La maggioranza sta imponendo al paese la sua riforma e ha impresso un'accelerazione alla discussione parlamentare del D.D.L. Gelmini al Senato. E' chiaro a tutti, ormai, che il provvedimento sarà rapidamente approvato nelle forme in cui è uscito dalla Camera dei Deputati. Ciò perché, al di là degli slogan, il Ministro e la sua maggioranza sono assolutamente refrattari al confronto con le parti in causa.
Nonostante le critiche di molti rettori - la CRUI si è spaccata -; nonostante le osservazioni di merito sollevate dalle associazioni dei docenti, dei ricercatori, dei precari e degli studenti, oltre che dalle sigle sindacali tutte; nonostante tutti gli sforzi compiuti, gli appelli, le petizioni, gli articoli, le manifestazioni nelle strade e sui tetti; nonostante tutto, quel che resta della maggioranza politica vuole imporre il suo scellerato disegno di riforma.
Noi dell'APRI abbiamo provato a trattare e a discutere fino all'ultimo. Riformisti per sentimento e per convinzione profonda, abbiamo fatto di tutto per trovare canali di comunicazione. Eravamo e restiamo convinti che il sistema universitario italiano necessiti di rapide e importanti riforme. Tuttavia, pur essendo assai critici dello status quo, non possiamo accogliere questa riforma. L'idea che una riforma, qualunque riforma, sia meglio dello status quo rappresenta solo un esercizio retorico che va rigettato senza esitazione.
Questa riforma è insoddisfacente per tante, troppe ragioni. Innanzitutto perché, nonostante le vuote parole ribadite in ogni occasione dal Ministro Gelmini, non vi è alcun provvedimento che garantisca davvero il merito o che consenta un sano e positivo ricambio generazionale. Che ne è stato, per esempio, del pensionamento a 65, sul modello dei maggiori paesi europei?
E che ne é stato della tanto celebrata valutazione? Che ne é dell'ANVUR?
Inoltre, il DDL - pur tentando di introdurre in Italia il positivo modello del tenure track - lo fa in modo pasticciato ed inefficace. Non vi è alcuna garanzia che le università possano avere le risorse e l'interesse a bandire un numero significativo di concorsi per ricercatori a tempo determinato con tenure track. Questo perché quella figura è costosa e impegnativa, mentre le esigenze di didattica e di ricerca possono essere coperte con altri contratti meno onerosi per gli atenei. Come APRI avevamo chiesto che, per garantire il ricambio generazionale, si introducessero norme che obbligassero gli atenei a bandire figure con tenure track in numero congruo, rispecchiando del resto la normativa attualmente in vigore che costringe a destinare il 60% delle risorse provenienti dal turnover per la figura del ricercatore a tempo indeterminato. Governo e maggioranza hanno respinto le nostre richieste su questo punto essenziale, dimostrando di non avere alcun interesse per il futuro dei precari.
Vi sono poi mille altre ragioni tecniche per criticare questo provvedimento. A partire dal fatto che si tratta di uno sforzo volto a normare e a sottoporre al controllo centrale ogni aspetto della vita universitaria. Questo produrrà, come unico effetto certo, una sostanziale paralisi del sistema per lungo tempo, in attesa della radicale revisione degli statuti e dei regolamenti interni di ogni ateneo. Alla faccia dell'autonomia...
Vorremmo poter sperare in un momento di resipiscenza della maggioranza, vorremmo che fosse possibile confrontarsi davvero e serenamente sui contenuti. Ma non ci facciamo illusioni.
Non se ne facciano però neanche il Governo ed i partiti della maggioranza. La protesta non cesserà con l'approvazione del provvedimento. Non si possono soffocare le legittime aspirazioni, i sogni e le ambizioni di una generazione - ormai forse due - senza che montino una sana indignazione, una giusta rabbia, una sacrosanta determinazione a lottare per difendere i diritti troppo a lungo negati.
Non ci resta altro da fare che gridare il nostro deciso NO! a questo pastrocchio burocratico e dare la nostra piena e attiva solidarietà ai fratelli e alle sorelle che lottano e lotteranno ancora, per far sentire la voce di chi - studente, precario o ricercatore - l'Università la vive dal di dentro.
NELLE AULE, SUI TETTI, NELLE PIAZZE: NON CI STANCHEREMO DI GRIDARE IL NOSTRO SDEGNO E DI PORTARE AVANTI LA NOSTRA LOTTA.
NO AL DDL!
SI ALLA PROTESTA!
Finalmente...
RispondiEliminafinalmente cosa?
RispondiEliminaMa non è vero che c'e' qualche quota, ancora?
RispondiElimina@ renzino
RispondiEliminaci sono quote, ma non per rtd
26 Novembre
RispondiElimina"...l'APRI chiede con forza che il DDL venga immediatamente RITIRATO, che il Ministro Gelmini si assuma le responsabilità del fallimento dimettendosi..."
6 Dicembre
"L’APRI (Associazione dei Precari della Ricerca Italiani) esprime apprezzamento per il miglioramento del testo del d.d.l. di riforma dell’Università alla Camera dei Deputati."
20 Dicembre
"Non ci resta altro da fare che gridare il nostro deciso NO! a questo pastrocchio burocratico e dare la nostra piena e attiva solidarietà ai fratelli e alle sorelle che lottano e lotteranno ancora, per far sentire la voce di chi - studente, precario o ricercatore - l'Università la vive dal di dentro. "
Che aggiungere...la coerenza non si fa viva spesso dalle vostre parti vero?
@ precario in piazza
RispondiEliminaciti, per la prima e per l'ultima dichiarazione, le ultime frasi dei comunicati. per la seconda citi le prime.
se tu - per correttezza - avessi fatto la fatica di leggere fino in fondo il secondo comunicato, quello del 6 dicembre, avresti visto che affermavamo il nostro esplicito dissenso nei confronti del ddl.
il 6 dicembre abbiamo apprezzato alcuni, timidi ma significativi, segnali di miglioramento. tuttavia non abbiamo detto di apprezzare il ddl in toto. anzi, chiudevamo il comunicato dichiarando la nostra insoddisfazione per le stesse ragioni riportate qui ora.
too late gyus...
RispondiEliminatoo late for what?
RispondiEliminafinché è stato possibile abbiamo provato a dialogare per migliorare il testo. ora che la maggioranza lo ha blindato, rifiutando ogni forma di dialogo, non ci resta che prenderne atto.
che so 'ste quote? in che linguaggio massonico parlate?
RispondiElimina@Salvo
RispondiElimina(sono l'Anonimo delle 19:35, quello che aveva fatto la domanda sul tetto al numero di pubblicazioni da presentare ai concorsi),
grazie della precisazione, messa in questi termini sono sostanzialmente d'accordo, ma a due condizioni:
1)Tu dici "nei settori dove ha senso". Appunto! Il problema si pone proprio nei settori dove non ha senso, che sono la maggior parte di quelli umanistici. E' vero che anche lì un minimo di parametri si possono tenere presenti: les Annales, o una rivista internazionale peer-reviewed, danno senz'altro più garanzie degli annali di canicattì, ma ad esempio, pubblicazioni in italiano (o in lingue minoritarie) possono essere altrettanto autorevoli di pubblicazioni in inglese, in certi ambiti, e in certi casi. Etc.
2) Bisognerebbe sempre proporre l'intero pacchetto di regole che tu menzioni quando ci si oppone al tetto di pubblicazioni. ALtrimenti, finché si resta nel generico (e quindi, di fatti, nell'ambito delle attuali modalità concorsuali), meglio un concorso con le 3 migliori pubblicazioni di ogni candidato che una mera contabilità comparata. La poesia non si misura con la pertica persiana, diceva la buonanima di Callimaco. E nemmeno il valore scientifico, aggiungo io.
@ siberia
RispondiEliminaquote, ovvero percentuali di risorse da destinare agli ingressi in accademia vs promozioni
la normativa attuale prevede queste quote: 60% RTI, 10%PO, 20% tra PA e tecnici.
dunque, considerando le quote attuali ma anche il nuovo impianto del sistema previsto nel ddl, avevamo chiesto che si stabilisse nel testo del ddl che il 40% delle risorse utilizzabili per il turnover venisse destinato a RTD di tipo B. la richiesta, formulata nelle trattative dell'ultim'ora quando il testo era in discussione alla camera dei deputati, è stata respinta per ragioni 'tecniche'. in realtà non hanno avuto la forza di imporre agli atenei una norma che gli imponesse di operare per il ricambio generazione
@ siberia, segue...
RispondiEliminac'ho detto il ddl contiene altre quote per quanto riguarda le promozioni di interni (cioè passaggi di carriera all'interno della stessa struttura) vs chiamate di esterni
tuttavia queste quote non garantiscono affatto i precari, poiché è evidente che i posti per esterni andranno a RTI di altri atenei (non è difficile prevedere politiche di scambio)
insorgere hai bimbi piccoli che non dormono? nel caso sei giustificato.
RispondiElimina@ ilbrini
RispondiEliminaho bimbi, anche se non piccolissimi.
giustificato per cosa?
ok sei giustificato... era per:
RispondiElimina"un'esempio concreto" (poi sgamato)
"c'ho detto" (cazzo!!!)
poi scusami, ma non riesco a star serio sul crescendo epico-cgilessco finale... è colpa mia, continuo a ripetere il pezzo con "fratelli e sorelle" con la voce di Wojtyla :D
(eddai che si scherza :P :P )
hai ragione
RispondiEliminae che ne dite del fijo de frati, appena nominato oridnario a 16 anni?
