- Spezzettamento dei ricercatori a tempo determinato in due tipi, uno senza e uno con tenure-track (indovinate le università quale di questi due tipi di contratto prediligerano?)
- Via le chiamate degli "esterni" nei primi 6 anni (inzialmente 2/3 nel testo originario, poi diminuiti a 1/2 e ora a 1/5 ma senza sanzioni per gli atenei che non rispettano nemmeno questo bassissimo limite)
- Via libera alla "chiamata diretta irresponsabile" (chiamata diretta senza assunzione di responsabilità da parte della struttura che effettua la chiamata) per tutte le posizioni da professore
- Accolte le richieste CRUI: circa 6000 concorsi per promozioni di carriera nei primi 6 anni, ma senza copertura finanziaria
- Anche la Lega Nord propone un emendamento a favore del pensionamento degli ultra 65-enni, ma solo per i professori neo-assunti
Queste alcune delle maggiori novità dei primi emendamenti del DDL della Riforma Universitaria in discussione in questi giorni in Assemblea al Senato, disponibili a questo link. Mancano quelli del Governo.
Da segnalare che, oltre all'emendamento del PD per l'abbassamento dell'età pensionabile a 65 anni, anche la Lega Nord (Sen. Pittoni) propone un emendamento in questa direzione anche se solamente ai professori assunti con la nuova legge (quindi l'effetto sarebbe quasi nullo).
Inoltre, molte delle richieste della CRUI risultano sostanzialmente accolte. Per esempio, nelle norme transitorie si prevede che gli Atenei che nei 6 anni successivi all'entrata in vigore della legge, gli Atenei debbano prevedere la messa a concorso di circa 6000 posti da professori associato con cofinanziamento del MIUR (emendamento del Relatore).
Infine vale la pena segnalare anche la presenza di tantissimi emendamenti-sanatoria, specialmente a favore dei ricercatori a tempo indeterminato, ma anche ai professori a contratto o a un fantomatico "personale tecnico-scientifico" (???).
Ma è probabilmente la riscrittura dell'articolo sui ricercatori a tempo determinato, a opera del Relatore del DDL (Sen. Valditara), la novità più rilevante per quanto ci riguardo.. Le modifiche sono molte. Alcune sono positive, come una tenure-track più vincolata e con maggiori garanzie, ed il fatto che non si possa inserire un "profilo scientifico" se non tramite l'indicazione del settore scientifico-disciplinare. Tuttavia queste correzioni rischiano di essere del tutto inutili, dato che il percorso di ricercatore a tempo determinato viene completamente rivisto. E' previsto infatti che i contratti da ricercatori a tempo determinato siano divisi in due tipologie: la prima, senza tenure-track (contratti da 1 a 3 anni) e quindi senza alcuna garanzia; la seconda con "vera" tenure-track. Ma a questa seconda tipologia può accedere solamente chi ha usufruito 3 anni nella prima tipologia o in anaologhi contratti all'estero o in contratti legge Moratti (vergognoso, dato i modi con cui vengono banditi e assegnati tali contratti!). In pratica per accedere ai contratti con tenure-track non conta il merito ma la mera anzianità.
Ma il problema principale, a parte uno spezzettamento e allungamento del precariato, è che verosimilmente gli atenei bandiranno tanti concorsi nella prima tipologia e pochissimi concorsi nella seconda, rendendo ancora più incerto il precariato.
Questo l'emendamento:
«Art. 18.
(Ricercatori a tempo determinato)
1. Per svolgere attivita` di ricerca, di didattica, di didattica integrativa e di servizio agli studenti, le universita` possono stipulare contratti di lavoro subordinato a tempo determinato. Il contratto stabilisce altresı`, sulla base dei regolamenti di ateneo, le modalita` di svolgimento delle attivita` di didattica, di didattica integrativa e di servizio agli studenti nonche´ delle attivita` di ricerca.
2. I destinatari sono scelti mediante procedure pubbliche di selezione disciplinate dalle universita` con regolamento ai sensi della legge 9 maggio 1989, n. 168, nel rispetto dei principi enunciati dalla Carta europea dei ricercatori, di cui alla Raccomandazione della Commissione delle Comunita` europee n. 251 dell’11 marzo 2005, e specificamente dei seguenti criteri:
a) pubblicita` dei bandi sul sito dell’ateneo e su quelli del ministero e dell’unione europea; specificazione del settore concorsuale e di un eventuale profilo esclusivamente tramite indicazione di uno o piu` settori scientificodisciplinari; informazioni dettagliate sulle specifiche funzioni, sui diritti e i doveri e sul relativo trattamento economico e previdenziale;
b) ammissione alle procedure dei possessori del titolo di dottore di ricerca o titolo equivalente, ovvero, per i settori interessati, del diploma di specializzazione medica, nonche´ di eventuali ulteriori requisiti definiti nel regolamento di ateneo, con esclusione dei soggetti gia` assunti a tempo indeterminato come professori universitari di prima o di seconda fascia o come ricercatori, ancorche´ cessati dal servizio. E` richiesto il superamento di una prova di adeguata conoscenza di almeno una lingua straniera;
c) valutazione delle pubblicazioni scientifiche e del curriculum complessivo dei candidati, con attribuzione di un punteggio numerico accompagnato da sintetica motivazione per ciascuno dei titoli e delle pubblicazioni presentati dai candidati secondo parametri e criteri definiti con decreto del Ministro;
d) formulazione della proposta di chiamata da parte del dipartimento con voto favorevole della maggioranza assoluta dei professori di prima e di seconda fascia e approvazione della stessa con delibera del consiglio di amministrazione.
4. I contratti hanno le seguenti tipologie:
a) contratti di durata compresa tra uno e tre anni, rinnovabili previa positiva valutazione delle attivita` didattiche e di ricerca svolte, effettuata sulla base di modalita`, criteri e parametri definiti con decreto del ministro; i predetti contratti possono essere stipulati con il medesimo soggetto, anche in sedi diverse, per un periodo complessivamente non superiore a cinque anni;
b) contratti triennali non rinnovabili, riservati a candidati che hanno usufruito per almeno tre anni, anche non consecutivi e in sedi diverse, dei contratti di cui alla lettera a), ovvero di analoghi contratti in atenei stranieri.
5. I contratti di cui al comma 4, lettera a), possono prevedere il regime di tempo pieno o di tempo definito, con un impegno annuo complessivo per lo svolgimento delle attivita` di didattica, di didattica integrativa e di servizio agli studenti, pari rispettivamente a trecentocinquanta ovvero duecento ore. I contratti di cui alla lettera b) sono stipulati esclusivamente con regime di tempo pieno.
6. Nel terzo anno di contratto di cui al comma 4, lettera b), l’universita` valuta il titolare del contratto stesso, che abbia conseguito l’abilitazione scientifica di cui all’articolo 14, ai fini della chiamata nel ruolo di professore associato, ai sensi dell’articolo 15. In caso di esito positivo della valutazione, il titolare del contratto, alla scadenza dello stesso, e` inquadrato nel ruolo dei professori associati. Le procedure si svolgono in conformita` agli standard qualitativi individuati con apposito regolamento di ateneo nell’ambito dei criteri fissati con decreto del Ministro. La programmazione di cui all’articolo 15, comma 2, assicura la disponibilita` delle risorse necessarie in caso di esito positivo della procedura di valutazione. L’espletamento del contratto costituisce titolo preferenziale nell’ammissione ai concorsi nelle pubbliche amministrazioni.
7. Dalla data di entrata in vigore della presente legge e fino al 31 dicembre del sesto anno successivo, le procedure di cui al comma 6 possono essere utilizzate per la chiamata nel ruolo di professore di prima e seconda fascia di professori di seconda fascia e ricercatori a tempo indeterminato in servizio nell’universita` medesima, che abbiano conseguito l’abilitazione scientifica di cui all’articolo 14. A tal fine le universita` possono utilizzare le risorse corrispondenti fino alla meta` dei posti disponibili di professore di ruolo. A decorrere dal settimo anno l’universita` puo` utilizzare le risorse corrispondenti fino alla meta` dei posti disponibili di professore di ruolo per le chiamate di cui al comma 6. Ai procedimenti di cui al presente comma e` data pubblicita` sul sito dell’ateneo.
8. Si applicano le disposizioni di cui all’articolo 16, comma 8.
9. Il trattamento economico spettante ai destinatari dei contratti di cui al comma 4, lettera a) e` pari al trattamento iniziale spettante al ricercatore confermato a seconda del regime di impegno. Per i titolari dei contratti di cui al comma 4, lettera b), il trattamento annuo lordo onnicomprensivo e` pari al trattamento iniziale spettante al ricercatore confermato a tempo pieno elevato fino a un massimo del trenta per cento.
10. I contratti di cui al presente articolo non danno luogo a diritti in ordine all’accesso ai ruoli dei soggetti di cui al comma 1.
Conseguentemente:
all’articolo 22, dopo il comma 3, inserire il seguente:
«3-bis. Le disposizioni di cui all’articolo 18, comma 4, lettera b) si applicano altresı` a coloro che hanno usufruito dei contratti stipulati ai sensi dell’articolo 1, comma 14, della legge n. 230 del 2005».
Sostituire il comma 8, con il seguente:
«8. Fino all’anno 2015 la laurea magistrale o equivalente, unitamente ad un curriculum scientifico professionale idoneo allo svolgimento di attivita` di ricerca, e` titolo valido per la partecipazione alle procedure pubbliche di selezione relative ai contratti di cui all’articolo 18».
Che ne dite di questo emendamneto?
