartenere o meno ad una categoria.
    La rete29aprile quindi -facevo notare- si riempie la bocca della parola merito ma nei fatti fa una operazione di rent-seeking tradizionale. L'ho definita reazionaria. Forse era più appropriato dire semplicemente conservatrice. Come noti tu Renzino, in fondo i consociati alla R29A sono stati accondiscendi con questo sistema fino all'altro ieri ed oggi vi si oppongono principalmente nella misura in cui il sistema potrebbe danneggiarli.
    Aggiungo quindi che la conclusione naturale da trarre da questo episodio è che con la R29A in questo momento c'è una sostanziale divergenza di interessi. I precari possiamo ancora fare una battaglia nell'interesse collettivo del paese per portare la meritocrazia nei sistemi di selezione del personale dell'università. La R29A ha semplicemente rinunciato a farlo.

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  28. Dubito che un'impresa che ha alle proprie dipendenze un RU che consegue un'abilitazione nazionale a PA possa essere biasimata se chiama quello a ricoprire il posto, piuttosto che un Cervello Precarjo, per Abilitato anch'esso.

    Questo perche' in Italia non si puo' licenziare, caro Matteo, e se nun c'e' trippa pe' gatti ma le folle studentesche incalzano, il Rettore de' miei stivali deve pur garantire la didattica promessa nelle brochure patinate.

    Solo se si potesse fare l'operazione di prendere il Precarjo come nuovo PA e cazzare via un Ricercatore farlocco il tuo discorso avrebbe qualche senso.

    Ma non siamo in UK, dove ai tagli in primis si risponde con la messa in ridondanza del personale in sovrappeso - e non con il blocco delle assunzioni, le quali possono invece risollevare l'istituzione.

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  29. Avrei preferito avere la possibilità di verificare da me quelle di cui tu dubiti. Oggi grazie alla lobby della R29A fatta in nome del merito questo dubbio non me lo potrò nemmeno levare.

    Che poi se ci pensi è una contraddizione in termini: che cosa avevano da temere gli RTI se tanto sarebbero stati comunque privilegiati di fatto dalle università? per togliersi il dubbio loro si sono fatti passare l'emendamento

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  30. Oggi come oggi l'emendamento dice solo che

    Art. 5-bis
    [...]
    1. È istituito un fondo per la valorizzazione del merito accademico finalizzato a:
    a) finanziare la chiamata, secondo le modalità di cui all'articolo 17, di millecinquecento professori di seconda fascia per ciascuno degli anni 2011-2016, a decorrere dall'inizio di ciascun anno accademico, anche al fine di garantire uno sviluppo organico della docenza universitaria.
    [...]

    Quindi tutti gli Abili possono concorrere alla pari dal punto di vista del Merito, ma non concorrono alla pari dal punto di vista del Soldo, e quindi non si puo' biasimare quel bastardone del Baronazzo se questo punto viene in rilievo nella decisione "politica" del Dipartimento e del CdA, posto che un livello minimo di qualità e' stato garantito.

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  31. Scusate se mi permetto di intromettermi nella vostra discussione. Sono un professore associato e sto seguendo le vicende di questo ddl Gelmini che spero, e lo spero con tutto il cuore, finisca nel cestino della spazzatura. Mi rattrista molto il vedere che si sta insinuando un'atteggiamento sempre più ostile verso i ricercatori di ruolo. E' totalmente ingiustificato anche alla luce di questi stramaledetti 9000 fantomatici posti di associato.
    Intanto vorrei riportarvi una piccola statistica: dal 1999 al 2009 sono state fatte 23000 idoneità a ricercatore, 16000 a associato e 12000 a ordinario (stime per difetto). Oltre 37000 concorsi. Nessuno ha battuto ciglio e parlato di ope legis.
    Torniamo ora alle 9000 chiamate in sei anni. Ci vogliono 9000 idonei, dove sono? Ci vogliono i concorsi abilitanti ma non c'è una legge sui concorsi.
    La legge Moratti aspetta ancora i decreti legislativi e gli attuali concorsi, aperti a tutti e non riservati, si possono svolgere grazie a un decreto milleproroghe. Anche il ddl Gelmini prevede concorsi abilitanti da definire con decreto delegato. Aspetta e spera. In tutta sincerità, penso che se malauguratamente il ddl passerà fra un mese, al più i rettori potranno giocare con le 1500 posizioni interamente coperte della prima e forse unica tranche. Non potendo fare concorsi, le utilizzeranno per chiamare le eccedenze di idonei attualmente in circolazione e poi basta. Se chiameranno un ricercatore idoneato svincoleranno il budget del ricercatore per altre operazioni di personale docente e non docente. Insomma secondo me non è tutto automatico. In conclusione, io sarei per cestinare il ddl, mantenere il reclutamento dei ricercatori fino al 2013 come da legge Moratti modificando in senso migliorativo la figura giuridica e poi, per tutti, presenti e futuri definire un ruolo unico di professore con progressione di carriera per valutazione. Scusate la lunghezza del post.

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  32. Caro Professore Associato Claudio,

    penso che Lei abbia ragione.

    Io personalmente mi interesso della "politiche" italiane dell'Universita' solo da esterno, cioe' non ho nessun interesse particolare da difendere - solo quello "generale" del sistema, che cerco di interpretare con occhiali Europei [che non sono ciechi alle situazioni "oggettive" nazionali].

    C'e' molta confusione, speriamo che questi due mesi di pausa servano per diradarla, e vederci meglio tutti quanti.

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  33. Il discorso di Claudio mi sembra sensato.
    Purtroppo l'atteggiamento ostile verso i RTI ha dei motivi di essere. Sebbene la R29A sia la parte piu', chiamiamola progressista, di fatto nel loro documento chiedono:

    "di prevedere, con finanziamenti dedicati, un numero adeguato di progressioni di carriera per gli attuali RTI mediante valutazione nazionale e, comunque, a regime eliminare tutte le distinzioni in termini di accessibilità alla progressione tra RTI e RTD;"

    e questo ha messo sull'attenti tutti i tempi determinati, e in alcuni di loro una vera a propria avversione contro i RTI.

    A questo si aggiunge l'equivoco di questo post, che certo ci ha fatto innervosire ancora di piu', e che molti nostri interventi e di APRI, spero abbiano aiutato a chiarire.

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  34. Per tornare al tema del post, vi segnalo che, fra tutti gli articoli e gli editoriali disastrosi che si sono potuti leggere oggi, c'e' n'e' uno che non dovete perdere assolutamente, ed al quale assegnerei il Tapiro d'Oro del Giornalismo.

    Il disastroso editoriale e' apparso sul Giornale di Brescia, a firma di Carlo Scarpa, che e' un noto ed anche prestigioso Professore di Economia Politica che insegna nell'Università di quella città

    http://rstampa.pubblica.istruzione.it/utility/imgrs.asp?numart=UNKJZ&numpag=1&tipcod=0&tipimm=1&defimm=0&tipnav=1

    Sono allibito.

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  35. Matteo Rizzoli ha ragione, tanto è vero che ancora a fine luglio il portavoce della rete 29 aprile si lamentava - in un articolo su giornale - che i 9mila posti promessi fossero pochi rispetto ai 24mila ricercatori esistenti.. chiedendo di fatto un ope legis *totale*

    posso indicare il riferimento di quell'articolo se me lo ritrovo.. scripta manent

    vediamo quanto il governo sarà suicida e demagogico nel voler assecondare queste rivendicazioni, perché se gliene dai 9mila loro non è che smettono, te ne chiedono 24mila per ottenerne almeno 12 o 16mila..

    e intanto i giornali e i politici italiani parlano di posti negati ai precari, confondendo il giudizio dell'opinione pubblica.. viva l'Italia

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  36. Renzino il tuo giudizio negativo sull'articolo di scarpa è da riferirsi al fatto che i 9000 posti sarebbero per concorsi da associato riservati in buona parte agli RTI e non per nuovi posti da ricercatore come lui sembra lasciare intendere?

