lunedì 8 aprile 2013

LETTERA APERTA DI APRI AL MINISTRO PROFUMO: PROPOSTE PER IL DECRETO FFO 2013







Gentile Ministro Profumo,



Ci rivolgiamo a Lei a nome dell'Associazione Precari della Ricerca Italiani (APRI), scegliendo la via di una lettera aperta pubblicata sul blog della nostra associazione contestualmente all'invio al suo indirizzo di posta elettronica, per proporre alcune considerazioni in merito alla bozza di decreto sul FFO 2013 recentemente circolata. Ci teniamo in primo luogo ad esprimere il nostro apprezzamento per quanto contenuto nell'art. 6, con la previsione di uno stanziamento di fondi - da distribuirsi anche tenendo conto della VQR - di posti di Ricercatore a Tempo Determinato di tipo B. Si tratta in effetti di un'iniziativa da noi lungamente richiesta, e che ci pare risponda all'esigenza reale di incentivare questo tipo di contratti che altrimenti - come dimostrano i bandi usciti finora - finirebbero con l'essere sostanzialmente trascurati dagli atenei.

Ciò detto, vorremmo proporLe dei possibili miglioramenti. Proprio perché riteniamo che l'iniziativa sia di estrema importanza per il rilancio e lo svecchiamento del sistema universitario nazionale riteniamo che sia imperativo che - contestualmente all'allocazione di risorse apposite per il reclutamento di RTD di tipo B - si provveda anche a fare di tutto per rendere le selezioni il più possibile trasparenti e meritocratiche. Come Lei sa le disposizioni contenute della Legge 240 per il reclutamento di queste figure rappresentano, per alcuni versi, un passo indietro rispetto alle procedure di reclutamento delle ultime tornate di concorsi per Ricercatori a tempo indeterminato. In particolare si è fatto un passo indietro rinunciando ad imporre il sorteggio dei membri esterni delle commissioni, operazione che garantiva maggiore trasparenza.

Al fine di rendere veramente innovativo questo intervento formuliamo le seguenti proposte, tra loro alternative. Si potrebbe ipotizzare di allocare i posti non tramite concorsi locali, bensì attraverso procedure di selezione nazionale - basata sulla valutazione dei curricula e della pubblicazioni - sul modello di quanto già avviene per i bandi Montalcini. Le procedure nazionali renderebbero più trasparente e meritocratica la selezioni, riducendo il rischio di pratiche di reclutamento viziate da logiche localistiche. In alternativa, qualora per ragioni tecniche si ritenesse impraticabile questa prima ipotesi, chiederemmo di imporre agli atenei che volessero usufruire di tali risorse di provvedere al sorteggio dei membri esterni delle commissioni da un elenco nazionale. In entrambi i casi riteniamo che tali indicazioni possano essere contenute nello stesso decreto FFO, e dunque che siano tecnicamente fattibili e di facile applicazione.

Le chiederemmo altresì un approfondimento sul tema delle risorse destinate ai bandi Montalcini. Fine della nostra associazione è sempre stata la promozione di un sistema trasparente, europeo e autenticamente selettivo nel reclutamento universitario. Siamo assolutamente favorevoli all'apertura dei nostri atenei all'esterno, e proprio per questo ci chiediamo se e fino a che punto i bandi per il 'rientro dei cervelli' siano idonei allo scopo. Non sarebbero preferibili bandi aperti a tutti - italiani espatriati, stranieri, italiani in Italia - invece che posti riservati ad una sola categoria? Nel caso si riuscisse a rendere davvero più aperte e meritocratiche le selezioni per i posti di RTD di tipo B - secondo le modalità da noi indicate - non sarebbero tali procedure - aperte a tutti - da privilegiarsi rispetto a bandi rivolti ad una platea ristretta di soggetti? Pertanto, e anche in relazione all'esiguo numero di posti di tipo B banditi finora, le chiederemmo di voler considerare una rimodulazione dello stanziamento di risorse, destinando 10milioni all'incentivazione dei TDB e 5 ai bandi Montalcini.

Concordiamo inoltre con quanto suggerito dalla CRUI sull'opportunità che tali posti di RTD di tipo B si collochino al di fuori del conteggio dei punti organico su PROPER.cineca, cioè svincolati dal turn-over disponibile. Inoltre proporremmo di indicare espressamente che tali posti assegnati agli atenei NON debbano essere considerati ai fini del conteggio dei posti di tipo B da crearsi per ciascuna chiamata di Professori Ordinari, come prescritto dalla normativa vigente. Ciò garantirebbe che questi posti siano veramente aggiuntivi a quelli che gli atenei avrebbero comunque dovuto fare qualora intendessero reclutare nuovi Professori Ordinari.

Infine cogliamo l'occasione per chiedere di ripensare quanto prima lo stanziamento complessivo di risorse per il sistema, che è oggettivamente sottofinanziato, e di chiarire ogni equivoco circa la quota del 20% di posti destinati ad esterni nel reclutamento di PA e PO, come previsto dalla legge. In particolare ci preme che sia integralmente rispettato il dettato legislativo che impone che la suddetta quota sia conteggiata sulle teste e non sui costi.

Siamo naturalmente aperti e disponibili ad un confronto con Lei su questi punti.
In attesa di un riscontro da parte Sua cogliamo l'occasione per porgerLe i nostri migliori saluti.

187 commenti:

  1. Spiegate meglio la procedura di selezione nazzjonale, non si capisce.

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  2. i dettagli tecnici li potremo discutere col miur, se vorranno.

    il punto è semplice: invece dei concorsi locali pilotati si procede a selezione nazionale.
    procedura: 1. il miur distribuisce le risorse per i posti tdb come indicato nel decreto ffo2013 (20% sulla base dei tda già fatti e 80% su base vqr). 2. gli atenei decidono in che settori bandirli, dopodiché inviano i dati al miur e si procede a concorsi nazionali. 3. una commissione nazionale, per ciascun settore, provvede a valutare i cv e i vincitori, in ordine di graduatoria, scelgono la sede (se più di una per il loro settore). Ovviamente la sede può anche respingerli, ma in quel caso si può prevedere una qualche penalizzazione.

    I dettagli si possono discutere e migliorare, questo in linea di massima il disegno di un sistema che ci sottragga al pernicioso localismo italico. abbastanza chiaro?

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    1. Il "localismo" è un termine che non significa nulla. Avete mai provato, voi cresciuti all' interno del sistema italico, a far domanda di assunzione presso una Università estera? Ad esempio, presso una Università americana od inglese? Non esiste alcuna procedura nazionale in tali Paesi (che attirano molti fra i cervelli italiani in fuga dall' Italia); semplicemente, si invia un curriculum alle singole Università; il curriculum viene valutato localmente da Committee delle singole Università in base alle pubblicazioni, ai grants ottenuti, alle esperienze etc..e, se ritenuto valido, si viene invitati ad un colloquio ed a fare una presentazione di 15-20 minuti; a quel punto, basta convincere gli intervistatori di avere le capacità giuste per occupare la posizione e...si viene assunti, spesso con contratti a tempo indeterminato (in UK, esistono ben quattro posizioni a tempo indeterminato). L' iter é limpido, semplice e diretto; quella é la vera meritocrazia, perché si viene giudicati da docenti esteri della singola Università che non ti conoscono di persona e non ti hanno allevato per anni come in Italia...il fatto che le selezioni avvengano in sede locale non significa nulla; é la mentalità che conta!

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  3. l'alternativa, che è poi quella proposta nella lettera, è di riprodurre il criterio dei bandi montalcini: i candidati fanno domanda indicando x sedi dove sarebbero interessati ad andare a lavorare. le commissioni li valutano e stilano una graduatoria, in base alla graduatoria i vincitori scelgono la sede (tre le 3 indicate).

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    1. Da sempre penso e ho scritto che questa sarebbe la soluzione migliore, perchè stacca la valutazione dagli interessi locali, il vero cancro italiano. Del resto anche in Europa (FP 7) si fa così. In ogni caso da parte mia complimenti, la lettera è chiara, essenziale e propositiva al punto giusto.

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  4. ovviamente nel modello montalcini le sedi non scelgono i settori su cui investire, nell'altro sì. tutto sommato essendo fondi miur possono andare bene tutti e due i modelli

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  5. Ogni sistema in cui i vincitori "scelgono" la sede non può funzionare (se non in via sussidiaria per quantità limitate), perché - come ho già spiegato millanta volte all'APRI - le Università non sono imprese di telefonini, che possono anche "non esserci" in un certo luogo, ma "devono esserci" dappertutto, per garantire l'istruzione, la formazione, e il trasferimento di conoscenze al territorio circondario.

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  6. non dovrebbe essere la norma, ma siamo in stato di emergenza.
    e cmq sono le stesse regole dei bandi montalcini, dunque se vanno bene per gli espatriati perché non estenderle (e ridurre contestualmente i fondi riservati agli espatriati)?

