Fallisce, per fortuna, il tentativo (di alcuni deputati del PDL) di ripristinare il pensionamento a 75 anni nelle università private
Il Governo va sotto in aula sul DDL sui "Lavori usuranti" su un emendamento dell'On. Manuela Ghizzoni riguardante i concorsi per ricercatore. L'emendamento modifica una norma del decreto-legge 180, stabilendo che almeno il 60% della metà delle risorse rinvenienti dai pensionamenti deve essere impiegata nell'assunzione di ricercatori universitari e non, come avveniva finora, anche per l'assunzione di contrattisti ex-legge Moratti (che peraltro andavano secondo regole stabilite da ciascun ateneo, spesso tutt'altro che trasparenti).
Bocciato invece, dopo la sospensione della seduta, per soli 3 voti, l'altro emendamento, che mirava a snellire le procedure dei concorsi da ricercatore, limitando il colloquio solo ai migliori tre della valutazione di titoli e pubblicazioni.
Di seguito il resoconto della seduta (tratto dal sito della Camera dei Deputati).
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PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo 10 e delle proposte emendative ad esso presentate (vedi l'allegato A - A.C.1441-quater-C). Nessuno chiedendo di parlare sull'articolo 10 e sulle proposte emendative ad esso presentate, invito il relatore ad esprimere il parere della Commissione.
GIULIANO CAZZOLA, Relatore. Signor Presidente, la Commissione formula un invito al ritiro, altrimenti il parere è contrario, sugli emendamenti Ghizzoni 10.1 e 10.2.
PRESIDENTE. Il Governo?
PASQUALE VIESPOLI, Sottosegretario di Stato per il lavoro, la salute e le politiche sociali. Signor Presidente, il parere del Governo è conforme a quello espresso dal relatore.
MANUELA GHIZZONI (PD). Signor Presidente, l'obiettivo dell'emendamento in esame è molto semplice ed è finalizzare le risorse degli atenei che si rendono disponibili dal pensionamento del personale per assumere ricercatori a tempo indeterminato e non per attivare i contratti di ricerca a tempo determinato introdotti dalla legge Moratti del 2005. Insomma, se dovessi fare una battuta direi che a fronte dei pensionamenti creiamo posti di ruolo, posti «sicuri», per richiamare un'espressione recentemente utilizzata anche dal Ministro Tremonti.Io qui, colleghi, non farò un'apologia del posto fisso nel settore della ricerca. Voglio limitarmi a riportare alla vostra attenzione un dato di realtà, cioè di migliaia di giovani ricercatori di talento che premono alle porte dell'accademia italiana per innovare la ricerca del nostro Paese e per innovare la didattica del sistema universitario. Eppure voi, con questo parere negativo al nostro emendamento, che quindi respingete, condannate questi giovani ad invecchiare nella precarietà, senza comprendere - questa è la cosa più grave - che così facendo voi condizionate non soltanto il loro talento ed il loro futuro, ma soprattutto continuate a compromettere la competitività del nostro Paese (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico).
SIMONE BALDELLI (PDL). Signor Presidente, a me francamente sembra un po' forte come espressione quella che afferma che il relatore e il Governo, non dando un parere favorevole a questo emendamento, condannino nel limbo della precarietà una quantità «x» di ricercatori. Questa francamente mi sembra una posizione un po' eccessiva. Vi è stato un confronto anche in Commissione su questi temi e questi sono peraltro emendamenti che sono stati già presentati in Commissione e ripresentati poi per l'aula. In Commissione vi è stato un confronto anche piuttosto sereno. Si rimane con una diversità di posizioni legittima, io credo, riconosciuta da entrambe le parti.Sappiamo benissimo che il settore universitario, che peraltro viene toccato da questo articolo ma anche dal successivo, in particolare da quello riguardante il pensionamento dei docenti nelle università private e su cui magari diremo anche qualcosa, qualora dovesse sorgere un dibattito a riguardo. Evidentemente, si tratta di un tema complesso e delicato, che dovrebbe essere affrontato in un provvedimento specifico, così come, da tempo, il Governo sta auspicando, e su cui credo stia anche lavorando. In questa fase, anche a fronte delle necessità di copertura finanziaria dei provvedimenti che sono al nostro esame e che ci accingiamo a votare, credo che sia assolutamente legittimo, riconoscibile e condivisibile il parere contrario espresso dal relatore Cazzola sull'emendamento in oggetto. Vorrei aggiungere un'ulteriore riflessione. Ove è stato possibile - ne è testimone il sottosegretario Viespoli, che ha seguito da vicino tutto il provvedimento - abbiamo cercato di venirci incontro nel rispetto legittimo delle posizioni, e di trovare - questo è stato il lavoro, quasi certosino, fatto dal relatore - dei denominatori comuni per riuscire a raccogliere, intorno al testo al nostro esame in terza lettura, il più ampio consenso possibile. Ho motivo di ritenere che ciò sia stato fatto, anche in relazione agli articoli. Pertanto, credo che, dove non vi è stato più margine per poter cucire un consenso più ampio di quello del confine della maggioranza sul testo che abbiamo di fronte, non si possa o non si sia potuti andare oltre. Quindi, preannuncio, ovviamente, che il voto del Popolo della Libertà sarà conforme al parere espresso dal relatore e che, quindi, sarà un voto contrario.