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  37. comunque Matteo questi della rete 29 aprile non sono mai stati a favore del merito, in un documentone fondativo lo criticano esplicitamente dicendo che di fatto è inappropriato alla realtà italiana

    poi piano piano si sono appropriati del termine, ma in modo del tutto strumentale, per legittimarsi nel discorso pubblico

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  38. alla fine di questa vicenda (le "lotte" intorno al DDL Gelmini) vediamo che due termine sono stati completamente strumentalizzati e sviliti del loro significato:

    - precarietà: i ricercatori già strutturati sono diventati magicamente precari così da commuovere l'opinione pubblica

    - merito: l'ope legis dei 9mila posti è stata presentata come una misura di "valorizzazione del merito"

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  39. untenured, credo che con il tuo ultimo commento hai sintetizzato perfettamente l'ipocrisia della posizionedelal R29A.

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  40. Beh, va detto che nel sito della rete29Aprila campeggio un bel simbolo di divieto con scritto:
    "No OpeLegis, si a merito e valutazione"
    http://www.rete29aprile.it/

    Personalmente ritengo che la R29A possa avere un ruolo di riforma dell'Universita', ma che comunque molti RTI di questa se ne infischino e cerchino solo il proprio tornaconto.

    D'altronde la stessa cosa vale anche per noi precari, con la differenza sostanziale che noi veniamo sistematicamente sterminati, espulsi dal sistema.

    Rousseau direbbe la natura umana. Ma lui era un ottimista.

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  41. antonio, sono d'accordo solo in parte. Io ne faccio una lettura molto disincantanta. Sono un economista che si occupa anche di scelte collettive quindi la questione che ognuno faccia le cose nel proprio interesse non mi scandalizza affatto. Tuttavia credo che sia molto più convincente portare avanti cause che non confliggono con l'interesse generale sociale ma che anzi lo promuovano. Nello specifico, non è che la meritocrazia coincida esattamente con il nostro interesse. Sarebbe meglio una opelegis solo per la nostra categoria. questa misura però è chiaramente contro l'interesse generale. Si chiama rent-seeking. Questo è quello per cui hanno spinto gli RTI ed una misura intermedia è quello che ha chiesto ed ottenuto la R29A. I precari mi sembra abbiano sempre tenuto la barra dritta su questo punto ed hanno chiesto che i loro interessi fossero subordinati all'interesse generale attraverso il semplice criterio del merito. Non è una differenza di poco conto in termini di legittimità delle proprie rivendicazioni.

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  42. qual è la conclusioni politica che bisogna trarre a questo punto? che cosa deve fare e chiedere APRI e chi crede ancora nel merito, nell'europeizzazione dell'università italiana e nella necessità di ringiovanire la classe docente italiana con nuovo reclutamento?

    la conclusione non può che essere questa:

    la ministra Gelmini deve dimettersi per aver inserito e politicamente sostenuto un emendamento sfacciatamente corporativo e anti-meritocratico come quello dei 9mila posti riservati e per di più assolutamente privo di copertura finanziaria, rendendosi responsabile di aver mandato a rotoli l'intero progetto di riforma, che ormai è fallito e snaturato rispetto ai suoi propositi iniziali.

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  43. D'accordo con la proposta di Untenured.
    Sarebbe un successo politico e troverebbe l'appoggio di tutti, tra precari e ricercatori e studenti.

    Aggiungo tuttavia una riflessione: nel 2013 comunque sia i RTI spariranno. Gli scenari che si prospettano sono, in ordine di probabilita':
    - la riforma viene riaggiustata e passa
    - la riforma resta arenata
    - nuovo governo che con tipico spoiling system, cambia tutto e reinserisce i RTI;

    in tutti i casi e' un disastro.

    In ogni modo, la spada di Damocle del 2013 (se il mondo non finisce prima...) ci IMPONE DI CHIEDERE UNA RIFORMA!

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  44. Vorrei buttare acqua sul fuoco. La posizione di R29A è quella di difendere una categoria dal ghetto in cui finirebbe con il ddl Gelmini. Anche se i 9000 associati fossero loro, gli altri 16000 ricercatori di ruolo finirebbero nel limbo di un ruolo ad esaurimento senza un inquadramento come docenti a pieno titolo. I ricercatori oggi sono supplenti e questa mansione serve a dire che ci sono corsi scoperti. Un gioco che ha funzionato molto bene prima del 2006. Il fatto è che nel 2009-10 la media delle università italiane spendeva il 87% del FFO per assegni fissi. Quando questo numero supera il 90% subentrano ulteriori limitazioni al turn over. Nel 2011, solo per effetto dei tagli lineari per coprire il buco dell'ICI prima casa, si passa al 94% e per effetto delle finanziarie passate e presente ci si approssima al 99%. Dal 2012 forse non ci saranno nemmeno più le risorse in FFO per coprire integralmente gli stipendi. Non dimenticate che quest'anno sono stati prepensionati ricercatori di 60 anni mentre continuiamo a tenerci professori ultrasettantenni che costano il doppio (il triplo di ricercatori giovani). Per tornare a sperare bisogna fare un passo indietro al luglio del 2008 e rivedere tutto quello che è successo da allora ad oggi. Una qualsiasi riforma a prescindere da questo non ha alcun senso.

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  45. Tra gli storici sta circolando una lettera (a firma falsa, ma dal contenuto presumibilmente vero) circa numerosi concorsi per ricercatore della II sessione 2008, nei quali spudoratamente i candidati con più titoli e pubblicazioni sono scartati a vantaggio degli interni naturalmente dotati di un numero trascurabile di pubblicazioni. E il tutto senza escamotages o stratagemmi che configurino abusi veri e propri. Vorrei girarla all'APRI o a qualcuno che possa unirsi alla denuncia.
    Mi date un indirizzo?
    dino

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  46. x Jaime:
    scrivi a presidente@ricercatoriprecari.it

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  47. @Jaime
    Usa presidente@ricercatoriprecari.it e va direttamente al nostro mega-presidente. Gia' APRI ha preso iniziative a riguardo, ma aumentare la statistica non fa che bene.
    Si legga: http://ricercatoriprecari.blogspot.com/2010/09/i-nuovi-concorsi-episode-1.html


    @Claudio
    Naturalmente il DDL potrebbe relegare i ricercatori TI in un limbo con scarse vie d'uscita. Tuttavia bisogna considerare che le abilitazioni per PA, secondo il DDL, sono aperte a tutti, RTI compresi, i quali, in teoria (in teoria, perche' va detto che spesso questo non e' vero, vedi http://ricercatoriprecari.blogspot.com/2010/10/luniversita-italiana-e-i-falsi-invalidi.html ), hanno ottime chance di passarla. Lo stesso per i precari (anche sulla questione 'teoria' perche' non tutti i precari splendono di luce propria...).

    La questione e' chi, tra gli abilitati, l'Ateneo e in particolare, il Dipartimento (art.17 del DDL) decideranno di chiamare.
    I RTI temono che gli saranno preferiti i RTD, per evidenti motivi di sopravvivenza; i RTD temono che gli verranno preferiti i RTI, per evidenti motivi di budget.

    A voi la soluzione del rebus.... :)

    Vi do un indizio per una soluzione parziale: inizia con 's' e finisce con 'oldi' e il predicato e' "non ci sono"....

    RispondiElimina
  48. Claudio, la tua tesi non regge. Se gli RTI temevano di finire in un limbo e di essere dimenticati a favore degli RTD c'era una richiesta molto piu semplice e trasparente da fare: si poteva semplicemente chiedere la possibilità di fare un opt-in per il regime RTD seguendo la proposta Zanella (http://www.noisefromamerika.org/index.php/articoli/Ricercatori%2C_una_proposta%3A_chi_ci_sta%3F#body).

    A chi voleva continuare nel regime tutelato con il contratto a tempo indeterminato non veniva intaccato alcun diritto, chi invece si sentiva minacciato dall'RTD per le prospettive di carriera poteva optare per questo regime, mettersi davvero alla pari dell'RTD nei (presunti) vantaggi (stipendio piu alto e secondo la vulgata che fa comodo alla R29A vantaggio nei concorsi) ma anche negli innegabili svantaggi (limite del contratto a 6 anni).

    Questa strada non è stata presa e si è preferito invece rivendicare posti riservati in barba al merito. Ripeto, per me è stata una scelta di rent-seeking inequivocabile e per tale va presa.

