mercoledì 28 novembre 2012

LETTERA APERTA DI APRI AL MINISTRO PROFUMO






All'att.ne del Mininistro Prof. Francesco Profumo

  
L'Associazione dei Precari della Ricerca Italiani (APRI) nasce nel 2008 al fine di stimolare una revisione in senso meritocratico del sistema universitario italiano, con particolare riguardo alle procedure concorsuali per l'accesso alla docenza universitaria.
A ormai due anni dall’approvazione parlamentare della legge n. 240/2010, appaiono lapalissiane le severe criticità che limitano il reclutamento dei ricercatori a tempo determinato previsti dalla nuova normativa. Il nostro grido di allarme in tal senso è tutt'altro che isolato, visti i recenti, analoghi comunicati emessi dal Consiglio Universitario Nazionale e dall'Associazione Dottorandi e Dottori di Ricerca Italiani. In effetti, si può senza alcun dubbio già decretare il completo fallimento della legge n. 240/2010 dal punto di vista dell’inserimento di nuove leve nelle università italiane. 

Questo dato di fatto è facilmente estrapolabile dall'esiguo numero di posizioni di ricercatore a tempo determinato attive alla data del 20/11/2012: un totale di poco più di 2000 contratti, di cui solamente una quindicina (!) per ricercatore a tempo determinato (di tipo B) con previsione di tenure track. 

La scarsità di risorse dedicate all’attivazione dei nuovi contratti per ricercatore si somma poi alla diffusa tendenza delle varie sedi a proporre progetti di ricerca dettagliati nei medesimi bandi, in palese difformità rispetto ai contenuti della legge n. 240/2010.

Questi già drammatici dati e considerazioni sul nuovo reclutamento compongono un quadro ancor più preoccupante se si analizza anche la situazione relativa all'attivazione di assegni di ricerca (è stato infatti raggiunto il picco storico di oltre 15000 contratti di tale tipo) ed i numeri relativi alle chiamate per professori, pari a 285. A tale analisi andrebbero poi aggiunti i dati relativi alle migliaia di contratti di collaborazione coordinata e continuativa, per i quali tuttavia non si dispone di alcun dato ufficiale.
In sintesi, i dati del Ministero indicano il mantenimento di una corsia di favore per le progressioni del personale già in ruolo, e una drammatica chiusura all’ingresso di nuove leve nell’accademia italiana, associata a una loro accentuata precarizzazione.

Mentre è prevedibile che molti precari, ampiamente sopra le mediane, possano ottenere l'abilitazione scientifica per la seconda fascia (e qualcuno anche per la prima), quali sono le reali possibilità che ottengano poi un posto nelle selezioni locali bandite successivamente? Lei sa quanto noi che la stragrande maggioranza delle risorse andranno in progressioni di carriera, e non in reclutamento vero.

Sig. Ministro, ci rivolgiamo oggi a Lei consapevoli del momento di difficoltà economica che il Paese attraversa, consci del fatto che il miglior investimento in tempo di crisi è quello sull’alta formazione e sulla ricerca scientifica; Le chiediamo quindi di prendere in considerazione le proposte di seguito delineate, volte al rilancio del settore ricerca e università e del Paese nel suo insieme e a dare speranza ad una generazione meritevoli di giovani che altrimenti rischiano di essere definitivamente espulsi dal sistema:

1-   Chiediamo che sia definito un sistema di quote, a diverso livello su tutte le posizioni bandite dai singoli atenei, che vincolino i medesimi atenei all’attivazione di bandi per ricercatori a tempo determinato con previsione di tenure track (tipo B), associate a specifici incentivi ministeriali,  al fine ultimo di avviare il reclutamento di un congruo numero di nuovi ricercatori nel  prossimo quadrienno.

2-   Chiediamo che  nell' immediato una quota non inferiore al 30% dei  futuri concorsi a posti di professore associato sia riservata a ricercatori non strutturati

Al fine di discutere insieme queste proposte, APRI Le chiede di voler incontrare al più presto una delegazione dell’Associazione.

Confidando in un positivo riscontro, cogliamo l’occasione per porgerLe i più cordiali saluti.


La Presidenza dell'APRI

224 commenti:

  1. E' una proposta realistica, che cerca di mettere una pezza, ma lascia anche un senso di amaro in bocca per l'ordinaria amministrazione del sistema pensato dalla Legge.

    Sicuramenre esce dal Sogno che qui si fosse in Finlandia o in Canada.

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  2. qui si è nella m...

    e si cerca di galleggiare per non affogare.

    SICCOME LA LEGGE GARANTISCE UNA QUOTA DEL 50% PER LA PROMOZIONE DEGLI STRUTTURATI (PER CHIAMATA DIRETTA SENZA CONCORSO), AVERE UNA QUOTA (PERALTRO INFERIORE) RISERVATA A PRECARI E' IL MINIMO!

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  3. vicende concorsuali...

    http://www.dmd.unifi.it/upload/sub/persone/zezza/concorso/ConcorsoRicercatore2012.html

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  4. ovviamente era per dire che se io ministro mi vedessi recapitare, da parte dei rappresentanti di una categoria sfruttata, stanca e senza prospettiva, una tale lettera come parto della una massima espressione di disagio...beh mi ci pulirei il dedrè!!!
    Se siamo in 15-20000 a ragà cosa dite, forse qualcosina di più si potrebbe fare no!!!

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  5. @ ganjalf

    certo, gli chiediamo 20.000 posti...ottima soluzione!

    com'è che non ci ha pensato nessuno?

    ma vai...

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  6. esatto, ottima soluzione, anzi direi 19999 perchè te ovviamente, per coerenza, non accetteresti mai un posto di lavoro ottenuto in questo modo, ma non ti preoccupare magari chiedendo in giro quell'uno disposto, lo si trova, magari il figlio di un ordinario o di un ministro, perchè no!!

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  7. ganjalf mi fai un po' pena, ma solo un po'...

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  8. ne servono solo 19000.

    pare che tante siano le domande di abilitazione che provengano
    da CF non strutturati (26.000 da strutturati)

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  9. OK. La lettera va nella direzione giusta ma come detto a commento nell'altro post avrei inserito almeno un altro punto:

    3. definizione di una misura per il riconoscimento dell'anzianità per assegnisti di ricerca che permetta nei concorsi pubblici di valutare l'anzianità di servizio come lavoratore precario.

    E' una misura che sembra essere in discussione con il Ministro della Funzione Pubblica per i precari della PA. Mi sembrerebbe di buon senso inserire anche i precari della ricerca, almeno per non creare disparità di trattamento con altri in situazioni simili.

    http://www.repubblica.it/economia/2012/11/28/news/proroga_per_i_precari_della_pubblica_amministrazione_il_governo_lavora_a_un_emendamento_al_ddl_stabilit-47617121/?ref=NRCT-47626593-2

    E non mi dite che non sia meritocratica o che sia fuori contesto. In pratica, si sta discutendo se "avvantaggiare" nei concorsi pubblici (anche questi pochissimi d'ora in avanti) lavoratori precari da anni nella PA. Non rientramo forse in questa categoria?
    Vi ricordo che anche nella Gelmini c'era una misura simile relativa ai ricercatori TD poi non assunti...Dato che ricercatori TD tipo B non se ne sono visti, sarebbe ora di estenderla a tutti coloro che hanno anni di anzianità come assegnisti e simili.
    Non siete d'accordo?

    Non condivido quello che dice Ganjalf, ma certamente nelle sue proposte "paradossali" (mica crede davvero che si assumono 19000 persone?) sembra essere più "realista" di molti altri.
    Prima che si chiuda la buffonata dell'abilitazione, è il momento di chiedere.

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    1. condivido, bisognerebbe assumere persone precarie che hanno dottorato, assegno es esperienze all'estero... che fine farannodopo 10 anni?

