Dopo un paio di mesi dalla sentenza del TAR Milano n.195/2011 che annullava tutti gli atti del concorso da ricercatore (SSD AGR/11-Entomologia generale e applicata) dell’Università di Milano, i candidati si sono visti recapitare una raccomandata: la procedura era stata riattivata e la Commissione (la stessa) aveva riconfermato la solita vincitrice.
Ravvisando numerosissime illegittimità, la candidata Ilaria Negri fa nuovamente ricorso al TAR Milano (n.1766/2011) e con un’ordinanza lampo (n.1090/2011) il giudice (un nuovo giudice rispetto al primo ricorso) accoglie la sospensiva e ORDINA ALL’UNIVERSITA’ DI PROVVEDERE ALLA NOMINA DI UNA NUOVA COMMISSIONE che dovrà giudicare i candidati tenendo presente la sentenza precedente (quindi utilizzando anche gli indici bibliometrici per valutare le pubblicazioni*).
* Per dovere di cronaca segnaliamo che anche nel secondo giudizio la Commissione non aveva applicato gli indici prescritti dal Decreto Ministeriale sui criteri di valutazione, tra cui l’Impact Factor delle pubblicazioni (“zero” per la vincitrice), come si può leggere nel verbale pubblicato sul sito dell’Università di Milano.
Ravvisando numerosissime illegittimità, la candidata Ilaria Negri fa nuovamente ricorso al TAR Milano (n.1766/2011) e con un’ordinanza lampo (n.1090/2011) il giudice (un nuovo giudice rispetto al primo ricorso) accoglie la sospensiva e ORDINA ALL’UNIVERSITA’ DI PROVVEDERE ALLA NOMINA DI UNA NUOVA COMMISSIONE che dovrà giudicare i candidati tenendo presente la sentenza precedente (quindi utilizzando anche gli indici bibliometrici per valutare le pubblicazioni*).
* Per dovere di cronaca segnaliamo che anche nel secondo giudizio la Commissione non aveva applicato gli indici prescritti dal Decreto Ministeriale sui criteri di valutazione, tra cui l’Impact Factor delle pubblicazioni (“zero” per la vincitrice), come si può leggere nel verbale pubblicato sul sito dell’Università di Milano.
segnalo che della vicenda ci eravamo occupati sin dall'inizio:
RispondiEliminahttp://ricercatoriprecari.blogspot.com/2010/09/i-nuovi-concorsi-episode-1.html
Sì, colgo l'occasione per ribadire che in un futuro ideale (per il quale lavoro), la metodologia da applicare nei concorsi non deve essere ristretta solo a fattori quantitativi, ma anche ad apprezzamenti qualitativi (i.e. 'sommelier' con il vino), incluso quelli rilevabili attraverso un collquio/seminario di ricerca; il rispetto della suddetta metodologia dovrebbe essere garantito dalla presenza di un Segretario di Commissione esterno ad essa e dipendente dauna Autorità Nazionale di Garanzia della Qualità e dell'Integrità Accademica (AQUIA) a cui sarebbe devoluta una competenza di giudizio e risoluzione di controversie in prima istanza (e soprattutto con la necessaria capacità di sovrintendere e valutare le deontologia professionale dei Commissari).
RispondiEliminamah si renzino, una nuova agenzia governativa è proprio ciò di cui abbiamo bisogno. ce ne sono così poche
RispondiEliminaL'Agenzia in questione è quella che serve, non l'ANVUR. Lasciare liberi i Commissari di fare quello che vogliono non è una soluzione.
RispondiEliminaforse. probabilità che ciò si realizzi durante le nostre vite? hmmm, a occhio meno di quella che io diventi imperatore di vega
RispondiEliminaIo continuo a tessere una tela.
RispondiEliminaMa anche l'opera di ricorso al TAR è importante, perchè comunque porta l'attenzione sulla deontologia professsionale dei Commissari - è per questo che voglio vedere il lato positivo comune di questa azione.
scusa renzino, ma cosa vuol dire che continui a "tessere la tela". stai facendo qualcosa, muovendo qualcuno?
RispondiEliminaNo, intendevo che scrivo il blog... eppoi girello sempre per l'Europa...
RispondiEliminaallora confermo quanto scritto prima: faccio prima a diventare imperatore di vega, anche se ancora non so dove si trovi vega...
RispondiElimina@ Renzino, qui siamo in presenza di concorsi supre truccati e scandalosi. La vincitrice di questo non ha paper ISI ma anche quel poco che ha, rilevabile mediante google scholar, raccoglie in tutto 4 citazioni complessive (non ho controllato se auto) con un h-index=1.
RispondiEliminaOra va bene che la bibliometria non e' scienza esatta ma in questo caso potrebbe salvare questo concorso (tramite ricorsi) dall'ennesimo scandalo.
Dai la possibilita' di un giudizio solo qualitativo e ti ritroverai che la vincitrice ha pubblicato quattro lavori che solo la summa sapientie della entomologia agraria, ed il giudizio non lo sindachera' nessuno poiche' il TAR non puo' entrare in merito dei giudizi qualitativi. Ne' il sorteggio di due commissari esterni si rivela efficace. Se cosi' e' sara' perche' quel sottosettore e' corroto e lo resterebbe anche se creassi un ente governativo che poi dovrebbe servirsi di consulenti da nominare e li prenderebbe tra lo stesso gruppo entro cui sono stati sorteggiati i commissari.
Almeno dei criteri minimi bibliometrici gli scandali li eviterebbero e dovrebbero essere usati quantomeno per shortlistare. Se uno ha h-index=1 come ricercatore o e' un cane o e' un dottorando al primo o secondo lavoro
ho controllato le 4 citazioni, due non matchano articoli (misteri di google, sara' qualche citazione su siti web), una e' una auto-citazione, la quarta e' un report di una task force.
RispondiEliminaTutto qui
@ Salvo
RispondiEliminaNon ho i documenti concorsuali, e neanche tu, mi pare.
Ho già dato la mia approvazione a tutta la condotta seguita costi' per far valere dei diritti ritenuti lesi [anzi ho rivendicato il fatto che si fosse riportata la questione ad una questione di condotta "giudiziale", cioè deontologia professionale dei Commissari-lavoratori-stipendiati-altrimenti-se-ne-vadano-a-zappare-l'orto].
Non dubito nemmeno, sulla parola, che un giudizio qualitativo onesto dovrebbe far combaciare quello quantitativo da Voi riportato.
Mi sono limitato a considerazioni generali di sviluppo di prospettiva (anche proprio a partire da questo caso).
@ Renzino, certo che li ho. Basta che vai e te li scarichi.
RispondiElimina"la metodologia da applicare nei concorsi non deve essere ristretta solo a fattori quantitativi, ma anche ad apprezzamenti qualitativi (i.e. 'sommelier' con il vino), incluso quelli rilevabili attraverso un collquio/seminario di ricerca"
RispondiElimina... sarà pure difficile da applicare nel contesto in cui ci troviamo, ma anche io credo che questa sia la strada, a medio-lungo termine.
Per il momento mi accontenterei di un criterio puramente bibliometrico, che quanto meno tagli via chi è a zero.
Ma se vogliamo andare oltre, alle misure bibliometriche deve essere associata una onesta e competente valutazione di merito, che includa i vari impact factor e numero di pubblicazioni, ma non si limiti a questi.
Meglio avere impact factor che non averlo, ma ci sono diversi modi per accumulare impact factor, non tutti equivalenti in termini di merito del candidato..
Una precisazione,
RispondiEliminaquesto vale in termini generali,
non vuole essere un commento "fra le righe" al caso in discussione, che fra l'altro conosco personalmente.
Per costringere gli ordinari a fare una scelta "saggia" c'è una sola possibilità: "mettergli le mani nel portafoglio".
RispondiEliminaIo sono d'accordo a integrare gli indici bibliometrici con una valutazione per interview a patto che nel caso in cui il "prescelto" dopo X anni abbia una produzione in ricerca e schede di valutazione degli studenti sotto una fissata soglia, i componenti della Commissione che l'hanno voluto in carica siano esclusi dalla ripartizione dei FARB e gli venga decurtato lo stipendio del 20%.
Chiaramente il controllo è da fare a livello ministeriale e non certo locale, altrimenti diventano trattati scientifici anche gli appunti sui tovaglioli della mensa....
@ max
RispondiEliminaquel che chiedi temo non sia possibile.
ciò che si potrebbe invece fare abbastanza facilmente è dare meno soldi alla struttura che ha assunto una capra. peraltro, poiché le chiamate ora avvengono in base a votazione del consiglio di diapartimento, è il consiglio a essere responsabile e dunque tutto un dipartimento può e deve essere premiato (o punito) a seconda della qualità delle proprie scelte
@insorgere
RispondiEliminadalle mie ex-parti il 90% degli ordinari se ne sbattono della qualità della ricerca e di avere a meno a disposizione fondi... l'unica cosa che conta è passare la fine del mese a ritirare il loro stipendiuccio "sudato"...
Questa gente o gli metti le mani in tasca o non otterrai niente...
temo che la nostra normativa non consenta quanto dici.
RispondiEliminacmq qui non si parla di fondi per la ricerca, ma di fondi per assumere. mi spiego: se io oggi assumo una pianta di ficus, tu domani non potrai assumere il tuo allievo perché ci avranno tagliato i fondi. ne consegue che oggi tu in consiglio di dipartimento voterai contro la chiamata del suddetto ficus
Non avete capito un c
RispondiEliminaAgli italiani interessa solo il proprio particulare (e.g. assumere gente che fa le proprie ricerche), non fare l'interesse generale, quale sarebbe quello di di far guadagnare il Dipartimento (ammesso che questa cosa sia sensata da un punto di vista piu' generale, e NON lo e').
Pertanto bisogna _imporre_ regole che determinino il comportamento dei Commissari durante il concorso, NON lasciarli liberi di fare quello che vogliono, i propri interessi!
Renzino,
RispondiEliminami pare che sia tu unestamente a non aver capito. Quello che riporti e' un'ovvieta'. E' vero non solo in Italia ma ovunque. Neppure in USA in principio frega a nessuno di far guadagnare il Dipartimento ma a tutti frega del proprio gruppo. Tuttavia nei Paesi virtuosi dal punto di vista valutativo, il Dipartimento riassegna i fondi (anche per bandire le positions) ai gruppi in base al loro contributo alla qualita' e produttivita' dipartimentale. Quindi quando per una position (in genere gestita da gruppi oppure dal Dipartimento stesso de si tratta di un tenure da porre a capo di un gruppo) si scegliesse un nullafacente questo si rifletterebbe sulla possibilita' futura di assumere altri nel gruppo, sui finanziamenti del gruppo etc... potrebbe decretare il decadimento del potere politico (baronale diremmo in Italia) del capo di quel gruppo. Cosi' un dipartimento che assumesse un tenure incompetente a capo di un gruppo di ricerca verrebbe demolito al livello di ateneo/istituto che ha una propria commissione di valutazione interna per garantire la propria competitivita' su scala nazionale.
Il sistema del "puniamo amministrativamente o penalmente chi assume" e' inapplicabile, non foss'altro perche' e' indefinibile entro certi limiti il concetto di quanto il singolo sia una capra ma e' valutabile la produttivita' di un gruppo. Se quella sottostima di parecchio la media dipartimentale si punisce nei finanziamenti il gruppo
faccio un esempio:
RispondiEliminaIn un concorso vince un candidato interno con un medio/buon CV e che svolge piu' o meno i propri compiti. Questo candidato interno e' pero' freferito ad almeno tre applicanti con piu' titoli e skills di cui uno veramente outstanding.
1) Secondo il metodo leguleio-punitivo del tagliamo le palle al selezionatore, probabilmente non accadrebbe nulla perche' l'assunto produrrebbe e condurrebbe dignitosamente la propria ricerca. Quindi non si punirebbe nessuno perche' non si tratta di una "capra".
2) Secondo il metodo dell'incremento dei fondi in base a qualita' e produttivita' dei gruppi, il gruppo si sarebbe giocato una grande opportunita' per un salto di qualita', per importare nel gruppo nuovi skills e competenze. Se pure non fosse penalizzato non sarebbe neppure premiato. Magari il gruppo a fianco invece, scegliento il migliore possibile, il balzo di qualita' lo ha fatto, portando a casa una piu' grossa fetta di ripartizine fondi, di potere politico etc... a discapito di quel gruppo conservatore che si e' accontentato del candidato medio/buono rifiutando l'occasione di prendere un outstanding esterno.
Mi dispiace amico mio, ma il nostro sistema giuridico - e anche il buon senso - si basa sulla responsabilità individuale.
RispondiEliminaI "gruppi" io li considero, ma non certo per far discendere strane commistioni nelle attribuzioni di meriti e colpe.
Approfondire il discorso al di là del blog - è chiaro che qui non addiveniamo ad accordi.
Le agenzie riportano della firma di un nuovo decreto di Valutazione della Ricerca da parte del Ministro
RispondiEliminahttp://www.asca.it/news-UNIVERSITA___MIUR__FIRMATO_DECRETO_PER_VALUTAZIONE_QUALITA__E_RICERCA-1034176-ORA-.html
che dovrebbe sostituire quello dell'anno scorso predisposto dal CIVR con quello preparato adesso dall'ANVUR.
io sinceramente tutta 'sta stima dell'outstanding non ce l'ho.Di solito sono delle teste di cazzo che hanno un carattere di merda che si trovano male con tutti e saper collaborare in un gruppo di ricerca scientifica è importante quasi quanto essere un outstanding.