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  49. @ Matteo Rizzolli

    L'editoriale di Scarpa
    http://rstampa.pubblica.istruzione.it/utility/imgrs.asp?numart=UNKJZ&numpag=1&tipcod=0&tipimm=1&defimm=0&tipnav=1
    è allucinante nel senso che è costruito attorno alla critica di qualcosa che non esiste.
    Scarpa scrive: "Non si puo' fare una riforma che va in una direzione, e un emendamento che ipoteca molti milioni che va in direzione opposta".
    Questo è solo il culmine del ridicolo di questo editoriale, ma c'e' anche la descrizione oscena delle odierne carriere Universitarie, per cui cui "[...] La riforma cambierà le modalità di reclutamento, che fino ad oggi prevedono solo posti a tempo indeterminato" (!) ecc. ecc.

    Insomma una cosa invereconda

    RispondiElimina
  50. @ jaime
    ti sarei grato se me ne inviassi copia insorgere@yahoo.it

    tra l'altro quando dici "gli storici" a quali storici ti riferisci (quale settore?)

    RispondiElimina
  51. Facciamo qualcosa a carlo scarpa, vi prego!!! Mettiamolo alla gogna... Non potendolo licenziare (non ha capito nulla di quello che e' successo e fa pure la morale ai giovani con la questione del "potenziale", e' incredibile!), ridicolizziamolo. Senza pieta' per gente cosi'.

    RispondiElimina
  52. Caro Claudio,

    come autore del post, ti ringrazio per l'intervento. Sono tuttavia in completo disaccordo con te. Il DDL Gelmini prevede, al netto del finanziamento straordinario, 2 norme ben precise che tagliano le gambe a coloro i quali non sono mai stati di ruolo:
    - 50% (il "fino a" è ovviamente inutile) di concorsi RISERVATI il che significa che posso anche essere 10 volte più bravo dell'RTI che vince il posto da associato, ma NON posso partecipare a quel concorso
    - limite MASSIMO per le pubblicazioni per l'abilitazione nazionale (norma vergognosa, se si temono i "vecchi" basta considerare solo le pubblicazioni degli ultimi 5 anni).

    Chi contesta la legge, come la R29A, tu, il PD ed altri (nota: io sono di sx) propone SEMPRE la stessa cosa, il ruolo UNICO articolato in fasce con relativa progressione di carriera.

    Vi riesce mettervi in testa che il ruolo unico configura un sistema che può andar bene per le Poste, ma è la TOMBA della già provinciale Università italiana? Il famoso modello "a cilindro" della distrubuzione dei docenti, di cui ha sempre discettato Modica e che è molto amato da Renzino, non esiste in alcun paese sviluppato dell'occidente (nemmeno in america, checchè ne dicano alcuni).

    Come precario, ma più che altro come persona che crede in quello che fa, che è ambiziosa ma che rispetta il prossimo, NON accetto di essere considerato un cittadino di serie B, uno che -a dispetto del merito e della valutazione- semplicemente in certi ruoli NON ci può entrare perchè sono riservati. Voglio concorrere e voglio giocarmi, onestamente e trasparentemente le mie carte, con tutti. E come me tutte le persone che consoco e che sono nella mia condizione.
    E' già abbastanza frustrante avere sempre a che fare con concorsi truccati e avere sempre a che fare con l'acido commento di chi si sente forte dietro la struttura e la sua esperienza di candidato interno e commenta su chi è fuori: "se era bravo a questo punto un concorso glielo avrebbero fatto vincere"; sentir parlare di ruolo unico o di posti riservati è veramente un'offesa al buongusto. Ti prego di rifletterci: hai mai pensato che ci possano essere precari più bravi di te o di tuoi collaboratori e che hanno solo avuto la sfortuna di nascere nel posto/momento sbagliato? Un caro saluto.

    RispondiElimina
  53. @ Conrad

    One moment, io ho sempre dato 2ue opzioni principali per i Ruoli Accademici italiani:
    - o un Tenure Track fatto bene, con Due Fasce di Personale Docente Inamovibile;
    - o Tre Fasce Docenti, di cui una fatta di Lettori, da comporre in prima battuta con uno scorrimento di Ricercatori, e pero' con stipendio poco piu' alto di quelli.

    Altre opzioni, come queste, andavano (andrebbero) composte usando una cassetta degli attrezzi di dati e valutazioni che siamo andati accumulando in questi anni in Europa, soprattutto.

    Cosi' come stiamo adesso, non si puo' rimanere. Toglietevelo dalla testa, e dai marroni.

    In ogni caso, con tutte le opzioni, vedo bene il concetto di abilitazione nazionale, con esempio max quello Catalano
    http://www.aqu.cat/professorat/index_en.html

    Spero di essere stato chiaro, adesso.

    RispondiElimina
  54. @jamie e tutti gli utenti.

    Formare una scrittura privata materialmente falsa rileva ai sensi dell'art.485 c.p.
    All'APRI gli atti falsi non interessano, e siete pregati di non inviarcene.

    @Claudio, ma i ricercatori non vanno in pensione a 65 anni? Chi sono questi ricercatori che vanno in pensione a 60?

    Ma il punto non è certo questo.
    Il punto, infatti, è che sarebbero necessari, in proporzione, 4 ricercatori, 2 associati e 1 ordinario.
    Mentre in Italia abbiamo 1 ricercatore, 1 associato, e 1 ordinario.
    Quindi, molto semplicemente, abbiamo bisogno di ricercatori, e non di associati.

    Inoltre, ti faccio notare che questi 9000 posti da associato non saranno per concorsi, ma per finaziare l'ope legis, ad associato, dei ricercatori che avranno preso l'abilitazione.

    C'è una bella differenza tra finaziare concorsi e finanziare l'ope legis.

    Davvero non ti ricorda niente tutto questo?

    A me ricorda i magnifici anni ottanta...e un noto dPR CHE HA DSITRUTTO L'UNIVERSITA' ITALIANA.

    E mai possibile che a 30 anni di distanza si debba nuovamente commettere lo stesso errore?

    Tom Bombadillo
    il primo nato
    Signore della Vecchia Foresta

    ..ovverosia Vito Plantamura, anche come legale dell'APRI, con riferimento alla questione degli atti falsi: a proposito Claudio, visto che qui molti precari - come me - esplicitano la propria identità, sarebbe carino conoscere la tua, che tanto sei professore associato, quindi non hai nulla da temere...

    RispondiElimina
  55. @l Bomba

    Da dove ti giunge la nuova che "sarebbero necessari, in proporzione, 4 ricercatori, 2 associati e 1 ordinario."?

    Io capisco che si debba fare propaganda, ma mi sembrava che l'APRI avesse un'altra attitudine, che me la faceva sembrare più simpatica - per quanto le restrittive norme "ideologiche" sull'affiliazione non siano adatte per me.

    RispondiElimina
  56. Non capisco niente. Sapete dove si trova il testo della riforma Gelmini. Grazie

    RispondiElimina
  57. Il testo della sformato Gelmini si trova su
    http://r29ainsubria.wordpress.com/2010/10/10/ddl-emendato/
    con a fronte il testo come uscito dal senato e il testo emendato.
    E' un ottimo esercizio per comprendere come gli emendamenti possono distruggere o migliorare una legge.

    A riguardo una precisazione tecnica: dal decreto non c'e' scritto da nessuna parte, in maniera esplicita, che i 9000 posti sono solo per i ricercatori strutturati. Infatti, secondo la stessa legge questi sono dati agli abilitati, che, in teoria, possono essere i ricercatori a tempo determinato. Ma solo quelli di tipo b! E' qui l'inghippo. Per essere ricTD-b bisogna essere stati prima ricTD-a, che ancora non esisteono. E quindi, di fatto, NESSUN ricTD, nei primi tre anni, potra' prendere l'abilitazione!
    Ovvero, opelegis.

    Del problema APRI se n'era gia' occupata nella sua audizione alla camera:
    http://ricercatoriprecari.blogspot.com/2010/09/audizione-alla-camera.html

    @Bombadillo: non penso aiuti la discussione in questo forum sollecitare le persone a togliersi dall'anonimato. In fondo l'anonimato, fino a quando non e' usato per insultare e per violare la legge (art.485 c.p. mi pare :))) puo' essere un buon modo per scambiare opinioni in maniera "verace".

