Per il settore Universita' e Ricerca segnaliamo
1) La permanenza dei tagli al FFO, senza nessuno dei prospettati "reintegri" anticipati nelle bozze provvisorie. Niente trippa, anzi, sempre meno.
2) Un taglio del 50% ai contratti. Nell'attesa di capire se borse o assegni rientrino in questa tagliola, per certo cococo, cocopro, contratti di docenza subiranno un taglio netto. Diminuiranno come numero, oppure saranno semplicemente pagati la meta'?
3) Blocco del turnover: per gli Enti di ricerca potranno essere coperte solo il 20% delle cessazioni di servizio, per l'Universita' per ora tutto resta com'era, ovvero blocco al 50%.
4) Blocco degli scatti stipendiali, che per il bizzarro e iniquo sistema in uso avra' come effetto una penalizzazione enorme dei ricercatori neoassunti (sempre che alla fine ce ne siano, visto che i concorsi escono col contagocce). Infatti per i nuovi assunti il blocco comportera' una permanenza nella fascia di poverta' (come certifica l'ISTAT) per ben 3 anni ed una perdita di stipendio superiore al 25%, mentre per i ricercatori, associati e ordinari un sacrificio molto piu' limitato (intorno al 5-6%). Ma la filosofia e' nota: agli zoppi, pedate negli stinchi...
5) Soppressione di enti definiti inutili: in molti casi si tratta di enti di ricerca che verranno ricollocati in ministeri o enti assistenziali, dove e' notorio che NON si fa ricerca. Cosi' i precari verranno licenziati, e i ricercatori si metteranno a timbrare carte.
Ma noi non ci allarmiamo: il Parlamento sapra' sicuramente fare di meglio...
Io mi propongo come dittatore illuminato.
RispondiEliminaclaudietto
Io clonerei Bokassa
RispondiEliminaTremonti&C pensano che l'Italia possa vivere solo di turismo e produzione di beni artigianali o comunque a basso contenuto tecnologico, come divani, moda di lusso, ecc., lasciando all' Europa del nord la ricerca scientifica e l'alta formazione. La cosa avrebbe anche un senso, dal punto di vista economico, se esistesse un unico sistema economico (e cioè un unico governo economico, un'unico welfare, un unico sistema pensionistico and so on). C'è solo un piccolo particolare: tutto ciò non c'è e non ci sarà nel futuro prossimo, anche nella migliore delle ipotesi circa l'integrazione europea. All'Italia non rimane dunque, con questa politica economica, che un sano e consapevole declino. Auguri.
RispondiEliminaSul fatto che il Parlamento saprà fare di meglio non ci sono dubbi: stanno già organizzando un nuovo condono edilizio. Potrebbero dire che le risorse andranno all'università e alla ricerca. Ohi, ohi, ohi. Che depressione!
RispondiEliminaLa cosa che fa più rabbia è la demagogia con cui giustificano queto macello: tagliare "enti inutili" e risparmiare sui "ricercatori scansafatiche" per dare qualche soldo in più alla povera gente (questa era la difesa di Tremonti ad AnnoZero l'altro ieri).
RispondiEliminaPremetto non conosco nello specifico tutti gli enti tagliati, le loro situazioni e le loro storia, sicuramente tra questi ci saranno enti "cattivi" come enti "buoni", però la questione è differente se criteri di pura valutazione economica possono essere considerati validi e sopratutto gli unici oppure ci vorrebbe anche una loro valutazione scientifica? Lo so che questa tecnicamente era una domanda retorica.
RispondiEliminaContratti: curioso il fatto che almeno per gli assegni c'e' un Minimo Giuridico.
RispondiEliminaE' il lassez-faire per il resto che produce gli obbrobri delle supplenze ad 1 Euro...
e qui non c'è mercato: non compete la forza lavoro e non competono gli atenei tra loro.
RispondiEliminaquello bravo che insegna gratis non lo trovo? echissenefrega, dice il rettore...è pieno di neodottorati con le pezze al culo pronti a pagare per riempire il loro cv....e gli studenti non si rendono conto di esser pigliati per il culo, e le famiglie nemmeno.
@ insorgere
RispondiEliminaIn che senso non c'è mercato? In che senso non compete la forza lavoro e non competono gli Atenei fra di loro? Invece e' proprio così - si potrà (e dovrà) dire che il mercato è degradato e ombroso quasi come quello gestito dal caporalato agricolo...
@insorgere
RispondiEliminase mai provassero l'andata in pensione a 65 anni, la cosa sarebbe immediata oppure ci sarebbero un po di anni di transitorio?
grazie
@ eurodisney
RispondiEliminaboh, bisogna vedere la legge.
in ogni caso non ci conterei troppo, per ora.