RispondiEliminaUna testa di cazzo seppur fenomeno rimane una testa di cazzo e può rovinare un gruppo impedendo la collaborazione fra persone. Stiamo attenti a come si valuta la bravura di una persona.
Faccio un esempio (che conosco nella realtà):
-candidato interno, 35 enne, che è ha un numero più che buono di pubblicazioni (35) e h index = 11, lavora nel settore scientifico del gruppo (cardiovascolare)per il quale il laboratorio ha una strumentazione adeguata e che negli anni si è fatto lezioni in quella facoltà, esami su esami insieme a tutti i prof del gruppo,ha procurato grants al gruppo con il suo lavoro, ha fatto esercitazioni e quando c'era bisogno si è fatto carico di quel che c'era da fare.
-outstanding, 36 enne, num di pubblicazioni 59 e h index 16, lavora su un settore (oncologico) estraneo al gruppo banditore e per il quale il laboratorio non ha strumentazione adeguata. Negli anni non ha mai fatto lezione, non ha mai fatto esami ed è stato numerosi anni all'estero ha farsi un CV, ha procurato solo borse di studio per se' ma non ha mai aiutato e fatto crescere il gruppo banditore (così come invece ha fatto il candidato interno).
Se voi foste il commissario chi scegliereste?
Se io fossi il gruppo banditore non avrei dubbi: il candidato interno.
Anche io non avrei dubbi: il candidato outstanding. Perchè è outstanding, è antipatico al marchettaro interno, e presumibilmente sa usare l'acca in italiano.
RispondiElimina@ siberia
RispondiEliminaguarda che il posto NON lo da il "gruppo" ma il dipartimento. il punto è che si può scegliere uno un po' meno bravo, ma solo se è davvero più utile al dipartimento nel suo insieme. altrimenti è arbitrio puro.
cmq il fatto di aver fatto gioco di squadra non è una qualità da buttar via, ma nemmeno deve esser quello il metro di misura fondamentale. anche perché si ormai si discute di posti da associato, e un associato può legittimamente metter su la sua di squadra
@ilbrini
RispondiEliminama che cavolo di motivazioni sono le tue?
l'acca in italiano, l'antipatia..boh certe volte mi sembra di aver a che fare con gente che vuole solo fare il bastian contrario senza ragionare.
Ho scritto una pagina di motivazioni e tu la butti in bagatella con l'acca e l'antipatia? ma dove l'hai il cervello?
ma risparmiati i tasti, ...
P.S. se qualcuno avesse dei dubbi: non sono io quel candidato interno (io ne ho 33 di anni, 30 pubb. e h index 10)
@ insorgere
è vero che è il dipartimento a bandire ma gli altri docenti del dipartimento non entrano nel merito della valutazione di una persona, è il gruppo che la sceglie durante il concorso attraverso il membro interno (e gli altri membri che poi però torneranno nelle proprie sedi) e sarà il gruppo ad averla al suo interno per 40 anni. Paradossalmente agli altri gruppi del dip. potrebbe "convenire" far prendere una pippa o un disadattato a quel gruppo affinchè quel gruppo abbia dei problemi in futuro e gli altri gruppi possano spiccare maggiormente. (si sa come sono gli accademici...)
@ siberia
RispondiEliminanon è esatto quel che dici. parli ti td? se sì i membri interni sono due, e comunque la delibera finale avviene tramite votazione del consiglio di dipartimento. se parli invece della chiamata di associati, è tutto in capo al consiglio di dipartimento
no scusa parlavo degli ultimi concorsi RTI
RispondiEliminama comunque non volevo entrare nel merito di cosa succederà con i nuovi concorsi,più in generale, volevo spiegare perchè secondo me si deve stare attenti a dire deve vincere l'outstanding sempre e comunque...
RispondiEliminaRenzino, ci faresti un discorso chiaro di come farebbe una commissione di 'someliers' ad assaggiare centinaia di vini diversi per vederese passano il 'marchio di qualita'? In tutte le selezioni del mondo, eccetto l'Italia, si fa prima una 'short list' di chi ha fatto domanda per un psto di ricerca od accademico, e tale short list e' necessariamente fatta con criteri e prametri 'freddi', generalemente quantitativi (quanti papers, grants, invidet speakers, citations, H-index etc.) e pure qualitative (che IF hanno le riviste in cui sta persona pubblica, in che posizione, e' corresponding authors, scrive reviews nel campo etc.). Essenzialmente i concorsi nazionali (ad abilitazione etc.) dovranno fare delle 'short list' e lo potranno fare solo a freddo, con questi criteri e parametri che guarda caso fondamentalmetne coincidono a quelli indicat dall'ANVUR (soprattuto per el scienze 'hard', di cui sto parlando). Invece in passato, CUN adn associates non HANNO MAI FATTO delle vere e serie short lists. Immettevano praticamente tutti i candidati (a meno di vistose lacune o dettagli procedurali sbagliati) senza o con una solgia talmetne bassa per cui potevano far vincere, come han fatto non una ma due volte a conocorsi nazionali da ordinario in Biochimica - area 05, delle persone con 2-3 papers su Ital.J.Biochemistry (IF ca. 0.2, ma oggi non si pubblica piu'!)ed escluso persone con diversi papers su Cell, Nature, EMBO J, J Biol Chem (tutti con IF >6, allora come adesso). E tutto con criteri qualitativi ed insindacabili! BASTAAA!
RispondiEliminaper quanto io detesti la bibliometria non posso che essere d'accordo con mauro su questo punto. il wine tasting si farà nei concorsi locali in cui si deciderà chi chiamare tra gli abilitati
RispondiElimina@ MaurodellaVIA
RispondiEliminaArticoli sulla valutazione per abilitazione e reclutamento sono in programma per la settimana prossima.
Per venerdi' e' in programma un articolo sui titoli di studio.
@ SIBERIA
RispondiEliminahai scritto un concentrato del piu' becero malcostume italico, spero te ne sia resa conto:
hai scritto:
"Negli anni non ha mai fatto lezione, non ha mai fatto esami ed è stato numerosi anni all'estero ha farsi un CV, ha procurato solo borse di studio per se' ma non ha mai aiutato e fatto crescere il gruppo banditore (così come invece ha fatto il candidato interno)."
ma cosa c'entra la lezione, se proverra' da un altro ateneo avra' insegnato per l'altro ateneo. Poi presenti l'andare all'estero per arricchire il suo CV come un'onta d'infamia, non parliamo dei grants. Infice accusi l'ipotetico candidato di "non ha mai aiutato e fatto crescere il gruppo banditore"!! E ci mancherebbe! Il gruppo banditore e' chiamato a farlo crescere DOPO aver vinto il concorso non prima.
Non viene neppure in mente a molti appartenenti a gruppi italiani quale occasione sia importare nuovi skills e linee di ricerca da fuori il gruppo se si ha l'occasione di uno tra gli applicants che di gran lunga superi in esperienza e titoli l'interno. Questa sarebbe una opportunita' di crescita per l'interno stesso la cui produttivita' e capacita' seguirebbe la crescita di quelle del gruppo, titoli ed esperienzada far magari poi far valere in altro gruppo applicando come esterno in un sistema aperto.
Finiamola con sta teoria delle code al banco della mortadella che ti dan diritti nei confronti del salumiere.
Mi sembra che si salti da un opposto all'altro, nessuno particolarmente positivo, a mio avviso.
RispondiEliminaDa una parte il candidato interno che deve essere necessariamente un incompetente, ma integrato, con molte lezioni alle spalle ed una linea di ricerca blended col dipartimento.
Dall'altra lo "straniero" deve essere necessariamente outstanding, (come si diceva, scusate) una testa di cazzo, non fare lezione e fare solo gli interessi propri.
Il punto è che se la scelta è del tutto in mano al potente locale (come adesso) prevarrà sempre il primo, mentre se si sommano solo gli impact factor prevarrà sempre il secondo.
Possiamo, se non aspettarci, almeno sperare in un metodo che sia basato su una somma ragionata di tutti questi aspetti, in cui possa prevalere qualcuno che sia bravo anche se è sotto di uno 0.1 di impact factor, uno indopendente anche se non lavora solo per il proprio interesse, uno collaborativo anche se non prono ?
Sarà difficile, ma se bisogna discutere di come vorremmo che le cose andassero, io vorrei questo.
@ francesco, riguardo alla tua prima frase, non mi sembra si salti fra opposti. Nel mio esempio il candidato interno era uno che onestamente faceva il suo lavoro senza chissa' quali punte d'eccellenza.
RispondiEliminaOvviamente vi sono i casi di interni eccellentissimi che giusta mente dovrebbero primeggiare nelle soluzioni anzi... il rischio e' lasciarseli sfuggire. Consentimi pero' di far notare che in quasi tutte le scienze sperimentali l'eccellenza va di solito di pari passo alla flessibilita' ed alla molteplicita' d'esperienze di ricerca che rendono difficile che qualcuno che si sia formato sempre nello stesso posto e gruppo a far sempre la medesima cosa sia eccellente, questo non necessariamente per demeriti suoi propri ma per "lack in formation".
@Salvo
RispondiEliminao non capisci o non vuoi capire perchè magari la valutazione attenta delle plurime doti di ognuno ti da fastidio e vorresti che fosse valutato solo essere all'estero etc etc.
Io all'estero ci sono ora, forse vengo da un gruppo italiano sopra la media ma ti assicuro che dovrebbero essere loro a farsi l'esperienza in Italia da me e non viceversa...l'esterofilia italiana fa si che quando io dico che sono all'estero all'interno dell'accademia tutti plaudano senza sapere davvero se ne sta valendo la pena o no e questo mi fa arrabbiare.
Non ritengo di essere migliore di quei miei colleghi che son rimasti nel mio gruppo italiano ma forse il mio gruppo fa eccezione per brillantezza rispetto alla media italiana...
Se una persona lavorando in un gruppo procura, con il suo lavoro, un grosso grant del quale beneficia tutto il gruppo, ma non è mai stata all'estero, mi dici perchè quel gruppo dovrebbe lasciarsela scappare in nome di uno che non ha mai dato niente a quel gruppo?
Forse chi sta all'estero pigia un po' troppo su questo canale per interesse personale, senza voler vedere che le doti del ricercatore e futuro professore possono essere altissime anche se non è mai andato fuori Italia (detto da una che è all'estero)
@ siberia, sei tu che hai parlato di estero (sara' un incubo) a me dell'essere all'etero o in Italia importa poco. Il problmema e' che in un sistema chiuso come l'Italia l'unica possibilita' di non nascere e morire in un singolo gruppo ed un singolo task spesso e quella di andare all'estero, ma non dovrebbe essere la norma (in un paese normale).
RispondiEliminaQuello che piacerebbe a me sarebbe l'ingresso di stranieri in Italia (non di italiani all'estero), e quelli si che rompono il c. ;)
per concludere... un gruppo non deve lasciarsi scappare i migliori interni, come non deve lasciarsi scappare l'opportunita' di accogliere un applicant outstanding.
RispondiEliminaIn un sistema dinamico ogni gruppo tendenzialmente tende a tenersi quello che ha ed accumulare skills nuovi. In un sistema dinamico siffatto e' interesse anche degli "interni" sia che il gruppo incameri nuovo DNA umano sia andare a far esperienza in piu' gruppi.
Il la garanzia di aver "dato in passato" va valutata per qualunque applicant, non solo per il proprio interno.
siberia se tu hai dato tanto al tuo gruppo, cacchio io ti voglio nel mio gruppo, poiche' mi sembra tu possa portare un bagaglio nuovo di conoscenze ed expertize che il mio assegnista NON ha. E se il mio assegnista ce l'ha... mi tengo il mio e stop.
e comunque, lo ribadisco, io sono CONTRARIO alla valutazione maggiorata dell'esperienza all'estero. Sono favorevole alla valutazione maggiorata dell'esperienza in due o piu' istituti, questo puo' essere valutato.
RispondiEliminaLa categoria "estero" come anche Insergere lamenta, non dovrebbe esistere perche' priva di significato. Ed in molti paesi, non esistendo neppure un valore legale, non ha tanto senso equiparare gli istituto.
Lasciando perdere i facili esempio come "estero e' anche l'Africa etc..." (a me hanno offerto almeno due posti di tenureship in Europa dell'Est ad esempio), anche restando al mondo dei paesi "ricchi", che significa avere uno o piu' post-Doc in USa ad esempio?
Un Americano o inglese ti chiederebbe subito "dove?", a Yale oppure nel North-Carolina? Quello che conta in USA e' il "rank" dell'istituto.
Quindi se proprio dovessimo prender dei parametri per valutare le esperienze Post-Doc (o altro) dovremmo partire dal Rank, e cio' non credo sia fattibile.
BASTA con la farsa dei molti concorsi dove candidati con "esperienza all'estero" in posti oscuri e mai sentiti prima si beccano lo stesso punteggio di candidati con Post-Doc a Berkley.