    RispondiElimina
  58. @renzino, hai ragione, mi correggo:
    molto meglio, 9 ricercatori, 3 associati e 1 ordinario.
    La proporzione giusta sarebbe quella, e la proporrei anche se io fossi associato e volessi diventare ordinario.
    Infatti, non esistono eserciti composti di soli generali.
    Esattamente come non esistono realtà produttive composte da soli dirigenti: 9 impiegati di concetto, 3 quadri, ed 1 dirigente, è una cosa accettabile.
    Tom

    RispondiElimina
  59. @Antonio, non sono d'accordo con te.
    Claudio è sicuramente un professore associato, e quindi non ha commesso alcun reato, ma se Claudio (per mera ipotesi di scuola) non fosse professore associato, avrebbe commesso un preciso delitto previsto e punito dall'art.494 c.p. (falsità personale, e non documentale, come nel caso del 485 c.p.).

    Per altro, c'è giurisprudenza specifica proprio sui blog e sulle qualifiche professionali, dove il vantaggio è quello di attribuirsi una qualifica prestigiosa non vera per ottenere credibilità per le proprie affermazioni.

    In ogni caso, come giustamente hai sottolineato tu, io mi limito a sollecitare, non obbligo mica nessuno. E, in questo caso specifico, ti faccio notare che la questione della "veracità" - che può valere per i precari, molti dei quali hanno sempre sostenuto di non voler svelare la propria identità, per una questione di timore di ritorsioni - non si pone, appunto perché parliamo di un associato.

    Certo, anche con riferimento ai precari è un dicorso che non condivido, ma lo capisco. Non penso proprio, tuttavia, che pure gli associati possano avere paura delle ritorsioni.

    Quindi, credo e spero che Claudio, che certamente è davvero un professore associato (mica un RTI che vuole sostenerre la giustezza dell'ope legis per la sua stessa categoria spacciandosi per associato), non avrà difficoltà alcuna a rivelarci la sua identità.
    Tom

    RispondiElimina
  60. @ Bomba

    Che tu voglia dare i tuoi numeri, e' una cosa. Non so quanto c'entrino con la discussione concreta delle prospettive politico-legislative su cui siamo impegnati in questi mesi. Di certo c'entra poco con qualsiasi sistema Universitario _mondiale_ se volesse significare che i "Ricercatori" di cui parli siano personale a tempo indeterminato.

    Ripeto che il Ricercatore a Vita e' un'anomalia italiana venuta al mondo nel cammino parlamentare della 382/80 - una cosa da cancellare, e che sta peraltro platealmondo mostrando all'Italia tutta la sua putribonda natura dopo 30 anni di malefatte.

    RispondiElimina
  61. Cerco di rispondere a qualcuna delle questioni poste:
    1) questo blog non è protetto e quindi non tutela la privacy, ho postato dei commenti alla stessa maniera di tutti. L'amministratore può benissimo verificare la mia identità privatamente scrivendo all'indirizzo di e-mail che senz'altro conosce.
    2) In tutti i paesi gli strutturati insegnano in corsi istituzionali e i ruoli sono nella norma 2 o 3 con rapporti di numerosità inferiori a 2. Chi chiede rapporti di 3 e superiori automaticamente sta decidendo per una figura a termine. Il ddl Gelmini punta in questa direzione.
    3) Non ho sposato l'idea del ruolo unico. Chi ne ha di migliori è il benvenuto. Il ddl Gelmini squalifica gli associati alla grande (insegnanti di superlicei).
    4) Un associato non sosterrebbe mai una ope legis di ricercatori ad associati. Ho cercato di spiegare che questa balzana proposta dei 9000 associati in 6 anni non è una ope legis ma non ci sono riuscito. Pazienza.
    5) La legge Berlinguer del 1999 sui concorsi ha fatto cose paragonabili alla 382/80. Ripeto: 23000 ricercatori, 16000 associati e 12000 ordinari passando da 50000 a 60000 strutturati in 10 anni. Non mi sembra di avere sentito molte osservazioni.

    Per ora basta così ma continuo a seguire con interesse la vostra discussione.

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  62. Caludio, ma se i ricercatori sono ora 23 mila, com'è possibile che siano stati fatti tutti con la Berlinguer dopo il 1999?
    Vorrebbe dire che in 20 anni non ne avevano fatto nessuno...
    ..ah, e non hai risposto su quali sono i ricercatori che sono andati in pensione a 60 anni.

    Vorresti darci la fonte di questi tuoi incredibili dati, oppure anche questa è riservata come la tua identità?

    Infine, hai ragione: volevi spiegare come mai questi 9000 posti non sono una ope legis come quella degli anni 80, ma non ci sei riuscito.
    Io, però, se fossi in te non me ne dispiacerei troppo. Com'è noto, infatti, ad impossibilia nemo tenetur.
    Tom
    P.S.: renzino, non ti ricordi che una norma nel senso da me indicato ESISTE nel nostro ordinamento? Si tratterebbe solo di conservarla e di non "buttarla a mare" con questo DDL.

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  63. Mi ero dimenticato di dire chi sono i ricercatori prepensionati: la legge 133/2008 consente la risoluzione del rapporto di lavoro per i ricercatori con 40 anni di contributi (ci casca dentro chi ha riscattato gli anni di laurea) salvando però i professori. Ci sono in corso ricorsi al TAR stiamo a vedere se succede qualcosa.

    Sui dati numerici basta collegarsi al sito del CINECA e con un po' di pazienza contare tutti i concorsi e relative idoneità dal 1999 a oggi (sito.cineca.it poi reclutamento poi bandi ecc...).

    La numerosità di ciascun ruolo non è statica, ci sono i flussi di ingresso (chiamate), e di uscita (promozioni e pensionamenti).

    RispondiElimina
  64. @Claudio e Bombadillo

    Penso che Claudio abbia ragione nel dire che ci sono ricercatori di 60 messi in pensione; ci sono 2000+ ricercatori con piu' di 60 anni e qualcuno potrebbe avere piu' di 40 anni di contributi. Ma questo mi sembra un punto non determinante per le sorti dell'Universita', con il rispetto per quelle poche persone.

    Per quanto riguarda la presunta opelegis, ho gia' scritto piu' sopra perche', DI FATTO, e' una (mezza) opelegis.
    Cerco di essere piu' specifico:
    l'art.5-bis indica i 9000 posti per associato con le regole dell'abilitazione, descritte nell'art.16. All'abilitazione possono partecipare SOLO i ricercatori a tempo determinato di tipo-b, come indicato nell'art. 21. Ma questi NON ESISTONO, e non ci saranno per i prossimi tre anni.
    Quindi per i prossimi tre anni SOLO i RTI possono diventare associati.

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  65. Per terminare su quanto detto d Paolo e contestato da Tom, signore della foresta.

    Sulla questione ruolo unico anche la Rete29Aprile non ha le idee chiare, e ne stanno discutendo:
    http://www.rete29aprile.it/forum/20-ddl-1905-cosiddetta-qriformaq-delluniversita/10-il-ruolo-unico-proposta-di-spagnolo.html

    I numeri su idoneita' e reclutamento indicati da Paolo dicono qualcosa di piu'. Guardando il sito MIUR si vede che dal 2000 al 2010 erano in area pensione circa 12-15000 ric-PA-PO. Si aggiungano 11000 strutturati in piu' dal 1999, siamo, esagerando, a 16000 nuovi ingressi. I numeri di Paolo indicano 51000 posti (concorsi un po' meno, avendosi concorsi con piu' di un posto). L'unica spiegazione e' che in realta' 35000 concorsi erano solo SCORRIMENTI.

    Che la legge Berlinguer abbia peggiorato la situzione e' stato detto piu' volte. Lo ha ribadito anche Frati nell'interessante dibattito su Repubblica TV:
    http://tv.repubblica.it/palinsesto/2010-10-15/9446
    Ma piu' che la legge, peggio hanno fatto gli emendamenti inseriti in corso d'opera per accontentare (o non scontentare)....

    RispondiElimina
  66. opps... intendevo Claudio, non Paolo.
    Vabbe'. Per oggi basta... torno a studiare.

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  67. @antonio
    La partcipaziona all'abilitazione è libera, non è riservata ai ricercatori, né RTI né RTD.

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  68. @ Antonio

    L'abilitazione e' un'abilitazione, puoi abilitarti anche tu se ci riesci. Quindi non e' vero quello che scrivi. Il punto sta nel fatto che in ogni caso dopo devono chiamare un abilitato e gli interni sono favoriti per motivi di denaro. Ma intanto devono essere abili anche loro.

    Non sarebbe il caso di focalizzarsi piu' sul far bandire i "giusti" posti da RTD, contestualmente?

