mercoledì 15 giugno 2011
Le retribuzioni dei contratti di insegnamento
Finalmente il MIUR sta per approvare - tra gli altri decreti: cfr. https://sites.google.com/site/decretiattuativir29a/decreti-in-bozza - il decreto attuativo che regolamenta l'attribuzione di incarichi di docenza nelle università italiane e in particolare le retribuzioni previste, fissando un tetto minimo e uno massimo.
Vi era attesa, tra i precari, per questo decreto. La speranza era di ottenere finalmente livelli retributivi dignitosi, perlomeno vicini a quelli europei: i temporary lecturers britannici ricevono un regolare stipendio mensile, così anche gli Ater francesi. Invece no, lasciate ogni speranza voi ch'entrate: le università potranno corrispondere una retribuzione che tocca, nel suo livello minimo, i 25 euro l'ora lordi. Facendo un rapido calcolo, per un corso di 9 crediti e 60 ore frontali (più quelle di ricevimento e le altre attività di tutoraggio) un docente a contratto percepirà 1500 euro, ossia circa 1200 euro netti. La somma che i colleghi francesi e inglesi percepiscono in un mese (se proprio gli va male) i docenti a contratto italiani la metteranno insieme in un anno di lavoro.
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scandaloso.
RispondiEliminaio trovo bassa anche quella che è indicata come cifra massima (e che non daranno a nessuno)
cmq sono problematici anche gli altri decreti in bozza. per es. quello sul rinnovo dei tda è ridicolo. quello sui criteri di valutazione per i posti td è un copia-incolla di quello vecchio sugli RTI.
il decreto sulla ripartizione degli scatti stipendiali poi è un pasticcio assurdo
Bisogna assolutamente fare fuoco e fiamme sullo scandaloso compenso minimo!
RispondiEliminaMa con chi c zz o pensano di avere a che fare?
E' semplicemente un'altra delle manifestazioni dell'italico dislivello fra "insiders" e "outsiders" - che, in questa forma, sono bandite nel resto del mondo civile.
RispondiEliminaE mo' ti diranno di non lamentarti che adesso c'è un minimo, almeno...
Renzino ha ragione infatti: diranno che finora le supplenze erano sostanzialmente gratuite e quindi, il passare da zero a 25 euro/ora è un grande "passo in avanti".
RispondiEliminasempre a lamentarvi voi precari...siete proprio l'italia peggiore...
RispondiEliminaMa si sa chi ha scelto come Capo Dipartimento, posto che alla DG per l'Università c'è l'Uomo Livonico? Forse Mario Alì?
RispondiEliminaSono in ritardo su praticamente tutte le scadenze, e' il caso che ci dica come stanno le cose - se sono in grado di lavorare e come.
A complemento di altri post, apprendo ora il Regolamento sull'abilitazione nazionale è stato mandato alle Camere, per il prescritto parere delle Settime Commissioni [Senato: scadenza 15 luglio].
RispondiEliminaSe però non verranno accolte in modo sostanziale le osservazioni formalute dal Consiglio di Stato, aumenta la probabilità che alla fine la Corte dei Conti cassi il tutto (ricordate il Regolamento sui Ricercatori di Mussi-Modica?).
ma cosa centra la corte dei conti con le richieste (alcune assurde) del CdS?
RispondiEliminaLa CdC effettua anch'essa un controllo sul testo, alla fine, secondo l'iter previsto per i Regolamenti di delegificazione (400/88)
RispondiEliminahttp://it.wikipedia.org/wiki/Delegificazione
Dal punto di vista della competenza specifica, la CdC dovrebbe guardare agli aspetti finanziari, essndo un guardiano messo alla fine dell'iter, se l'Autorità Politica se ne frega di rispettare dei rilievi precedenti, cala la ghigliottina (o escludi alcuni punti dalla registrazione, tipicamente).
Insomma per capirci siamo qui dentro il regime dell'Art. 17 comma 2 della 400/88
RispondiEliminahttp://it.wikipedia.org/wiki/Legge_n._400_del_1988
Art. 17 - Regolamenti
[...]
2. Con decreto del Presidente della Repubblica, previa deliberazione del Consiglio dei ministri, sentito il Consiglio di Stato, sono emanati i regolamenti per la disciplina delle materie, non coperte da riserva assoluta di legge prevista dalla Costituzione, per le quali le leggi della Repubblica, autorizzando l'esercizio della potestà regolamentare del Governo, determinano le norme generali regolatrici della materia e dispongono l'abrogazione delle norme vigenti, con effetto dall'entrata in vigore delle norme regolamentari.
[...]
4. I regolamenti di cui al comma 1 ed i regolamenti ministeriali ed interministeriali, che devono recare la denominazione di "regolamento", sono adottati previo parere del Consiglio di Stato, sottoposti al visto ed alla registrazione della Corte dei conti e pubblicati nella Gazzetta Ufficiale.
Sempre in riferimento al pastone sull'abilitazione, la documentazione arrivata alla Camera è disponibile su
RispondiEliminahttp://www.camera.it/682?atto=372&tipoatto=Atto&leg=16&tab=2#inizio
NB i due ultimi link sono invertiti
Si noti in particolare la possibilità di consultare il testo modificato dopo il primo parere del Cds, dentro qui
http://documenti.camera.it/apps/nuovosito/attigoverno/Schedalavori/getTesto.ashx?file=0372_F002.pdf&leg=XVI#pagemode=none
Renzino, quando scrivi tu ci vuole l'interprete.
RispondiEliminaSe volete tutto in un solo file, andate a succhiarlo al Senato
RispondiEliminahttp://www.senato.it/leg/16/BGT/Schede/docnonleg/21323.htm
dove Possa, come Relatore, introdurrà l'argomento martedì.
Cosa succederà a tutti quei precari i cui parametri risulteranno di poco inferiori a quelli richiesti per l'abilitazione all'associatura (1-2 punti h-index, ed un paio di pubblicazioni per esempio.).
RispondiEliminaOltretutto nel mio SSD il numero di pubblicazioni richieste può essere rggiunto solo dopo 12-15 anni di attività di ricerca (seria), questo significa che la solita fascia 30-35 anni verrà tagliata fuori dai giochi. Insomma tolta la figura del ricercatore, che minchia si fa? Oltretutto se è vero che RTB sarà completamente a carico del gruppo stiamo ancora più freschi!!!
Non trovate scandaloso che miur, CUN etc. individuando parametri specifici certifichino allo stesso tempo che molti precari rimasti fuori dalla struttura abbiano CV potenzialmente buoni da prof. associato?
Trovo inoltre assurdo che tra i parametri per l'individuazione dei precari meritevoli si continui a dare importanza all'attività didattica essendo questa impedita ai non strutturati in molti atenei.
@ ganjalf
RispondiEliminaguarda che l'attività didattica non c'entra proprio nulla. contano solo le pubblicazioni.
tu in che settore sei? i criteri in alcuni sono alti, in altri molto bassi. la verità è che è un casino, in ogni caso io sono per l'asticella alta sempre e comunque
@ ganjalf
RispondiEliminasui tdb hai toppato. non è affatto vero che siano a carico del gruppo.
Non interessa una minchiasecca di precari, macari, o altro.
RispondiEliminaIl CUN fissa parametri numerici uguali per tutti, eccheccazzo!
@ganjalf
RispondiEliminacome ha scritto insorgere, le cose non stanno come dici tu.
I RTDb vanno infatti inclusi nella programmazione triennale di ateneo e dipartimento, quindi verranno banditi sui pensionamenti e/o FFO e non su fondi esterni (per i quali ci vorrebbero coperture di 12 anni).
Il fatto che poi il FFO sia tagliato, ci sia il blocco del turn over e che molti atenei sforino il 90% fa si che non verrà bandito manco un RTD, ma questa è un'altra storia...
Ragazzi, ma c'è ancora qualcuno in giro che crede che verranno banditi degli RTDb ?
RispondiEliminaFin quando non diventa associato il 100% dei ricercatori attualmente attivi e un buon 50% di quelli anziani "silenti", nessuna facoltà bandirà questi contratti.
Peraltro, la fatidica soglia del 90% fornisce anche un alibi morale e istituzionale per portare avanti questo tipo di politica.
Dalle mie parti (UNISA), il Senato Accademico non ha manco preso in considerazione l'eventualità di formulare una bozza di regolamento per questi contratti, come invece sta facendo per assegni e borse di dottorato (ovvero mano d'opera a basso costo, senza impegno, con giovani senza troppe pretese).
Quando prenderemo coscienza che con la legge attuale, la nostra prospettiva di carriera si è azzerata (o nella migliore delle ipotesi si è allungata di 10 anni) ?
L'unica possibilità è il ritorno alla figura del ricercatore TI, ma non ci sono ne le condizioni economiche ne quelle politiche perchè ciò avvenga nel breve periodo (5/10 anni).
MA PER FAre il regolamento sugli RTDb bisogna sapere come funzionerà l'abilitazione e i relativi criteri, e poi ANche i criteri da applicare in sede locale.
RispondiEliminaInsomma mancano ancora tante informazioni, oltre ai soldi.
mah, le cose cambiano a seconda dei contesti.
RispondiEliminal'ateneo pisano si è impegnato affinché almeno il 10% dei posti td siano di tipo b.
Bhe, io sono straconvinto che prima del 2013 non ci sarà nessun bando RtdB, e che per avere un reclutamento appena appena accettabile c'è da attendere il 2017.
RispondiEliminaSe ci mettete i 3 anni del contratto, per le associature degli attuali precari se ne riparla tra 10 anni.... e questo anche se il precario fosse Einstein
I posti RTDb si devono rapportare alla politica del reclutamento dei PA, mica agli altri RTD...
RispondiElimina@ max
RispondiEliminae queste convinzioni da dove le trai?
a me risulta che diversi grossi atenei abbiano in programma di bandire da inizio 2012, è sicuramente così per pisa
Beh Insorgere, non c'è nulla di certo, vero.
RispondiEliminaPerò ammetti che sarebbe curioso che un Ateneo bandisca un RTDb impegnando un bel pò di risorse quando ancora mancano i decreti e i regolamenti sia sull'abilitazione che sulla valutazione (per non parlare di quello sul riordino dei SSD).
In settimana ci sarà una riunione di tutto il mio SSD volto a discutere pesantemente i criteri redatti dal CUN per l'abilitazione, segno che di margini di manovra ce ne sono ancora molti (e quindi di tempo...)
@ lassie
RispondiEliminamah, secondo me i pirmi bandi b usciranno a inizio 2012.
i primi concorsi per abilitazione ci saranno a ottobre 2012.
questa la mia previsione
Insorgere,
RispondiEliminama per far partire l'abilitazione non è necessario prima effettuare il riordino degli SSD?
