mercoledì 29 dicembre 2010

SI POSSONO ANCORA BANDIRE POSTI DA RICERCATORE A TEMPO INDETERMINATO?


Questa domanda se la pongono da giorni migliaia di interessati.
Una linea di pensiero, espressa ad esempio da esponenti di Rete29Aprile, sostiene che si potrà, fino all'adozione dei regolamenti di ateneo per la chiamata di prof associati ed ordinari. Gli argomenti a sostegno sono questi (fonte: lista discussione RU, autore P.Graglia)

Prima di tutto richiamo l'Art. 1, comma 7 della Legge 230/2005


"Per la copertura dei posti di ricercatore sono bandite fino al 30 settembre 2013 le procedure di cui alla legge 3 luglio 1998, n. 210. In tali procedure sono valutati come titoli preferenziali il dottorato di ricerca e le attività svolte in qualità di assegnisti e contrattisti ai sensi dell'articolo 51, comma 6, della legge 27 dicembre 1997, n. 449, di borsisti postdottorato ai sensi della legge 30 novembre 1989, n. 398, nonché di contrattisti ai sensi del comma 14 del presente articolo. L'assunzione di ricercatori a tempo indeterminato ai sensi del presente comma è subordinata ai medesimi limiti e procedure previsti dal comma 6 per la copertura dei posti di professore ordinario e associato."


La legge della Gelmini abroga espressamente solo i commi 8, 10, 11 e 14, dell'art. 1 della legge 4 novembre 2005, n. 230. Il 7, quindi, per esclusione, è ancora valido. Nulla viene detto circa l'abrogazione di parti della L. 210/1998.


Tuttavia, all'art. 29 della legge Gelmini si recita:
"1. Fermo restando quanto previsto dal comma 2 del presente articolo, a decorrere dalla data di entrata in vigore della presente legge, per la copertura dei posti di professore ordinario e associato, di ricercatore e di assegnista di ricerca, le universita` possono avviare esclusivamente le procedure previste dal presente titolo.
e il comma 2:
2. Le universita` continuano ad avvalersi delle disposizioni vigenti alla data di entrata in vigore della presente legge in materia di assunzione in servizio, fino alla adozione dei regolamenti di cui all’articolo 18, comma 1".


La cosa quindi è un poco intricata: il 2013 come data limite per le procedure di assunzione di ricercatori a TI resta valida (ex lege 230/2005) ma la procedura corrispondente diventerà invalida quando saranno adottati i regolamenti di cui all'art. 18 comma 1 che interessano le chiamate di professori associati e ordinari (e non viene indicata una data per l'adozione di tali regolamenti).
Le legge non ammette interpretazioni restrittive in questo caso perché resta sul vago (e inoltre, perché mai lasciare in vita il comma 7 dell'art.1 della L. 230/2005 se volevano eliminare sic et simpliciter la figura del RTI? Bastava eliminarlo, essendo la sua scomparsa del tutto superfluo se l'intenzione della Legge Gelmini fosse realmente quello di eliminare le ultime assunzioni di RTI).

39 commenti:

  1. ottimo post France..

    questa cosa sta diventando un "giallo", sarebbe il caso se ci fosse un chiarimento ufficiale dal MIUR.

    non c'è niente di più dannoso per i precari che l'incertezza normativa

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  2. Ormai è troppo tardi. Se il presidente Napolitano firma niente posti per almeno 6 mesi. Noi dovevamo bandire un assegno di ricerca già finanziato verso febbraio (già approvato da dipartimento e facoltà) e ora che succede... un precario in più a spasso...(?). Forse in questa situazione non ci siamo solo noi ma molti altri e le vittime sono solo i precari.

    Buona fortuna a tutti...