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  7. Okkio che nel modello Montalcini le sedi possono rispondere "picche".

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    1. sì, certo. ed è lecito che le sedi abbiano margini, purché ci siano anche penalizzazioni...

      cmq dei dettagli tecnici potremo parlare con il ministro, se sarà interessato

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    3. Esatto: non lo vuoi, non c'e' problema. Allora non hai altro, perchè non ne hai bisogno. E poi se non prendi il Ricercatore, inficera' anche la valutazione della prossima vqr. Sei proprio sicuro che risponderanno picche? Vedrai come corrono...cambiare mentalità e' la vera difficolta' in Italia. PQM si devono cambiare prima le regole del gioco, come qui suggeriscono gli amici di APRI

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    4. Era giusto per precisare... col Montalcini non ci sono penalizzazioni, la sede piu' rispondere picche e basta. ;)

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    5. Si ma dicendo no perdono il posto

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    6. Il posto Montalcini perdono (sai quanto gliene sbatte ;) ).

      Appunto bisogna essere chiari ed inserire una "penalizzazione" piu' forte e cioe' che se si rifiuta l'RTDb significa che in quel settore l'Ateneo NON ha bisogno di PA e quindi non possa bandire per almeno un quinquennio (neppure concorsi locali o trasferimenti)

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    7. salvo non esageriamo. nella fattispecie perdono una quota di ffo destinato ai tdb se rifiutano...non è poco di questi tempi

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  8. Dicevo che non può esserci "assoluta" libertà nello scegliere la sede. Può, banalmente, esserci una libertà "relativa", cioè relativa ai posti richiesti - in base alla graduatoria nazzjonale.

    Io applaudo all'allontanamento dall'ideologia del localismo, perché porta con sé anche l'allontanamento dal mercatismo - però bisogna ora garantire il servizio universale.

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  9. Renzino questi son posti inpiù. Se poi, locanente, gli atenei ne vorranno fare altri nessuno potrà impedirlo

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    1. Stante la situazione "bloccata", questa vostra proposta li configura come "parecchio in più"...

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    2. trattasi a tutti gli effetti di politica straordinaria, come tale può derogare dalle procedure convenzionali.

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    3. Come sempre in italia, niente è più definitivo del provvisorio.

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    1. ci ha anche scritto una breve mail.
      invece il ministro non si degna di rispondere

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    2. Il Ministro ha elogiato i saggi su Scuola, Università e Ricerca

      http://napoli.repubblica.it/dettaglio-news/12:09/4330247

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    3. sì, quei geni che hanno proposto di aumentare il turnover senza aumentare ffo....

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    4. Sulla falsariga di chiede di eliminare il patto di stabilità senza modificare i trasferimenti comuni/regioni - stato...

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  11. @Insorgere
    si sa niente su quella famosa riunione di pianificazione del personale di lunedì scorso?

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    1. una dozzina di tdb, e una manciata di A. più un po' di assegni ma rigorosmanete cofinanziati con fondi esterni

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    2. su fondi esterni anche i posti da ricercatore o solo gli assegni?.

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    3. gli assegni su fondi esterni tutti. i td in parte su fondi miur appoisti (vedi ffo 2013 di cui si parla in questo post) in pare su fondi interni

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    4. cmq siamo ancora in una fase preliminare, fanno a tempo a camibiare idea 3 o 4 volte.

      da segnalare che la proposta di tagliare i fondi di ricerca ex-60% per fare più posti td è caduta per opposizione strutturati

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    5. grazie. si ho sempre in mente cosa è successo ad ottobre scorso e ormai non mi illudo più...gente poco seria...

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  12. quando si sapranno i nomi degli abilitati?

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    1. dipende dalle commissioni. cmq tra fine maggio e fine luglio

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    2. non mi sentirei di escludere ulteriori proroghe per alcuni settori, ci sono commissioni in cui il sorteggio commissari non è ancora concluso.

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  13. 1 ripristinare RTI
    2 preavviso di 3 mesi per non rinnovo assegno
    3 raddoppio contributi+
    4 assegni familiari
    5 disoccupazione
    6 trattamento fine rapporto

    per chi esce dopo 7-10 anni e nonostante le 30-40 pubblicazioni si avvia verso una carriera da disoccupato mi sembrerebbe dovuto...il resto sono pippe mentali!!!

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  14. 1. sostanzialmente impossibile, non lo sostiene alcuna forza politica
    2. la data di fine assegno si conosce già, e il non-rinnovo dipende da disponibilità di fondi o valutazione quindi non capisco il senso
    3. i contributi per i td sono già più che adeguati, non lo sono quelli per gli assegni.
    4. ok
    5. ok
    6. ok

    ovviamente con 4, 5 e 6 gli oneri per ogni posto aumentano considervolmente, quindi si faranno molti meno posti

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    1. I.E.: solo contratto d'impiego - basta con assegni ed altri simil-co.co.co.

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  15. esatto renzino. ma i precari devono essere pronti ad accettare ciò che questo comporterà, ovvero una drastica riduzione dei posti

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    1. E' così difficile capire che tra 2-3 anni le cose saranno molto diverse ? L'APRI dovrebbe in questa fase di austerity e di tagli imposti alla casta, proporre un modello simile per le università. Due-tre punti semplici: pensionamento dei docenti over 65, divieto di attività professionale per tutti gli incardinati accademici a tempo indeterminato, controllo della qualità delle attività di docenza (fatto dagli studenti) e della ricerca (fatta dal Ministero) con penalizzazione sugli scatti stipendiali in caso di esito negativo. Questa è la premessa ad un miglioramento drastico delle possibilità dei giovani, senza di questo vi dovrete (io sono fuori ormai) dividere le briciole... se almeno le briciole rimarranno dopo il passaggio dei soliti noti. Oggi una persona con cui collaboravo mi ha detto che il suo ordinario di riferimento avrebbe dichiarato "Da maggio in poi io non vengo più in facoltà, ci si rivede a settembre. Occupati tu di tutto".... Cari tutti, se non si mette le mani sui privilegi e nel portafogli di questi soggetti non cambierà mai niente.

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    2. @ max
      a me non sembra così chiaro che tra qualche anno andrà meglio.
      quanto alla valutazione degli studenti, già è prevsita, come quella della ricerca.

      sul pensionamento, è una nostra vecchia battaglia, ma le condizioni sono mutate e ora la vedo proprio durissima

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    3. Confermo che in le cose andranno male per un decennio, come ebbe già a dire la Merkel. Si intende chi più chi meno. Per noi vale sempre il "più".

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    4. @max

      pensionamento docenti over 65: OK, sarei favorevolissimo ma inserire questo come primo punto mi sembra il modo migliore per far arenare tutta la lista
      divieto attività professionale: già c'è per chi è a tempo pieno. Attualmente è un grosso incentivo all'evasione fiscale e alla costrizione dei "cultori della materia" a fare i prestanome e a fatturare per conto del capo
      controllo della qualità: già c'è anche se fatto in maniera ridicola

      Posso proporre i miei due punti "unici"?
      1) contratto unico a tempo determinato per tutti (accettando la riduzione dei posti) con contestuale eliminazione di assegni di ricerca, borse di studio, cocco e schifezze varie.
      2) eliminazione di ogni tipo di concorso per le posizioni a tempo determinato. Selezione diretta da parte del responsabile del progetto di ricerca, tempi di assunzione brevissimi, valutazione post-hoc delle attività effettuate e pesanti penalizzazioni per chi non ha prodotto a sufficienza, sia per il responsabile che per il Dipartimento che per l'ateneo
      3) proibizione di qualsiasi tipo di lavoro non retribuito, ad eccezione di studenti interni

      Secondo me questi punti andrebbero implementati domani, all'improvviso dando una bella scossa all'intero sistema. All'inizio ci sarebbe qualche traballamento ma poi le cose migliorerebbero velocemente.

      V.

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    5. Ma ke diamine vuol dire "selezione diretta da parte del responsabile del progetto di ricerca", come al solito proponete la legalizzazione del nepotismo. Ma avete un'idea vaga di che Paese stiamo parlando - e po' di soldi per progetti di ricerca nun ce n'è più quasi per nessuno...

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    6. Mi sa che mi sono spiegato male... io sono dell'idea che tra 2-3 anni non si potranno pagare manco gli stipendi agli inquadrati (del resto i veri numeri del quadro economico stanno uscendo e basta usare un pallottoliere per capire come andranno le cose).
      La principale preoccupazione al momento è capire che il sistema così come è, e sottolineo così come è senza alcuna nuova immissione, non è sostenibile. C'è bisogno di tagliare. Le mie proposte si concretizzano in tagli economici necessari a far sopravvivere le università e che contemporaneamente permettano a qualcuno veramente bravo di entrare... Non sperate nei TD, li potranno anche bandire, ma nessuno e anche qui sottolineo nessuno, porterà ad una posizione stabile alla scadenza di contratto.

