Il 22 maggio alle ore 9 una delegazione APRI (Associazione del
Precari della Ricerca Italiani) ha avuto un incontro con la CRUI
(Conferenza dei Rettori Universitari Italiani), rappresentata dalla
persona del Prof. Alberto Tesi (Rettore dell’Universita’ di Firenze),
delegato della CRUI alla Ricerca Scientifica.
Vogliamo qui proporre un breve resoconto di questo incontro.
Il Rettore Tesi ci e’ parso in linea con le proposte APRI.
Riguardo
alla nostra proposta di un Bando nazionale sullo schema del Montalcini
ma aperto anche ai giovani ricercatori in Italia, il Prof. Tesi ha
affermato di ritenere la nostra proposta sensata e che, anzi, egli
vorrebbe diventasse qualcosa di strutturale: praticamente un Montalcini
senza limiti di età e/o residenza che assicuri 100 (numero da discutere)
posti all'anno da Ricercatore a Tempo determinato di cui al comma b
(RTDb), la Tenure Track Italiana, i cui vincitori che possano scegliere
la sede e portare con se un cofinanziamento del MIUR in modo da costare
solo l’equivalente di 0.2 punti organico all’Ateneo che li recluterà,
esattamente con un Ricercatore a Tempo Indeterminato (RTI).
Il
Rettore Tesi non ha nascosto le relative difficoltà, ma ci ha assicurato
che la CRUI farà pressione per quanto può per attuare una simile
strategia ed ha anche affermato che si tratta di qualcosa da fare con
urgenza.
per quanto riguarda le richieste CRUI di 1500 posti
all'anno per Ricercatori a Tempo Determinato, ci ha confessato che nella
sua mente si tratta di RTDb, ma che le pressioni di molti rettori hanno
trasformato in RTD generici. Ha anche detto che, rispetto al loro
documento, dobbiamo capire che la CRUI non può esimersi dal chiedere
almeno una quota di "promozioni" se poi vuole anche chiedere il piano
straordinario per i precari.
Il timore di APRI, come abbiamo
ribadito, resta quello che “RTD generici” si traduca in massima parte in
RTD di tipo a (cioè senza la garanzia della Tenure Track).
Anche
sulla presenza di profili nei bandi la buona notizia è che durante la
riunione della giunta (tenutasi il giorno precedente al nostro
incontro), è stato detto chiaramente che NON si possono né si devono
introdurre profili specifici nei bandi concorsuali, l’unica possibilita’
consentita dalla legge resta quella di indicare un profilo
esclusivamente indicando uno o piu’ settori scientifico-disciplinari. Il
Prof. Tesi ha chiesto un po' di pazienza sulla cosa perché secondo lui è
un mero problema amministrativo, che si sta risolvendo, anche se
lentamente.
L’unica nota negativa dell'incontro c’e’ parsa quando
il Prof. Tesi ha velatamente fatto notare che se ci si rende conto che
la legge Gelmini non funzionerà, l'unica via futura sarebbe una “ope
legis” di qualche tipo. E’ stato solo un accenno alla cosa, senza dargli
troppa importanza e presentandolo come opzione molto remota. In ogni
caso, secondo il Prof. Tesi, e’ oggi, alla fine della campagna elettorale per le
elezioni europee, che bisognerebbe cercare di capire meglio che cosa si
può (o non si può) fare nel concreto.
In ultimo Tesi si e’
mostrato molto preoccupato per il fatto che, a sua opinione,
l’Università sta imboccando la direzione dei “discount del sapere”: a
parità di titolo legale, lo studente andrà nelle università dove si paga
meno e si studia anche meno. Secondo lui, proprio in quest'ottica, ci
sono state nel 2014 ben 20 domande per l'apertura di nuove università!
Inoltre,
riguardo a valutazione ex-post e VQR, il Rettore Tesi concorda con APRI
che se il sistema premiale non diventerà un sistema basato sui singoli
Dipartimenti (e non come oggi sugli Atenei) cambierà poco.
domenica 8 giugno 2014
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