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    2. dopo 10 anni dal dottorato? facile...cambiano lavoro o espatriano

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  10. http://www.ilfattoquotidiano.it/2012/11/29/concorsi-universitari-la-trasparenza-e-le-risorse/430203/

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  11. Buono il tentativo... serve per sollevare il problema.
    Ovviamente il Ministro non prenderà mai in considerazione una proposta come questa... ma almeno serve a dire "noi esistiamo".

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  12. http://corrierefiorentino.corriere.it/firenze/notizie/universita/2012/29-novembre-2012/prof-urbanistica-maestri-filosofi-2112936088077.shtml

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  13. il 20% già previsto per esterni all'ateneo (che vuol dire trasferiemnti)
    potrebbero diventare 20% per non strutturati.

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  14. @ daniel8

    non è così semplice. la legge ha cancellato le modalità tradizionali di operare i trasferimenti, ora se un pa di roma vuole andare a milano deve per forza passare dai concorsi. quindi non si può semplicemente spostare la destinazione di quella quota.

    c'è bisogno di un'altra quota, per precari. come del resto ne esiste una per rti (addirittura il 50%)

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  15. i trasferimenti a parità di fascia teoricamente
    richiedono solo un spostamento di fondi
    tra atenei non fondi aggiuntivi.

    gli spostamenti e promozioni ci saranno
    solo se nella sede non vi sono abilitati del settore
    e con enormi carenze didattiche
    che potrebbero meglio essere colmate con non strutturati validi

    altrimenti saranno promozioni incrociate

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  16. @ daniel8

    francamente non mi risulta.
    da dove trai tali certezze?

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  17. nessuna certezza.
    quello che sento in giro...

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  18. Non so se state seguendo gli articoli che pubblicano quelli di roars http://www.roars.it/online/
    ... parole parole e parole x dire che IF, h index e tutti gli altri indici non servono a nulla ... e che bisognerebbe tornare ai vecchi sistemi che hanno permesso tutte le porcherie fatte fino a questo punto!

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  19. se anche Google - non proprio gli ultimi arrivati - con il suo motore Google Scholar ha inserito le funzioni 'my citations' e 'metrics', oggi usate da ricercatori di tutto il mondo, vorrà pur dire che questi indici sono rilevanti.

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  20. @ mariuccia

    le porcate le possono fare senza gli indici o con gli indici, perché anche per l'abilitazione le mediane NON sono vincolanti...

    che roars abbia una linea "conservatrice" non ci sono dubbi, il che non vuol dire che abbiano sempre torto. per esempio hanno fatto bene a segnalare molti degli errori anvur

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  21. http://www.dottorato.it/adi/documenti-adi/577-la-pensione-del-giovane-ricercatore

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    1. Grazie Insorgere, veramente chiaro e utilissimo. Complimenti agli autori.

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  22. Ciao a tutti, speriamo che serva a qualcosa.

    Vorrei un chiarimento sul regolamento degli RTD.

    Tra i vari decreti attuativi è rimasta la norma che prevede RTDa (junior) 3 anni prorogabile al max x altri 2 e RTDb (o senior) x 3 anni (purchè svolti in precedenza un rtda o assegno di ricerca x 3 anni)?

    E' rimasta anche la regola che dice 1 rtdb nell'ateneo per ogni PO?

    Vi ringrazio in anticipo e mi scuso se sono off thread....

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  23. per gli RTD tutto ciò che hai scritto è OK.

    per il legame PO-rtdb, non vale in generale e dipende dal rapporto tra il numero ordinari e ricercatori già in servizio. Quindi devi controllare caso per caso (ovvero dipartimento per dipartimento, credo)

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  24. da aggiungere che i vincoli sui nuovi PO entreranno in vigore dal prossimo anno

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  25. Grazie, mi ricordavo di aver letto qualcosa sulla possibilità di avere RTDa annuali ma in tutto questo bailamme, probabilmente l'ho sognato!!!!

    Ciò che ho sentito dire in giro è che in ogni caso dovranno bandire RTDb ad ogni PO perchè i vari Dipartimenti non possono permettersi di non bandire PO per via della rappresentanza in Senato e CDA, oltre alle ambizioni dei PA.

    Se non fosse così mi potreste indicare dove è regolamentato il rapporto PO-RTDb?

    Vi ringrazio in anticipo

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  26. per i po dipende dalle situazioni dei singoli atenei.

    per la questione della durata del tda: minimo 3 anni

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  27. io aggiungerei che nessuna progressione ma solo nuovi ingressi......chi già ha non può avere di più (almeno in questo momento storico). Poi se è per una questione di ambizione, carriera, potere, senato accademico, grandi numeri e sta minchia nessuno vieta di cambiare leggi statuti e balle varie per fare si che un ricercatore possa diventare associato ed un associato ordinario a costo 0 e a punti organico 0.

    Questo per dire che con 2000 euri un ricercatore può benissimo accollarsi gli oneri di un associato come anche con 3000 pali un associato può benissimo dirigere la baracca da ordinario.
    Poi si smetta con gli ordinari di se stessi.

    Ora o si investe quel poco di risorse che rimane su nuove entrate e studenti o ciccia e bum.....

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  28. Grazie Insorgere, però vorrei capire meglio come sono regolati i rapporti tra PO e RTDb. Mi sapete dire quali sono i regolamenti o i decreti che stabiliscono le %?

    Ganjalf capisco le tue provocazioni ma restano tali l'unica via è cercare di capire le probabilità di successo e prendere una decisione.

    Grazie in anticipo,

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  29. trovi tutto nel decreto sulal spending review.

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  30. i rapporti tra PO e rtdb sono regolati così:

    esistono pochi prof. capaci attirare a se Prinz, Firbz, e quant'altro. Questi profz potranno forse garantire qualche RTDb,previo scambio di qualcosa. La frittata girata va letta come: puoi essere il giovane ricercatore più capace, geniale etc. etc.ma se non cavalchi il cavallo giusto, sei fottuto ovvero se per qualche folle motivo uno optasse per un dottorato o similare, meglio accalappiarsi un boss della cricca!!!
    Da cui gli ordinari potenti e già arrivati avranno rtdb per eletti (solitamente 1 su 3 con DNA D.O.P.), gli associati in cambio bruceranno i propri precari in nome dell'ordinariato.
    Conseguenza: pochi ordinari con ampia corte, diversi ordinari di se stessi.

    Ma in fondo come non negare che molti di voi confidavano nella svolta meritocratica/gelminiana!!

    La domanda che dovreste porvi è invece, il vostro capo è o non è nella cricca?

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  31. no ganjalf, non funziona così.

    intanto perché i vincitori (precari) di firb ed erc hanno diritto ad avere tdB o PA per chiamata diretta.
    poi perché con i soldi di un prin o un firb di un ordinario non ci finanzi un tdb (per farlo su fondi esterni devi metterci 15 anni di stipendio).

    ma poi, io che ti rispondo a fare....vai a trolleggiare altrove, silvio si ricandida, magari gli fa comodo qualcuno che spari cazzate

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  32. i vincitori di firb ed erc hanno diritto a tdb o PA per chiamata diretta!!! Questa si che è una bella cazzata...forse ti confondi condi con TDA

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    1. invece è così che stanno le cose.

      leggiti la normativa e i decreti attuativi prima di sputar sentenze

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  36. http://notizie.tiscali.it/socialnews/Ragnedda/5214/articoli/J-accuse-Come-si-manipolano-i-concorsi-universitari.html

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  37. insorgere
    senza che tu la prenda come al solito come una questione personale, se parliamo degli stessi decreti , beh direi che in termini di chiamata diretta si dice tutto ed il contrario di tutto.