RispondiElimina15.326
Mongiello
Dopo il comma 7, aggiungere il seguente:
«7-bis. I Tecnici Scientifici che entro l’anno accademico 2011-2012
abbiano svolto tre anni di attivita` didattica e scientifica, quest’ultima comprovata
da pubblicazioni edite, documentate da atti della facolta` risalenti
al periodo di svolgimento delle attivita` medesime possono essere inquadrati,
a domanda, previo giudizio di idoneita`, nel ruolo di ricercatori confermati.
A tal fine il preside della facolta` rilascia sulla base della documentazione
in possesso della facolta` attestazione che l’avente titolo ha effettivamente
prestato attivita` didattica e scientifica.
condivido analisi di mino.
RispondiEliminaemendamento valditara su tenure track avvantaggia ingiustamente rtd moratti rispetto ad assegnisti e precari vari.
cmq sono curioso di conoscere gli emendamenti del governo
Emendamenti del governo ci saranno solo se vorra' porre la fiducia, cosa non ancora decisa.
RispondiEliminaCambiare tanto per alla fine lasciare le cose come stanno. Questa sembra la filosofia guida dell'iter legislativo del ddl di riforma!
RispondiEliminaE intanto reintroduzione della prova di lingua...
RispondiEliminaIl Corriere pubblica una serie di interventi (soprattutto di Ricercatori della Rete29Aprile) sul dibattito aperto dall'editoriale di Giavazzi
RispondiEliminahttp://www.corriere.it/cultura/10_luglio_24/Universita-riforme-e-dintorni_b9c3b656-9739-11df-bd32-00144f02aabe.shtml
Oggi vi e' un editoriale di Panebianco, anch'egli sulla questione dei 65 anni
http://www.stampa.cnr.it/RassegnaStampa/10-07/100725/T0IYU.tif
Su reclutamento e regole ri-segnalo qui il bell'articolo di Roberta De Monticelli sul Fatto Quotidiano di ieri "L'Università del servilismo"
RispondiEliminahttp://www.stampa.cnr.it/RassegnaStampa/10-07/100724/T00N0.tif
Euroscience, non trovo affatto 'bello' l'articolo della De Monticelli - le sue proposte non sono praticabili.
RispondiEliminaL'articolo di Slvati sul Corriere incredibilmente definisce la proposta di adeguamento pensionsistico a 65 anni ' Gelmini-Meloni'. Aho, ma non sarebbe il caso di scrivere al Corrierei per un minimo di rettifica logico-storica?
RispondiEliminaA me sembra buona la rivisitazione della tenure (ma avrei preferito almeno 4 anni di prova) e la distinzione dal semplice contratto postdoc (perchè è questo in sostanza il primo tipo di contratto). La tenure diventa una cosa seria. Giustamente si prevede che per accedere alla tenure bisogna aver fatto un pò di gavetta. Ma su questo mi pare abbastanza largo. Contano anche i contratti all'estero. Qui, forse era meglio dire solo "con una documentata attività di ricerca di non meno di sei anni (incluso eventualmente il dottorato)".
RispondiEliminaMongiello è un genio. Qui si fa sparire il ric.TI, anche con promozioni in massa, e lui invece in controtendenza ne crea di nuovi.
@ Giuseppe
RispondiEliminaSarei daccordo solo se avessero nel contempo eliminato gli assegni di ricerca. E se, quantomeno nel transitorio, per accedere al secondo tipo di contratto contasse - come dici tu - una documentata attività post-dottorale (qual è, da un punto di vista scientifico, la differenza tra un contrattista legge Moratti o un assegnista?).
La cosa che mi fa sorridere di Mongello è che questi "tecnici-scientifici" (ma chi sono?) diventerebbero direttamente ricercatori confermati. Quindi si saltano pure l'insormontabile scoglio della conferma!
@mino,
RispondiEliminaanch'io sono d'accordo con te e con me stesso, infatti avrei preferito (e non solo nel transitorio) che l'accesso alla tenure fosse a condizione che ci fosse documentata attività pregressa. Al più, si poteva prevedere come requisito "necessario" il solo dottorato. Riguardo l'assegnista, penso invece che sia meglio che si mantenga, il nuovo postdoc costa troppo per essere per tutti. Tuttavia, non posso non notare che è complessivamente un miglioramente rispetto alla prima versione e finalmente si introduce una tenure seria.
Qualcuno mi ha chiamato?
RispondiEliminaIo non riesco a capacitarmi del fatto che nessuno voglia sostenere il licenziamento dei ricercatori inattivi ...
RispondiEliminama davvero qua qualcuno pensa che alla fine si penserà a tutelare i precari???????????
RispondiEliminaIntanto guardiamo come si sviluppa il tema del pensionamento, da cui forse dipenderanno le possibilita' concrete di fare reclutamento, con qualsiasi regola che poi verra' poi elaborata nel compromesso della riforma. Quindi, segnalo:
RispondiEliminahttp://via-academy.org/Comments.aspx?BlogID=103#Nuovo
ma fatemi capire, dunque un dottorato italiano che abbia avuto un postdoc all'estero per 3 anni puo' concorrere per un posto da RTD triennale in tenure track, e un assegnista italiano di 5 anni deve ricominciare con i contrattini di 1 anno rinnovabili per altri 5 anni?
RispondiEliminama siamo alla follia o non capisco io cosa si intende per analoga posizione all'estero?
ovviamente sapete come la penso.
RispondiEliminac'e' bisogno che qualcuno spieghi a questi signori che gli assegni vecchio tipo sono "contratti analoghi a quelli del punto a)" o possiamo (o vogliamo) sperare che lo capiscano da soli e mettano una riga in quell'articolo che consenta di "gestire il transitorio" e di non mandare al macero diverse migliaia di postdoc italiani?
E per il reclutamento ha ragione da vendere Mauro Barberis (mica solo perche' si chiama Mauro...):
RispondiEliminahttp://temi.repubblica.it/micromega-online/universita-perche-de-monticelli-sbaglia/
Euroscience: altro che la De Monticelli!
@ limite
RispondiEliminasu questo punto hai perfettamente ragione.
Urge il valore legale del postdoc.
RispondiElimina@ limite
RispondiEliminasu questo punto hai perfettamente torto
Non possiamo equiparare degli assegni di ricerca, diosolosa come sono stati assegnati, a contratti che devono essere assegnati con rigorosi meccanismi premiali
"meccanismi" premiali?
RispondiEliminaTi sei fatto una canna?
che poi voglio dire, parliamoci chiaro.
RispondiEliminamessa cosi' e' come estendere il limite degli attuali assegni di ricerca a 10 anni, solo che i primi 5 li chiamiamo assegni di ricerca, e gli ultimi 5 li chiamiamo RTD senza tenure track.
o almeno a 7 se consideriamo che poi per il limite di massimo di 10 dobbiamo lasciarci 3 anni per un RTD con tenure track.
Sento gente che mi invoca ma non so cosa vuole
RispondiElimina@ inxulator
RispondiEliminaguarda che quei posti td saranno assegnati esattamente come gli assengi. unica differenza è che son pagati un po' meglio.
Il fatto è che pure giuridicamente mi pare un obbrobrio e quindi penso sia facilmente contestabile. Come si fa a dire che ti faccio un contratto solo se ne avevi un altro prima? Non parliamo di titoli ma di semplici contratti. Una cosa è dire che ti faccio un contratto di 3 anni rinnovabile, come da prima versione del ddl. Altra cosa è dire che per farti il contratto da tenure devi avere prima un altro contratto. E neanche si richiede il titolo di dottorato.
RispondiElimina@ Giuseppe
RispondiEliminaConsolati col fatto che per Professore Ordinario non serve la laurea.
Se per questo neanche all'estero ed io sono convinto che sia giusto così infatti, cioè non prevedere necessariamente alcun titolo. Quello che intendevo però è che la laurea o il dottorato sono un titolo e come tali forse "giuridicamente" giustificabili.
RispondiEliminaMa come si giustifica che devo avere fatto uno, due o tre contratti prima, altrimenti non posso stipulare un contratto tipo tenure?
Si giustifica col fatto che vorrebbero distinguere fra "Junior Researcher" e "Senior Researcher".
RispondiElimina@ insorgere
RispondiEliminascusa ma non riesco ad accettarlo lo stesso ... o l'apri ha cambiato idee?
La distinzione a cui accenni esiste infatti in alcuni centri di ricerca, tipo IIT. Ma NON esiste che per diventare Senior devi prima essere stato necessariamente Junior. Così come anche dopo il DDL, mi pare che puoi diventare Ordinario senza essere stato prima un bel nulla.
RispondiEliminaNon vorrei sbagliare, ma credo che anche in una carriera gerarchizzata come quella militare, non devi necessariamente aver fatto tutti i gradini per diventare generale.
Giuseppe:
RispondiEliminasbagli, fidati.
Soprattutto in Italia.
Marcmond
@ inxulator
RispondiEliminal'apri non ha cambiato idee.
la tenure track è decisamente migliorata, resta tuttavia indubbiamente il pasticcio del rapporto tra il triennioA e il triennioB.
sarebbe più corretto dire che per accedere al triennioB - quello che porta all'associatura - bisogna aver avuto almeno un triennio di attività di ricerca post-dottorale. se poi è stata fatta con questo o quel contratto non deve contare
inoltre gli oneri didattici dei due contratti dovrebbero essere distinti in maniera più chiara
RispondiElimina@ Giuseppe
RispondiEliminaanche PRIMA del DDL puoi diventare Ordinario senza neanche la licenza elementare se e' per questo.
purche' tu conosca la lingua italiana.
scusatemi, qualcuno sa qualcosa sulla prova di lingua inglese? sarà necessario avere certificazioni tipo toefl o basterà superare un test? è necessario che sia inglese o può essere un'altra lingua?