    RispondiElimina
  69. @Andrea e Renzino
    Scusate, mi sono espresso male.
    L'abilitazione e' libera, e' vero (art. 16).
    Tuttavia la chiamata da parte delle Universita' no.
    I ricercatori TD possono essere chiamati nella fascia di associati solo se rispettano l'art.21 comma 5, ovvero se hanno svolto i 3 anni del contratto RTD-b (descritti nell'art.21 comma3,b).
    Nell'art. citato e' indicato che per avere questo contratto bisogna prima aver avuto un contratto tipo a.

    Nella sostanza e' la STESSA COSA: se fosse legge come e' scritto ora, il DDL permetterebbe l'ingresso SOLO ai ricercatori TI, ALMENO per i primi 3 anni.
    ("almeno" perche' prima che vengano istituiti i ricTD passa il tempo per emanare i regolamenti interni, la ricerca dei fondi, i bandi, il concorsino....)

    RispondiElimina
  70. No, ci sono anche i concorsi liberi, non solo le procedure veloci ex Art. 21. Liberi per tutti gli abilitati.

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  71. Ah, Renzino... Sei mai stato in un consiglio di Facolta'?
    Prova a dirgli che vuoi far passare un ricercatore TD, di qualunque tipo, un assegnista, anche con eccellenti titoli (prova a suggerire lo stesso Konstantin Novelosov) direttamente a professore associato, senza che vi sia una legge, regola che li costringa! In bocca al lupo (e' proprio il caso di dire...)


    DI FATTO, NELLA SOSTANZA, nei tre anni successivi all'entrata in vigore del DDL, ALMENO nei tre anni successivi (ma probabilmente molti di piu') SOLO i RTI, SOLO loro, potranno diventare associati.

    Quindi, se questi 9000 posti devono restare, la richiesta da fare e' che, come prima cosa, venga eliminata la propedeuticita' tra RTDa e RTD-b (come ha fatto APRI).


    Tu, Renzino, hai gia' speso molte parole per le due soluzioni sul reclutamento (due fasce o 3 con lectures). Ma come si risolve il transitorio?

    RispondiElimina
  72. Claudio, continui a sostenere una cosa che non torna manco per niente.
    Infatti, prima del 1980 i ricercatori non esistevano; il ruolo "corrispondente" era quello egli assistenti ordinari, che sono diventati tutti associati grazie all'abilitazione: ovverosia alla promozione ope legis, proprio come vogliono fare adesso.
    Allo stesso tempo, c'è stata la GIGANTESCA INFORNATA di ricercatori ope legis, bastava che avessi 6 mesi di borsa...
    Questi signori erano borsisti, e dunque giovani, anche sotto i 30 anni, e solo ora i primissimi hanno iniziato ad andare in pensione: i ricercatori andati in pensione non saranno neanche 1000, quindi è ASSOLUTAMENTE INCOMPRENSIBILE come tu possa continuare a pretendere che dal 1999 a oggi siano stati "fatti" 23.000 ricercatori.
    E poi, scusa, se anche tu dici che i ricercatori dovrebbero essere il doppio degli associati, e gli associati il doppio degli ordinari, mentre attualmente sono 1 - 1 - 1. Allora, però, com'è che la soluzione rimane quella di mettere a concorso (rectius: "opelegizzare") 9000 posti da associato?
    Tom

    RispondiElimina
  73. ..e invece ci sono stati 20500 vincitori..
    ..gli associati e gli ordinari non li ho contati, ma il problema rimane che:
    1. i ricercatori dovrebbero essere il doppio degli associati, e quattro volte gli ordinari.

    Quindi, se hanno fatto 20000 ricercatori, dovevano fare solo 10000 asociati e solo 5000 ordinari? No, ancora molti di meno.

    Ovviamente, infatti, l'errore del mio ragionamento iniziale era quello di conteggiare in uscita solo i pensionati, mentre, evidentemente, per i ricercatori il vero flusso in uscita è stato quello delle promozioni ad associato.
    Quindi, siccome gli ordinari hanno solo il flusso in uscita della pensione, mentre i ricercatori, oltre al flusso in uscita delle pensioni, hanno anche quello delle promozioni, se davvero vuoi il rapporto 4, 2, 1, i concorsi da ricercatore devono essere MOOOLTO più di 4 volte quelli da ordinario.
    E non mi pare proprio che le cose siano andate così
    Tom

    RispondiElimina
  74. Bombadillo, Claudio ha ragione sui numeri dei concorsi/posti.

    Dal MIUR, al 1999 risultano circa 1000 ricercatori nati prima del 1940, e che presumibilmente (e per eccesso) possono andare in pensione nei successivi 10 anni. Quello che dice Bombadillo.

    Sempre dal MIUR si vede che il numero totale di ricercatori dal 1999 ad oggi e' aumentato di circa 5000 unita'. Quindi, inserendo anche il ~1000 ricercatori in pensione, sicuramente ci sono stati 6000 nuovi ricercatori.

    Tuttavia vanno considerati gli scorrimenti da ricercatore ad associato!
    Se questi sono 16000, come dice Claudio, dobbiamo per forza avere 16000+6000 nuovi ricercatori, che torna con il 23000 di Claudio.

    Quindi, Bombadillo mettiti l'anima in pace, e' vero: dal 2000 ad oggi sono stati fatti almeno 20000 nuovi ricercatori.

    Che il numero di posti per associato siano stati 16000 e' probabile. Infatti il numero di associati dal 1999 ad oggi e' rimasto invariato. Ma oggi ci sono 5000 ordinari in piu' e quindi, per lasciare il numero di associati invariato, 5000 associati nuovi.
    Ma tra gli ordinari molti sono andati in pensione, circa 5000 (sempre dal MIUR) e quindi siamo a 10000 di posti per associati.
    A cui vanno aggiunti gli associati che sono andati in pensione, circa 3-4000. Quindi arriviamo ai numeri indicati da Claudio.

    Ma perche' ti rode questa cosa indicata da Claudio?
    I concorsi ci sono stati, si sa, a singhiozzo in genere (per es. 1999-2000 e poi 2004-2005), in deroga al blocco del turnover.
    Di fatto e' stato aumentato a dismisura l'uso dei contratti a tempo.

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  75. I posti messi a concorso dalla I sessione 1999 alla II del 2008 sono stati 23790. Ce ne sono altri 365 della I sessione del 2010. In totale faranno nell'immediato 24155 con buona pace di tutti (speriamo che il ddl Gelmini non vanifichi la possibile II sessione 2010). Su base semplicemente statistica guardando il sito MIUR sono usciti più di 11000 RC+PA+PO e sono entrati oltre 24000 RC+PA+PO. I ricercatori andati in pensione dovrebbero essere 1000 e poco più (è l'inizio dell'onda 382). Sui flussi ci si può sbizzarrire con la fantasia ma forse è meglio cercare fra i documenti del CNVSU, si fa prima.
    Attenzione, Bombadillo, il mio 2 si riferiva al rapporto fra i ruoli estremi e non contigui (semmai 1, 1.4 e 2 pensando ai nostri PO, PA e RC).

    Aggiungo un'ultima notazione: legge 126/2008 (art. 5 comma 7-d) taglio lineare del 6.85% del FFO per la copertura dei maggiori oneri dovuti al taglio dell'ICI I casa. Il FFO si aggirava intorno ai 7 miliardi di euro, quindi taglio di 479 milioni di euro. Sono 8000 posti di ricercatore.

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  76. Ah, ho letto ora il tuo post di correzione.

    Per riportare la proporzione ad un 4:2:1 nei prossimi 10 anni, con i flussi in uscita prevista (pensionamento a 70 anni) e volendo mantenere la pianta organica attuale (60000 strutturati), si dovrebbero fare:

    * 2000 posti da ordinario
    * 5-6000 posti da associato
    * 10-11000 posti da ricercatore

    E poi: se i ricercatori scompaiono, come prevede la legge Moratti, nel 2013?
    Quando il ministro dice che vuole mantenere la pianta organica invariata, vuol dire che tutte le posizioni da ricercatore in realta' sono da associato, quindi sarebbero necessarie circa 16000 posizioni da associato in 10 anni, corrispondenti a, guarda un po', 9600 posti da associato in 6 anni.....

    Qui c'e' da meditare.

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  77. Ok, Claudio e Bombadillo e tutti.
    Credo che sui numeri indicati da Claudio siamo d'accordo. Sono corretti.