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  3. Per me è inutile arrampicarsi sugli specchi:
    il comma 7 della 230 rimane in piedi perché altrimenti non sarebbe possibile portare a temine le procedure già iniziate e che sono previste dal 29 comma 2 della riforma.
    Il 29 comma 1 abroga tacitamente (non c'è nulla di strano in questo, non è necessario abrogare sempre in forma esplicita anche se sarebbe preferibile) tutte le previgenti forme di contratto e relative procedure (quell'esclusivamente non è chiaro?). Il comma 2 è semplicemente necessario per salvaguardare le procedure già iniziate e chiamare gli idonei e vincitori di concorso.
    A mio avviso non c'è nessun nesso con il regolamento dell'art. 18 che vale esclusivamente per i professori. Piuttosto direi che il giorno dopo l'entrata in vigore della riforma, in assenza dei regolamenti, si potranno bandire solo assegni e rtd A)...per il resto credo sia necessario (o quantomeno opportuno) aspettare i regolamenti...

    Inoltre una nota di realpolitik: se davvero fosse possibile fare bandi RTI fino al 2013 la riforma su questo punto sarebbe praticamente cancellata, 3 anni di bandi sono un'eternità...ah e poi ci pensate ai direttori amministrativi che si stanno già fregando le mani perché potranno fare concorsi a costi ridottissimi (3 anni di stipendio e poi via invece che a vita)..vi pare che si ritorna indietro adesso?
    Beninteso la situazione non piace per niente neanche a me ma senza nuovi interventi normativi io credo sia una interpretazione del tutto implausibile.... per me in molti (compresi tanti professori e ricercatori) non hanno letto la legge e parlano a vanvera....

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  4. @Untenured
    Niente di che, ho solo copiato quel che gira in rete. Ma è davvero bene che se ne parli perchè qui las ituazione degenera.
    Sulla lista CPU (ex-RNRP) girano molte ipotesi che a mio avviso sono molto pericolose. Per esempio, sul prosieguo della lotta c'è chi suggerisce di continuare a dar battaglia perché le Uni non emanino i regolamenti per le chiamate e il MIUR non emani i decreti attuativi, in modo da bloccare la legge. MI chiedo come questo possa aiutare i precari che, a differenza dei RTI, nel blocco totale che si verrebbe a creare non avranno letteralmente di che vivere...

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  5. Ah, tra l'altro, lo dicevo io che faceva troppo freddo...
    http://roma.repubblica.it/cronaca/2010/12/28/news/architettura_gi_dal_tetto_ma_stop_alla_didattica-10650982/?ref=HREC2-4

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  6. bravo France ma mi sento di sottoscrivere quanto detto da Alembico

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  7. graglia fa confusione.

    resta possibile effettuare le prese di servizio, e naturalmente è possibile svolgere i concorsi già partiti, ma sarà impossibile bandire nuovi concorsi dall'entrata in vigore della legge

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  8. quello che ha portato a tutto questo sono stati i concorsi truccati e vinti a tavolino dagli interni anche se dotati di pochissimi titoli. Sono stata a molti concorsi in cui persone senza pubblicazioni e con quasi nessun titolo vincevano in modo spudorato il posto, quando il membro interno era proprio il professore che con loro collaborava da diversi anni.

    chi non conosce o non crede a questa realtà è un illuso. sono favorevole alla riforma perché spero che diminuiranno queste situazioni ed aumenterà l'attenzione nei confronti dei concorsi.

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  9. caro anonimo...
    purtroppo con la riforma non avranno piu' il problema di fare i concorsi...
    RTa+RTb con concorso interno e via associato ... chiaramento solo per quelli che gia' vincevano prima

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  10. credo che per fare gli associati ci vada il concorso nazionale, da quanto ho sentito. ed un concorso nazionale avrà + visibilità rispetto ad uno locale...speriamo quindi in meno schifezze.

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  11. Nessun concorso nazionale.

    Fase 1: concorso locale per RTDb. Avete presente i concorsi per RTD Moratti?

    Fase 2: abilitazione nazionale a numero aperto, senza nessun incentivo per i commissari a fissare un'asticella alta. Avete presente i criteri CUN?