@euroscienze: un qualsivoglia decreto che regolamenti la questione dei contratti di docenza si sono impegnati a farlo almeno gli ultimi due ministri, ma per il momento non c'è.
RispondiEliminaLa questione è una tale regolamentazione (che personalmente auspico da sempre) è difficile da spendere da un punto di vista mediatico e aprirebbe polemiche sotterranee e non con chi ha il potere universitario(vallo dire alla "gente" che non li può più "sfruttare" i precari). Detto questo rimane, per me la necessita che esso sia fatto, perché se è lavoro lo si deve pagare se è volontariato allora ognuno lo fa dove meglio crede: io la mia opera di volontariato la dedico sicuramente a veri progetti di volontariato e non certo all'università
Non credo proprio sia aria di pensionamenti anticipati...
RispondiEliminaqui si vuole tornare ai pensionamenti posticipati, anche se senza fuori ruolo, altro che prepensionamenti...
RispondiEliminaDovranno passare sul nostro corpo.
RispondiElimina@ euroscience
RispondiEliminasul mio ci son già passati in parecchi...
scherzi a parte, la battaglia va fatta ma è opportuno ricordare quale sia il dato reale: allo stato la dirigenza pd sostiene la proposta pensionamento a 65 anni (ma non tutto il pd, nel quale ci sono molti distinguo e maldipancia). Indifferente la lega. Ostili UDC e parte rilevante PDL. A parole il ministro è a favore del ricambio generazionale, ma non vuol dire un gran che perché il ministro parla a vanvera e non conta una mazza. Peraltro non ha mai spiegato come dovrebbe compiersi questo fantomatico ricmabio.
Piccola nota di luce nel buio più pesto: nella mia università c'è una tremenda fuga verso la pensione, solo nel mio dipartimento hanno deciso di scappare in tre con meno di 70 anni da un giorno all'altro. Involontariamente almeno questo hanno fatto di buono.
RispondiElimina@ cirano
RispondiEliminanotizie analoghe circolano da una settimana relativamente a diversi atenei. ma bisognerà attendere per vedere quanti sono, effettivamente, i nuovi pensionamenti.
Bisogna senz'altro far circolare aria nuova.
RispondiEliminaSegnalo un articolo che ci era sfuggito il 2 giugno, nel quale la Carrozza difende sull'Unità la politica di pensionamento dei baroni contro le critiche di Pirani e Diamanti
RispondiEliminahttp://www.partitodemocratico.it/dettaglio/101238/litalia_immobile
In tutta onesta', bisogna riconoscere la bonta' e il valore di questo articolo e di questa posizione.
@Euroscienze, son d'accordo e ho citato l'articolo nell'apposita pagina VIAwiki.
RispondiEliminaPero' mi chiedo a che serve alimentare ulteriormente la polemica su questo provvedimento, mentre si parla di estendere l'eta' di pensionamento ed il governo sta tagliando le possibilita' di reclutamento per i giovani che voglione entrare di ruolo a fare ricerca o gli accademici?
qualcuno che sta seguendo la cosa da vicino potrebbe aggiornarmi sulla questione "assegni" nel DDL?
RispondiEliminami pare di aver letto qui nel blog, che e' stato approvato un emendamento che fa in modo che il limite dei 10 anni (assegni+RTD) non sia retroattivo come inizialmente il DDL proponeva.
questo se il DDL venisse approvato che effetti avrebbe su chi e' al momento con 5 anni di assegni vecchio tipo?
si potrebbe concorrere per nuovi assegni (o avere rinnovi) oppure no?
A me non è chiaro da dove si evince che il turn-over x l'univ è al 50% anzichè al 20%.
RispondiEliminaCIPUR -Confsal
RispondiEliminaPerugia, 7 giugno 2010
E ORA BASTA
Per i professori e ricercatori universitari, il cui trattamento retributivo è fermo dal 1990 ed assai inferiore a quello dei magistrati, gli scatti di classe o biennali e gli adeguamenti sono bloccati (art. 9, c. 21, D.L. n. 78/2010) per tre anni, “non sono utili ai fini della maturazione delle classi e degli scatti di stipendio previsti dai rispettivi ordinamenti” e “hanno effetto per i predetti anni solo ai fini esclusivamente giuridici”.