    Vorrei una riflessione sulla "proiezione" che ho indicato io. In fondo se si vuole programmare il futuro vanno fatti anche questi conti.
    Da notare che i posti che ho indicato sono NUOVI. Ovvero nuovi ingressi. Se invece si considera che solo gli associati diventano ordinari e solo i ricercatori diventano associati, allora va considerato il flusso in uscita corrispondente e i numeri diventano:

    ordinari: 2000
    associati: 8000
    ricercatori: 17000

    per poter 'rimpiazzare' i buchi dovuti agli scorrimenti.

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  78. Faccio notare che effettivamente questi numeri sono molto piu' bassi di quelli indicati da Claudio, nei 10 anni precedenti, ma lo sono soprattutto nelle proporzioni:

    Nel 1999 il rapporto era (ric-PA-PO): 1.5 : 1.2 : 1
    nei successivi 10 anni, con le assunzioni nel rapporto 23:16:12 (mila) si e' passati al rapporto attuale:
    2010: 1.5 : 1 : 1

    Se si assume secondo la proporzione 17:8:2 nel 2010 si avra' il rapporto:
    2020: 4 : 2 : 1

    che tanto piace a Bombadillo.

    Di fatto ci vogliono 17000 posti da ricercatore (o 25000 da associato se il ricercatore scompare), corrispondenti a 1700 NUOVI ingressi l'anno, o anche 2500 nuove posizioni l'anno, quando il DDL ne prevedeva solo 1500 l'anno.

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  79. Ultimissima considerazione: con 17000 nuovi posti in 10 anni, gli attuali 60000 precari, che hanno una vita di, diciamo 6 anni con contratti e simili, possono sperare in circa 10000 posizioni. Insomma solo 1 su 6.

    Tutto questo se si lascia la pianta organica invariata e si richiede una piramide stile 4:2:1.
    Se si riduce la pianta o le proporzioni, le prospettive peggiorano.

    Saluti,
    antonio

    RispondiElimina
  80. Chi ha un progetto per il futuro si faccia avanti. Che tristezza! Non so quali università potranno fare operazioni legittime considerando che fino al 2013 continuerà l'erosione del 50% del budget dei pensionamenti. Quali saranno sotto il 90% del FFO per assegni fissi? Un bel dilemma. Purtroppo io temo, idea strettamente personale, che l'insieme dei ricercatori a termine possa trasformarsi in un polmone capace di assorbire le variazioni di FFO dovute a motivi di varia natura. Riuscire a mantenere l'attuale budget corrispondente a tutti gli strutturati sarà un'impresa difficilissima. Oggi è questa l'unica garanzia per i precari (la gente comunque in pensione ci deve andare).
    2000 nuovi ingressi ogni anno ci devono essere, con meno non c'è futuro. Per assorbirne di più occorre ammodernare le strutture di ricerca (per chi sogna il 2% di PIL investito in ricerca).

    RispondiElimina
  81. Se i RTI diventassero Lettori, non ci sarebbe più bisogno di mettere in esaurimento il ruolo, e si potrebbe ripartire con i concorsi nelle proporzioni stabilite dalla legge 1/2009. Questa soluzione scontenterebbe molti RTI ("costretti" alla didattica per contratto e non per cortesia, per pochi soldi in più), qualche associato (il 60/30/10 è doloroso per chi ambisce all'ordinariato). Indovinate chi sarebbe contento?

    > Sei mai stato in un consiglio di
    > Facolta'? Prova a dirgli che vuoi
    > far passare un ricercatore TD, di
    > qualunque tipo, un assegnista,
    > anche con eccellenti titoli (prova
    > a suggerire lo stesso Konstantin
    > Novelosov) direttamente a professore
    > associato, senza che vi sia una legge,
    > regola che li costringa! In bocca al
    > lupo (e' proprio il caso di dire...)

    E questo, a mio parere, è una grossa parte del problema! I posti, decisi con le modalità odierne, sono necessariamente assegnati a qualcuno, che pensa di poterne disporre, ad esempio per "sistemare" un proprio allievo. Con tutti i guasti che ne conseguono.
    E se invece i posti fossero decisi in altro modo? La dico grossa: su indicazione degli studenti, per migliorare l'offerta didattica?

    RispondiElimina
  82. Ripeto: se c'e' uno standard per 1.500 PA all'anno, ci dovranno _di conseguenza_ essere anche i primi bandi per, diciamo, 2.000 RTDa e 1.750 RTDb all'anno, e pure questi vanno fatti partire subito (almeno gli RTDa).

    Perche' tutto questo uzzolo di fare il pelo nell'uovo ai PA invece di monitorare il corretto uso delle risorse per gli RTD?

    RispondiElimina
  83. Caro Claudio, se solo il governo e in generale le forze politiche, volessero mantenere l'organico attuale, niente altro che questo, e quindi rimpiazzare i pensionamenti previsti nei prossimi 10 anni, si avrebbero 2000 ingressi l'anno. E a questi ingressi si assocerebbe un risparmio, visto che andrebbero in pensione ordinari e associati con un costo lordo ben piu' alto dei nuovi entrati.

    NIENTE di PIU'. Il MINIMO per la sopravvivenza dell'universita'.

    Perche' i ricercatori TI si arrabattano per avere posizioni riservate, e gli associati protestano perche' vedono compromesso il loro ruolo dai nuovi ingressi?

    I numero di Bombadillo mi piacciono e sono fattibili.

    RispondiElimina
  84. @ renzino
    parliamoci chiaro: gli rtd verranno dati come gli attuali assegni, concorsi su misura

    RispondiElimina
  85. Questo e' un altro discorso: discutiamo di quello.

    RispondiElimina
  86. Beh, sta di fatto gia' accadendo con i concorsi per RTI. Si legga il bando del politecnico di milano.
    http://old.polimi.it/indexpopup.php?id=85

    Ma, magari, la vedo in positivo, non ci stiamo avvicinando ad una selezione piu' internazionale, che valuta il profilo piu' che h-index, IF, e amenita' varie stile ragioniere?

    RispondiElimina
  87. io la vedo in positivo per quel bando!

    RispondiElimina
  88. Volete sapere cosa pensano delle Università italiane dei Rettori o ex-Rettori Europei, e farvi allo stesso tempo un'idea più precisa di cosa sia una valutazione?

    Leggete qui nel mio ultimo post, e lo scoprirete
    http://cronaca.anvur.it/2010/10/valutazione-alleuropea.html

    Buon viaggio.

    RispondiElimina
  89. ..be, Claudio, si parlava di idonei/vincitori, quindi ovviamente non ho contato nè la II^ 2008, che si sta svolgendo, né, tantomeno, la I^ 2010, che non sappiamo se e quando si svolgerà, da qui la cifra di 20500.

    @Antonio, ho trovato molto interessante la tua proiezione, forse su questi temi dovremmo aprire un confronto con i colleghi dell'AIR, che hanno i numeri e sono interessati a questi tipi di pianificazione.

    Tom

    RispondiElimina
  90. Non è vero che si deve risparmiare sulle risorse liberate dai pensionamenti altrimenti si hanno ingolfamenti nelle posizioni intermedie. E poi qual'è la ragione di questo risparmio, finanziare i comuni? NO! Guardiamo in alto per favore. 2000 reclutamenti annui vanno bene e devono essere accompagnate da scorrimenti nelle posizioni superiori per avere, nei limiti del possibile e con accurata valutazione dei risultati, un assetto stazionario. Gli scorrimenti non sono solo salti di ruolo ma anche rivalutazione degli stipendi. 2000 ricercatori/anno per rimanere con 1000 euro/mese tutta la vita? Non è un bell'obiettivo, meglio fare le valige e espatriare se si crede nelle proprie capacità.

    Cosa pensono RTI e PA? Ci sono molte posizioni non riconducibili a come dice Antonio. Intanto va detto che stare in un ruolo ad esaurimento in questa università è come morire accademicamente. Ci sono aspetti del ddl preoccupanti come la possibilità di avere Senati Accademici ridotti a collegi di direttori di dipartimento e CdA nominati liberamente dal rettore con persone esterne di sua scelta (perche' non amici o politici o affaristi? Chi si può fidare?). Per non parlare degli altri organi accademici ridotti a giunte di professori ordinari. Bisogna riflettere su queste cose. Chi ci dice che poi la valutazione scientifica non venga affidata solo ad ordinari invece che a studiosi esperti (che possono anche essere non strutturati)? Di mezzo c'è l'autonomia, quella vera, di ogni singola università.