    Fase 3: chiamata diretta degli abilitati a PA. E come si fa a rifiutare la chiamata ad un collega abilitato?

    Le fasi 2 e 3 valgono anche per i RTI.

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  12. A tema una domanda/conferma banale per i giuristi:
    le (inutili e poco incisive) norme antiparentopoli valgono solo per le figure presenti nel DDL e non, ahinoi, per i RTI dell'ultima tornata Mussi, giusto?

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  13. La ministra aveva detto che avrebbe presentato in CDM in questa settimana compresa fra Natale e Capodanno il decreto attuativo (già da tempo pronto, aveva precisato) che farebbe partire la prima tornata di abilitazione nazionale ad associato e a ordinario. Si sta rivelando puntualmente falso. O forse è tutto fermo perché non ha ancora firmato Napolitano?

    A proposito di abilitazioni nazionali, la legge stabilisce che si assegnano una volta all'anno da parte di commissioni ciascuna delle quali resta in carica identica per due anni consecutivi. Mettiamo che inopinatamente la cadenza venga rispettata; ne consegue che ci sarebbe una tornata nell'11, una nel 12, una nel 13 e una nel 14, e una stessa commissione assegnerebbe le abilitazioni nell'11 e nel 12, e una completamente nuova le assegnerebbe sia nel 13 che nel 14.
    La legge stabilisce anche (riporto testualmente) "la preclusione, in caso di mancato conseguimento dell’abilitazione, a partecipare alle procedure indette nel biennio successivo per l’attribuzione della stessa o per l’attribuzione dell’abilitazione alla funzione superiore".
    Mi domando: significa che uno che fallisce nell'11 può riprovarci nel 12, e ovviamente se fallisce di nuovo non può riprovarci con la nuova commissione che copre il biennio successivo 13-14, oppure che uno che fallisce nell'11 non può riprovarci già nel 12 e ovviamente nel 13 e può ritentare solo nel 14?

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  14. la seconda che hai detto. se perdi salti due giri, sembra il gioco dell'oca...

    cmq non basta un decreto per far partire le abilitazioni.
    ci vuole anche la riorganizzazione degli ssd (altro decreto)

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  15. @ insorgere

    Secondo me, ammesso che ci voglia un altro decreto per la questione dei SSD, è praticamente già pronto perché il MIUR si atterrà totalmente al riordino proposto dopo mesi di lavoro dal CUN nel Parere generale 4 novembre 2009 n. 7 che trovi nella sezione "Pareri e mozioni" del sito del CUN. Non a caso è un riordino che porta (se ho contato bene) a 192 i SSD (adesso sono circa 370): non scrivono tutti da sempre che la riforma li dimezzerà?
    E allo stesso modo i criteri "rigorosi" sulla base dei quali la commissione nazionale dovrà assegnare o negare l'abilitazione da associato e da ordinario sono già pronti, perché secondo me il MIUR farà copia e incolla del documento del CUN del 28 gennaio 2009 intitolato Indicatori di attività scientifica e di ricerca, che trovi nella sezione "Documenti di lavoro" del sito del CUN

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  16. @ insorgere
    può darsi. ma sarebbe strano, perché di solito il miur non si limita a fare il passacarte del cun...

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  17. in ogni caso, anche se le abilitazioni partissero domani non cambierebbe molto. perché mancherebbe il decreto sulle chiamate e la rifomra degli statuti degli atenei

    sopratutto l'ultimo punto porterà via parecchio tempo, anche se non ovunque allo stesso modo

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  18. Molti dimenticano (forse persino la Gelmini stessa) che il decreto del Ministro sull'abilitazione nazionale non è un decreto semplice-semplice, ma un "regolamento" ... insomma va mandato al vaglio del Consiglio di Stato e della Corte dei Conti.
    Insomma, anche se fosse davvero pronto "tra Natale e Capodanno" - come avrebbe detto la Gelmini - non potrebbe essere operativo se non tra diversi mesi.