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    7. "controllo della qualità delle attività di docenza (fatto dagli studenti) e della ricerca (fatta dal Ministero) con penalizzazione sugli scatti stipendiali in caso di esito negativo"

      Solo io trovo folle la valutazione della didattica fatta dagli studenti con penalizzazione agli scatti stipendiali? Non vi pare che l'università diventerebbe un luogo in cui tutti gli studenti hanno 30 e lode al primo tentativo di esame ed i corsi sarebbero limitati a rispiegare il programma della prima media, con frequenti pause caffé e dibattito dell'ultima puntata di X-factor? Gli studenti non hanno neanche lontanamente la capacità di valutare la qualità della didattica, è per questo che sono studenti. Piuttosto meglio degli ispettori ministeriali.

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    8. Marc... non so che studenti hai frequentato tu, ma io in 10 anni di didattica ho trovato diversi studenti che dopo un esame preso con 20 sono venuti a ringraziarmi per la mole di lavoro svolto e per la disponibilità... gli studenti sono molto meglio di quello che tu pensi.
      Io invece trovo folle la tua frase "Gli studenti non hanno neanche lontanamente la capacità di valutare la qualità della didattica, è per questo che sono studenti"... me la potresti spiegare meglio ??? No... ti spiego.. è perchè così suona anche leggermente offensiva....

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    9. Che l'utente valuti il servizio reso è non solo sensato ma giusto. NOn deve essere l'unico parametro, ovviamente, ma è un parametro utile.

      anzi, se gli studenti fossero motivati a PRETENDERE di più forse il sistema migliorerebbe.

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    10. Io porto la mia esperienza.... l'unica cosa che si salva all'interno della attuali accademie sono gli studenti. La maggior parte di loro ha capito che un 110 e lode senza competenze non gli serve a nulla, e apprezza e premia gli sforzi di coloro i quali si rendono disponibili a fare del corso un insieme di competenze e non di nozioni.
      Vladimir, io ritengo le tue proposte validissime, il problema è che per battere le posizione TD non ci sono i soldi, chi frequenta i consigli di facoltà sa benissimo che tutte, e sottolineo tutte, le università sono in difficoltà finanziarie per aver gestito il capitale umano con criteri politici e non sostenibili. Ora stanno tagliando servizi e precari, tra un pò saranno costretti a tagli ancora più radicali.
      Il problema è che in questo momento non è accettabile che un ordinario o un associato o anche un ricercatore intaschi il suo bello stipendio facendo 6 ore la settimana in Dipartimento, e passando il resto del tempo ad organizzare il suo studio privato (per la cronaca anche i tempo pieno possono fare attività professionale, devono essere autorizzati dagli organi accademici, che ovviamente non negano mai l'autorizzazione). Chi lavora nell'università non deve lavorare anche all'esterno, c'è da reperire una soluzione perché questo accada. Per quanto riguarda la valutazione dell'operato dei professori, attualmente somiglia ad una barzelletta, va resa seria e rigorosa (anche con il rischio di limitate sperequazioni), e soprattutto a questa gente vanno messe le mani nel portafoglio e ne va minato il "prestigio" (sono le uniche due cose a cui non restano impermeabili).
      Mi scuso per la lunghezza.

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    11. Ovvio che ho avuto studenti che con il 20 mi hanno ringraziato. E pensi che per ognuno di loro non ce ne siano stati 3 o 4 che erano solo interessati a passare l'esame senza studiare ed andare avanti? Evidentemente vi sfugge che la valutazione non la fanno solo gli studenti bravi, seri ed impegnati. Buona fortuna con il vostro progetto.

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    12. Ti ringrazio per gli auguri... li ricambio di cuore.

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  17. scusate ma il post cita "PROPOSTE PER IL DECRETO FFO 2013" e ...vabbè che il brain-storming è molto suggestivo ma qui mi sembra che nei commenti si sia preso un po' il largo...e si sia arrivati a "PROPOSTE PER UNA NUOVA RIFORMA UNIVERSITARIA" cosa che per altro, fino a nuovo governo (e non mi sembra che la cosa possa essere immediata) non si discuterà minimamente....perchè invece che proporre "magnifiche e progressive" figure a tempo determinato o indeterminato non discutiamo di come fargli bandire qualche -sporco, reale e concreto- posto in più di figure esistenti quali RTDa e RTDb?
    Perdonate se vi riporto qui ed ora eh....

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  18. sul concreto siberia ha ragione. da questo punto di vista, pur con risorse economiche irrisorie, è un segnale positivo l'introduzione di un finanziamento ministeriale per tdb. così come è positivo che quei posti siano banditi considerando il numero di tda già fatti dagli atenei (quindi incentivando a farne altri negli anni futuri, presupponendo che la politica continui si questa via). ed è ovviamente posiitivo che l'altro criterio utilizzato sia la valutazione della ricerca.

    ciò detto, noi delle proposte di miglioramento le abbiamo fatte. abbiamo chiesto di raddoppiare i fondi (dimezzando quelli per i rimpatri dei cervelli) e di distribuire i posti in modo più trasparente.

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  19. @ vladimir

    i tuoi punti sono tutti già da tempo punti sostanzialmente condivisi e portati avanti da apri. solo che su questo siamo soli, la politica non ci sente, e nemmeno il sindacato.

    si baloccano con il ruolo unico, e il loro unico interesse è gestire gli equilibri tra chi è dentro. se continua così la selezione per chiamata diretta - tanto più meritocratica - la vedranno i nostri figli, se va bene.

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  20. Importante!! Usciti molti bandi RTDA a questa università di cui manco conoscevo l'esistenza:
    http://www.unisu.tv/concorsi/ricercatore_eco.htm
    Secondo me sono irregolari per quanto riguarda i criteri di partecipazione ma il ministero sembra averli approvati, chi sà come farlo segnali la cosa al ministero.
    Scadenza del bando inferiore alle 3 settimane, tutto abbastanza nascosto... probabilmente sono destinati ai soliti noti!!!
    Precari partecipate in massa a queste selezioni in ogni caso se avete i requisiti e segnaliamo le irregolarità!!!!

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    1. See... buongiorno dr gradus, stanno anche sul sito ufficiale :)

      http://bandi.miur.it/jobs.php/public/cercaJobs?jv_comp_status_id=*&bb_type_code=UNISU&idsettore=%25&idqualifica=%25&azione=cerca

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    2. Li ho visti nel sito ufficiale e infatti mi chiedo perchè li abbiano approvati. I requisiti di ingresso sono quelli di RTDb tuttavia nel regolamento di ateneo riguardo le posizioni a tempo determinato non c'è traccia di una possibile tenure track, quindi non conformi alla 240/2010....

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    3. Lo dice che sono RTD a), ad esempio:

      "E’ indetta una procedura di selezione per titoli e discussione pubblica per il reclutamento di n° 2 posti di ricercatore universitario a tempo determinato ai sensi dell’art. 24, comma 3, lettera a) della Legge. 240/2010 per i seguenti settori disciplinari,concorsuali e corso di studio"

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  21. http://www.beppegrillo.it/2013/04/cervelli_blu.html

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    1. Non ci voleva il Sig. Budetta (che non conosco) e il Blog di Beppe Grillo per ricordare questa situazione.

      E' per questo serve una Riforma Etica e Sociale che - giocoforza - va imposta su tutta la Società con la forza della Legge.

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    2. Si DEVono fare concorsi

      http://napoli.repubblica.it/cronaca/2013/04/18/news/rifiuti_corte_dei_conti_contro_assunzioni_di_asa_sindaco_e_altri_9_invitati_a_dedurre-56897904/?ref=HREC2-12

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  22. A proposito del FIRB, è legittimo secondo voi che se uno dei tre referee da una valutazione totalmente opposta a quella degli altri due, il miur si limiti a fare la media aritmetica senza provvedere a sostituire il referee il cui parere si è discostato totalmente da quello degli altri due, magari per un conflitto di interesse? E' possibile secondo voi chiedere esplicitamente di avviare una procedura di revisione della valutazione "anomala"? O in alternativa, ricorrere al TAR, ad esempio?

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  23. la vedo dura caro marc, non ci sono precedenti a quanto ne so

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    2. La procedura dell'anno scorso non prevedeva che ci fosse una revisione in caso di un referaggio "anomalo"?

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    3. Mi ha risposto il cineca. Loro se ne lavano le mani, e mi dicono di fare ricorso al TAR. Ci saranno altri nella stessa situazione?

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  24. se volessi contestare un bando RTD che ha un titolo, ovvero un medaglione, qual'è il riferimento normativo al quale mi devo appellare? cioè dove sta scritto che è vietato?