    Per quanto riguarda poi i suddetti progetti, non sono altro che la conferma che senza un buon cavallo (incriccato) non si va da nessuna parte. Non so se hai seguito le scorse edizioni (parlo di quella del 2008 e 2010), se non lo sai c'è ancora gente in giro
    che ride (o piange) e si interroga su quel punto mancante per la concessione del finanziamento. A quanto pare, le audizioni di Amici sono più serie o almeno più vere.

    Quest'anno non so come sia andata, ma posso immaginare, personalmente mi sono dato una letta al bando, poi ho lasciato perdere convinto del fatto che a certe gare si partecipa solo se si sa già di vincerla, in Italia funziona così.....davvero non lo credi.

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    1. Io sono fra quelli che si interroga sul punto mancante nel FIRB 2010.

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  38. no, si dice chiaramente che i vincitori di firb hanno diritto al tdb (linea 3) e i vincitori di erc giovani al pa. i vincitori dell'erc senior addirittura al posto di pO.

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  40. Notavo la mossa geniale dell'Anvur.

    Sul sito della Abilitazione è comparsa una specifica non da poco. Ora alcuni paragrafi sono indicati come 2012-13, mentre altri sono suddivisi in 2012 e 2013. Come dire, l'Abilitazione nel 2013 partirà, quindi per favore ritirate parte delle 70'000 domande mandate, tanto non è l'ultima spiaggia...

    Credibile? Io se non vedo il bando della ASN 2013 non mi fido :)

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  41. ovvio che NON è credibile. anche perché non sappiamo quale sarà la maggioranza del prossimo governo e chi sarà il prossimo ministro. né abbiamo elementi chiari su quale sarà la linea sul tema in futuro.

    di certo è solo che, ora come ora, in parlamento tutti i partiti sono critici dell'operato di anvur

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  42. Ragionamenti da ANVUR. I diritti soggettivi sotto le scarpe.

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  43. @ ganjalf

    proposta seria: hai mai pensato che invece di polemizzare con noi dovresti farlo con gli strutturati?
    vai sul sito di roars, ci sono un po' di post recenti che sollevano temi quali : 1. poter fare più PO senza bandire TDB 2. più promozioni per tutti ecc.

    prenditela con loro, non con noi...

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  44. See... Scommetto cento euro contro uno che Ganjalf viene a sbraitare qui ma poi come fiata il po di turno è lì a scodinzolare sperando nel "posto fisso". Figurati se va a trolleggiare su roars.
    V.

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  45. Bhe.... per quello che ne so io (ma potrei aver perso il dono della comprensione del testo) i ROARS chiedono anche il ripristino della figura del ricercatore a tempo indeterminato, che come dimostrano i miei post su questo forum, è quella che io ritengo essere l'unica possibilità di salvezza per gli attuali precari dal giorno dopo dell'entrata in vigore della legge Moratti.

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  46. @ max

    sì, anche quello.
    però quella è una cosa che richiede tempo, e noi precari per definizione non abbiamo tempo

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    1. L'abolizione dei ricercatori come prima fascia è stata la pietra tombale di tutti noi. Personalmente mi attivai all'epoca scrivendo a giornali e Istituzioni, ai politici con cui avevo una corrispondenza, e infine alla Capogruppo del PD alla Camera che barattò il diritto di opposizione e di ostruzionismo con una diretta televisiva, solo per farsi Natale in famiglia.
      Da quando è passata quella norma io mi sono messo l'anima in pace... Per quanto riguarda i precari sono ormai almeno 6 anni che non abbiamo tempo...

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  47. Dal sito dell'abilitazione nazionale:

    9 dicembre 2012: Si informa che il Ministero sta predisponendo i necessari provvedimenti al fine di avviare a gennaio 2013 le procedure per la seconda tornata dell'abilitazione scientifica nazionale. Relativamente alla tornata dell'anno 2012, si stanno attivando le procedure per consentire la proroga del termine dei lavori delle commissioni al fine di assicurare un adeguato lasso temporale per le valutazioni dei candidati.

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  48. Quindi avevo ragione: vogliono far vedere che si continua nel 2013, per alleggerire la pressione sul 2012.

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  49. sì, che vogliano dare questo segnale non ci sono dubbi.

    d'altra parte, il fatto che loro "diano il segnale" non implica necessariamente che si tenga davvero la gara.

    né che si tenga con queste regole.

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  50. Il punto dirimente è questo: se si potesse essere ragionevolmente sicurezza che l'abilitazione ci sarà e che le mediane saranno le stesse (entrambe le cose sarebbero vere se ci si potesse fidare del Ministero) moltissimi ritirerebbero la domanda per presentarla l'anno prossimo. Dato che questa aspettativa purtroppo non è ragionevole, visti i precedenti, credo ancora che molti ritireranno la domanda, ma comunque ne resteranno tantissime.

    Io personalmente deciderò all'ultimo momento.

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  51. da restare senza parole


    http://www.stampa.cnr.it/RassegnaStampa/12-12/121210/1OOO2V.tif

    altro che aggettivi

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  52. io non capisco un punto però: perchè mai bisognerebbe ritirare la domanda se si è sopra le mediane?
    V.

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    1. Perche' le mediane non sono l'unico metro di giudizio. Cmq moltissimi che hanno fatto domanda sono sotto le mediane, probabilmente.

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    2. ciò che conta, più di tutto, sono i criteri di valutazione che verranno indicati dalle singole commissioni nella prima riunione. in relazione a quello ciascuno valuterà se restare o uscire

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  53. Io proporrei una regola del tipo: tutti i RTI che non superano le mediane vengono convertiti in RTD ad un anno ed i loro posti rimessi a concorso...
    V.

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    1. E poi c'era la marmotta che confezionava la cioccolata...

      http://www.youtube.com/watch?v=9Gzew4u44kQ

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  55. A volte il caso e' proprio strano.. Primo estratto commissione abilitazioni settore 06/N1: Frati Luigi...

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    1. Bé, dovendone estrarre 4 su 11 non è che le possibilità che tizio fosse estratto fossero basse...

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  56. Sul profilo FB del gruppo ROARS ci sono le foto dei numeri estratti x i commissari nazionali e Ocse dei sorteggi di stamattina.

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  57. Giusto per farvi partecipi di questa mia convinzione, chi pensa che queste abilitazioni partiranno a breve, deve sapere che è stato aperto un portale www.unimerito.it i cui gestori stanno promuovendo azioni legali da parte dei Commissari scartati dal Sorteggio contro i criteri indicati dall'ANVUR.
    Da notizie che ho io pare addirittura che alcuni ricorrenti del settore di Medicina Legale, attivatisi anche prima di ricevere il provvedimento di esclusione, hanno ottenuto dal TAR Lazio Sez. III l'udienza di merito per il 06/02/2013...
    Qui si finisce a carte bollate... altro che abilitazioni e concorsi....

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  59. Buongiorno a tutti! Scusate l'OT...ma qualcuno mi sa dire quanto guadagna al mese un RTD e se deve chiudere la p.iva? A 40 anni suonati e famiglia a carico mi chiedo se convenga accettare certe proposte...oppure sperare di prendere l'abilitazione e incrociare le dita che esca qualche concorso buono (se mai ne arriveranno...). Grazie! Serafina

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    1. Puoi fare l'RTD a tempo definito, cioè non pieno (se di tipo a). In questo modo puoi continuare a lavorare senza problemi, ma tieni un piede nell'università.

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    2. Ok grazie! Non sapevo che con i contratti a TD fosse possibile da subito e per tre anni! Grazie ancora

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    3. Sìsì, con gli RTD b) però non è possibile.

      Art. 24, comma 4:
      http://www.camera.it/parlam/leggi/10240l.htm

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    4. Attenzione, dipende da quanto dice il bando, dove e' specificato se e' a tempo pieno o definito. Non puoi scegliere.