RispondiElimina--ok, vabbe', off-thread...--
universitalibera.blogspot
volevo sapere se la normativa attuale che prevede le quote: 60% RTI, 10%PO, 20% tra PA e tecnici,verranno mantenute nel DDL; infatti questo significherebbe che non ci saranno abbastanza posti di PA (20%) per posti da RTD(a+b) con abilitazione (60%);
RispondiEliminamolti futuri RTD con abilitazione di PA probabilmente non potranno essere assunti come PA: 60% pssti RTD(a+b) con abilitazione < 20% posti PA
Giacomo Frati ha 36 anni, non 16.
RispondiElimina@ insorgere
a volte hai delle opinioni che non condividi
Nel carrozzone gelmini le quote diventano 50%, 30%, 20%
RispondiEliminaAnch'io ho chiesto udienza alla Gelmini, ma quei cattivacci non mi hanno ascoltato (strano, non credevo). E allora ho detto loro che adesso un pochino mi arrabbierò e dirò no al DDL (però a bassa voce).
RispondiEliminaAPRI vi siete fatti prendere per il naso per tanti di quei mesi...
Non so se questo video http://www.youtube.com/watch?v=ePXqpu29HCA girato sul tetto di Architettura a Roma può essere utile a promuovere la vostra protesta: è il mio contributo in qualità di filmmaker, fatene l'uso che ritenete più opportuno. C'è tanto bisogno di resistere e di far capire che spesso non chiediamo altro che ciò che ci è dovuto! Grazie
RispondiEliminaTommaso Valente
http://tommasovalente.wordpress.com/2010/12/08/da-roma-a-dublino/
@ anonimo e albert sulle quote
RispondiEliminaa me non risulta che con il ddl ci siano quote specificamente destinate agli RTD (sia a che b).
@ tommasovalente
grazie
@ france
io sono vasto, contengo moltitudini
Cari amici,
RispondiEliminaio credo che la polemica di precario in piazza non colga nel sengo. Cita 3 comunicati, pretendendo che siano in contraddizione, mentre il dato oggettivo è che, nelle loro conclusioni, tutti e tre i comunicati esprimono CONTRARIETA' al ddl, e ne chiedo il ritiro.
Allora la contraddizione dov'è?
E' - come io ho chiarito sin dall'inizio - in una frase del secondo comunicato, quello "dell'Immacolata", secondo la quale il sistema di reclutametno previsto dal ddl, dopo il suo passaggio alla Camera (in cui, invece, nessuna modifica in tale direzione è stata apportata!) viene pienamente incontro alle storiche richieste APRI per un reclutamento trasparente.
La cosa "bella" è che poi il comunicato si conclude comunque con la CONTRARIETA' al ddl. Quindi l'incoerenza è tutta interna al secondo comunicato, anche perchè la trasparenza del reclutamento della figura di ingresso in ruolo (insomma: la possibilità che vinca un candidato esterno più meritevole) non è un dettaglio, ma è la bandiera dell'APRI.
Io ho chiesto, in APRI, una votazione semplice-semplice:
Il sistema di reclutamento degli RTD previsto nel ddl viene pienamente incontro alle storiche richieste dell'APRI sulla trasparenza del reclutamento?
Se la risposta della maggioranza dovesse essere positiva dovremmo rimangiarci - QUANTOMENO - le conclusioni di tutti e 3 i comunicati, se la maggioranza dovesse rispondere di no, dovremmo rimangiarci solo quella frase.
Ma non credo che si darà seguito alla mia richiesta.
Tom
...ciò non toglie, beninteso, che l'APRI continuerà a cercare di salvare il salvabile, e che porterà avanti la sua battaglia sui decreti attuativi. Questo vuol dire farsi prendere per il naso? Non capisco perchè: nessuno si è mai illuso che avebbero abbracciato tutte le nostre proposte, ma abbiamo sempre pensato che anche riuscire a farne passare una sarebbe stata una cosa positiva.
RispondiEliminaChiarisco inoltre, visto quanto ci è stato contestato in altra sede, che questo non muta affatto la preferenza dell'APRI per una figura di ingresso in ruolo TD con tenure track, invece che TI. Non è questo il problema del ddl.
Le cose gravi sono, piuttosto, che il ddl:
1. non prevede (né tramite una formula concorsuale innovativa, né, tantomeno, tramite una forma di responsabilizzazione SERIA, ex post, dei chiamanti, dei Dipartimenti e dei chimati) la possbilità che TD con tenure track ci diventi un candidato esterno (più) meritevole;
2. prevede una figura di TD senza tenure track (RTDA) che, come dissi alla Camera, ha il marchio di Caino, ed è destinata ad uccidere suo fratello, l'RTDB;
3. Il cursus previsto è, nella pratica, di 20 di "precariato", a vario titolo, prima di poter diventare TI (e questa è forse la cosa più triste).
Tom
..intendevo, ovviamente, di 20 anni!
RispondiEliminaTom
Ma ancora non ho capito perche' le Universita' dovrebbero attivare degli RTDa se poi per fare un RTDb (che e' il vero tenure-trash) basta aver fatto anche 3 anni di assegni, o borse.
RispondiElimina@renzino, eppure non è difficile: perchè l'RTDB ha la tenure track (vera: richiesta ed ottenuta da noi al passaggio al Senato). Ciò significa che, per mettere a concorso un posto da RTDB, sin da subito, devi mettere le risorse necessarie per la futura (eventuale) chiamata da associato. Mentre l'RTDA è un normale precario, se pur con uno stipendio "serio". Tuttavia, per far partire i corsi di laurea - che è il loro unico problema - basta l'RTDA.
RispondiEliminaQuindi è come se uno dovesse scegliere tra due automobili uguali sotto ogni punto di vista, solo che la seconda costa 4 volte la prima. Secondo te quale sceglie?
Per tacere del fatto che il "bonus post-doc" vale solo all'inizio, e poi i 3 anni di RTDA saranno obbligatori.
Ma sai qual è il vero rischio?
E' che, se Tizio, RTDA, non è sponsorizzato, il suo Dipartimento,quando gli finirà il contratto, invece di mettere a concorso un RTDB, metterà a concorso un nuovo RTDA (per quello che faceva l'assegnista mentre Tizio faceva l'RTDA). E Tizio, a 40 anni, si butterà dal tetto.
Tom
@ Bombadillo
RispondiEliminaSto dicendo appunto che, visto che per fare Associati col metodo del tenure-trash bastera' aver fatto i 3 anni del RTDb (e non il percorso originario del 3RTDa + 3 RTDb), le Universita' si porranno solo il problema di bandire l'RTDb.
..insomma, è un po' come succede in alcuni studi legali, un cui c'è un avvocato (o una famiglia) "proprietario/titolare" dello studio, che poi prende come "impiegato" il neo-avvocato, che ha fatto la pratica nel suo studio, il quale, all'inizio - anche perchè è giovane -, si accontenta di poco. Tuttavia, man mano il giovane avvocato cresce, e crescono anche le sue esigenze (famiglia, figli, etc.). A questo punto, all'avvocato "dominante" conviene "litigare" con il collega, ormai ex giovane, cacciarlo dallo studio, e "impiegare" il suo nuovo praticante appena diventato avvocato, che si accontenta di poco, è più fresco e motivato, ed è disposto ad immensi sacrifici, perchè, nella sua ingenuità, spera che, se lavora tantissimo, prima o poi, il dominus lo associerà.
RispondiEliminaBeniteso: ciò può anche accadere in un caso su cento, ma il rischio non vale la pena di essere corso.
IO MI SENTO DI SCONSIGLIARE A TUTTI I GIOVANI LAUREATI PRIVI DI UNA FORTE SPONSORIZZAZIONE DI PROVARE LA CARRIERA UNIVERSITARIA. ATTENZIONE: PUO' ESSERE UNA TRAPPOLA MORTALE!
Tom
@ renzino
RispondiEliminami pare ti sfuggano parecchie cose
1. i tre anni di assegno o post-doc per accesso a rtb contano solo ora (cioè per assegni e post-doc avuti prima del ddl e MAI dopo). ergo per tutti coloro che ora non hanno già i tre anni saranno necessari gli RTDA
2. gli rtda costano meno degli rtdb
3. gli rtdb richiedono accantonamento risorse per associatura dopo tre anni
4. sia A che B contano per i requisiti minimi sulla docenza
spero ora sia chiaro perché riteniamo che ci saranno alcuni A e pochissimi B
renzino
RispondiEliminaparti dall'ipotesi che le università vogliano bandire posti da associato. In questo caso potrebbero bandire direttamente RTDb.
Tuttavia potrebbero anche decidere di diminuire il contingente di professori (lo stesso potere, suddiviso tra meno persone, significa piu' potere per ciascuno. E si rispar,ia pure) In questo caso bandirebbero soprattutto RTDa, e qualche chiamata direttamente ad associato per i raccomandati.
FINALMENTE UN MESSAGGIO COME SI DEVE A TUTTI! FINALMENTE SCHIERATI COME SI DEVE! NO AL DDL GELMINI! SENZA PIU' 'TRATTARE'! (noi si propone e loro lo si ignora!)
RispondiEliminaMa voi partite dall'ipotesi che le Universita' non vogliano fare Associati. Perche'?
RispondiEliminaIl Barone vorra' sempre qualcuno che gli scriva gli articoli, e se non puo' piu' tenersi la gente promettendo posti da ricercatore a TI, dovra' promettere posti da Associato, ergo dovra' cominciare a far bandire RTDb.
Voi dite: ma con gli RTDa non c'e' nessun impegno, intanto, e per quella via si faranno altre manovalanze.
E io dico: ma per quello ci sono gli assegni.
Per questo ne ho concluso che ci saranno solo pochi RTDa, quelli reputati necessari a coltivare veramente qualcuno.
E io
Dice la Gelmini che il decreto attuativo per il reclutamento e' gia' pronto e verra' varato dal primo Consiglio dei Ministri dopo il ddl.