RispondiEliminava bene tutti, ma qui c'è o non c'è una questione giuridica seria sul fatto che non si può condizionare la tenure ad un contratto precedente?
RispondiEliminaSe sì, bisogna organizzarsi perchè la cosa vada corretta subito. Se no, allora continuiamo a dire ognuno la nostra, de gustibus.
no, certo che è giusto condizionare la tenure a contratti precedenti!
RispondiEliminasiete ridicoli!
RispondiEliminaMa la retroattività del limite dei 10 anni non è stata abolita già in commissione?
RispondiEliminasì, lo avevo dimenticato!
RispondiElimina@ Unno
RispondiEliminama perchè ti preoccupa così tanto la prova di lingua?
Faccio notare che npn piu' di "Ricercatori" stiamo parlando, ora, ma bensi' di "Lettori" ... leggere per credere il primo comma dell'emendamento
RispondiElimina"1. Per svolgere attivita` di ricerca, di didattica, di didattica integrativa e di servizio agli studenti, le universita` possono stipulare contratti di lavoro subordinato a tempo determinato. Il contratto stabilisce altresı`, sulla base dei regolamenti di ateneo, le modalita` di svolgimento delle attivita` di didattica, di didattica integrativa e di servizio agli studenti nonche´ delle attivita` di ricerca."
Insomma non c'e' piu' solo la didattica integrativa, ma anche la didattica... basta che lo preveda il contratto sulla basse del Regolamento di ateneo.
La cosa piu' "geniale" e' (a parte il surrettizio slittamento semantico) che questa privatizzazione del rapporto di lavoro puo' andar bene in astratto, ma essendoci ancora le Due Fasce maggiori in regime di diritto pubblico segnera' una Quartostatizzazione del ruolo.
Giustamente mi si fara' notare che questo slittamento era gia' previsto dall'attuale testo del ddl, ma volevo rimarcare il fatto perche', da come lo vedo io, va rilevato con maggiore attenzione.
RispondiEliminae vai con l'ope legis per i tecnici-scientifici!
RispondiEliminaCORRIERE DELLA SERA.it
RispondiEliminaLettera di Fabio Mussi
Caro direttore,
nell’editoriale del Corriere di giovedì 22 luglio 2010 il prof. Francesco Giavazzi scrive: “La cosa piu’ rilevante accaduta in questi ultimi mesi nell’universita’ e’ la nascita dell’Anvur, un’agenzia indipendente il cui compito e’ valutare gli atenei e lo stato della ricerca. Piu’ importante della stessa legge di riforma che l’aula del Senato inizia oggi a discutere”. Condivido. Per completezza d’informazione dei suoi lettori mi permetta pero’ di aggiungere un paio di particolari, che devono essere restati involontariamente nella penna di Giavazzi.
L’Anvur nasce legislativamente nel 2006, governo Prodi in carica e ministro dell’universita’ e della ricerca il sottoscritto. Ai primi del 2008, quando si apre la crisi di governo, e’ pronto, e gia’ passato al vaglio finale del Consiglio di Stato, anche il regolamento attuativo, che contiene quelle norme di livello europeo (comprese le modalità dell’ European Research Council per l’individuazione del consiglio direttivo) che piacciono particolarmente al Suo editorialista. Il ministro attualmente i carica esordi’ spregiando l’Anvur come “carrozzone burocratico” Si sono persi due anni. Ahime’, ora entra in vigore l’Agenzia quando, grazie a tagli che fanno uscire l’Italia dal quadro Ocse, non ci sara’ piu’ nulla nr’ da valutare ne’ da premiare.
Grazie dell’attenzione, Suo Fabio Mussi
@ Anonimo
RispondiEliminaper tuo interesse, ho scritto la storia dell'ANVUR nella pagina di Wikipedia
http://it.wikipedia.org/wiki/ANVUR
e se vuoi leggere la replica di Giavazzi a Mussi basta che guardi la Nota 11.
due considerazioni:
RispondiElimina1. non credo che il testo del ddl uscirà della camera nella forma in cui sarjà approvato dal senato, dunque ci sarà tempo per sistema il pasticcio dei TD 1 e 2.
2. io quel che temo, con il clima estivo, è che passino emendamenti del kaiser causa insipienza dei senatori e rilassatezza generale. molti potrebbero non essere presenti in aula e si potrebbero formare maggioranze strane su specifici emendamenti che tutelano certuni a discapito di altri (vedi ope legis per RTI)
sui due tipi di TD:
RispondiEliminauno da la tenure, l'altro no. uno è pagato un po' di più (forse).
tuttavia gli obblighi sono uguali, sempre che si stia in regime di tempo pieno.
ora mi chiedo, se gli obblighi sono gli stessi e lo stipendio praticamente lo stesso che senso ha la distinzione?
uno e' senior l'altro e' junior. Del resto anche PO e PA hanno medesimi obblighi.
RispondiEliminaNella prposta al Senato si dice che i Bandi dovrebbereo essere effettuati solo con il Profilo del Settore : per Es. Med 36,Etc e non con un profilo paertricolare che poteva far costruire concorsi ad hoc per alcune persone ,ho capito bene? e i Concorsi per Ricercatori con "tenure Track" solo se hanno 3 anni di conttatto di Ricerca post Dottorato ,ho capito bene?
RispondiElimina@ bandi RTD.... A tutti quelli che dicevano fosse una discussione inutile....
RispondiEliminaAlla fine "qualcuno" ha capito perchè è esistita ed esiste una fortissima spinta dei baroni per fare gli RD della moratti?????...meditate meditate
urge attivare petizione on line..per scongiurare il pericolo di questa soluzione finale per il 98% dei precari..
RispondiEliminaNessuno riesce a rispondermi? volevo sapere se e' scongiurata l'ipotesi di Bandi ad Hoc per Concorsi Ric a Td ,verra' solo inserito nel Bando il Settore per Es. Med 32 etc e non un profilo specifico'?
RispondiEliminaIl ddl, anche in base a quello che sta elaborando il CUN, stabilirà una distinzione fra settori scientifico-disciplinari e settori concorsuali.
RispondiEliminaCosa vuol dire?
RispondiElimina@ Attila
RispondiEliminal'accesso ai Concorsi per Ricercatore TD con "tenure track" non e' dopo 3 anni di contratto di ricerca post-dottorato ma, almeno scritto come e' scritto, dopo 3 anni da Ricercatore TD senza tenure-track.
e' proprio quello il problema.
e chiedi a loro, mica io sono uno dei geni di questa classe politica
RispondiEliminaOperai di serie B. Vi ricorda qualcuno?
RispondiEliminahttp://www.cgil.it/rassegnastampa/articolo.aspx?ID=4434
@tutti
RispondiEliminanella bozza del ddl a che pag si trova la parte riguardante le chiamate degli "esterni"?
grazie
http://www.alfabeta2.it/2010/07/06/luniversita-assassinata/
RispondiEliminaL’università assassinata
Daniele Giglioli
Nel silenzio più totale, al riparo da sguardi indiscreti, è in discussione in Parlamento un disegno di legge di riforma dell’università che ha in realtà un solo e unico fine: lo smantellamento dell’università pubblica del nostro paese. Lo scopo dichiarato è ridurre gli sprechi e razionalizzare le risorse. Quello vero è condurre il sistema universitario al collasso nel giro di pochissimi anni. Il sistema universitario ha le sue colpe, ed è scarsamente difendibile: autoreferenziale, poco trasparente, in molti casi mal gestito, privo di anticorpi contro la tendenza inerziale e connaturata a ogni corpo separato a trasformare in leggi non scritte le proprie dinamiche di potere. Ma la cura è un’eutanasia mascherata.
...
...
...
sasini!
RispondiEliminaDalla stampa si apprende che il Cugno, nella sua ultima riunione prima delle vacanze avrebbe approvato una mozione contro le idee di pensionamento a 65 anni (il sito del Cugno non e' aggiornato dal 7 luglio). Non avevamo dubbi che i Cugnisti prendessero quella posizione, però l'Università è di proprietà di tutti i cittadini e le norme ordinamentali le prendono i loro rappresentanti, cosa che peraltro vale in questo caso anche per le università non statali.
RispondiEliminaqUALI SARANNO I TEMPI PER L'APPROVAZIONE O MENO'?
RispondiEliminaalmeno Novembre
RispondiEliminaSulla Monticelli, concordo con MaurodellaVIA.
RispondiEliminaMolto piu' concreto mi e' sembrato l'intervento di Panebianco (segnalato da euroscience). Ma il fatto che le proposte di Panebianco siano implementabili non vuol dire che per forza verranno implementate (purtroppo).
Scusate, questi signori hanno qualcuno (un figlio, un nipote, un sindacato, un'associazione) che gli ricordi che esiste una generazione da gestire come "provvisorio" in attesa che il ddl si applichi a chi intraprenderà dopodomani la strada della ricerca?
RispondiEliminaNo perchè mi pare che la gestione del provvisorio gli sia stata fatta presente per quel che riguarda i ricTI (nei prox 6 anni valanghe di concorsi da associato...etc etc) ma che gli sfugga di mano per gli assegnisti di lungo corso! Siamo in grado di proporre che per la gestione di chi ha tre anni di post-doc con documentata attività scientifica si possa passare direttamente al 2° triennio? Secondo me le nostre chances come generazione stanno tutte lì, il resto è fuffa..
