giovedì 25 novembre 2010

Non ho più silenzio, non ho più un pretesto, gli eroi se ne vanno, io resto! e ...


Manifestare il proprio pensiero e le proprie idee nel rispetto degli altri è una delle grandi liberta, dei grandi privilegi e dei grandi doveri che le nostre società dovrebbero concedere a noi cittadini. Questa è la prima conisderazioni che mi è venuta in mente quando leggevo i lanci di agenzia su tutto quello che sta succedendo in Italia; è anche lo stesso pensiero che mi sovveniva quando qualcuno dall’estero mi domandava se sta avvenendo la rivoluzione o se altri mi si chiedevano se ero asserragliato su un tetto.

Ma cosa sta accadendo in verità?

La verità è semplice, forse di più di quella che io stesso riesco a capire.
Alla Camera dei Deputati si sta discutendo il d.d.l Gelmini e in piazza, per le strade, le piazze, per i tetti di tante città di Italia si trovano studenti, precari e ricercatori universitari che non sono d’accordo con l’impostazione che questo d.d.l. vuole dare all’università.

Ognuno può avere le proprie idee (il ministro Gelmini, per esempio, può anche sostenere che tutti i manifestanti siano traviati o al soldo dei Baroni), ma può farsi un’idea più precisa di quello che aviene nelle nostre stanze guardano il dibattito in diretta (http://webtv.camera.it/portal/portal/default/default) sul sito della Camera (attenzione sembra che gli unici browser veramente supportati siano Internet Explorer e Firefox).

L’idea personale è (formata dall’ascolto due ore ininterrotte di diretta) è che molti dei nostri onoreveli deputati non siano bene (non scrivo minimamente per lasciare il beneficio del dubbio) a conoscenza di ciò che stanno votando e in molti casi neppure degli impatti, che certi emendamenti da loro stessi presentati hanno sull’università. 
Altra considerazione è che sembra che si stia consumando una lotta che non riguarda solo il destino della università, ma che riguarda la tenuta di questo governo. É vero questo porta ad approvare emendamenti anche dell’opposizione, ma carte alla mano sono emendamenti (in alcuni votati con il giudizio favorevole del relatore) che non intaccano o non migliorano in modo radicale l’impianto del d.d.l .
Intanto oggi si discutono importanti questioni come l'obiezione procedurale sollevata dal PD dopo la sospensione a proposito del parere della commissione bilancio e come tutto ciò che riguarda gli articoli sul reclutamento e sulle norme transitorie.

Nel mentre c’è gente che manifesta il proprio pensiero nelle strade, nelle piazze, sui tetti, c’è chi blocca autostrade, chi stazioni ferroviarie, chi areoporti e chi addirittura “forza” il senato. Hanno ragione? Hanno torto?  Bisognerebbe dire parafrasando Gaber “ma cos’è la ragione, cos'è il torto”. Non che non esista la ragione o il torto o siano concetti labili, ma ognuno dovrebbe avere una sua opinione sulla questione basata su fatti e idee concreti e non su letture qualsivoglia ideologiche.
Rimane il fatto che mostrare pubblicamente e civilmente il proprio dissenso è un atto di democrazia (la stessa cosa vale per il proprio assenso) e che oggi molti continueranno a manifestare.

Uscerete ora di casa per manifestare o starete in casa?

Io conosco le mie risposte e i miei motivi e se verrò indicato come “traviatore della gioventù”, potrò rallegrarmi e vantarmi di aver condiviso la stessa accusa che fu di Socrate.

25 commenti:

  1. "Un popolo civile, quale noi siamo, dovrebbe menare questi studenti!"

    E.Fede, 25.11.2010

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  2. Non protesterò mai per difendere l'attuale università. La riforma è incompleta e non mi piace. Quindi sto fermo e aspetto. Cos'altro dovrei fare?