RispondiElimina@ renzino
RispondiElimina"e io"... finisce così il tuo pensiero????
cmq non mi hai convinto. questo sistema consente ai baronzzi di avere un ampio parco precari . vedrai che ne approfitteranno
@tutti
RispondiEliminama dove sta scritto nel ddl che non si possono chiamare i parenti fino al quarto grado?
grazie
Quello che intendo dire è che per i prossimi 10 anni non ci saranno posti da RTDb. Nel lungo periodo chissà...
RispondiEliminaIl barone adesso concede assegni (il limite di 8 anni precedente non si cumula) di 4 anni, promettendo un RTDa al termine dell'assegno. Tra 4/5 anni concede un RTDa, di 5 anni promettendo un RTDb. Dopo altri 5/6 anni forse concede un RTDb, ma ormai siamo al 2020.
Dimenticavo: nel 2020 il barone è in pensione, e il posto RTDb svanisce.
RispondiEliminaLe quote servirebbero a costringere le università a bandire RTDb ADESSO.
I posti da PA sono già prenotati. Ci sono i RTI da sistemare.
RispondiEliminaE non hanno completamente torto
@Renzino, forse stanto in Europa non ti sei accorto che qui in Italia i docenti stanno tutti "impazzendo" per far partire i corsi di laurea, e per farli partire ci vogliono gli RTDA, non gli assegnisti.
RispondiEliminaTom
@ andrea
RispondiEliminaragionamento perfetto
è per quello che abbiamo chiesto le quote. è anche per il rifiuto di concederle che gridiamo il nostro NO! al ddl.
è chiaro che prima che un precario passi direttamente PA dovrà passare sopra i cadaveri di tutti i RTI del suo dipto...
qualcuno ha capito esattamente cosa sia il decreto ministeriale sul reclutamento di cui Mary Star annuncia rapida approvazione nel prossimo CDM?
RispondiEliminasi tratta del decreto sui criteri di valutazione per RTD?
oppure di quello per la costituzione delle commissioni per abilitazione da PA e PO? o che altro?
abilitazione
RispondiEliminaVolevo avere da voi un parere.Ho effettuato un Concorso da Ricercatore (senza prove scritte); la Commissione ci ha prima fatto esporre i Titoli secondo griglia "Gelmini",poi ci ha fatto uscire tutti e in un secondo momento "uno ad uno" ci ha interrogato chi su Pubblicazioni specifiche presentate chi sul filone di ricerca delle pubblicazioni ,ma non come colloquio ma vera propria interrogazione.La procedura e' stata corretta?
RispondiElimina@ doni
RispondiEliminano, non è stata corretta. non potevano interrogare sulle pubblicazioni
@ france
RispondiEliminasarebbe una notiziona. fonte?
Fonte Gelmini stessa
RispondiElimina..azz, la cosa è gravissima. La nostra unica speranza era che per almeno un paio di anni non si procedesse con l'abilitazione...miseriaccia, e questo manco cade...
RispondiEliminaSperiamo che sia una butade della Gelimini.
Tom
@Doni, per altro, ancor di più se vi hanno fatto un vero e proprio esame orale (cosa che in ogni caso non potevano fare), dovevano farlo pubblico.
L'Esame e' stato Pubblico.No volevo dire che e' stato dviso in due momenti : primo momento presentazione titoli e poi inun secondo momento interrogazione su Pubblicazioni .Addirittura un candidato (il probabile vincitore) ha argomentato su pubblicazioni in fieri non ancora pubblicate ed inserite nel curriculum.
RispondiEliminaMi sembra una procedura "audace".
@ Bombadillo
RispondiEliminaMa se l'ha promesso al CNRU, cioe' a Merafina e alla Monaco di pirsona pirsonalmente!
@ doni
RispondiEliminaprocedura illegittima
@ bomba e renzino
vedere per credere. io degli annunci della gelmini non mi fido, tanto più che secondo me non è in grado di capire bene su cosa vertono i vari decreti e regolamenti attuativi. tanto per esser chiari, deve uscire anche il decreto che riorganizza gli ssd, e poi deve uscire il decreto che disciplina le chiamate degli abilitati...potrebbe essere una cosa qualsiasi, o nessuna...
vedere per credere
Quindi secondovoi facendo ricorso dovrebbero rifare l'Esame secondo procedura corretta?
RispondiElimina@ doni
RispondiEliminabisogna vedere anche cosa risulta dai verbali
BELISARIO (IdV). Signora Presidente intervengo, ex articolo 92 del Regolamento del Senato.
RispondiEliminaL'esercizio delle funzioni costituzionali assegnate alle Camere presuppone la loro capacità di assumere correttamente le decisioni.
In pratica, il fenomeno pianistico in generale ed in particolare in relazione a ciò che è accaduto questa mattina in Aula abbisogna di una doverosa riflessione. Sappiamo che l'articolo 64 della Costituzione non ammette il voto per delega, il voto è personale e quando ci sono delle irregolarità nell'esercizio del voto le votazioni vanno annullate ai sensi dell'articolo 118, comma 1, del Regolamento. Questa mattina un Ministro della Repubblica dai banchi del Governo ci ha dimostrato di essere un bravo pianista, il ministro Bondi, che non vergognandosi di quello che ha fatto durante tutta la gestione...(Proteste dai banchi della maggioranza. Richiami del Presidente). Oggi si deve vergognare... Oggi si deve vergognare perché ha votato per altro collega di Governo. Un Ministro di fatto sotto sfiducia ritiene di far cadere ulteriormente il decoro del Parlamento votando in tal modo.... sapevamo che era un poeta ma che fosse anche un pianista è una cosa che ci risulta nuova... (Applausi dai banchi della opposizione).
Allora chiedo l'annullamento delle votazioni di questa mattina... (Proteste dai banchi della maggioranza. Richiami del Presidente)...perché il Regolamento usa l'avverbio "immediatamente", immediatamente ancorché la Presidenza ne avesse contezza. La Presidenza, come al solito, era evidentemente un po' distratta ma tutti i siti Web d'Italia, di tutti i principali quotidiani italiani... (Proteste dai banchi della maggioranza) ...mostrano un comportamento vergognoso come quello che la maggioranza sta avendo in questo frangente.
Quindi chiedo alla Presidenza non solo l'annullamento di un imbroglio che il web sta mandando ormai in Italia ed oltre di un Ministro della Repubblica che bara al momento del voto... (Proteste dai banchi della maggioranza). Mi rendo conto ma è così. Basta vedere su «Repubblica.it», su «Il Corriere.it». Questa è la prima richiesta che noi facciamo.
E' stato tutto registrato.
RispondiEliminaComunque adesso sono sospesi non tanto per i Pianisty, quanto per il contenuto di un articolo che sarebbe in contraddizione con il successivo art. 29.
RispondiEliminaIn ogni caso so' tutte cose buffe.
agarre in aula con il presidente di turno Rosi Mauro (Lega) che va avanti nella votazione nonostante le proteste dei senatori dell'opposizione, che avevano chiesto di fermare i lavori sulla riforma Gelmini in attesa del pronunciamento del presidente Schifani su una questione procedurale.
RispondiEliminaDopo alcuni minuti di 'votazione in corsa' sotto un diluvio di proteste la Mauro grida 'vergogna' e sospende la seduta. La sospensione dura molto più dei dieci minuti previsti e il presidente Schifani è costretto a convocare i capigruppo perché a questo punto non è più chiaro quali emendamenti siano stati approvati e quali no
Schifani sta chiaramente commettendo un colpo di stato.
RispondiEliminami aspetto sul serio un intervento di napolitano.
La Presidente di turno del Senato, Rosi Mauro, ha dichiarato in aula l'approvazione dell'emendamento 6.26 sul ddl università. Si tratta di un emendamento del Pd, primo firmatario Vincenzo Vita. L'approvazione di un solo emendamento costringerà la Camera alla quarta lettura del ddl. Tutto è nato in un momento di tensione, durante il quale Rosi Mauro ha chiesto all'aula "rispetto per la Presidenza". Mauro ha poi accelerato sulla votazione degli emendamenti e in pochi secondi ha affermato: "6.209 chi vota a favore, chi vota contro, non è approvato. 6.26 chi vota a favore, chi contro, è approvato. 6.27 chi vota a favore, chi contro, non è approvato. 6.28 chi vota a favore, chi contro, non è approvato". Le parole in aula di Rosi Mauro circolano già su Youtube e l'approvazione dell'emendamento 6.26 è inequivocabile. "Non ci può essere neppure la controprova del tabellone elettronico - spiega Felice Belisario dell'Idv - perché le votazioni si sono svolte per alzata di mano".
RispondiEliminaCI SONO PROVE FILMATE INCONTROVERTIBILI. APPROVATO EMENDAMENTO DEL PD. IL DDL DEVE TORNARE ALLA CAMERA!
c'è una giustizia a questo mondo...
insorgere, non brindare troppo - che Schifani fa rivotare.
RispondiEliminaAlla ripresa della seduta, il presidente del Senato dichiara all'aula che va ripetuto il voto sugli emendamenti, che ha portato per alzata di mano all'approvazione di quattro emendamenti dell'opposizione, di cui uno del Pd che obbliga a una nuova lettura del ddl alla Camera. "Con il caos in aula i senatori non sapevano cosa stavano votando" dice Schifani, citando l'articolo 118 del regolamento del Senato: "In ogni caso di irregolarità delle votazioni, il Presidente, apprezzate le circostanze, può annullarle e disporne l'immediata rinnovazione, con o senza procedimento elettronico"
RispondiEliminaora sta parlando la finocchiaro che, pacatamente e serenamente, gli sta dando dei cialtroni, prepotenti e inetti
RispondiElimina"il mondo sa che qui si è votato e si è votato per sette volte...noi le diciamo che non condividiamo la scelta di tornare a votare su sette voti che sono stati registrati"
Finocchiaro chiede che non si rivoti
RispondiEliminache casino. la credibilità e l'autorevolezza di questo parlamento sono state compromesse per l'ennesima volta
RispondiEliminaArt. 118 Reg. Senato
RispondiEliminahttp://www.senato.it/istituzione/29377/131577/131589/articolo.htm
l'articolo prevede l'immediato annullamento della votazione. qui si sta decidendo di annullare non una ma SETTE votazioni e non IMMEDIATAMENTE ma 2 ore dopo
RispondiEliminasiamo al delirio
D'Alia dell'UDC e' d'accordo con Schifani per rivotare.