PRESIDENTE. Passiamo ai voti. Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Ghizzoni 10.1, non accettato dalla Commissione né dal Governo.Dichiaro aperta la votazione.(Segue la votazione).
Prego i colleghi di prendere posto. È la prima votazione del pomeriggio, consentiamo a tutti di votare.Onorevole Coscia... onorevole Di Centa... onorevole Vico... onorevole Della Vedova...È la prima votazione del pomeriggio, pertanto aspettiamo tutti coloro che devono ritirare la propria tessera. Si tratta di colleghi sia del Partito Democratico sia del Popolo della Libertà, quindi aspettiamo che ritirino le proprie tessere.Onorevole Brandolini... onorevole Vannucci, sostituisca la tessera...
ERMINIO ANGELO QUARTIANI. Presidente, chiuda la votazione!
PRESIDENTE. Onorevole Quartiani, non funziona la tessera.Onorevole Petrenga... onorevole Jannone... onorevole Lainati... onorevole Milo... aspettiamo... l'onorevole Petrenga non ha ancora votato...
ERMINIO ANGELO QUARTIANI. Presidente! Chiuda la votazione!
PRESIDENTE. Onorevole Quartiani, l'onorevole Petrenga non riesce a votare! Per cortesia! Vi è anche l'onorevole Brandolini, che appartiene al suo gruppo! Prego, onorevole Petrenga...
ERMINIO ANGELO QUARTIANI. Questa è una farsa!
ROBERTO GIACHETTI. Lupi sei sempre tu! Fai un paio di telefonate!
ERMINIO ANGELO QUARTIANI. Vergognati! PRESIDENTE. Onorevole Granata... l'onorevole Petrenga ha votato? Onorevole Santelli... onorevole Capodicasa, l'aspettiamo.
ROBERTO GIACHETTI. Buffone!
PRESIDENTE. È la prima votazione: l'onorevole Capodicasa e l'onorevole Santelli sono in Aula e hanno diritto di votare. Prego.Onorevole De Torre...
ROBERTO GIACHETTI. Lupi, chiama qualcuno al telefono!
ERMINIO ANGELO QUARTIANI. Vergognati!
PRESIDENTE. L'onorevole De Torre ha votato? Onorevole Di Staso... fate votare l'onorevole Di Staso...C'è l'onorevole De Torre che non riesce a votare. Un deputato che è presente in Aula ha diritto di votare, perdonatemi!Prego, onorevole De Torre, e anche onorevole Colombo. Ha votato, onorevole Colombo? Onorevole De Torre, ha votato?
ERMINIO ANGELO QUARTIANI. Chiudi!
PRESIDENTE. Chiuderò quando l'onorevole De Torre mi avrà detto di aver votato, scusatemi.
ERMINIO ANGELO QUARTIANI. Ma v.....
PRESIDENTE. Dichiaro chiusa la votazione.Comunico il risultato della votazione: la Camera approva (Vedi votazioni) (Applausi dei deputati dei gruppi Partito Democratico, Italia dei Valori e Unione di Centro).
(Presenti e votanti 436 - Maggioranza 219 - Hanno votato sì 222 - Hanno votato no 214).
ANTONIO BORGHESI. Signor Presidente, non ho alcun dubbio che coloro che sono presenti in Aula nel momento in cui viene indetta una votazione abbiano il diritto di votare, però mi permetta, signor Presidente, lo dico sommessamente, basta prendere i tempi normali di votazione.