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  3. Caro Mattia:
    non piace nemmeno a me l'università attuale. Pero quella dopo la riforma sarà molto peggio. Il trionfo delle Baronie e degli interessi privati. I nuovi posti saranno solo per "PORTABORSE" o famigli. I nuovi 3+3 saranno privi di ogni controllo di qualità e daranno automaticamente diritto (a parte un idoneità nazionale priva di merito) ai soliti "PORTABORSE" o famigli di diventare professore associati.

    Se tu sei contento di aver un università PEGGIORE di quella attuale rimani a casa.

    L'università migliore che tu aspetti dovrai aspettarla per altri 10 anni intanto diventerai vecchio con una infinitamente peggiore.

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  4. Perché ora c'è un controllo qualità?
    Perché ora i "famigli" non hanno la strada spianata?
    Comunque diventerò vecchio (non sono l'alunno di "nessuno") e non vedo miglioramenti possibili con l'università attuale.
    Io sto fermo.

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  5. Caro Mattia:

    le legge per il controllo di qualità già ci sono. Ma non-applicate. L'urgenza dell'approvazione e' per non dover mai applicare le leggi vigenti. Se non passa la riforma l'università sarà migliore di quella che hai conosciuto tu. Se passa la riforma peggiore.

    Tanto per essere monotono:

    1) CONCORSI Moratti da associato/ordinario
    2) Esaurimento del ruolo ricercatore dal 2012
    3) Unico contratto pre-ruolo (Ricercatori 230) con contributi

    manca solo l'abolizione degli assegni di ricerca per passare tutto ai ricercatori a tempo determinato.

    Valutazione ex-post basta attivare la valutazione .. cosa che aspetta di essere fatta da 6 anni.

    Le leggi ci sono. Solo che non sono a favore dei Baroni ed allora non si applicano

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  6. E quindi protesterete/protesteranno anche per fare applicare queste leggi? (domanda retorica ovviamente)

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  7. Io sto aspettando dal 2005 che applichino quella legge.
    Uno dei motivi per cui sono stato molto contrariato dal PD e' stato che il buon mussi a riaperto i termini per le idoneità che se no non potevano essere bandite. Poi non ho votato a destra perchè nel loro programma c'e' lo smantellamento della scuola pubblica.

    Tra una mela vecchia ed un pezzo di carne marcia io mi mangio la mela vecchia.

    E ricordati che non c'e' un limite inferiore al peggio. Se ora va male non e' detto che poi dopo vada meglio.

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  8. tutti in piazza. non per difendere lo status quo, ma per evitare la catastrofe

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  9. 14:19 25 NOV 2010

    (AGI) - Roma, 25 nov. - L'APRI (Associazione Precari della Ricerca Italiani) denuncia la presentazione da parte della Relatrice di Maggioranza del DDL di riforma dell'universita' di un nuovo emendamento che peggiora decisamente le modalita' di reclutamento dei ricercatori, rendendo le procedure dei concorsi meno trasparenti e facilmente pilotabili. Si tratta - si legge in una nota - dell'emendamento 21. 500 che recita ''Al comma 2, sostituire la lettera c) con la seguente: c) valutazione, con motivato giudizio analitico, dei titoli e delle pubblicazioni scientifiche dei candidati, ivi compresa la tesi di dottorato, discussi pubblicamente con la commissione, secondo parametri, riconosciuti anche in ambito internazionale, individuati con decreto del Ministro, sentiti l'ANVUR e il CUN; possibilita' di prevedere un numero massimo, comunque non inferiore a dodici, delle pubblicazioni che ciascun candidato puo' presentare. Sono escluse prove scritte e orali, fatta salva la possibilita' di prevedere nel bando una prova orale volta ad accertare le competenze linguistiche necessarie in relazione al profilo plurilingue dell'ateneo ovvero alle esigenze didattiche dei corsi di studio in lingua estera''.
    Secondo l'APRI ''l'emendamento cancella inspiegabilmente quei pochi elementi di trasparenza presenti originariamente'' e in particolare ''elimina l'obbligo di indicare un punteggio numerico per ciascun titolo e ciascuna pubblicazione presentata dai candidati, viene introdotto un limite massimo al numero di pubblicazioni da presentare, livellando verso il basso la valutazione comparativa dei candidati,viene indrodotto un colloqui che servira' solo a ridurre ulteriormente il tasso di partecipazione ai concorsi''.
    "Si noti - sostiene Alessio Bottrighi, presidente dell'Apri - che queste sono le stesse procedure concorsuali attualmente in vigore, con l'ulteriore grave peggioramento di prevedere commissioni interamente locali. Procedure che gia' oggi non hanno cambiato assolutamente nulla, come e' stato dimostrato dalle statisitche del famoso blog 'Pronostica il Ricercatore' (http://pronosticailricercatore.blogspot.com/)." "Il nuovo emendamento della Maggioranza - conclude il presidente dell'Apri - con ampia discrezionalita' e arbitrio della commissione, interamente locale, portera' al trionfo del 'demerito' e di quei baroni contro cui a parole, solo a parole, il Ministro Gelmini vorrebbe combattere". (AGI) -