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    1. Nella legge stessa. Art 24, comma 2 a) della legge 240/10:

      specificazione del settore concorsuale e di un eventuale profilo esclusivamente tramite indicazione di uno o più settori scientifico-disciplinari;

      http://www.camera.it/parlam/leggi/10240l.htm

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    2. OK, grazie.
      Ma se invece del profilo del candidato indicano il tema della ricerca da svolgersi?
      ai fini della scelta influisce quanto un medaglione però mi sa che è legale. O no? io ho trovato in alcuni regolamenti di ateneo questa dicitura:
      "La proposta di selezione per l’attribuzione del contratto è adottata con apposita delibera dell’organo della struttura richiedente e contiene i seguenti elementi necessari:
      a) la specifica attività di ricerca;
      b) le motivazioni di carattere scientifico che determinano l’esigenza del reclutamento del ricercatore a tempo determinato;
      c) il settore concorsuale e di un eventuale profilo mediante l’indicazione di uno o più settori scientifico-disciplinari"
      cosa ne dite? sembra che addirittura sia necessario richiedere che attività di ricerca dovrà svolgere...per es. la ricerca è sulla fisiologia dell'apparato digerente ...esclude quei fisiologi che si sono occupati del cuore e viceversa. Però mi sa che è legale...

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    3. è assolutamente illegittimo.

      a questi casi dedicammo un post apposito, vedi sotto cosa fare

      http://ricercatoriprecari.blogspot.it/2012/01/bandi-td-illegittimi-cosa-fare.html

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  25. pare che una prima commissione abbia concluso i lavori. si tratta della 08A1. la notizia ke circola è ke i commissari hanno concluso i lavori, consegnato al ministero e ... iniziato a fare telefonate di congratulazioni agli abilitati.
    le vecchie abitudini nn muoiono mai

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  26. http://www.change.org/it/petizioni/no-alla-gelmini-ministro-dell-istruzione-dell-università-e-della-ricerca

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  27. http://www.roars.it/online/wp-content/uploads/2013/04/miur-su-reclutamento1.pdf

    Regole per la programmazione:

    a) Nell'ambito della quantità di PuntiOrganicodestinati alla assunzione di Professori (incluso il
    Piano straordinario per professori diIIfascia), almeno il 20% degli stessi Punti Organico vanno Impiegatiper il reclutamento di soggetti esterni ai sensi dell'articolo 18, comma 4 della legge 240/10

    [Non doveva essere il 20% del personale???]

    c) Le Università che al 31/12/2012 evidenziano un rapporto Professori di I fascia/Professori
    superiore al 30% sono tenute a procedere con la programmazione e l'assunzione di 1
    ricercatore di tipologia b) ai sensi dell'articolo 24, comma 3 della legge 240/10 per ogni
    programmazione e assunzione di 1 professore di I fascia (indipendentemente se
    proveniente dairuoli dell'ateneo o meno)

    [Quindi il vincolo PO / RTD b) vale solo per le università con molti Professori Ordinari??]

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  28. sì, DEVE ESSERE IL 20% DEI POSTI!

    una circolare, da che mondo e mondo, non può modificare una norma di legge. solo che miur e crui hanno fatto un patto e provano ad aggirare la norma, i posti per le promozioni gli sembravan troppo pochi...

    su questo volendo si può dare battaglia: un ricorsino al tar per ogni ateneo che non rispetti il 20% dei posti si può fare, e bloccherebbe tutto ovunque. però ci vorrebbe il sostegno di un qualche soggetto forte, e con risorse. come al solito vien fuori che ci manca il sindacato, che anche quando c'è non fa gli interessi dei più deboli (i precari)

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  29. quanto al vincolo po-rtdb vale per tutti, di nuovo fanno i furbi.

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  30. E poi c'è ancora in giro qualcuno che vorrebbe toglierli, i vincoli di legge, anziché metterli, a questi infamoni papponi....

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    1. @ renzino
      direi che allo stato molti vincoli di legge è come se non ci fossero. tanto quelli se ne strafregano. se nessuno controlla, e se non ci sono sanzioni, le regole sono un po' inutili

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    2. Io sono ovviamente perché lo Stato di Diritto funzioni, ovvero sono Giustizialista - come in tutto il mondo civile.

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  31. Mi sa che Letta ha accontentato l'APRI...

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    1. in che senso ci avrebbe accontentati?

      noi non tifavamo per nessuno.

      poi certo la carrozza è l'unica che si degnava di rispondere nel merito alle nostre sollecitazioni, vedremo se continuerà a farlo da ministro

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    2. Secondo me è il contrario di quello che ci vuole... l'Università italiana ha bisogno di una riforma che tolga potere agli ordinari, ai presidi e ai rettori, e che ne controlli molto severamente l'operato. Una riforma del genere non potrà mai arrivare da un rettore.

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    3. personalmente, vorrei giusto specificare che ho solo tirato un sospiro di (molto relativo) sollievo dopo che lo spauracchio di Mauro e quello della Gelmini sono svaniti. Il mio (molto relativo) sollievo è dovuto anche al fatto che la Carrozza è l'unica ad averci risposto, come sottolineato da insorgere. Ora bisognerà vedere cosa vorrà fare sul serio

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    4. Stai scherzando? Mauro sarebbe stato un ottimo ministro:

      http://www.roars.it/online/lanvur-un-orwelliano-grande-fratello-cosi-parlo-il-saggio/

      Vedremo la Carrozza, ma il timore che agisca solo pro-strutturati è molto molto forte.

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    5. il timore c'è, ma peggio di così mi pare dura

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  32. quindi ora piramide rovesciata secondo i sani e genuini principi di eguaglianza rossi all'italiana. Ora aspettiamoci grandi cambiamenti per i precari...evviva! Domani compro casa...

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  33. A me sembra che voi siate proprio "ricercatori instabili in attesa di cooptazione", come siete state definiti in una lettera aperta a voi indirizzata da un ricercatore di Bergamo, il dr.Giulio Palermo. Immagino che vogliate i contratti RTD-B perché avete i vostri baroni protettori, le vostre "scuole (alias, cupole) accademiche" etc..che vi faranno prendere l' "abilitazione" come un giochetto,etc....ma noto che volete tagliare i fondi ai ricercatori (veri) provenienti dall' estero, dopo che loro, poveretti, si erano fidati di questo Paese facendovi ritorno. La loro storia è già finita sulla stampa, che si é sensibilizzata al problema del loro inserimento nell' Università italiana....se il Ministro Carrozza recepisse le vostre proposte, si prenderebbe la briga di far fuggire all' estero molti veri cervelli, che cercano, prima di ogni altra cosa, l' indipendenza scientifica e la stabilità delle posizioni accademiche, e non sono disposti ad accodarsi a baroni, scuole, cupole etc..

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    1. Direi che i soci APRI l'abilitazione la prenderanno solo per i propri meriti. Accusarci di avere alle spalle delle "cupole accademiche" è ridicolo. Se hai un pochino di tempo nel mezzo di tutti i tuoi impegni gravosi, ti consiglio di andare a rileggere anche solo il contenuto del post precedente, così ti fai un'idea migliore su questo punto. Infine, non abbiamo mai proposto nulla di ciò che hai scritto qui sopra, in termini di "tagli"

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    2. Ti posso assicurare che, vista da chi lavora all'estero ma conosce (se non altro, da coloro che scappano a flotte dall' Italia!) la realtà italica, la vostra abilitazione non é altro che un meccanismo di consacrazione istituzionale delle cupole baronali che serve per premiare la fedeltà dei candidati alle "scuole"/famiglie mafioseggianti dell' accademia italica.
      Sì leggerò tutti i vostri post - mi avete proprio incuriosito - ma, ai miei occhi, si vede che le vostre rivendicazioni sono proprio un prodotto doc del sistema italico

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    3. Il contrapporti come "ricercatore vero" a chi scrive su questo blog è patetico ancor più che offensivo. Potevi scegliere altri nick, come ricercatore strutturato, o ricercatore non precario. Ma ricercatore vero... dai, fai quasi ridere.