In ultimo... se proprio si vuole valutare (io non condivido) l'esperienza all'estero come titolo a se arrecante maggiore punteggio, quanto meno si deve considerare chi all'estero ha avuto un CONTRATTO D"IMPIEGO, cioe' ha superato una selezione, una interview etc...
NON VANNO CONSIDERATI I VISITIN SCIENTISTS, perche' costoro operano per conto dei loro gruppi italiani e non han superato selezioni, quindi la loro esperienza andrebbe contata altrove.
> Un Americano o inglese ti chiederebbe subito "dove?", a Yale oppure nel North-Carolina? Quello che conta in USA e' il "rank" dell'istituto.
RispondiEliminaChi lo ha detto? Dio?
Io voglio vedere il lavoro della persona, cosa sa fare.
ragazzi stiamo uscendo fuori tema, siamo super off-topic
RispondiEliminaViva il TARO!!!
RispondiEliminaDalla Settima
RispondiElimina[...] La Commissione ha infine concluso in sede consultiva su atti del Governo l'esame del DPR recante l'abilitazione scientifica (atto n. 372). Nel dibattito sono intervenuti i senatori Procacci, Vittoria Franco e Vita. A tutti gli intervenuti ha replicato il presidente relatore Possa, che ha illustrato uno schema di parere favorevole con condizioni e osservazioni. Per dichiarazione di voto a nome dei rispettivi Gruppi sono intervenuti la senatrice Vittoria Franco e il senatore Giambrone (che hanno chiesto la votazione per parti separate), nonché i senatori Asciutti e Pittoni (favorevoli). La Commissione ha indi approvato a maggioranza le premesse dello schema di parere proposto dal relatore, all'unanimità le condizioni, nonché a maggioranza le osservazioni e lo schema di parere nel suo complesso.
Salvo tutto molto giusto ma facciamo due conti con la realta`.
RispondiEliminaSe vuoi attrarre gente outstanding devi pagarla un po’ di piu` di quanto prendeva all’estero da dottorando. Devi offrire un tenure track serio, non un 3+2 se incroci le dita +3 se ci sono i fondi and siamo sotto quota 90 e poi vediamo se gli RTI hanno lasciato libero un posticino da associato. Servono procedure in tempi ragionevoli non manda tutto per posta tra 6 mesi si forma la commissione poi se nessun commissario ha un infarto tra un annetto vieni a fare il colloquio se no si ricomincia da capo.
Ad oggi non ho notizie di gente che abbia mollato il MIT per venire al politecnico. Il piu` delle volte si gioca su differenze minime e ci sono tanti fattori da considerare. Quindi se vince l’interno che ha 18 articoli contro l’esterno che ne ha 20 me ne faccio una ragione. Mi basta che non vinca l’assegnista del membro interno che ha un paio di articoli su riviste sconosciute.
@ Michele,
RispondiEliminapienamente d'accordo, ma intando, on paper, la situazione futura almeno per gli RTD (a e b) dovrebbe esser ben diversa e nulla osterebbe almeno a tentar di muoversi verso la direzione giusta che sarebbe:
1) short-list su criteri bibliometrici e di CV
2) Interview vera (cioe' basata su un seminario dato al Dipartimento, piu' domande e magari visita alle strutture)
3) procedure piu' snelle e veloci, senza sorteggi di commissari che provengano da Marte, gazzetta ufficiale, mille criteri e verdetti etc...
4) Invio anche telematico.
5) Combinare vari SSD in modo logico in modo da formare un profilo piu' serio.
6) Lo stipendio non e' da capogiro ma neppure i 1230 eurozzi di prima.
Nel nuovo sistema nulla osta a procedere in tal senso. Poi ci sarebbe tanto altro ancora (tipo rimborso economico almeno parziale), stipendi piu' alti, sicurezza amministrativa maggiore etc...
il problmema e' che anche nella situazione attuale, qualcuno il qui profilo quantitativo e qualitativo surclassa il prescelto v'e' nei concorsi ed al 95% dei casi viene cassato con un calcio in culo.
Non chiedermi perche' un outstanding, magari anche straniero, apllica in italia... boh, c'ha la donna, gli piace il clima, apprezza un settore di ricerca, c'e' la crisi ovunque, non lo so ma capita... ed anche spesso.
dempre perdonate i madornali errori di battitura... scrivo di getto.
RispondiEliminapoi continuo a non capire perche' rispetto al caso dell'interno con 20 articoli e l'esterno con 22, per cui nessuno si scandalizza se vince il primo, si consideri SEMPRE il contraltare del caso in cui l'interno e' una capra con due articoli e l'esterno e' un outstarding. In realta' i casi sono tre:
RispondiElimina1) prescelto con bibliometria e titoli comparabili agli altri miglior candidati - > vince sistematicamente il prescelto nella valutazione di merito, e NESSUNO si scandalizza
2) prescelto capra con due articoli in italiano ed h-index=0 vince contro candidati molto piu' titolati (caso di questo topic) vince in base alla sola valutazione di merito, ergo CORRUZIONE pura! In questo caso il metodo renzino, cioe' del tagliar le palle ai selezionatori, potrebbe anche riuscire, se solo fosse applicabile.
3) Caso di prescelto con medi titoli e bibliometria e discreto/buona qualita' che vince comunque e sempre anche contro candidati tre o quattro volte piu' titolati e dai lavori di qualita' superba.
ATTENZIONE perche' e' il caso 3) quello che avviene nella MAGGIOR PARTE dei concorsi italiani. Questo caso e' subdolo perche' la valutazione a posteriori "ad personam" proposta da Renzino non puo' portare a risultati (come tagliar le palle ai selezionatori), perche' il selezionato comunque, verosimilmente produrra'.
Quello che serve e' un sistema premiale di produzione di dipartimenti e gruppi in modo da rendere conveniente ad un dipartimento, anche sulla spinta del gruppo che richiede di bandire, che si scelga con sincerita' il migliore possibile, quindi che la valutazione di merito sia con criterio.
Questa mattina la Settima del Senato ha proseguito l'audizione della Poverina "sull'attuazione delle politiche del suo Dicastero". Dalla scheda seduta si legge:
RispondiElimina"La Commissione ha proseguito l'audizione del Ministro per l'istruzione, l'università e la ricerca sull'attuazione delle politiche del suo Dicastero. Nel dibattito sono intervenuti i senatori Asciutti, Bastico, Giambrone, Marcucci, Soliani e Blazina. Dopo un intervento del senatore de Eccher, il ministro Gelmini ha risposto ai quesiti posti. Dopo un intervento del senatore Rusconi e chiarimenti resi dalle senatrici Bastico e Soliani, cui ha replicato il ministro Gelmini, il Presidente ha ringraziato il Ministro e ha dichiarato conclusa l'audizione."
Quando ci sarà il resoconto sommario (comunque sufficiente per capire i contenuti) vedremo di cosa hanno parlato oggi. Noto peraltro che stranamente deve ancora essere pubblicato il Resoconto della seduta di ieri, dove si era discusso ed approvato il Parere della Commissione sul Regolamento abilitazione.
usciti bandi td a cagliari
RispondiEliminamamma mia Renzino che 'du palle ci stai facendo oh....
RispondiEliminaIL GIOCO DELL'OCA:
RispondiEliminalo scorso anno i ricercatori (molti ricercatori) sono insorti contro la riforma gelmini. per protesta moltissimi - sotto la bandiera della R29A - si sono astenuti dall'attività didattica che, tradizionalmente, gli era affidata a titolo gratuito ma che non rientra tra i loro doveri. Per anni avevano svolto tale compito a titolo gratuito contando sul fatto che, prima o poi, questo gli sarebbe valso un passaggio a PA.
Con quella protesta hanno ottenuto alcune significative vittorie: 1. uno stanziamento di fondi ad-hoc per i passaggi di carriera 2. una riduzione drastica dei posti riservati ad esterni.
ora che la riforma è legge non sarebbero più possibili gli affidamenti a titolo gratuito. Però siamo in italia, dove le leggi si interpretano a piacere e nessuno le fa applicare. La crui rivendica il diritto degli atenei di affidare insegnamenti agli RTI a titolo gratuito, la R29A giustamente protesta e il ministero - more solito - tace.
Il risultato è che, dopo un anno di proteste e di presa di coscienza collettiva degli RTI, nonché dopo l'approvazione di una riforma che cambia i termini in cui si pone la questione degli affidamenti, siamo tornati al punto di partenza. Praticamente tutti gli atenei si preparano ad affidare contratti d'insegnamento gratuiti agli RTI e molti - moltissimi - accetteranno, sperando poi di essere premiati con un futuribile passaggio ad associati.
Come nel gioco dell'oca dopo un anno si riparte da zero e ancora ci troviamo con un sistema che dipende - in larga misura - dall'attività gratuita e non dovuta di ricercatori per il mantenimento dell'offerta didattica.
Oca, hai pienamente ragione.
RispondiElimina@ lassie
RispondiEliminaTi pare possibile che oggi (18:05) non ci sia ancora il resoconto della seduta ordinaria di ieri?
http://www.senato.it/static/bgt/listasommcomm/0/7/s/16/index.html
è molto educativo leggere i nomi dei responsabili dei prin finanziati, alcuni dei quali ricorrono in continuazione da quando ho conoscenza (1998).
RispondiEliminahttp://attiministeriali.miur.it/media/174349/progetti_finanziati_prin_2009.pdf
heheheh
RispondiEliminae ti sorprendi gonzoman?
nel mio settore i soliti noti vincono tutti i prin da 20 anni...
...sono i soliti noti, meritevoli e capaci, non mi sorprendo più ma apprezzo sempre
RispondiElimina@ Siberia
RispondiEliminaSHAMESHAMESHAME su di te ...
ma insomma: non hai ancora capito??? Deve vincere chi è più bravo. (punto)
Altrimenti stai dicendo che i mangiapane a ufo RTI devono diventare tutti associati xkè fanno lezione GRATIS!!!
Nota Ufficio Stampa ministro Mariastella Gelmini
RispondiEliminaL'ufficio stampa del ministro Gelmini precisa che la notizia secondo cui il ministro, in occasione delle nozze del ministro Brunetta, avrebbe fatto una scenata in un negozio di parrucchiere è falsa e totalmente inventata.
ah, beh...ora siamo tutti più tranquilli
@ insorgere, e' uno scherzo spero...
RispondiElimina@ salvo
RispondiEliminala smentita si riferisce a questo articolo
http://gossip.virgilio.it/news/mariastella-gelmini-litiga-con-parrucchiera-svizzera-a-ravello.html?pmk=rss
Mentre voi vi divertite con la parrucchiera, io mi sto scervellando per trovare i pareri delle Settime Commissioni sul Regolamento abilitazioni - quella del Senato votata ieri non ce la vogliono far vedere, mentre alla Camera hanno discusso animatamente martedì e ieri, e avrebbero dovuto votare un nuovo testo oggi, ma purì lì non c'è ancora il resoconto odierno.
RispondiEliminabuh
@ renzino
RispondiEliminasenza offesa ma quei pareri sono rilevanti quanto il comunicato relativo alla parrucchiera. sai meglio di me che sono pareri necessari ma non vincolanti.
il miur farà a modo suo. ciò che conta sarà appunto vedere il decreto che porteranno in cdm...e vedere se la corte dei conti glielo farà passare (io scommetto di no)
si accettano scommesse sui tempi entro cui il suddetto decreto approderà in cdm.
RispondiEliminaio punto sulla seconda metà di settembre, perché di natura sono ottimista...
@ insorgere
RispondiEliminaLo so benissimo che il miur farà di testa propria, ma non è vero che i pareri siano ininfluenti: influiscono, invece.
Sulla scommessa, io dico che lo porta al CdM di fine luglio (pero' vorrei vedere i pareri, intanto).
A notte inoltrata, compare il resoconto della seduta della Settima del Senato di mercoledì, con il parere adottato sul Regolamento abilitazione
RispondiEliminahttp://www.senato.it/japp/bgt/showdoc/frame.jsp?tipodoc=SommComm&leg=16&id=608095
Le due commissioni cultura hanno chiuso l'esame del regolamento ed espresso i pareri.
RispondiEliminaI punti caldi erano due:
1) ammissibilità o inammissibilità del cartaceo
2) natura non regolamentare o regolamentare del decreto coi requisiti minimi.
Sul punto 1) il parere dei senatori non dice mezza parola, quello dei deputati consiglia di ammettere il cartaceo per le pubblicazioni anteriori all'entrata in vigore del regolamento. Premesso che il CdS con ogni probabilità non si accontenterebbe neppure di questo compromesso (ha detto infatti chiaro e tondo: "Volete il nostro parere favorevole? fate inviare tutte le pubblicazioni in cartaceo. Non ci volete dare retta? saranno cavoli vostri, potenzialmente very bitter"), la sensazione è che la poverina si riterrà legittimata a tirare diritto esponendo, con grande senso di responsabilità, il regolamento all'altissimo rischio che la CdC "ricalchi" il CdS e lo bocci facendo ripartire tragicomicamente tutto da capo.
