C’è qualcuno dei lettori che può pensare di aver conseguito la patente di guida sostenendo un concorso?
Se
la risposta è no, allora significa che gran parte delle dichiarazioni e
degli articoli letti ultimamente sui quotidiani relativamente ai
contenuti del nuovo DL per il “merito” (che verrà discusso al prossimo CdM di mercoledì) non corrispondono al vero.
Facciamo chiarezza:
1) il sistema di reclutamento universitario
attuale (determinato dalla Legge 240/2010, Legge “Gelmini”) prevede concorsi esclusivamente locali;
2) il nuovo decreto “merito”
conferma lo svolgimento di concorsi locali (ci riferiamo qui al testo del DL sul merito nella forma in cui era stato redatto il 29 maggio scorso; ci giungono nuove di modifiche ulteriori su cui però non abbiamo dettagli).
Fatta
questa premessa possiamo chiederci cosa cambi e perché ci sia stata una
levata di scudi – quasi – generale rispetto alla bozza di
provvedimento.
Cambia il fatto che il sistema di abilitazione
nazionale, la “patente di guida” di cui all’esempio iniziale, viene
sospeso per due anni e sostanzialmente unificato con la procedura del
concorso locale.
In aggiunta, le commissioni locali, la cui
composizione secondo la Legge Gelmini veniva decisa dall’Ateneo che
bandisce il posto, ora sono invece composte per la maggior parte da
membri esterni all’Ateneo scelti tramite sorteggio.
In sostanza,
mentre oggi per diventare Professore Associato si dovrebbe conseguire l'abilitazione e partecipare ad un concorso locale con una commissione
decisa dall’Ateneo che bandisce, qualora venisse confermata la versione
di DL tanto contestata, si potrebbe partecipare ad un concorso solo
avendo i requisiti richiesti per la medesima “patente” di cui sopra, con
una commissione composta per la maggior parte da membri esterni
sorteggiati. C'è inoltre la previsione di verifica ex-post del rispetto dei
requisiti per tutti i vincitori di concorso, con pesanti sanzioni
economiche a carico dell’Ateneo qualora un vincitore non risultasse in possesso dei requisiti ANVUR.
Come si fa dunque a parlare di “ritorno al localismo”,
“ripristino dei concorsi locali” e di “potere in mano ai baroni”, quando
le cose stanno così come abbiamo spiegato?
Aggiungiamo inoltre che,
ad un anno e mezzo dall’approvazione della Legge Gelmini, il sistema di
abilitazione nazionale previsto è ben lungi dal poter prendere il via,
determinando nei fatti un blocco dei concorsi che durerà per chissà
quanto ancora; quanto previsto dal DL permetterebbe invece di tornare a
bandire concorsi anche entro l’autunno.
Per gli addetti ai lavori cerchiamo di fare ulteriore chiarezza con un esempio pratico.
Si
prenda ad esempio un ateneo di medie dimensioni, che nel suo anno più
glorioso, fra fondi di reclutamento straordinario, pensionamenti, ecc..
bandisce o ha disponibilità di risorse per
60 posti da associato.
LEGGE GELMINI
Tutti e 60 devono avere conseguito l'abilitazione nazionale (cioè rispettare i
criteri ANVUR)
Almeno
12 (20%) dovranno essere esterni (ad essere fiscali quella percentuale è
su tutti i professori, ordinari compresi, ma per semplicità teniamola
tutta per gli associati);
I rimanenti 48 possono anche essere tutti interni:
fino
a 30 di loro (fino al 50% del totale) possono entrare per chiamata
diretta, sulla base però di criteri e commissioni non ben definiti;
tutti
gli altri (anche gli esterni) vengono valutati da una “commissione
locale” che sceglie a suo insindacabile giudizio fra tutti gli
abilitati.