Invece sulla Monticelli io concordo con Maurizio Viroli
RispondiEliminahttp://rstampa.pubblica.istruzione.it/utility/imgrs.asp?numart=SZ8DG&numpag=1&tipcod=0&tipimm=1&defimm=0&tipnav=1
@ Mar
RispondiEliminaconcordo con te. se siamo in grado di chiederlo? si siamo in grado.
va detto però che ora non c'è più modo di proporre ulteriori emendamenti per la discussione in aula al senato.
forse ci sarà spazio alla camera. ciò detto io temo che non si tratti di un errore o di una dimenticanza: vogliono proprio ripartire da zero facendoci fuori tutti. per loro il problema del precariato si risolve con l'eliminazione dei precari
Intanto per chi contemplasse l'esodo, ci sono posti disponibili in UK - nonostante i tagli annunciati:
RispondiEliminahttp://www.absoluteemailmarketing.com/display.php?M=1023627&C=bb919056d66a8c3f4127cd864a5e8511&S=745&L=108&N=612
@ Mar
RispondiEliminasono mesi che scrivo qui che bisogna chiedere qualcosa per difendere gli assegnisti di lungo corso.... mesi.
@ limite
RispondiEliminaquel che chiedevi tu era ben diverso...
@ insorgere
RispondiEliminae lo sapevo che scrivevi che era diverso...
rifaccio la stessa domanda fatta mesi fa:
RispondiEliminapossiamo contare questi assegnisti di 3, 4 e 5 anni, per poi far presente a questi signori che queste cinquemila o seimila persone esistono, sono sull'orlo della disoccupazione e non sono disposte a ricominciare da capo con i contrattini di un anno rinnovabili?
vedi caro insorgere: difficilmente mesi fa potevo sapere che questa gente aveva intenzione di sbarrare la strada agli assegnisti di lungo corso in questo modo. mi limitavo a chiedere che si facesse sentire la voce di una categoria, gli assegnisti di lungo corso, che tutto lasciava presagire sarebbe stata messa alla porta in un modo (raggiungimento dei limiti) o nell'altro.
loro ne hanno semplicemente trovato un altro.
ora che vogliamo fare?
mentre la gente sta al mare a prendere il sole e noi ancora qui con un pugno di mosche in mano?
@Limite
RispondiEliminatu dici "per poi far presente a questi signori che queste cinquemila o seimila persone esistono, sono sull'orlo della disoccupazione e non sono disposte a ricominciare da capo con i contrattini di un anno rinnovabili"
... la traduzione sarebbe forse "per poi far presente a questi signori che queste cinquemila o seimila persone esistono, non avrebbero una cippa da fare fuori dall'università e pretendono il posto fisso dopo aver sgobbato da precari per tanti anni"???
se è così, amico mio, siamo veramente fuori strada. APRI dovrebbe promuovere il merito, indipendentemente dall'anzianità di "leccaggio" degli assegnisti ...
@ inxulator
RispondiEliminama insorgere, che fa parte dell'APRI ha risposto, a Mar che chiedeva se sono in grado di chiedere che chi ha tre anni (o piu' aggiungo io) di post-doc con documentata attività scientifica possa passare direttamente al 2° triennio, di si'.
ergo?
@ Limite
RispondiEliminaergo non ho capito ... vogliamo veri meccanismi premiali o vogliamo premiare l'anzianità???
ah ... invece alla mia proposta "licenziamenti alla conferma" non ho avuto risposta ...
RispondiElimina@ inxulator
RispondiEliminachiedilo ad insorgere e all'APRI, non a me.
intanto pero' tieni presente che l'anzianita' degli italiani postdoc all'estero con il DDL cosi' com'e', sara' premiata in ogni caso, che se lo meritino o no.
loro ai contratti triennali RTD in tenure track potranno accedere. gli assegnisti di lungo corso italiani invece no.
contenti voi, contenti tutti.
a me sembra che la situazione sia sempre peggio con questi emendamenti proposti, è solo una mia impressione??
RispondiEliminaPromuovere il merito no significa accettare un ope legis per gli attuali ricercatori i quali in gran parte dei casi sono entrati secondo i soliti criteri ... non ho mai visto anche nel caso del concorso andato a uno bravo che fosse realmente quello più bravo ..ha comunque vinto sulla base del turno e indipendentemente dagli altri ...
RispondiEliminaOra perchè una pesona che ha fatto tanti anni di assegni di ricerca deve rifarsi il contrattino ... tra ope legis e un controllo del merito ne passa per qualunque categoria ... come si fa a dire che un assegno di ricerca è stato assegnato in maniera strana mentre i contratti moratti sono stati assegnati in maniera pulita ... offrire a tutti lo stesso accesso e poi giocarsela sulle pubblicazioni no? Se i contrattisti morattti sono più meritrocratici non avrano che da avere più pubblicazioni. Detto questo va bene tutta la manfrina di promuovere il merito ma mettete il naso fuori dalla porta ... i ricercatori a TI sono tutti indisponibili a fare didattica fino a quando non gli arriva la promozione automatica .. Io non mi preoccuperei troppo a promuovere il merito tra i precari bisognerebbe che ci sia l'accesso a qualcosa che si dovrebbe meritare ma non ne vedo l'esitsenza di questo qualcosa
Buone vacanze
Riprendendo il discorso di prima a questo punto si potrebbe evitare di mettere qualunque paletto in entrata che siano tre anni di pot doc o di contratti che si decida tutto sulla base delle pubblicazioni punto ..
RispondiEliminaI say
RispondiEliminaVogliamo la tenure track? OK, allora accettiamo che non ce ne saranno abbastanza per tutti. Senno' che tenure track sarebbe? Quello che dovremmo ottenere, secondo me, e' che al contratto tenure track possano accedere TUTTI, espatriati, assegnisti, cococo, freschi dottorati e via discorrendo, per quel che riguarda il pregresso ma anche per quael che riguarda il futuro. e che le tenure track no debbano coprire il 100% degli ingressi come PA in una universita', senno' facciamo i nastri trasportatori dove uno nasce e muore nella stessa univ. Parallelamente dovrebbe essere previsto un contratto unico di ricerca post doc, from now on, di durata definita e con diritti certi e stipendi adeguati. In paralleo, una quota di posti da PA devono andare a posizioni NON tenure track, con una quota minima-massima (percentuale) di posti da destinare a non strutturati presso la stessa universita'.
Ora, queste cose non sono troppo lontane da realizzare, nel DDL, se ci pensate. Si tratta di 4 o 5 emendamenti....
Qualcuno mi ha chiamato?
RispondiEliminaSecondo voi perche' il sito del Cugno non lo aggiornano??
RispondiElimina@ France
RispondiEliminama a te pare il tempo per le ipotetiche del terzo tipo?
a me pare che in questo momento ci sia solo l'urgenza di cercare un modo per mettere una pezza prima che quella norma iniquia vada in porto cosi' com'e'.
Ok pensavo di dire un'ovvietà e invece vedo che c'è dibattito anche su questo...
RispondiEliminaCi tengo a specificare che NON ho chiesto un'ope legis per assegnisti ma che, chi ha già avuto almeno 3 anni di assegno+COMPROVATA ATTIVIà SCIENTIFICA e, se proprio vogliono pure la prova di lingua inglese (che tanto noi d'inglese a 'sti babbioni che interrogano gli facciamo un culo coi fiocchi!) possano accedere al triennio con tenure. Insomma non penso di chiedere la luna, chiedo che non mi si faccia invecchiare ulterormente ma che mi si valuti per ambire ad un contratto triennale a tempo determinato (SAI CHE LUSSO CHE CHIEDO!!!)
P.S. Vimetto un link che dice che gli assegnisti sono poco meno di 10000 etutti i post-doc circa 15000. Detto ciò NON CHIEDO POSTI PER TUTTI MA LA POSSIBILITà CHE I PIù MERITEVOLI FRA NOI POSSANO ACCEDERE AL TRIENNIO FINALE.
http://rassegnastampa.crui.it/minirass/esr_visualizza.asp?chkIm=4
@ Mar
RispondiEliminagiusto per essere piu' precisi il Miur
http://cercauniversita.cineca.it/php5/assegnisti/cerca.php
dice che gli assegnisti sono 13.232 in Atenei statali piu' 408 in Atenei non statali.
Segnalo, fra le altre, la presa di posizione sui 65 anni espressa in questa lettera
RispondiEliminahttp://www.corriere.it/Primo_Piano/Cultura/2010/07/24/pop_lettera40.shtml
Insomma un bel po' di gente si sta prendendo un fifiotto...
@Mar
RispondiEliminanon mi trovo d'accordo con il tuo ragionamento.
Le università dobrebbero bandire posti da ricercatore per settore scientifico disciplinare e che chiunque sia qualificato per questo posto può liberamente concorrere con titoli e soprattutto pubblicazioni! Infatti chi ti dice che una persona che ha 3 anni di assegno di ricerca sia più meritevole di una che non ha 3 anni di assegno ma egual numero e qualità di pubblicazioni? A parità di titoli sicuramente il primo candidato sarà avvantaggiato nella valutazione comparativa ma solo questo! Oppure facciamo il caso che ci sia un giovane senza assegni di ricerca ma con un numero e un livello di pubblicazioni più elevato di quello con 3 anni di assegno?Perchè non dovrebbe avere la possibilità di concorrere ad un posto da ricercatore?