Riguardo al punto 2) i senatori dicono: sbrigatevi a produrre finalmente il decreto coi requisiti minimi, non potete chiederci di esprimere un parere circa la natura (che per il CdS dovrebbe essere senz'altro regolamentare, per la poverina non regolamentare) di un decreto di cui ancora non esiste una sola parola, fatelo in fretta e fatecelo vede', allora, a seconda dei contenuti che avrà, vi diremo se ci sembra che abbia ragione il CdS o la poverina. Parrebbe una posizione ragionevole, ma in ultima analisi è forse più che altro pilatesca. Temo che anche in questo caso la poverina si sentirà legittimata a tirare diritto con le possibili-probabili conseguenze devastanti che ognun immagina
Letto e allora, cosa cambia nello schema di decreto sulle abilitazioni del governo?
RispondiElimina@Insorgere ed altri che hanno rimarcato la pubblicita' sui vincitori dei recenti fondi PRIN. Seguendo una richiesa di colleghi dall'Italia, nella la Via-academy faremo una scansione per individuare quanti TIS sono presenti (ne ho' gia' riconosciuti vari di biomedicina) ed eventualmente valuteremo oltre...
@ Marco
RispondiEliminaIn realtà nella replica alla prima presa di posizione del CdS il Ministero aveva sostanzialmente accettato l'idea che il decreto sui criteri fosse regolamentare - cosa che era stata ben accolta dal CdS nelle more della espressione del secondo parere.
Il punto è che ciò non cambia una virgola del Regolamento abilitazioni in discussione, e in ogni caso, se la logica ha un senso, bisogna che questo Regolamento sia alfine adottato prima che il Ministero possa emanare quel decreto.
@ Renzino
RispondiEliminaSì, mi ricordo infatti che avevamo già discusso, piuttosto, di quest'altra questione: acquisito che la poverina ha riconosciuto che il CdS ha ragione nel richiamare la natura regolamentare del decreto coi requisiti minimi, per caso però la poverina vuole instradarlo per un iter DIVERSO DA QUELLO CHE LA LEGGE ITALICA PRESCRIVE PER I REGOLAMENTI? Perché, se l'intenzione è questa, aver dato ragione al CdS diverrebbe quasi una presa per i fondelli nei suoi confronti, ma soprattutto - ciò che più ci interessa - implicherebbe l'alto rischio che il decreto, solo nominalmente riconosciuto come regolamentare ma sottratto ai lunghi controlli che spettano ai regolamenti, venga in qualche modo bloccato-bocciato e costretto finalmente ad affrontare quei controlli.
Approfitto per chiederti un parere su un'altra questione: concordi con me sull'idea che il gran polverone che si è alzato riguardo all'alternativa fra proposta Cun e proposta Anvur circa appunto i requisiti minimi NON ABBIA RAGIONE DI ESSERE IN QUANTO LA PROPOSTA ANVUR E' COMUNQUE CONDANNATA DAL "PICCOLO PARTICOLARE" CHE ACCOGLIERLA CONDURREBBE ALL'INDIVIDUAZIONE DI REQUISITI MINIMI DIFFERENZIATI PER FASCIA E PER SETTORE CONCORSUALE, QUINDI A 2 PER 180=360 DIVERSI REQUISITI MINIMI, MENTRE LA LEGGE E IL REGOLAMENTO (CHE DEL RESTO NON FA CHE RIPRENDERE IL TESTO DELLA LEGGE) PREVEDONO L'INDIVIDUAZIONE DI REQUISITI MINIMI DIFFERENZIATI PER FASCIA (O MEGLIO FUNZIONE, CHE COMUNQUE SIGNIFICA FASCIA) E PER AREA DISCIPLINARE, QUINDI DI 2 PER 14=28 DIVERSI REQUISITI MINIMI? INSOMMA, PARE ANCHE A TE CHE LA PROPOSTA ANVUR SIA IN CHIARO CONTRASTO COL DETTATO DI LEGGE E REGOLAMENTO E QUINDI, SE IL MONDO NON E' ANCORA DEL TUTTO ROVESCIATO, NON SI VEDE COME POSSA PASSARE?
Concorso ricercatore sd MED04 università la Sapienza di roma
RispondiEliminahttp://www2.uniroma1.it/organizzazione/amministrazione/ripartizionepersonale/commissioni/prima2010/schedaMED-04Medicina1RU.php
secondo voi ci sono motivi per i quali un tribunale amministrativo possa accogliere un ricorso per il concorso per il quale vi posto il link? se sì quali sarebbero i punti critici?
io mi osno fatto un'idea ma volevo confrotarmi con persone ragionevoli quali mipare che isate vista la discussione
grazie
http://www2.uniroma1.it/organizzazione/amministrazione/ripartizionepersonale/commissioni/prima2010/schedaMED-04Medicina1RU.php
@Jamesbondbond
RispondiEliminasecondo me gli estremi ci sono tutti, visti ANCHE i valori dei parametri bibliometrici della vincitrice.
Dovresti contattare Ila (che ha pubblicato questo post) che sicuramente saprà darti un sacco di dritte sul come muoverti.
Un ricorso contro Frati...meglio della finale dei mondiali, roba da dare le sedute del TAR su Sky HD.
@ Marco
RispondiEliminaSe il Miur vuole/deve fare un Regolamento, per i criteri, dovrà necessariamente farlo vedere al Consiglio di Stato, su questo non ci piove.
Sulla differenziazione dei criteri per area disciplinare, questo è ciò che è scritto sulla legge - tuttavia, da un punto di vista di _pura logica_, una suddivisione più fine soddisfa "a fortiori" il requisito di legge, pe come è formulato. Su quanto la logica pura possa valere nella logichetta giuridica italiana, non saprei spingermi a giudicare, tuttavia faccio rilevare che in ogni caso l'abilitazione è data per "settore concorsuale", da commissioni nominate per quel settore (che saranno quindi 180 x 2).
Quindi se il Ministro volesse tentare di seguire un parere tipo-ANVUR, potrebbe farlo cercando di sfruttare fino in fondo la logica pura, nella lettura della legge.
Se volevano requisiti minimi differenziati, oltre che per fascia, anche per ogni settore concorsuale lo dovevano scrivere chiaro e tondo nella legge o perlomeno nel regolamento. Hanno scritto cosa diversissima, devono attenersi a ciò che hanno stabilito. La differenza fra l'individuazione di 28 e quella di 360 diversi requisiti minimi è abissale.
RispondiEliminaTutto questo per non scendere nell'argomento (tale da far scompisciare) che chi volesse candidarsi all'abilitazione di seconda fascia in settori concorsuali in cui trenta associati negli ultimi 10 anni hanno pubblicato poco o niente e quindi abbassato enormemente la media-pubblicazioni degli associati di quei settori, lo potrà fare, mentre chi volesse candidarsi all'abilitazione di seconda fascia in settori in cui ci sono una ventina di associati grafomani che negli ultimi 10 anni hanno pubblicato un saggio (ancorché di poco o nessun valore) ogni due mesi e così alzato enormemente la media-pubblicazioni degli associati di quei settori, nemmeno potrà candidarsi. SCATENAMENTO DEL CASO PIU' SELVAGGIO: ALTRIMENTI DETTO, PURA BUFFONATA.
Per non dire infine che arbitraria e assolutamente volgare è l'idea Anvur di fare letteralmente sparire tutto quello che uno ha pubblicato più di 10 anni prima dell'abilitazione.
Una precisazione: le commissioni saranno 180, non 180 per 2, una sola commissione decide tutto per il suo settore concorsuale
@ Marco,
RispondiElimina1) Viva l'invio telematico
2) Per le aree da 1 a 9 viva il parere ANVUR (che per i settori umanistici fa cascar le braccia)
su queto non ci piove.
Il parere di APRI su questi punti e':
punto 1) Che tirino dritti con l'invio telematico.
punto 2) rimane il parere ANVUR, tra i tanti... e per i settori scientifici e' migliore del DISOMOGENEO parere CUN. In ogni caso vogliamo vedere una bozza di regolamento MIUR sulla quale poter intervenire chirurgicamente.
Son d'accordo con Salvo!
RispondiEliminaFor the record, siccome era venuto fuori il discorso sui vincitori PRIN, ce ne sono 88 TIS, cioe' circa il 16% del totale.
@jamesbond - per il concorso MED/04 abbiamo una statistica abbastanza raffinata, anche se non completa, di tutto questo importante SSD - che raccoglie molti TIS fra cui il numero UNO in Italia! Contatta me o la Via-academy se ti interessano i 'competitors'... La mediana di tutto il settore, per l'H-index e'...
@Mauro
RispondiEliminaammetto la mia ignoranza e chiedo lumi. Nel commento precedente hai scritto che meno del 20% dei responsabili di progetti PRIN 2009 finanziato è un ricercatore eccelente nel suo campo?
@ Marco
RispondiEliminaIo ho solo fatto un'analisi logica del testo. Capisco che l'interpretazione giuridica con background italico prevalente dovrebbe condurre a criteri per Area CUN (14), ma il mero dettato, e le circostanze rilevanti (esistenza di 180 Commissioni) non precludono tentativi di forzare ai limiti logici - come detto - le possibilità.
Ho già strachiarito più di una volta che non ho nulla contro l'inammissibilità del cartaceo. Si vuol dare soddisfazione al baracconesco, risibilmente supponentissimo, odiosissimo nanisterico la punta della cui cravatta tocca il suolo quando è in piedi? Si proceda, non me ne può frega' de meno. Il punto è un altro, TUTT'ALTRO: un governo che corre il serissimo rischio per tale impuntatura di determinare un ulteriore (dico ulteriore perché, esattamente all'opposto di ciò che ha farfugliato la poverina 8 giorni fa, sono in spaventoso ritardo su tutto) ritardo di mesi per poi, LO SI NOTI, ANCHE PERDERE IL BRACCIO DI FERRO CON IL CdS (perché è ovvio che o passano velocemente vincenti o, SE CI SARA' IL FONDATAMENTE TEMUTO RITARDO DI ALTRI MESI, CI SARA' PROPRIO PERCHE' SARANNO ALLA FINE PORTATI E COSTRETTI A CEDERE) può essere solo un governo di irresponsabili cialtroni o un governo IN REALTA' INTENZIONATO A TIRARE OTTOBRE 12 (ohibò, mentre scrivo, mi sovviene che la prima ipotesi è pienamente valida, la seconda lo è molto probabilmente...).
RispondiEliminaQuanto alla proposta Anvur, ho appena chiarito che lascia al caso più selvaggio la stessa possibilità che un candidato possa candidarsi all'abilitazione e un altro nemmeno fare quello. Non entro nel merito delle distinzioni fra aree, anche perché ho la serietà di dire e ripetere che mi sento di giudicare (e anche mi interessa giudicare) esclusivamente circa quella che conosco molto bene, ovvero la 11 (ho già detto che la proposta Cun è ben lontana dall'essere adeguatamente selettiva e che vanno praticamente raddoppiate le sue richieste perché lo diventi, cosa che il Cun potrebbe fare domani stesso ma temo non farà). Sono tutte considerazioni rese superflue dal fatto che, come anche ho chiarito, la proposta Anvur è in flagrante, incomponibile contrasto con la legge e il regolamento dell'abilitazione. Punto. O meglio, punto per modo di dire, dato che al potere c'è, capitanato dal più outstanding fra tutti loro, un manipolo di fuorilegge, dunque capacissimi, se gli gira, di stare fuori e contro LA LORO STESSA LEGGE...
@ Marco,
RispondiEliminase il parere ANVUR sia incompatibile o no possiamo formulare opinioni personali, ma non sta a noi dirlo. Per logica potrebbe anche essere compatibile anzi a mio avviso lo e' poiche' i criteri sono PER AREE, e sono le aree ad essere mensionate nel documento ANVUR, mentre, fatto salvo il criterio di area, la mediana la si calcola GIUSTAMENTE riferita al settore. Cioe' ogni commissione concorsuale (che verra' formata per settore) prendera' il criterio dell'area e calcolando la propria mediana lo applichera' al settore.
Ciononostante resta il parere ANVUR, se proprio fosse (non credo) incompatibile con la legge, lo siriagiusterebbe ad esempio considerando (brrr) la mediana per area.
Per il resto i tui rimangono discorsi politici trasudanti disprezzo per il Governo, cosa che a noi, non essendo un organismo politico e/o partitico interessano relativamente come tue opinioni personali. Qui si cerca di fare lobbing so DATI CONCRETI, chiunque sia al governo.
Se riteniamo l'invio telematico fondamentale per la modernizzazione del sistema, l'altezza del PdC o la poverta' del Ministro dell'Istruzione non ci faran cambiare idea. E cosi' dovrebbe essere.
Tra l'altro anche i criteri CUN non sono per Area.
RispondiEliminaPer esempio, riguardo l'Area 01 (Matematica e Informatica), vengono proposti due criteri differenti per gli SSD di Matematica e di Informatica.
dice un uccellino che il miur vorrebbe emanare decreto regolamentare con criteri differenziati per settore. però temono di non riuscirci, per varie ragioni sia tecniche che politiche che non mi sono state comunicate.
RispondiEliminastaremo a vedere. tanto fino a settembre non si muove nulla
Sicuramente per il decreto sui criteri dovremo aspettare almeno settembre - su questo concordo.