N.B.: supponendo che il criterio ANVUR per avere
l’abilitazione sia "saper leggere e scrivere", un bambino di 9 anni può
essere abilitato. Il bambino poi potrà entrare sia come esterno tramite
concorso, a insindacabile giudizio della commissione locale, o
addirittura più facilmente come interno per chiamata diretta.
Nessuna graduatoria di merito, nessuna punizione o penalità’ per chi assumesse candidati sotto la soglia ANVUR. Nessun obbligo o incentivo ad assumere prima un premio Nobel e solo poi, una volta esauriti i migliori, anche il bambino di 9 anni.
DECRETO "MERITO"
Tutti
e 60 devono rispettare i “
criteri ANVUR”, cioè, nei fatti, avere i
requisiti che sarebbero stati necessari per l’abilitazione.
Almeno 12 (20%) dovranno essere esterni.
Un numero compreso fra 15 e 30 (25-50%) viene reclutato secondo le regole che chiameremo "
24-6bis" (ci si riferisce qui all'art. 24, comma 6 della legge 240);
Tutti gli altri, esterni compresi, vengono reclutati secondo le regole "
18 modificato" (ci si riferisce qui all'art. 18 della legge 240);
Il
"
18 modificato" prevede una commissione insediata localmente, formata
da 5 membri per la maggior parte esterni (2 interni, 2 esterni, 1
straniero).
I membri della commissione devono possedere gli stessi requisiti che avevano i membri della commissione nazionale.
Essi esprimono il vincitore per il singolo settore in cui il posto è stato messo a bando.
Il vincitore deve avere i
requisiti ANVUR, pena punizione economica per l’ateneo l'anno successivo.
N.B.:
analogamente a quanto previsto dalla Legge Gelmini, se il criterio
ANVUR è "saper leggere e scrivere", se si presentano un bambino di 9
anni e il premio Nobel, la commissione può far entrare il bambino senza
commettere alcun illecito. Inoltre non è prevista una quantificazione o
ranking che dica chi è più bravo di chi e perché.
Il "
24-6bis" prevede una commissione di 3 o 5 membri (2+1 o 4+1, TUTTI ESTERNI);
La commissione è chiamata a formare una graduatoria;
Il o i vincitori DEVONO avere i
requisiti ANVUR, pena punizione economica per l’ateneo l'anno successivo. Possono partecipare a queste procedure solo gli interni (o Ricercatori a tempo indeterminato, oppure gli RTD di tipo B; siccome questi ultimi non esistono - continueranno a non essere banditi - si configura de facto come un percorso a scorrimento per gli RTI interni).
ATTENZIONE:
sempre pensando ai creteri ANVUR come "saper leggere e scrivere", il bambino ed il Nobel hanno
ancora entrambi lo stesso diritto di essere assunti, ma in questo caso
vengono posizionati in una graduatoria di merito degli aventi diritto
all’interno di quell’ateneo e di quel settore. In questo caso la
chiamata diretta coinvolgerebbe necessariamente il Nobel.
IN TUTTI E DUE I CASI - SIA CON LA LEGGE GELMINI SIA CON LA FORMULA DEL DL SUL MERITO - PER I PRECARI NON SEMBRANO ESSERCI SPAZI. DAVVERO PENSATE DI POTER PROCEDERE SOLO PER PROGRESSIONI DI CARRIERA DEGLI ATTUALI RICERCATORI A TEMPO INDETERMINATO? DAVVERO CHI CI GOVERNA RITIENE CHE SIA NELL'INTERESSE DEL PAESE BUTTARE A MARE UN'INTERA GENERAZIONE, CHE SI E' FORMATA A SPESE DELLO STATO ED HA ACQUISITO COMPETENZE SCIENTIFICHE ANCHE ECCELLENTI? DAVVERO SI PENSA CHE CON QUESTI BIZANTINISMI SI POSSA RISPONDERE AL PROBLEMA DEL BRAIN DRAIN, E ATTRARRE MAGARI QUALCHE CERVELLO STRANIERO?