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    4. cmq in apri ci sono diversi espatriati.

      ciò detto la politica a favore degli espatriati è demenziale e insensata. quel che ci vuole è una forma di reclutamento trasparente che selezioni i migliori, senza favorire gli interni, e senza creare gruppi privilegiati, ma mettendo tutti sullo stesso piano: italiani, stranieri, espatriati e chi più ne ha più ne metta.

      nell'interesse del sistema che uno sia italiano espatriato o indiano, o italiano restato qui conta poco, ciò che conta è la qualità della ricerca.

      aggiungo inoltre che se fossi paraculati, come tu suggerisci, non avremmo creato apri perché non ne avremmo avuto bisogno. l'associazione è nata per rendere il nostro sistema più aperto e più trasparente, più simile ai migliori modelli avanzati che ci sono. e, guarda caso, il rientro dei cervelli è una cosa tutta italica

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    5. Eccomi al mio ultimo intervento sul vostro blog. Allora, Marc, per "ricercatore vero", il nickname che ho scelto, intendo ciò che ho scritto prima: una persona che considera l' indipendenza scientifica un bene supremo, senza il quale non riuscirei - almeno non io - a definirmi "ricercatore", e che per trovare tale indipendenza fuggì all' estero diversi anni fà.
      Insorgere, particolari programmi che servono a far rientrare persone di talento espatriate, riservando loro percorsi specifici, esistono in molti Paesi. Magari non si chiamano "rientro dei cervelli", si chiamano in un altro modo, ma il loro scopo é lo stesso. Dirò di più: a livello mondiale, c' è una vera competizione fra molti Paesi per attirare talenti. Secondo me, l' Italia deve o rinunciare all'idea di far tornare studiosi che lavorano all'estero o, se la persegue, deve offrire loro un qualcosa che sia almeno un pò paragonabile a ciò che trovano all' estero. Quindi, poiché le procedure di reclutamento italiane sono una assurdità (anche agli occhi dei miei colleghi esteri) e non sono certe attrattive per chi lavora all'estero e non ha legami con l' accademia italica, ecco che un canale come il c.d. "rientro dei cervelli" (brutto nome, se vuoi) acquista il suo significato.
      Non so a quali modelli avanzati ti riferisci, ma so che in Inghilterra (dove lavorano moltissimi cervelli italiani in fuga) non esiste proprio nulla di paragonabile alle norme della legge Gelmini (i contratti a tempo determinato, l' "abilitazione nazionale") che a voi mi sembra piacciano tanto...dopo di che, chiunque costituisce una associazione credo che lo faccia per promuovere interessi condivisi dai suoi membri, qualunque siano questi interessi.

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    6. Ultimissima postilla a proposito della vostra contrarietà ai programmi per il "rientro dei cervelli": ho notato dall' Art. 5-b della bozza di FFO che i nuovi bandi per il programma Montalcini si baserebbero su contratti RTD-B, e penso proprio che nessuno accademicamente formato all' estero possa essere seriamente interessato a tali contratti né si accorgerebbe se quel finanziamento sparisse. Ve lo immaginate uno che all'estero abbia una posizione equivalente al RTI far domanda per un programma che lo farebbe rientrare in Italia con un contratto RTD-B?? Sarebbe pura follia.
      Al contrario, per quelli che invece sono già rientrati in Italia, con il "famoso" primo bando del programma Montalcini di cui tanto hanno scritto anche i giornali (e la cui fama è giunta anche all'estero), spero vivamente che nessuno voglia pensare di togliere i 5 milioni € che sarebbero destinati dall' Art. 5-a al rinnovo dei loro contratti già in essere. In ogni caso, ci vorrebbero veramente un gran coraggio ed una grandissima voglia di rischiare per tornare in Italia!!

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    7. parli e sputi sentenze senza sapere con chi stai discutendo.

      quanto ai cervelli all'estero, ben lieto se ne attireremo di più e di più talentuosi. ma ciò non si verifica con questi progetti, che servono solo ed esclusivamente a far rientrare i cocchi di qualcuno. il punto è creare dei meccanismi per cui chi è bravo troverà attraente venire a lavorare in italia e potrà partecipare a concorsi trasparenti e puliti. e non importa se il candidato in questione fosse di italiche origini o meno.

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    8. chi è all'estero con un posto da lecturer o affini non potrebbe cmq optare per un tdb, invece avrebbe l'interesse e il diritto a puntare a venire chiamato direttamente come pa. peraltro non ha nemmeno bisogno dell'abilitazione per questo.

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    9. che poi a noi piacciano i contratti italici e l'abilitazione nazionale è farsesco. se sapessi a chi ti stai rivolgendo sapresti che abbiamo contestato questa abilitazione e le politiche degli ultimi anni.

      torna a far le tue ricerche, spero che quelle tu le faccia più seriamente

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    10. postilla finale: per la cronaca e per amor di verità la lettera di giulio palermo cui ti rifersci non era rivolta a noi ma ai compagni della rnrp. che ci sia una storia comune tra noi è loro è noto, com'è noto che poi ci siamo anche divisi seguendo strade diverse

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    11. Non volevo intervenire più, insorgere, ma lo faccio giusto per farti sapere che non ho MAI smesso di fare le mie ricerche, che le faccio seriamente, come tutti mi riconoscono, e che ho pubblicato tanti lavori su riviste internazionali di prestigio. Che i programmi di "rientro dei cervelli" servano solo per far rientrare i "cocchi di qualcuno" ? Chiedilo a loro. Che ci sia in mezzo qualche cocco non è da escludere, ma certamente altri fra loro, probabilmente la maggioranza, non sono cocchi di nessuno e si erano fidati dell' Italia dopo aver già raggiunto posti da "lecturer" o "professor" all'estero. Ho alcuni amici fra loro ed ho saputo che, proprio prima di Pasqua, sono andati anche in televisione per lamentarsi dell' incertezza sul proprio futuro; se fossero stati cocchi, sarebbero stati protetti e garantiti. Bisogna sempre conoscere le situazioni, e con questo passo e chiudo per sempre.

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    12. Caro ricercatore "vero", scripta manent.

      Avevi scritto nel tuo post "Immagino che vogliate i contratti RTD-B perché avete i vostri baroni protettori, ....ma noto che volete tagliare i fondi ai ricercatori (veri) provenienti dall' estero"

      Quindi, a meno di dover spaccare in quattro il capello, ci avevi REALMENTE accusato di qualcosa senza neanche conoscerci, di non essere ricercatori "veri", qualsiasi cosa tu intendessi. Accuse senza prove, evidentemente. Nel tuo intervento di sopra poi, ti lanci in un una auto-incensazione davvero impressionante

      "non ho MAI smesso di fare le mie ricerche, che le faccio seriamente, come tutti mi riconoscono, e che ho pubblicato tanti lavori su riviste internazionali di prestigio"

      per difenderti da accuse che nessuno ti aveva direttamente rivolto. Come se ciascuno di noi non potesse affermare lo stesso... Infine, per aggiungere un tocco di equilibrio scrivi

      "Bisogna sempre conoscere le situazioni"

      Esattamente ciò che hai negato a noi con i tuoi facili giudizi nel post originale.

      La chiusa poi, è un tripudio. Dopo esserti contraddetto e aver detto che non avesti più scritto alcunché aggiungi (e questo è tipico di chi vuol salire in cattedra senza dar retta a nessuno)

      "passo e chiudo per sempre"

      Permettimi di dirti quindi: lo spero davvero. Visto che le tue intenzioni non erano discutere serenamente, ma sputare sentenze, il tuo contributo è semplicemente inutile. Anzi, rischia di alimentare pregiudizi verso i ricercatori italiani all'estero che invece, fortunatamente, non sono affatto tutti come te.

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    13. Compagni,
      per amor di verità, io ho definito i ric prec, "aspiranti ricercatori in corso di cooptazione", senza troppe distinzioni tra RNRP e altre sigle. La RNRP ha poi preso il sopravvento nella polemica semplicemente per immaturità politica. Ma la mia critica intendeva essere generale.
      Sempre per amor di verità, lavoro a Brescia, non a Bergamo. O forse sarebbe meglio dire, "lavoravo", visto che da 3 anni ormai mi escludono da tutti gli insegnamenti e sono stato oggetto di procedimenti disciplinari per le mie attività politiche.
      Se puo' interessare qualcuno, dal mio sito si possono scaricare due libri ("Baroni e portaborse", Editori riuniti e "L'università dei baroni", Punto rosso) e un po' di articoli, stimolati proprio dalla polemica che si era sviluppata a seguito del mio articolo sul manifesto.
      A pugno chiuso

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  34. l' indipendenza scientifica......uah ah ahh ahhhh ahhhhhh! Ho sempre preteso il riconoscimento della paternità delle mie idee nei numerosi lavori da me prodotti. Questo si è tradotto in numerosi non rinnovi. L'ultimo non rinnovo con 4 lavori nell'anno.
    La verità è che il nostro è l'unico lavoro in cui più cresci più ti avvicini al licenziamento.

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    1. Caro ganjalf, ti posso assicurare che, in molti Paesi esteri, non funziona così: al contrario, più cresci, più vieni apprezzato! E la crescita si misura in base al contributo che tu offri all' Università che ti ha assunto, sia dal punto di vista dell' attività di ricerca che dal punto di vista della soddisfazione degli studenti per la tua attività didattica.
      Il fatto che poi - come capisco dalla tua risposta - l' indipendenza scientifica in Italia sia un miraggio, è un fatto assolutamente patologico, da denunciare, non da accettare...a meno che non vogliate rassegnarvi a navigare per la sopravvivenza in mezzo al degrado esistente...per me che sono cresciuto accademicamente all' estero, e che vedo la realtà italiana da un osservatorio neutrale, l' indipendenza scientifica è un requisito irrinunciabile affinché il lavoro accademico sia dignitoso. Poi, naturalmente ciascuno ha le proprie idee

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  35. comunque un rettore può solo battersi per il mantenimento dello status quo...

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    1. ... e per qualche soldino in più per gratificare chi gli ha fatto qualche favore ...