    Sulla valutazione: io l'h-index lo assocerei solo all'ideatore(i) di un lavoro non a tutto il codazzo al seguito. Fatta la regola trovato l'inganno.

    RispondiElimina
  91. Claudio, veramente lo stipendio di ingresso di un ricercatore è 1.300 euro, e, anche secondo me, è davvero basso: ma comunque non 1000 al mese, quella è la borsa di dottorato!
    Tuttavia, c'è da dire che lo stipendio finale, per anzianità, di un ricercatore, è di 3.000 euro al mese, come risulta dalle puntualissime tabelle (usate anche dallo stesso Ministero) del mitico prof. Alberto Pagliarini.
    Ti faccio notare, per altro, che 3.000 euro al mese è più di quanto prende, all'ingresso, non solo un associato, ma anche un ordinario. Quindi, io questo problema della mancanza di progressione dello stipendio non lo vedo proprio, anzi vedo quello opposto: ovverosia che lo stipendio d'ingresso dovrebbe essere più alto, e quello di uscita più basso: diciamo da 2.000 a 2.500 per i ricercatori. Gli associati da 3000 a 3750. Gli ordinari da 4.000 a 5000. insomma, non mi pare ragionevole un aumento dello stipendio, per mera anzianità, che sia superiore al 25%.
    Per altro, questa mia proposta avrebbe anche il merito di rendere equidistanti le diverse figure, in modo da riequilibrare i punti budget, dall'attuale 1 - 0,7 - 0,5; a 1 - 0, 75 - 0,50.
    Mi meraviglia che tu non abbia mai sentito parlare del famoso "punto di non ritorno", il punto, cioè, dopo il quale - almeno come stipendio - ai ricercaotri non conviene diventare più associati e agli associati non conviene più diventare ordinari.
    Beninteso: io parlo di convenienza economica, ma si capisce che la vanità è vanità.
    Tom

    RispondiElimina
  92. Su

    http://www.manuelaghizzoni.it/?p=15614&cpage=1#comment-5299

    interessante dibattito fra precari e tecnici amministrativi che vogliono cancellare l'emendamento anti-docenze gratuite fatto approvare dalla Ghizzoni.

    RispondiElimina
  93. Cavolo Bombadillo la mia era una battuta! Comunque il ddl Gelmini elimina per sempre i RTI quindi gli stipendi che dici 2000-2500 sarebbero per i nuovi RTD? Il mio stipendio di associato ahime è meno di quello che proponi al minimo e non so se riuscirò ad arrivare a 3750 considerando il blocco triennale degli scatti. Gli ordinari che guadagnano 5000 euro netti al mese lo sono diventati con la 382 quasi 30 anni fa e non sono proprio la crema del corpo docente. Fai molta attenzione quando proponi uno schiacciamento delle progressioni salariali, non ti credere o illudere che ci sia giustizia in questo sistema.

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  94. Su tema del post, segnalo che oggi si cimenta da par suo Davide Giacalone sul Tempo:
    http://www.iltempo.it/interni_esteri/2010/10/19/1210294-atenei_soldi_merita.shtml

    che scrive "[...] La discussione ultima, però, s’è avvitata sull’assunzione dei cosiddetti precari, che con il premio alla qualità, la meritocrazia e la selezione c’entra come i cavoli a merenda."

    Il Giacalone figura a libro paga di qualche Ministero, l'avevo visto sulle pagine "Trasparenza, Valutazione, Merito" che riportano le collaborazioni esterne. Purtroppo non mi ricordo dove, ma sono sicuro di questo - era una cifra non simbolica, ma tipo 40.000 EUR.

    Bello prendere tanti stipendi e scrivere pure cazzate.

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  95. Claudio, ti prego di non porre come mie cose che non ho detto.

    La proiezione che ho indicato e il possibile risparmio dai pensionamenti e' un tassello per una possibile soluzione, non certo LA soluzione. Non ho MAI detto che il risparmio deve essere riassorbito dai comuni o quant'altro! Piuttosto, a parita' di FFO, potrebbero essere usati per la ricerca (fondi PAR ora sono quasi annullati) e per ritornare sotto il 90%.

    Sulla questione di cosa pensino RTI e PA non ho capito a cosa ti riferisci, in quanto in genere mi limito ad indicare quanto viene fatto per es. dalla R29A (che, fra parentesi, sono uno dei pochi a sostenere, in qualche modo, per es. all'interno di PARI). Sicuramente mi e' chiaro quanto dici, in particolare la morte accademica di un ruolo ad esaurimento, e le altre questioni legate alla governance (ma andiamo fuori tema).

    Per volare alto certo non bisogna chiedere posizioni riservate o simil-tali!

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  96. @Antonio: ti ho citato solo rispetto ai tuoi perchè su RTI e PA. Sul finanziamento dei comuni, come riportato da me ieri, ci ha già pensato Tremonti con la L.126/08. Si tratta circa di un 7% di FFO che finirà inevitabilmente riassorbito da economie sui nostri salari. Questo è un furto e basta.

    RispondiElimina
  97. Claudio,
    da parte mia spero che il Governo cada, e il ddl sull'università naufraghi. Chiarisco meglio: spero che - approvata la finaziaria - il Governo cada, proprio e solo perchè auspico che il ddl naufraghi. Per il resto, almeno secondo me, PD o PDL pari sono.
    Certo, poi bisognerebbe eliminare la previsione della Moratti, e così rimarrebbero le tre fasce: ricercatore, associato e ordinario.
    Arrivati a questo punto, infatti, mi pare il male minore.
    Tom
    P.S.: ci sono anche quelli che sono diventati ordinari negli anni settanta, che non sono affatto ope legis...
    P.P.S.: che poi, scusa, ma nella mitico dPR dell'ottanta vi era anche l'ope legis da associato ad ordinario? Non lo sapevo. A che articolo?

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  98. Da Wikipedia su Giacalone:

    Coinvolto in Tangentopoli con l'accusa di avere smistato tangenti per il Partito Repubblicano Italiano,[1] fu arrestato e confessò di avere ricevuto denaro da Giuseppe Parrella, direttore dell'azienda di Stato per i servizi telefonici, e di averle consegnate a Giorgio Medri, chiamando in causa anche Oscar Mammì e Giorgio La Malfa.[2] Nel 2001 fu prosciolto per prescrizione.[3]. E' stato consulente della Fininvest.

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  99. Per la serie "la fantasia concorsuale al potere", segnalo il bando I sessione 2010 di Milano Bicocca.
    Obbligo di tassa di iscrizione ai concorsi pari ad euro 25,82 e obbligo, pena esclusione dal concorso, di invio tramite raccomandata a/r del plico con le pubblicazioni a ciascun commissario.

    Stimando una decina di euro per ogni raccomandata, ecco che per ciascun candidato il costo della sola ammissione alla partecipazione supera i 50 euro.

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  100. Io che sono in USA non ho la raccomandata A/R, qui infatti esiste il tracking su internet ed hanno da tempo abolito la "ricevuta di ritorno". Mi annulleranno tutte le applications a concorsi italiani?

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  101. Tutti a leggere questo post de Il Post.

    http://www.ilpost.it/2010/10/19/luniversita-italiana-spiegata-bene/

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  102. Le raccomandate sono necessarie comunque (per presentare la domanda). Per il pagamento, nessun problema: se non puoi recarti alle Poste, forniscono anche l'IBAN per un bel bonifico internazionale.

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  103. e se la nazione in cui ti trovi non offre piu' il servizio raccomandata con ricevuta di ritorno che fai? Prendi un folo per il paese piu' vicino che ancora lo offre e spedisci la lettera? andiamo...