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  19. come sempre l'ottimo mino ci ricorda qual'è la vera natura dei processi in corso.
    è un peccato - per noi - che tu sia passato al lato oscuro della forza ;)

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  20. >>> Fase 3: chiamata diretta degli abilitati a PA. E come si fa a rifiutare la chiamata ad un collega abilitato?

    perche' non hai mai conosciuto persone a cui hanno fatto scadere l'idoneita'?
    figuriamoci. si puo' fare di tutto, basta volerlo e avere il potere di farlo.

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  21. @ tutti gli anonimi

    datevi un nick, è solo per agevolare il dialogo e non costa tanta fatica.

    @ ultimo anonimo

    idoneità ne sono state fatte scadere pochine, tant'è che si è consumata una promozione di massa a partire dalla fine degli anni novanta.

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  22. una domanda per voi esperti,

    in concorso si puo' far valere la piu' giovane eta' del candidato?

    o lo si puo' fare solo a parita' di titoli?

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  23. Milleproroghe in gazzetta

    http://www.gazzettaufficiale.it/guridb/dispatcher?service=1&datagu=2010-12-29&task=dettaglio&numgu=303&redaz=010G0251&tmstp=1293698100114

    Daniel8

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  24. @ insorgere

    certo, quando da quando (98) le idoneita' sono state assegnate su base locale.

    ma se le idoneita' nazionali daranno il titolo anche a chi se lo merita, e non solo a chi i singoli dipartimenti vogliono darlo, ecco che ci saranno un sacco di idoneati di cui i dipartimenti non vorranno sapere, che saranno lasciati in attesa fino a fargli scadere l'idoneita'...

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  25. @ ultimo anonimo
    datti un nick!

    con l'abilitazione a lista aperta prevista dal ddl ci saranno millanta abilitati per pochi posti e i non raccomandati resteranno a spasso. su questo non ci piove

    @ duezeronove
    non credo ci siano precedenti.

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  26. @ insorgere

    ma a termine di legge si puo' o non si puo'?
    mi riferisco ai concorsi ultimo tipo, non hai futuri.

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  27. @duezeronove

    riguardati il decreto sui criteri di valutazione.
    cmq la parità di titoli, come tu la chiami, in un sistema senza punteggi e con giudizi dati tramite l'accorta selezione degli aggettivi, mi pare impossibile

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  28. @ insorgere

    quindi basta una disparita' di titoli che il posto dovrebbe andare comunque al piu' titolato a prescindere dall'eta'?

    il concorso e' per titoli al momento no?
    colloquio solo per illustrare i titoli se non ricordo male

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  29. questo in teoria, in realtà nel 95% dei casi il posto va al candidato interno, chiunque sia

    sid

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  30. @ duezeronove

    il concorso è per titoli e pubblicazioni. il colloquio in teoria non è oggetto di valutazione. cmq è tutta una farsa, salvo rari casi

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  31. @ sid

    E' la sacrosanta verità. Il mutamento della composizione delle commissioni e l'abolizione di tutte e tre le prove di concorso introdotti dalla legge 9 gennaio 2009 sono stati tranquillissimamente aggirati dai vari, innumerevoli ordinari "di casa". E' un ambiente irrecuperabile e insalvabile, confitto da tempo immemorabile così profondamente nella disonestà, nel raggiro e nella corruzione che su di esso inciderebbero forse solo trapianti cerebrali, non certo una qualsiasi legge

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  32. ah, ecco, allora vedo che sono in buona compagnia...

    giusto per arricchire il mio palmares ne ho fatti quattro del nuovo tipo dopo una marea del vecchio tipo, ed ho visto succedere cose e letto verbali ancora piu' scandalosi del vecchio tipo...

    concordo che non c'e' legge o riforma che possa sanare questo ambiente. mi viene anche da pensare che non denunciare questa gente ci rende complici di questo scempio.