RispondiEliminaScene imbarazzanti!
RispondiEliminadilettanti....
RispondiEliminaViespoli di FLI chiede di accantonare l'articolo - da discutere nella Giunta per il Regolamento - ma riconosce che le votazioni sono state irregolari.
RispondiEliminaGasparri [il Maestro della Serenità] chiede di tornare ad un clima sereno
RispondiEliminaPistorio d'accordo con Schifani; pure Rotella dice che le votazioni erano irregolari, ma poi dichiara anche sul merito delle norme contraddittorie che il Presidente della Repubblica potrebbe anche rimandare la legge alle Camere: preferisce sospendere un'altra ora, e chiede una risposta condivisa.
RispondiEliminapenoso
RispondiEliminaIntervento scandalosamente di parte di Schifani!
RispondiEliminasi ipotizza un accantonamento di alcuni emendamenti. da discutere poi in giunta per il regolamento.
RispondiEliminatanto per cambiare è tutto un pasticcio, un groviglio inestricabile.
alla faccia della limpida trasparenza delle procedure parlamentari
Gelmini ha chiesto la parola
RispondiEliminaSi impegno a risolvere i problemi di contenuto delle norme contraddittorie domani nel Milleproroghe!
RispondiEliminaMa Schifani smentisce la Gelmini!
RispondiEliminaNon domani, ma quando il Milleproroghe sara' convertito, ovviamente.
RispondiEliminaPezo el tacòn del buso
RispondiEliminaZanda dice che l'emendamento al Milleproroghe sara' dichiarato inammisibile, perche' non e' una proroga.
RispondiEliminaCIALTRONI.
RispondiEliminaE pensare che nei libri il Legislatore è sempre riportato maiuscolo.
Bisognerebbe essere all'altezza di certe maiuscole di rispetto
una cosa è certa: per tutto sto pasticcio si perde un sacco di tempo
RispondiEliminaSi lavora fino alle 21.
RispondiEliminaun vero circo.
RispondiEliminaalle 21 e 10 convocata giunta per il regolamento, io intento vado a comprare i popcorn...
la finocchiaro, serenamente e pacatamente afferma che il gruppo del PD non parteciperà alle nuove votazioni su emendamenti già votati.
RispondiEliminastessa linea seguita da IDV
Comunque Schifani caccantona 3 emendamenti per consentire alla Giunta di considerare quale sia la soluzione migliore.
RispondiEliminaPero' PD e IdV non partecipano alla ri-votazione degli altri emendamenti della gestione-Mauro ora annullate.
D'Alia propone di sospendere subito.
D'Ambrosio galvanizza il Senato ricordando le prerogative del Legislatore.
Bimbi... accendete la televisione e mettete su La7. Dibattito sulla riforma con quella gran donna della Aprea... imperdibile!
RispondiEliminachiuso l'indecoroso spettacolo nell'aula del senato. si riprende domattina.
RispondiEliminaora aspettiamo di sapere cosa delibereranno in giunta per il regolamento
una cosa è certa: se mantengono questo ritmo non riescono a votare tutti gli emendamenti entro domani.
RispondiEliminauna ragione in più per protestare e farsi sentire in tutte le piazze e su tutti i mezzi di comunicazione
Italia-Germania 1982.
RispondiEliminaAltrochè scaramuccie politiche!
Viva Frati! e la norma sulla quarta generazione!
RispondiEliminaOggi Giavazzi, nel suo editoriale, ci "preannuncia" la nomina, per oggi stesso, dei componenti del Consiglio Direttivo dell'ANVUR [come fa a saperlo?], ai quali indica la strada come una stella cometa indicherebbe il cammino.
RispondiEliminaAnvur Cronaca e' in viaggio, e commentera' ogni notizia con la dovuta ponderatezza, appena ci sara' l'opportunita'.
@insorgere
RispondiEliminami potresti dire cosa riguarda la contraddizione che deve essere sanata dal milleproprghe che mi sono perso la cosa?
grazie
Giacomo Frati ha h-index = 20, ma non risulta MAI primo autore nelle principali pubblicazioni col suo nome. Non male come carriera! Per i dettagli, cliccare il mio nome.
RispondiEliminahttp://ilvasodipandora.blogautore.espresso.repubblica.it/2010/12/21/diavolo-di-un-rettore/
RispondiEliminaho notizia che stanno decidendo i criteri dell'ANVUR per l'abilitazione...a ING/IND servirebbero 15 riviste, di cui 10 negli ultimi 5 anni... qualcuno ha news?
RispondiEliminaAllora "giovani" non dite niente?
RispondiEliminaCom'è che il PD ha cessato l'ostruzionismo?
ha ottenuto qualcosa o semplicemente quelli del PD temono più di quelli del PDL il "Natale a Palazzo Madama" (Bello! Cristian DeSica ci potrebbe fare il suo prossimo film!).
Da Napolitano è veramente pensabile una astensione dalla firma? o per interessi personali (il su bimbo) firmerà? Rispondete please, pendo dalle vostre labbra....
@ anonimo delle 18 e 36
RispondiEliminaa me risulta che le società professionali siano state sentite in merito mesi e mesi or sono. come il cun del resto.
io temo asticella bassa, ma molto cambierà a seconda dei settori.
staremo a vedere
@ siberia
io ho abbandonato ogni speranza.
Napo
RispondiEliminaha ccolto i protestanti ma anche spiegato loro i limiti in cui si muove, mica può non firmatre una legge che non gli piace, deve considerarne la costituzionalità e la copertura finanziaria: questa è una pseudo-riforma a costo zero e lo zero penso riusciranno a coprirlo
Francamente non riesco minimamente a condividere tutto questo entusiasmo per l'essere stati ricevuti dal Presidente Napolitano.
RispondiEliminatra l'altro se Napo non avesse concesso un mese (!) di tempo al nano per organizzare la compravendita di voti sulla fiducia, la legge non sarebbe passata
RispondiElimina@sid beh il comma che vieta ai parenti fino al 4o grado di lavorare nella stessa universita' e' chiaramente incostituzionale (a detta del buon senso e dei giuristi in facoltà...), quindi napolitano potrebbe, se volesse, usare tale appiglio...
RispondiElimina@ insorgere
RispondiEliminache mi dici della quota prevista all'art. 29 comma 18?
Min. 50 ai ricercatori e max 20 ai PO?
NO ... questo non si può accettare.
RispondiEliminaDopo aver osannato per mesi la ministra APRI fa il voltafaccia???
Benvenuti ... :-)
DIMISSIONI SUBITO PER TUTTI I DIRIGENTI DI APRI!!!
Volenti o nolenti, la riforma Gelmini è diventata legge. Non ci resta che sperare nello stanziamento di risorse RTD!
RispondiElimina@ padano
RispondiEliminanon abbiamo mai osannato nessuno. tanto che più volte ne abbiamo denunciato gli errori sulla stampa e - un mese fa - ne abbiamo chiesto le dimissioni.
@ isorgere
RispondiEliminacosì non è intellettualmente corretto...
dire che apri non ha supportato la riforma non è corretto. Era da settembre che chi voleva, poteva comprendere la piega che gli avvenimenti avevano preso....Prendere posizione un mese fa non aveva senso.
Alla luce delle ultime manifestazioni sulla riforma Gelmini, e alla situazione economica e finanziaria del nostro Paese, mi permetto di scrivere a voi rappresentanti di forze “ vive “ quale voi siete, per sviluppare inseme a voi una riflessione di più ampio respiro. Come ben sapete sia i politici che il mondo impreditoriale giustifica le sue scelte affermando che le risorse finanziarie sono poche, che poi il nostro Paese a differenza di altri deve fare i conti con “ l'eredità “ di un notevole debito pubblico lasciato dalla classe politica della cosidetta prima Repubblica, omettendo di dire che il debito pubblico ereditato era nel 1994 di 1.069.415 miliardi di euro mentre a ottobre 2010 è 1.867,398 miliardi di euro. A questa nostra “brillante” classe politica che si vanta dei propri provvedimenti introdotti quando a turno ho avuto la responsabilità di Governo, bisognerà che qualcuno le faccia osservare che o sono tutti in mala fede o che sono veramente degli incapaci. Io personalmente credo che abbiano tutti e due i pregi. La riflessione che vorrei sviluppare insieme a voi, e quella sul sistema monetario attuale, che è il vero nodo nel quale si sta incacrenendo l'economia, con le conseguenze che si ha sempre meno occupazione, e quindi meno risorse e sempre più tagli sulle conquiste sociali. Mi viene spontaneo se anche voi si siete mai fatta la domanda che circa 4 anni fa mi sono posto io. E vero l'Italia ha un sacco di difetti, mafia, camorra ecc., corruzione, evasione e un sacco di altre cose, e quindi queste fattori fanno si che abbiamo un notevole debito pubblico. Ma perchè allora hanno un debito pubblico tutti gli altri Stati anche quelli considerati più virtuosi come per esempio la Germania che in valori assoluti ha il nostro debito pubblico (1.800 miliardi di euro) che è solo meno in percentuale solo al loro PIL?