RispondiEliminaSegnalo che la settimana prossima le Settime Commissioni lavorano sullo Schema di Regolamento in materia di dissesto finanziario delle università e del commissariamento degli atenei , e alla Camera sono previste audizioni delle Sigle Sindacali
RispondiEliminahttp://www.camera.it/360?slAnnoMese=201107&slGiorno=21&shadow_organo_parlamentare=1500
Se l'APRI ha proposte puo' mandare qualcosa anche su quello...
mah, allo stato non abbiamo proposte.
RispondiEliminasuggerimenti?
a me sinceramente non è chiaro come cambi il sistema con quel decreto. cioè non riesco a prevederne gli effetti nell'immediato e nel medio termine. a parte il fatto - ovvio - che vi è un accentramento del potere (dai dipartimenti agli atenei e dagli atenei al miur)
Per giuristi, economisti o ingegneri gestionali che desiderino sbarcare il lunario i prossimi 3 mesi (!) segnalo questo bando per 3 cu.cu.cu.cu. da 8.000 € per fare qualche ricerca per l'ANVUR.
RispondiEliminahttp://attiministeriali.miur.it/media/174413/avviso_pubblico_selezione_incarichi_ricerca.pdf
Curiosamente il bando è firmato dall'Uomo Livonico piuttosto che dal Presidente dell'ANVUR.
un bando sublime. avete visto la parte dove si specifica (punto 3) che i candidati devono avere più di 18 anni?
RispondiEliminaovviamente non si poteva farne a meno....anche perché al punto uno si chiede una laurea specialistica (o vecchio ordinamento), che è tipicamente un titolo di studio di cui si fregiano adolescenti brufolosi.
meravigliosa tutta la concezione del bando: per verificare l'andamento del sistema università-ricerca ce la caviamo con tre contrattini trimestrali da 8000 euro l'uno....d'altra parte che ci vuole, un gioco da ragazzi...
Ah, ovviamente immagino ci siano già i predestinati. insomma, probabilmente si tratta di un tozzo di pane tirato ai portaborse di qualche membro anvur...
RispondiEliminafigà talamanca sul riformasta di oggi chiede - con ritardo - ciò che apri aveva chiesto un anno fa: che ci sia una proporzione rigorosa tra tdB e chiamate di associati....ma guarda un po'...
RispondiEliminal'articolo ribadisce anche altre ovvietà
Grande Renzino, sei una fonte di informazioni preziose. In questo caso totalmente ignote a quelli che lavoran gratis su aspetti quantiativi della valutazione. Il bando ha scadenza rapida ma non saprei se vale per persone predestinate come suggerisce Insorgere. Quel che mi incuriosisce e' invece il ruolo di Direttore Generale di Daniele Livon, chiamato da Renzino 'Uomo Livonico'. MI sembra un recently appointed direttore geenrale del MIUR - ma fa le veci anche da Direttore amministrativo della'ANVUR (o mi son perso qualcosa?).
RispondiEliminaOn another note, se c'e' qualcuno associato alla R29A che segue sto Blog, mi potrebeb contattare - ho scritto al loro leader Ferretti per un'analisi che vorrei pubblicare in comparazione con APRI, ma non risponde (forse e' in vacanza?).
Sull'ANVUR stiamo aspettando che il Direttivo selezioni il Direttore dell'Agenzia (bando scaduto il 10 giugno), ma mi chiedevo perchè serviva Livon per emanare questo bando: anche l'altro era stato firmato da Fantoni.
RispondiEliminaCi sono dei punti oscuri su questo avvio dell'agenzia, da un punto di vista aministrativo, ma esulano da questo blog.
Segnalo la classificazione dei dottorati fatta dal Cugno: che non si lamenti più chi criticava le "classi di lauree"
RispondiEliminahttp://www.cun.it/media/113340/denominazionidottorati.pdf
scusa renzino ma a cosa servono quelle traduzioni in inglese?
RispondiEliminaa parte il fatto che alcune sono fatte coi piedi (storia e civiltà dell'oriente antico è stata tradotta con middle eastern history...)
boh... è la famosa "internazionalizzazione dei dottorati"...
RispondiEliminaA proposito di "internazionalizzjone", oggi l'ANVUR torna in prima pagina del Corrierone, ma non ad opera di Giavazzi, bensì ad opera di Ernesto Galli della Lggia, che non risparmia il bastone nodoso:
RispondiEliminahttp://www.corriere.it/editoriali/11_luglio_17/della-loggia_interesse-collettivo_f11d4016-b044-11e0-b0ea-f35f7bc4068c.shtml
[...] Sono un dettaglio, ad esempio, o potrebbero passare per tale, anche i criteri di valutazione per i candidati ai concorsi universitari (in realtà non si tratta più di concorsi, ma per farmi capire continuo a chiamarli così) emanati di recente dalla neo istituita Agenzia nazionale di valutazione del sistema universitario e della ricerca (Anvur). In particolare dove si stabilisce quale peso dare alle pubblicazioni dei candidati. Ebbene, d'ora in poi, ha stabilito l'Anvur, una monografia pubblicata presso quello che viene definito «un editore internazionale» avrà un peso 3, un articolo pubblicato su «una rivista internazionale» 1,5 , mentre una monografia pubblicata presso quello che viene definito «un editore nazionale» avrà solo un peso 1,2, e infine un peso di appena 0,5 un articolo su una rivista italiana (ma l'aggettivo italiano è sempre pudicamente omesso; viene sempre scritto «nazionale»: chissà perché). Dal che sembra inevitabile trarre le seguenti conseguenze: a) che ai fini di un concorso per insegnare in un'università della Repubblica un libro di 500 pagine pubblicato, mettiamo, da Einaudi o dal Mulino vale meno di venti pagine pubblicate su una rivista americana, spagnola o tedesca che sia; b) che per definizione gli editori e le riviste «nazionali», cioè italiane, non possiedono né possono in alcun caso possedere un carattere «internazionale»: questo appartenendo solo a ciò che si pubblica in lingue diverse dalla nostra; c) che tutti gli studiosi nati nella Penisola sono invitati a cessare d'ora in poi dall'usare l'italiano nei loro scritti e dall'avere come referenti culturali iniziative editoriali di qualunque tipo che adoperino la lingua italiana; in sostanza la cosa più ragionevole che possono fare è di diventare inglesi.
Va subito precisato che naturalmente l'Anvur agisce in piena autonomia dal ministero dell'Università e della Ricerca (e la sua delibera la dice lunga su che cosa pensi del proprio Paese e della sua identità una parte degli intellettuali italiani: che lo vedrebbero volentieri diventare una regione del Canada). Ma che il ministro Gelmini non abbia trovato opportuno esprimere al riguardo la propria libera opinione è singolare e significativo (e queste righe sono un invito a farlo). Anche così, mi sembra, la destra segna la propria lontananza dal più vero e drammatico interrogativo che la collettività nazionale ha di fronte (e tanto più vero e drammatico in quanto è preliminare a tutti gli altri ma è il meno dicibile): che ci sta a fare nel mondo l'Italia? Perché, e in vista di che cosa ha un senso che continui ad esserci?
non sono mai d'accordo con EGDL,ma stavolta non ha del tutto torto
RispondiElimina@lassie ila e maurodellavia
RispondiEliminaGrazie dei consigli ma come posso contattarvi?
Ciao
Jamesbondbond
Sfugge a EGDL che quella Anvur non è una delibera che "ha stabilito" alcunché, ma una proposta, una delle tre proposte. L'invocazione alla poverina affinché esprima una "opinione", anzi, si direbbe, addirittura affinché insorga, fa semplicemente ridere i polli
RispondiEliminabeh la poverina dovrebbe e potrebbe esprimersi in quanto ministro. e comunque spetta a lei deliberare quali saranno i criteri di valutazione delle pubblicazioni
RispondiEliminaNon c'è dubbio che potrebbe e dovrebbe, e una buona occasione sarebbe stata la cosiddetta conferenza stampa di 10 giorni fa. Ma sperarlo alla EGDL significa non conoscere il suo - chiamiamolo così - stile. Il mio pronostico è: non dirà mai una parola di commento alle tre proposte e di anticipazione della decisione (tutt'al più potrebbe fare un fuggevolissimo accenno nella cornice di un'intervista ferragostana a uno dei giornali del padrone; ma qui va detto che le colpe non sono solo sue, infatti può non dir nulla anche perché i giornalisti tutti e di ogni parte non le chiedono nulla in merito, in quanto a loro dell'argomento non frega niente, anzi ritengo che siano pochi o pochissimi a sapere anche solo dell'esistenza del problema); poi un bel giorno (chissà fra quanto) salterà fuori il decreto, a seguito di una decisione presa da lei o da chi per lei (ma chi, appunto? Schiesaro? un potente e "competente" funzionario MIUR? boh...il bello è che pure questo è avvolto nelle nebbie)
RispondiElimina@ Marco,
RispondiEliminail Ministro non prendera' nessuna decisione poiche' totalmente incompetente in materia. La decisione la prenderanno i consulenti del MIUR probabilmente di concerto (quindi mediando) tra ANVUR ed i potentati del CUN. A quel punto forse, se glielo si chiede, il Ministro potra' dire qualche parola.
Il problema e' intercettare la bozza MIUR in una fase in cui si possa ancora intervenire sui singoli punto in modo che anche i precari diano il loro contributo o che vengano smascherate sul nascere storture, qualora ve ne siano.
Per quello che posso preconizzare io, nella mia modestia, è che il Consiglio di Stato non lascerà mai passare proposte che mettano in campo quelle cose psichedeliche che sono girate.
RispondiEliminaIl solo mettere in mezzo ISI-Thomson Reuters significa affidarsi a banche dati e decisioni straniere e incontrollabili, e se poi bisogna anche mettersi a calcolare strani cacca-index, sai quanti ricorsi al TAR potrebbero fare i non soddisfatti?
Tutto troppo difficile, e fuzzy. Non è roba per noi, e per il nostro sistema giuridico. Almeno una decisione interlocutoria non mancherà, quindi il tempo per intervenire non difetterà.
renzino ha ragione. in ogni caso c'è parecchio tempo, non fasciamoci la testa...
RispondiElimina@ salvo
RispondiEliminaio sono pronto a scommettere che il miur se ne strafotterà del parere anvur come di quello cun e di quel cepr andrà per la sua strada
@ Renzino
RispondiEliminaProfezia da condividere senz'altro.
Ma il decreto coi requisiti minimi sarà effettivamente sottoposto al CdS? E' vero che, nella riscrittura del regolamento seguita al primo parere del CdS, "decreto non regolamentare" è divenuto "decreto", ma, appunto, non è divenuto "decreto regolamentare". Quando sta scritto "decreto", è certo che implicitamente si intende "decreto regolamentare"? Non è che hanno sì tolto "non regolamentare" ma, facendosi in qualche modo forti del fatto che non lo hanno trasformato in "regolamentare", tentano di fare i furbi e di continuare a trattarlo come non regolamentare, quindi di non sottoporlo al vaglio del CdS?
una buona proposta di revisione dei criteri anvur per storia contemporanea e letteratura italiana:
RispondiEliminaL’Associazione degli Italianisti Italiani (Adi www.italianisti.it) e la Società Italiana per lo Studio della Storia Contemporanea (Sissco www.sissco.-it) salutano con fa-vore il tentativo di introdurre nel nostro sistema universitario quegli strumenti di valutazione che ritengono indispensabili ad un suo migliore e più corretto fun-zionamento anche nel campo di discipline umanistiche come quelle storiche e letterarie.
Fanno però notare che le tradizioni di queste discipline, le loro peculiarità e i lo-ro problemi, impongono un approccio al problema fondato sul rispetto di tutto ciò.
Il rischio è altrimenti quello di prestare alla valutazione stessa un cattivo servi-zio, dimostrandone un’inadeguatezza in campo umanistico che di per sé non esi-ste, e al tempo stesso dando l’impressione di voler emarginare le discipline uma-nistiche, spingendole così a rigettare la valutazione, e quindi a restare fuori da un sistema che su di essa si fonda.
La Sissco e l’Adi invitano quindi l’Anvur a riconsiderare le sue proposte relative ai settori umanistici, e il Ministero a non recepire per il momento limitatamente a questi settori il parere Anvur, avviando procedure che permettano di disporre al più presto di un primo elenco di criteri di valutazione che tengano conto delle peculiarità delle discipline umanistiche. Questo elenco andrà naturalmente col tempo perfezionato, possibilmente mettendo in opera un meccanismo continuo di adeguamento che produca, a scadenze fisse e in consultazione con le Società scientifiche e i Dipartimenti interessati, nuovi e migliori criteri, opportunamente resi pubblici.
Quanto alla prima tornata dei giudizi di idoneità, che richiede l’adozione di prov-vedimenti immediati, la Sissco e l’Adi propongono che vengano adottati, con cri-teri di straordinarietà e quindi provvisorietà, poche e fondamentali misure fa-cilmente desumibili dall’esperienza maturata in questi anni.
RispondiEliminaSi raccomanda in particolare, per questa fase transitoria:
1. La radicale ridefinizione del criterio “internazionale”, visto che non può essere definita “internazionale” semplicemente una pubblicazione appar-sa in altro paese, sia per la presenza in Italia di editori di monografie e ri-viste di livello internazionale, sia perché in molti settori scientifici umani-stici sono l’Italia e la lingua italiana a essere al centro della ricerca inter-nazionale.