Oppure è cosa indipendente?
1) Regolamento abilitazione
RispondiElimina2) Decreto Ministeriale riordino SSD
3) Decreto non regolamentare su criteri abilitazione
si lassie, hai ragione.
RispondiEliminama c'è il tempo, volendo, per fare tutto e partire a ottobre 2012.
ovviamente si devono dare una mossa e non è sicuro che ci riescano, ma tecnicamente sarebbe possibile
@Renzino
RispondiEliminaServe anche un DM sui criteri per la valutazione dell'Ateneo previa chiamata in ruolo.
Pubblicato in gazzetta ufficiale l'importo minimo degli assegni di ricerca: 19.367 euro
RispondiEliminaChe netto quanto fa?
RispondiElimina@Ragio
RispondiEliminasono circa 1500 euro nette al mese
http://www.tutelareilavori.it/website/comunicati-stampa/no-aumento-aliquota-parasubordinati.html
RispondiEliminaLe aliquote contributive dovrebbero essere tutte uguali, indipendentemente dal tipo di contratto.
RispondiEliminaRenzino, allora andrebbero fissati dei minimi sindacali anche per i parasubordinati.
RispondiEliminalassie, il problema è che i parasubordinati, come dice il nome, non sono subordinati. E' la più grande cazzata di questo mondo, l'ho detto tante volte, ma è così. E' uno dei barbatrucchi usato da una generazione di babbjoni che ha visto il conto della spesa arrivare in tavola nel '92-'93, e ha deciso di passarlo ai propri figli.
RispondiEliminaE comunque va detto che il Ministero riconosce implicitamente la cazzata quando esso stesso fissa un minimo per gli assegni e proibisce (con la Gelmini) i co.co.co.co.co. per la ricerca.
RispondiEliminama appunto per questo io considero che per i parasubordinati l'orizzonte della pensione è semplicemente mitologico.
RispondiEliminaDa qui, più riesco ad avere in saccoccia OGGI meglio è visto che DOMANI mi verranno restituite briciole in ogni caso.
Se avessi la possibilità di non dover versare manco un euro in GS lo farei, ti assicuro, visto che di 10 che verso, 8 vanno a nutrire le superpensioni di oggi e solo 2, forse, li rivedrò fra 40 anni.
@ lassie
RispondiEliminaPosizione che disapprovo personalmente e politicamente.
Tutti i lavoratori devono contribuire ad un sistema pensionistico per evitare che domani vengano a chiedere la limosina a coloro che invece ebbero la lungimiranza di pensarci.
Questa è modernità, il resto è arcaismo.
@ renzino
RispondiEliminaquesta è una truffa.
a noi viene chiesto di pagare per i debiti lasciati dalla generazione precedente. di pagare oggi e di non avere una pensione domani, perché i nostri contributi non servono alle nostre pensioni (chenon avremo mai)
Segnalo la Relazione di quel gran compagno di studi del Possa sul Regolamento in materia di abilitazione nazionale, e in particolare la necessità di audizzjoni entro la settimana prossima (XAPRI?).
RispondiEliminahttp://www.senato.it/japp/bgt/showdoc/frame.jsp?tipodoc=SommComm&leg=16&id=00601418&part=doc_dc-sedetit_iscsadg&parse=no
scusa renzino, una domanda tecnica.
RispondiEliminaquello in discussione è il testo già bocciato dal cds. ordunque il testo non dovrebbe PRIMA ritornare, modificato, per approvazione allo stesso cds?
possono procedere così, lavorando su un testo bocciato?
Se fossimo una democrazia anglosassone, sì - perchè lì il fatto assume valore giuridico sine ulla disputatione.
RispondiEliminaInvece nel nostro Ppaese vi è scissione fra forma e sostanza, ed allora il Governo pensa di andare avanti lo stesso (in effetti nessuna norma lo preclude). Il punto è che se non vengono soddisfatti i rilievi del Consiglio di Stato, vi è la Corte dei Conti che, Cerbero, può tagliare la testa al tutto alla fine del procedimento (ricordate il Regolamento sui Ricercatori di Mussi-Modica?).
Quindi il Governo si sta prendendo un rischio senza sentire il CdS nello specifico dei rilievi da esso fatti. E' un Governo che fa del rischio la propria ragione sociale.
Per completezza, voglio ricordare che DOPO il passaggio alle Settime Commissioni, il Foverno deve adottare il testo in Forma Definitiva (deliberazione del CdM, voglio dire). Immagino a fine luglio.
RispondiEliminaNB: prima volevo dire che nelle democrazie anglosassoni NON potrebbero bypassare un giudizio tipo quello del CdS [meno male, dal loro punto vista, comunque, che loro non hanno il CdS...]
grazie renzino
RispondiEliminaHo parlato con un funzionario del MIUR che mi ha detto: "non è che non ci rendiamo conto che il secondo e definitivo parere del CdS è durissimo, ossia dice che se non ammettiamo l'invio delle pubblicazioni in formato cartaceo non avremo il parere favorevole del CdS, ma noi CERCHIAMO di tirare comunque diritto in omaggio alla modernizzazione (è il verbo di nanistericobrunetta, ndr). E ora sostanzialmente facciamo sparigliare questo braccio di ferro al parlamento che comincia l'esame del regolamento; vediamo se sono pro o contro la modernizzazione, e ne prenderemo atto".
RispondiEliminaMa - dico io - nanistericobrunetta è maggioranza, è governo, quindi vince la modernizzazione. Niente di male, se non fosse che, come dice Renzino, alla fine di tutto la CdC può drammaticamente far ricominciare da capo il giro dell'oca. E' proprio il caso di tener ferma la suddetta impuntatura andando così incontro a un rischio di tale gravità (sempre ammesso che anche il MIUR lo consideri tale e non voglia invece proprio allungare il brodo magari fino a ottobre 2012)?
A proposito, le seguenti parole dette oggi da Possa "Con riferimento al comma 5 dell'articolo 3, nella seconda versione dello schema di decreto sottoposta dal Ministero al Consiglio di Stato è stato aggiunto dallo stesso Ministero un ultimo periodo: 'E' fatto divieto ai commissari di divulgare i titoli e le pubblicazioni presentate dai candidati'. Al riguardo il Consiglio di Stato ha espresso un condivisibile rilievo negativo poiché tale divieto finirebbe per sottrarre ad ogni controllo diffuso tutta l'attività della commissione e soprattutto le scelte da essa compiute, non potendosi accedere all'idea che la personalità e la preparazione scientifica dei candidati sia circondata da una sorta di riservatezza. Il divieto di diffusione delle pubblicazioni dei candidati non è in linea con il principio di trasparenza delle attività della commissione e di autonomia delle università e delle istituzioni di alta cultura (articolo 33 della Costituzione)." significano per caso che "tifa" CdS, o piuttosto che, giunto al punto su cui c'è il braccio di ferro, parla sostanzialmente d'altro, fa finta di niente e dunque sposa la linea del tirare diritto?
@ marco
RispondiEliminasulla questione dell'invio telematico io penso che il cds abbia torto marcio. in tutto il mondo avanzato si inviano domande per via telematica, non c'è nulla di strano. anzi, è il modo migliore per favorire l'invio di domande anche dall'estero. l'obiettivo del sistema non dovrebbe essere - anche - quello di aprirsi ai talenti da tutto il mondo?
ciò detto, mi pare che l'idea di forzare la mano al cds attraverso i pareri delle commissioni cultura sia una strategia demenziale. finiranno con lo schiantarsi contro la censura della corte dei conti.
possibile che non siano in grado di formulare risposte tecniche e giuridiche adeguate al cds?
Ma il MIUR ha risposto al primo parere del CdS adducendo due o tre argomentazioni che si possono leggere nel sito del senato. Per quanto ragionevoli siano queste argomentazioni, nel secondo e ULTIMO parere il CdS ha rincarato la dose adducendo a sua volta proprie argomentazioni; dunque il dibattito c'è stato, ma il CdS non si è smosso di un centimetro, anzi. Così stando IN VIA DEFINITIVA le cose, è proprio il caso di correre il rischio di ricominciare tutto da capo a settembre o ottobre per fa' l'americano e allietare nanisterico? Non sarebbe più realistico e sensato darla vinta al CdS o ricorrere a una classica soluzione all'italiana, ossia concedere che ogni candidato spedisca digitalizzato o cartaceo, come preferisce? Sempre ammesso che un simile italicissimo compromesso basti a rabbonire il CdS
RispondiEliminapurtroppo tale compromesso non basterebbe. il cds ha detto che non considera valide le domande telematiche, per ragioni a mio avviso assurde.
RispondiEliminain ogni caso il punto è questo: o convincono il cds, o fanno una legge apposita, oppure devono cedere.
non c'è altra via. hai ragione nel dire che la strategia perseguita è assurda.
si può però fare un'ipotesi malevola....siccome per far partire le abilitazioni non basta il suddetto decreto e siccome c'è più che il sospetto che vogliano rinviare, beh questo potrebbe essere il modo milgiore per prendere tempo dando la colpa all'ottusità di organi come il cds e la cdc.
ma forse la mia è paranoia
Non è tua paranoia, è il sospetto che ho insinuato anch'io nel mio primo intervento.
RispondiEliminaQuanto a convincere il CdS, ci hanno provato anche con validi argomenti e per tutta risposta il CdS è divenuto molto più duro. Si deve prendere atto che il dibattito col CdS E' ASSOLUTAMENTE FINITO, il CdS locutus est in via definitiva. E quanto alla seconda idea che adombri, fare una legge, lasciami dire che Dio ce ne scampi.
Resta che devono cedere. Io ho parlato anche con un altro funzionario del MIUR, che ha detto chiaro e tondo: "noi i rilievi del CdS non possiamo non recepirli, altrimenti prestiamo il fianco alla possibilità di infiniti contenziosi". Dunque anche all'interno del MIUR c'è una divisione tra colombe e falchi, o forse piuttosto fra chi vuole far partire la prima abilitazione tra 5-6-7 mesi (cosa che sarebbe in realtà assolutamente fattibile) e chi vuole tirare ottobre 12
@ marco
RispondiEliminacome scritto in precedenza, io credo molto probabile che si arrivi a ottobre 2012. anche perché non basta il decreto sulle abilitazioni per partire, il processo è decisamente più complesso.
ciò detto, tu sembri conoscere parecchi funzionari miur....puoi dirci qualcosa di più in merito alle tue frequentazioni e magari farci sapere chi sei?
infine, ci tengo a ribadire una cosa: per i precari un eventuale rinvio è solo un BENE.