RispondiEliminaQuesta mia domanda mi ha fatto studiare un po' il problema, che mi ha fatto giungere a questa conclusione. Possiamo migliorare la nostra vita solo apportando una modifica a questo sistema monetario, e sopratutto sulla emissione della moneta bancaria. Se vi và discutiamone sul sito www.lacrisi.org
Buone feste a tutti
@ mercedes
RispondiEliminaquanto ho detto è vero. noi eravamo convinti che fosse necessarei UNA riforma, non QUESTA riforma
Ragazzi, il ddl e' ora diventato legge e quindi ho praticamente chiuso i siti del VIAWiki che ne hanno seguito il percorso da quasi due anni. Rimane aperto quello sull'ANVUR, un tema cruciale sottolienato anche nel post. La sua attuazione forse e' imminente ma in realta', a parte la sparata di Giavazzi ieri, si hanno solo poche informazioni di rimbalzo o 'hearsay'. Persino una interrogazione parlamentare al riguardo non ha avuto ancora risposta. Ma ora il ministro, approvata la legge, non dovrebbe avere altre scuse che qualche colpo ad effetto sotto le feste.
RispondiElimina@ insorgere
RispondiEliminail problema è che in campo c'era questa riforma....non che sinceramente un outing di apri in tempo utile, avrebbe inciso chissachè, ma solo per onestà intellettuale.
Cmq vorrei porvi una domanda tecnica, per l'accesso diretto agli rtdB, i tre anni devono essere all'atto della domanda dell'eventuale concorso o nel momento della pubblicazione della legge (Quasi tutto mi hanno confermato la prima opzione)
@ mercedes
RispondiEliminain campo c'era un progetto di riforma che è molto cambiato nelle varie fasi di elaborazione. noi abbiamo provato a migliorarlo per quanto possibile. questa è la verità dei fatti.
per quanto riguarda rtdb
devi avere fatto almeno 3 anni di ass. o post-doc definiti ai sensi della normativa vigente PRIMA dell'entrata in vigore del ddl. oppure devi aver fatto 3 anni di borse presso atenei stranieri.
per fare un esempio, se tizio ha fatto 2 anni di assegno ad oggi e, dopo l'approvazione del ddl, vince un altro anno di assegno ciò NON gli dovrebbe consentire di fare subito RTDB poiché solo i primi due anni sono "ai sensi della norma xy" mentre l'ultimo anno sarebbe ai sensi del ddl
@ renzino
RispondiEliminaè vero ci sono quote percentuali per rtd. ma NON quote per RTD di tipo B. queste ultime noi avevamo espressamente chiesto, per evitare che gli atenei facessero solo RTDA (più economici e meno impegnativi per tante ragioni).
@ insorgere
RispondiEliminala domanda forse non è chiara, ed è relativa ad una persona che termina i 3 anni di post doc continuativi di nel 2011 (quindi attualmente in svolgimento)
@ se sono post-doc ai sensi della legge citata nel ddl, nell'articolo sugli rtdb, allora ha l'accesso. se son borse diverse, non riferite a quella norma, allora no.
RispondiElimina@ insorgere:
RispondiEliminaFaccio notare che se uno ha fatto 2 anni di assegni vecchio tipo + un anno all'estero, per esempio, è dentro lo stesso nella possibilità di entrare nell'RTDb.
Non mi è chiaro invece cosa succede in caso di rinnovo dell'assegno vecchio tipo: ma credo che se anche il rinnovo avviene dopo la pubblicazione della riforma in gazzetta ufficiale, uno l'anno successivo al rinnovo può partecipare a concorsi per RTDb, perché il rinnovo avverrebbe sulla base della vecchia normativa. Sbaglio???
P.S.: ho tentato di ri-iscrivermi all'APRI, ma ho ricevuto solo la conferma elettronica da parte di APRI. Ma sono iscritto o no??
[Gattopardo]
RispondiEliminaE tutto sarà diverso, ma peggiore.
@ claudietto
RispondiEliminase sei iscritto lo vedi facilmente: inserisci username e password per accedere alla parte riservata del sito.
su tutto il resto, quanto dici mi pare giusto
Tra l'altro, analizzando in dettaglio la legge mi sembra di capire che uno che ha già fatto, per esempio, 4 anni di assegno vecchio tipo (e magari anche già 3 anni di borsa di dottorato ministeriale), ora potrà farsi fino a 12 anni tra assegni nuovo tipo, RTDa ed RTDb, portando quindi il "precariato potenziale" istituzionale a complessivi 3 + 4 + 12 = 19 anni.
RispondiEliminaAnche qui, sono pronto a fare ammenda qualora io, da non giurista, abbia scritto una castroneria spaziale.
Se non ho scritto cose sbagliate, si può senz'altro dire che questa riforma incita al precariato: non solo gli atenei premeranno per bandire RTDa piuttosto che i più costosi RTDb, ma secondo me spesso ci sarà una preferenza nel bandire assegni di ricerca del nuovo tipo rispetto agli RT in generale.
Intendo dire che non si avrà considerazione alcuna del fatto che si sia già passati per l'assegno vecchio tipo... magari ci si sentirà dire: "per ora è meglio se ti fai anche 4 anni di assegno nuovo tipo"
RispondiElimina@claudietto
RispondiEliminaConfermo la prorogabilità degli assegni, e concordo in pieno con l'analisi.
@ claudietto
RispondiEliminatutto giusto.
solo un appunto: una circolare della gelmini ha fatot partire da ora norme più restrittive per il computo dei requisiti minimi. questo dovrebbe indurre gli atenei a fare qualche RTD (A più che B) perché contano per la didattica, mentre gli assegnisti no.
cmq una cosa, tra le tante su cui dovremmo insistere, dobbiamo ottenere il ripristino del turnover al 100%
RispondiElimina@ insorgere
RispondiEliminal'unica battaglia che rimane da fare sono i decreti attuativi. Solo lì se ci saranno vincoli numerici tra rtda rtdB PA e PO ci potrà essere una speranza. Personalmente penso che non dovrebbe essere difficile ottenerlo (il miur l'ha già fatto oggi tra rti pa e po), ormai le proteste (comprese quelle degli rti) hanno perso capacià incisiva. Il ddl è legge è tutti (rivoluzionari compresi) si acconceranno a capire dov'è la propria nicchia di potere e sopravvivenza.
[Avvilito]
RispondiEliminaVi chiedo possibilmente una parola chiara su questo (se ne è già parlato ma io francamente non ho capito):
1) quando verrà pubblicato presumibilmente il ddl in GU?
2) dopo la pubblicazione in GU del ddl potranno essere banditi ancora concorsi RTI oppure no? se sì, fino a quando?
Vi prego rispondetemi sono moralmente distrutto.
PS La mia massima delusione è causata, prima ancora che da questo governo, dal presidente della Repubblica che si è dimostrato negli ultimi mesi il miglior alleato del premier (secondo me il premier stesso è ancora incredulo del trattamento d'oro ricevuto)
@insorgere
RispondiElimina@anonimo delle 18 36
per ING/ind il CUN il 28 gennaio 2009 diceva.
15 pubblicazioni di cui :
1) non piu di 10 con data di pubblicazione anteriore a 5 anni la chiusura del bando
2) non piu di 5 con data di pubblicazione anteriore a 10 anni la chiusura del bando
le voci di oggi confermano?
@Anonimo (Avvilito)
RispondiElimina1) La firma di Napolitano potrebbe avvenire gia' il 27. A questo punto sono previsti 15 giorni di Vacatio Legis per entrare in GU. Quindi gia' il 18 gennaio potrebbe andare in gazzetta.
2) in linea di principio no (Art. 29 c.1). Ma non mi e' chiaro se vale la data di pubblicazione del bando in GU o del decreto rettorale che fissa il bando del concorso.
PS: sulla tua delusione: Napolitano non puo' parteggiare politicamente, come tu gli stai chiedendo.
@Tutti: per i sostenitori del "voltafaccia" di APRI.
Purtroppo il peccato originale e' sempre il solito: vedere tutto bianco o nero. La riforma va accettata in toto o rifiutata in toto. Se si propone una modifica, allora automaticamente la si accetta in toto, secondo la vostra visione...
APRI ha degli obiettivi ben chiari (andate sul sito e leggete) e la linea APRI e' sempre stata quella di cercare di migliorare le cose, e partendo dai primi passi della riforma, suggerire miglioramenti e cambiamenti che andassero nella direzione degli obiettivi che si e' posta dal primo giorno. Guardardo al contenuto e meno all'ideologia.
@ mercedes
RispondiEliminaspero di sbagliare, tuttavia mi pare impossibile che quote per RTD di tipo a o di tipo b possano essere introdotte nei decreti attuativi.
semplicemente perché il testo del ddl non prevede né decreti né regolamenti attuativi sulla materia.
noi avevamo chiesto esplicitamente quote per RTDB ed esplicitamente ci è stato risposto che non si poteva. in realtà non si è voluto per non scontentare gli atenei. questo e quanto e non è una situazione destinata a cambiare presto
Ciao a Tutti e complimenti per il blog!!!!
RispondiEliminaVolevo chiedervi quanto segue. Attualmente parecchie Università stanno bandendo (o hanno già bandito) dei posti ex Legge Moratti. Si tratta di ricercatori 3+3 pagati al 120% dei ricercatori TI confermati.
Che ne sarà di loro? Se uno firmasse oggi il contratto, dopo l'approvazione della legge Gelomini il rpimo contratto verrebbe equiparato a un rtd a? e tra tre anni entrerebbe direttamente nella fascia degli rtd b?
Ciao a tutti,
stefania
Stefania,
RispondiEliminachi non ha ancora bandito i Moratti ha tempo per farlo fino alla pubblicazione del DDL in GU; dopo, esattamente come per gli RTI, non si potrà bandire più nessun contratto secondo le vecchie normative.
