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Finalmente il MIUR sta per approvare - tra gli altri decreti: cfr. https://sites.google.com/site/decretiattuativir29a/decreti-in-bozza - il decreto attuativo che regolamenta l'attribuzione di incarichi di docenza nelle università italiane e in particolare le retribuzioni previste, fissando un tetto minimo e uno massimo.
Vi era attesa, tra i precari, per questo decreto. La speranza era di ottenere finalmente livelli retributivi dignitosi, perlomeno vicini a quelli europei: i temporary lecturers britannici ricevono un regolare stipendio mensile, così anche gli Ater francesi. Invece no, lasciate ogni speranza voi ch'entrate: le università potranno corrispondere una retribuzione che tocca, nel suo livello minimo, i 25 euro l'ora lordi. Facendo un rapido calcolo, per un corso di 9 crediti e 60 ore frontali (più quelle di ricevimento e le altre attività di tutoraggio) un docente a contratto percepirà 1500 euro, ossia circa 1200 euro netti. La somma che i colleghi francesi e inglesi percepiscono in un mese (se proprio gli va male) i docenti a contratto italiani la metteranno insieme in un anno di lavoro.