martedì 12 ottobre 2010

art. 624 bis C.P.


C'era una volta il reclutamento straordinario finanziato dal "fu" Fabio Mussi: circa 4000 posti RTI suddivisi in tre tranches per riequilibrare le geometrie di quella strana piramide cilindrica coi fianchi grossi che rappresenta gli strutturati universitari italiani.
Un tocco di bacchetta e i 4000 posti divennero magicamente circa la metà; una parola magica ed alcuni atenei si accaparrano i fondi della II tranche (vincolati) senza bandire alcun posto ed utilizzandoli come incremento del FFO (Tor Vergata, Trento,....); infine, la più potente delle tre Maledizioni Senza Perdono, conosciuta anche come "l'Anatema che Uccide"….l'Avara Kedavra!
Ed ecco che, appunto, come per magia, succedono tre cose incredibili:
1) molti Atenei, pur avendo avuto un anno di tempo per bandire ed avendo incorporato i fondi, non hanno ancora bandito i posti della III tranche Mussi per circa il 65% del totale finanziato;
2) vengono respinti gli emendamenti al DDL Gelmini del PD grazie ai quali sarebbero state previste norme transitorie che avrebbero permesso di bandire posti RTI a DDL approvato fino all'emanazione dei decreti attuativi (cha vai a sapere quando verranno emanati)…;
3) viene indetta dal MIUR la I Sessione 2010 (ieri) che formalizza la chiusura delle porte del treno ed il fischio del capostazione: chi è dentro è dentro, chi è fuori è fuori.

In pratica, cari tutti, per chi ancora non l'avesse capito, sic stantibus rebus, dal giorno successivo all'approvazione del DDL per gli atenei NON E' PIU' POSSIBILE BANDIRE POSTI RTI.

46 commenti:

  1. Sono d'accordo, l'unico dubbio è se i posti banditi tra il 30 settembre e l'approvazione del DDL, che spero non avvenga mai, poi possono essere effettivamente espletati.

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  2. Sul Sole 24 Ore di oggi, un'analisi precisa, dei tempi per il DDL, che sono comunque pieni di incognite:

    http://rassegnastampa.crui.it/minirass/esr_visualizza.asp?chkIm=1

    Per evitare il possibile scippo degli ultimi posti Mussi, ci vuole assolutamente almeno un emendamento (si possono ancora presentare, ricordiamolo) che garantisca il "regime transitorio", che potrebbe, tra l'altro, essere molto lungo. Resta un buco: cosa accadra' dei posti banditi con D.R. post-30 settembre e pre-approvazione del DDL (quelli di Bologna, ad esempio)???

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  3. In conclusione, poiché l'abolizione degli scritti li ha provati del controllo assoluto sull'esito dei concorsi, gli Atenei preferiscono non bandire.
    Pur di non rischiare di dover assumere un ricercatore bravo ma esterno, non bandiscono.
    Mi viene il dubbio se, in questa storia, sia agendo peggio il Governo, il Parlamento, o le Università.

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  4. Confermate che, stanti gli attuali emendamenti, questa saracinesca "dentro-fuori":

    1) Salva Ordinari ed Associati, ossia le 4000 idoneità in giro + gli scorrimenti di massa promessi
    2) Si applica (nel senso di "esclude") anche gli assegni di ricerca.

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  5. Sui bandi indetti tra il 30 settembre e la data di approvazione definitiva del DDL io non mi preoccuperei: è chiaro che ci dovrà essere un'altra sessione (ma allora che senso ha avuto chiudere al 30 sett la I sessione 2010?).

    Il punto semmai è che alcuni atenei potrebbero anche decidere di non bandire e conservarsi i fondi Mussi, seguendo l'esempio illustre di Trento.