@ ale
RispondiEliminaquello di Mar non e' una teorizzazione "from scratch".
e' chiedere che si metta una pezza a cio' che e' stato proposto negli emendamenti al DDL al Senato che trovi all'inizio del post.
in base a quegli emendamenti nessuno senza almeno 3 anni di RTD senza tenure potra' partecipare ad una selezione RTD con tenure.
a meno che non sia stato 3 anni all'estero da postdoc non si capisce bene con quale forma contrattuale.
tra l'altro lo scenario che descrivi tu e' quello in vigore adesso. adesso chiunque puo' fare domanda per un posto da ricercatore, anche un dodicenne con la licenza elementare.
si infatti senza considerare che è una discriminazione in base all'anzianità in quanto chiedere ad uno che ha gia poco meno di 40 di affrontarne altri 6 da "ASSEGNISTAmascheratoDA RTD" è molto più discriminante che chiederlo ad un 28enne che magari ha appena finito il dottorato(che vorrei sapere come fa ad avere tante pubblicazioni quanto un bravo assegnista di lungo corso se non è figlio di Prof che obbliga il suo gruppo a mettergli il nome..)
RispondiEliminaSenza dire che conosco persone prese all'estero sulla base di un CV italiano pieno di titoli italiani fittizzi che fanno senza problemi 3 anni più o meno là fuori (nel senso chefanno mooolto i pendolari)e che, stante così la legge, hanno più possibilità di noi.
Oggi gli interventi sulla stampa sono maggiormente a favore dei 65 anni, incluso, in particolare, il sostegno piu' che convinto di F. Giavazzi, al termine della sua replica sul Corriere ad una delle lettere dei ricercatori.
RispondiEliminaQuesto l'intervento di Giavazzi
RispondiEliminahttp://www.corriere.it/Primo_Piano/Cultura/2010/07/24/pop_lettera45.shtml
Intanto per la riforma ci sono tentazioni messe alla luce:
RispondiEliminahttp://www.noisefromamerika.org/index.php/articoli/Tentazioni_forti,_incentivi_deboli%3A_chi_vincera%E2%80%99%3F?fb=keywords
Limite
RispondiEliminaNon sono ipotetiche, dato che si ragiona di modifiche sia tu che io, o no?
Quello che dico e' che dobbiamo cercare di usare tutti i mezzi per migliorare quella parte del DDL, e che si tratta di poche righe.
Poi ieri ho sentito dire che il problema vero e' la governance e che se non cambiano quella parte va a finire che la Sapienza se la compra la Microsoft (sai che affare...) e allora questa lotta mi si prospetta un po' troppo ardua e ipotetica...
@ France
RispondiEliminama vogliono sbarrare l'accesso al RTD con tenure in quel modo e tu credi che lo riapriranno ai neolaureati?
ma su, siamo realisti, cerchiamo di chiedere quel poco che e' possibile ottenere facendo leva sulla assurda iniquita' di quelle norma a favore del postdoc maturato all'estero e contro il postdoc maturato in italia.
che poi se insorgere dice che non c'e' piu' tempo per proporre nulla, non so neanche di cosa stiamo discutendo.
si puo' solo sperare che in senato qualcuno blocchi quell'emendamento, o sbaglio?
Dibattito in Aula sul ddl. Piu' che altro mi sono annoiato. Riprende alle 16:30.
RispondiEliminaLa norma sul requisito RTD per la tenure track è assurda. Ma se rimpiazzato co tre anni di attività di ricerca diventa un ottimo emendamento
RispondiEliminaSecondo me dobbiamo sperare che lo approvino (sono ancora possibili subemendamenti?) e che poi lo cambino, al senato con subemendamenti o alla camera.
al senato è difficile che lo cambino visto che penso che verrà posta la fiducia, vedremo alla camera invece!
RispondiElimina@ Andrea
RispondiEliminatre anni di ricerca postdottorato o tre anni post che cosa?
I tre anni di Ricerca devono essere per forza post Dottoratoo possono essere 3 anni di Ricerca anche Coco prima del Dottorato?
RispondiEliminatre anni di post-doc e tre di tenure-track. andrebbe benissimo
RispondiEliminaO, vediamo come va al Senato e poi c'e' la Camera. Senza contare che un emandamento su un altro provvedimento ce lo puoi comunque infilare (alla fine si diventa contorti). A me, o Limite, pare piu' semplice APRIRE la possibilita' a tutti, cococo e cococazz compresi. Magari almeno il dottorato come prerequisito ci andrebbe. Poi pero' va anche preteso che una parte dei posti PA senza tenure vadano a esterni, perche' senno' diventano automaticamente tutte promozioni di RTI fino al 2050. E lo so che ora insorgere dira' che a Pisa prendono i RTI di Firenze e a Firenze quelli di Pisa, ma gia' muovere il culo di 80km per gente che ho in mente io non credere, sarebbe un bel deterrente...
RispondiElimina@limite
RispondiEliminatre anni postdottorato (o transitoriamente 7 anni postlaurea), inclusi gli assegni
La proposta di Insorgere mi sembra la più concreta e fattibile. Ora il nocciolo sta nel fatto se abbiamo o no qualche rappresentante che possa presentare questo tipo di emendamento. Ce la facciamo? Chiedo a chi ha agganci, a chi di solito ha notizie fresche e anche a chi ha il babbo onorevole (il fine giustifica i mezzi-che in Toscana è un detto che va forte da secoli..).
RispondiElimina@ mar
RispondiEliminacome ha scritto france ora non ci resta che vedere come vanno le cose in senato. poi si potrà vedere di far qualcosa alla camera
intanto, se volete, scrivete mail a senatori per chiedere di votare pensionamento a 65 anni.
RispondiEliminatrovati gli indirizzi sul sito del senato
Purtroppo LaVoce.info pubblica pezzo contro i 65. Proprio oggi che Giavazzi scrive sul Corriere molto a favore.
RispondiEliminaSi vede che fra i 2 co-editor non corre buon sangue, o vogliono giocare ruoli diversi. Boeri avra' orecchie per i baronazzi del PD, Javazzy vuole fare il giovanilista.
@limitefruibilità @ Mar
RispondiEliminacapisco gli stati d'animo e che ci sono situazioni di precariato lunghe ecc.... tuttavia è pacifico che occorre per l'accesso alla carriera di ricercatore almeno con un dottorato di ricerca e pubblicazioni scientifiche... ovvero occorre essere qualificati per svolgere un'attività di questo tipo.
Per quanto riguarda i post-doc all'estero: devono essere equiparati a quelli italiani. In questo il DDL deve prendere questo specifico indirizzo. Ovvero i post-doc europei possono fare un concorso al pari di chi lavora in Italia senza corsie privilegiate anche perchè se sono i + bravi emergerebbero comunque in un concorso e quindi non ne hanno bisogno in linea teorica. Se un post-doc all'estero ha lo stesso livello di un post-doc italiano perchè il primo dovrebbe avere una corsia privilegiata di assunzione? Limiteri quindi le chiamate dirette solo a coloro che hanno pubblicazioni nei top journals e fama int.le.
Pur essendo favorevole al pensionamento a 65 anni, ho dei dubbi sulla strategia "chiama il babbo-onorevole", "scrivi al senatore" e "far qualcosa alla camera". E' vero che in piazza non ci si va più, ma non so... è questo il solo mezzo che APRI ha per far sentire le proprie idee?
RispondiElimina@ ale
RispondiEliminaguarda che non e' pacifico per niente.
dal 98 (se non da prima) per l'acceso ai ruoli della carriera accademica italiana non e' richiesto alcun titolo.
Bisognerebbe spingere per possedere il titolo di Dottore di ricerca e Pubblicazioni , ertoche bisognerebbe trovare la soluzioneanche per le pubblicazioni perche' il figlio delProf ordinario dl posto si laurera'con pubblicazioni impattate non scritteda lui e nemmeno dal papa'
RispondiEliminax ale
RispondiEliminaa me sembra naturale che il post-doc all'estero sia equiparato al post-doc o assegno italiano. Il fatto che vogliano equipararlo all'RTD mi sembra una interpretazione del tutto arbitraria.
Quando si parla contratti in atenei stranieri equivalenti all'RTD senza tenure, è probabile che si intenda lecturer senza tenure (o qualcosa di analogo). L'equazione post-doc estero = RTD non la vedo scritta da nessuna parte. Nell'incertezza comunque a scriverlo chiaramente non farebbero un soldo di danno.
@ Anonimo
RispondiEliminala definizione e' questa:
a) contratti di durata compresa tra uno e tre anni, rinnovabili previa positiva valutazione delle attivita` didattiche e di ricerca svolte, effettuata sulla base di modalita`, criteri e parametri definiti con decreto del ministro; i predetti contratti possono essere stipulati con il medesimo soggetto, anche in sedi diverse, per un periodo complessivamente non superiore a cinque anni;
dopo di che' si dice "analoghi contratti all'estero".
ora due cose a me paiono saltare agli occhi:
1) la prima e' che la definizione del punto a) e' pari pari quella degli attuali assegni di ricerca (pure il limite dei 5 anni coincide).
2) la seconda e' che per "analoghi contratti all'estero" un comune mortale che legge quella definizione del punto a) ci vede i postdoc all'estero.
pero', guarda caso non hanno scritto "analoghi contratti in italia o all'estero". quindi gli assegnisti italiani (piu' in generale i postdoc italiani) non sono "analoghi".
pare anche a te che c'e' qualcosa che non torna, o la vedo solo io la stranezza?
La vediamo tutti, la vediamo.
RispondiEliminama cosi', per curiosita', il nome dell'autore (o degli autori) di questo emendamento e' noto all'opinione pubblica?
RispondiEliminaRiprendo l'esortazione di Insorgere - mentre state disquisendo su dettagli per norme per il recluatmento che saranno comunque complicate e non ne conosciamo nei dettagli, oggi e' la giornata di massima discussione mediatica sulla proposta di adeguamento pensionistico dei docenti universitari italiani al sistema inglese/europeo! In nessun articolo, ne' blog diffuso, pero' si parla del fatto che l'APRI e' stata la promotrice della proposta, insieme alla Via-academy. E non ci fate neanche un post sul vostro BLOG?