Per Magistratura ed Avvocatura dello Stato, allo stesso articolo, c. 22, non solo la riduzione stipendiale “non opera ai fini previdenziali” ma la maturazione dei vari scatti ”è differita, una tantum, per un periodo di trentasei mesi, alla scadenza del quale è attribuito il corrispondente valore economico maturato” e “Il periodo di trentasei mesi differito è utile” anche per la maturazione delle successive classi di stipendio e aumenti biennali. Per chi, poi, in tale periodo cessa dal servizio alla fine del medesimo ”si procede a rideterminare il trattamento di pensione, considerando a tal fine anche il valore economico della classe di stipendio o dell’aumento biennale maturato; il corrispondente valore forma oggetto di contribuzione per i mesi di differimento”.
La manovra in atto mostra esplicitamente come esistano figli e figliastri in questo Stato. Non v’è uniformità ed equità. A parità di meccanismi retributivi, si prevedono attenuazioni sui disagi imposti a chi ha retribuzioni assai più elevate, con buona pace dell’equità.
...
Iscrivetevi al CIPUR-Confsal o alle associazioni che ritenete vi possano realmente rappresentare. Rafforzateci e seguite le indicazioni che vi diamo in difesa dei vostri diritti più elementari.
@ marco
RispondiEliminabasta leggere il testo e la normativa di rifermento
Il CIPUR... Ma ancora esiste?
RispondiEliminaCredevo che i suoi affiliati, ottenuta finalmente l'agognato passaggio a ordinario con le maxi-infornate dei primi anno 2000 fossero passati dall'altra parte.
è vivo e lotta insieme a noi...oddio, insieme...
RispondiEliminaDa aggiungere tra le conseguenze della manovra, anche il taglio delle spese per missioni all'estero (dal 2011) e delle diarie (da subito). Per alcuni esperimenti e collaborazioni internazionali che prevedono frequenti spostamenti all'estero questo determina una drastica riduzione per l'Italia di portare avanti gli esperimenti stessi.
RispondiEliminaLa diaria, che potrebbe considerarsi un bonus privilegiato, era comunque un incentivo per far lavorare le persone fuori.
Grazie insorgere per la disponibilità, chiedevo perchè ho visto l'università esclusa solo da alcuni restringimenti, mentre mi sembra che cada in pieno nella riduzione del 50% sui contratti "precari" (art. 9, comma 28) ma anche nella riduzione al 20% del turn-over stabilita dai commi 5-7 dello stesso articolo, e cmq prorogata fino al 2014, dove non mi sembra che l'università sia esplicitamente tagliata fuori. per questo chiedevo lumi.
RispondiEliminaSegnalo questo frammento dall'odierno articolo sul Messaggero dell'economista Paolo Savona
RispondiElimina"I provvedimenti che l'Europa va prendendo non possono se non aggravare la situazione occupazionale. Un esempio vale per tutti: se si ritarda il pensionamento, si riducono le possibilità di impiego dei giovani. Se invece
si accelera l'andata in pensione degli anziani, i giovani possono essere assunti, costano meno e rendono di più, anche perché altamente alfabetizzati in informatica. Il loro contributo al fondo pensioni, per le prospettive di
utilizzo molto differito risanerebbe lo sbilancio a carico dello Stato.
Lasciare a casa due milioni di giovani e mantenere al lavoro altrettanti anziani creano il presupposto per una società futura insostenibile.
Ovviamente la proposta richiede una messa a punto affinché si raggiunga l'effetto desiderato."
clap clap clap
RispondiEliminaottimo, grazie euroscience. ho sempre sostenuto che il problema dell'età pensionabile riguarda l'intero modello di organizzazione della società e non il solo comparto universitario (dove il problema è solo più vistoso)
http://cinema-tv.corriere.it/cinema/10_giugno_07/banda-brasiliano_66e990f8-7237-11df-9357-00144f02aabe.shtml
RispondiEliminaO, ma facciamo finta di non capire? Chiediamo al prof Paolo Savona (Cagliari, 1936) economista e professore universitario italiano (già professore ordinario alla Luiss Guido Carli, insegna attualmente Geopolitica Economica all'Università Guglielmo Marconi di Roma.) cosa ne pensa del pensionamento a 65 anni dei prof?
RispondiEliminaIl riflessino "l'aumento dell'eta' pensionabile ostacola i giovani" lo vedo sempre scattare quando si parla di sarte lavandaie e segretarie amministrative, invece quando si parla di prof, chissa' perche', e' sempre vero il contrario....
Mi diverto a leggere i vostri post, infatti con perfetta cadenza e nonostante i vostri bei discorsi ci infiocchettano perle su perle nell'ano. Tra qualche mese mentre noi tutti saremo a discutere del merito, del numero di articoli e balle varie ci troveremo a filosofeggiare sul quanto sia ingiusto lavorare gratis mentre i nostri colleghi, figli dei soliti, saranno a spartirsi i posti da ordinari.