      Per quanto riguarda il guadagno, considera le tabelle del pagliarini: http://alpaglia.xoom.it/alberto_pagliarini/TAB2010Aumento3e09percento.htm
      il RTDa e' equiparato al ricercatore confermato a tempo pieno (o definito, dipende dalla tipologia). Comunque siamo sui 1800 euro netti al mese. Il costo per l'Universita' e' circa 130.000 euro per tre anni.

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    5. Certo, Antonio, ma non mi pare che Serafina parlasse di un bando già uscito, piuttosto di uno da "far uscire". Poi magari ho capito male io.

      Il guadagno è 1800 netti a tempo pieno, a tempo definito è 1400 circa?

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    6. sì il bando è da far uscire...sono 10 anni che mi promettono "un posto" ma ora che forse è arrivato sono nella situazione paradossale di non sapere se economicamente "me lo posso permettere" con due figli piccoli a carico...se dovessi chiudere l p.iva...

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    7. hemm...non per fare il moralista a vuoto ma cmq sarebbe un concorso pubblico....

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    8. Come tutti i concorsi "pubblici" universitari...vanto una lunghissima esperienza a tal proposito!

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    9. il fatto che purtroppo spesso le cose non fossero gestite in maniera corretta non giustifica ulteriori soprusi.
      due torti non fanno una ragione...

      di fronte agli abusi abbiamo il dovere di protestare e di fare ricorso (quando è possibile), la soluzione non può essere sperare che qualche abuso sia fatto a nostro favore

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    10. Hai ragione! Spero che saranno in tanti a partecipare a quel concorso...e che la meritocrazia vinca per sempre...anzi sotto sotto spero di vincere un concorso "vero" e di dimostrare a tutti che anche in Italia le cose stanno cambiando...spero che questo vento di rinnovamento morale investa anche l'università...e chissà che non avrò la forza di dire no a quel concorso!

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  60. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

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  61. ovviamente capisco frustrazione e disagio, e immagino - posso solo immaginare - la tentazione esercitata dal "proprio" bando...

    insomma, non volevo giudicare. mi premeva solo ricordare che dobbiamo sforzarci, per quanto possibili, di non essere complici di un sistema marcio

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  62. Non c'e' nessuna complicita' se viene prospettata la possibilita' di una posizione. Penso ovunque avvenga cosi'.
    Il problema e' nel fatto che non c'e' alcuna possibilita' per chi partecipa da fuori di poterlo prendere o che il candidato interno non abbia, di fatto, nessuna possibilita' di aspirare ad una posizione al di fuori del proprio ateneo/dipartimento.
    A parita' di competenze non e' da sistema 'marcio' prendere il candidato interno.

    E a ben analizzare la cosa, al di la' della deriva tipicamente italiana della cooptazione 'di servizio', se questo sistema non si sblocca e' in primo luogo dovuto alla mancanza di fondi e finanziamenti, che permetterebbero concorsi regolari e una maggiore mobilita' e quindi maggiori possibilita' di scelta per i precari in primo luogo.

    Tutto e' ingessato dalla mancanza di finanziamenti e da una logica tipicamente sindacalistica del "niente si muova" e della della gerarchia del lavoro (non e' "etico" per es. che un tempo determinato sia retribuito meglio di un pari livello strutturato; oppure non e' ammissibile che un tempo determinato abbia responsabilita' di un progetto "scavalcando" l'ordinario che lo gestisce, etc etc).

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  63. antonio è vero quel che dici.

    contesto solo una cosa: nei paesi normali non esiste quasi mai il "candidato interno". per il semplice motivo che la gente si sposta, fa il dottorato in un posto e il post-doc in un altro e infine vince un posto vero in un terzo.

    finché non salteranno i legami affettivo-clientelari maestro-allievo non si riformerà il sistema.

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  64. insorgere non e' esattamente come dici tu, permittimi di integrare. Sono d'accordo che sul fatto le logiche e le politiche clientelari/familistiche sono la rovina dell'Italia intera e non solo del sistema universitario: ma si, parliamo in realta' di una forma di corruzione intellettuale e/o materiale, non ci vedo grandi differenze. La cooptazione, pero', non esiste solo da noi: solo che il rapporto all'estero e' 90% esterni - 10% interni e non il contrario. Soprattutto gli 'interni' non sono MAI dei brocchi: un caso come quello di Ilaria Negri avrebbe portato alla sospensione dei docenti del panel, in UK, ad esempio, gia' dopo la prima tornata.
    Il Vostro lavoro e' lodevole ma deve essere anche realista: deve lottare per un obiettivo grande ma scontrarsi anche con una realta' che piu' corrotta non si puo': e piu' si va avanti piu' si peggiora. Percio' se qualcuno viene candidamente sul blog a dire che gli stanno per fare il concorso e' giusto, giustissimo tirargli le orecchie (tutte e due), ma di qui a pensare di invertire delle logiche radicate da sempre in questo Paese ce ne passa. Bisogna battersi per delle regole certe e soprattutto perche' vengano RISPETTATE. Questa gia' sarebbe una vittoria importantissima, ma lo sapete bene e combattete alla grande su questo fronte. Che poi un 'interno' vinca un concorso perche' ha dei titoli validi pero', in questo momento, non mi scandalizza. Mi indigna il fatto che il figlio di un Preside vinca un concorso in una sede terza dove appare come l'Arcangelo solo per il concorso. Capita poi che il candidato interno, piu' titolato di lui, faccia ricorso e lo vinca. E poi cosa accade? si tratta del figlio di un preside e si bandisce di nuovo in un'altra facolta' dell'Ateneo (quello originario del figlio del Preside - e del Preside stesso!) un concorso ad personam. Quindi, Antonio, non e' che i finanziamenti sono pochi, perche' i soldi, quando c'e' la volonta', chiamiamola cosi', si trovano sempre.

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    1. guarda che sono d'accordo.

      dico solo che è la logica dell'interno ad essere nefasta, e che tale logica nei sistemi avanzati non è così rilevante.

      questo problema va affrontato, a partire dall'introduzione di regole banali: non si fa il dottorato dove ci si è laureati, non si fa il post-doc dove si ha fatto il dottorato e così via...

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    2. @ ciao
      cmq se apprezzi quello che facciamo perché non ti iscrivi ad apri?
      www.ricercatorprecari.it iscriversi al forum equivale ad iscriversi all'associazione.

      abbiamo bisogno di forze fresche

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  65. grazie per l'invito gradito, ma non posso per gli stessi motivi di Vladimir, motivi di regolamento che vanno rispettati...comunque vi seguo sempre. La regola non scritta delle Old Schools inglesi e' proprio quella che tu citi piu' sopra: e' ben visto un periodo lontano dall'alma mater, specie dopo il PhD, salvo poi ritornarci.

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  66. @ serafina
    scusa ... ma ci dici quale è questo "tuo" concorso che deve uscire ... così tanto x sapere?!?!

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  67. Probabilmente i fondi sono pochi perche'non c'e' la volonta'. La questione cambia poco.

    Voglio solo evidenziare che la mancanza di una regolarita' nelle procedure e nei concorsi, l'esistenza di concorsi a vincitore unico - tutte cose che io imputo in primo luogo alla mancanza di fondi, oltre che alla mancanza della volonta' politica di regolamentare le procedure, e anche di un'etica in tutto il sistema - sono la prima causa di impedimento di concorsi che seguano le dinamiche tipiche in tutti gli altri paesi.

    Poi c'e' chi imputa la causa di tutto al predominio dell'idea di ricerca e universita' come legami affaristici con i gangli del potere, che impedisce un reale rinnovamento. Ma qui ci si scontra con ideologie diverse...

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  68. antonio

    tranne che in Francia non mi risulta che in altri paesi si bandiscano i posti con "regolarità". Si bandisce quando ci sono risorse ed esigenze. Il fenomeno delle "code" di candidati locali è una cosa tutta italiana mentre altrove è ormai residuale. Mi sembra anche che sia indipendente dall'entità dei finanziamenti. C'era quando c'erano molti bandi - nella prima metà del 2000 - ed è rimasto anche in condizioni di scarsità come negli ultimi 5 anni.