RispondiEliminaMa vi menzionano, entro la definizione di 'precari' in almeno un articolo del 'collega' Meloni che non mi semrba sia stato segnalato qui: http://www.unita.it/news/atenei_in_crisi/101705/marco_meloni_pd_sloccare_il_turn_over_per_farvorire_loccupazione
RispondiEliminama è perché si presume che gli assegni di ricerca non ci saranno più (e quindi l'unico corrispettivo possibile per avere accesso alla posizione comma 4 lettera b sono i postdoc all'estero).
RispondiEliminaQuesta la situazione "a regime", bisogna capire invece cosa succede "in partenza" (infatti i postdoc all'estero pre-esistono al DdL gelmini mentre la posizione descritta nel comma 4 lettera a) che sostituisce gli assegni nasce con il DdL).
A rigor di logica "in partenza", gli assegni dovrebbero essere equiparati alle borse postdoc all'estero.
@ Mattia
RispondiEliminaguarda che nel DDL Gelmini gli assegni di ricerca ci sono eccome.
massimo 4 anni.
massimo 10 per 4 Assegni + 3 + 3 RTD
Allora bisogna che sia ben specificata una differenza tra assegni pre-DdL e assegni post-DdL.
RispondiEliminaAltrimenti è davvero un sega-gambe per chi finora ha avuto assegni.
@ Mattia
RispondiEliminasecondo me c'e' solo da sostituire "analoghi contratti all'estero" con "analoghi contratti in italia o all'estero".
Zitti tutti, parla Rotelli
RispondiEliminaScusa ma a quel punto gli assegni post-DdL darebbero diritto ad accedere alla posizione di Ricercatore tenure track (Comma 4 lettera b)in quanto equiparati ai postdoc all'estero. Invece nella riforma si vuole creare un percorso diverso. Forse da qui nasce l'inghippo.
RispondiEliminaEcco la mozione di "avvertimento" del CUN sui 65
RispondiEliminahttp://www.flcgil.it/notizie/news/2010/luglio/approvata_dal_cun_una_mozione_sul_pensionamento_dei_professori_universitari
Chiusa la discussione generale.
RispondiEliminaLa parola a Valditara per la replica.
Zitti tutti: parla la Gelmini.
RispondiEliminaVoto emedamenti: da domani mattina. Chiudere entro giovedi' sera, non hanno neanche messo un orario a bella posta, vanno ad oltranza.
@limite
RispondiEliminagli assegnisti di lungo corso sono leccaculo di lungo corso ...
diamo spazio a chi ha seriamente lavorato all'estero e non ai leccaculo che se ne sono stati in italia con assegni su assegni
La gelmini ci vuole bene: lo facciamo per gli assegnisti e dottorandi che trovano la strada sbarrata.
RispondiElimina@limitedifruibilità
RispondiEliminascusami ma non mi riferisco al passato ma al presente: ad oggi credo che sia pacifico
@Anonimo
credo che siamo d'accordo che un posto da lecturer/assistant professor a tempo determinato all'estero possa essere equiparato a quello italiano a TD senza problemi e che uno da post-doc invece no.
Ma la gelminipimer ha menzionato i 65 anni?
RispondiEliminano, appunto; credo che la dia vinta a Valditara
RispondiEliminaMM.
I numeri 'so nnumeri, e il popolo ha quei rappresentanti li'.
RispondiEliminaDel resto un popolo che ha fatto 1.860 miliardi di debiti, e si e' inventato pure i co.co.co.co., che considerazione vuoi che abbia dei giovani?
Gli stessi giovani, poi, sono servili e si adeguano al contesto.
C'era scritto "Onora il Padre e la Madre".
Ora sei anticristiano?
RispondiEliminaE ora fallo (nel senso dell'inxulator, a noi)
RispondiEliminaRichiede una valutazione distaccata, non fideistica.
RispondiEliminaSi richiede una società esente dal peccato primordiale, il peccato del lavoro intellettuale, che è poi un parassitaggio che non esisteva nelle forme di organizzazione più antiche, in cui la cultura aveva un valore ben minore che saper fare le scarpe con cui si cammina.
RispondiEliminaE torneremo a fare le scarpe (Cesare dixit).
Anonima veneziana (da ridipingere)
E si avvicina il decreto per la chiusura dei corsi senza studenti.. io sarei anche masochisticamente contento, se non che a pagare non sarà chi li ha aperti, come sarebbe serio.
RispondiEliminaLo manderà presto al CUN e alla CRUI per le valutazioni di rito.
(Rito la CRUI? Ok sono un ingenuo.)
@Anonimo: sul decreto per la chiusura dei corsi senza studenti, dove hai letto la notizia? fonte? grazie
RispondiEliminaWWW la GELMINI!
RispondiElimina@ Mattia
RispondiEliminaassumiamo che il DDL voglia stabilire che il percorso nuovo debba essere:
a) dottorato
b) X< 4 anni di assegni
c) Y = 3 anni di RTD primo tipo
d) diritto a concorrere per un RTD secondo tipo
allora
1) bisognerebbe mettere come vincolo per l'accesso agli RTD primo tipo un certo numero di anni di assegno. altrimenti gli assegni lisci non li vorra' piu' nessuno, vorranno tutti i posti RTD primo tipo per poi dopo 3 anni poter concorrere per gli RTD secondo tipo
2) ne scenderebbe che il diritto ad applicare per un RTD secondo tipo si guadagna con un numero di anni di postdoc compreso tra 3 e 7, giusto?
allora, dico, almeno vogliamo scrivere una nota da qualche parte su questo DDL nella quale si preveda che chi ha gia' fatto 7 o piu' anni di postdoc (con documentata attivita' di ricerca) con le posizioni esistenti fino ad esso, possa concorrere per questi benedetti RTD secondo tipo?
e magari specificare che quegli "analoghi contratti all'estero" devono essere contratti da Lecturer/Assistant Professor fixed term, e non generici contratti postdottorato?
mi correggo:
RispondiEliminaX< = 4 anni di assegno
@ limite
RispondiEliminaè più semplice di così. basta dire che per avere RTD2 ci vogliono almeno 3 anni di ricerca post-doc. che poi siano rtd1, assegni o kazzabubbole non importa.
ho sempre sostenuto che una riforma ci voleva ma quando vedo che si taglia la parte sana della pesca ammaccata e si lascia lì la parte marcia mi viene solo da sperare che Fini faccia cadere il governo prima che sia troppo tardi...
RispondiEliminaAlla fine anche se accetteremo anche quest'ulteriore fregatura del doppio triennio chi ci dice che fra 3 anni il nuovo governo non dirà eh no non bastano più 2 trienni per diventare associati ci vuole anche un anno di militare e un anno di balli latino-americani ma devi andare ad impararli a Cuba...la verità è che è avvilente anche perchè non si capisce un corno di come andrà a finire...
Esatto Limite.
RispondiEliminaInvece Insorgere confonde le acque. Bisogna distinguere - come dice Limite - tra un tempo "prima della riforma" e uno dopo di essa.
Quando Limite dice "con le posizioni esistenti fino ad esso (DdL)" centra perfettamente la questione. Dopo la riforma 3 anni di ricerca non saranno piu' sufficienti (e a questo proposito bisognerebbe chiarire quanto e cosa valgono i postdoc all'estero dopo l'entrata in vigore della riforma: sono come gli assegni o come il posto da ricercatore TD di prima fascia?)
@ insorgere
RispondiEliminae' piu' semplice se uno si illude che secondo questi signori siano sufficienti 3 anni di post-doc.
ma e' evidente che non e' cosi': altrimenti questi altri 3 anni dopo i 4 di assegno non li avrebbero inseriti, ti pare?
Quindi Limite fammi capire: tu prevedi - per come stanno ora le cose - che all'entrata in vigore della riforma, il percorso potrebbe essere questo:
RispondiEliminachi ha fatto 0 anni di ricerca dopo il dottorato concorre per gli assegni; chi ha fatto meno di 4 anni di ricerca deve arrivare a 4 pieni (con postdoc all'estero o con gli assegni stabiliti dalla riforma); chi ne ha gia' fatti almeno 4 ma meno di 7 puo' concorrere per il RTD di prima fascia; chi ne ha fatti piu' di 7 dovrebbe poter concorrere al RTD di seconda fascia. Giusto? Questo servirebbe a rendere giustizia nella fase di transizione.
@giovanni: lo disse la gelmini (in fine di intervento..) onde ragion per cui, acqua fresca.
RispondiElimina@ limite
RispondiEliminail punto è che i due RTD della versione valditara sono la traduzione della formula originale del 3+3, che originariamente era un unico contratto rinnovabile.
a volte i politici si affezionano alle formule e nel tradurle in sistemi nuovi fanno pasticci. non credo ci sia più di questo dietro il pastrocchio di valdymort. pertanto sono ottimista sulla possibilità di modifiche.
in ogni caso, ora come ora, bisogna vedere che emendamenti passeranno. le stesse proposte di valdy non è detto che passino tutte. e poi c'è la questione chiave: pensionamento europeo
@MaurodellaVIA: per quanto condivisibile sia l'argomento di Barberis, non credo che il mondo accademico italiano sia pronto per la cooptazione responsabile. Semplicemente perché la responsabilità fa venire l'orticaria, nell'università (e fuori). Questo mi pare uno dei problemi più fondamentali, dell'università. E temo che ci vorrà un ricambio generazionale per venirne a capo.