RispondiEliminaPerchè tutto ciò??
Forse perchè siamo dei senza palle che non protestano? Forse perchè a nessuno, a partire dei nostri capi, non gliene frega una beata minchia di noi? Forse perchè abbiamo paura della nostra stessa ombra??
Uehh uehhh uehh, e se il ricercatore medio italiano fosse il bambino che correva dalla mamma quando gli si fregava le caramelle?
PS aggiungeteci che fino al 2015 ci sarà blocco delle assunzioni, per cui anche se qualcuno di voi fosse così fortunato da vincere un concorso, statàn...sfigai
RispondiEliminaLo dicevo io che per fare aria bisogna togliere il blocco.
RispondiEliminaah belèno, ti da grande soddisfazione sparar cazzate?
RispondiEliminanon parlare a vanvera:
1. se c'è qualcuno che ha fatto casino a tutti i livelli: radio, tv e giornali questa è APRI
2. non c'è alcun blocco delle assuzioni
proprio nessuna informazione recente sulla questione assegni/DDL?
RispondiEliminaeppure dovrebbe riguardare molti...
Finche' non si potranno licenziare questi Esimi Signory, te lo metteranno sempre in quel posto a te facendo un blocco piu' o meno parziale.
RispondiEliminaBisogna reclamare la LIBERTA' DI LICENZIAMENTO!
@ limite
RispondiEliminail punto è che non lo sa nemmen tremonti. dipende da come si interpreta la norma.
cmq bisognerà aspettare di vedere cosa succede in parlamento, dunque c'è ancora un certo margine.
@ euroscience
RispondiEliminaio sarei personalmente favorevolissimo alla libertà di licenziamento. soprattuto per i lavori più qualificati come quelli di ricerca.
per quanto mi riguarda non l'obiettivo non è di garantire a vita i precari ma di rendere tutti - anche chi oggi è troppo garantito - soggetti a verifiche periodiche e, di conseguenza, rendere tutti licenziabili. Per ora mi accontenterei di vedere mandar a casa gente entrata con l'ope legis e che non pubblica nulla da decenni (ne conosco personalmente un paio ma ce ne devono essere parecchi). tuttavia è chiaro che questo ora non è nell'orizzonte del possibile.
io, prima della libertà di licenziamento, vorrei vedere reale competizione tra gli atenei.
@ insogere
RispondiEliminaGuarda che gli Atenei sono gia' in competizione, ma se non si spinge per la liberta' di licenziamento non si riuscira' mai a scaricare sui singoli reponsabili le deficienze dell'istituzione.
@ euroscience
RispondiEliminaa, sono in competizione? ma davvero? competono in un sistema drogato, dove la competizione è al ribasso: chi costa meno, chi promuove tutti...
allo stato per gli atenei non c'è nessun vantaggio ad esser veramente selettivi (sia con gli studenti che con i docenti). ne deduco che non c'è competizione o, se preferisci, che non c'è sana competizione
non c'è competizione se tutti i titoli hanno lo stesso valore.
RispondiEliminanon c'è competizione se la quota premiale del ffo è ridicola e data sulla basa di criteri diciamo molto discutibili.
non c'è competizione se gli atenei non sono liberi di applicare le rette che vogliono.
non c'è competizione se ciò che determina il flusso di accesso ad un'ateneo è spesso semplicemente il tessuto sociale circostante.
Non c'è competizione se non ci sono famiglie e studenti consapevoli e un reale servizio di studentati e strumenti che consentano la mobilità alla ricerca della qualità.
@ euroscience
RispondiEliminaora come ora verrebbero licenziati i deboli, ovvero quelli senza cordate potenti in facoltà/senato.
prima va messo in salute il paziente, poi gli si dà l'abilitazione alle attività agonistiche.
@ insorgere
RispondiEliminaLa competizione e' libera e piena per l'accaparramento degli studenti, i "clienti" primari.
Quanto al costo e agli "standard" di qualita', sai benissimo che io sono contrario, perche' non c'e' niente del genere nel resto del mondo civile.
In particolare, e' inammissibile l'abbassamento degli standard di qualita', e va posto in capo ad una Autorita' di Garanzia della Qualita' e dell'Integrita' Accademica (AQUIA) la sorveglianza dei livelli minimi e delle buone pratiche.
@ insorgere
RispondiEliminaI titoli NON sono uguali, sono equipollenti.
NON fare il pappagallo di Einaudi, che poi diventi asino come gli economisti della Bucconi.
