sabato 17 novembre 2012

Un Paese poco raccomandabile


Cari amici, buonasera.
Per voi tutti insonni, per voi mamme che allattate, per voi che state impazzendo per le ultime 72 ore che vi separano dalla chiusura della domanda per l’Abilitazione Scientifica Nazionale, stasera non perdete il bel programma su Rai3 “Telepatia” condotto dal pungente e ironico Oliviero Beha.


La puntata si intitola “Un Paese poco raccomandabile". Si parlerà anche dei mali dell'Università, fra cui la già famosa storia del concorso da ricercatore all’Università di Milano, contro cui sono stati fatti 3 ricorsi al TAR (sevizio firmato dal bravo Roberto Pozzan).

Primo commento: Un peccato vedersi propinare molte sciocchezze in prima serata e avere relegato il giornalismo di qualità alla seconda serata.

32 commenti:

  1. la storia di ilaria insegna due o tre cosette che vale la pena tenere a mente:
    1. non mollare MAI
    2. esiste la giustizia, ci sono giudici che fanno rispettare la legge
    3. tendenzialmente i commissari di concorso se ne strafottono delle sentenze.

    e qui si ritorna al punto 1: chi si stufa prima?

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  2. ovviamente ilaria meriterebbe un monumento per la determinazione dimostrata e per il messaggio simbolico che sta mandando al sistema a nome di tutti i precari.

    siamo con te!

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  3. su dai non fatemi emozionare che mi scendono i lacrimogeni dagli occhi!!

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  4. Sostegno ad Ilaria.
    Ma come mai sul blog neppure un post sull'abilitazione nell'ultimo mese?
    Mi sarei aspettato una parola dall'APRI sul fatto che in molti SSD, in maniera strisciante, sembra che per i precari, definiti spesso sprezzantemente "esterni",
    ci sia un tacito accordo tra gli ordinari nell'avere mano più "dura"?
    E' vero che l'abilitazione sarà una farsa in ogni caso, ma almeno che il Ministro e l'ANVUR diano dati certi da subito sul numero di domande di abilitazione presentate tra strutturati e non strutturati e su coloro che successivamente saranno abilitati in percentuale nei due sotto-insiemi per tutti i settori disciplinari.

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  5. apri ha i suoi problemi, come i precari del resto.

    quanto al fatto che i precari prenderanno bastonate, ingiustamente è ovvio, non posso purtroppo negarlo

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  6. ma perchè ci arrivate sempre dopo? A leggere i post di qualche mese fa eravate di parere contrario.

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  7. veramente no. sempre detto che per noi le abilitazioni erano una fregatura

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  8. Si, noti, nella ormai nota questione dei Fondi Europei per ricerche da parte di imprese e laboratori vari (sub Fondi strutturali) assegnati dal Ministero in maniera poco trasparente, rivelata dal "Fatto Quotidiano", il ruolo di "[...] un'ottantina di consulenti esterni inseriti da società private [nel MIUR] a chiavata diretta" per fare il lavoro che dovrebbe essere fatto da funzionari pubblici imparziali

    http://rassegnastampa.unipi.it/rassegna/archivio/2012/11/21SIW3004.PDF

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  9. @ganjalf
    ma di cosa vai cianciando?

    http://ricercatoriprecari.blogspot.it/2012/07/game-over-ennesimo-fallimento.html

    http://ricercatoriprecari.blogspot.it/2012/08/prendi-labilitazione-e-poi-muori.html

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  10. Caro Lessie, nel post parlavo in maniera esplicita dell'ultimo mese, visto il dibattito che si è acceso su diversi altri luoghi di discussione (tipo ROARS, cui ho visto diversi di voi partecipare).
    I post che hai citati li ho letti e condivisi in buona parte, anche se solo uno parla delle abilitazioni (di Insorgere) e prevedeva che alla fine l'abilitazione sarà data anche a molti non strutturati che superano le famigerate mediane (non per difendere ganjalf che non è ha bisogno....)
    Il punto era però un po' diverso: le cose effettivamente da chiedere relativamente a questa "farsa" dell'abilitazione.
    Essere tagliati a monte perchè non strutturati, sinceramente è la prima cosa da evitare e quindi la prima cosa da richiedere - con tutti i mezzi a disposizione - se l'APRI vuole essere davvero rappresentativa dei precari della ricerca.
    Oggi la situazione è nerissima in termini di prospettive per tutti noi precari, ma farci "ammazzare" da subito proprio per la nostra condizione di non strutturati mi sembrerebbe il colmo.