    Comunque è SCANDALOSO e VERGOGNOSO che si mettano 9.000 posti da associato per promozioni di carriera (2 miliardi di euro in 6 anni!!!!) ed invece, consapevolmente, si miri a perdere quei pochi (al confronto) fondi Mussi per nuovi ricercatori, peraltro già stanziati da un altro governo.

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  6. Segnalo un articolo sulla Voce.info
    "Un'onda anomala minaccia l'Università"
    http://www.lavoce.info/articoli/pagina1001943.html
    sul reclutamento, con studio comparativo italiano-francese.

    Estratto di considerazioni finali:

    "Il Ddl 1905 contiene in sé le premesse per una futura onda anomala assai simile a quella del 1980: propone infatti l'abolizione della figura del ricercatore a tempo indeterminato per sostituirla con quella del ricercatore a tempo determinato (tre anni rinnovabili per altri tre) senza assicurare le risorse per l'assunzione in ruolo dei più meritevoli tra questi né delineare criteri chiari per individuarli fin d'ora (i ricercatori 3+3 sono infatti assunti senza nemmeno la necessità di un bando sulla Gazzetta ufficiale). Tra sei anni una massa eterogenea di precari 3+3 in scadenza di contratto busserà alla porta dello sfortunato ministro di turno e chiederà di essere regolarizzata. Per costoro il Ddll 1905 già prevede una soluzione, ovvero l'assunzione diretta da parte dell'ateneo che li ha impiegati, previo l'ottenimento di una "abilitazione nazionale" a numero non chiuso. Ma già ora tutti i ricercatori in servizio, che aspettavano pazienti lo sblocco dei concorsi da professore associato, sono entrati in agitazione, temendo di essere lasciati indietro e chiedendo quindi di avere la stessa chance che viene promessa ai 3+3. Tutto è pronto affinché la futura "abilitazione nazionale" si trasformi in una nuova ope legis."

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  7. arsen dato che il tuo link non funziona, puoi dirmi il titolo dell'articolo?

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  8. direi che l'articolo della Voce.info riassume le cose come meglio non si poteva fare.

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  9. ho trovato l'articolo in questione dovrebbe trattarsi di
    http://rstampa.pubblica.istruzione.it/utility/imgrs.asp?numart=UKL7B&numpag=1&tipcod=0&tipimm=1&defimm=0&tipnav=1

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  10. Vedi o Scoregion, al solito, qui non si tratta di rivendicare corporativamente questo o quello, ma si tratta di SMASCHERARE le ipocrisie del sistema (governo, parlamento, universita', prof, ricercatori...). A noi ce rode ar culo che facciano tutti i paladini della conoscenza e poi facciano sparire una quarantina di milioni di euro cosi', come si spostano i soldi da un borsellino a un altro.
    Vedi, Sergio, prenderlo nel baugigi ci sta: ma farli passare per eroi, col cazzo!

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  11. Cari amici,
    in primo luogo commento il post precedente (ieri non ho fatto in tempo).

    E' necessario chiarire, infatti, che il ruolo unico serve solo a passare dal concorso pubblico alla selezione privata RISERVATA.
    Nel pubblico, se passo da B a C è un concorso (riservato), mentre, se passo da C1 a C2 è una sorta di selezione privata (sempre riservata), tant'è vero che il Giudice non è più quello amministrativo ma quello del lavoro.

    Come, poi, un richiesta corporativa e cripto ope-legis possa migliorare l'università è un mistero che dovrebbe chiarire chi tale richiesta ha avanzato.

    Allo stesso modo dovrebbe chiarire perchè mai pretende che non ci sia la tenure track nel ddl: invece c'è, ed anche fatta bene (come avevamo chiesto noi).

    Si tratta dell'RTDb.
    Il problema, quindi, non è che non c'è la tenure track, ma è che esiste una figura, ovverosia l'RTDa, che renderà quella dotata di tenure track puramente simbolica, soprattutto nell'immediato, perchè nessuno potrà accedervi, non essendo richiesto, per l'accesso a tale figura, il dotttorato + 3 anni di post-doc, ma il dottorato + 3 anni di - proprio e solo - RTDa (che attualment nessuno ha).