In tutti i Paesi Europei c'e un limite superiore alle tasse studentesche. Non vedo perche' l'Itaglia dovrebbe fare eccezzjone.
tu credi veramente che gli atenei campino con la contribuzione studentesca? ma non farmi ridere....
RispondiEliminae poi, credi che gli studenti abbiano gli strumenti (materiali e culturali) per muoversi razionalmente alla ricerca dell'offerta migliore?
ma mi facci il piacere
cmq non ho detto che i titoli sono eguali ho scritto "hanno lo stesso valore"
RispondiElimina@ insorgere
RispondiEliminaE chi dice cio'? Gli Atenei devono campare in primis con i soldi del contribuente, meritandoseli attraverso il mantenimento di una qualita' accademica ragionevole e la soddisfazione di esigenze sociali piu' o meno legate al territorio o alla ricerca internazionale, per la qual cosa va assolutamente fissato uno schema di diversificazione dei compiti ed un chiarimento del ruolo e delle autonomie istituzionali.
Gli studenti potranno scegliere in un regime di competizione regolata, tenuto conto che la proliferazione dell'offerta non e' un male ma un bene, un'adeguamento al mercato.
I titoli devono garantire livelli accettabili "minimi" (ma non per nulla "bassi") a livello nazionale.
RispondiEliminaQuesto e' il significato di "vcalore legale".
Dei professori lanciano un loro appello
RispondiEliminahttp://w3.disg.uniroma1.it/unira/index.php
ora ha molto più senso.
RispondiEliminacmq è inutile che ci accapigliamo su queste cose. qui si va in tutt'altra direzione...
E poi si muove tanta polvere e si respira male.
RispondiEliminaaltro che prepensionamento a 65 anni... tutti in pensione a 70 in futuro, tutti tutti!! vedete su repubblica...
RispondiEliminaIn primis, noi non contestiamo la sostenibilita' dei sistemi pensionistici: nessuno qui pensa di proporre un assetto che scardini i conti.
RispondiEliminaMa evitiamo di fare le cose "all'italiana".
La spintanea tendenza a lavorare di piu' dipendera' anche proprio dallo scarso livello di contributi pensionistici maturati dal futuro pensionando a fronte della sua storia lavorativa e contributiva, fatta di sotto-occupazione escarsi contributi da giovane.
Invece altrove l'occupazione giovanile si prende sul serio, e la minore incidenza del fattore di anzianita' sugli stipendi e la valutazione del rapporto stipendio-prestazione rendera' il gioco delle scelte ben diverso da quello italiano.
Invece bisogna innanzitutto rendere impiegabili i giovani, e poi al momento dell'eta' pensionabile, attorno ai 65 anni, si vedra' che scelte (anche personali, o basati sulla valutazione prestazione-prezzo, e sul livello della pensione) saranno utili e sensate. MA dovra' essere e sara' una scelta complessa.
Quindi evitiamo di prendere il problema dal lato sbagliato. Qui ed ora il problema e' allinearci all'Europa da tutti i lati dove siamo "sballati". E nel settore accademico siamo sballati "dall'altro lato".
Alla fine forse vedrete che avra' ragione il beneamato Mr. Pizza col suo 'corrector' - accademici in pensione a 67 anni con option da 'fellow'.
RispondiEliminaBravo euro, parole sante!
RispondiEliminaI prof (e i magistrati, e i politici...) in pensione COME TUTTI GLI ALTRI. Se poi vogliamo alzare léta'a 67, 68, 69, 70, 85, lo si fa ma per tutti.
Comunque chi dice che e'manovra voluta da confindustria, dice una mezza verita': se ci fate caso, ESSI rompono le scatole per i dipendenti pubblici, ma si guardano bene dal fare simili proposte per i LORO dipendenti, dei quali si disfano volentieri quando la produttivita' fisiologicamente cala e lo stipendio, al contrario, cresce...
ah franceeee, informate...guarda che l'età pensionabile delle donne nel privato è già stata alzata...
RispondiEliminaoff-topic:
RispondiEliminaRagazzi, mi potreste per favore dare un link dove è scritto chiaramente in quale giorno ci sono le elezioni suppletive per gli SSD in cui non si è raggiunto il pool necessario per procedere ai sorteggi? Vorrei tanto informare alcuni ordinari in modo tale che semplicemente votino per se stessi e magari vedano il mio CV durante i prossimi concorsi...
Grazie 1000,
claudietto
@ Anonimo
RispondiEliminale prossime 14, 15, 16 giugno.
qui tutto il calendario delle suppletive:
http://attiministeriali.miur.it/anno-2010/maggio/nota-27052010-n-2128.aspx
ma si puo' votare per se stessi?