Per quelli già banditi o in fase di espletamento, i tre anni di RTD Moratti (come i tre anni di assegno old style), valgono come un RTDa (i primi 3 anni), quindi dopo si può accedere direttamente alle posizioni "tenure track" RTDb.
Visto che le tenure track non verranno mai bandite, in ogni caso tutto il discorso è inutile.
@precario in piazza
RispondiEliminagrazie per la risposta...
che vuol dire che le tenure track non verranno mai bandite? Nel senso chi accede al secondo contratto moratti cosa fà (nel senso ti fai 3 anni rtda e te lo rinnovano)? sei rtdb?
grazie!!
Stefania
PS. Scusate per l'ignoranza e graziemilel per le informazioni utilissime che postate sul blog
perche' la tenure track non verranno mai bandite?
RispondiElimina@ stefania
RispondiEliminanon ci sarà mai il rinnovo dei moratti dopo i primi tre anni. di questo puoi star sicura. in ogni caso certo non passeranno RTDB, per quello ci vuole un altro concorso e parecchi soldi in più.
quanto alle tenure track: costano tantissimo e suscitano invidie dei ricercatori TI. ne consegue che gli atenei ne bandiranno pochissimi. nei prossimi anni assisteremo principalmente a promozioni di coloro che son già dentro.
per coprire esigenze didattiche bandiranno qualche RTDA.
ricordo peraltro che il passaggio tra TDA e TDB NON è automatico ma prevede procedure concorsuali distinte.
qualcuno ha chiaro quali saranno i nuovi limiti ai vari anni delle varie tipologie?
RispondiEliminaquanti anni di assegno si potranno fare, quanti di dottorato piu' assegno, quanti di assegno piu' RTDA o RTDB?
4 anni di assegni, indipendentemente dal dottorato (eccezione: l'assegno usufruito durante il dottorato non conta)
RispondiEliminaUno o piu' contratti RTDa, ognuno della durata massima di 3+2 anni
Uno o piu' (poco probabile) contratti da RTDb, della durata massima di 3 anni.
Totale per assegni+RTDa+RTDb di 12 anni.
I contratti già in essere non contano ai fini dei limiti indicati.
@ rtdb
RispondiEliminaforse non nei decreti attuativi ma le quote se il ministro vuole le può mettere (come ha fatto sino ad oggi)e questo è quello su cui dobbiamo premere
per gli rtdB
non la vedo così nera e cerco di argomentare:
1) gli RTI con un minimo di curriculum ususfruiranno in gran parte dell' ope legis, ma questo non servirà a coprire i buchi di didattica che si sono formati (e che sempre di + si formeranno con i pensinamenti din massa degli ordinari e ass anni 80)perchè gli RTI nella totalità garantiscono già oggi una didattica che non dovrebbero fare.
2) gli altri rti si divdreanno grossolanemente in 2 categorie a) gli storici e cioè gente che sta lì da una vita con una basissima produzione scientifica in genere peones senza alcun traino (che col cambio di fascia ci perderebbe in termini economici) b)giovani (si fa per dire..) rti che contano come il 2 a briscola
3) è sempre esistita una ostilità degli strutturati intermedi (RTI E PA) a bandire posti da RTI, e solo imposiszioni dall'"alto" facevano superare questi ostacoli...
a questo punto si potrebbe dire, ma bandiranno solo rtdA...secondo me molto dipenderà dalla facoltà in cui si lavora...nelle facoltà mediche scientifiche la vedo un pò difficile, che studente si iscriverebbe mai (con tasse in aumento in tutti gli atenei..) ad un cdl dove il docente cambiarà ogni anno, 2 anni o tre anni??
Se il caposcuola vuole sistemare qualcuno di certo non gli dirà di ripetere la trafila dall'inizio (cioè assegno, a e b) ma farà il poss bile per avere rtdB. INvece per chi lavora in gruppi deboli o è fuori da cordate pesanti sinceramente la vedo nerissima....
il 1° Febbraio 2011 finisco il 3° anno di assegno. Ora non mi diranno che per massimo 13 giorni (se entra in vigore il 18 Gennaio) io non ho diritto ad accedere all' RTDB?????????
RispondiEliminaPer favore ditemelo...
(tanto già lo so che se mi andrà bene.. i miei stessi tutor mi diranno:" intanto rifatti un RTDA poi vediamo..").
La legge Gelmini riduce i posti di ruolo, ormai ve ne dovete fare una ragione. Questo vuol dire che le università dovranno cercare un nuovo assetto e non produrre posti di lavoro. La amara verità è e rimane quella che il budget degli attuali RTI si trasformerà nel tempo nel budget dei futuri RTD A e B. La contrazione del FFO potrebbe voler dire anche di meno. Senza un intervento sulla età di pensionamento dovrebbero esserci nei prossimi 6-8 anni circa 10000 punti organico. Se si prende il 60% di questo potrebbe voler dire 12000 ricercatori da spartire in A e B (i primi probabilmente a prevalere sui secondi). Questo in linea teorica, nella realtà è tutto molto più complicato (noi abbiamo perso 4 PO, 2 PA e 1 RTI per pensionamento e abbiamo bandito solo 3 RTI).
RispondiElimina@mercedes: io invece la vedo piuttosto nera. questa cosa delle quote pone un upper bound sugli rtdb. siccome alla fine diventeranno (in massima parte) pa, e assumendo un flusso stabile precari->rtdb->pa, cioè tanti in uscita quanti in entrata 3 anni prima a parità di fondi, il numero di rtdb a regime è inferiore o uguale a quelli dei pa. quindi al massimo il 30%, a regime. Nel transiente, invece, a questa quota bisogna sottrarre i passaggi RTI->PA, che saranno la quasi totalità. risultato, almeno fino al 2015-16 non si può aspirare a più del 5-10% per RTDb.
RispondiEliminaqualche puntino sulle i: l'"ope legis" come tu la chiami sono 4500 posti straordinari a concorso, e sono tanto ope legis quanto il reclutamento straordinario mussi. e 4500 posti per circa 22-24000 RU non sono "gran parte", il che vuol dire che al netto dei 4500 posti rimangono circa 18-20000 RU da smaltire. Tra quelli che contano il 2 di briscola, ci sono i neo-assunti (sessioni 2005-08) e gli ultracinquantenni: i primi destinati alla concorrenza con gli rtdb, i secondi al pensionamento come RU nel giro di meno di 15 anni. in mezzo gli altri, che sono tantissimi, ordine dei 10000 (stima presumibilmente per difetto), e faranno - riuscendoci - le barricate contro l'assegnazione di posti rtdb. pronostico per le quote rtdb, assumendo un'emanazione rapida dei decreti attuativi:
2012 - trascurabile
2013 - <5%
2014 - ~5%
2015 - 5-7%
2016 - 10%
dettaglio non irrilevante: i 4500 posti non contano ai fini delle quote sopra menzionate in quanto sono reclutamento straordinario.
RispondiElimina@ siberia
non ti preoccupare, per il tuo caso tutto a posto
@ ilbrini
RispondiEliminaper gli RTI si tratta di un avanzamento di carriera ottenuto con metodi estorsivi (astensione dalla didattica non dovuta, e perchè la facevano allora??qualcuno li minacciava o perchè gli conveniva per la carriera o perchè costretti da chi gli aveva fatto vincere il concorso??).
Faccio presente che gli RTI mussi (almeno a quelli cui ho partecipato..) non erano proprio dei neo dottori di ricerca (età media 40 anni...)
poi che convenienza avrebbero i PA e PO a spalleggiare gli RTI nei CdD??? nessuna anche oerchè con la riduzione dei dottorati, l'aumentato costo degli assegni etc..chi produrrà lavoro in lab per il gruppo di ricerca?? gli RTI..non penso prorpio..
per le umanistiche penso che il discorso sarà diverso purtroppo...
Il vero scandalo è chi ha 1-2 anni di assegno di ricerca e anni di cococo, borse di studio, contratti di inseganemnto et similia..
Per loro purtroppo penso la prospettive sono nere....
@mercedes
RispondiEliminaprimo paragrafo: sia quel che sia (se l'astensione dalla didattica non dovuta è un'estorsione, non immagino cosa sia per te un normale sciopero), il dato quantitativo resta quello. quello che chiami "gran parte" è + o - il 20%. il resto rimane in mezzo alle balle, ed è bene per loro e per noi che si levi di culo.
il secondo paragrafo è un'affermazione arbitraria e limitata, quindi priva di valore statistico.
il terzo: devo ancora vedere in italia degli strutturati che privilegiano precari ai danni di altri strutturati. lì l'anzianità è un titolo. la risposta al resto dei tuoi dubbi ha un nome. si scrive rtda, si legge "senza vaselina".
il quarto: per la gran (questa sì) parte di noi, se validi, c'è l'estero...
@ tutti
RispondiEliminaSulla natura della composizione delle commissioni per le selezioni a ricercatore a tempo determinato tipo a) e tipo b) decidono come gli pare le varie sedi emettendo i loro regolamenti? Mi sembra che la legge non ponga alle sedi alcun vincolo. E' chiaro che i commissari non saranno né eletti né sorteggiati ma designati dalla sede bandente; ed è ovvio che uno dei componenti sarà l'ordinario locale che ha voluto e ottenuto il bando. Ma oltre a lui, quanti altri? 1? 2? 3? Potranno essere anche associati o addirittura RTI? Ed è vero quello che scrive il sito di "Repubblica", ovvero che l'ordinario locale motore di tutto dovrà essere l'unico commissario appartenente alla sede bandente? A me pare che la legge non proibisca affatto che gli altri commissari, anche tutti gli altri commissari, siano docenti appartenenti come lui alla sede bandente
salve,
RispondiEliminaseguo il vostro blog da tempo e l'ho sempre trovato come un indispensabile punto di informazioni sul mondo del precariato. Anche perche i quotidiani nazionali scrivono solo scemenze.
vorrei farvi una richiesta, ora che la legge è passata potreste fare un riassunto delle parti interessanti delle legge per chi non mastica legge? sopratutto per darci un orientamento sui prossimi passi, decreti attuativi regolamenti ministeriali locali etc..
inoltre un grazie per il lavoro che avete fatto per intervenire sulla legge. Sinceramente pensavo che non avreste ottenuto assolutamente niente, non per vostra incapacità ma perche comunque come precari non abbiamo il minimo potere sindacale su nessuno, figuriamoci a parlare con questo governo in questo momento. E' assurdo pensare che avreste potuto ottenere di più.
grazie.