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  11. io non credo che saranno segati i precari a priori, se così sarà li sommergeremo di ricorsi

    il punto nodale è: cosa se ne faranno i precari dell'abilitazione? sic stantibus rebus nulla...

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  12. la situazione è nerissima perchè nessuno di noi tira fuori i coglioni....diciamo come stanno le cose! Abbiamo trainato la carovana, svenduto il nostro lavoro, le nostre idee ed i nostri risultati ad una manica di vigliacchi che ora pensa solo all'ulteriore upgrade ovvero più soldi e più potere. Sono pronti a scaricarci nel cesso con le nostre 20-30-40 pubblicazioni, con i nostri 15-20 anni di lavoro, serio onesto e un cazpagato. Pubblicazioni, brevetti e quant'altro presentato comunque nella loro domanda di merda. Il nostro lavoro=le loro carriere.

    Se non lo avete capito cari precari abbiamo lavorato per loro e comunque anche se fuori dall'ambito accademico e di ricerca dovremmo continuare a farlo ancora per pagare i loro stipendi e le loro cazzo di pensioni.

    Questo è quello che non dite, un pò di sana e genuina rabbia è quello che vi manca!! Le abilitazioni dovevano farle solo per noi, quel poco che rimane di soldi va dato per tirare dentro gente nuova e per dare un briciolo di dignità e di indipendenza a noi sfigati e non per dare nuovo oro a chi ne è già ricoperto. Che minchia vogliono di più ricercatori ed associati, che si guardino attorno, che si rendano conto della fogna che li circonda, dei lavori merdosi che fanno in molti plurilaureati (peraltro formati da loro), degli stipendi da fame del mondo reale, e questi con lavoro garantito a vita, liberi di non produrre, senza vincoli di orario, vogliono pure di più......mentre noi cerchiamoci pure un lavoro a 20000 km da qui perchè questo è l'unico consiglio che sapete dare.

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  13. ganjalf, proprio non ti riesce di ricorrere ad uno stile diverso da quello dell'invettiva?

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  14. invettiva volgare ed inutile peraltro, mica è Cicerone... Il punto è che nonostante Ganjalf abbia ragione in alcuni dei punti che solleva, il suo modo di fare è totalmente inutile. In primis è inutile prendersela con il personale strutturato; al netto di una comprensibile invidia, hanno fatto quello che era ovvio nella posizione in cui si trovavano. Da questo punto di vista, mi sento di biasimare molto di più i precari che accettano sistematicamente 1) carichi lavorativi che non gli competono; 2) lavoro gratis; 3) sottomissione con la speranza di essere in futuro ricompensati. Per cui la prima frase di Ganjalf "tirare fuori i coglioni" è più che giusta. Peccato che poi tirare fuori i coglioni significa essenzialmente essere in grado di prendere la via della porta, ovunque questa conduca.
    V.

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    1. D'accordo con Vladimir... io me ne sono andato 2 anni fa, sarebbe il caso che chi avesse una alternativa minima (come aveva il sottoscritto... tanto per essere onesto) se ne vada dal mondo accademico italiano.
      Noi siamo la generazione sacrificata sull'altare del magna-magna anni '80-'90, chi resta sappia che vende il proprio lavoro per due lire a chi non lo merita e non si lamenti. Togliere competenza a questa Università significa praticare una eutanasia più che opportuna.