@Limitedifruibilita'
RispondiEliminaMa certo che si puo'! Come credi che abbia fatto io a diventare per ben 2 volte rappresentante dei dottorandi a Firenze? Eh, una volta la gentesi' che votava bene... :-)
Scusate se ogni tanto sparo cazzate, ma ci vuole qualcuno che stemperi un po' la tensione...posti Mussi? Qualcun* sa qualche cosa?
@claudietto lo trovi qui:
RispondiEliminahttp://attiministeriali.miur.it/anno-2010/maggio/nota-27052010-n-2128.aspx
in verità stranamente il miur ha fatto qualcosa più del minimo indispensabile non ha definito solo il calendario della 1a suppletiva, ma si sbilanciato a definire i calendari per cinque possibile votazioni suppletive
mi è oscura un po' la tua ultima frase, ma forse sono stanco e non è troppo importante per me capirla
@ Limitedifruibilita'
RispondiEliminaah, bella domanda!! penso di sì, se fanno parte dell'elettorato passivo. Se però così non fosse, non mi scomodo nemmeno: infatti avrei intenzione di contattare gente che si odia reciprocamente.
grazie comunque
claudietto
@ Alex
RispondiEliminail Miur non potrebbe fare ancora di piu' e far squillare le trombe in ogni casa di ogni ordinario che deve andare a votare il 14 mattina?
@ Alex
RispondiEliminagrazie, e cmq l'idea è: a giudicare dai risultati della sessione ordinaria di elezioni, direi che nel mio SSD basterebbe un solo voto alle suppletive per essere nel pool dei sorteggiabili; quindi, se ciascuno di 'sti ordinari (tutti con zero voti allo stato, e tutti miei docenti quando ero studentello) si limitasse a votare per se stesso/a, magari me li trovo davanti in commissione da qualche parte nei prossimi concorsi. Quale migliore occasione per mostrar loro il mio CV prima della disoccupazione?
@limite: il miur potrebbe fare tanto di più su tante cose, ma questo non implica che lo farà anzi. Se proprio volesse fare qualcosa di utile su questa questione, basterebbe che modificasse questo meccanismo barocco passando al sorteggio integrale su tutti gli eleggibili e ci sarebbe un notevole risparmio di tempo, ma stranamente non lo fa.
RispondiEliminahanno spostato le date per suppletive di una settimana
RispondiEliminahttp://attiministeriali.miur.it/anno-2010/giugno/nota-07062010-n-2190.aspx
Da Unilex:
RispondiEliminaLa Germania ha varato misure di lacrime e sangue per far fronte alla
crisi. Cio` che pero` fa la differenza tra le misure italiane e quelle
tedesche (per molti versi simili) e` che la Germania non ha per nulla
colpito il comparto dell'istruzione e della ricerca, al quale andranno nei
prossimi da qui al 2013 ben 12 miliardi di euro in piu`, come informa il
Corriere della Sera a pag. 5 dell'edizione odierna ed e` confermato dai
siti dei giornali tedeschi -- v. ad es. quello di "Frankfurter Allgemeine
Zeitung" :
http://www.faz.net/s/Rub594835B672714A1DB1A121534F010EE1/Doc~EE6CFC5B20472486A975AEB6231E6E541~ATpl~Ecommon~Scontent.html
@ Gennaro
RispondiEliminalo spostamento riguarda solo la 2a possibile tornata di Supplettive (hanno già fissato le date sino alla 5a).
Le date relative alla prima restano immutate.
Si vota dal 14 al 16/06. Scrutinio il 16 sera
@kjandre
RispondiEliminahai ragione, chiedo scusa per l'informazione inesatta,
lo "spostamento" (in questo caso anticipo è dovuto al fatto che ci hanno messo 10 giorni a capire che le prima si fanno le votazioni e poi scrutini e sorteggi, e non come avevano scritto in prima battuta il contrario
RispondiEliminaE se mandassimo tutto a monte andando al TAR a reclamare l'applicazione della legge?