@ ugo
RispondiEliminaposson fare quel che gli pare. un unico dato è certo: la decisione finale spetta al consiglio di dipartimento con voto a maggioranza di PA e PO
@ 1prec
RispondiEliminaora come è non ho il tempo di sintetizzare la legge.
non è così oscura, fai prima a leggerti il ddl da te
FACCIO UN PASSO INDIETRO!
RispondiEliminaCari amici,
ho iniziato a frequentare la rete, per tentare di capire qualcosa circa il destino dei precari della ricerca, nel dicembre 2007. Erano i tempi del regolamento Mussi. E, per la prima volta, si era accesa in me la speranza che, anche da noi in Italia, un candidato esterno, se più meritevole, potesse vincere un concorso da ricercatore.
Rimasi molto deluso, tuttavia, dalla circostanza che la - per altro assai elaborata -fase nazionale prevista nel primo schema di regolamento servisse, i sede locale, solo all'eliminazione del quarto peggiore dei candidati.
Allora, per la prima volta, presi carta e penna e scrissi all'allora sottosegretario una lettera intitolata "Selezione dei migliori o scarto dei peggiori?", anche evocando, proprio con riferimento alla fase nazionale di selezione, l'immagine della montagna che partorisce un topolino. E successe una cosa stranissima: nella successiva bozza del regolamento, la fase nazionale non serviva più ad eliminare il quarto più basso, ma al contrario - proprio come avevo chiesto io - a determinare il quarto più alto.
La morale? Incidere sul processo di formazione della normativa non era impossibile, specie se si prospettavano soluzioni di buon senso.
Quindi, ho contribuito alla fondazione dell'APRI, anche inventandone il nome, e proponendo che dovesse essere una associazione on-line (francamente, non so neppure se ne eistano altre), in modo da superare gli ostacoli che, per anni e anni, avevano impedito agli amici della RNRP di riuscire a formare un'associazione nazionale dei precari della ricerca.
Successivamente, sono molto contento di essere stato il portavoce dell'APRI nelle sedi istituzionali.
Siccome, però, anche le cose belle hanno un termine, è giusto che adesso io faccia un passo indietro: che, per così dire, io passi nelle retrovie.
Mi permetto solo di lasciare alcune mie riflessioni a coloro che rimarranno al fronte.
L'APRI continuerà ad essere una risorsa per tutti i precari della ricerca solo se i suoi soci continueranno a non farsi condizionare dai propri interessi personali e dal lor caso singolo.
Inoltre, l'APRI non è il cameriere del Ministro di turno, o, peggio ancora, dei suoi consulenti, e ciò singifica che, se pure il Ministro vuole discutere dei - pur importanti - decreti attuativi, non sta scritto da nessuna parte che l'APRI debba arrendersi a discutere solo di quello.
La riforma dell'università è una banalissima legge che può essere modificata, e migliorata, da una legge successiva. Non è un dogma immutabile.
Non rinunciamo, duqnue, qualsiasi sia la prossima maggioranza, a chiedergli che, dopo il dottorato e l'assegno, ci debba essere una sola figura TD, e che ovviamente debba essere con tenure track. E non rinunciamo a chiedere che tale figura sia chiamata con il suo vero nome, ovverosia professore TD, in modo che, per accedervi, si debba almeno prendere una abilitazione nazionale PREVENTIVA.
Insomma, non arrendiamoci ad un sistema che continuerà a premiare gente immeritevole, ed in cui, per giunta, non si potrà diventare TI prima dei 45 anni: vent'anni di "precariato" non sono ammissibili.
Non arrendiamoci: del resto, siamo l'APRI, non la CHIUDI!
Auguri per un Santo Natale di N.S. Gesù Cristo.
Tom Bombadillo
il primo nato
Signore della Vecchia Foresta
@ insorgere
RispondiEliminaDunque sei d'accordo con me. Non si capisce su quele cavolo di base il sito di "Repubblica" si è sentito in diritto di scrivere ieri (riporto testualmente) "Vengono introdotte poi nuove modalità di gestione dei concorsi: d'ora in poi i commissari "interni" avranno una rappresentanza minima (solo un componente)".
Un vero mistero, tanto più se si tiene conto che ovviamente interesse di "Repubblica" non è parlare positivamente della legge bensì per quanto possibile denigrarla (come in buona parte si merita)
@tutti
RispondiEliminaprima avete parlato di 4500 posti straordinari...ma di che si tratta?
(se sono quelli per i ricercatori avevo capito che erano 1500 in tre anni e non 1500 ogni anno per tre anni).
grazie
@insorgere dell' 1:06
RispondiEliminagrazie per la precisazione. ti chiedo una cosa. ho visto dei concorsi a messina per ricercatore moratti (banditi nel novembre 20109. si parlava di 3+ 3 con stipendio pari al 120% del ricercatore ti confermato. quindi desumo che:
1) hanno già accantonato i soldi per il secondo contratto.
2) il costo del primo contratto (quello per intenderci rtd a) è già pari a quello del futuro rtdb.
io mi sono iscritta (con pochissime speranze a dire il vero...) a uno di questi posti. cosa spetterà a chi vince il concorso?
ciao,
stefania,
PS Buon Natale a tutti e grazie per le info!!!
@insorgere
RispondiEliminagli anni di borsa di dottorato di ricerca possono sommarsi al numero di anni di assegno di ricerca post-doc per partecipare ad un concorso da RTDb?
GRAZIE
BUON NATALE A TUTTI
@ ultimo anonimo
RispondiEliminala risposta è no
@ stefania
non ho la sfera di cristallo. posso dirti però che 1. non è vero che il costo di rtd moratti e di rtdb siano uguali 2. possono aver accantonato i fondi e poi magnarseli a sbafo, non sarebbe la prima volta. 3. alla fine del triennio non ci potrà esser il rinnovo di quel contratto, ma - se va bene - nuovi bandi per nuove figure.
@ ugo
i giornalisti parlano con superficialità di cose che non conoscono. sono inattendibili
@ eurodisney
RispondiEliminabuona domanda. non sono andato a rivedermi quel passaggio quindi non ti so rispondere. credo che siano in tutto 4500 ma potrei sbagliare
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
RispondiEliminaho visto che l'universitù di Macerata ha bandito un posto di ricercatore per il SSD SPS/04 (II tornata 2010) che NON SI TROVA sul sito del Miur. I termini del bando sono ormai scaduti. E' legale tutto questo? Se ne deduce che il sito del Miur non ospita tutti i bandi. Lo sapevate?
RispondiElimina@ gennaro
RispondiEliminatecnicamente l'obbligo credo sia pubblicare in gazzetta, non sul sito miur.
@ insorgere
RispondiEliminad'accordo. Ma non credo ci siano altri casi di bandi usciti sulla Gazzetta che non sono stati pubblicizzati dal sito Miur. Questo crea un danno a chi si era affidato al Miur per avere notizie su bandi in quel settore.
è buona norma controllare la gazzetta dei concorsi.
RispondiEliminasi vede facilmente online tutti i martedì e venerdì sera
@ Gennaro, non fidarti mai del sito del MIUR, ha rischiato di fregare anche me un paio di volte.
RispondiEliminaBisogna andare in Gazzetta Ufficiale e fare una ricerca.
a bombadillo, ma va cagher!
RispondiEliminaprima rompevi le palle sulla lista dibattito, poi te ne sei andato per fondare l'apri e ora te ne vai pure dall'apri.
vedi che il precariato per te è una scelta di vita, non un imposizione del sistema socioeconomico.
@stefania
RispondiEliminafai bene a partecipare considerando che sono concorsi pubblici.
Peccato che :
A) i posti sono stati banditi in SSD preselezionati per i futuri vincitori
B) i soldi messi da parte potrebbero servire a coprire buchi di bilancio (enormi)
C) se l'attuale rettore Tomasello che ha fin qui collezionato :
- due sospensioni dalle funzioni
- un rinvio a giudizio con processo in corso
- una conclusione indagine per la moglie per concussione
- altre due richieste di rinvio a giudizio raggiunge le patrie galere , verosimilmente si bloccheranno anche i concorsi !
Non ti scoraggiare e semmai, avendone i titoli, procedi a fare un bel ricorso. I tempi sono maturi.
Ciao, il giorno dopo l'approvazione della riforma ho letto su un quotidiano la dichiarazione di un ricercatore della rete 29 aprile (non ricordo il nome) che affermava che in realtà è prevista una deroga per la quale si potranno continuare a bandire posti RTI fino al 2013 e che solo in quella data la riforma diventerà pienamente operativa. Io non avevo mai sentito parlare di questa deroga, qualcuno di voi ne sa qualcosa?
RispondiEliminaGrazie per l'eventuale risposta e soprattutto per tutte le informazioni che ho sempre trovato su questo blog.