RispondiEliminaci sono già le millanta ultime idoneità con cui dobbiamo fare i conti. inoltre, tra gli abilitati, solo gli strutturati hanno qualche probabilità reale di ottenere un posto a breve (le abilitazioni durano solo un paio d'anni)
E allora viva il rinvio! Viva la mannaia della Corte dei Conti!! Viva il loop con il decreto sui settori concorsuali e il decreto con i criteri (de'l cazzo) di abilitazzjone!!!
RispondiEliminaNon si può dire che li conosca, almeno nel senso che non li ho mai visti né incontrati. Telefono, e ne ho trovati due-tre (di cui ovviamente per riservatezza non faccio i nomi) molto gentili e anche disposti a lunghi scambi di idee, oltreché forieri di informazioni.
RispondiEliminaQuanto all'abilitazione, ha tre pilastri come presupposti necessari e sufficienti. Il primo è il decreto coi nuovi settori concorsuali, che è il segreto di Pulcinella perché si sa da due anni che sono 192 e quali sono; Possa oggi ha detto che per pubblicarlo manca solo l'OK dell'ANVUR, speriamo non ci metta tre mesi a darlo.
Il secondo è il regolamento, di cui abbiamo parlato: se lasciano cadere l'impuntatura, può essere pubblicato a settembre.
Poi c'è il decreto coi requisiti minimi, sui quali il CUN ha dato il suo definitivo parere, ora si attendono quelli dell'ANVUR e del CEPR, ossia di 7+7 persone. Che cosa possano cambiare di ciò che ha indicato il CUN, ad esempio, relativamente alle aree 10 e 11 (quest'ultima è quella che interessa te come me), dal momento che su 14 ce n'è solo 1, lo stagionato Settis, che possa dirsene rappresentativo e che abbia una competenza ad esse inerente, te lo lascio immaginare...Può darsi invece che qualche limatura relativamente alle altre 12 aree, ben altrimenti rappresentate dai 14 suddetti, possa essere apportata. Ma anche questo può essere fatto tranquillamente entro settembre, e quindi la prima abilitazione potrebbe partire a dicembre 11 o gennaio 12. Ma, appunto, dico "potrebbe"...
Dimenticavo la composizione delle commissioni. Ma anche qui è presumibile che ogni settore concorsuale si accordi per mandare avanti 8 ordinari presentabili (non oso sperare che siano I PIU' presentabili), 4 dei quali verranno estratti a sorte. Anzi 5, perché escludo che per la prima abilitazione si vogliano già far preparare all'ANVUR le 192 liste degli "stranieri", e infatti il regolamento autorizza a prescinderne appunto soltanto per la prima abilitazione. Certo, se il MIUR in realtà vuole tirare ottobre 12, farà compilare all'ANVUR le 192 liste; nel qual caso non oso immaginare quanto ci metterà...
@ renzino
RispondiEliminapuoi ironizzare, se ti piace. però ti chiedo di rispondere seriamente a questo interrogativo: l'università italiana ha davvero interesse a promuovere millanta altri ricercatori (oltre a quelli già idoneati e in attesa di chiamata) a PA? ma davvero davvero?
o non ha più interesse a ringiovanirsi e aprirsi a forze un po' più fresche?
@ insorgere
RispondiEliminaMA IO non stavo ironizzando - per come la vedo io ci sono parecchie nubi (e ti ho detto anche dove le vedo - nei criteri; per non dire nella scissione fra settori concorsuali e SSD).
@ marco
RispondiEliminagrazie della risposta. non dici nulla di te. non pretendevo dati anagrafici, ma va bene lo stesso.
tra i vari passaggi necessari ne dimentichi uno: se non sbaglio gli eleggibili vanno prima valutati in relazione ai criteri stabiliti dal cun (e che devono essere ancora definitivamente approvati come tu ricordi). ebbene tale valutazione spetterebbe all'anvur che dovrebbe farlo sulla base dell'anagrafe nazionale dei prof. e ricercatori. anagrafe che però, a quanto mi consta, ancora non esiste.
può sembrare una piccola cosa, ma nel nostro sistema burocratico non lo è.
lo stesso decreto sulle abilitazioni deve passare, oltre che dal senato, anche dalla camera e poi dal consiglio dei ministri. infine dalla corte dei conti e - se approvato - dalla firma del presidente e poi dalla pubblicazione in gazzetta. tutto questo richiede tempo...
aggiungo inoltre che anche gli altri passaggi che tu rappresenti come semplici in realtà non lo sono affatto. tra le altre cose segnalo che, se ricordo bene, il cds aveva osservato il il decreto sui criteri per l'abilitazione (cioè i requisiti minimi) doveva essere un decreto di natura regolamentare, a differenza di quanto preventivato dal governo. ergo dovrà anch'esso passare dal cds e dalla cdc....
Sono ovviamente un non strutturato che ha sostenuto ricevendo ottimi e inutilissimi giudizi tre concorsi Berlinguer da associato, che sperava da anni si arrivasse all'abilitazione a lista aperta, che ha una produzione pari al quadruplo dei ridicoli requisiti minimi per l'associazione nell'area 11, che quindi pensa che, per quanto ambiente e persone siano turpi o semiturpi, per una volta potrebbero perfino riconoscere l'evidenza. Poi, certo, inizierebbe la mattanza nei 4 anni di validità dell'abilitazione, ben pochi non strutturati otterranno la chiamata, ma nel peggiore, e più probabile, dei casi tornerò alla condizione attuale e almeno, come si suol dire, ci avrò provato
RispondiEliminama perche' tutti parlate di "chiamata"? Non si dovrebbe sostenere un concorso a PA o uno a RTDb?
RispondiEliminaLe abilitazioni non son mica idoneita', o mi son perso qualcosa?
Perche` cosi` e` scritto nella legge Gelmini all'articolo 18: chiamata dei professori.
RispondiEliminaLe universita` devono dotarsi di un proprio regolamento secondo cui si procede alla chiamata dei professori. Unico prerequisito e` il possesso dell'abilitazione.
Capisci perche` e` bene che l'abilitazione sia molto selettiva? In assenza di competizione tra gli atenei qui diventa un liberi tutti.
E che intendi per "idoneità"?
RispondiEliminaQui immagino ci si riferisca al significato comune, che è sostanzialmente sinonimo di abilitazione.
Insomma, sia "abilitazione" che "idoneità" significano valutazione _non_ comparativa. E' il candidato che si misura individualmente con dei requisiti (intellettivi, morali, professionali,...).
Se invece pensi alle "vecchie idoneità" prese nei concorsi che ancora adesso si stanno effettuando, lì si danno coppie di "idonei" per ogni concorso.
Sul concorso locale non transigo, ma stai a vedere in pratica come si risolverà la "concorrenza" per scegliere gli abili, specie se interni. Per gli RTDb il concorso dovrebbe essere puro, insomma quello tradizionale, che si sostanzia in una valutazione comparativa fra i candidati.
@Salvo
RispondiElimina"chiamata" perché di ciò si tratta.
L'unico "concorso" in cui ti confronti con qualche altro tuo "pari" è quello per prendere la tenure (diventare RTDb); poi ti abiliti e al termine sei "valutato" dall'ateneo (valutazione non comparativa, serve un ulteriore DM) per essere direttamente chiamato come associato.
Le chiamate, perchè così sono definite nella legge, le faranno i dipartimenti seguendo procedure pubbliche alle quali ci si deve iscrivere. Prima le chiamate si facevano sulla lista degli idonei per le università che non avevano fatto i concorsi idoneativi. In teoria dovrebbero essere chiamate comparative, in realtà non si riesce a capire chi decide il quinto che viene da fuori. Per 4/5 sono questioni interne e non potranno essere gestite con tutti i crismi di un concorso e finiranno inevitabilmente a essere gestite nelle opportune stanze.
RispondiElimina@ lassie
RispondiEliminaEsiste sempre la possibilità di bandire concorsi per PA a tutti gli idonei di un certo settore.
Insomma non è solo con il tenure-trash dell'RTDb che viene "valutato" dall'Ateneo dopo 3 anni che si puo' diventare Associati.
@ renzino
RispondiEliminae pensi che capiterà molto spesso?
Fatemi di nuovo capire... al di la' delle questioni lessicali, intendendo i termini all'Italiana:
RispondiElimina1) Idoneita' = superare una valutazione comparativa (concorso) per poi essere chiamato direttamente dalle Facolta'
2) Abilitazione = sodisfare a dei criteri per poter poi partecipare ad una selezione, senza superare alcuna selezione comparativa in sede abilitativa
ora voi mi dite che l'abilitazione (a lista aperta) sarebbe poi trattata come e di fatti una idoneita'? Cioe' che i Dipartimenti (ieri le Facolta') possono chiamare da una lista senza bandire alcuna selezione? Ma ne siete SICURI?
Ovviamente omettendo le chiamate per "chiara fama".
@ insorgere
RispondiEliminaDipende dalle politiche dipartimentali, ma l'hai detto anche tu che possiamo aspettarci in media un 50 e 50, a regime.
@ Salvo
RispondiEliminaNon so piu' cosa tu intenda "all'Italiana", ma comunque i Dipartimenti dovranno sempre bandire concorsi per fare le selezioni (agli abili), a regime. Chiamate "dirette" rimarranno sempre una minoranza, dopo che avranno smaltito la prima tornata di associati "con lo scivolo".
Le università faranno delle selezioni locali a cui ci si può iscrivere se in possesso dell'abilitazione o se si è già in quel ruolo da un'altra parte. Mi sembra di capire che le università sono autonome nel decidere come fare la selezione. Ci dovrà essere un bando e la chiamata avrà bisogno di una ratifica finale del consiglio di dipartimento ristretto alle fasce PA+PO o PO. In teoria si potrebbe fare tutto per titoli senza la lezione per chi non l'ha mai fatta. La parola comparativa scompare da tutto ma nella pratica sarà usata nelle abilitazioni e sarà omessa nelle chiamate (funzionerà al contrario).
RispondiEliminaragazzi facciamo chiarezza.
RispondiEliminala legge prevede un percorso facilitato (lo scivolo di renzino) per gli attuali rti. costoro, presa l'abilitazione, saranno chiamati direttamente. di fatto senza concorso (a meno che vi sia più di un rti nello stesso settore con abilitazione in quel dipartimento). vi ricordo che sono TANTISSIMI, che moltissimi prenderanno l'abilitazione e che sono previsti finanziamenti ad hoc per finanziare il loro passaggio di carriera.
poi vi sono gli rtdb: alla fine del triennio se avranno l'abilitazione passeranno una valutazione locale ma NON comparativa (perché non ci saranno altri candidati).
infine un quinto dei posti è riservato a esterni, in questo caso ci saranno le valutazioni comparative vere e proprie. ma io mi chiedo che probabilità abbiano i precari di ottenere quei posti. più probabile che gli rti di pisa vincano a firenze e viceversa.