PRESIDENTE. Ricordo all'onorevole Borghesi gli ultimi tre colleghi che hanno votato sono, tra l'altro, colleghi del Partito Democratico, come l'onorevole Colombo e l'onorevole De Torre: questo a dimostrazione dell'imparzialità della Presidenza.Passiamo alla votazione dell'emendamento Ghizzoni 10.2. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Ghizzoni.Prendo atto che l'onorevole Ghizzoni vi rinuncia.
SILVANO MOFFA, Presidente dell'XI Commissione. Signor Presidente,credo che sia opportuno sospendere la seduta... (Commenti dei deputati dei gruppo Partito Democratico)
PRESIDENTE. Scusate, il presidente Moffa sta avanzando una proposta, poi chi vuole intervenire lo farà.
SILVANO MOFFA, Presidente dell'XI Commissione. Ho il diritto di fare una proposta?
PRESIDENTE. Ci mancherebbe altro, presidente Moffa, c'è solo un po' di agitazione.
SILVANO MOFFA, Presidente dell'XI Commissione. Credo che dopo la votazione che si è appena svolta sia anche necessario capire quale sia l'impatto di questa norma sul complesso del dispositivo che stiamo approvando.
ROBERTO GIACHETTI. Signor Presidente, atteso che resta soltanto un altro emendamento riferito a questo articolo, noi riteniamo che sia più utile capire questo impatto dopo il voto su tale ultimo emendamento. Chiediamo, pertanto, che venga posta ai voti la proposta di sospensione.
PRESIDENTE. Sulla richiesta di sospensione interverranno un deputato contro e uno a favore.Prendo atto che nessuno chiede di parlare contro.
GIUSEPPINA CASTIELLO. Signor Presidente, intervengo sull'ordine dei lavori. Credo che sia vergognoso, se non fuori luogo per chi ricopre un incarico importante in questa assise...
PRESIDENTE. Chiedo scusa, onorevole Castiello, ma adesso devono parlare un deputato a favore e uno contro la richiesta di sospensione; poi potrà intervenire sull'ordine dei lavori.Ha chiesto di parlare a favore l'onorevole Fedriga.Ne ha facoltà.
MASSIMILIANO FEDRIGA. Signor Presidente, intervengo a favore della richiesta di sospensione, perché, nonostante le opportunità delle opposizioni di mandare «sotto» la maggioranza, così come è avvenuto con l'ultima votazione, credo che sia importante che risulti un testo chiaro di cui si comprenda il significato, senza gli emendamenti che avevano avuto un parere contrario del relatore e del Governo e che rischiano adesso di stravolgere il senso di ciò che la Commissione e la maggioranza avevano indicato.Quindi credo che sia utile sospendere perché il Comitato dei nove possa riunirsi per capire quello che è successo esattamente. Con la stessa logica che abbiamo utilizzato ieri - e ricordo la buona volontà della maggioranza e dei gruppi di maggioranza che hanno rinviato la discussione a questa mattina per capire il senso degli emendamenti indicati dalla Commissione bilancio - allo stesso modo penso che oggi sia giusto e responsabile anche da parte dell'opposizione - e lasci perdere per una volta l'attacco politico e sia responsabile nella votazione di una norma cui dovranno sottostare i nostri cittadini - sospendere per permettere la riunione del Comitato dei nove per capire anche in poco tempo - però capire - ciò che è avvenuto e sapere se possiamo andare avanti in modo normale e con il normale svolgimento dei lavori oppure se il Comitato dei nove e il relatore dovranno prendere delle decisioni per andare a rendere il testo comprensibile e lineare.
PRESIDENTE. Presidente Moffa, solo per indicarlo con chiarezza: per quanto tempo lei ritiene che sia necessario sospendere la seduta?
SILVANO MOFFA, Presidente della XI Commissione. Signor Presidente, penso per un quarto d'ora.
PRESIDENTE. Un quarto d'ora o venti minuti. Sta bene.Passiamo ai voti.Pongo in votazione, mediante procedimento elettronico senza registrazione di nomi, la sospensione dell'esame del provvedimento, proposta dal presidente della XI Commissione Moffa, per circa venti minuti.Dichiaro aperta la votazione. Onorevole Vico, vogliamo permetterle di votare, onorevole Vico! Onorevole Coscia, ha votato? Onorevole Ruvolo... onorevole Sardelli... onorevole Mondello... onorevole Conte... onorevole Barbareschi... onorevole Barbareschi, ha votato? Onorevole Calderisi, ha votato? Onorevole Calderisi, l'aspettiamo. Ce ne sono innumerevoli di tessere. Possiamo far votare l'onorevole Calderisi?(È approvata). La Camera approva per cinque voti di differenza.