    Quindi, la richiesta dovrebbe essere (come noi abbiamo chiesto alla Camera) quella di eliminare la perniciosa figura dell'RTDa, o, in subordine, almeno di consentire che si possa accedere all'RTDb anche con tre anni di assegno o simili.

    Quella dovrebbe essere la richiesta, almeno se uno vuole essere valutato: se poi, invece, uno non vuole essere valutato, ma solo entrare e scivolare dolcemente fino a professore ordinario, senza mai fare una mazza, allora è chiaro che chiede cose diverse.

    Tom

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  12. ..in secondo lugo, commento questo post.

    Ovviamente, che l'entrata in vigore del ddl bruciasse i residui posti Mussi già lo sapevamo, e che gli stessi fossero stati già nella gran parte bruciati con vari trucchetti contabili, e vere e proprie distrazioni dal fine legale, lo sapevamo pure.

    D'altronde, è per questo che ho insistito molto, quando si è trattato del documento da presentare alla Camera, sull'emendamento transitorio "salva posti Mussi". Ed è per questo che, non potendo esporre tutte le nostre richieste oralmente (i tempi erano strettissimi), alla Camera ho scelto di parlare solo della questione RTDa vs RTDb, e, appunto, della norma transitoria.

    Poi, in corridoio, ho parlato pure con la "nostra" (nel senso che è sensibile ai nostri temi) parlamentare del PD, che mi aveva assicurato che avrebbe presentato un emendamento al proposito, cosa che poi puntualmente ha fatto (è la numero 1).

    L'unica nuova nota di speranza è lo slittamento del ddl (vi ricorderete che prima sembrava che il 5 ottobre sarebbe stato approvato, e sarebbe passato al Senato con la fiducia: insomma, che sarebbe diventato legge a novembre). Ed è una nota di speranza, nel senso che FORSE questo ddl non diventerà mai legge.

    Altre speranze per questa generazione di precari della ricerca 70', purtroppo, non ce ne sono.

    Tom

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  13. Poiché è in argomento, segnalo anche questa interrogazione parlamentare:

    http://banchedati.camera.it/sindacatoispettivo_16/showXhtml.Asp?idAtto=29980&stile=6&highLight=1&paroleContenute=%27INTERROGAZIONE+A+RISPOSTA+IN+COMMISSIONE%27

    LucaS

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  14. Luca,

    l'interrogazione della Ghizzoni, che era già girata in tempo reale su Unilex (forse grazie a te) è assai pertinente.

    Il problema è che se tu guardi sul sito della Camera esistono interrogazioni della stessa Ghizzoni in attesa di risposte da mesi.

    Qui il tempo stringe e vorremmo capire quali sono i margini "tecnici" e le intenzioni "tecniche" di manovra. Lo avremmo voluto chiedere direttamente a Tocci venerdì scorso, ma durante l'intervento non è stato possibile e poi si è dileguato

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  15. ..purtroppo per me, ho trentasei anni suonati, altro che bocca sporca di latte.

    Inoltre, ti faccio notare che sei in contraddizione con se stesso.
    Infatti, alla fine, delle due l'una: o uno vuole il posto fisso; o uno vuole accedere ad un percoso di c.d. tenure track. Le due cose assieme non è possibile, perchè si escludono a vicenda.

    Ancora, sottolineo che uno che ha fatto il dottorato + 3 anni di assegno, generalemnte è nell'università, compresi gli intervalli e i rinnovi, da almeno nove anni, e quindi non mi pare scandaloso che voglia andare a concorrere per una posizione che, SE E MERITEVOLE, lo possa portare, dopo altri 3 anni, ad una posizione permanente (in complessivi 12-13 anni). Ma questo solo se è BRAVO, e quindi ha avuto PRIMA l'abilitazione nazionale.