A questo proposito si suggerisce che in questa prima fase siano definite riviste “internazionali” tutte le riviste (incluse quindi quelle italiane) pre-senti in Isi, J-Stor (tutti i pacchetti) e Project Muse, in quanto disponibili, e consultate, in tutto il mondo.
Per monografia internazionale si potrebbe invece intendere una mono-grafia pubblicata in inglese, francese o tedesco, o altrimenti una monogra-fia pubblicata in case editrici delle prime 100 università del Times Higher Education World University Rankings.
2. È comunque assolutamente indispensabile introdurre tra le opere da va-lutare:
a. le edizioni critiche e commentate di fonti e testi;
b. le edizioni a più mani, definendo il peso da assegnare a ciascun autore;
c. gli atti di convegni, specie se internazionali;
d. le schede di catalogo, e i cataloghi, nelle discipline come storia dell’ar-te e archeologia.
3. L’aumento del peso delle monografie rispetto agli articoli. Pensando a una divisione in tre fasce (articoli e monografie di rilevanza internazionale, nazionale, locale – vale a dire non Isi, J-Stor, Project Muse, Scopus) si po-trebbe pensare a un rapporto 4 a 1 a favore delle monografie (6 a 1,5; 4 a 1; 2 a 0,5).
4. L’introduzione di un tetto numerico (non più di 6) alle pubblicazioni della fascia inferiore (vale a dire per gli articoli non Isi, J-Stor, Project Muse, Scopus) che è possibile sottoporre alla valutazione.
RispondiElimina5. La revisione dell’equiparazione tra Scopus e Isi (e J-Stor), vista la scarsa selezione cui Scopus sottopone le riviste che accetta. Scopus potrebbe es-sere eliminata o altrimenti alle pubblicazioni che compaiono solo su di es-sa potrebbe essere assegnato un punteggio minore.
6. La definizione di un criterio per la valutazione di opere di più autori.
7. L’adozione di un criterio che premi la produttività, vale a dire divida le pubblicazioni per il numero di anni a partire dal quale esse hanno comin-ciato ad essere prodotte. Sembra a questo proposito accettabile la propo-sta Anvur (i candidati con meno di dieci anni di servizio hanno diritto ad una ponderazione. Per gli altri, l'orizzonte è fisso - dieci anni per tutti).
8. L’adozione della mediana del punteggio delle pubblicazioni per la selezio-ne dei commissari, così come proposto dall’Anvur, aggiungendo provviso-riamente, al fine di una sua correzione, al criterio delle pubblicazioni, oggi ancora di difficile precisazione, altri criteri opportunamente e diversa-mente pesati, come:
a. Coordinamento generale progetti peer-reviewed internazionali (vale a dire solo UE e USA);
b. Coordinamento unità progetti peer-reviewed internazionali (UE e USA);
c. Coordinamento nazionale progetti Prin;
d. Coordinamento locale progetti Prin;
e. Insegnamento regolare o fellowship ufficiale di almeno un se-mestre in una delle prime 100 Università nelle più importanti nelle classifiche internazionali (per le Humanities il Times Hi-gher Education World University Rankings è migliore dello AR-WU, più adatto alle scienze naturali e applicate), differenziando nel punteggio le prime 50 da quelle al 51°-100° posto.
9. L’adozione della mediana stessa per selezionare i candidati da ammettere alla procedura di idoneità nazionale, riferendo però questo criterio al corpo non dei commissari (che sono solo ordinari) ma della fascia per cui si concorre (non sembra giusto chiedere a dei candidati all’idoneità per associato di essere migliori della metà degli ordinari).
10. L’istituzione, a cura del Cineca, di un sito dove sia possibile ai candidati che non fanno già parte del sistema universitario nazionale, inclusi gli e-ventuali candidati stranieri, di registrare le loro pubblicazioni.
Sarebbe infine indispensabile stabilire che le commissioni nel valutare i candidati all’idoneità NON dovranno utilizzare punteggi fissi: non tutte le monografie, non tutti gli articoli sono uguali, e se è giusto diversificare per sede di pubblicazione, occorre poi per ciascuna di esse indicare un ventaglio (per esempio: articolo su rivista internazionale da 1 a 3), così da permettere ai commissari di esercitare una loro capacità valutativa, e quindi di fare i commissari.
Presenti le due grandi boiate: la mediana variante a cazzo da settore a settore (scatenamento del caso più selvaggio, monstrum legale certamente inaccettabile dal CdS); e lo sprofondamento nell'abisso del nulla di tutto quanto fatto e pubblicato più di 10 anni fa, idea che conti solo il recente, volgare giornalismo (nettamente meglio la proposta Cun di far valere tutti i libri - e che, uno ha pubblicato due bei libri 11 e 13 anni fa e se li deve veder incenerire? si facciano esistere solo gli ultimi 10 anni, eventualmente, per i concorsi a RTDa, dove si presentano teneri virgulti che non hanno più di 10 anni di produzione, ma del candidato a prima e seconda fascia si deve giudicare l'intero, spesso lungo o lunghissimo arco di attività - e di limitare il giusto controllo che ci sia stata produttività recente alla voce pur sempre importante ma per l'umanista meno cruciale dei saggi, chiedendo che ce ne siano, però, non 6 ma 8 o meglio ancora 10 appunto negli ultimi 10 anni).
RispondiEliminaLa discussione e' indubbiamente interessante ed in molti casa 'interessata' (il Della Loggia sara' accademico e cattedratico, no?).
RispondiEliminaFa piacere che anche settori umanistici prendano in considerazione l'importanza della mediana nelle misure della produzione scientifica ed accademica delle persone. E che si discuta di rivedee i parametri suggeriti dall'AMVUR per le aree 10-14, non per quelle di ahrd sciences. Comunque sinora si trattava di chiacchere. Ora pero' ci sono i primi risultati EMPIRICI della distribuzione dei parametri ANVUR per un grosso settore scientifico, BIO/14 - farmacologia. Potete consultare i dati sul TIS Report 011 della Via-academy.
@ Marco
RispondiEliminaLa questione del decreto può eccitare le discussioni più bislacche che il nostro sistema giuridico e il noto azzeccagarbuglismo consentono.
Per tua letizia ti ricordo che il decreto con i criteri sui concorsi da ricercatore su cui è basato l'attuale regime, e su cui il post che stiamo commentando è - in ultima analisi - basato, è un decreto non regolamentare
http://attiministeriali.miur.it/anno-2009/luglio/dm-28072009-n-89.aspx
Ciononostante è stato possibile adire al TAR ed ottenere dei pronunciamenti della magistratura amministrativa proprio sulla base del suo contenuto...
Il punto procedurale nell'adozione di un decreto regolamentare sta proprio nel passaggio preventivo al Consiglio di Stato, che non mancherà di far sentire la sua voce... ma come vedi ci sono conseguenze giuriche anche da un decreto non regolamentare...
@ marco
RispondiEliminail criterio dei dieci anni ha un senso per evitare di privilegiare i più anziani e per garantire che venga promossa gente che è ancora attiva. inoltre tieni presente che queste sono solo le abilitazioni, poi nei concorsi locali uno potrà far pesare tutto.
tutto sommato non mi pare una posizione sbagliata, soprattuto se vista dal punto di vista dei precari che - tendenzialmente - sono più giovani e più produttivi...
E anzi si noti per la precisione che il Cun giustamente chiede un certo numero (da innalzare, ripeto) di saggi negli ultimi 10 anni, ma altrettanto giustamente non dice che spariscono quelli di più di 10 anni fa, li fa rimanere in gioco come presentabili, sempre a patto naturalmente che il candidato rispetti il numero massimo di pubblicazioni presentabili eventualmente stabilito dal MIUR. E anzi, a questo proposito, dico che ci potrebbe stare che si chiedesse di avere almeno un libro negli ultimi 10 anni, ma mantenendo vivi e giudicati dalla commissione quelli - magari 2 o anche più di 2 - di più di 10 anni fa.
RispondiEliminaE' il solito problema già discusso. Si vuole che l'abilitazione possa essere ANCHE la prima, vera e unica occasione per non strutturati di lungo corso che sono rimasti non strutturati solo perché gravati dalla "colpa" che NON AVEVANO, PER QUANTO BRAVI O MOLTO BRAVI, ASSOLUTAMENTE NESSUNA CHANCE NEGLI IGNOBILI CONCORSI BERLINGUER, o lo scopo è quello di togliere dalle palle la fetta più grande possibile di potenziali abilitati, naturalmente scegliendo di sacrificare i meno ggiovani? E siccome è giusto non penalizzare nemmeno i ggiovani, si tenga eventualmente conto del numero di anni trascorsi da quello della prima pubblicazione, in modo che si riconosca che, sul piano meramente quantitativo, 2 libri in 10 anni di produzione non valgono certo meno di 4 in 20
@ marco
RispondiEliminamah, se ne può discutere. a me comunque non piacciono i criteri cun, molto meglio i criteri anvur rivisti come da proposta sissco e adi
Ma è proprio nel vaglio primario-fondamentale a livello nazionale, cioè all'abilitazione, che lo studioso deve essere giudicato "a corpo intero", senza inevitabilmente ARBITRARIE decurtazioni (perché non gli ultimi 5 o 7 o 12 anni, invece che gli ultimi 10?). Poi nelle cosiddette selezioni locali per le chiamate, stiamo tranquilli che ognuno "taglierà" più o meno truffaldinamente il regolamento sull'identikit di quello che come al solito, cascasse il mondo, deve vincere. Ma almeno a livello nazionale si valuti la verità, che in questo caso è la totalità (qui ha effettivamente ragione Hegel...)
RispondiElimina@ marco
RispondiEliminase si facesse come chiedi tu nell'area 11 praticamente il 90% degli attuali ricercatori otterrebbe l'idoneità al primo giro. ovviamente - in base a regole non scritte che però tutti conosciamo - quegli RTI abilitati verrebbero prima di qualunque precario, anche se bravissimo.
vogliamo davvero intasare il sistema con tutti quegli rti abilitati? vogliamo davvero abilitare gente che non produce più nulla da anni?
io sinceramente non ho queste aspirazioni masochistiche
Certo, così com'è la proposta Cun è al ribasso. Ma se il Cun passa a chiedere 3 libri (di cui magari necessariamente 1 negli ultimi 10 anni) e 8 o meglio 10 saggi negli ultimi 10 anni (senza naturalmente fare assurdamente sparire quelli di più di 10 anni fa) per la seconda fascia nell'area 11 (e di conseguenza modula l'aumento di richiesta per la prima fascia), VA BENE. L'abilitazione non verrebbe affatto data a cani e porci, e fra i non cani e non porci farebbe poi da discrimine anche la qualità degli scritti (ci sono 5 uomini che dovrebbero giudicarla, no? altrimenti mettano i robot). La mediana è l'apoteosi dell'irrazionale e del caso, già molti hanno condiviso la mia opinione che si tratti di un monstrum giuridico che non ha speranza di passare anche solo il vaglio del CdS.
RispondiEliminaAd ogni modo, credo che, nobilmente ma in definitiva inutilmente, ci lambicchiamo il cervello almeno dieci volte di più di quanto stanno facendo e faranno quelli che di fatto finiranno per decidere. Soprattutto in Italia mai pensare che le cose avvengano secondo serietà...
ASSOLUTAMENTE NON TUTTI I RICERCATORI DELL'AREA 11 HANNO 3 LIBRI DI CUI 1 NEGLI ULTIMI 10 ANNI. QUESTA richiesta ne taglia fuori un bel po', un buon 40%. Ma che cosa dobbiamo chiedere a un associato? che abbia 5 o 6 libri mentre in un passato recentissimo legioni costruivano carriere da ordinario su 1 solo libro, a volte persino solo su una manciata di saggi? Si comincino a chiedere 3 libri: E' GIA' NON POCO, ADEGUATAMENTE SELETTIVO. Poi, dei sopravvissuti, SI VALUTI ATTENTAMENTE E SERIAMENTE (PER LA PRIMA VOLTA NELLA STORIA DELL'ACCADEMIA ITALICA) LA QUALITA' DELLE PUBBLICAZIONI; ne cadranno altri, nient'affatto todos caballeros. E il vaglio della QUALITA' è importante, perché, sennò, chi impedisce a uno, una volta preso atto della quantità richiesta, di chiudersi in casa per 6 mesi, produrre alla bell'e meglio e pubblicare 2 libri, allinearsi così con la quantità richiesta e ottenere alla seconda tornata l'abilitazione, SE I 5 NON ROBOT IN COMMISSIONE NON LEGGONO I 2 LIBRI E NON LO BLOCCANO DICENDOGLI: "CI SPIACE, SONO RAFFAZZONATI"?
RispondiEliminasecondo me il punto non è chiedere tanti o pochi libri. il punto è valutare tutta la produzione (libri, curatele, edizioni critiche, articoli, saggi) e - siccome non si potranno leggere migliaia di prodotti - bisogna fornire ai commissari degli strumenti bibliometrici. quelli proposti da sissco e adi a me paiono buoni, sopratutto se passa l'idea che lo stesso prodotto può classificarsi entro un range minimo/massimo di punti. così come mi pare sensato rapportarsi alla mediana del settore per la fascia di riferimento.