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  36. Disquisendo di pregi e virtù de' Ministri, possiamo notare che E. Letta è il primo Dott. Ric. [Ph.D. per gli anglofili] a ricoprire la carica di Pres. del Cons., e M. C. Carrozza la prima Dott.ssa Ric. [Ph.D. per gli anglofili] a ricoprire la carica di Ministro dell'IUR.

    Qui l'odierna intervista della Carrozza all'Unità (il cui titolista le cambia il nome)
    http://www.unita.it/scuola/scuola-parla-il-neo-ministro-br-la-carta-sara-la-mia-guida-1.497346

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    1. forse riusciranno a compensare il fatto che il ministro della sanita' ha solo la maturita'...

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  37. caro "ricercatorevero", da espatriato ti devo dire che il tuo modo di porti presuntuoso ed arrogante e' proprio quello che mi ha fatto fuggire all'estero. Da espatriato, ci tengo pure a ribadire che tutti i programmi del tipo "rientro dei cervelli" sono una cagata pazzesca che hanno l'unico significato di arricchire il "palmares" del politico di turno che li propone. Ci vorrebbe un bel programma di attrazione talenti, a prescindere da nazionalita', religione, razza ecc. ecc. Non ho mai sentito di programmi simili (rientro cervelli) in nessun altro paese civile. Qui ci sono per esempio molti programmi, agevolazioni che hanno come primo requisito quello di non essere ne' cittadini ne' residenti in Svezia. Chi vuole rientrare nel paese d'origine ed e' meritevole non dovrebbe avere nessun problema a partecipare ad un progetto Marie Curie, lasciando in pace la Montalcini.
    V.

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    1. Caro "Vladimir", caro "Marc", caro "Insorgere", vorrei darvi una risposta da espatriata (ho trovato il vostro blog attraverso il sito della VIA Academy ed ho letto tutti i commenti). Gli espatriati non sono tutti eguali; ognuno ha una propria storia personale dietro la fuga dall'Italia. Esiste però un elemento che accomuna molti emigrati (almeno molti emigrati qui in UK): sono stati spinti lontano dall' arroganza - caro Vladimir - non di altri emigrati, ma dei baroni italiani; sono fuggiti in quanto hanno rifiutato di sottostare a certe regole del gioco esistenti in Italia. Il modo in cui il collega in Inghilterra (dal nickname "ricercatore vero") si era posto nei vostri confronti non è simpatico; egli avrebbe potuto e dovuto usare toni diversi, ma condivido la sostanza dei suoi ragionamenti. Il fenomeno della fuga dei cervelli dall' Italia è talmente noto da aver attirato anche l' attenzione di giornali tipo l' Economist e di parte della letteratura sociologica anglosassone, che ne hanno analizzato le cause e posto sotto accusa il potere inossidabile dei baroni italiani. Quindi, caro Vladimir, da parte tua non è assolutamente elegante dare del "presuntuoso ed arrogante" ad un altro emigrato (malgrado i suoi toni fossero sbagliati), che immagino a suo tempo sia stato respinto dal sistema italiano, e da parte tua, caro Marc, non è assolutamente carino bollare come "inutile" il suo contributo senza entrare nel merito dei suoi ragionamenti. Concludo precisando che io avevo avuto l’idea di partecipare al programma Montalcini, ma ignoravo il primo bando e vi ho rinunciato dopo essermi accorta che i termini del secondo bando non erano attrattivi per la mia condizione. Le condizioni di accesso al programma Montalcini 2009, comunque, non richiedevano la nazionalità italiana (anche studiosi di altri Paesi potevano parteciparvi); imponevano invece la presentazione del curriculum, di un progetto di ricerca e lettere di referenze da parte di due esperti stranieri, a cui si aggiungeva una valutazione del curriculum e dei progetti da parte di “referees” anonimi. Quando (tardivamente) lo vidi, pensai, all’ istante, che forse poteva essere il segnale dell’ inizio di un nuovo vento, ma in seguito venne l’ approvazione della riforma Gelmini (che determinò anche il cambiamento nei termini del secondo bando Montalcini) e rinunciai all’idea di tornare.

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    2. cara Lucia, ti posso chiedere più nel dettaglio cosa vuoi dire quando affermi che condividi la sostanza dei ragionamenti di "ricercatore vero"? Grazie

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    3. caro Marc, non è assolutamente carino bollare come "inutile" il suo contributo senza entrare nel merito dei suoi ragionamenti
      ----
      Già. Vedo che hai colto che non volevo essere carino con chi si è posto in modo non simpatico (parole tue). Comunque, cara Lucia, resto della mia opinione: se si apre un intervento con attacchi immotivati ed insultanti, quell'intervento (comunque anche discutibile nel merito, nel caso specifico) diventa inutile.

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    4. Cara Lucia (senza virgolette),

      francamente penso si possa criticare un intervento sbagliato nei modi (come tu stessa riconosci) che nei contenuti, a prescindere se provenga da un Italiano, in patria, espatriato o da un Congolese. L'intervento in questione (leggibile nei commenti sopra) era estremamente arrogante ("voi siate proprio "ricercatori instabili in attesa di cooptazione"). Il nick è già presuntuoso di suo in quanto allude al fatto che gli altri non siano ricercatori "veri". La risposta sarebbe stata esattamente la stessa se fosse venuta da una persona non espatriata. Non capisco fino in fondo poi la tua affermazione "sono stati spinti lontano dall' arroganza - caro Vladimir - non di altri emigrati, ma dei baroni italiani". Fermo restando il giudizio sui baroni italiani, gli emigrati non sono tutti buoni e puri. Ho purtroppo potuto conoscere diversi tipi disdicevoli anche tra i ricercatori emigrati.
      Se proprio hai un pò di tempo da perdere, leggiti un pò di commenti sul blog e poi dimmi se quelli del ricercatore "vero" sono a tono o meno.
      V.

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  38. esatto vladimir, sottoscrivo ogni parola

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  39. @ Renzino
    Nessuno ha fatto l'associazione: Letta perfezionato (equivalente del PhD) alla Scuola Sant'Anna di Pisa+ Carrozza rettore della Scuola Sant'Anna di Pisa=Lobby

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    1. Mha, mi pare si fosse detto anche in alcuni TG che dopo la Bocconi questo fosse il turno della Sant'Anna. Sarà da ridere quando, fra pochi anni di questo passo, arriveremo alle microuniversità che ci sono in alcuni paesini.

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    2. Mah, è più una questione di affinità di relazioni, ma se la S. Anna si "propone" come "polo politico-intellettuale" aggiuntivo rispetto alla Bocconi ci vedo solo del bene. Temo che non sarà così, anche perché la S. Anna è una micro-istituzione.

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  40. IL Sant'Anna. LA Normale. LA Bocconi. Tutte circoli grembiulino-like.

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    1. siberia non dire stupidaggini su, da normalista (ed ex-consigliere eletto della relativa assoicazione di alunni) posso dirti che son discorsi che non hanno senso.

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  41. Nuntio Vobis

    http://news.sciencemag.org/scienceinsider/2013/04/italy-appoints-new-research-mini.html

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  42. bene...una futura classe di ricercatori precari disoccupati e ministri con la terza media.
    Avete ragione, stabilizzare gente come noi sarebbe proprio una minchiata, meglio la strada. I posti fissi, magari da dirigente lasciamoli alle mezze seghe!!

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  43. 1 Punto: eliminare dipendenza diretta assegnista-tutor=portaborse.

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    1. la dipendenza non c'è, perché la legge non mi pare preveda tutor.
      io ero assolutamente indipendente da assegnista

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    2. Responsabile della ricerca. C'è sempre.

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  44. bisognerebbe distinguere tra assegnista (assistente di ricerca che lavora su progetto altrui) e post-doc (ricercatore indipendente che lavora su progetto proprio).

    Però i post-doc in Italia di fatto non esistono, perché da noi se sei indipendente hai la peste..

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    1. I post-doc erano borsisti, cioè erano considerati studenti - per questo non c'era (a priori) un "responsabile della ricerca" con le stesse prerogative [di quelli per gli assegni].
      Le borse post-doc furono introdotte nel 1989 quando i Catapaz si resero conto - surprise! surprise! - che i neo-dottori di ricerca sarebbero rimasti a spasso in attesa di concorsi da ricercatore adatti al loro caso. Gli Assegni datano al 1998.

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    2. mi rendo conto che è un caso particolare, ma io sono stato assegnista per 4 anni senza tutor e senza dover svolgere uno specifico progetto di ricerca, avendo visto un posto con un bando che indicava solo e soltanto un settore disciplinare, che non richiedeva di sottoporre progetti ma solo pubblicazioni.