Le chiamate dirette si possono fare solo sugli idonei (vecchi) fino alle nuove abilitazioni. Dopo, gli idonei non chiamati saranno assimilati agli abilitati e comunque dovranno rispondere ad un bando (anche se fasullo ci dovrà essere). Il fatto che almeno 1/5 deve essere riservato agli esterni non si sa come funzionerà (vale per l'università e non per il dipartimento).
RispondiElimina@ claudio
RispondiEliminaguarda che ci saranno bandi riservati per rti abilitati già strutturati nella sede che bandisce. di fatto questa è una chiamata diretta
art. 25
RispondiElimina6. Nell’ambito delle risorse disponibili per la programmazione, fermo restando quanto previsto dall’articolo 18, comma 2, dalla data di entrata in vigore della presente legge e fino al 31 dicembre del sesto anno succes- sivo, la procedura di cui al comma 5 puo` es- sere utilizzata per la chiamata nel ruolo di professore di prima e seconda fascia di pro- fessori di seconda fascia e ricercatori a tempo indeterminato in servizio nell’univer- sita` medesima, che abbiano conseguito l’abi- litazione scientifica di cui all’articolo 16. A talfineleuniversita`possonoutilizzarefino alla meta` delle risorse equivalenti a quelle necessarie per coprire i posti disponibili di professorediruolo.Adecorreredalsettimo anno l’universita` puo` utilizzare le risorse corrispondenti fino alla meta` dei posti dispo- nibili di professore di ruolo per le chiamate di cui al comma 5.
tradotto vuol dire che per sei anni le università possono spendere la metà dei soldi per passaggi di carriera interni
La CRUI discute
RispondiEliminahttp://www.crui.it/HomePage.aspx?ref=1990
Notevole il sostegno ai ricercatori (RU), tuttavia si chiede di continuare a lasciar fare le singole Università come vogliono per la retribuzione della loro didattica.
@ Tutti,
RispondiEliminaora mi e' chiaro. Le "chiamate" non sono la norma ma riguardano solo questa fase transitoria e corrispondono alla stabilizzazione di quelle migliaia (non tutti ma tanti) RTI per cui son gia' stanziati i fondi, stabilizzazione previo conseguimento abilitazione nazionale (o l'avere gia' una vecchia idoneita'.)
Poi a regime, le nuove abilitazioni daranno "SOLO" un diritto a partecipare ad una selezione pubblica per PA, non diritto ad esser chiamati. Questo e' bene precisarlo onde evitare fraintendimenti.
http://www.ilpost.it/2011/06/23/tasse-universitarie/
RispondiEliminaNo Salvo.
RispondiEliminaEsaurito il transitorio i RTDb abilitati e valutati positivamente dal proprio ateneo saranno inquadrati direttamente come PA.
Gli RTDb passano una selezione, va bene cosi'.
RispondiEliminaDa come si parlava prima sembrava che chiunque si presentasse ed ottenesse l'abilitazione poi potesse esser chiamato. A questo punto l'abilitazione piu' che criteri minimi avrebbe dovuto essere una selezione comparativa a lista chiusa.
@ salvo
RispondiEliminaproviamo a capirci.
gli rti abilitati passano per chiamata diretta senza selezione.
gli rtdb passano una selezione tutta locale in ingresso e poi - dopo abilitazione - una valutazione locale che sarà, con tutta probabilità, una farsa.
l'unica selezione vera sarà per il quinto di posti riservato a esterni
state dicendo che l'unico ricercatore nel mio SSD diventerà associato ed io, sebbene con più titoli, rischierò di rimanere dioccupato perchè non strutturato, ovvero che stragarantiranno i giàgarantiti e daranno un calcio nel sedere ai soliti precari?
RispondiEliminaBELLA MERDA!!!
per i concorsi da RTD a o b, come sarà composta la commissione?
RispondiEliminami spiego meglio, cioè:
-"modello assegni":ric, PA o PO del gruppo che bandisce
-"modello attuale":tutti ordinari provenienti da varie sedi nazionali
-"modello misto": tutti ordinari ma dell'ateneo che bandisce?
non mi è chiaro...chi lo sa?
@ Siberia
RispondiEliminaRisposta: "modello a cazzo", perchè non è presritto dalla legge ma lasciato all'autonomia dei Regolamenti da emanarsi da parte della sedi; quindi potrebbe essere uno dei 3 modelli da te indicato, oppure un altro ancora. In ogni caso la proposta di chiamata va poi votata in Dipartimento e ratificata dal CdA.
Sono invece normate numerose altre circostanze del concorso, ivi compreso l'utilizzo di una griglia di criteri di valutazione da emanarsi da parte del Ministro, sentiti CUN e ANVUR (un po' come adesso).
@ siberia
RispondiEliminaper i concorsi td dipende dal regolamento di ateneo. in generale la tendenza è di fare commissioni locali di ordinari
@ renzino
RispondiEliminala griglia sui criteri di valutazione è già uscita, pubblicato il relativo decreto che è un copia-incolla di quello per gli ultimi concorsi rti
@ ganjalf
RispondiEliminaesatto, hai capito benissimo. questo è l'esito delle proteste dei ricercatori (merafiniani o r29A in questo caso è lo stesso), i quali hanno ottenuto che fossero aggiunti commi che li garantiscono, nonché un discreto gruzzoletto destinato a finanziare solo ed esclusivamente i loro passaggi di carriera.
l'unica cosa in cui puoi sperare è che vi siano criteri per l'abilitazione stringenti, con asticella alta, per cui non proprio tutti gli rti riescano ad abilitarsi
se qualcuno ha ancora la voglia di vedere il bicchiere mezzo pieno, gli upgrade a PA degli attuali RTI non hanno alcuna influenza sull'arginare i buchi lasciati scoperti soprattutto sulla didattica dall'onda degli attuali e prossimi pensionamenti.
RispondiEliminaPrima o poi i dipartimenti saranno costretti a reclutare RTD, o con il 50% dei p.o. derivanti dai pensionamenti così come stabilito dalla legge, o cominciando seriamente a spingere con il fund raising.
@ lassie
RispondiEliminaoppure tagliano l'offerta didattica
Insorgere ha ragione: stanno già tagliando l'offerta didattica
RispondiEliminaL'offerta didattica che si sta tagliando è frutto del regime di "razionalizzazione" (non sono io a chiamarlo così!) voluto dalla Ministra e non (ancora) dei pensionamenti.
RispondiEliminaFra qualche anno cominiceranno invece a sparire i CdL per mancata copertura e lì sarà da ridere dal momento che meno CdL=meno studenti=meno soldi=meno concorsi=meno ricambio=meno Cdl
Tra l'altro esistono anche i limiti di strutturati per dipartimento; se non cominciano a reclutare chiuderanno anche i dipartimenti, non solo l'offerta didattica.
Secondo me il reclutamneto (almeno degli RTDa) dovrà prima o poi partire seriamente...
E che ti stupisci?
RispondiEliminameno CdL=meno studenti=meno soldi=meno concorsi=meno ricambio=meno Cdl è sempre stato l'obiettivo di questi politicanti e giornalisti in questi anni.
purtroppo renzino ha ragione. tutto suggerisce che ci sarà un drastico ridimensionamento del sistema e che la maggioranza dei pensionati non saranno rimpiazzati
RispondiEliminaAppoggio con applauso in particolare l'Art. 1...
RispondiEliminahttp://media2.corriere.it/corriere/content/2011/pdf/costi-della-politica.pdf
No lassie: io parlo di corsi non fondamentali che venivano tenuti da strutturati ora in pensione e che, in mancanza di nuovi ingressi (e di gente disposta a prenderli a supplenza), vengono eliminati dal piano di studi. Se questo non è un taglio...
RispondiEliminapareri anvur sui decreti miur (ridicoli e inutili)
RispondiEliminahttp://www.anvur.org/pareri.aspx
@ insorgere
RispondiEliminami pare eccessivo dire che i pensionati non verranno rimpiazzati e basta. Qualche esame verra' eliminato, ma i buchi dovranno essere coperti, come dice lassie.
secondo me lo scenario è questo: prima cercheranno di convincere gli associati a fare più corsi con la promessa di un probabile scatto di carriera (con gli ordinari non attacca, tanto non hanno nulla da guadagnare). Nei casi in cui l'opera di convincimento dovesse andare male, prima di chiudere un insegnamento proporrebbero di prendere un ricercatore triennale (ovviamente da rimpiazzare dopo la "scadenza" con un altro ricercatore triennale).
RispondiElimina@ claudio2
RispondiEliminanon ho detto che non rimpiazzeranno nessuno, ho detto che molti non saranno rimpiazzati.
cmq fate due conticini...gli studenti sono in calo costante...il finanziamento al sistema pure...i nuovi posti rtd costano più dei vecchi rti inoltre sono già previste numerose progressioni di carriera...la legge favorisce l'accorpamento/federazione di atenei. tutto spinge verso un ridimensionamento del sistema
io direi #strutturati: 60000 (2009) ---> 52000 (2017)
RispondiEliminasono di sinistra, postdoc all'estero da subito dopo il phd, e mi piacerebbe tornare in italia. ma in un paese che aveva 50000 strutturati nel 1999, ha il 120% di debito/PIL, in cui l'offerta didattica ha un buon 5-10% di corsi ridicoli e/o doppioni e ogni tribù protoitalica (tusci, insubri, sanniti, greci della Ionia...) ha la sua università, non dico che è un toccasana ma quasi. Io non troverò il posto fisso in Italia, ma onestamente non saprei come biasimare un ministro che facesse (tra le altre cose, e purchè non sia solo per punire un blocco sociale antigovernativo...) un intervento del genere. quanto scendiamo al 90% di debito/PIL ne riparliamo...
@ ilbrini
RispondiEliminaIl problema è la _diversificazione_ dell'offerta didattica, per poter corrispondere a esigenze di formazione tecnico-professionali di una società avanzata - non il fatto che "ce n'e' troppa" (di istruzione), e dove la vedi?
Se poi tu pensi che l'Italia debba essere, in futuro, una società del Secondo Mondo con un'economia basata sull'artigianato e sulla piccola impresa familiare, dico che non sono d'accordo, e questa è una questione di scelta politica che non può essere oggetto di biasimo "di per se'".