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  10. @ insorgere

    Ma guarda che il decreto Gelmini non è mica abrogato da questa norma (al limite ne farà un altro "sentiti l'ANVUR e il CUN") - rimane quale norma secondaria a specificazione di questa _nuova_ norma primaria che e' anche fin troppo APRIsta nell'escludere un colloquio _di merito_ che invece sarebbe sempre utile.

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  11. PRIMA AFFOSSIAMO QUESTO DISASTROSO DDL
    poi discuteremo come ripartire

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  12. nota su decleva:
    la difesa del pasticciaccio brutto DDL da parte del presidente crui è indecorosa.
    va ricordato e chiarito che decleva e la crui non rappresentano l'università. peraltro molti rettori in questi giorni si son esplicitamente espressi contro il ddl, credo che decleva non rappresenti nemmeno la crui...

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  13. Caro Insorgere:

    vi era stato detto un anno fa che questo DDL sarebbe stato disastroso... Voi (APRI) avete favorito (probabilmente in buona fede) che si arrivasse a questo punto. Ora sono contento che ve ne siate accorti e spero che lottiate con tutte le vostre per affossarlo.

    Che lo avesse scritto la CRUI e le universita private con l'aiuto dei veri "BARONI" vi era stato detto. Ora cosa vi aspettavate dalla CRUI che non fossero in accordo con quello che avevano scritto nella legge ?

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  14. "Perché il tuo cazzo di partito, che insieme agli altri prende un miliardo di euro di finanziamenti pubblici gabellati per rimborsi elettorali non ha destinato questi soldi alla Ricerca??"

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  15. @ roberto
    il testo originario del ddl era meglio del testo discusso alla camera. e noi pensavamo che sarebbe stato possibile migliorarlo ancora, partendo dal presupposto che lo status quo è inaccettabile.

    nessuno si aspetta nulla dalla crui, semplicemente si denunciano le cazzate.

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  16. @ roberto
    se si è arrivati a questo punto non è per colpa di apri. tutte le nostre proposte di emendamento sono state bocciate...l'affermazione di questo modello di riforma non dipende da noi (né dalla crui), ma dalla volontà della maggioranza

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  17. Comunque ritengo che poi martedi' si vota.
    Via il dente via il dolore.

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  18. Nel testo di legge di riforma universitaria in discussione alla Camera uno dei punti qualificanti dell’intervento normativo è costituito dall’introduzione dell’abilitazione nazionale per l’ammissione ai ruoli di Professore Associato e Professore Ordinario nelle Università Italiane...

    http://cronaca.anvur.it/2010/11/un-docente-molto-abile.html

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  19. Caro cronaca:

    CAZZATE... false. Le abilitazioni nazionali per i professori associati ed ordinari sono gia' legge da 6 anni. Non applicata ma già legge.