RispondiElimina@ Mattia
RispondiEliminaal momento non c'e' nessuno sbarramento per l'accesso agli assegni, ne' l'obbligo di averne fatti 4 anni prima di poter applicare per gli RTD primo tipo.
Stavo sviluppando a logica il tuo ragionamento.
RispondiEliminaCosa sarebbe meglio davanti a due diversi livelli di RTD e al problema della mancata equipollenza tra assegni e postdoc esteri?
Boh io la smetterei di pensare a qual sono i requisiti minimi al max si possono considerare dei requisiti preferenzali che io concretizzerei con comprovata attivita scientifica post doc e poi tutto il peso andrà alle pubblicazioni.
RispondiEliminaHo bisogno di aiuto ... qualcuno sa mi sa rispondere .... mi restano 3 domande al completamento del limite di 15 e stanno uscendo altri concorsi qualcuno sa se c'è qulche chance che venga eliminata quella norma in tempi brevi?
qualcuno ha idea se le universita' riprenderanno a bandire?
grazie a tutti
Dove stanno uscendo nuovi Concorsi?
RispondiEliminaad attila
RispondiEliminaGuarda le gazzette ufficiali , comunque Pavia
Comunque mi pare un problema minore lo stare a vedere se e quanti requisiti serviranno per gli RTD. Dipende tutto da quanti soldi ci saranno e con i 1500 RTI->PA all'anno, ce li possiamo scordare gli RTD, per i prossimi sei anni.
RispondiElimina[Cetriolo]
RispondiEliminaSono qui, tutto e solo per voi precari!
@Limitedifruibilità
RispondiEliminanon sono d'accordo che chi ha avuto 3-4 anni di assegno possa accedere a un posto da ricercatore con tenure e chi non ha avuto assegni non possa fare domanda.
Credo che chiunque possa far domanda in un concorso e chi ha avuto gli assegni avrà una valutazione titoli più elevata di chi non li ha avuti! L'assegno di ricerca è un titolo che non deve dare accesso privilegiato alla carriera da ricercatore! Sono le pubblicazioni invece che devono avere un peso rilevante nella selezione di un ricercatore! Ci sono assegnisti di lungo corso con produzioni scientifiche talvolta mediocri. Perchè allora dovrebbero avere un percorso privilegiato rispetto a coloro che hanno pubblicazioni eccellenti ma non assegni?
@ Mattia
RispondiEliminanei miei ragionamenti non seguo la mia logica, cerco di capire le intenzioni di chi scrive la legge.
messa cosi' mi pare ci sia la volonta' di fare precari di serie A, chi avra' gli RTD primo tipo per 3 anni, e precari di serie B, chi avra' gli assegni per 4 anni.
@ insorgere
io non credo sia un pasticcio uscito fuori per caso. ma se anche fosse con gente cosi' pasticciona non si puo' stare ad aspettare che si accorga da sola dei propri pasticci, e' piu' facile che ne combini altri e di piu' gravi.
@ ale
RispondiEliminama hai capito che per come e' scritto quell'emendamento, appena andra' in vigore, NESSUNO potra' fare domanda?
Quello che ale sta chiedendo è semplicemente che si permetta a tutti di fare domanda. Possibilmente mettendo come prerequisito il dottorato.
RispondiEliminaSarei d'accordo anch'io .Il solo prerequisito il Dottorato e poi Valutazione per Titoli e Pubblicazioni.
RispondiElimina@ Limite
RispondiEliminaDistinguiamo: così come è ora la riforma presenta in particolare un bel pasticcio (quello della mancata equipollenza tra assegni e postdoc all'estero). Quindi ci siamo messi a ragionare su come migliorare quella piccola parte della legge seguendo la logica che l'ha ispirata.
Non basta - come sosteneva Insorgere - equiparare assegni e postdoc, perché la legge vuole creare un percorso più complesso che ha come ultimo livello il RTD che porta all'abilitazione.
Per come la vedo io l'assegnista dovrebbe essere l'unica figura pre-ricercatore (senza carichi didattici). Dovrebbe essere equiparata al post-doc estero e non presentando incarichi didattici è giusto sia distinta dal RTD di primo tipo (che all'estero potrebbe equivalere invece con i contratti di insegnamento senza tenure). Il problema è capire cosa fare con chi PRIMA della riforma si è mosso nella giungla delle posizioni che precedono l'ingresso a ricercatori. Capire "cosa" vale "quanto" per entrare nel periodo post-riforma. E' sulla transizione che bisogna ragionare con calma, anche per non rimanere fregati.
Seguendo Ale si può sostenere a ragione che l'assegno non sia necessario per provare ad entrare come RTD primo livello. Che esista come postdoc mi pare necessario, ma che non diventi necessario per provare a entrare come RTD primo livello.
RispondiEliminac'è una gran confusione... se adesso uno volesse diventare ricercatore e poi associato cosa deve fare con precisione?
RispondiElimina- 3 anni dottorato;
- 4 post doc
- 3 RTD I
- 3 RTD II
può saltare qualche fase? non si capisce niente!!
c'è grande confusione sotto il cielo....
RispondiEliminavanno chiariti due punti:
1. si può prendere idoneità da associato e poi vincere concorso locale DA SUBITO senza fare i ric TD. è possibile, ma più difficile perché ci si scontrerà con i ric TI.
2. allo stato è previsto che dopo il dottorato ci sia almeno un triennio di TD che permette di accedere ad un secondo triennio durante il quale si prende abilitazione e alla fine si ha chiamata diretta. tuttavia sono pronto a scommettere che l'attuale formulazione verrà corretta. gli assegni uno li può avere o non avere ma non vincolano alcun percorso
Se uno dopo il Dottorato partecipa all'Abilitazione Nazionale da Associato e risulta Idoneo puo' essere chiamato dall'Universita'?
RispondiEliminaVisto che nessuno ha ancora commentato i lavori als Senato di ieri, incluso l'intervento del ministro Gelmini, vi passo il rapporto ricevuto dal Prof. Luciani - che riassume il punto di vista, credop, di vari professori/accademici italiani.
RispondiEliminaColleghi
ieri (27 luglio) c'e' stata la discussione sul DDL, in Senato. Il 29 luglio ci sara' la votazione finale. Ho ascoltato ( e registrato) tutta la discussione, via satellite. Mi sono ricordato del massacro di Berlino, negli scorsi giorni, con migliaia di giovani cacciati in un tunnel a imbuto, e massacrati.
In estrema sintesi, e' stata una vera caccia all'untore (l'universita' italiana). L'universita' e' stata accusata, senza misericordia ne’ limiti di pieta’, di aver dilapidato i soldi dello Stato (migliaia di lauree inutili, decine di sedi inutili; allievi promossi professori per clientela, familismo). Parte di noi prenderebbe soldi senza fare ricerca.
Di proprio, gli intervenuti non hanno offerto uno straccio di indicazioni di strumenti efficaci per risolvere i problemi, se non la centralizzazione dei controlli, a scapito della autonomia, perche' esercitata in passato, in modo irresponsabile. E pertanto, l'unico modo di risolvere e' risultato cominciare dal trattamento dei malati inguaribili, quello di eliminare la malattia uccidendo il malato: vale dire, tagliare il turnover e i fondi, a man bassa.
Cari Colleghi, se abbiamo un po' di dignita', non rimane che suicidarci.
Alcuni (Garavaglia, Asciutti, Valditara) hanno tentato di difenderci, ma hanno dovuto dire senza dire, pena il linciaggio.
Il Ministro ha parlato a lungo. Cosa ha detto ? Nulla.
In questa fase, non rimane che lasciar passare il temporale. Poi, il DDL passera' alla Camera. In quella sede dovremo riprendere il colloquio (molto colloquio) con la politica e con le famiglie, e col ministro se finalmente lo vorra' .
In Senato hanno lavorato sui primi 4 Articoli. Niente di eclatante, tutto regolare, hanno accolto gli emendamenti previsti del relatore e qualche altro [molto] minore (in ispecie quelli dei Rotelloni), piu' qualche trasformazione in Ordine del Giorno di altri emendamenti - ma questi non sono mai contati niente in Italia.
RispondiEliminaSi riprende nel pomeriggio.
@Limitedifruibilità
RispondiEliminala mia proposta è che secondo me chiunque dovrebbe poter far domanda ai concorsi da RTD tenure. Quindi non sono favorevole a qualsisasi balzello legislativo che privilegi qualcuno a scapito di altri altrettanto meritevoli. Tutto qui.
@Anonimo
grazie per la specificazione: volevo intendere questo.
@Mauro
RispondiEliminaho ascoltato anch'io in parte il dibattito (si fa per dire) in parlamento.
Non vorrei passare per qualcuno che da' ragione alla Gelimini( Dio mi scampi e liberi) però che un accademico (scilicet, cattedratico) italiano provi a sostenere che gran parte di quello che è stato detto in sede di maggioranza non è vero, bhe, è un'offesa alla nostra intelligenza. Almeno qui diciamocelo: l'università italiana degli ultimi quindici anni, specialmente, E' STATA un laboratorio di fancazzismo, familismo amorale e clientelismo, dove pochi lavoravano, i peggiori facevano carriera e i migliori si arrabattavano per sopravvivere. Se non fosse vero, l'immagine pubblica dell'accademia non sarebbe così screditata e, soprattutto, APRI non esisterebbe. Gli strutturati (tutti: dall'ordinario baronazzo che ha promosso a ricercatore sua figlia senza nemmeno il dottorato a quello onesto che ha fatto sempre i cazzi suoi senza muovere un dito per arginare il malaffare; dal ricercatore ope legis che si è mangiato lo stipendio per trent'anni a quello che ha vissuto come un pensionato colto senza muoversi da casa, e comunque fregandosene di quello che sarebbe venuto dopo) hanno la colpa storica di averci trascinato fin qui. Che almeno non rifuggano dalla loro responsabilità.