@ ilbrini
RispondiEliminapensare di sanare il debito pubblico con i tagli all'università è sinonimo di ignoranza o malafede. per quanto riguarda il governo si tratta sicuramente di malafede.
ti spiego rapidamente il perché: 1. il debito pubblico italiano è di circa 2000 miliardi 2. l'evasione fiscale è stimata in circa 300 miliardi 3. per l'università lo stato spende un po' meno di 7 miliardi.
questi tre dati bastano per capire che pensare di tagliare l'università per problemi di bilancio dello stato è semplicemente ridicolo. nell'università e nella ricerca bisogna investire per evitare di diventare un paese del terzo mondo, ovvero per produrre innovazione e ricchezza. tagliare istruzione e ricerca non è solo miope, è anche inutile e controproducente rispetto allo scopo del risanamento del bilancio.
aggiungiamo anche che l'italia, dei paesi ocse, è tra quelli che spende meno per istruzione e ricerca.
ne consegue che il tuo ragionamento fa acqua da tutte le parti e che la propaganda governativa è appunto "propaganda", mira a colpire un blocco sociale ostile e riflette una visione per lo meno discutibile dell'economia nazionale (penso a sacconi che invita i giovani a non studiare e a trovarsi un lavoro da artigiano o a brunetta che incoraggia i precari a scaricare cassette al mercato: questa è la via se vogliamo fare un salto indietro di 150 anni...)
ultima battuta:
RispondiEliminaper avere presente gli ordini di grandezza tieni presente che le 100 province italiane (che a parole tutti si erano impegnati a eliminare) costano oltre 10 miliardi l'anno....
non ci vuole un genio per capire cosa sia meglio per il paese, dovendo scegliere, per esempio, tra i tagli alla burocrazia provinciale e quelli alla ricerca
ah, 10 miliardi per le sole spese correnti of course
RispondiElimina@ insorgere
RispondiEliminaE delle funzioni e delle attività delle Provincie (che costano 10 miliardi) che ne fai?
Se hai una Governante che viene a lavarti i pavimenti, una che va a farti la spesa, e una che ti lava e stira i vestiti, e ognuna costa 10 mila Euro, pensi forse di riparmiare licenziando quella che ti lava i pavimenti? E chi li lava, dopo, visto che tu stai tutto il giorno su quel dannato computer a lavorare?
@ renzino
RispondiEliminaera solo un esempio.
cmq non sono il solo a pensare che le funzioni esercitate dalle province potrebbero essere esercitate da comuni e regioni
http://www.aboliamoleprovince.it/blog/?page_id=9
RispondiEliminaqui trovi tutta la documentazione che vuoi in merito. in ogni caso evitiamo di andare (troppo) off topic
listen up buddies, give me a break.
RispondiEliminaabbiamo il dottorato, è OVVIO che non tagli il debito **solo** con l'Univ, mi sembrava inutile specificarlo. tagli il debito con **tutto**. Nel **tutto** c'è, inter alia:
1) recupero dell'evasione tollerata
2) eliminazione delle province (@renzino: i 10 mld di cui parla insorgere sono quelli che si risparmiano non sugli stipendi, ma sulle spese di **funzionamento** delle province.)
3) accorpamento enti/tagli PA
4) tagli stipendi/pensioni
5) nuove tasse
Sul "come" si può discutere, ma nel 3) c'è anche l'Università che deve fare la sua parte, ed è ignoranza o malafede negarlo, perchè piaccia o no lo Stato è con le pezze al culo, e nell'Università è pieno di soldi mal spesi. Dirai: non bisogna non spenderli, bisogna spenderli bene. Risposta: per spenderli bene, bisogna che ci siano. L'Italia è sull'orlo del cataclisma, prima ce ne si rende conto e meglio è. E ripeto, parlo contro il mio interesse particolare.
Tornando sul punto, e.g. Insubria, con CdL in Fisica e Matematica aperti con una decina di studenti (roba per cui le scuole elementari chiudono), fa il piacere di chiudere, personale e studenti tornano a Milano come 10 anni fa, e con questo chiudi non pochi buchi della didattica. @renzino: questo non è "diversificazione" della didattica, è spreco di risorse, e non muore nessuno, tranne le mie chance di entrare in ruolo, se si facesse un risparmio del genere. E sappi che risparmi di questo tipo non sono pochi. I soldi spesi in più negli ultimi 10 anni non sono per diversificazione, sono in gran parte per un frazionamento, in vari casi miope, imbecille e sostanzialmente fallito. Mancano soldi, lì c'è uno spreco, lì si risparmia, period. L'FFO a 5 milioni ce lo dobbiamo tenere almeno per 5 anni, get over it.
Sorvolo su amenità tipo dire che e.g. l'esempio qui sopra equivale a tagliare sulla creazione di innovazione e ricchezza o a ridurci ad un paese del Secondo Mondo. Chiedo scusa per l'off-topic e lo chiudo qui.
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
RispondiEliminaFFO a 5 (e rotti, penso sia 5,2 nel 2013) miliardi, ovviamente. Sul resto spero si sia capito il punto: servono lacrime e sangue, e io sono pronto a metterci le mie (ovviamente non **solo** le mie, ma **anche** e proporzionalmente le mie). Ri-chiedo scusa per i toni e rinnovo l'invito a chiuderla qua, non voglio creare flame.
RispondiElimina@ ilbrini
RispondiEliminaposizione legittima la tua, beninteso. credo però sia mistificatorio pensare di trovare i soldi nell'università. ci sono molti altri modi per trovare i soldi per risanare il bilancio dello stato e l'università ha (dovrebbe avere) una funzione per il rilancio dell'economia e della società che altri settori non hanno.
sinceramente mi pare che tutti gli indicatori suggeriscano che il sistema è sottofinanziato. quanto ai cdl cui ti riferisci, sono indubbiamente degli sprechi ma si può già adesso intervenire per una razionalizzazione e questo non necessità un taglio di risorse bensì una loro redistribuzione
http://www.rassegna.it/articoli/2011/06/24/75576/ocse-italia-fanalino-di-coda-per-listruzione
RispondiElimina@ ilbrini
RispondiEliminaPosto che nessuno può dubitare che io sia per il rigore e la disciplina fiscale (sono un Merkeliano di stretta osservanza), va detto che esistono diversi gradi di libertà su come rispettare questo vincolo, e quindi esprimo certi convincimenti e certe preferenze in accordo con tutto il paniere di valori che mi ispirano.
Sulle Provincie non ho capito la differenza fra "funzionamento" e "stipendi": forse che per funzionare non devono anche pagare gli stipendi?
Sulla diversificazione: stavo appunto dicendo di cambiare l'offerta formativa, non di replicare la stessa N volte dappertutto. Esula dal breve perimetro di questo post una discussione dettagliata, che puoi trovare altrove.
Se i nostri politici studiassero, saprebbero che formare persone altamente qualificato e metterle nella condizione di fare quello che sanno fare, invece di mandarli a scaricare cassette al mercato, e` una delle chiavi per aumentare la produttivita` e ricominciare finalmente a crescere. Quindi spendere meglio in formazione e` ben diverso da spendere meno.
RispondiEliminaSu dove/come/quanto tagliare c’e` solo l’imbarazzo della scelta: enti inutili, micro comuni, comunita` montane, provincie...
L’attivita` preferita delle provincie e` imporre inutili adempimenti burocratici tanto per far vedere che fanno qualcosa e giustificare la loro esistenza.
Enti inutili? Vuoi dire gli Enti di Ricerca?
RispondiElimina(sono inutili per la maggioranza della Nazzjone, al pari delle Università)
Lo PSIcotico Crosetto lancia fiamme alla manovra
RispondiEliminahttp://www.corriere.it/politica/11_giugno_26/crosetto-attacca-tremonti_35455cee-a003-11e0-9ac0-9a48d7d7ce31.shtml
Sarebbe interessante in ogni caso sapere cosa si prevede per U&R.
mah, da notare due cose: 1. mr. T. aveva promesso che i soldi a università e ricerca sarebbero arrivati dopo la riforma 2. la crui tace
RispondiEliminaio prevedo che - se va bene - si confermeranno i tagli già previsti. se va bene...
La CRUI dice che anticipa l'Assemblea di luglio di una settimana, non so se hai letto
RispondiEliminahttp://www.crui.it/HomePage.aspx?ref=1990
[...]
• è opportuno anticipare di una settimana l’Assemblea della CRUI già fissata per il prossimo 28 luglio, al fine di
assumere una posizione netta e chiara sull’imminente manovra finanziaria del Governo, anche in considerazione di recenti anticipazioni uscite sugli organi di stampa che hanno destato preoccupazione relativamente alla già critica situazione del finanziamento alle università per il 2012, per il quale è attualmente previsto un taglio di circa 300 milioni di euro rispetto al finanziamento del 2011 (a tale riguardo bisognerà anche ribadire con fermezza che al 31/12/2011 cesserà il taglio triennale del turn over previsto dalla legge 133/2008;
si si
RispondiEliminaho letto.
cioè in sostanza non dice nulla. perché dire che sono contro i tagli è non dire nulla
Rimane il fatto che la manovra si farà come si dice Tremonti, tutta giovedì e per decreto - pertanto puoi immaginare che luglio sarà nuovamente trasformato in una sessione di bilancio "de facto"... peggio dell'anno scorso, che almeno avevano 2ue mesi a disposizione...
RispondiEliminaright. quindi confermi quello che ho detto io: in sostanza hanno scelto di non far nulla...
RispondiEliminaOra si parla di partenza delle abilitazioni in autunno. Solita disinformazione?
RispondiEliminahttp://www.corriere.it/cronache/11_giugno_27/salvia-mail-posta_4c27a93e-a090-11e0-b2f7-bc745ffd716f.shtml
Nessuna disinformazione: entrambi i funzionari del MIUR con cui ho parlato pochi giorni fa indicano dicembre come mese in cui partiranno i 6 mesi della prima abilitazione (e dicembre è l'ultimo mese dell'autunno).
RispondiEliminaPiuttosto, fosse vero che, come scrive il giornalista, il voto unanime dei ministri liquida il parere del CdS! I cosiddetti ministri (con la sola eccezione di giulio) non sono che estensioni del corpo del delinquente, la "nostra" ministra è la massima pasionaria del delinquente cui lui non può negare nulla, se lei gli chiede il voto unanime contro il CdS la cosa è fatta in men che non si dica. Davvero, sarebbe una buona notizia, ma temo che non sia così semplice; ci vorrebbe la consulenza di un giurista, magari di bombadillo, che però non frequenta più questo blog. In ogni caso, mi sento abbastanza ottimista: anche se non fosse mai stato così semplice "annullare" il CdS, il delinquente può sempre dire "da oggi lo è", e da oggi lo è
Che bella invenzione giornalistica quella di Lorenzo Salvia sul "voto unanime" del CdM che "cancella" il parere del CdS... ma tanto alla disinformazione non c'è limite, in Italia.
RispondiEliminaDel resto dall'articolo parrebbe che questo sia sia l'unico rilievo del CdS, mentre invece esistono diversi punti di opposizione, alcuni dei quali certamente più delicati di quello qui in oggetto.