    Infine, come molti già sanno, sappi anche tu che io, proprio per ragioni anagrafiche, ho smesso da tempo di presentare domande TD, e per giunta ho pure smesso di presentare domande per posizioni permanenti (queste attualmente in ballo sono le ultime), tu figurati se sto a pensare all'RTDb...

    Ovverosia ci penso, e combattto perchè ci sia e sia accessibile, ma non certamente per me.

    Non credere che siamo tutti come te, qualcuno è anche meglio.

    Tom

    P.S.: certo che questa cosa che ti censurano sempre incuriosisce anche me, ma cosa avevi scritto?

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  16. Ribadisco qui il mio pensiero su quella "strana piramide cilindrica coi fianchi grossi": e' un obbrobrio da cancellare, pero' togliendo di mezzo il Ricercatore a Vita, che sballa il sistema Universitario, come drammaticamente e platealmente ha dimostrato la protesta della R29A in atto.

    Solo che ci sono voluti 30 anni per capirlo.

    Io personalmente ho sempre scritto (anche in questo blog) che le opzioni che vedevo possibili erano comunque 2: o un serio Tenure-Track (quindi non un tenure-trash o un tenure-truck) con Due Fasce di Docenza a Tempo Indeterminato, o un sistema a Tre Fasce di Docenza a Tempo Indeterminato, con l'istituzione di una Fascia di Lettori.
    Siccome ho sempre parlato di "cassetta degli attrezzi" concettuale, da usare in connessione o in simbiosi con l'ambiente giuridico-sociale in cui si deve realizzare, ho sempre avuto chiara la "precarietà reale" della proposta del ddl, ma ho anche avvertito che se la decisione politica di fare Due Fasce di Docenza era stata presa, bisognava tenerne conto - onde evitare di parlare d'altro.

    Comunque sul fatto che le leggi vadano rispettate non ho dubbi, quindi se le Università sono in palese torto sull'utilizzo dei fondi per Ricercatori Mussi, vanno condannate.
    Altro fatto e' fatto politico che, oggidì, fare Ricercatori Mussi ha poco o nullo senso quando entrano in campo, circondati da majorettes, i nuovi Professori Frassinetti-Gelmini.

    Ubi maior, minor cessat.

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  17. Avessimo chiesto stabilizzazioni, forse avremmo ottenuto di più. Ora ci troveremo a piedi e per molti cazzoni ci sarà comunque la promozione.

    Becchi e bastonati!! Evviva le pippe sul merito, evvivaaaaaa!

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  18. comunque secondo me...non è ancora passato eh, il ddl.... staremo a vedè....ho come la sensazione che l'interesse alla fretta stia come....scemando...rispetto ad una settimana fa..e le voci contro stiano prendendo il sopravvento....staremo a vedè....in Italia è più facile che l'accordo di molte persone produca un ritardo piuttosto che tutti siano puntuali.

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  19. Popolo di giovani desideroso di abbeverarsi alle fonti del sapere.

    Servire docenti per insegnamento.

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  20. Purché scadenti ed ignoranti della materia.

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  21. @Siberia, hai novità sul ddl?
    @tutti, avete notato che alcuni RTI amenti delle ope-legi stanno tentando di far passare il messaggio RTI = precario?
    I novemila posti da associato?
    Per la stabilizzazione dei precari?
    Incredibile ma vero.
    Tom

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  22. Piu' che far passare il messaggio si sta cavalcando l'innata confusione.
    E la confusione sta tutta nel termine "ricercatori" e nei passati dibattiti che lamentano le condizioni dei "ricercatori precari". Da qui la maggioranza delle persone, il 99% dell'opinione pubblica, non addentro alle questioni dell'universita', considera ormai i "ricercatori" ed i "precari della ricerca" come sinonimi in opposizione ad i "professori".
    Per questo io sostengo da sempre che passi o non passi il DDL Gelmini bisogna comunque battersi per rinominare i "ricercatori" in "lettori" istituendo la terza fascia di docenza che de facto esiste. E credo che in questa battaglia potremmo torvare appoggio negli associati ed ordinari che anche vedono mal volentieri il termine "ricercatori".
    Ma tutto questo non e' purtroppo in discussione.