    Per estirpare questo fenomeno, legato all'obsoleto rapporto maestro-allievo, bisognerebbe gestire il reclutamento delle posizioni di ingresso su base nazionale con procedure innovative, come richiesto nei mesi scorsi da apri.

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  69. Sono abbastanza d'accordo.
    Con regolarita' intendo non solo temporale ma anche di norme e procedure, in maniera che chiunque abbia una consapevolezza delle reali possibilita'.

    Mi sembra tuttavia che spostare il discorso sulle sole regole di reclutamento sia fuorviante, rispetto ad una piu' sostanziale deficienza di appunto finanziamenti (certificati dai numeri globali sul finanziamento a ricerca e universita') e di chiarezza normativa ("regolarita'").

    Ovvero non si puo' pensare di risolvere il problema SOLO modificando le regole di reclutamento.

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    1. mi pare che tutti e due gli elementi (regole e finanziamenti) siano centrali. su questo credo che siamo tutti d'accordo.
      ci vogliono più soldi (più posti, soprattutto per nuovi ingressi) e regole migliori (sopratutto regole che poi vengono rispettate).

      personalmente sono convinto che nei prossimi anni i posti ci saranno, dovranno esserci, per far fronte ai massicci pensionamenti. ma finché la loro distribuzione avverrà in base a meccanismi di cooptazione opachi le cose non miglioreranno

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  70. secondo me più che regole (nel senso di norme prescrittive) ci vogliono procedure istituzionali innovative, gestite in maniera efficace e trasparente.

    Sui soldi che servono siamo tutti d'accordo, ma finché l'Italia non esce dalla morsa della crisi sarà difficile vederne molti, qualunque sia il prossimo governo. Ciò non leva che si debba battagliare per maggiori finanziamenti.

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  71. scusate ma i vostri concorsi di dottorato o di assegno, sono stati così puliti ed aperti a tutti?? E se vi fosse stato offerto un posto da ricercatore dal vostro magistro come vi sareste comportati??

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  72. @ ganjalf
    se avessi un protettore non sarei precario...
    cmq sì, il mio concorso di dottorato, alla normale, è stato assolutamente pulito. ero esterno all'istituzione e sono entrato perché è piaciuto il mio progetto; poi ho avuto un post-doc a bologna, dove non conoscevo nessuno, vinto perché avevo più pubblicazioni di tutti, e un assegno a pisa (senza progetto predefinito), per il quale non ero predestinato.

    un altro mondo è possibile...

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  73. e magari hai preso pure un Firb giovani perchè eri il più meritevole e nei 15 minuti di audizione hai convinto la commissione che proprio non sapeva manco chi fossi, oh ma veramente!! E ora per soli meriti, e per quel punto in più sul giudizio, magari ti danno pure un RTdA o RTdB, proprio a te che non conoscevi nessuno e che avevi solo belle idee e un bel progetto!!
    Poi hai scoperto che a tua insaputa il capo del tuo compagno di cordata intrallazzava da mesi per la riuscita dell'impresa, quindi hai rinunciato ai soldi, al posto e alla carriera, in fondo a te basta la tua Roxana.

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    1. no, allo stato sono senza prospettive. proprio perché non ho uno sponsor.
      ho sperimentato sulla mia pelle che fino a un certo punto si può andare avanti con le proprie forze, ma per i posti veri la partita si gioca con regole diverse.

      quindi credo sia necessario cambiare le regole, anche se forse sarebbe più facile vendere il culo (o l'anima) a un protettore

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  74. Il problema delle procedure di reclutamento mi sembra piuttosto relativo. Io sono stato assunto nella integerrima e protestante Svezia con un concorso che più ad personam non si poteva, con tanto di profilo blindato. Qui c'è addirittura la possibilità di ritirare il concorso in ogni momento se il candidato vincitore non piace. Non è questo il punto. Il punto come sempre sono i soldi. Io lavoro in un centro dove ci sono 20 ricercatori. Di questi solo tre hanno lo stipendio poggiato su fondi "permanenti" dove con questa parola si intende che vengono erogati dal governo su base decennale, per cui in ogni caso inferiore alla vita lavorativa dei diretti interessati. Gli altri diciassette sono finanziati da progetti FP7 accessibili anche agli italiani. È ora di finirla con il piagnisteo della carenza di fondi. I fondi vanno procurati! Io sono stato assunto perché in due anni di postdoc ho raccolto fondi EU per sette milioni di euro, dando lavoro ad altri dieci. In questo sistema non c'è spazio per parenti inetti e allievi servili. Nessuno è protetto. O si pedala e si produce tutti insieme o si va a casa. Se non ci mettiamo questo in testa o non faremo altro che cambiare l'aspetto esterno di un sistema che rimane sempre uguale: aspettiamo che il protettore ci trova i fondi...
    V.

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    1. Sono d'accordo con te sulla questione dei fondi e che, all'estero, se sei bravo non ti lasciano scappare. Figuriamoci se sei anche un buon manager...eh si, oggi un buon ricercatore deve essere prima di tutto un buon manager e saper procacciare lavoro per se' e per gli altri.

      Sulle procedure non sono completamente d'accordo con te, non puoi parlare di un caso particolare, che all'estero e' il 5-10% del totale, in Italia il 95%. Qualcosa si puo', si deve fare, anche perche' ho il timore fondato che dopo l'abilitazione - che comunque giudico un primo passaggio importante, anche se ovviamente perfettibile - si tornera' a chiamare con insulsi concorsi locali che piu' locali non si puo', adducendo la scusa che gli RTI sono idonei (cosi' de-responsabilizzano le commissioni), hanno prodotto, fatto didattica e bla bla bla bla. E non venitemi a dire che il budget sara' 0,7, please, perche' se non ve ne siete accorti (ma ve ne siete accorti) gli steccati si stanno rapidamente alzando: chi e' dentro ok, chi e' fuori chieda a ganjalf le parole adatte. Credo che l'unico modo per frenare l'emorragia di corruzione (per me di questo si tratta) sia necessario chiarire le regole delle chiamate locali per gli idonei.

      Piano B: la 'fraterna' Sapienza, ad esempio, sta assumento come PA i vincitori di ERC. Ecco: chi e' nella condizione di insorgere potrebbe tentare questa strada, si' difficile (15% di success rate), ma non impossibile. E inoltre, lasciatevelo dire da chi di progetti ne ha fatti tanti, la palestra che si fa e' importantissima: ti spinge ad interrogarti su cosa hai fatto e dove vuoi/puoi arrivare, oltre ad essere riciclabile in tanti modi in caso di sconfitta...

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    2. Non si chiama protettore, si chiama datore di lavoro. La tua ideologia è eccessivamente schiacciata sul mercatismo integrale, laddove anche un valente ricercatore è solo un mero lavoratore dipendente. Procurare i mezzi di lavoro è tipicamente obbligo del datore, non del dipendente.
      Comunque sia le sovvenzioni di ricerca servono a indirizzare i programmi di ricerca, cioè i temi, diversificando le responsabilità in base alle predisposizioni personali.

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  75. http://www.uniroma1.it/archivionotizie/chiamata-diretta-i-vincitori-erc

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  76. da un lato è vero quello che dice Vladimir. E' normale che posizioni, soprattutto di ricerca, finanziate con fondi esterni possano essere pre-assegnate ad personam, in particolare a chi ha contribuito a ottenere quei fondi.

    però, Vladimir, nei paesi dove l'università funziona ed è rispettata come istituzione le posizioni bandite 'faculty' - cioè di corpo docente strutturato - sono aperte, si aspira a selezionare il candidato migliore per quella posizione e il candidato interno gareggia alla pari con gli altri.

    finché in Italia non ci sarà la mentalità per arrivare a questo, nelle selezioni locali meglio sperimentare procedure gestite su base nazionale come apri propose nei mesi scorsi.