Domani la Settima del Senato svolgerà una serie di audizioni con le Sigle Sindacali sul Regolamento (dovrà porgere il proprio parere entro il 15 luglio) e di sicuro l'articolo è mirato a creare un'atmosfera di sostegno al Regolamento, a prescindere dagli altri problemi ancora aperti - primo fra tutti il Dcreto sui criteri, molto più "sostanziale" dal punto di vista scientifico.
cazzate in libertà
RispondiEliminaResta il fatto che è quantomeno salutare che qualcuno sul primo quotidiano italiano abbia dato della testa di cazzo ai tizi del CdS. Non sarà il punto più rilevante del loro parere, ma è quello che tocca di più in candidati e quello più acconcio ad una repubblica di cavernicoli.
RispondiEliminanon c'è dubbio che il parere del cds sull'invio telematico sia ridicolo, tuttavia l'articolo fa acqua da tutte le parti. siccome è abbastanza ovvio che quel pezzo è collegato alle manovre governative per portare avanti il decreto così com'è, beh non lascia ben sperare sull'esito finale
RispondiEliminaEssenziale è che il Corriere da tre anni stia scrivendo una delle pagine più indegne della sua storia supportando quasi incondizionatamente il delinquente.
RispondiEliminaAccidentale che, per una volta, fare il palo al delinquente coincida con lo sposare una causa sensata e valida.
@ Renzino
In che consiste esattamente l'obiezione al regolamento contenuta nel secondo e definitivo parere del CdS a proposito del futuro DM coi requisiti minimi per le 14 aree?
Sicuramente il Consiglio dei Ministri può varare un regolamento pur con il parere CONTRARIO della Corte dei Conti. Questo non accadde con il regolamento Mussi solo perché purtroppo il Governo era stato sfiduciato e secondo l'Ufficio Legislativo del MIUR il varo del regolamento, contro il parere della Corte dei Conti, avrebbe travalicato i poteri dell'"ordinaria amministrazione".
RispondiEliminaNon so però se addirittura si può andare contro il Consiglio di Stato. Se sì, e dall'articolo parrebbe di sì, sarebbe una buona notizia. D'altronde le motivazioni del CdS sono talmente ridicole ...
Però mi chiedo: se un professore non prende l'abilitazione e fa ricorso al TAR, e magari poi al Consiglio di Stato , non è che il CdS si riprende la rivincita e annulla tutto?
c'è una questione particolarmente delicate, tra le tante obiezioni sollevate dal cds: hanno osservato che i criteri minimi per l'abilitazioni necessitano di un decreto regolamentare (a differenza di quanto disposto dal miur). su questo punto il cds ha perfettamente ragione e non c'è atto politico che tenga: un decreto non regolamentare sui criteri sarebbe facilmente impugnato da chiunque....
RispondiEliminaperaltro, ammesso e non concesso che il cdm possa bypassare il cds tranquillamente, siccome saranno necessari altri pareri del cdsl per far procedere l'applicazione della riforama, beh puntare allo scontro non sembra una mossa particolarmente avveduta
RispondiEliminaE perché loro se la vorrebbero cavare con un semplice decreto non regolamentare? Perché ha un iter più breve e veloce fino alla definitiva pubblicazione? Se così fosse, sarebbe un punto a sfavore di chi sostiene che mirino in verità a tirare il più in lungo possibile...
RispondiElimina@ Marco
RispondiEliminaNel secondo parere, il CdS così commenta a riguardo:
"[...] All'Art. 4 l'Amministrazione ha corretto la dizione del primo comma relativa alla natura non regolamentare del decreto ivi previsto. Di ciò va preso atto, in quanto la natura regolamentare del decreto stesso deriva: a) dal fatto che lo stesso incide sulle situazione giuridiche di commissari e candidati, b) dal fatto che una valutazione negativa su un candidato ne lede fortemente la dignità scientifica e didattica, c) dal fatto che sembra assai difficile determinare in via preventiva - almeno per ciò che riguarda taluni settori disciplinari - criteri e parametri di valutazione, onde il suddetto d.m. non potrà che recare una normativa piuttosto articolata.
[...]"
Quindi in questo caso il CdS approva la posizione espressa dal Ministero (NB: esposta NELLA SPECIFICA RELAZIONE DI ACCOMPAGNAMENTO) in cui esso si impegna ad emanare un Regolamento e non un decreto di natura non regolamentare.
Come ho già scritto più sopra, questo e' un punto molto piu' importante, nel versante delle osservazioni giuridicamente rilevanti del CdS, che comporterà le procedure del caso...
In particolare, il Regolamento in oggetto dovrà fare lo stesso iter di questo...
RispondiEliminaHo fatto un piccolo errore nel riportare un passo del parere del CdS di cui sopra
RispondiEliminaERRATUM
[...] b) dal fatto che una valutazione negativa su un candidato ne lede fortemente la dignità scientifica e didattica,
CORRIGE
[...] b) dal fatto che una valutazione negativa su un commissario ne lede fortemente la dignità scientifica e didattica,
@ Renzino
RispondiEliminaGrazie. Ma allora il MIUR ha accolto il rilievo del CdS. Solo che accoglierlo non solo a parole ma anche nei fatti significa far percorrere al documento coi requisiti minimi lo stesso tragitto (approvazione preliminare in Cdm, parere del CdS, parere delle commissioni parlamentari, ritorno in Cdm, infine benedizione della CdC) che sta affrontando il regolamento dell'abilitazione. Dunque si sbrighino a confezionare il documento coi requisiti minimi copiando pari pari il disposto del CUN di 20 giorni fa, che tanto i 7+7 di ANVUR e CEPR non toccheranno. E comunque, anche se dessero retta a questa mia esortazione, come credono di poter far partire la prima abilitazione a dicembre? A meno che siano proprio intenzionati ad accogliere l'obiezione del CdS solo a parole, cioè a scrivere sì nel regolamento dell'abilitazione che quello coi requisiti minimi sarà un regolamento ma a trattarlo come se non lo fosse. Ma questo sarebbe ridicolo, e soprattutto li-ci metterebbe ancor più pesantemente nei guai
@ Marco
RispondiEliminaNon so cosa abbiano in mente al MIUR (sempre che abbiano la capacità di avere in mente qualcosa), comunque se ne potrebbe sapere di più "indirettamente" da ciò che accadrà alle Settime Commissioni nei prossimi giorni per l'elaborazione del parere su _questo_ Regolamento (lì le telefonate con il Ministero sono giustificabili), a partire già con l'Audizione delle Sigle Sindacali in programma domani al Senato, e la discussione in Commissione in programma dopodomani.
è tutto un gran casino. cercare una razionalità in tutto ciò mi pare incongruo.
RispondiEliminaio ribadisco la mia previsione: se va bene la prima abilitazione si avrà in autunno 2012
In realtà l'iter di un Regolamento "Criteri di abilitazione" sarebbe un po' più lieve, in quanto non servirebbe il passaggio alle Settime Commissioni per un parere (ciò si inferisce dalla sua natura di Decreto _Ministeriale_).
RispondiEliminaCfr. 400/800 Art. 17
[...]
3. Con decreto ministeriale possono essere adottati regolamenti nelle materie di competenza del ministro o di autorità sottordinate al ministro, quando la legge espressamente conferisca tale potere. Tali regolamenti, per materie di competenza di più ministri, possono essere adottati con decreti interministeriali, ferma restando la necessità di apposita autorizzazione da parte della legge. I regolamenti ministeriali ed interministeriali non possono dettare norme contrarie a quelle dei regolamenti emanati dal Governo. Essi debbono essere comunicati al Presidente del Consiglio dei ministri prima della loro emanazione.
4. I regolamenti di cui al comma 1 ed i regolamenti ministeriali ed interministeriali, che devono recare la denominazione di "regolamento", sono adottati previo parere del Consiglio di Stato, sottoposti al visto ed alla registrazione della Corte dei conti e pubblicati nella Gazzetta Ufficiale.
Se come prevedo io la prossima primavera si tornerà alle urne... con un nuovo Governo prevedo un ulteriore slittamento delle prime abilitazioni.
RispondiEliminaIo direi che bisognerà aspettare il 2013.
Secondo voi, la stretta annunciata nella finanziaria sulle assunzioni nella PA, toccherà anche il comparto Università e Ricerca?
RispondiElimina@ popey
RispondiEliminadi solite i due piani sono separati. in teoria da gennaio si dovrebbe peraltro tornare a un turnover del 100% perché scade la norma che lo aveva ridotto al 50...in teoria...
@insorgere
RispondiEliminaa proposito di questo, il turnover è legato alla "virtuosità" dell'università, giusto? Insomma, nelle uni dove non si sfora il 90% (ovvero in sostanza quelle senza facoltà di medicina) si torna effettivamente al 100% di turnover, nelle altre no (vedi Pisa).
@ popey
RispondiEliminanon proprio.
il turnover era al 50% per effetto di una legge che scade a fine anno.
quanto a quota 90, tutti scommettono che sarà rivista a breve...speriamo. chi è sopra semplicemente non può bandire, ma secondo alcuni potrebbero bandire posti. la questione non è chiarissima
errata: secondo alcuni potrebbero bandire posti TD
RispondiEliminaUrne? 2013.
RispondiEliminaTutti a capo chino e pedalare.
@insorgere
RispondiEliminachi sfora il 90% non può bandire o non può chiamare in ruolo?
Ma io non ho ancora visto tabelle AF/FFO al 31/12/2010. Qualcuno le ha viste?
RispondiEliminaBlocco retribuzioni PA fino 2014.
RispondiEliminaPoi pero' devono spiegarmi perchè quest'anno i settori Giustizia e Scuola avevano ottenuto l'esenzione.
"[...] Inoltre “sono abrogate, a decorrere dal primo gennaio 2012, tutte le norme che dispongono la conservazione nel conto dei residui”, cioè le somme stanziate ma non spese dalla Pubblica Amministrazione, “per essere utilizzate nell’esercizio successivo, di somme iscritte negli stati di previsione dei Ministeri”. Vengono esclusi dalle nuove norme i fondi “del personale, occupazione, opere strategiche e per le aree sottoutilizzate”. Oggi la Corte dei Conti ha quantificato in 108 miliardi l’ammontare dei residui passivi dell’intera amministrazione pubblica."
RispondiEliminaNoi ci vediamo sicuramente un agguato nel settore ricerca.
c'è scritto anche blocco del turnover
RispondiEliminaSì, però ricorda che l'articolato sul Personale ricercatore e accademico è sempre distinto da quello del resto della PA, quindi bisogna vedere il dettaglio.
RispondiElimina@ lassie
RispondiEliminatutti e due. non può bandire e non può chiamare.
cmq, ribadisco, secondo diverse interpretazioni si potrebbero fare posti td anche avendo superato quota 90
quanto alla finanziaria: bisogna vedere i dettagli per capire cosa succederà alle università.