RispondiEliminain questo modo la produzione può venir pesata adeguatamente e c'è un termine di paragone - la mediana appunto - che consente di scremare.
questo garantisce che la produzione venga pesata in maniera abbastanza equilibrata
Il termine di paragone, individuato da esperti di un'area (che possiamo essere benissimo anche noi per l'area 11), è appunto che un associato con 3 libri nell'area 11 ha piena dignità e legittimità se sono libri validi, ben fatti e originali: anche noi arriviamo a capire che questa è una verità lampante. Il termine di paragone non può essere la mediana, alzata o abbassata alla cazzo dal fatto che ci siano sciaguratamente 20 associati grafomani o fortunatamente 25 fancazzisti. E tranciare brutalmente ciò che risale a più di 10 anni fa è solo funzionale al vantaggio dei 35nni. Ho già scritto come si dovrebbe non avvantaggiare indebitamente i più giovani, al tempo stesso, com'è ben giusto, non penalizzandoli. Si vuole dare un voto a ogni pubblicazione secondo un prontuario (e su questo le proposte sissco e adi sono buone)? Lo si faccia, ma si dia un voto a tutte le pubblicazioni presentate, siano di 3 o di 17 anni fa; e si aggiusti il tiro tenendo conto se uno pubblica da 8, o da 10 o da 15 o da 20 anni. E si noti, fra l'altro, che proprio l'indicazione di un numero massimo di pubblicazioni presentabili consentita dalla legge è risorsa preziosa e per una volta ben pensata dal legislatore, proprio in quanto PROTEGGE I PIU' GIOVANI. Quello che ha 20 anni di produzione NON POTRA' ROVESCIARE SUL TAVOLO LA MAGARI INTERMINABILE OPERA OMNIA; ma gli si consenta però di scegliere il suo meglio (o quello che crede tale) attingendo a una cosa di 4 ma anche di 17 anni fa. Quello che produce da 10 anni, presenterà lo stesso identico numero di pubblicazioni e, se sue cose di 2 o 3 anni fa saranno migliori di quelle dell'altro, SARA' LUI E NON L'ALTRO A PRENDERE L'ABILITAZIONE
RispondiEliminaMa i Profi dei Vs. settori umanistici non leggono libri durante il giorno, o la sera, normalmente? Dobbiamo supporre che la produzione dei candidati sia sconosciuta ai Vs. Commissari?
RispondiEliminaColgo loccasione per dire che per me non ha senso fare "round" di chiamate per le abilitazioni, ma dovrebbe essere un processo, continuo - visto che non stiamo parlando di valutazioni comparative. All'incirca come l'esame per la patente.
In tal modo non si ingolfa il meccanismo (ovvio che all'inizio c'è in ogni caso un superlavoro one-off.
BENE! D'altronde anche ANVUR si dichiarava possibilista per una revisione dei criteri da loro proposti. Quello a cui tiene ANVUR ed anche APRI e' che ci si basi su criteri bibliometrici per scremare e che non tutte le pubblicazioni abbiano lo stesso peso. Lo schema a tabella numerica proposto da ANVUR e' peraltro il mio approccio preferito. Quello che non andava bene erano le arbitrarie definizioni di "internazionale" e "nazionale" etc...
RispondiEliminacon questo documento tutto pare piu' serio.
Naturalmente mi si può obiettare: d'accordo, grazie alla fissazione di un numero massimo di pubblicazioni presentabili (ad esempio 15), il 35nne che ha 10 anni di produzione presenta lo stesso numero di pubblicazioni del 45nne che ne ha 20, ma il primo ha avuto tempo per scrivere e pubblicare 2 libri e il secondo 4, quindi il primo presenta 2 libri e 13 fra saggi e curatele mentre il secondo 4 libri e 11 fra saggi e curatele, il libro "pesa" giustamente molto più di saggi e curatele, dunque...
RispondiEliminaMa è semplice risolvere: o si assegna ai libri del giovane un peso-punti tanto maggiore quanto meno tempo di lavoro e pubblicazione ha avuto rispetto al "vecchio", oppure si fissa non solo un numero massimo di pubblicazioni presentabili ma anche un numero massimo di libri presentabili, ovviamente 2 (numero massimo, questo, e al tempo stesso numero minimo necessario, perché un associato DEVE avere almeno 2 libri), e così sia l'uno che l'altro presenta 2 libri e 13 fra saggi ed eventuali curatele.
Ciò che deve cadere sono la mediana, le 360 diverse mediane, che, del resto, contrastando chiaramente il dettato di legge e regolamento, non potranno mai passare il vaglio del CdS; e l'inghiottimento nel nulla di quanto risale a più di 10 anni fa, criterio totalmente arbitrario e culturalmente insensato, solo un regalo ai 35nni
@ renzino
RispondiEliminache i commissari leggano non è certo. cmq in un settore di circa 500 persone strutturate - e almeno 200 non strutturate più i dottorandi - è difficile leggere tutto
Comunque il media ci saranno ca. 60.000/200= 300 strutturati per "settore concorsuale" (cioè di abilitazione), e peraltro dentro la Commissione devono essere garantiti tutti gli SSD ivi presenti (in media 2), quindi un singolo Commissario è tenuto a "presidiare" almeno il proprio, avente quindi una capienza di 150 strutturati, e qindi una sessantina di ricercatori, e forse 100 assegnisti/postdoc (i dottorandi lasciamoli alle loro tesi).
RispondiEliminaIl Presidente dell'ANVUR Fantoni è intervistato dal Sole - ma non si parla dei criteri di abilitazione e delle polemiche di questi giorni, bensì del VQR 2004-2010 di cui attendiamo di leggere il decreto firmato dalla Gelmini per vedere cosa combia rispetto a quello predisposto dal CIVR l'anno scorso.
RispondiEliminahttp://rstampa.pubblica.istruzione.it/utility/imgrs.asp?numart=1279P6&numpag=1&tipcod=0&tipimm=1&defimm=0&tipnav=1
@lassie ila e maurodellavia
RispondiEliminaGrazie dei consigli ma come posso contattarvi?
Ciao
Jamesbondbond
@ jamesbond
RispondiEliminamauro lo puoi contattare probabilmente tramite il sito dellia via-academy
e ila?
RispondiEliminagrazie
@Jamesbond, mi puoi contattare anche tramite il sito dell'universita' di Manchester. Sono l'unico Mauro!
RispondiEliminahttp://reclutamento.murst.it/sessioni_2008/documenti/Indizione_I_sessione_2011.pdf
RispondiEliminaTORNANO LE VECCHIE REGOLE!
RispondiEliminacosa significa? è un'elezione su scala nazionale o vengono eletti localmente?
RispondiEliminavecchie regole, siberia. tutto come prima del nuovo sistema di elezione/sorteggio.
RispondiEliminafa schifo.
va detto però che ciò riguarda pochissimi concorsi: 10 in tutto
Chi è? L'Uomo Livonico?
RispondiEliminaquindi anche la rinomina della commissione di Ila a Milano potra' procedere in tal senso.
RispondiEliminaCmq comunque credo anch'io che per 10 concorsi (tra l'altro super chiusi visto che son quelli per i quali si sono dovute inventare escamotage solla data dell'approvazione) convenga procedere more antiquo
@ Marco, per scremare nelle posizioni d'ingresso e' doveroso porre un limite temporare.
RispondiElimina10 anni non mi sembrano pochi (in APRI noi proponevamo 5 o 7) e di sicuro non agevolano i giovanissimi (e va anche bene per dei posti da PA).
Pero' 10 anni sono un periodo abbastanza lungo da mediare rispetto alle fluttuazioni della produzione. Chi se ne preoccupa e' chi ha prodotto epoche orsono e pettinato le bambole da parecchio tempo
http://rassegnastampa.unipi.it/rassegna/archivio/2011/07/19SIR2065.PDF
RispondiEliminaDi questi "accordi di programma" avevamo già avuto esempi all'inizio dell'anno, con munificenze assegnate a Lombardia e Piemonte.
RispondiEliminaNe avevo scritto un po' qui
http://cronaca.anvur.it/2011/05/una-regione-in-piu-per-valutare.html
Certi si è che questi meccanismi per assegnazioni "fuori sacco" sono tutto il contrario della "logica" che ci era stata spiegata con pedagicica insistenza in questi anni...
http://www.sardegnaoggi.it/Politica/2011-07-18/16447/Sassari_il_Rettore_Mastino_chiede_un_incontro_al_ministero_per_i_precari.html
RispondiEliminaha votato poco più del 43% degli aventi diritto per le commissioni della II sessione 2010. si vota ancora domani fino alle 12.
RispondiEliminaprevedibili suplettive...
usciti scrutini e sorteggi sessione 2010
RispondiEliminadi questi scrotini nun me ne frega gnente
RispondiElimina@ renzino
RispondiEliminaai precari della ricerca invece importa parecchio, sai com'è...
Secondo la Ghizzon il Governo punta al ritardo delle abilitazzion
RispondiEliminahttp://www.agenparl.it/articoli/news/politica/20110719-universita-ghizzoni-pd-miur-confessa-stop-reclutamento-associati
beh, io è mesi che lo dico...
RispondiElimina@jamesbond2
RispondiEliminaMi puoi contattare tramite l'APRI. Sennò mi trovi anche su facebook.
Ila
A proposito di requisiti minimi...
RispondiEliminahttp://www.ilfattoquotidiano.it/2011/07/20/lega-rabbia-contro-il-trota-consigliere-regionale-senza-requisiti/146771/
http://www.ilfattoquotidiano.it/2011/07/20/futuro-in-ricerca/146698/
RispondiEliminabuon articolo su Il Manifesto di oggi, sullo stato dell'arte dei decreti:
RispondiEliminahttp://rassegnastampa.crui.it/minirass/esr_visualizza.asp?chkIm=3
http://rassegnastampa.unipi.it/rassegna/archivio/2011/07/21SIB4111.PDF
RispondiEliminaquesto il link che funziona all'articolo del manifesto segnalato da gennaro.
da sottolineare le molte imprecisioni: 1. i minimi per la didattica a contratto non sono di 25 ma di 15 euro. 2. il decreto bocciato dal cds non riguarda criteri di valutazione e settori concorsuali 3. l'anagrafe della ricerca centra ben poco con le prospettive dei precari
Una cosa però vorremmo sapere: se la Gelmini ha detto che ha firmato 32 provcvedimento, questo vuol dire che ce ne sono 32 pronti (per il Ministero), e che ora si trovano all'attenzione di qualche altro organo (di controllo, di consultazione).
RispondiEliminaSecondo Ciccarelli i decreti "noti" sono 17. Ma che vuol dire? Qualche giornalista riesce a dare notizie più chiare? O almeno qualche blogger?
Una delle poche voci positive sul documento Anvur (e ci voleva!):
RispondiEliminahttp://www.sisef.it/forest@/contents/?id=669
Commento molto sciatto, perchè non considera il punto centrale che i rilievi di EGDL si riferivano al settore umanistico-sociale.
RispondiEliminaInvece questo Silvicolturalista ed Ecologista Forestale mi tira fuori "Science" e "Nature"; insomma non ha capito un tubo.
Beninteso, io non sono d'accordo coi criteri ANVUR neanche nel campo scientifico, ma questa è un'altra cosa.
sto giro ha ragione renzino. EGDL è contestabilissimo, però parlare di science o nature in questo contesto non c'entra nulla. nel settore umanistico NON esiste nulla di paragonabile a quelle riviste, e sinceramente non possa potrà mai esistere.
RispondiEliminaEGDL ha ragione quando rileva che è assurdo dare più punti a un articolo che a una monografia. per i settori umanistici questa osservazione è indubbiamente corretta ma - a mio avviso - la risposta giusta ai criteri anvur non è la sua. la risposta migliore è quella fornita nel documento congiunto degli storici contemporaneisti e degli italianisti, che si son presi la briga di adattare i criteri anvur ai settori umanistici
Intanto questo Borghetti ha scritto qualche decigrammo di roba su rivista (codesta "Forest@"), con articoli che hanno un DOI.
RispondiEliminaE' proprio vero che ormai conta solo la quantità.
@ Insorgere, dipende come e dove la pubblichi la monografia.
RispondiEliminaIn ogni modo all'inutile brccio di ferro tra scienziati ed umanisti, io preferisco il documento serio citato da insorgere. Cioe' la risposta di competenti umanisti nel quadro dei criteri ANVUR.
Il "promemoria" della CRUI per la Gelmini:
RispondiEliminahttp://www.confsaluniversita.it/files/Proposte%20per%20Ministro.pdf
@Mino, non so se hai visto sul BLOG di G Israel i commenti critici con strafalcioni numerici (su Ennio De Giorgi). La matematica sembra essere un'opinione, li'...Spero che un articolo quantiativo sull'argomento appaia presto!
RispondiElimina@ Mauro
RispondiEliminaSi, ho visto e mi sono cadute le braccia. Ma c'è da dire che Israel è uno storico della matematica, disciplina che, per metodologie e modi di pubblicare, è di fatto più vicina alle discipline umanistiche che alla Matematica vera e propria.