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  77. Non sono in disaccordo sul fatto che l'andazzo attuale debba finire. Io ne sono stato la più tipica delle vittime, per cui figuriamoci. Il punto è come farlo cambiare. Dal mio punto di vista stare a discutere sulle regole dei concorsi, mediane, abilitazioni, concorsi nazionali e locali è un puro esercizio di stile, totalmente inutile. Verrà reclutato sempre chi conviene al reclutatore, succede così in tutto il mondo. Il problema è nella "natura" di questa convenienza. I "figli di", i protetti, i raccomandati esistono ovunque. È estremamente sbagliato pensare che questo sia un fenomeno solo italiano. La differenza vera sta nel fatto che in altri paesi il sistema (e chi occupa le posizioni apicali) si può permettere di destinare a queste categorie "protette" una piccola percentuale delle risorse disponibili. In Italia invece vengono indirizzate così, senza ritegno, il 90% dei posti. Questo succede perché i reclutatori non corrono nessun rischio. É questo in primis che deve cambiare. L'altra cosa che deve cambiare è la burocrazia allucinante e la rigidità delle regole, frutto anche del clima di contenzioso che si è creato. Quando ho preso il primo FP7, l'università italiana dove stavo, con assegno, ha tentato di assumermi come RTD. Ed io sarei pure rimasto se l'offerta fosse stata competitiva con quella che ho ricevuto dalla Svezia. Invece non lo è stata, da nessun punto di vista, seppur ci fossero tutte le condizioni "materiali". Il risultato è stato che io me ne sono andato, i successivi due progetti FP7 presentati da me li ha presi un'università estera ecc. ecc. Nel frattempo due RTI che mi sono passati davanti per i soliti motivi sono rimasti a casuccia, non hanno prodotto nulla dal punto di vista scientifico e si sono creati ricche attività libero professionali alle spalle dell'università. Tutto questo non si cambia con regolamenti concorsuali. Il semplice fatto di far scrivere un tema in italiano a scopi valutativi dovrebbe far ridere i polli. Tutto questo si cambia mandando a casa il capo dipartimento (e collaboratori ) che non recuperano fondi a sufficienza da pagarsi (almeno parte) degli stipendi. Di fronte a questa prospettiva però capi dipartimenti e collaboratori, anche precari, fanno comunella é tutto rimane sempre uguale.w
    Saluti,
    V.

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    1. Vladimir,
      ti faccio i miei sinceri complimenti!! Sei sempre lucido e (soprattutto) realista nelle tue analisi....io mi limito a rilevare che in Italia non esiste affatto la mentalità del fund raising....oltre alla mancanza di agevolazioni fiscali serie (ovvero uguali per tutti e non affidate ai soliti bandi farsa o click day)...un incentivo per il reclutamento di TDA potrebbe essere rappresentato dal considerare fiscalmente tali contratti equiparabili agli ADR (esenti IRPEF e soggetti alla gestione separata INPS come i dottorati e gli assegni)..in questo modo si darebbe una continuità previdenziale (fondi versati alla stessa gestione) e potrebbe essere bandito un numero superiore di positions (legate al calo dei relativi costi)...fammi sapere cosa ne pensi e tanti auguri di Buon Natale.

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    2. marcomar attenzione: la gestione separata è una truffa, che danneggia gravemente i precari.

      la cosa buona dei td è che danno diritti,tutele e contributi decorosi. se togliamo anche quello tanto vale fare solo assegni...

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    3. Insorgere cosa intendi per "truffa"? Non è preferibile dare continuità previdenziale ai contributi che ti sono stati versati in qualità di dottorando e/o assegnista? Preferisci disperderli in più gestioni per poi chiederne la ricongiunzione (ormai possibile solo in forma onerosa)? Se la sproporzione tra ADR e TDA banditi dalle Università è evidente, non starà a significare che questi ultimi costano troppo?
      Un caro saluto e tanti auguri di Buon Natale

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    4. E' possibile anche la ricongiunzione non onerosa, modifica appena approvata.

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    5. La ricongiunzione non onerosa non riguarda noi...ma i lavoratori che ne hanno fatto domanda sino al 2010....

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  78. In un certo senso la penso come insorgere. La situazione lavorativa universitaria si va ad embricare con quella più generale italiana dove esistono una selva di contratti con diritti e doveri dei lavoratori differenti, andando a configurare una situazione piuttosto iniqua. Per quanto mi riguarda dovrebbe esistere un solo tipo di contratto per tutti, con diritti (un po' meno di quelli che ha chi oggi sta al massimo) e doveri (un po' di più ecc. Ecc.) uguali per tutti. Questo andrebbe fatto anche a costo di abbassare in maniera sensibile i livelli di "welfare" ricevuto da alcune categorie di persone. Per cui sarei si del parere di abbassare qualche privilegio degli RTD ma solo a patto di aumentare di pari passo le condizioni degli assegni fino a portarli allo stesso livello. Faccio qualche esempio dalla Svezia, da molti ricomosciuta come la cuccagna del welfare: chiunque lavora ha diritto alla malattia per se è per i proprio figli. Il primo giorno però è sempre e comunque a carico del lavoratore. I giorni successivi, prendi l'80% di uno stipendio medio svedese, piuttosto basso, non il tuo. Lo stesso vale per maternità e paternita. Mia moglie e appena andata in maternita, prende esattamente la meta di quello che prendeva quando lavorava. Io purtroppo sono consapevole del fatto che se si tentasse di far passare principi del genere in Italia, la CGIL farebbe scoppiare la rivoluzione.
    Saluti
    V.

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    1. Non tutto quel accade in Svezia, ecc., è desiderabile, o copiabile.

      Abbassi le orecchie il marmaglione ideologico che fa solo predicozzi. Lo dico io che ho moolti amici Scandinavi (intendo: istituzionali, come Rettori, Sindacati, docenti, ecc.)

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  79. Meno di un precario abilitato per ogni SSD diventerà effettivamente associato col piano straordinario. In pratica, se pure faranno macelleria in termini di abilitazioni sui precari (come probabile) parliamo di 1 su 20 di coloro che saranno abilitati.

    http://www.roars.it/online/ecco-i-numeri-del-piano-straordinario-associati-2-767-progressioni-e-339-reclutamenti/

    Le lobby politico-sindacali-accademiche per mano dell'ANVUR (tramite la buffonata dell'ASN) hanno da tempo sentenziato la fine della ricerca e della didattica (almeno quella più al passo coi tempi) in Italia, o di buona parte di essa svolta dagli attuali precari.
    Non è ora di discutere il sistema migliore di reclutamento quale sia (concordo con Vlamidir per buona parte, anche se vorrei far notare che per i settori non-bibliometrici vincere un FP7 è quasi impossibile per "soli meriti") ma semplicemente chiedere qualcosa.

    Posti non ce ne sono ma almeno dare qualche altra opportunità (ricordo che nella legge di stabilità che garantisce una riserva di posti nei concorsi del 40% ai precari della PA, giusto per far un esempio) a coloro che saranno abilitati (o se preferite a chi anzianità di ricerca consistente) per non disperdere il capitale umano e riutilizzarlo anche per altri ruoli. Altrimenti andremo tutti (o almeno chi può) a far guadagnare soldi e sviluppo
    in università estere. Un Paese "serio" si porrebbe questo problema come prioritario, invece lo ignora completamente.

    p.s. il ministro Profumo, degno rappresentante delle baronie delle Università italiane, è riuscito pure a farsi fregare 300 milioni sul FFO, quindi chi spera nei prossimi anni (nel reclutamento ordinario) è meglio che se lo scordi.