RispondiEliminadi certo i soldi no aumentano, ma quanto e come diminuiranno lo sapremo solo leggendo il testo definitivo
@insorgere
RispondiEliminale interpretazioni sono tutte da chiarire.
toccherebbe anche capire se il budget del TD va negli assegni fissi del rapporto AF/FFO.
Studiate anche voi e non lasciateci soli!
RispondiEliminahttp://media2.corriere.it/corriere/content/2011/pdf/bozza_manovra_economica.pdf
al momento sembrerebbe (il condizionale è d'obbligo) che l'università non sia toccata dalla manovra. così almeno sembra leggendo la bozza che circola
RispondiElimina@ lassie
ti TD, by definition, non sono ASSEGNI FISSI. ora, è vero che la logica non governa questo mondo, però questo vorrà pur dire qualcosa?
Del resto l'Università non è già saccagnata per inerzia?
RispondiEliminahttp://www.flcgil.it/universita/a-bologna-il-primo-referendum-su-uno-statuto-universitario.flc
RispondiEliminainiziativa interessante. a me resta però sempre un dubbio sul fatto che la democrazia sia la chiave per la buona amministrazione delle università...
Scusate l'off-topic ma credo interessi.
RispondiEliminaE' stato pubblicato il Decreto Direttoriale 28 giugno 2011 n.
385/Ric "Bando Firb - Futuro in Ricerca. Ammissione alle audizioni" disponibile al
seguente link:
http://attiministeriali.miur.it/anno-2011/giugno/dd-28062011-%281%29.aspx
@Insorgere da Siberia
RispondiEliminaEcco il regolamento per i RTD a Pisa
http://www.unipi.it/ateneo/governo/regolament/ateneo/did-ric/regric.pdf
per un ricercatore in campo scientifico avere 350 ore di didattica significa NON fare più ricerca (tant'è che anche i Prof sono tenuti a farne 120 ore e loro si sa che non fanno più ricerca...)puoi ridurre a 60 ore frontali (che è l'equivalente di un corso importante)ma..comunque secondo me per il ramo scientifico son troppe per uno che deve anche fare ricerca e che non ha sotto di se' schiavetti che gliela fanno...
infatti è quello che dicevo io: i buchi nella pianta organica verranno coperti con i precari "a perdere"
RispondiEliminaguarda che sono 350 di didattica compresa quella integrativa (esami, ricevimenti, testi ecc).
RispondiEliminacioè poca roba.
un corso di 60 ore non è poi così tanto. lo fai un 3 mesi e poi sei libero
cosa ne pensi della tempistica?
RispondiEliminaè uscito il regolamento perchè c'è in vista qualcosa o no?
e sui senior mi pareva che tu avessi detto che s'impegnavano ad un 10% (di cosa poi?)
infatti dicono almeno il 10% dei contratti td deve essere di tipo b.
RispondiEliminacredo che i primi bandi usciranno a inizio 2012
i deliri dell'anvur.
RispondiEliminada sottolineare in particolare la parte riferita alle aree umanistiche: una monografia "internazionale" varrebbe 3 contro 1 per una monografia italiana. a prescindere dal contenuto, ovviamente, e dalla qualità dell'editore.
ergo meglio farsi tradurre che scrivere un libro nuovo. e se proprio hai un libro nuovo pronto meglio pubblicare per una casa editrice della svizzera italiana che per einaudi o il mulino....
una follia!
http://www.anvur.org/documenti.aspx
primi bandi a inizio 2012 a Pisa?
RispondiEliminanon so come sei messo tu ma da me non si sa ancora di quale dipartimento faremo parte da qui all'autunno (lotte intestine e robe da non credere) quindi come fa il dipartimento a chiedere i posti? sarebbe un fulmine!!!
ma per i RTD è necessario che i dipartimento (vedi il gruppo che bandisce)) metta da parte risorse economiche? come per gli assegni cofinanziati?
i soldi vengono distributi dal cda ai vari dipartimenti.
RispondiEliminaper la fine dell'anno la nuova dipartimentazione e lo statuto saranno approvati, per forza. a quel punto entro pochi mesi partiranno i bandi.
ti posso anche dire che sono previsti circa una sessantina di posti complessivi, di cui almeno 6 di tipo b.
Grazie! Mi garberebbe essere informata quanto te ma comunque ti fa onore diffondere le cose che sai in più, con gli altri.
RispondiEliminaChe cosa intende l'Anvur per superiore alla mediana? Si vede qual è il numero di pubblicazioni che hanno (sommando libri e saggi) negli ultimi 10 anni in media gli associati delle aree da 10 a 14, e uno per competere per l'abilitazione da associato deve avere un numero di pubblicazioni negli ultimi 10 anni superiore a quello?
RispondiEliminaNo, anzi, ora leggo meglio. Non si tratta di sommare le pubblicazioni facendole valere ciascuna 1 punto, ma di sommare i punti che valgono ciascuna pubblicazione secondo i demenziali criteri nanistericobrunettatuvuofalamericano che - classica e suprema prova di provincialismo - fanno valere una tipologia di prodotto pubblicata da stranieri il triplo della stessa identica tipologia di prodotto pubblicata da italiani.
RispondiEliminaSe questo è l'Anvur, viva il Cun (d'altronde, che cacchio possono capire delle aree da 10 a 14, o almeno della 10 e della 11, visto che nell'Anvur non ce n'è un solo rappresentante?)
@ marco
RispondiEliminahai ragione
Sarà il tripudio dell'ideologia numerologica degli economisti.
RispondiEliminaQualità saltami addosso.
io sono favorevolissimo all'internazionalizzazione del sistema. in quest'ottica un qualche bonus si può anche dare ai prodotti internazionali, però andrebbe fatto cum grano salis.
RispondiEliminail rapporto di 3 a 1 tra monografie "internazionali" e monografie "nazionali" è davvero eccessivo. inoltre dal testo non è chiaro cosa signfichi internazionali: un libro pubblicato nella svizzera italiana è internazionale?
E certo!
RispondiEliminase fosse come interpreta renzino vorrebbe dire che per l'anvur "internazionale" equivale ad "estero". temo anche io che la intendano così, ma sarebbe davvero nefasto...
RispondiEliminanon la trovi una casa editrice vaticana? ahahahaha
RispondiEliminaFra il parere Cun e quello Anvur non c'è la minima tangenza; il timore, per non dire la quasi certezza, è che la poverina veda più "serietà" in quello Anvur.
RispondiEliminaIl punto è che, se il parere Anvur è ridicolmente cervellotico (e fra l'altro nemmeno in linea col dettato della legge e del regolamento, che prevedono che gli stessi criteri vengano rivisti e possano mutare ogni 5 anni, mentre l'Anvur dice che quello che ora propone dovrebbe valere solo per la prima tornata), in compenso le richieste Cun (parlo ovviamente per l'area che mi concerne e che ben conosco, la 11) sono ridicolmente basse. Per la seconda fascia vogliono 2 libri o addirittura 1 solo libro più una serie di saggi che possano equivalere a un secondo libro: ma legioni di buoni dottori di ricerca sui 32-33 anni sono in grado di soddisfare una simile richiesta! I libri richiesti andrebbero portati a 3, o perlomeno a 2 secchi, con eliminazione della grottesca scappatoia della serie di saggi che possano equivalere a un secondo libro. E quanto ai saggi, la richiesta dovrebbe passare da 6 a 10 negli ultimi 10 anni antecedenti l'abilitazione, o in alternativa a 5 negli ultimi 5 anni. Così riformulate, le richieste Cun sarebbero molto più convincenti e decisamente preferibili a quello che Renzino chiama il delirio numerologico dell'Anvur.
Fra l'altro, il criterio-totem dell'Anvur, la mitica mediana, espone al caso più selvaggio. Se in un settore concorsuale ci sono 30 associati che negli ultimi 10 anni hanno giocato a tressette invece che pubblicare, perché i candidati per quel settore concorsuale dovrebbero avvantaggiarsene clamorosamente? E se in un altro ci sono 10 associati grafomani che pubblicano un saggio (magari di poco o nullo valore) ogni 2 mesi, perché i candidati per quest'altro settore dovrebbero restarne pesantemente penalizzati?
Tutto questo senza stare a riproporre la polemica sacrosanta contro l'idea di valutare tutto ciò che è estero (dunque anche di San Marino) il triplo di ciò che è targato Italia.
Il timore dei timori, infine, è che la poverina escogiti un'aberrante fusione fra le due proposte. L'Apri è mai stato sentito sull'argomento requisiti minimi?
@ marco
RispondiEliminaguarda che la mediana si calcola per un'intera area, non per singoli settori.
quanto ad apri, noi abbiamo fatto proposte di carattere generale perché non potevamo entrare nello specifico di ciascun'area.
@ insorgere
RispondiEliminaIo leggo: "I candidati alle procedure di abilitazione scientifica nazionale per le posizioni di professore associato e ordinario devono possedere parametri indicatori di qualità della produzione scientifica, normalizzati per l'età accademica...SUPERIORI ALLA MEDIANA DELLO SPECIFICO SETTORE CONCORSUALE e della fascia (associati o ordinari) per cui si chiede l'abilitazione"
Dear, ma avete visto il post sulla Via-academy riguardo a questo parere ANVUR ed il nuovo H-IF index:http://www.tisreports.com/products/14-The_H_IF_index.aspx
RispondiElimina@Insorgere ed altri che criticano sti parametri ANVUR, provate a farvi il profilo H-IF. Vi serve un valore di IF-field = 2 (preliminary) per le aree 10-12 e 14 CUN (per area 13, economia, IF field = 4). Cioe' se uno ha un H normage (H-index normalizzato per gli anni di ciascun suo paper/publication) = 2, il suo H-IF = 2; se invece ha H normage = 3, allora H-IF = 4; se ha H normage = 5, allora H-IF = 8; se poi ha H normage = 15 (come il linguista senese Luigi Ricci), il suo H-IF = 28. Non credo ci sia migliore metrica per chi lavora in humanities, al momento!
RispondiEliminaCose che hanno senso esclusivamente per gli ambiti non umanistici, a meno che non ci si voglia uniformare alla volgarissima "filosofia" di nanistericobrunetta secondo cui "tutto si può calcolare".
RispondiEliminaCerto, occorre un riferimento numerico anche per le aree umanistiche, e infatti (io parlo per la 14 che conosco benissimo) per la seconda fascia 2 libri secchi o molto meglio 3 (ma mi rendo conto che arrivare a 3 dal momento che ci sono fior di ordinari che arrivano a fatica al secondo libro a 70 anni, forse sarà purtroppo difficile) e 10 saggi negli ultimi 10 anni o 5 negli ultimi 5 è una richiesta ottima, non poco selettiva senza essere devastante. Ma probabilmente sperare che la triade poverina-Miur-Anvur abbia l'assennatezza e l'onestà di riconoscerlo è chiedere troppo alla vita.