[DOPO LA SOSPENSIONE ... ]
PRESIDENTE. Ricordo che, prima della sospensione della seduta, è stato da ultimo approvato l'emendamento Ghizzoni 10.1. Ha chiesto di intervenire, anche perché deve dare esito del risultato del confronto in Commissione, il relatore, onorevole Cazzola, per riferire all'Assemblea sull'esito della riunione del Comitato dei nove.
GIULIANO CAZZOLA, Relatore. Signor Presidente, abbiamo esaminato la norma novellata dall'emendamento Ghizzoni 10.1 e abbiamo visto che non altera lo spirito e l'impostazione complessiva del provvedimento che, peraltro, incide in materia di lavoro. Queste norme, infatti, sono sull'università e sono state inserite al Senato in maniera un pochino aggiuntiva e collaterale, come spesso succede nei provvedimenti complessi come questo. Quindi, crediamo che si possa proseguire con i nostri lavori e, come prova di buona volontà rispetto all'incidente accaduto prima, il relatore modifica il parere sull'emendamento Ghizzoni 10.2 e si rimette all'Aula.
PRESIDENTE. Prendo atto che la Commissione non esprime più parere contrario sull'emendamento Ghizzoni 10.2 ma si rimette all'Aula. Il Governo?
PASQUALE VIESPOLI, Sottosegretario di Stato per il lavoro e le politiche sociali. Signor Presidente, il parere del Governo è conforme a quello espresso dal relatore.
PRESIDENTE. Passiamo alla votazione dell'emendamento Ghizzoni 10.2.Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Ghizzoni. Ne ha facoltà.
MANUELA GHIZZONI. Signor Presidente, innanzitutto ringrazio anche il relatore per avere modificato il proprio parere. Chiedo un minuto per spiegare il contenuto del mio emendamento 10.2 che, peraltro, lo dico soprattutto ai colleghi della maggioranza, va nel senso di rendere le procedure concorsuali più trasparenti, in linea con il dettato del decreto-legge n. 180 del 2008 che approvammo un anno fa in Parlamento. L'emendamento limita la discussione davanti alla commissione giudicatrice ai componenti di una short list, ovvero di una lista ristretta di candidati; in particolare ai primi tre che ottengono le valutazioni migliori per quanto riguarda la loro produzione scientifica e per i titoli. Il motivo è molto semplice, colleghi. Oltre a razionalizzare i lavori, come accade a livello internazionale, l'intento è, soprattutto, di impedire che questa discussione pubblica davanti alla commissione possa essere utilizzata per sovvertire l'ordine di merito della valutazione comparativa. In altre parole, per dirlo elegantemente, per evitare episodi di cooptazione irresponsabile. Quindi, credo che, se votassimo tutti insieme questo emendamento, faremmo davvero un servizio per norme concorsuali trasparenti (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico).
LUISA CAPITANIO SANTOLINI. Signor Presidente, chiedo di aggiungere la mia firma a questo emendamento perché sono perfettamente in linea con quanto detto dalla collega Ghizzoni. Stiamo trattando di norme estremamente delicate; l'università è ancora frutto di riflessioni e di proposte e in questo - Pag. 88 - momento si stanno studiando le norme relative all'università al Senato. Quindi, credo che andare nella direzione di una maggiore trasparenza, di garanzie, di serietà, di giustizia e di equità nei confronti di chi farà i concorsi, è tutto da guadagnare in quest'Aula e fuori. Quindi, il nostro voto sarà favorevole.
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Ghizzoni 10.2, sul quale la Commissione e il Governo si sono rimessi all'Assemblea.Dichiaro aperta la votazione.(Segue la votazione).
Onorevoli Vico, De Micheli, Coscia, Borghesi, Vaccaro e Crosetto...
Dichiaro chiusa la votazione.Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti 492 - Votanti 485 - Astenuti 7 - Maggioranza 243 - Hanno votato sì 241 - Hanno votato no 244).
Prendo atto che il deputato Zinzi ha segnalato che non è riuscito ad esprimere voto favorevole.