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  23. ROMA, 13 OTT - Slitta a venerdì nell'Aula della Camera l'inizio della
    discussione generale sulla riforma dell'Università. Lo ha deciso la
    conferenza dei Capigruppo di Montecitorio in considerazione del fatto
    che sul testo manca ancora il parere della commissione Bilancio.
    L'inizio della discussione generale sul testo era inizialmente
    previsto per domani. Venerdì la discussione partirà «ove l'esame del
    testo sia stato concluso dalla commissione». (ANSA).

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  24. E' incredibile il livello di disinformazione... adesso passa che i ricercatori sono i precari della situazione... Se questa e' la situazione attuale cosa volete che importi il futuro di chi non e' nemmeno menzionato nelle discussioni?

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  25. L'articolo di Repubblica (http://www.repubblica.it/scuola/2010/10/13/news/riforma_a_rischio-8017333/?ref=HRER1-1) è di una scorrettezza tale da far impallidire il minchiolini e la sua assoluzione del mills...

    Questo articolo deve essere assolutamente rettificato!

    Se io dal basso della mia professionalità di precario pubblico un qualcosa di scientificamente fuorviante e palesemente scorretto vengo messo in croce e scomunicato di fronte alla comunità scientifica.

    Anche i giornalisti di repubblica sono affetti da doppiopesismo governativo?

    Giusto per essere chiaro, il basso della mia professionalità da precario corrisponde a 36 anni suonati, un contratto in scadenza, oltre 40 pubblicazioni internazionali, 5 brevetti internazionali e 2 palle che iniziano a girare vorticosamente!!!!

    Di certo ci sarà chi è più e chi è meno bravo di me ma, in quanto PRECARI, siamo tutti accumunati da un contratto A TERMINE e assenza di prospettive.

    I RICERCATORI hanno un LAVORO FISSO e per misurare quanto ce lo hanno lungo basta che si tirino giù le braghe e usino un comune righello senza bisogno di cambiare il sistema metrico decimale.

    Se il giornalista autore del pezzo in questione si trovasse per caso a passare di qui, magari gli faccio uno schemino, un disegnino o quello che gli pare per chiarirgli un pò meglio cosa è un "precario" o come usare il termine "rottamazione".

    Personalmente sono al limite della sopportazione.

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  26. Come APRI abbiamo scritto a Repubblica per chiedere una rettifica segnalando i problemi dell'articolo, abbiamo scritto anche al Sole 24Ore, relativamente ad un altro articolo (http://rstampa.pubblica.istruzione.it/utility/imgrs.asp?numart=ULJZO&numpag=1&tipcod=0&tipimm=1&defimm=0&tipnav=1) in cui l'informazione data era ambigua (a dir poco) sullo stesso punto, il giornalista del Sole 24 ore, ha risposto molto velocemente e cordialmente dicendosi che probabilmente già domani comparirà un articolo in cui spiegherà meglio e correttamente la questione, a sua discolpa dice di non essere lui ad aver stabilito titolo e sottotitolo. Purtroppo sull'informazione non possiamo che stare sempre vigili e nel nostro piccolo contribuire a farsi che essa sia corretta

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  27. Il problema e' molto piu' grande di quanto sembri.
    La mistificazione (confondere cioe' chi e' precario e chi non lo e' dicendo che i ricercatori a tempo indeterminato lo siano) e' stata portata avanti come strategia. La stessa Gelmini disse una volta che la precarieta' dei ricercatori doveva finire. Ma quale precarieta'? Di quali ricercatori?
    Questi sono degli imbroglioni patentati. Non me ne frega piu' nulla. Eppure in una riforma che immetteva qualche granello di logica e di Europa nel sistema italiano per un po' ci avevo anche creduto. Ora basta.