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  20. Renzino:

    vedo che nel tuo sito sostieni cose false per fare pubblicità alla pseudo riforma Gelmini. Se un fa una nuova legge per mettere in galera i ladri perchè prima non venivano messi in galera non e' che uno introduce la finalmente una legge che finalmente introduce il reato di furto.

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  21. @Roberto

    L'impianto originale del DDL lasciava intendere che fossero possibili ampi spazi di manovra per migliorare alcune storture e permettere quantomeno di riequilibrare i poteri di molte delle corporazioni esistenti in seno all'università.
    Nonostate le critiche e le pubbliche accuse di servilismo ricevute da molti di quelli che oggi sono sui tetti o sui monumenti italiani (se fossero state vere oggi saremmo tutti strutturati immagino...), ci siamo fatti un mazzo tanto per presentare emendamenti attraverso alcuni parlamentari più disponibili, per partecipare alle audizioni parlamentari chiedendo migliorie, per denunciare le storture del sistema (una su tutte, molti bandi per RTI, come saprai, sono stati coretti dai rettori su nostra segnalazione).

    Purtroppo (e non credo sia colpa nostra), il ministro è rimasto sordo a qualunque tentativo di cambiamento e il DDL, dopo i passaggi al senato, poi in commissione e poi alla camera, è stato completamente stravolto arrivando a diventare un qualcosa di estremamente peggiorativo per l'università.

    E' per questo che oggi APRI ne chiede il ritiro immediato con le conseguenti dimissioni del ministro.

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  22. Oddio bimbi, dopo Vespa ieri sera credo di non voler più sentir parlare della riforma in tv: c'era la Gelmini in collegamento, Vespa sosteneva di non capire le ragioni della protesta, e come contraddittorio c'erano Lupi e Bocchino!!!!!......l'unico del PD era un certo Intorre che non lo conosce neanche sua madre!(e che era stato mandato a soccombere).
    Lupi è arrivato a dire che non ne sapeva molto di università ma aveva scoperto giusto ieri, che esisteva un'età minima per diventare ricercatore ed era 36 anni mentre con il ddl diventava 30!!!.
    Questi inventano la realtà! in parte per ignoranza, in parte per malafede! come si fa a discuterci sono da mani in faccia! vanno solo impalati su ponte di mezzo!!!

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  23. Gli obiettivi del ddl Gelmini sono sempre stati gli stessi e non sono mai stati cambiati. Oltre ad accomopagnarsi e a rafforzare il disimpegno pubblico al finanziamento del sistema universitario ci sono due elementi importanti che piacciono anche molto a Confindustria: governo e organico. Per quanto ne dica Renzino, sulla governance non vengono conservati gli elementi portanti della partecipazione democratica. Oggi non tutti gli statuti sono uguali ma ve ne sono alcuni che Renzino farebbe bene a leggersi come quello dell'università di Pisa. Questo statuto, per esempio, dovrebbe essere cambiato in peggio ed è invece uno dei più democratici, se non il più democratico. Sull'organico, al di là delle considerazioni del momento dei 9000 PA in più o in meno, l'obiettivo è diciamo 40000 PO+PA a tempo indeterminato e 20000 ricercatori a tempo indeterminato. Questo non ci sarà subito ma è il fine ultimo. I PO+PA ci stanno 30 anni a lavorare mentre i RTD 6. Quanti RTD passeranno PA e quanti se ne andranno via? Dove andranno questi? Se fossimo come la Germania non ci sarebbero problemi invece, se vorranno continuare, sarà proprio in Germania che dovranno andare. Sul fatto che questo ddl cancelli la pletora dei contratti a termine è una fantasia metropolitana. Qualsiasi progetto di ricerca che si rispetti prevede posizioni post doc. Cancelliamo le borse della UE (es. Marie Curie)? Non me sembra possibile.

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  24. Scusate 20000 ricercatori a tempo DETERMINATO.

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  25. D'accordissimo con Siberia. Stanno trasformando una cosa seria (discutere sul "problema" università) in una pagliacciata. Non siamo mai stati così in basso.

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