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    3. errata: "avendo vinto" e non "visto"

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    4. riporto il caso solo per dire che un altro mondo è possibile anche senza cambiare le leggi, basta applicarle diversamente.

      nel caso specifico si trattava di una scelta dipartimentale: ogni anno il mio dipartimento (ormai ex-dipartimento) bandiva a rotazione un assegno su uno di tre ssd di storia (medievale, moderna e contemporanea) su fondi di dipartimento, senza mai indicare né richieder progetti, e premiando - quasi sempre - i candidati più produttivi, dopo aver valutato solo e soltanto cv e pubblicazioni

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    5. Cosa che dovrebbe realizzarsi con gli assegni di tipo a) ad oggi. Ma così non è.

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  45. post-doc su fondi propri??? In Italia???
    assegnista su progetti altrui, con fondi comunque pubblici magari del MIUR. Tutto ciò è assurdo.

    Ci sono in giro assegnisti con 10-15 anni di esperienza, capaci di muoversi e produrre in maniera indipendente, appassionati e motivati ma legati da un filo di ricatto ai propri tutor. I doveri sono a senso unico, io tutor ti tengo per le palle, ma di fatto non ho nessuna responsabilità nei tuoi confronti (tanto meno morale). Ti lascio a casa quando voglio, o comunque al termine dell'assegno ( specie se sono una mezza sega e non riesco a raccattare fondi per mandarti avanti, incapacità che comunque grazie al mio T.I non pago ora e mai pagherò), ti lascio nel guano dopo che magari mi hai regalato 10-20-30 lavori, idee, contatti ed energie, ti lascio senza alcun paracadute ma la colpa non è mia è del sistema.
    L'assegno è una gran presa per il culo e basta. Troppo spesso lo si capisce tardi.
    Vanno eliminati in alternativa non strutturati con limite massimo di 2 anni di permanenza e sotto i 29 anni. Puoi via dell'università. Troppo comodo tenere gente con professionalità per le palle.

    PS: ho prodotto ottimi lavori lasciando il posto di autore di riferimento (che ora mi viene valutato nelle abilitazione, alla faccia del conflitto di interesse) a chi poi mi ha mollato come un appestato, per aver preteso la paternità delle miee idee una volta emancipato (professionalmente ma non economicamente).

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    1. o si elminano i tda o si elmininano gli assegni. tutti e due non possono esistere

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    2. State mescolando due concetti diversi - la forma contrattuale e le caratteristiche del rapporto scientifico - che non devono necessariamente andare insieme.

      E' stato giustamente detto che molte posizioni da junior researcher sono lavori su progetto, in quanto il finanziamento è finalizzato (e quindi circoscritto). In tutti questi casi ci dovrà essere sempre un bando con l'apposizione di un tema di ricerca fissato, e l'assegnazione di un responsabile scientifico.
      La forma contrattuale dovrà e potrà invece essere quella del TD subordinato.

      Mi spiego?

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    3. ti spieghi ma non condivido.

      il td è faculty e come tale deve essere libero di scegliere cosa fare

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  46. http://www.unipegaso.it/website/ricerca-scientifica/bandi-e-concorsi

    a proposito di bandi illegali: questi non sono nemmeno pubblicati sul sito del miur!!!
    cosa si può fare?

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    1. Per prima cosa diffidare del Privato Italico. Che diffida delle Regole del Bene Comune. E quindi fa di tutto per non rispettarle.

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    2. Beninteso, anche il Pubblico Italico diffida spesso della Regole del Bene Comune - lo sappiamo. E' che sovente l'amministratore pro-tempore spera di usare il Pubblico come fosse Privato.

      http://www.ilmessaggero.it/MARCHE/ascoli_comandate_vigili_nomina/notizie/274760.shtml

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    3. mandargli una cortese letterina, ecco cosa si può fare

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  47. già il problema de pubblico che si crede privato e che usa mezzi e assegnista come cose proprie

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  48. @ Insorgere
    mi è stato riferito che i 10 RTDb che verranno banditi a Pisa nel 2013, per politica di Ateneo, andranno solo a gruppi disciplinari che attualmente non hanno ricercatori (e che prendendo un RTDb, fra 3 anni saranno punto e a capo, aggiungo io...). Ti risulta?

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    1. In effetti, non è una grande idea cercare di aumentare il numero di ricercatori bandendo RTD b)...

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    2. non so. su questo non ho informazioni affidabili.

      in ogni caso ci sono molti elementi in sospeso e da verificare, a partire dal numero di tdb.

      l'ateneo pensa di farne 10 contando sui finanziamenti miur, e pensa che quei posti coprano anche 10 nuovi po. tuttavia su questo punto bisognerà sentire cosa pensa la carrozza, ovvero se quei posti ministeriali possono contare ai fini del rapporto rtdb-po.

      inoltre bisognerà vedere cosa deciderà la carrozza del ffo 2013, non è scontato che confermi la linea profumo.

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    3. Affascinante. Invece di motivare a creare un posto RTD b) per ogni PO, si usano dei finanziamenti per RTD b) per avere il permesso di fare PO. C'è qualcosa di criminale in questo ragionamento.

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  49. Beh, comunque, non vorrei sprecare un rigo per ricordare un'ovvietà - e cioè che tutte le missive politiche vanno ormai inviate a Maria Chiara Carrozza, o al giovane Letta se si vuole puntare alto...

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    1. abbiamo tanti limiti, ma fin lì ci arrivavamo da soli...

      già scritto al neoministro, in attesa di risposta

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  50. ovviamente nelle lettere puntate sul merito. I giovani devono avere cv da paura per ambire ad un contratto di 6 mesi rinnovabile al max 75 volte. Poi che siano circondati da cazzoni con lo stipendio a vita ottenuto semplicemente nascendo 20 anni, prima pazienza. Poi che ci siano in giro 40enni nati precari e morti disoccupati mangiandosi le pubblicazioni prodotte, pazienza. L'importante è tracciare una riga. I nati dopo il 1970_1975 devono essere al top, lavorare, produrre al top per mantenere le zavorre piazzate in passato che comunque devono raggiungere le posizioni al top, in quanto strutturate ed arrivate prima, secondo il criterio meritocratico che chi prima arriva meglio alloggia....Mi raccomando visto i successi degli ultimi anni, ragazzi anzi non più ragazzi am'racmand FEDELI ALLA LINEA!!!
    .

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  51. aggiungo.....ovviamente precari ricerca esclusi da qualsiasi tutela in caso di conclusione del rapporto di lavoro. In fondo ci stiamo divertendo per far fare carriera ai nostri colleghi strutturati.

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    1. Ma l'ASPI non è applicabile, scusate? 6 mesi al 75% (della media mensile degli ultimi due anni), fino a 1180 euro, +25% della parte eccedente i 1180 euro, per un massimo di 8 mesi nel 2013, a salire negli anni successivi. Applicabile se si ha anzianità lavorativa di 2 anni.

      Ad esempio, alla scadenza di un assegno di ricerca biennale (1500 circa netti?) potrebbe garantire 8 mesi a circa 965 euro, no? (885+80). Sempre se ho capito bene io e gli importi sono netti e non lordi.

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    2. mi risulta che l'INPS abbia esplicitamente escluso qualsiasi supporto agli assegnisti, mentre forse gli RTD a fine contratto possono usufruirne se rimangono disoccupati

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  52. vi ricordate i bandi illegali che avevo segnalato?
    http://www.unipegaso.it/website/ricerca-scientifica/bandi-e-concorsi
    ho scritto al ministero, ma ovviamente nessuno mi ha risposto ...
    e poi guardate questo decreto di nomina
    http://www.unipegaso.it/docs/DECRETO-48-NOMINA-COMMISSIONE-ICAR_07.pdf
    Non esiste nessun professore ordinario dell'università di napoli che si chiama giacomo russo. Anzi non esiste nessun professore ordinario in italia con quel nome ... e allora chi è questo commissario visto che il regolamento dell'università pegaso dice che la commissione deve essere composta da un ordinario e altri due, ordinari o associati???
    Questi fanno come vogliono e noi precari a subire e il ministero fa finta di niente! Ma APRI non riesce a parlare direttamente col ministero e a segnalare questa schifezza???

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    1. E' un Associato. c'è un refuso nel bando

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    2. si un associato me lo trovo. ma non è dell'università di napoli federico II quindi di refusi ce ne sono almeno 2 ... sarà stata la fretta??? E poi questo bando NON E' STATO PUBBLICATO SUL SITO DEL MIUR!!!!!!!!!!!!

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    3. @ lassie
      io ho scritto una mail a livon, ma non ho avuto risposta ... che posso fare?