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  28. @ Bombadillo
    Scusa se non ho risposto, mi sono riconnessa solo ora ma vedo che l'ineffabile Insorgere ti ha già risposto come meglio non avrei potuto fare........
    Stasera poi ho sentito pure dire (parole di Bossi) che la decisone di mettere le bombe sugli aerei italiani in Afghanistan non la può prendere La Russa (Min. della Difesa) ma sarà Tremonti a decidere se mettere soldi in quest'operazione anche se al momento preferirebbe destinarli alla ricerca...(bombe o ope legis per RTI?) non saprà cosa scegliere povero Giulio...

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  29. Ok raga, è ufficiale, il ddl va a gennaio e oltre, comunque dopo la sessione bilancio. Mi scuso ma non riesco ad incollare qui nessun link (sarò imbranata...)però ciascuno di voi lo può verificare mettendo su Google News "Gelmini Università", SOGNI D'ORO e POSTI MUSSI A TUTTI VOI (o almeno ai migliori..).

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  30. ...oppure potrebbero provare a sganciare i precari dai bombardieri, così risolverebbero due problemi in un colpo solo!

    Battutacce a parte, mi pare che questa giornata si chiuda con una nota positiva: l'ope legis è rimandata, e magari, nel frattempo, questi cadranno, e il ddl salterà.

    Ripeto anche, però, che ora tocca a noi far saltare questa strategia ODIOSA di confusione tra le promozioni per gli RTI e la vera esigenza sociale di dare un posto TI ai precari che se lo meritano.

    In conclusione, poi, visto che Siberia mi ha "provocato", rispolvero un mio vecchio saluto: buonanotte a tutti, e fate sogni a tempo indeterminato.

    Tom Bombadillo
    il primo nato
    Signore della Vecchia Foresta

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  31. Se lo sono cercato, pero': c'era scritto del ddl che "non devono risultare nuovi oneri per lo Stato", e pero' alla fine non ci sono riusciti, a trattenersi.

    Fermi un turno, e tornare indietro di 7 caselle.

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  32. questa è una piccola vittoria. non tutto è perduto, non ancora...

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  33. Quindi pare che per l'opinione pubblica e le forze politiche l'unico vero problema di questa riforma sia trovare i soldi per assicurare il passaggio da ricercatore ad associato a 8-9000 persone. E' incredibile... Cioe' saranno tutti contenti una volta che sti benedetti soldi verranno cacciati fuori... nessuno si preoccupa di tutto quello e tutti quelli che stanno dietro ai ricercatori. Non esistiamo e basta.
    Voglio vedere come fanno i ricercatori a sostenere che la loro lotta non e' corporativa! E' odioso vederli protestare per essere promossi ad associati ope legis ed e' odioso vedere come prendono in giro studenti e opinione pubblica su questo tema.

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  34. Caro Mattia,

    l'opinione pubblica, ossia quella che le persone (anche attente) ricevono giornali e tg,
    pensa che quei soldi servano a STABILIZZARE PRECARI.
    Prendi un qualunque quotidiano stamattina e vedrai l'equivoco.
    APRI sta inviando richieste di rettifica a tutti i principali quotidiani nazionali.

    Il problema è che questo equivoco va avanti da parecchio ed ha accompagnato tutta la protesta/astensione RTI delle scorse settimane.

    Senza entrare nel merito della giustezza di quella protesta,
    occorre ribadire con forza che essa, così come i "tagli" all'ordine del giorno, sono relativi a
    DIPENDENTI STATALI A TEMPO INDETERMINATO

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  35. la bocciatura dell'emendamento sui 9000 posti per prof associato è una sconfitta politica anzitutto della CRUI, che fin dall'estate scorsa per prima ha proposto concorsi *riservati* per i ricercatori strutturati

    è paradossale che la CRUI si erga a paladina delle riforme delle università e poi proponga e contratti col governo provvedimenti così arretrati e sfacciatamente corporativi.