RispondiEliminaUrge il concorso breve
http://ricercatoriprecari.blogspot.com/2010/02/il-concorso-breve.html
Ci interessa il turismo
RispondiEliminahttp://www.corriere.it/notizie-ultima-ora/Politica/Turismo-Berlusconi-spot-piano-straordinario-miliardi/08-06-2010/1-A_000110349.shtml
sulla "libertà di licenziamento", credo che la buona fede e l'entusiasmo con cui si sparano queste cose non possano del tutto compensare la mancanza di elaborazione. premesso che perfino nel nostro malandato paese un dipende pubblico può essere licenziato per inadempienza, non credo che il problema sia stabilire tal quale questo liberismo estremo, ma definire bene: a) quali sono gli obiettivi da raggiungere pena licenziamento, b) quali sono gli strumenti per avviare un licenziamento. sul secondo punto, in gran parte (come quasi sempre in questo paese da terzo mondo) basterebbe applicare con diligenza la legge già esistente, non c'è bisogno di granchè di nuovo, sul primo punto invece, per quanto riguarda il personale universitario, è evidente che a monte il problema è proprio la mancanza di qualunque vincolo: di orario, perfino di presenza giornaliera, e di produttività. è evidente che questi dovrebbero essere rivisti, ma mettere come panacea di tutti i mali che ognuno può essere licenziato a prescindere, magari perchè è bravo e non bravissimo, mi sembra una cazzata discretamente grossa. va da se che questa impostazione porta a una forte ricattabilità del lavoratore, esattamente come accade con i precari di oggi (ti licenzio perchè non stai alle mie regole?), e ingenera sì una competitività, ma di che tipo? che l'ameba sociale che lavora 18 ore al giorno e passa anche il weekend in laboraotorio è il modello di santità a cui dobbiamo tutti ispirarci? probabilmente una persona sana di mente, brava e lavoratrice, sarebbe in ogni caso preferibile. la competizione fuori da regole ben denifite è la stessa che rende conveniente produrre in cina anzichè da noi, perchè lì puoi far lavorare un bambino per pochi dollari. siamo sicuri che la panacea di tutti i mali sia un ulteriore deregulation del mercato del lavoro a favore dello strapotere di chi ha le redini del comando in mano? io ci penserei diciamo un 10 minuti prima di scrivere cazzate. su questa stessa scia ci hanno ad esempio convinto che per lavorare tutti alacremente e senza mai "accomodarci" è bene che siamo tutti precari, mi sembra una filosofia davvero "vincente", soprattutto per noi e in questo momento, no?
RispondiEliminaLA libertà di licenziamento non è un provvedimento a se stante, che di per se' risolve i problemi o sostituisce quelli che sono tutti gli obiettivi e i metodi della gestione e dell'organizzazione (sia che si parli di impresa commerciale, sia di Universita', ecc.).
RispondiEliminaIo ad esempio sono contro la filosofia della "deregulation" e in particolare contro la versione casereccia italica che molto piu' banalmente e' l'evasione della legge, possibile peraltro solo se ci sono gruppi sociali che la rispettino, altrimenti si va al disfacimento sociale immediato.
Insomma io sono giustizialista, che vuol dire banalmente Rule of Law. Al di fuori del Giustizialismo c'e' solo degrado e declino, anche economico. Cio' non toglie che si debbano valutare attentamente le leggi vigenti, per capire a che servono, e far modificare quelle sbagliate come l'Art. 18, che per il solo di non valere per le imprese sotto i 15 dipendenti ti dice subito l'ingiustizia che crea.
E sono contro il precariato, ma per l'uso di un unico tipo di contratto di impiego a tempo determinato.
turista
RispondiEliminail turismo c'è pure in Francia, Germania, Gran Bretagna.. ma non è in contraddizione con gli investimenti nella ricerca.
Bisogna rafforzare il turismo democratico.
RispondiEliminaGelmini a porta a porta. Io non voglio guardare per preservarmi lo stomaco, qualcuno che ha già preso il maalox la tenga d'occhio! Comunque Vespa nel lancio ha detto che parlerà della riforma universitaria che sarà in parlamento a metà giugno.
RispondiEliminabum!
RispondiEliminain testa al citadìn
RispondiElimina00:57 cominciano a parlare di universita'
RispondiElimina00:13 tutta aria fritta, nada de nada, non valeva la pena stare a sentire.
RispondiEliminaIntanto, in Gazzetta Ufficiale, una quindicina di posti da ricercatore a Udine, di cui alcuni Mussi...meno male, qualcosa torna a muoversi.
RispondiEliminaQualcuno ha visto Mary-Star da Vespa?
RispondiEliminaQui si dice
RispondiEliminahttp://rassegnastampa.crui.it/minirass/esr_visualizza.asp?chkIm=4
che Trento, grazie all'accordo "localizzatore", non solo non attingera' piu' al Fondo di Finanziamento Ordinario, ma anche non dipendera', per il reclutamento, dalle regole dello Stato.
Bassi e' un genio.
Nei bandi di Udine si cita il limite di 5(15) domande nell'anno solare.
RispondiEliminaCe ne fossero 15... ma a parte questo, il limite non era stato abrogato?
qualcuno sa quando usciranno sulla gazzetta le commissioni già completate della prima sessione 2010?
RispondiEliminao per lo meno qual'è una data verosimile?