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  80. Tanto per un po' di onesta' intellettuale, Profumo e' riuscito a salvare 100 dei 400 milioni tolti da Berlusconi, e ora fa appelli per cercare di salvare anche gli altri 300. E che cavolo!

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  81. Ma questo è un associazione di precari della ricerca o l'ufficio stampa di Profumo?
    Mi dite una cosa concreta (in termini di risorse) fatta da questo ministro per i precari?
    Siamo seri, suvvia. Lo sanno tutti che i tagli sono stati fatti dalla Gelmini (Tremonti), ma è pur vero che tutte le forze politiche si erano impegnati a rivederli (o eliminarli del tutto) dal 2013 in virtù della messa a regime della riforma.
    L'appello di Profumo non solo è tardivo ma offensivo dell'intelligenza. Quale credibilità può avere un Ministro che a qualche ora dall'approvazione della manovra dice che metà degli Atenei andrà in default? Non era una questione da porre in tutta evidenza da almeno un paio di mesi?
    In questo periodo l'ho sentito parlare di abilitazione, "concorsone" nella scuola, di togliere l'IMU alle scuole paritarie...ma mai che le università sono sull'orlo della bancarotta. Ah dimenticavo l'altro ieri si è ricordato di ri-confermare i consulenti scelti dalla Gelmini al Ministero per la parità scolastica
    http://www3.varesenews.it/busto/mauro-ghisellini-nello-staff-del-ministro-profumo-250989.html
    Ha ragione Marc, grazie di cuore Ministro!

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  82. @ mrgroupon
    questo è un blog aperto, dove ognuno liberamente dice la sua.
    alcuni sono soci apri, altri no.
    alcuni sono precari della ricerca e altri no, non chiediamo la carta d'identità a nessuno.
    è un libero luogo di confronto e discussione.

    quanto a profumo, la sua gestione è stata fallimentare.

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  83. Mrgroupon, ma scusa che ragionamento e'? Come puoi realisticamente pensare che Berlusconi avrebbe dato soldi all'universita'? Profumo almeno ha impedito altri tagli e ha ricoperto 100 milioni. Ha avviato i TFA, le ASN e i concorsi nella scuola.
    Ha garantito valutazioni veloci dei Firb e Prin!
    Ha fatto piu' lui in un anno che i ministri dei governi precedenti (tutti) in 20. E l'ha fatto a costo quasi zero.
    Con tutti gli errori del caso, va bene. MA almeno ha fatto, invece di promettere e prendere in giro.

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    1. Ha garantito valutazioni veloci (e trasparenti aggiungo io) dei Firb e dei Prin..
      In quale paesi vivi scusa?

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    2. Sei libero di aggiungere quello che vuoi, ma le valutazioni sono state veloci grazie al sistema di Profumo. Il problema e' che non c'e' stata chiarezza nelle procedure locali.

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  84. e no marc, hai la memoria corta.

    dimentichi il buon mussi: quello che strappò più risorse, i fondi per il reclutamento straordinario rti, che fece un ottima riforma del reclutamento (poi abortita causa caduta governo).

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    1. Le intenzioni diMussi erano ottime, d'accordo. Pero' quello che conta e' il risultato. E Profumo il risultato l'ha portato a casa. Nonostante partisse da una situazione disastrosa. E sono convinto che in un contesto diverso avrebbe fatto molto meglio. Pero' non importa, non lo sapremo mai.

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  85. per non parlare del fatto che, stando a profumo, le abilitazioni sono una farsa inutile e costosa, non ha fatto NULLA per migliorare la normativa, NULLA per i precari, ha peggiorato il funzionamento dei prin, e sul problema dei soldi si è mosso decisamente tardi e male

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  86. per dirla alla ganjalf conscio del fatto che a voi del mio parere interessa gran poco mi sento di poter dire che come al solito si caga fuori dal boccale.
    Ora, benissimo sostenere e proporre un innalzamento del livello del personale universitario (che comunque dovrebbe esteso a tutte le figure compresi portinai, tecnici ed amministrativi) tuttavia non si può negare che passare nel giro di pochi anni da un sistema di selezione ''ad cazzum'' in cui senza regole e controlli sono passati personaggi incapaci e senza titoli ad un nuovo sistema di ''non reclutamento'' basato sulla valutazione di CV da premio Nobel sa un pochino di presa per il culo.
    Nel mio piccolo sono circondato da RTI (sulla quarantina) reclutati attraverso concorsi ad uno o al massimo due candidati, parlo degli anni 2000 non di 50 anni fa. Parlo di colleghi a cui non è stato chiesto nè di avere un dottorato, nè tantomeno di avere granchè di pubblicazioni. Ora si parla di ERC, di finanziamenti e di cose assurde di cui il 50% dei prof ordinari italiani conosce manco l'esistenza. Obiettivi che dovremmo raggiungere grazie alle nostre meravigliose borse di studio da 600 euro o assegni da 1000 euro.
    Qualcuno di voi fa riferimento a paesi anglosassoni e scandinavi, esaltando la mobilità all'americana, ma c'è un ma, un ma fatto di soldi e salari. Provate a pensarvi con una famiglia (molti di noi hanno l'età per averla) ed a muovervi da un ateneo all'altro di assegno in assegno. Provate poi ad immaginarvi alla fine di un contratto di ricerca in Italia, pensatevi poi ne nel resto d'europa. La parola sussidio di disoccupazione vi dice niente.
    Personalmente entro la fine dell'anno dovrei vedere accettato il mio 28mo articolo (di livello più che dignitoso), non ho mai vinto un progetto europeo, ma ho girato un pò per l'europa ed il nord america, ho vinto qualche premio per le mie ricerche e anche se non mi ritengo un premio nobel credo di avere fatto bene il mio lavoro, di essere padre di qualche buona idea e che forse la mia grande sfiga sia quella di attraversare questo mondo (parlo di quello accademico) nel momento sbagliato e forse anche di non potermi muovere all'estero. Come me siamo in tantini, non chiediamo di diventare megaprofessori ordinari, associati e balle varie ma chiediamo solo di poter continuare a fare il nostro lovoro con un pò più di tranquillità. Da precari chiediamo di non essere più precari.

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    1. Posso essere d'accordo con te e la tua misurata riflessione. infatti parlo di piano b, visto che il piano a per me semplicemente non esiste, almeno al momento attuale. Nel mio settore, ti faccio un esempio che conosco bene, il nuovo reclutamento ha previsto tre RTI negli ultimi 10 anni: il piu' giovane di questi sfiora i 50 anni oggi. Scusa, dimenticavo un RTD a) figlio d'ARTE, reclutato l'anno scorso a 40 anni precisi. Nello stesso periodo pensionamenti per circa 10 tra ordinari e associati.

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    2. è un pò come dire... vorrei fare il tassista ma la mia sfiga è di non avere la patente o il marinaio ma soffro il mal di mare. Fare ricerca (oggi!) significa collaborazioni, spostamenti, contratti legati ad un progetto, necessità assoluta di essere capaci di attrarre finanziamenti. Se non si accetta questo è molto meglio rinunciare e dedicarsi ad altro. Il fatto che fino a poco tempo fa non fosse stato così e che anche molto recentemente alcune persone siano state reclutate come RTI a prescindere da questi requisiti è totalmente irrilevante. Posso anche capire che faccia rabbia, ma continua ad essere totalmente irrilevante. Quello però di cui non vi rendete conto, è che questo atteggiamento piuttosto diffuso danneggia direttamente chi è invece disposto ad impegnarsi nel mondo della ricerca secondo logiche moderne ed attuali. Lottare per avere qualche posto in più con stipendio da fame è inutile. Dovremmo lottare affinché nel momento in cui si sono trovati i fondi per un progetto, si possa essere assunti da un'università italiana senza lungaggini burocratiche eccessive e con uno stipendio paragonabile a quello che si percepirebbe in altri paesi. Questa è la vera assurdità del sistema oggi che impedisce l'instaurarsi di un circolo virtuoso che possa risollevare le sorti della ricerca. Invece di denunciare questo ci si sta a lamentare degli RTI 40/50 enni che hanno preso il posto mentre noi no. Vi assicuro che questo atteggiamento, dal punto di vista di chi conosce sistemi diversi è quanto di più irritante esista.
      Nel frattempo l'Università italiana con cui ancora collaboro e che percepisce fondi EU perchè fa parte degli stessi progetti collaborativi in cui lavoro io, è costretta a rimandare i soldi indietro perchè non fa in tempo ad assumere il personale nell'arco di durata del progetto e deve sottostare ad assurde limitazioni di reddito... bah!
      V.