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  33. Napo ha firmato:

    http://www3.lastampa.it/politica/sezioni/articolo/lstp/381905/

    Buon 2011 a tutt*.

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  34. NAPOLITANO HA PROMULGATO IL DDL.

    ORA ATTENDIAMO USCITA IN G.U. E I SUCCESSIVI 15 GIORNI DI VACATIO, POI IL TESTO ENTRERA' IN VIGORE A TUTTI GLI EFFETTI.


    riporto di seguito i rilievi critici, tutti tecnico-formali, sollevati dal Presidende della Repubblica

    "Il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, ha oggi promulgato la legge recante "Norme in materia di organizzazione delle università, di personale accademico e reclutamento, nonchè delega al Governo per incentivare la qualità e l'efficienza del sistema universitario". Il Capo dello Stato - si legge in una nota diffusa dal Quirinale- ha contestualmente indirizzato la seguente lettera al Presidente del Consiglio dei Ministri:
    Promulgo la legge, ai sensi dell'art. 87 della Costituzione, non avendo ravvisato nel testo motivi evidenti e gravi per chiedere una nuova deliberazione alle Camere, correttiva della legge approvata a conclusione di un lungo e faticoso iter parlamentare.
    L'attuazione della legge è del resto demandata a un elevato numero di provvedimenti, a mezzo di delega legislativa, di regolamenti governativi e di decreti ministeriali; quel che sta per avviarsi è dunque un processo di riforma, nel corso del quale saranno concretamente definiti gli indirizzi indicati nel testo legislativo e potranno essere anche affrontate talune criticità, riscontrabili in particolare negli articoli 4, 23 e 26.

    Per quel che riguarda l'articolo 6, concernente il titolo di professore aggregato - pur non lasciando la norma, da un punto di vista sostanziale, spazio a dubbi interpretativi della reale volontà del legislatore - si attende che ai fini di un auspicabile migliore coordinamento formale, il governo adempia senza indugio all'impegno assunto dal Ministro Gelmini nella seduta del 21 dicembre in Senato, eventualmente attraverso la soppressione del comma 5 dell'articolo. Per quanto concerne l'art. 4 relativo alla concessione di borse di studio agli studenti, appare non pienamente coerente con il criterio del merito nella parte in cui prevede una riserva basata anche sul criterio dell'appartenenza territoriale. Inoltre l'art. 23, nel disciplinare i contratti per attività di insegnamento, appare di dubbia ragionevolezza nella parte in cui aggiunge una limitazione oggettiva riferita al reddito ai requisiti soggettivi di carattere scientifico e professionale. Infine è opportuno che l'art. 26, nel prevedere l'interpretazione autentica dell'art. 1, comma 1, del decreto legge n. 2 del 2004 sia formulato in termini non equivoci e corrispondenti al consolidato indirizzo giurisprudenziale della Corte Costituzionale.

    Al di là del possibile superamento - nel corso del processo di attuazione della legge - delle criticità relative agli articoli menzionati, resta importante l'iniziativa che spetta al governo in esecuzione degli ordini del giorno Valditara e altri G 28.100, Rusconi ed altri G24.301, accolti nella seduta del 21 dicembre in Senato, contenenti precise indicazioni anche integrative - sul piano dei contenuti e delle risorse - delle scelte compiute con la legge successivamente approvata dall'Assemblea. Auspico infine che su tutti gli impegni assunti con l'accoglimento degli ordini del giorno e sugli sviluppi della complessa fase attuativa del provvedimento, il governo ricerchi un costruttivo confronto con tutte le parti interessate".

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  35. Almeno abbiamo avuto un potente punto d'appoggio per i ricorsi alla Corte Costituzionale.
    Questa riforma deve fare la fine della legge 40.

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  36. vedremo.
    intanto ho aperto un nuovo post

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