RispondiElimina@eurodisney
RispondiEliminaDall'esperienza passata, tra l'elezione di una commissione e la pubblicazione in G.U. passano almeno 20 giorni/1 mese, a volte di piu'. Sono passati 14 giorni dai sorteggi, pian piano cominceranno a uscire nelle prossime gazzette, il che significa che prima di settembre abbondante/ottobre non cominciano nemmeno le riunioni.
Ancora sugli effetti della manovra (il main topic...):
RispondiEliminanon mi e' chiaro se la manovra prevede il taglio del 50% sui contratti TD che l'Universita' puo' fare ( e quindi anche su quelli derivanti su fondi esterni) o solo sui contratti che gravano sull'FFO.
Qui sul blog qualcuno ha indicato che i contratti TD su fondi esterni sono esclusi.
Però nel testo della manovra (art.9 comma 28) si dice:
" A decorrere dall'anno 2011, le amministrazioni dello Stato, [...] gli enti di ricerca, le universita' [...], possono avvalersi di personale a tempo determinato o con convenzioni ovvero con contratti di collaborazione coordinata e continuativa, nel limite del 50 per cento della spesa sostenuta per le stesse finalita' nell'anno 2009."
Subito dopo si dice anche:
"Per il comparto scuola e per quello delle istituzioni di alta
formazione e specializzazione artistica e musicale trovano
applicazione le specifiche disposizioni di settore. "
Qualche idea?
@eurodisney
RispondiEliminaForse volevi dire II sessione 2008.
La I 2010 ci vorrà molto tempo
@ Antonio
RispondiEliminaTutto quanto e' scritto per essere interpretabile solo dagli azzeccagarbugli, altrimenti di cosa campano?
Tuttavia mi arrischio a dire che gli assegni di ricerca non sono dentro questo calderone, perche' (1) non sono citati (2) non possono essere sussunti sotto una delle descrizioni di tipologie "generali" fatte nel comma, in quanto costituiscono una tipologia a se' assolutamente irrelata ad altre.
Insomma sparo la mia e posso argomentarla come ex Ufficio Legislativo e Legale ADI...
@ tutti
RispondiEliminaSegnalo questo articolo-denuncia relativo ad un concorso bandito dal Politecnico di Milano
http://rstampa.pubblica.istruzione.it/utility/imgrs.asp?numart=S4UGA&numpag=1&tipcod=0&tipimm=1&defimm=0&tipnav=1
Dalla descrizione dei fatti si capisce che si tratta di un concorso per Ricercatore a TD.
Imperdibile, e altamente istruttivo, soprattutto nel contesto delle discussioni fatte sulla libberta' di comportamento versus regole da rispettare (in questo caso relativamente al bando, poi...).
Informativo e inquietante assieme.
@euroscience
RispondiEliminaIstruttivo davvero. Prima si danno una parvenza di pulizia e internazionalizzazione mettendolo su Inomics (adesso qualche ateneo li mette su Euraxess Jobs, probabilmente per motivi analoghi), poi quando si accorgono che rischiano di non riuscire ad "aggiustarlo" fanno la frittata all'italiana. Chissa' quante ne vedremo...
@ Arsen
RispondiEliminaE peraltro mi sorge il dubbio che possa anche essere un "mero" assegno di ricerca - sulla qual cosa comunque non cambia un unghia il merito della valutazione dei fatti...
Una domandina per voi esperti:
RispondiEliminaSe si vince un concorso della II2008 per un posto da ricercatore COFINANZIATO in un università sotto quota 90, va considerato il blocco del turn-over al 50%? Mi pare di aver capito che i posti cofinanziati sono svincolati dal blocco e quindi favoriti per le prese di servizio.
@ ciccio
RispondiEliminanon c'entra na mazza.
il blocco del turnover pesa a monte, ovvero determina quanti punti budget l'università può investire in reclutamento. In base a quel calcolo l'università ha deciso di bandire dei posti, ne consegue che i punti budget per quei posti li ha. d'altra parte potrebbe non poter assumere per altri problemi contabili, dipende dai casi.
in linea di massima vai tranquillo. i posti della II 08 dovrebbero andare a buon fine quasi tutti
@ euroscience
RispondiEliminadubito fosse un assegno, visti i 66 mila euro lordi. piuttosto ho spulciato il sito dei bandi RTD del Polimi senza riuscire a capire quale fosse. qualcuno l'ha trovato?
@ limite
RispondiEliminaC'e' scritto 66 mila lordi in 3 anni, puo' essere benissimo anche un assegno.
Ciccio ... ma hai un concorso truccato da vincere? :-)
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