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    2. Perché non si dovrebbe lamentare? Buon per te che hai voluto e potuto fare altro, ma magari c'è chi non vuole o non può fare altro. Io ritengo di avere il diritto, se non di lamentarmi, quanto meno di avanzare critiche ragionate.

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    3. Marc... io ho appunto detto di non lamentarsi... non di non criticare. In ogni caso è dal 2007 che si è capito che la fase del reclutamento è terminata. Chiunque stia ancora nell'Università ha la mia massima ammirazione per la tenacia, ma credo che non porterà a nulla.

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  15. magari facciamo anche critiche costruttive?

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  16. certo ad alcuni di voi fa comodo a sentirsi precari della ricerca italiani seppur all'estero per poi cambiare e vantarsi della propria superiorità in quanto migranti....ma così tanto per dire caro conte, che tu l'hai hai provato a prendere la via della porta, ovunque questa conduca tentando la lotteria dell'abilitazione....perchè se coerenza fosse coerenza la risposta sarebbe....eh no eh, io no eh. Dimmi che è così.

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  17. http://temi.repubblica.it/micromega-online/tra-il-dire-e-il-fare-ovvero-il-pd-e-l’universita/

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  18. dicono ci siano 68.000 domande, pari a 46.000 candidati.
    di questi i non strutturati (precari, espatriati, dipendenti di enti di ricerca) sono 15.000.

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    1. 30000 strutturati? Non sono un po' tantini, fra i soli RU e PA?

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    2. beh, potenzialmente gli aspiranti erano di più

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    3. cmq questi sono i dati riportati oggi dal sole24ore, immagino vengano dall'anvur

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    4. Non erano mica tanti di più. Quanti sono i ricercatori + associati in Italia? Poco più di 40'000 mi pare. Ragionevolmente, se non fosse prevalso il ragionamento da "ultima spiaggia", si sarebbero dovute avere molte meno domande, forse la metà. 30'000 è un numero decisamente inquietante. Secondo la CRUI, sarebbero 26'000, comunque un numero molto grande.

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  19. http://www.lastampa.it/2012/11/23/societa/i-cervelli-tedeschi-ritornano-a-casa-sGwfsAdF2XsifvMgYTlxhJ/pagina.html

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  20. http://micheledantini.micheledantini.com/2012/11/25/perche-contestiamo-la-lettera-dei-rettori-delle-universita-italiane/

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  21. http://www.roars.it/online/crui-concorda-con-profumo-fino-a-6-mesi-di-proroga-ai-lavori-delle-commissioni-per-far-fronte-a-69-000-domande/

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  22. come per dire....ora per un anno non rompete le balle sul reclutamento perchè è tutto bloccato per colpa vostra che ci avete sommerso di domande. Grandi, ne sanno una più del diavolo.
    Da ciò per un anno potete parlare di calcio, di rugby, di topa insomma di tutto e di più così per passare il tempo finchè si sbloccherà qualcosa....quel qualcosa ovviamente non sarò certo per noi. A noi rimarrà forse il palo in culo ( o chiamatelo mazzo di pubblicazioni) con la speranza che ci permetta almeno di galleggiare piano piano attraverso mare di guano che ci è stato lasciato fino a terre lontane, India, Cina, Texas al grido di .....stabilizzato mai, grazie (proud to be precari a vita).

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  23. http://www.repubblica.it/economia/2012/11/28/news/proroga_per_i_precari_della_pubblica_amministrazione_il_governo_lavora_a_un_emendamento_al_ddl_stabilit-47617121/?ref=HREC1-6

    Sarebbe opportuno che l'APRI chiedesse un incontro al Ministro Patroni Griffi per ottenere per assegnisti e simili almeno gli stessi diritti che saranno dati ai precari della PA.

    L'abilitazione, come hanno detto su ROARS, sarà un'operazione di macelleria culturale in buona parte sulle spalle dei precari, per assicurare a pochi un avanzamento di carriera e giustificare la presunta "serietà" dell'intera procedura...meno abilitati tra i non strtturati significa inserire qualche strutturato in più tra gli abilitati.

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