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  104. Salvo non credo che sia un problema se mandi con un corriere. la ricevuta è per tua sicurezza personale. in realtà al oro basta una qualsiasi raccomandata che può provare che tu hai spedito. quindi anche un corriere va bene. Non ci metto la mano sul fuoco ma credo sia cosi

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  105. ..lassie, mi pare evidente che, almeno con riferimento ai ricercatori, chi scrive è fermo al testo originario del DDL, e non si è accorto delle modifiche introdotte al Senato.
    Con il testo attuale, i ricercatori TI non sono affatto svantaggiati, rispetto ai TD, per il passaggio ad associato, come lui invece pretende. E questo a prescindere dai 9000 posti.
    Inoltre, gli unici ricercatori TD che hanno la tenure track (vera, e non finta, come dice lui) sono gli RTDb, i cui concorsi, però - SE VA BENE: ma io poso ci credo -, inizieranno ad essere banditi a 4 anni dall'entrata in vigore della riforma.
    Nel frattempo, quindi, solo ope-legis da ricercatore (TI)ad associato.
    Allora, però, davvero non capisco perchè mai l'ope-legis (mediante abilitazione) di allora, da assistente a professore associato, è stato un grave sbaglio, mentre l'ope-legis (mediante abilitazione) di adesso, da ricercatore a professore associato, sarebbe cosa buona e giusta.
    Un minimo di coerenza...
    Tom
    P.S.: fantastica, poi, l'idea secondo la quale aver fatto la commissione di tutti ordinari non è una norma anti-baroni.
    Ma il membro interno (ammesso che sia contrastabile) da chi lo vuoi far contrastare? Dall'associato? Dal riceratore?
    Veramente ridicolo!
    La verità è che le precedenti commissioni dei concorsi da ricercatori erano MONOCRATICHE.
    E il giudice monocratico era appunto il commissario interno.
    Ora, almeno, la commissione è divenuta davvero collegiale. E' ovvio, poi, che un giudice monocratico ha molto più potere di uno che compone un collegio DI SUOI PARI, tant'è vero che i giudici di prima nomina non li mandano mai al monocratico: prima devono comporre i collegi!

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  106. Scoregion! Quoque tu mi parli di parco giochi! Tu che lasci le cacchine puzzolenti! :)

    Comunque anche Di Pietro ha detto che bloccando i fondi per la riforma "hanno lasciato 9000 ricercatori senza lavoro"... sigh.

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  107. @Bombadillo: leggiti l'articolo 5 della 382/1980 per gli ordinari (20% dei posti da assegnare ai professori incaricati stabilizzati da 9 anni). Riguarda gli ordinari. Se non è ope legis che cosa è? Anche negli anni 70 ci sono state disposizioni di legge che hanno inserito a domanda determinate figure nei professori di ruolo (gli attuali ordinari).

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  108. ..ieri mi sono sentito male guardando Ballarò.
    Abbiamo avuto la conferma - ma non credo che ce ne fosse davvero bisogno - di quanto sia ambigua e strumentale la protesta dei ricercatori "a vita", che hanno convinto tutta la nazione, non solo Di Pietro, che i famosi 9000 posti servono per stabilizzare i precari, mentre servono per promuovere ad associato chi è già ricercatore a tempo indeterminato.
    Dobbiamo fare chiarezza (certo che, se politici e giornalisti si leggessero le norme PRIMA di pontificare, sarebbe tanto di guadagnato).

    @Zin Zon, ma non si anche tu un precario anziano?..mi era parso di capire così.
    Per quello che può valere, comunque, da parte mia credo che sia giusto stare all'università solo se e quando si viene pagati.
    Il lavoro si paga.
    Tom

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  109. ..aò, nun te incazzà, chiedevo per sapere...
    ..quindi l'ope legis non era da associato a ordinario, ma da stabilizzato a ordinario?
    E gli stabilizzati chi erano? Forse i vecchi liberi docenti?
    Hai qualche riferimento per gli ordinari ope legis degli anni 70'?
    Per questi non li ho proprio mai sentiti, mentre una volta mi pare che il mitico Brunetta fu accusato - dopo una sparata contro l'ope legis - di essere diventato ordinario appunto ope legis. Brunetta è un mito!
    Tom

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  110. Brunetta è diventato associato con la 382 nel 1981 e poi ordinario nel 2000 con la legge Berlinguer (quando le idoneità erano 3 per ogni posto a concorso). Per quanto riguarda le ope legis degli anni 70 non mi ricordo esattamente i riferimenti. La legge 766/1973 è tutto un programma (credo che si sia arrivati a 19 figure a vario titolo nell'università). In quegli anni c'è stato un reclutamento straordinario di professori aggregati ai quali è stata offerta la possibilità "a domanda" di confluire nei professori di ruolo (ordinari). "la Corte Costituzionale confermò la legittimità di tale "progressione" di carriera (unico precedente in materia)" così ho trovato in rete.

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  111. Per una introduzione generale al reclutamento negli anni '70, c'e' questo articolo-mail
    http://cnu.cineca.it/docum06/storia-conc.pdf

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  112. ..allora Brunetta diventa il mio idolo, a pari merito con Fede (Emilio non si batte!!).
    Tom

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  113. A proposito di Giacalone e del suo irritante editoriale di ieri, di cui ho scritto piu' sopra, non so se avete notato la lettera della Gelmini, di suo pugno pirsonalmente, al Tempo di oggi, dov'Ella si dichiara d'accordo in pieno col Giacalone
    http://rstampa.pubblica.istruzione.it/utility/imgrs.asp?numart=UR8P0&numpag=1&tipcod=0&tipimm=1&defimm=0&tipnav=1
    ma non spende un rigo per chiarire l'equivoco sui precari, facendo un pastone generico che non dice nulla di preciso.

    E' proprio vero che un Berlusconiano sorregge l'Altro, come due Trasmettitori si rimbalzano a vicenda il Verbo.

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  114. renzino a me non apre nulla quel link :(

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  115. Vai su
    http://rstampa.pubblica.istruzione.it/rassegna/rassegna.asp
    e vedi subito "Lettera del Ministro" su 'Il Tempo'

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  116. Vedremo se avranno il coraggio di promuovere ricercatori con curriculum peggiori di precari lasciati a casa. Se così, cominciamo a sputtanare e a fare nomi e cognomi.

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  117. @ Renzino
    mai considerato che la Gelmini possa essere una che non sa distinguere fra un ricercatore RTI e un precario chiamato "ricercatore" in quanto fa ricerca?
    non sopravvalutiamo arrampicatrici sociali che non sanno di cosa parlano e per le quali essere a capo dell'istruzione o di altro non importa. l'importante è :"essere STATE MESSE a capo di..".
    Nessuno sa come la Gelmini sia arrivata ai vertici politici lombardi e poi ai vertici di forza italia? cosa volete che gliene fotta ad una così del sottobosco dell'istruzione!

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  118. Scusate se non ho letto tutti i commenti precedenti quindi non so se dico qualcosa di nuovo.

    Io ho un'ipotesi che spiegherebbe tutto. La UE vuole uniformare i sistemi universitari, l'Italia recepisce facendo sparire la figura del ricercatore (riforma Moratti). E quelli che sono oggi ricercatori che ne facciamo? Non c'è altra soluzione, devono diventare associati. Tra l'altro protestano perché devono fare la didattica contrariamente al loro statuto, diventando associati non possono protestare più. Ora, lo sanno tutti, da Tremonti alla Gelmini, a tutti quelli con un minimo di acume, che questa cosa deve costare 0. Anzi, poiché lo scopo è diminuire la spesa pubblica, si limita il turn-over e si aspettano i pensionamenti (Tremonti pensiero). Quindi lo sanno TUTTI che l'unica soluzione logica è che per i ricercatori attuali cambierà solo lo statuto, ma non lo stipendio, è la didattica sarà resa obbligatoria per contratto. E tutto fila.

    Quindi la Gelmini SAPEVA che poteva annunciare anche 100mila posti da ordinario, tanto non ci sarebbe stata la copertura. Questo annuncio dei 9mila posti da associato serve solo a evitare i blocchi didattici dei ricercatori strutturati.

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  119. A proposito del Bando FIRB, sul quale il blog ha fatto un post qualche settimana fa
    http://ricercatoriprecari.blogspot.com/2010/10/ragazzi-e-uscito-il-firb-2010-ottima.html

    va segnalata la seguente presa di posizione del CUN
    http://www.cun.it/media/106007/mo_2010_10_19_001.pdf

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  120. Grazie Renzino.
    Anche se in generale i parametri rimangono molto restrittivi,se la mozione del CUN venisse approvata,per me sarebbe la svolta, nel senso che potrei partecipare con tanto di bonus...(che non farà la differenza ma aiuta).
    Incrociando le dita (affinchè io e altri possiamo avere una possibilità in più) ti ringrazio per la segnalazione.
    Che dite? Sarà ascoltato il CUN?

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