Dal mio punto di vista, il documento Anvur, seppur non perfetto, è senza dubbio assai migliore delle proposte del CUN e se verrà adottato credo che porterà a dei benefici al sistema.
Per quanto riguarda la Matematica, in linea di massima l'h-index è un buon strumento per valutare professori con diversi anni di carriera alle spalle (ovviamente un singolo caso del tutto particolare, come quello di De Giorgi, non fa testo).
Credo che l'h-index crei problemi agli studiosi a inizio carriera, dato che le citazioni in Matematica si accumulano con molta lentezza e in generali i tempi non sono rapidi (spesso si attende anche oltre un anno prima dell'accettazione di un articolo). Questo inconveniente però si potrebbe risolvere normalizzando opportunamente per l'età accademica, oppure includendo - oltre l'h-index e le citazioni totali - anche l'Impact Factor totale (meglio se è il 5-years IF) normalizzato per l'età come da documento CEPR.
Insomma, con un po' di buona volontà una soluzione ragionevole la si trova. Invece Israel sostiene che bisogna valutare esclusivamente il numero di articoli (qualsiasi tipo di articoli, nemmeno ISI), e poi "deve essere la commissione ad entrare nel merito" ... soluzione del tutto teorica dato che una commissione non potrà mai essere in grado
a) di leggere centinaia e forse migliaia di articoli in poche settimane
b) di entrare nel merito su tematiche specialistiche spesso anche molto lontane da quelle del commissario
Insomma, la conclusione della proposta Israel, che poi sarebbe quella del CUN, sarebbe che non ci può essere alcun criterio e come al solito va lasciato il totale arbitrio alle commissioni (che presumibilmente abiliteranno tutti o quasi).
ovviamente le proposte di coloro che sognano che i commissari si leggano tutto e valutino ciascun prodotto sono ridicole.
RispondiEliminaio credo si possano aggiustare i criteri anvur, rendendoli applicabili anche agli ambiti umanistici. quella è la via. del resto per una valutazione dei singoli prodotti si può rinviare alle valutazioni locali per la chiamata
Valutare? Che schifo, meglio fare un tanto al chilo. Che poi anche in passato non era così diverso.
RispondiElimina@Mino, grazie per i commenti. Se non lo sapessi gia', esiste un'iniziativa di alcuni matematici fra cui il mio omonimo MDE (non parente) che stanno raccogliendo dati ed elaborazioni. Se mi scrivi direttameten di posso mettere in contatto.
RispondiElimina@Renzino, lo scopo sarebbe proprio di NON fare come nel passato ed imporre in modo obbiettivo delle short-lists.
http://www.confsaluniversita.it/files/Proposte%20per%20Ministro.pdf
RispondiEliminavergognoso documento crui. stiamo preparando comunicato stampa di risposta
http://rassegnastampa.unipi.it/rassegna/archivio/2011/07/22SIQ5189.PDF
RispondiEliminahttp://www.anvur.org/media/319/delibera01_11.pdf
RispondiEliminaMa quindi l'Anagrafe può essere attivata direttamente dall'ANVUR e non dal Ministero?
Mi sembra stranissimo ...
cmq è una buona cosa che l'anagrafe parta
RispondiEliminasolo il manifesto, con un ottimo articolo di roberto ciccarelli, denuncia la proposta indecente della crui e auspica una vera e propria rivolta.
RispondiEliminanon possiamo non essere d'accordo con lui
Ciao a tutti!
RispondiEliminaRicercatore "precario" ma ormai da 6 anni all' estero. Adesso sono in Francia. Ho da poco partecipato a uno degli ultimi concorsi del 2010. La mia disciplina MED/03. Premetto che sapevo gia' il nome del vincitore, ma tant'e' ci ho provato lo steso, per vedere come erano i concorsi in Italia, ma mi sento veramente preso per il culo..........va bene un po'.....ma il troppo!!!
Dopo l' uscita del concorso con i criteri (numero MASSIMO di pubblicazioni da presentare 10......gia' non capisco perche' ci deve essere un numero MASSIMO e non uno MINIMO) scelgo le pubblicazioni da presentare sulla base degli indici bibliometrici richiesti.
Ora i giudizi dovrebbero essere OBBIETTIVI ed invece......
http://www-amm.units.it/concorsinew.nsf/795e74c719ab78e3c1256b0d0044f79d/3bb418ea89e7804cc12578d3004a9197/$FILE/MED-03%20-%20Valutazione%20titoli.pdf
Discreto, Piu' che discreto, sufficiente, OTTIMO (of course per il vincitore). Ma i vari indici richiesti dove sono andati a finire?
Per non parlare poi della discussione dei titoli......15 minuti dove bisognava parlare di quello che hai fatto (ma non dovevo presentare il CV nei titoli?)....non dei tuoi progetti!
Sto seriamente pensando al ricorso....anche perche' sono stato valutato come una persona con 3 pubblicazioni.........
ci sono tutti gli estremi per un ricorso
RispondiEliminaSulla base di quale legge posso presentare ricorso e quali sono gli steps e i tempi?
RispondiEliminaNon vincero' mai, rifaranno la stessa commissione, ma e' per rompere le palle e non sentirsi proprio presi in giro!
beh, intanto puoi fare come ha fatto ilaria - vedi questo post - cioè osservare che no hanno tenuto conto degli indici. sono tenuti a tenere conto di quanto stabilito nel decreto sui criteri di valutazione, che appunto riporta vari indici
RispondiEliminatecnicamente ci vuole un avvocato amministrativista, e devi richiedere l'accesso a tutto il materiale depositato dalla commissione. se non ricordo male ci sono 60 giorni dalal chiusura della procedura per presentare il ricorso
RispondiElimina@Micky
RispondiEliminase ne hai le possibilità, fai ricorso.
ci sono gli estremi per vincerlo e in più contribuirai a dare un segnale ai professori maneggioni anche per i prossimi concorsi RTD che anch'essi saranno basati esclusivamente su valutazione di titoli e pubblicazioni.
@lassie
RispondiEliminaMa anche se vinco? Riuniranno a stessa commissione che con qualche magheggio lo fara' vincere di nuovo......o qui si fa casino ad ogni singolo concorso o poche mosche bianche servono a poco. Il secondo problema e' quello del settore scientifico disciplinare.....chi cavolo decide in che settore sei? E" un parametro altamente soggettivo (e quindi deciso a tavolino dalla commissione). In poche parole mi aspettavo di essere trombato, ma non in modo cosi' superficiale e palese.......questi non hanno neanche la decenza di fare le cose per bene.....pensano di avere tutto il potere e hanno anche ragione.....
@ Micky
RispondiEliminaNella parte del verbale relativa ai tuoi giudizi ho potuto leggere che le tue pubblicazioni sono state definite parzialmente attinenti al SSD. Sappi che gli ordinari che si trovano ora alle prese con i concorsi con il solo colloquio sui titoli, fanno della parziale o mancata attinenza al SSD la chiave per eliminare i concorrenti sgraditi. L'impossibilità di agire attraverso la prova a fatto si che gli ordinari abbiano ristretto fortissimamente il profilo del SSD e abbiano la certezza di usare la mancata attinenza delle pubblicazioni come mezzo legittimo per escludere un candidato. Per es. nel mio settore "Farmacologia" per anni sono andati bene anche riviste di biologia molecolare, ora invece la commissione può legittimamnete dire magari il candidato ha 1000 pubblicazioni con IF 1000 e h index 1000 ma non sono proprio di farmacologia quindi è escluso. Te lo dico perchè sento (con le mie orecchie) dire che la mancata attinenza è lo scudo legale con il quale sono convinti di non poter perdere i concorsi.
@Siberia
RispondiEliminaSi ma la mancata attinenza al SSD la decide chi? Anche quello dovrebbe essere una valutazione oggettiva, non soggettiva.
@ micky
RispondiEliminama hai letto il post e i link relativi? il caso di ilaria dimostra che se vinci il ricorso per il non rispetto dei criteri di valutazione (indici) puoi poi ottenere la nomina di una nuova commissione. quanto al ssd, c'è un elemento di arbitrio ma nulla ti impedisce di ricorrere anche su questo punto.
se nessuno reagisce continueranno a fare le solite porcherie come piace a loro.
infine tieni conto che i tempi della magistratura amministrativa sono, di solito, abbastanza rapidi e che i costi li paga chi perde. nel tuo caso hai ottime possibilità di vincere
la rete 29 aprile critica il documento crui, però - guarda caso - omette di criticare la parte relativa all'abolizione delle quote...
RispondiEliminahttp://www.rete29aprile.it/comunicati-stampa/la-crui-e-il-ministro-gelmini-endless-love.html
Ci sono notizie sul decreto del FFO? Abbiamo speranze per settembre o dovremo rassegnarci a vederlo il 3 gennaio, come avvenuto quest'anno? E sulla possibilità di cambiamenti per la quota > 90% di cui si parlò qualche post fa? Grazie.
RispondiEliminaquota novanta è legata al decreto sulla revisione della contabilità universitaria. dovrebbe andare in porto a breve, ma non ho seguito nel dettaglio ultimamente
RispondiEliminasul ffo non ho dettagli
Per vedere l'FFO in bozza, stando alle voci di un paio di settimane fa, si indicava la fine di luglio. Ma a questo punto si va come minimo a settembre.
RispondiEliminaPrimo documento sostanzialmente POSITIVO da parte di una Società Scientifica sui criteri proposti dall'ANVUR per l'abilitazione nazionale:
RispondiEliminahttp://www.aipass.org/node/1216
@ micky
RispondiEliminaIo ho da poco fatto un ricorso al TAR per un concorso MED42. Prossima settimana l'udienza.Se ti interessa avere suggerimenti puoi provare a contattarmi skype/mail. In bocca al lupo!
per me l'idea del'ANVUR della mediana è assurda perché crea enormi disparità tra settori disciplinari. Se in un SSD la mediana è 30, allora Tizio rimane fuori con 29; ma se in un altro SSD è 10, Caio entra con 11.
RispondiEliminaA me sembra veramente ridicolo. Possibile che non lo nota nessuno? Apri che dice?
legare la produzione del singolo a quella standard del settore non mi pare insensato
RispondiEliminaA me sì, soprattutto se fatto "meccanicamente". Qui devono dire solo se uno è capace di fare il Professore. Tra l'altro come è noto io ero anche per fare pure le "lezioni" in sede di abilitazione nazionale.
RispondiEliminaL'ANVUR sballa completamente il concetto di abilitazione - ma non mi sorprendo perchè è gente che sa poco di valutazione.
http://rassegnastampa.unipi.it/rassegna/archivio/2011/07/25SIU1048.PDF
RispondiEliminaDel resto "il Sole" sta facendo anch'esso una campagna per l'aumento delle tasse
RispondiEliminahttp://rstampa.pubblica.istruzione.it/utility/imgrs.asp?numart=12GIPJ&numpag=1&tipcod=0&tipimm=1&defimm=0&tipnav=1
E' un modo sicuro per devastare il sistema, perchè, per come sono somministrate in Italia, le tasse universitarie in aumento faranno diminire gli studenti - e quindi il numero di quelli che le pagano, oltre ad aumentare le barriere di classe.
c'è anche chi va controcorrente: l'università di pisa per il prossimo anno accademico ha deciso di abbassare le tasse.
RispondiEliminal'idea è di far concorrenza alle altre offrendo un servizio a costi più contenuti
Ha tagliato ampiamente dottorati, assegni e biblioteche - se non sbaglio?
RispondiEliminai tagli alle biblioteche erano preesistenti (e deprecabili). quelli ai dottorati sono in linea con quelli operati da tutti gli atenei.
RispondiEliminasugli assegni non mi risultano tagli
Il punto era: ti sembra questo il terreno della "concorrenza tra Atenei"? In queste forme?
RispondiEliminaNeanche stessimo parlando di vari modelli di cellulari.
@ Cristina
RispondiEliminaPuoi contattarmi ti prego? Avre bisogno di un po' di chiarimenti.....tipo quanto costa (visto che mi hanno detto che il ricorso non te lo rimborsa nessuno) ecc ecc
My Skype name is micky_744
@ Miki,
RispondiEliminama li leggete i post sul blog? Il ricorso ad Ilaria e' stato rimborsato in entrambi i casi, poiche' l'Ateneo e' stato condannato a coprire le spese legali. Certo, affinche' cio' accada il ricoso bisogna vincerlo.
per la precisione: ogni volta che si vince è lo sconfitto a pagare le spese
RispondiElimina@ renzino
RispondiEliminanon ho detto che approvo la scelta di pisa. mi limito a constatare che gli atenei si contendono gli studenti e che tra le varie carte che hanno da giocare ci sono sia i costi sia i servizi offerti. indubbiamente i costi sono più facilmente stimabili, dagli studenti e dalle loro famiglie, rispetto alla qualità dell'offerta didattica
Qualcuno ha accesso al documento TAR Lombardia, Milano, IV, ordinanza 25/05/2011 n. 689 menzionato nella sentenza del TAR riportata nel post?
RispondiElimina@ andy
RispondiEliminacredo tu possa reperirla dal sito del tar lombardia.
se no mettiti in contatto con ilaria negri