ROBERTO GIACHETTI. Signor Presidente, credo che, essendo noi in un'Aula parlamentare, nella quale la collega prima ci richiamava ad un linguaggio parlamentare, sia necessario anche un rispetto dei rapporti politici parlamentari. Quello che è accaduto poco fa è una farsa, che ritengo anche abbastanza poco rispettosa proprio dei rapporti politici tra le forze politiche. Il Governo e la maggioranza, invece di prendere in giro l'opposizione, hanno solo una cosa da fare: essere presenti in Aula, visto che l'elettorato li ha mandati qui in un numero consistente e andare avanti per la loro strada.Ma se il relatore si alza per prenderci in giro, dicendo che ha cambiato il parere sull'emendamento e che si rimette all'Aula, se il Governo riprende la stessa farsa alzandosi in piedi e dicendo la stessa cosa, mentre poi si dà mandato ai capigruppo di maggioranza di dare indicazione di votare contro quell'emendamento, ciò è semplicemente una farsa. È del tutto evidente che ciascuno di noi ha gli strumenti per rispondere alle farse attraverso i comportamenti parlamentari. Noi a differenza vostra - lo ripeto - siamo in Aula e vi battiamo ogni settimana. Cercate di fare altrettanto, perché questa farsa, per quanto ci riguarda, peggiora semplicemente i rapporti tra maggioranza e opposizione (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico).
[DOPO ALCUNI MINUTI SI VOTA SULL'EMENDAMENTO SUL RIPRISTINO DEL "FUORI RUOLO" (= IN PENSIONE A 75 ANNI) NELLE UNIVERSITA' PRIVATE ...]
GIULIANO CAZZOLA, Relatore. Signor Presidente, la Commissione esprime parere contrario sull'emendamento Ghizzoni 11.1 ed esprime parere favorevole sugli emendamenti Porcino 11.2 e Vincenzo Antonio Fontana 11.3.
PRESIDENTE. Il Governo?
PASQUALE VIESPOLI, Sottosegretario di Stato per il lavoro e le politiche sociali. Signor Presidente, il parere del Governo è conforme a quello espresso dal relatore, tranne che per l'emendamento Vincenzo Antonio Fontana 11.3. Rispetto a quest'ultimo, coerentemente con il comportamento che il Governo ha assunto già al Senato in sede di iniziativa parlamentare, il Governo si rimette all'Assemblea.
ROBERTO GIACHETTI. Signor Presidente, ieri, in apertura di seduta, il Presidente di turno ci ha letto il parere del Governo sul testo che abbiamo ora in esame, in ragione del quale si è riunita la Commissione bilancio, che ha espresso un parere, in ragione del quale ieri abbiamo rinviato questo dibattito ad oggi perché si dovevano risolvere alcune questioni.Con riferimento all'articolo 11, il parere che arriva dal dipartimento della Ragioneria generale dello Stato, quindi da parte del Ministero dell'economia e delle finanze, recita: «Articolo 11: la disposizione intende escludere determinati istituti di istruzione universitaria a ordinamento speciale dalle disposizioni che fissano l'obbligo di rispettare, nell'ambito dei limiti di spesa per l'assunzione del personale delle università, determinate quote per l'assunzione di ricercatori e professori ordinari. Al riguardo, il Governo - capisco che l'onorevole Viespoli e il Ministro Tremonti sono fisicamente due soggetti diversi, - esprime parere contrario».Sicuramente ho una lentezza di riflesso e di pensiero. Essendoci, però, un emendamento che chiede la soppressione dell'articolo 11, vorrei capire con quale logica e conseguenza il Governo, che ieri, non una settimana fa, ha espresso un parere contrario sull'articolo 11, oggi si rimette all'Assemblea sull'emendamento Vincenzo Antonio Fontana 11.3 e dà parere conforme a quello del relatore, che ha detto che è contrario all'emendamento che sopprime l'articolo 11. Non so se basta andare in Commissione quindici volte per chiarirci le idee, però sarebbe utile saperlo.
[...]