Due ultime osservazioni. Ho scritto 10 saggi negli ultimi 10 anni o 5 negli ultimi 5. Infatti è giustissimo che venga verificata l'intensità e la continuità della produzione nel periodo più recente, ma al tempo stesso tale verifica deve riguardare solo, come ben ha visto il Cun, il livello meno cruciale della produzione umanistica, quello dei saggi, non il livello dei libri. Una gravissima pecca della proposta Anvur è proprio che relega in quinto piano e anzi quasi fa sparire la produzione anteriore al decennio che precede l'abilitazione. Pensare che conti prevalentemente-soltanto il presente o il recente è giornalismo, ovvero stupidità.
La riduzione di tutto al numero, dunque l'umiliazione e anzi la tendenziale liquidazione dell'umanistico è vocazione ASSOLUTAMENTE NATURALE, SCONTATA E RISAPUTA di qualunque dittatura o semidittatura di estrema destra come di estrema sinistra: l'umanista infatti è im-produttivo e, a meno che non sia un poveraccio, è una figura della critica, del non allineamento. Guarda caso, ci troviamo sotto una semidittatura di estrema destra...
Errata corrigo: si legga "io parlo per la 11 che conosco benissimo". Per mera svista ho scritto "...per la 14..."
RispondiEliminaAltra errata corrige: si legga "la triade poverina-Cun-Anvur" e non, come ho scritto, "la triade poverina-Miur-Anvur".
RispondiEliminaInfatti il Cun è, con la sua proposta di 3 settimane fa, ben lontano da quella che propugno: non a caso, in un precedente intervento, ho definito le richieste Cun per la seconda fascia dell'area 11 "ridicolmente basse"
Comunque siamo appena all'inizio: se questo è il buongiorno direi che facciamo in tempo a vederne ancora parecchie da parte della triade poverina-Miur-Anvur.
RispondiElimina@ mauro
RispondiEliminaha ragione marco. per gli umanisti tutto ciò no ha semplicemente senso. infatti lo stesso anvur non propone di contare tali parametri per le aree da 10 a 14.
triade poverina-Cun-Anvur, si intende - ma del resto il Miur non si sa bene che faccia abbia (Schiesaro?)
RispondiElimina@ insorgere
RispondiEliminaAnche per i non umanisti il senso è molto basso
@ marco
RispondiEliminalasciamo perdere le dittature, qui il discorso è diverso. registriamo l'affermazione di parametri econometrici rigidi e francamente un po' stupidi.
d'altra parte bisogna riconoscere che i commissari per l'abilitazione non potranno leggersi le migliaia di pubblicazioni che gli arriveranno, dunque servono dei criteri di giudizio o dei punteggi fissati a monte per evitare l'arbitrio più totale.
ciò però si può fare in modo più ragionevole di quanto fatto dall'anvur: l'internazionalizzazione è un obiettivo da perseguire, e su questo lo stimolo del punteggio in più può essere positivo, ma ci devono essere le giuste proporzioni. già dare 1,5 a monografia internazionale contro 1 a monografia nazionale sarebbe tanto. e ci tengo a precisare che dovrebbe essere davvero internazionale (cioè in inglese e per casa editrice rilevante), non semplicemente una pubblicazione estera, magari in albanese (con tutto il rispetto per l'albania)
Vedo che contestate il peso diverso che l'ANVUR propone per monografie pubblicate in ambito nazionale ed internazionale. Sul merito non posso esprimermi perche' ovviamente non sono un umanista. Pero' vorrei far notate che ci sono alcuni in scienze considerate umanistiche (e.g. linguistica) che hanno alti valori di H-index ed in proporzione ancor piu' alti H-IF. In qualche modo le citazioni debbono contare anche nelle scienze umanistiche, poiche' ci sono interi SSD che hanno una media di H-index minore od uguale ad 1! Vuol dire che varie persone in accademia anche se pubblicano, pubblicano materiale che non lo cita nessuno - e quindi ha impatto praticamente zero. Quelli che pubblicano con maggior impatto dovrebbero essere evidenziati ed eventualmente premiati, a livello concorsuale. Dire che i parametri quantiativi sono 'stupidi' non risolve il problema. Non si puo' non affrontate, come tutti gli altri, il problema della valutazione quantiativa - e poi gli aspetti qualitativi li potete elaborare come meglio si aggrada ai campi diversi.
RispondiElimina@ mauro
RispondiEliminati sfugge la natura del lavoro umanistico. è cosa comune, per esempio, citare tanto lavori che non apprezzi quanto lavori che invece trovi importanti. se si guardassero le citazioni i "brutti lavori" sarebbero citati tanto (e a volte forse più) di quelli "belli".
e poi chi e come le conta le citazioni? non esiste, che io sappia, un sistema che indicizzi le citazioni in volumi e curatele. e queste sonole opere principali per un umanista
e poi la questione dell'impatto è abbastanza discutibile. premiare l'impatto significherebbe premiare il mainstream e non i prodotti più originali e innovativi. i tempi nelle materie umanistiche sono lunghi, perché cambi un paradigma e si affermi una visione nuova a volte ci vogliono decenni (al plurale). in un contesto come questo valutare l'impatto significherebbe solo premiare quelli che seguono la corrente
RispondiEliminaultima chiosa: i libri vanno letti, non pesati. non c'è niente da fare, è così.
RispondiEliminaD'accordo con insorgere, premiare l'umanista più citato significa, almeno nel breve periodo (e per breve periodo si deve intendere spesso anni o anche decenni), premiare il conformismo e la ripetizione e penalizzare l'innovazione, l'originalità, la provocazione. Ovvio invece premiare lo scienziato più citato: scienziato e scienza devono funzionare, chi è più citato lo è perché ciò che ha formulato, messo a punto o scoperto è ciò che, almeno in quel momento, è il solo a funzionare, o almeno quello che funziona di più e meglio.
RispondiEliminaMondi e stili di lavoro assolutamente non assimilabili.
La poverina sarebbe umanista in quanto laureata in legge, in realtà è nulla, e condivide anzi col padrone un nebuloso mito della merica, intesa come regno della libertà e soprattutto della produzione, della circolazione (di denaro) e del funzionare: fondato quindi temere che quanto almanaccato dall'Anvur, che sa di mericano e non quadra minimamente con l'ambito umanistico, la inebri. Ma infinitamente meglio, per l'area 11, sarebbe adottare la richiesta Cun adeguatamente e sostanziosamente irrobustita nei termini e nella misura che ho scritto e non ripeto. Un'abilitazione cui partecipino solo quelli che hanno 2 libri (o decisamente meglio, se mai fosse possibile ottenerlo, 3) e in cui i commissari decidano sulla base della qualità dei libri a chi fra loro dare e a chi non dare l'abilitazione, avrebbe una piena dignità; sempre ammesso (e non concesso, purtroppo) che per la prima volta nella storia dei concorsi dell'accademia italica i commissari, che fra l'altro stavolta potranno benissimo farsi esentare dagli impegni didattici, LEGGANO i suddetti libri, perché se come sempre non li leggono non possono ovviamente avere la più pallida idea delle differenze qualitative fra gli uni e gli altri
@ marco
RispondiEliminahai perfettamente centrato il problema: i commissari non leggono. d'altra parte nelle prime tornate abilitative ci saranno centinaia di candidati. Nel mio settore stimo saranno almeno 200, forse di più. Se ognuno ha almeno 2 libri e una trentina di articoli, cosa più o meno standard, vorrebbe dire che i commissari dovrebbero leggersi 400 libri (e forse più) e seimila articoli. ovviamente non è possibile, ne pensabile...
Nel mio settore ne prevedo circa 170-180 fra prima e seconda fascia, ma appunto significativamente meno sarebbero se si avesse l'ardire di chiedere 3 libri per la seconda fascia e 4 per la prima. E comunque, stando anche ai tuoi numeri, si amplino da 5 a 8 o a 9 i mesi concessi ai commissari (la cosa non comprometterebbe il rispetto della cadenza annuale delle tornate) e, SE VOLESSERO, in tali tempi potrebbero fare fronte decorosamente anche a quei quantitativi. Ma il punto e il dramma è che gli ordinari italici non leggono i testi dei candidati, direi quasi, per atavica divisa professionale, non per carenza di tempo né per sovrabbondanza di libri presentati, prova ne sia che nei concorsi Berlinguer, dove avevano da leggere la produzione di 8-10 persone, ugualmente non davano mai alcun indizio di avere letto alcunché. E tuttavia l'ideale Anvur, applicare meccanicamente dei voti a ciascuna pubblicazione secondo un prontuario semplicemente sclerotico-ridicolo almeno per le aree umanistiche ANCHE IN QUESTO CASO DI FATTO SENZA CHE LE PUBBLICAZIONI STESSE VENGANO LETTE E PERCIO' SENZA CHE MINIMAMENTE SI ENTRI NEL MERITO DEL LORO VALORE QUALITATIVO, è roba da robot; allora tanto vale eliminare totalmente l'elemento umano
RispondiEliminain effetti per applicare i criteri anvur non ci vogliono cinque ordinari: basta saper fare un po' di somme...
RispondiEliminahttp://coordinamentoprecariuniversita.wordpress.com/2011/06/27/ricercatori-a-td-su-fondi-esterni-il-miur-non-sa-leggere-ne-la-propria-legge-ne-i-testi-delle-interrogazioni/
RispondiElimina@Marco e @insorgere:
RispondiEliminaquali sono i vostri ssd? A quanto mi risulta Google Scholar compila anche curatele e book chapters, come pure recensioni di libri - pure in italiano o altra lingua se uno le sceglie fra le 'advanced options' nella ricerca. Chiaro che mancano molti dati e pubblicazioni in lingue diverse dall'inglese - che rimane pero' la lingua internazionale di riferimento (credo anche nelle intenzioni dell'ANVUR, ma parlo a livello di congettura). Quindi io se aspirassi all'abilitazione conterei tutte le citazioni che i miei lavori hanno ricevuto, in tutte le lingue. It's a very good start!
La proposta Anvur è SICURAMENTE INACCOGLIBILE perché prescrive un requisito minimo (la fatidica mediana) differenziato per fascia (associati e ordinari) e per settore concorsuale, ovvero 192 per 2=TRECENTOOTTANTAQUATTRO DIVERSI REQUISITI MINIMI, mentre la legge e di conseguenza il regolamento dell'abilitazione prevedono requisiti minimi differenziati per funzione (ovvero per fascia) e per area disciplinare, quindi 14 per 2=VENTOTTO DIVERSI REQUISITI MINIMI
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