Marcmond
E' stato presentato un "testo2" dell'emendamento del relatore sui ricercatori a tempo determinato. Testo non ancora disponibile, purtroppo.
RispondiEliminaNessuno mi ha risposto sui limiti delle pubblicazioni ve bene ....
RispondiEliminaho pero' un altro argomento off topic che mi sembra interessante .... avete per caso notato come sono state fatte el commissioni .. alcune sono veramente molto strane ... ma esiste un modo per controllare la randomizzazione
Beh comunque il caso ha favorito la concentrazione almeno nel mio sottosettore di professori di universita diverse ma facenti parte dello stesso consorzio del dottorato ...
per non parlare di amicizie storiche
Ora senza mettere in dubbio sulle modalità di randomizzazione che se nessuno può controllare cosa significano vorrei porre un altro punto. Non e' forse il caso di chiedere che le commisiioni siano fatte di professori di universita' diverse da quella banditrice aggiungent anche CHE NON ABBIANO UNA SCUOLA DI DOTTORATO IN COMUNE
@MauroVIA: I tagli sono strumentali, sono la linea di Tremonti contro cui la gelmini non può opporsi e nemmeno valditara ha spazio di manovra, per cui cercano di giustificarla.
RispondiEliminaMa Marcmond ha ragione. Non è quella una risposta. L'unica risposta sarebbe ricordare i meriti dell'università. L'opinione pubblica (come il politico ignorante, quasi tutti) hanno bisogno di essere messi di fromte ai fatti concreti: alle eccellenze comprovate, a lettere di eminenti personalità straniere, a success stories anche comparate ad analoghi sistemi universitari stranieri. E l'italia ne ha di success stories. Che non sono le genielate tipo le lauree brevi in Scienza dell'Investigazione.
Le vesti stracciate contano poco, i suicidi lo stesso, perché poi è vero che una parte prende soldi senza fare ricerca, e che un'altra parte ha dilapidato insieme ai fondi il futuro delle generazioni a venire.
Quindi sono stanco di sentire ancora questa commedia tra parassiti - con la confidenza del potere sulle labbra da entrambe le parti - dilapidatori accertati del partimonio dell'università, riconfermati da avvoltoi del momento.
A casa, a 65 anni, ma solo questa generazione. Oh.. ora mi sono chiarito le idee!
@tutti
RispondiElimina@arsen
negli attuali concorsi da ricercatore la legge dice che la discussione orale va fatta solo sui titoli e non sulle pubblicazioni.
è cosi?
grazie
@eurodisney
RispondiEliminaSi', e' cosi'. C'e' anche gia' qualche relazione finale in rete, ma c'e' scritto piuttosto poco.
Ad esempio, i concorsi di Roma 3 e di Catanzaro (perche' hanno, autonomamente, promulgato un decreto di adeguamento alla nuova normativa pur essendo nella I sessione 2008).
@a chi chiedeva news sui nuovi bandi
A Bologna mi hanno dato per certi 78 nuovi posti, ma dopo l'estate. Per ora sono stati distribuiti alle facolta', ma non ancora ai settori.
@arsen
RispondiEliminaquindi se i commissari iniziano a fare domande sulle pubblicazioni uno puo dire che non sono previste?
o quanto meno farlo rilevare al responsabile della procedura?
@eurodisney
RispondiEliminaA norma di legge, le domande sulle pubblicazioni non sarebbero previste. Poi, e' chiaro che il colloquio puo' prendere dei binari in cui le pubblicazioni vengono menzionate. Ad esempio, chiedere il "tema di ricerca" mi sembra una domanda legittima, perche' riguarda la "storia" accademica del candidato.
@Addio - ma son d'accordo con te e Marcmond! Ho riportato qui il commento a caldo di Luciani per farvi vedere come vivono il processo di riforma i vecchi baroni, che fan lobby pesante sul parlamento. E noi facciamo abbastanza lobby per le proposte come quella dell'adeguamento pensionistico europeo a 65 anni, etc? L'ultima proposta mediatrice al riguardo e' della senatrice Bastico: http://www.bastico.eu/?p=9639
RispondiEliminaChe ne pensate?
Il ruolo unico diviso in 3 fasce è una proposta fumosa. Bisogna entrare nel dettaglio. Non mi pare però che ci siano margini di discussione in quella direzione.
RispondiEliminaComunque io non capisco: come valuta questa riforma quello che uno ha fatto prima? Se io ho 3 anni di postdoc all'estero cosa potrei fare nel nuovo sistema? Se sono un ricercatore a TI appena assunto e non confermato, cosa posso fare per progredire con la mia carriera?
E ci fai arrabbiare postando questa roba. :)
RispondiEliminaSì il PD ha fatto la proposta, ma la Gelmini ha evitato accuratamente di parlarne, dei 65 anni (e mi pare anche Valditara?). Questo può voler dire due cose: o stanno trattando ancora, o quelle della Gelmini erano solo sparate, ordinate dal governo, per togliere terreno al PD (tipo: vedete, ci piacerebbe ma non si può) o per tenere sotto scacco i prof. In tutto questo, non è chiaro se il PD possa veramente giocarsela o finisce per essere in mano al governo.
Gelmini: "Stiamo studiando con Dirigenti del Ministero e del MEF [sul blocco stipendiale]. Domattina presenteremo una soluzione per il problema dei ricercatori"
RispondiEliminaè in momenti come questo che si senta la mancanza di un vero ministro, di un vero politico.
RispondiEliminake tristezza
Gelmini:
RispondiEliminaSignora Presidente, ho ascoltato l'intervento del senatore Rutelli e credo di poter dire, anzitutto, come ho richiamato ieri nel mio intervento, che il tema dei ricercatori è meritevole di un approfondimento. Posso dire che con il presidente Quagliariello e soprattutto con i dirigenti del Ministero dell'Università e del MEF stiamo ragionando su una soluzione, che credo saremo in grado di presentare all'Assemblea domattina. Chiedo quindi, se possibile, di accogliere la proposta del senatore Rutelli di accantonare fino a domani gli emendamenti relativi al tema dei ricercatori, laddove il ministro Tremonti ed io saremo in grado di avanzare una proposta di soluzione e qualche rassicurazione sul tema delle risorse.
Segnalo l'ultima analisi sul DDL del collettivo noiseFromAmerika:
RispondiEliminahttp://www.noisefromamerika.org/index.php/articles/DDL_Università%3A_le_ultime_farsesche_novità#body
sarà, ma a leggere questa dichiarazione della Gelmini ho la pelle d'oca
RispondiEliminaPraticamente oggi si sono fermati all'Art. 17, e domani proseguono con gli ultimi 5 articoli, e in particolare con qualche nuova proposta del Governo sull'Art. 18 [Ricercatori] che stanotte raffazzonano fra MIUR e Treconti.
RispondiEliminaSugli assegni di ricerca accolto un emendamento dei Rotelloni sulla disciplina in materia di congedo per maternita'. In generale hanno parecchio strizzato l'occhio a Rotella (ci sono 3 API che circolano in Senato), che potrebbe poi votare a favore su tutto il ddl.
@ Arsen
RispondiEliminaRiguardo i nuovi posti: ma dopo l'estate, non sarebbe già troppo tardi se questi farabutti vogliono chiudere la partita del DDL entro agosto?
@ Arsen
RispondiElimina... scusa, ma tu non sei quello che ha "vinto" un concorso?
@Popeye
RispondiEliminaC'e' anche il passaggio alla Camera...su agosto non ci scommette nessuno, credo. Non sono un giurista, ma finche' una legge non esce in Gazzetta Ufficiale credo che faccia fede la legge precedente. C'e' anche la possibilita' che nella versione finale ci sia un comma specifico sul transitorio, del tipo: "Dall'1 gennaio 2011 non possono piu' essere banditi concorsi per ricercatore a tempo indeterminato".
Quindi ci sarebbe ancora del tempo.
Su Bologna, nello specifico, 39 di quei 78 posti dovrebbero essere i Mussi, quindi rientrano in ogni caso in un'altra normativa (non abolita).
il succo ci sarà domani sono gli art. 18 e 19 quelli che pesano
RispondiEliminasugo al pomodoro per me
RispondiEliminadivertente ... tutti a correre x rubare gli ultimi posti "a vita" ... andate a lavorare barboni!
RispondiEliminavi skiaccerò tutti!
RispondiEliminaAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAH!
@ tutti
RispondiEliminama poi il discorso sul limite retroattivo dei dieci anni come e' andato a finire?
Chissa' cosa tireranno fuori dal cilindro quei prestigiatori del governo riguardo ai ricercatori, turnover e pensionamento: frutta o fumo?
RispondiEliminacerto è un po' patetico vedere tutti preoccupati di capire come rientrare nell'ultima infornata, con quanti anni di anzianità, quante balle in questi vostri discorsi sul merito...
RispondiEliminaLeggo troppe buffonate: oggi come oggi il tema e' Uno: Pensionamento Europeo per favorire il Merito.
RispondiEliminaLeggere e diffondere dati e fatti come quelli ben descritti da Sylos Labini
http://ricercatorialberi.blogspot.com/2010/07/riforma-universitaria-fatti-e-misfatti.html
Poi vedremo cosa fara' o mon fara' il Ministro, e cosa cucinano con Treconti stanotte.