GIOVANNI BATTISTA BACHELET. Signor Presidente, quando nove anni fa ero ordinario a La Sapienza rimaneggiai con scanner e computer un titolo del Corriere al quale avevo aggiunto un falso sottotitolo e lo misi in bacheca, attirando studenti e docenti e riempiendo il mio corridoio di molte risate. Il titolo autentico, tratto dalle parole dell'allora neo Ministro del lavoro Maroni era: «Chi vuole lavorerà fino a 80 anni»; il mio sottotitolo posticcio era: «Panico a La Sapienza».È merito dell'ultimo Governo Prodi aver cominciato a ridurre l'età pensionabile dei docenti universitari allineandola al resto dell'Europa e dei Paesi sviluppati, dove restare in servizio oltre la pensione è un'eccezione da deliberare caso per caso riservata a talenti straordinari con contratto e status diversi dal precedente. In questo spirito ritengo che dovremmo andare verso la pensione a 65 anni per tutti i docenti senza distinzione di fasce. Purtroppo - lo dicevo giorni fa a Londra parlando di università e ricerca agli amici del Partito Democratico e della Virtual Italian Academy - non sarebbe questo oggi a liberare posti per i giovani, a causa del blocco del turnover e del progressivo pesantissimo taglio del fondo di finanziamento ordinario dell'università (due provvedimenti di questo Governo che inceppano per costruzione il ricambio generazionale).Malgrado ciò, tornare indietro di decenni riportando la pensione dei docenti addirittura a 75 anni appare davvero assurdo; farlo poi solo per gli ordinari e solo per le università private appare curioso. Si annusa anche qui un provvedimento ad personam per mantenere in cattedra fuori tempo massimo qualche amico più uguale degli altri: è un emendamento incomprensibile ed inaccettabile e perciò su di esso voteremo contro (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico).
VINCENZO ANTONIO FONTANA. Signor Presidente, volevo invece ribadire il concetto per cui i docenti universitari possono avere la possibilità di restare ancora altri tre anni, se non altro perché vanno fuori ruolo comunque e quindi non creano nessun problema né ai giovani docenti, né ad altri professori che eventualmente intendano sostituirli. Ma vi è di più: non vi è nessun onere per lo Stato, perché l'equivalente della pensione verrebbe comunque retribuita dalle università speciali e dalle università private che li assorbirebbero per questi tre anni di docenza. Si tratta di docenti che tra l'altro vengono scelti per la loro particolare professionalità e capacità, perché sappiamo come le università private selezionano i docenti: si tratterebbe quindi di persone che sono ancora in grado di dare tanto senza creare assolutamente interferenze, neppure per quanto riguarda i giovani docenti.
MANUELA GHIZZONI. Signor Presidente, intervengo solo per dire che questo è un emendamento assolutamente irricevibile che ha però un unico pregio: smaschera proprio l'ipocrisia e la demagogia con cui avete proceduto fino ad ora su due questioni che sono l'invecchiamento accademico in modo particolare, e il potere dei cosiddetti baroni. D'ora in avanti potremo dire che quando il Ministro invoca l'apertura dell'università ai giovani e soprattutto invoca una lotta contro i corporativismi, dovremmo invece intendere che volete mettere in cattedra fino a 75 anni solo i professori ordinari.È un emendamento assolutamente irricevibile; vi prego di riflettere su questo emendamento che è davvero una vergogna (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico).
PASQUALE CIRIELLO. Signor Presidente, voglio muovere dalla premessa che ritengo che l'onestà intellettuale sia equamente distribuita tra i componenti di questa Assemblea. In ogni caso, è all'onestà intellettuale di ciascuno che faccio appello. Non vi è nulla di più dannoso che ideologizzare un problema che va affrontato in maniera assolutamente pragmatica. Si può essere ragionevolmente favorevoli ad un modello di istruzione fondato sul pubblico o sul privato, ma l'interesse del Paese si fa solamente mettendoli in competizione leale l'uno con l'altro, non creando degli scudi protettivi a favore di uno dei due comparti. Questo non è un bene per il Paese, ma è solo una «batosta» ulteriore per il sistema dell'istruzione pubblica (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico).
PRESIDENTE. Passiamo ai votiIndìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Vincenzo Antonio Fontana 11.3, accettato dalla Commissione e sul quale il Governo si è rimesso all'Assemblea.Dichiaro aperta la votazione.(Segue la votazione). Onorevoli Vico, Bossa, De Micheli...
Dichiaro chiusa la votazione.Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Applausi dei deputati dei gruppi Partito Democratico, Unione di Centro e Italia dei Valori - Vedi votazioni).
(Presenti 507 - Votanti 502 - Astenuti 5 - Maggioranza 252 - Hanno votato sì 249 - Hanno votato no 253).