Roberto
@ Roberto
RispondiEliminaNon c'è alcuna deroga sui ricercatori a tempo indeterminato. Quelli dei prossimi giorni saranno gli ultimi concorsi da rti a poter essere banditi (a meno che Napolitano rinvii il DDL alle Camere per il vizio formale emerso in Senato).
comunque saranno pure tutte capre o in malafede ma anche esimi direttori di dipartimento, presidi ed ex prorettori del mio ateneo continuano a ribadire in sede di consiglio di facoltà questa cosa della possibilità di bandire RTI fino al 2013. Io faccio sempre autocritica, non è che a noi che siamo dei "ragazzi" confronto alla loro esperienza politica ci stia sfuggendo qualcosa?
RispondiEliminaPossibile che loro siano così tremendamente miopi e noi che abbiamo il latte sulle labbra sappiamo meglio di questa gente, che ha fatto della politica universitaria la propria vita, come andranno le cose?
@ siberia
RispondiEliminanon è questione di esperienza o anzianità.
c'è chi ha letto il provvedimento e chi no.
nel testo del ddl, art. 29, comma 1, è detto chiaramente che dalla sua entrta in vigore si potranno bandire concorsi solo ed esclusivamente per le figure previste nel ddl medesimo.
o c'è un altro comma di un altra legge che prevede una deroga oppure questo vuol dire che, una volta entrato in vigore il ddl, di concorsi per RTI non se ne faranno più.
noi quest'altra fonte normativa non la troviamo perché, allo stato, non c'è. è possibile che sia prevista in qualche legge omnibus che magari sarà approvata a breve, se così non sarà tutte ste ciance di deroghe sono destituite di fondamento
@ Siberia,
RispondiEliminaprova a suggerire alle Esperienze Loro Eccellentissime di iniziare a pensar di porre in cantiere qualche RTDb.
ma questi qui della Rete 29 aprile lo fanno o lo sono?
RispondiElimina- aprista -
@tutti
RispondiElimina@insorgere
ma è vero che da subito non si possono chiamare gli idonei dei concorsi che si stanno terminando da associato o ordinario se hanno parenti nel dipartimento?
nella legge dice che si devono prima attuare dei regolamenti...
e poi gli idonei di adesso possono essere chiamati direttamente e non fare una nuova selezione come è necessarion per i futuri abilitati?
è cosi?
grazie
le procedure di chiamata procedono come prima, in deroga alle nuove regole (art. 29, comma 2).
RispondiEliminaper quanto riguarda i vincoli di parentela, quelli sono in vigore da subito
ALLARME CONTI!
RispondiEliminapare che nel testo del MIlleproroghe NON ci sia l'abituale sconto per i costi del personale medico. ne consegue che tutti gli atenei con facoltà di medicina sforeranno quota 90.
la questione si pose già lo scorso anno. è questione gravissima, così de facto si blocherebbe tutto il sistema per anni
@
RispondiEliminaper i post-doc, cambia qualcosa con la riforma? si possonon continua a abndire nello stesso modo di prima???
dopo l'entrata in vigore della legge, si possono bandire assegni vecchio modo in attesa dei decreti attuativi della legge e regolamenti interni oppure no??
RispondiElimina[Cèsempreunmotivo]
RispondiEliminaSecondo me ha ragione Siberia. Se continua a girare questa voce sugli RTI un perchè ci sarà.
@ mercedes
RispondiEliminama perché non vi leggete la legge invece di stare a chiedere banalità?
come spiegato mille volte qui sopra, dall'entrata in vigore della legge NON SI POSSONO PIU' BANDIRE:
-RTI
-assegni "vecchio stile"
-RTD "Moratti"
Domanda: e che fine fanno tutti coloro cui è appena scaduto o è in procinto di scadere un quarto anno di assegno o un altro contratto post-doc?
Risposta: è meglio cerchino un altro lavoro
@ mercedes
RispondiEliminadall'entrata in vigore della legge si possono fare solo assegni nuovo tipo. e bisognerà aspettare riforma statuti e emanazione decreti attuativi
i post-doc spariscono
@insorgere
RispondiEliminase quello che dici sul bonus è vero che succede?
chi vince un posto da ricercatore (supponiamo a genaio-febbraio) e l'ateneo pur avendo bandito si ritrova improvvisamente sopra il 90 % che fa non prende servizio?
oppure per i concorsi in atto i fondi ci sono?
grazie
se un'università sfora quota novanta non può assumere. questo è quanto. va detto però che il ddl prevede l'introduzione (e chissà quando...) di nuovi parametri per misurare la salute finanziaria delle strutture.
RispondiEliminacmq sullo sconto la situazione è confusa. apprendo or ora che - forse - nell'ultima versione milleproroghe è stato reinserito. di certo nella prima versione non c'era. staremo a vedere
@ insorgere
RispondiEliminaazzo....e se uno ha un finanziamento in cui si possono fare solo post doc???
@ mercedes
RispondiEliminail post-doc come tale non esiste più. ci sono assegni, rtda e rtdb. chiuso.
@ insorgere
RispondiEliminaok ma non ti inc...re..thanks
qualcuno ha notizie se il vecchio napolitano ha firmato???
RispondiElimina@ mercedes
RispondiEliminanessuna inkazzatura.
quanto a napolitano, nessuna notizia ma non mi aspetto nulla
@ insorgere
RispondiEliminaapprofitto della tua non incazzatura, per chiederti un approfondimento sui post doc:
premetto di aver letto il ddl (male probabilmente)
- non trovo nessuna voce sull'abrogazione dei post-doc
Ti spiego anche la mia insistenza, nel mio gruppo di ricerca abbiamo un progetto EU, con 4 borse post-dottorato, alcun in iter altre ancore ferme..Se non ci fosse + la possbilità per fare questo tipo di borse chi lo và a aspiegare all'EU?? (uno dei criteri di valutazione del progetto erano proprio queste borse post-dottorato)
please illumuninami con maggiori dettagli
@
RispondiEliminae cococo e cocopro??
@ mercedes
RispondiEliminail ddl dice chiaro e tondo che si possono attivare solo le figure in esso contenute, quindi assegni, rtda e rtdb.
non c'è bisogno di dire che i post-doc spariscono.
sui cococo la discussione è aperta. c'è chi dice si e chi no. non chiaro
RispondiElimina@ insorgere
RispondiEliminagrazie per le infauste :-) risposte
@ mercedes,
RispondiEliminapuoi attivare degli assegni o degli RTDa. Perche' dici che hai progetti europei dove potresti solo attivare "Post-Doc" (italianamente intesi poi...) ?
Questi progetti europei non esistono! Anzi i progetti europei, quelli che esistono, danno liberta' di attivare contratti secondo le leggi degli stati membri dell'UE (ci mancherebbe) ma incoraggiano, ove possiblie ed ove presenti entrambe le forme, a stipulare contratti di lavoro dipendente, meglio tutelati, cioe' in Italia contratti da RTD. Non vedo il problema.
@ insorgere
RispondiEliminadove posso trovare il testo definitivo del DDL?Inoltre, non ho ben capito che differenza c'è tra vecchi e nuovi assegni di ricerca... mi puoi illuminare?
Grazie
Sull'assegno di ricerca...
RispondiEliminasarebbe necessario, per chi ne ha le competenze, capire se l'assegno di ricerca contenuto nella legge Gelmini si possa intendere come una modifica del precedente oppure lo si debba intendere come una "re-istituzione" ex-novo dell'assegno di ricerca. Non e' questione di lana caprina, poiche' nella legge Gelmini si consente di poter far domanda per RTDb a chiunque abbia tre anni di assegno di ricerca come da vecchio decreto e successive modifiche. Se la legge Gelmini modificasse il vecchio assegno e non lo reistituisse si potrebbe usare l'espediente anche in futuro e non come norma transitoria.
@Salvo
RispondiEliminaI nuovi assegni di ricerca non hanno (legalmente) nulla a che vedere con quelli vecchi.
@Salvo
RispondiEliminai nuovi assegni sono una "re-istituzione".
prova ne è il fatto che anche chi ha già 4 anni di assegno "vecchio" ora può comunque farne altri 4 di quello nuovo.
da questo punto di vista la legge Gelmini è un'ancora di salvezza per i precari che avevano raggiunto il limite di fruibilità degli assegni
RispondiEliminasi, ancora di salvezza come no...infatti stiamo tutti affondando!
RispondiEliminascusa ma se come viene ribadito da tutti qui gli RTDb non verranno banditi o quasi, che te ne fai di avere una corsia "privilegiata" per potervi accedere: non ce stannooo
un commento veloce:
RispondiEliminadopo un campione sufficientemente rappresentativo dei nuovi concorsi da ricercatore (senza scritti, commissari sorteggiati) ho visto succedere cose addirittura peggiori che con la vecchia tipologia, e' ho detto tutto...
una domanda:
c'e' modo di prevedere quanto tempo ci vorra' prima che si possano bandire nuovi assegni o nuovi posti RTDA-B?
e dopo che il DDL sara' legge si potranno bandire vecchi assegni e vecchi RTD o si blocchera' tutto fino ai decreti attuativi?
@ ultimo anonimo
RispondiEliminasei decisamente un troll.
leggi i commenti precedenti cazzo prima di fare una domanda. abbiamo risposto decine di volte.
@ ultimo anonimo
RispondiEliminaa differenza del collega aprista ho la pazienza di rispondere.
come si è detto ormai sino alla nausea le vecchie figure (vecchi assegni e vecchi rtd) spariranno vennedo sostituite dalle nuove.
queste ultime necessitano per partire della riformulazion degli statuti e dei regolamenti di ateneo e, in alcuni casi, anche di appositi decreti attuativi.
non è possibile prevedere i tempi, io sono convinto che prima di un annetto non ci saranno bandi per i nuovi RTD. ma è solo una stima approssimativa. in ogni caso molto dipenderà dalla velocità degli atenei nel riformulare statuti ecc. ed è evidente che andranno a velocità variabile...
@ aprista
RispondiEliminase tale sei, datti un nick per renderti riconoscibile