giovedì 26 gennaio 2012

Oggi delegazione APRI incontra il Ministro Profumo


Siamo ormai ridotti come i nativi ai tempi della conquista americana: numerosi - se non maggioritari - ma sempre più tenuti segregati nella riserva del precariato stabile. Ma resistiamo, e lo facciamo a testa alta.

Oggi, presso la sede del MIUR a Roma, la delegazione di APRI, composta dal Presidente Lassie e altri colleghi venuti da altre parti d'Italia, incontrerà il Ministro dell'Istruzione e dell'Università e Ricerca, prof. Francesco Profumo.

Al Ministro avanzeremo le seguenti rivendicazioni:

1. un programma di reclutamento dei ricercatori TD su base nazionale, con uso di referees stranieri, sul modello Ramon Y Cajal spagnolo: una modalità più meritocratica di reclutamento già prevista nella prima versione del DDL Gelmini che in sede di conversione legislativa del DDL ci è stata scippata dalle solite lobbie accademico-parlamentari;

2. la soppressione degli attuali assegni di ricerca e l'istituzione di una nuova figura, più garantita contrattualmente, di ricercatore a progetto assunto con contratto a tempo determinato; al tempo stesso, l'obbligo per le università di bandire RTD di tipo a) e b) solo su fondi ordinari;

3. il ripristino del turn over al 100% per far fronte allo tsunami demografico che in questi anni si sta abbattendo sulle università italiane;

4. una più efficace vigilanza del MIUR e nel caso dell'ANVUR sulla correttezza dei bandi di concorso per RTD.

In giornata ci saranno aggiornamenti sull'esito dell'incontro.

18 commenti:

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  2. Meritocrazia nei concorsi, giel'avete chiesta?

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  3. Sissi', meritocrazia a badilate...

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  4. ma vi siete chiesti se i precari chiedono questo?

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  5. Io direi che APRI come Associazione ha il diritto di presentare le proprie posizioni al Ministro. Il problema di quanto l'associazione sia rappresentativa dei precari della ricerca, in questo contesto, non può porsi.

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  6. @ganjalf

    siamo ancora troppo impegnati a chiederci perché continuare a sopportarti qua sopra...

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  7. dice il corriere a proposito dell'uni nel decreto-semplificazione. ovviamente trattandosi di resoconto giornalistico non bisogna fidarsi, questi han dimostrato più volte di non sapere ciò che scrivono...

    FORMAZIONE
    Verranno azzerati i fondi alle università telematiche
    I ricercatori non più tutor Hanno sempre fatto discutere e negli ultimi anni si sono moltiplicate. Adesso per le università telematiche, che a distanza rilasciano lauree e pure dottorati, arriva un duro colpo. La bozza del decreto sulle semplificazioni (articolo 56 lettera e) stabilisce che vengono escluse «tutte le università telematiche dalla ripartizione di una quota dei contributi di cui alla legge sulle università non statali legalmente riconosciute». In particolare si tratta dei fondi per il merito, soldi che alle telematiche potevano arrivare grazie ad una norma introdotta dalla riforma Gelmini, ribattezzata «emendamento Cepu». Un’altra novità importante riguarda i ricercatori di tutte le università: ai ricercatori a tempo indeterminato non potranno più essere affidati «compito di tutorato e didattica integrativa». Dovranno fare ricerca, mentre fino ad oggi erano spesso utilizzati per alleggerire il carico di lavoro dei professori. Dopo le polemiche sui concorsi blitz, i bandi per i posti da ricercatore dovranno essere pubblicati in «Gazzetta Ufficiale».
    L. Sal.

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  8. Forse mi sono perso qualche passaggio, ma cosa c'è di così terribile negli assegni di ricerca? Nella figura del ricercatore "a progetto" non vedo significativi vantaggi, né rispetto ad un assegno di ricerca, né rispetto ad un contratto RTD.

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    1. Il primo motivo e' che il Rictd-a si sta proponendo come una replica, un clone dell'assegno: quindi, per evitare di prolungare a dismisura il precariato, meglio eliminare la forma contrattuale piu' debole.
      L'assegno di ricerca e' una tipologia di contratto molto simile ad un co.co.co.: quindi scarso costo per l'amministrazione, no previdenza (solo separata), nessuna tutela.
      Dal punto di vista professionale/scientifico trattandosi di contratti anche di pochi mesi, non permette una adeguata crescita.
      Inoltre, essendo a basso costo, e non venendo negato a nessuno, permette di aumentare a dismisura il precariato, di creare false speranze in chi lo prende.

      L'obiezione piu' forte all'eliminazione dell'assegno e': ma poi tanti ragazzi come fanno a campare? Allora tanto vale ristabilire le borse di studio, contratti a cottimo e magari ufficializzare il caporalato. Giocando al ribasso si perde sempre.

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    2. Comprendo le tue obiezioni, ma la durata degli assegni dovrebbe esser stata alzata ad almeno 1 anno (gli assegni ridicoli da 3 mesi non dovrebbero esistere più).

      Concordo sul fatto che giocare al ribasso non è positivo, ma nei "tempi morti" (nell'attesa, ad esempio di poter sostenere un concorso come RTD) uno l'affitto/mutuo lo deve pur sempre pagare, e restare N mesi senza stipendio rende l'università un affare per pochi fortunati. Sinceramente, considerando anche solo le lungaggini burocratiche nostrane, credo sia necessaria una forma di "ammortizzatore sociale" per le università, ma non ho idea di come possa esser realizzata.

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    3. il porblema e' che se costruisci un palazzo per poi abitare nel seminterrato, poi non ti sorprendere se il palazzo viene occupato completamente!
      La questione dei tempi morti dovrebbe essere risolta con una programmazione regolare e efficace.

      Comunque dopo il resoconto con Profumo mi semrba che il discorso assegni decada.

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  9. il fatto che tutti i contributi versati in gestione separata sono probabilmente stati gettati alle ortiche?

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  10. Ma "oogi" significa ieri (cioè la data del post), oppure oggi, venerdì?

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  11. ieri. Abbiate pazienza un po' e a breve avrete il resoconto.

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  12. Sono d'accordo con RicercatoreFreelance...che cosa c'è di terribile negli assegni (che sono figure contrattuali previste dalla legge)?
    Vi pare possibile che APRI è andata dal Ministro Profumo non per chiedere le Sue dimissioni da Presidente del CNR (come previsto dalla legge) ma per chiedere l'abolizione degli assegni? Com'è bello prendersela sempre con i più deboli........
    W l'ITAGLIA
    Assegnista perplesso

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  13. non si chiede di tagliare semplicemente gli assegni, si chiede di sostituirli con figure con maggiori tutele, diritti, contributi e stipendio congruo

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  14. 1) ma chi finanzierà i nuovi RTD? Non lo stato, ma i dipartimenti e i gruppi di ricerca che hanno "allevato" propri candidati...come è possibile che si ragioni ancora con l'ottica del concorso nazionale? O modello completamente statale o modello all'americana...l'attuale papocchio non può funzionare!
    2) sono stati gli assegni di ricerca a tenere in piedi le università italiane...non appena si esauriranno, chiuderemo baracca e burattini...
    3)turnover al 100%: concordo, ma non avverrà mai più...
    4) ripeto che non hanno più senso i concorsi nazionali...

    ciao

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  15. Grande Palmer!!!!
    Il tuo intervento è condivisibile al 100%...finalmente uno con i piedi ancorati al suolo....i voli pindarici li lasciamo ai filosofi.....
    Assegnista entusiasta

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