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    4. di refusi direi che ce ne sono più di due: ad esempio nella nomina della commissione ci si riferisce al SSD ICAR/03 e non ICAR/07.
      E' ovviamente la fretta.
      Relativamente al membro della commissione, può anche darsi che Russo sia appena stato chiamato come Ordinario a Napoli (suo Ateneo di origine) dopo il periodo di associatura a Cassino (noto parcheggione del bacino universitario dell'Italia Centrale).
      In ogni caso non vedo alcun problema: associato o ordinario che sia può stare in commissione visto che un altro ordinario c'è già.
      Relativamente al fatto che non sia stato pubblicato sul sito del MIUR, al solito la strada è solo una (e dall'esito purtroppo quasi scontato): l'eventuale ricorso al TAR.
      A Livon o al MIUR (sia esso Profumo, Gelmini, Carrozza o chissà chi), dei bandi RTD, tanto più in questo periodo, non gliene può fottere di meno.
      Perdona la franchezza, ma le cose stanno così.

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  53. livon non risponde mai....

    bisogna scrivere all'ateneo minacciando, velatamente, ricorsi

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    1. certo, già fatto. ma ho saputo ke stanno già facendo i concorsi!
      io mi chiedo se apri possa fare qualcosa per dare la massima pubblicità a tutto questo.
      insorgere e lassie come faccio a contattarvi per email?

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    2. scrivi a presidenza@apri.it

      cmq noi possiamo fare ben poco, tanto più se i concorsi sono già in pieno svolgimento.
      l'unica sarebbe fare ricorso al tar

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  54. quanto al ministro, ricordo solo una cosa: tempo fa c'erano problemi con un bando al s. anna (di cui la carrozza era il direttore), e non fu possibile ottenere nulla.

    dubito che ora si muova contro altri atenei.

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    1. La legalità vilipesa, irrisa, derisa. Serve solo come paraocchi, come pubblicità.

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    2. La Carrozza è in prima linea nell'aver considerato gli RTD come mega-assegnoni visti i soldi che girano al S.Anna.

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  55. Serve una bella lettera e poi minacce a manetta tirando in ballo anche Mazinga Z, lui ci difenderà.

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  56. Colgo l'occasione per tornare a qualche pillola di riflessione generale.

    La scarsa tutela di cui godono i Precarj nel contesto attuale è in effetti una situazione desiderata, e ben meritata. In primo luogo a tagliare l'erba sotto i piedi de' giovani ricercatori ci ha pensato la Storia, che negli ultimi 20-30 anni ha svilito e smantellato il concetto e la pratica di rappresentanza e tutela Sindacale. Ovviamente contro questo fattore non si poteva far nulla, e del resto gli stessi giovani (in generale) sono coloro che più hanno combattuto (e combattono) contro l'eccessiva sindacalizzazione delle generazzjoni precedenti. In secondo luogo, gli esiti catastrofici della 382/80 dal punto di vista della (in)giustizia del reclutamento accademico sono ricadute sulle generazzjoni che si sono affacciate alla carriera in seguito, negli anni '90. Ovviamente anche in questo caso si poteva far poco, visto che le vacche grasse ci possono essere una volta ogni tanto, ma non sempre. Contro il ripetersi di una simile situazione si è anzi scatenata la controffensiva del sistema, che ha cercato di smantellare le condizioni che portarono a quella (de facto) ope legis nel proprio modus operandi: quindi ripristino del Precarjato di massa ma senza ricorso ai contratti da lavoro dipendente, che "avvicinano" il giovinetto al resto del personale. Qui v'è il punto più sottile: dividere il nuovo precarjato dal resto della forza-lavoro, e mantenerlo disgregato e incosciente (dal punto di vista della "lotta di classe"). Queste condizioni sono state mirabilmente realizzate nel nostro Paese negli anni '90, con il rafforzamento del "fortino delle garanzie" da parte dei già tutelati che intendevano non solo scaricare tutta la flessibilità necessaria al sistema sui giovani, ma anche preservare lo spazio di potere necessario a spartirsi le risorse in diminuzione, evitando che i Precarj potessero munirsi di armi balistiche o Cavalli di Troja per espugnare il fortino.

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  57. So che molti non sono d'accordo ma, fermo restando che la legge va rispettata, permettetemi di dire che ostinarsi a considerare contratti a tempo determinato come gli RTD a prescindere da un progetto e soprattutto "indipendenti" è stupido e ipocrita. V.

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  58. So che molti non sono d'accordo ma, fermo restando che la legge va rispettata, permettetemi di dire che ostinarsi a considerare contratti a tempo determinato come gli RTD a prescindere da un progetto e soprattutto "indipendenti" è stupido e ipocrita. V.

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    1. Non so se sia stupido, ma certamente non è ipocrita, perché in Itaglia i fondi disponibili per la ricerca "a progetto" sono molto minori di quelli nei quali tu ed altri vedete empiricamente la quasi-coincidenza di RTD e tema di ricerca fissato.

      Anche in tali Paesi, comunque, esistono le "indipendent fellowship" - sono la versione "deluxe" delle opportunità di carriera, riservate a pochi, ben dotate, e assegnate nazionalmente (del tipo degli ERC Starting Grants a livello Europeo).

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    2. e' ipocrita perche' finche' sei a tempo determinato, dipendi da qualcuno per il rinnovo del contratto. Per cui parlare di "indipendenza" sono chiacchiere senza senso.
      V.

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    3. Indipendenza scientifica: il corso dello svolgimento della tua ricerca non è diretto da altre persone, ma da te stesso.
      Non sono concetti strampalati, ti consiglio un ripasso su qualche dizionario dipartimentale di qualsiasi Paese serio.

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    4. fino a un certo punto hai ragione vladimir. però le dinamiche relazionali non sono determinate solo dal ruolo formale che uno occupa, conta anche il carattere e il clima culturale.

      c'è chi resta servo e sottomesso anche quando ha il posto, e chi invece sa conquistarsi margini di indipendenza anche da precario

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  59. @ insorgere & lassie
    la mail a presidenza@apri.it continua a tornarmi indietro
    mi date un altro indirizzo magari mandandolo al mio mariuccia999@hotmail.it ?
    Grazie

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    1. ciao, scusa avevo sbagliato a darti l'indirizzo (vedi sotto posto de il ragio con indirizzo giusto).

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  60. indipendenza uahh ah ahh!! Più volte con in pugno buoni risultati e vicino a pubblicazioni di rilievo il mio tempo è servito a: pulizie spazi, attività non di ricerca, quant'altro potesse distogliermi dall'obiettivo. La minaccia, la solita, un contratto in scadenza!!
    Da sottolineare anche lo spostamento delle attività di molti gruppi, causa mancanza fondi, verso attività conto terzi, con finalità tutt'altro che di ricerca. Ora, il più delle volte, si pretende che sia il precario a svolgerle a scapito ovviamente della produzione scientifica e magari del lavoro in atto.
    L'assegnista è una cosa di proprietà di chi ha in mano i soldi, come nel privato, con una leggera differenza: capitale di Pantalone e rischio 0.


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  61. A proposito, spero che ci sia qualche reazione contro questa grettezza

    http://www.repubblica.it/scuola/2013/05/11/news/riforma_gelmini-58553460/?ref=HREC1-10

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    1. l'articolo di Repubblica è un megafono di queste micro-corporazioni pseudosindacali.. incredibile, nemmeno una parola sul colpo inferto alle speranze di rinnovamento generazionale

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    2. il primo passo è anticipare il pensionamento a 65 anni.

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  62. addio a tutti...sono un altro precario della ricerca che potete annoverare nell'elenco dei "caduti".
    Me ne vado in un altro stato...con famiglia a carico.
    Ho finito le mie battaglie qui.

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    1. in bocca al lupo!

      capisco il dramma e la fatica, e lo dice uno che ora è a ny e a settembre andrà a l.a. (con moglie precaria in italia, e figlio)

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  63. la posta presidenziale è:

    presidente@ricercatoriprecari.it

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  64. http://www.beppegrillo.it/2013/05/i_sommersi_e_i_salvati.html

    stanno parlando forse dei nostri dipartimenti?

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  65. I Giovani Medici obiettano qualcosa.

    http://www.corriereuniv.it/cms/2013/05/giovani-medici-day-in-inghilterra-se-non-avremo-un-nuovo-concorso/

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  66. Mary Clear: "[...] Per quanto attiene gli interventi sul personale ricercatore e docente dell’università, ritengo una priorità strategica quella di prevedere da subito un Piano straordinario nazionale reclutamento ricercatori ex art 24, comma 3, lettera b) Legge 240/10, con bando nazionale, che di fatto si configura come l’estensione ad una nuova categoria (i candidati attivi in Italia) del Programma per giovani ricercatori Rita Levi Montalcini, attualmente riservato a studiosi attivi all’estero. I vincitori del bando scelgono l’università presso la quale essere assunti con contestuale assegnazione all’ateneo delle relative risorse. Considerato che il costo annuo di un contratto è stimato in € 70.000, l’importo complessivo per l’attivazione ad esempio di 1000 posizioni richiede, a regime, una spesa di € 70.000.000. In relazione all’ottenimento dell’abilitazione scientifica nazionale, al termine del terzo anno tali contratti consentono l’assunzione del soggetto come Professore di II fascia ai sensi dell’art. 24, comma 5 della Legge 240/10. [...]"

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