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  36. infatti cosa dice la CRUI:

    http://www.crui.it/HomePage.aspx?ref=1932

    si commentano da soli

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  37. La CRUI rappresenta le Università, che ci hanno il bel problema di garantire che i corsi di studio promessi nelle brochure patinate vengano poi fatti.

    Non e' il punto di "provvedimenti corporativi", che' se fosse per loro continuerebbero a schiavizzare i ricercatori e gli altri esterni a contratto per due baiocchi.
    E' che con la rivolta dei ricercatori indisponibili sono stati costretti ad un riordinamento gestaltico...

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  38. @gmicia

    LaRepubblica non e' sola: stamane a radio24 (!) dicevano che i soldi che mancavano dovevano servire per i "ricercatori precari".

    Il malinteso forse nasce dal fatto che la stessa relatrice Frassinetti pare non avere idee particolarmente chiare: basta leggere le dichiarazioni di qualche giorno fa
    http://unimediapisa.wordpress.com/2010/09/28/buena-vista-social-club/

    robe da chiodi!

    PS: o forse questi sono messaggi subliminali a noi RTI per convincerci che davvero siamo precari ... ;)

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  39. Ecco un commento in ci si dicono le cose come stanno. e si distingue ricercatore di ruolo da precario.
    Ed e' la stessa rete29aprile a farlo.

    http://www.ilpost.it/2010/10/14/la-riforma-delluniversita-traballa/

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  40. Ma la frittata e' fatta ormai.
    Gli RTI hanno preso possesso di tutto il campo mediatico disponibile. E lo sfruttano per i porci comodi loro. E paradossialmente questo va bene anche alla Gelmini che dei precari (quelli veri) manco vuole sentirne parlare. Chi non e' RTI manco esiste per l'opinione pubblica e per la discussione in parlamento di questi giorni.

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  41. Stamattina il TG5 ha detto che il ddl salta perchè mancano i soldi per ASSUMERE 9000 RICERCATORI!!!
    Ma sono giornalisti o contadini! Il loro mestiere è distinguere fra le parole!

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  42. Negli articoli che mi e' capitato di leggere spesso la formula e': "...i soldi per 9000 ricercatori..." La gente cosa capisce, secondo voi? Gli RTI stanno passando per poveri precari bisognosi d'aiuto. Mi viene il vomito.

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  43. @Mattia

    In questo caso l'informazione e' (quasi) corretta, visto che di fatto si trattava di una specie di "do ut des": MSG chiedeva via libera alla riforma in cambio di un po' di concorsi (riservati, probabilmente).

    O sbaglio?

    PS: a proposito di SPQR
    http://www.lastampa.it/multimedia/italia/30965_album/8.jpg

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  44. Quello che mi preme sottolineare e' la enorme distanza tra i discorsi che ci stanno a cuore qui e quello che il resto del paese pensa (o e' spinto a pensare) dell'universita'. Questa distanza viene creata e amplificata da una moltitudine di fattori tra cui spiccano l'imprecisione del linguaggio da parte dei giornalisti e la pura mistificazione della realta' da parte dei politici.
    Chi lavora da non strutturato nell'universita' non esiste nel dibattito corrente. Se proprio proprio una persona qualunque volesse perdere del tempo e capire quel che succede con la riforma universitaria, penserebbe che i ricercatori (RTI) siano i piu' sfigati e che quindi in fondo in fondo qualcosa per loro bisogna pur fare (e infatti Bossi e Fini si muovono in quella direzione). La nostra realta', cioe' tutti i bei progetti legati al merito e alla trasparenza che ci raccontiamo qui, non ha alcuna visibilita'.

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