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    3. Scusa Vladimir,
      solo una puntualizzazione.
      ma tu parli un po troppo di "razza ariana". Il personaggio descritto da ganjalf è molto più reale del tuo.
      Quello che elenchi non è l'essenziale per un ricercatore.
      Se fai bene la tua ricerca il finanziamento è una conseguenza.
      Non è vero che se prendi fondi allora sei un bravo ricercatore.
      Tanto di cappello a ganjalf con 28 pubblicazioni a costo 0 con tutto che ti rema contro.
      Tanto di cappello a te che prendi tanti finanziamenti....ma poi pubblichi cose importanti o merda?
      Questione di ETICA professionale:
      -Ganjalf con 0 soldi pubblica.
      -Tu se non avessi i soldi non pubblicheresti.

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    4. Quoto samizad al 100%
      Il ricercatore dal super corredino genetico mi ha sempre fatto sganasciare dal ridere (e anche un po' pena).
      Non prendiamoci troppo troppo sul serio, è importante provarci, dare il meglio, poi, se va male (e per tantissimi andrà male) un buco per insegnare da qualche parte o un lavoretto per arrivare a 80 anni a prendere la pensione lo sappiamo ben trovare no?
      O non siamo la meglio gioventù?
      Al massimo, male male che vada, c'è sempre l'esilio dorato, da cui inondare di orgogliose scorie azotate l'italico degrado.

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    5. Boh, io saro' pure di "razza ariana" (lo devo prendere come un complimento?), pero', in tutta sincerita', mi sembra voi abbiate una mentalita' retriva e fuori dal mondo rispetto ai canoni attuali. Mi spieghi di grazia cosa significa la frase: "Se fai bene la tua ricerca il finanziamento è una conseguenza"? Secondo me significa non avere la minima consapevolezza che qualsiasi "ricerca" ha un costo. Altrimenti siete i primi a svalutare il vostro lavoro che ritenete un qualcosa che non ha nessun valore. Avere risorse adeguate e' il presupposto base per qualsiasi ricerca che non sia un qualcosa di improvvisato fatto sulle spalle di qualcuno che lavora gratis. Finche' siete disposti a lavorare gratis in attesa del posto, verrete sempre sfruttati e starete li' fermi a lamentarvi di essere precari.
      Prendere fondi e' condizione necessaria ma non sufficiente per essere un buon ricercatore. Il riferimento all'etica professionale poi e' semplicemente incomprensibile. Ganjalf forse pensa di pubblicare con zero soldi ma non e' vero. Se non fosse per il deprezzamento del computer immagino utilizzi per redarre un articolo...
      V.

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  87. Il termine per la conclusione dei lavori delle Commissioni per l'abilitazione scientifica nazionale...può essere prorogato sino al 30
    giugno 2013. Il termine per la conclusione dei lavori di ciascuna
    commissione è stabilito con decreto direttoriale, nel rispetto del
    termine di cui al primo periodo, tenendo conto delle domande
    presentate dai candidati all'abilitazione nel corrispondente settore
    concorsuale


    dalla legge di stabilità

    RispondiElimina
  88. http://www.ilfattoquotidiano.it/2012/12/20/valentina-e-ilaria-ricercatrici-contro-i-baroni/451804/

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  89. Vladimir,

    forse sei tu che vivi fuori dal contesto reale . Prova a tornare in Italia, ad accedere ad un finanziamento senza una rete di potenti (FIRB o PRIN), prova ad accedere ad una posizione senza qualcuno di forte alle spalle,prova a partecipare alle abilitazioni come figlio di nessuno. I SSD sono delle roccaforti inespugnabili, peggio delle corporazioni e della massoneria, non si muove una foglia senza il consenso della grande famiglia.
    Ora sono in accordo con te sul fatto che il sistema sia malato e mafioso ma le alternative per cambiare sono due: o si emigra o ci si ribella con forza.

    Non basta essere padre di una buona idea, piuttosto prima di mettere piede all'università occorre assicurarsi di avere un buon padre. Questo significa la morte della ricerca, ma è così....

    RispondiElimina
  90. Ganjalf,

    Apprezzo molto che tu abbia scritto un messaggio che non è pieno di insulti e/o improperi e quindi permette una discussione serena. Ti farei notare un pó di cose: 1) io non vivo fuori dal contesto reale. Vivo certamente fuori dal contesto italiano ma sono ben integrato in quello internazionale. Vi consiglio di guardare fuori dalla finestra e provare a fare altrettanto. 2) ho parlato di fondi europei. Firb e prin sono assegnati secondo logiche mafiose e sono pesantemente sottofinanziati al punto da essere completamente irrilevanti. Quello che vi facevo notare è che l'istituto dove lavoro in Svezia si basa all'80% su fondi accessibili anche dall'Italia. Ti assicuro che non c'è nessun trampolino di lancio particolare qui per accedere a quei fondi. La vera unica differenza è nella mentalitá. Qualunque dottorando qui è perfettamente consapevole che avrà un contratto come post-doc unicamente se si procurerà da solo i fondi necessari, altrimenti sa che dovrà prendere armi e bagagli ed andarsene. Il pensiero di lavorare gratis o quasi in attesa che il "padre" gli regali qualche briciola non lo sfiora neppure. Questa mentalità è profondamente lontana da quanto veniva riportato in un messaggio sopra ("il finanziamento è una conseguenza della buona ricerca"). A chi la pensa così e non vuole sentire ragioni, non posso che rispondere, chi è causa del suo mal, pianga se stesso; 3) sei un po' contraddittorio: da una parte dici che occorre ribellarsi (giusto) dall'altra che occorre avere un buon padre (sbagliato). Come fai a ribellarti ed avere un buon padre contemporaneamente? Boh... Da parte mia (fidati, pur facendo ora il ricercatore a tempo pieno, sono sempre uno psichiatra) ti vorrei far notare che le relazioni di tipo genitoriale come può essere quella maestro/allievo, soprattutto se iniziate in tenera età (ventenne in cerca di relatore per la tesi) non si interrompono tanto facilmente, nè in Italia, nè in Germania, nè in Svezia. Anni di ricerca hanno ormai assodato che l'unico modo è mettere una distanza fisica. Qui sono molto bravi a farlo e viene vista come una cosa naturale, in Italia invece no. Mettere una regola che imponga due-tre anni da un'altra parte dovrebbe essere una priorità assoluta perché darebbe veramente una scossa al sistema, altro che bibliometria e abilitazioni. Lo so che è difficile, economicamente e non solo, ma è una mano santa. A pensarci a distanza di dieci anni, quello che ha dato una svolta alla mia vita è stato che il mio padre/barone/protettore (pace all'anima sua) è venuto a mancare all'improvviso, mentre stavo facendo il dottorato. Essendo stato immediatamente ostracizzato da un sistema che conosco benissimo per quanto fa schifo, all'inizio avevo vissuto questo evento come la più grande sfiga che mi fosse potuta capitare. Però mi ha costretto a muovermi da un'altra parte. Al tempo non avevo la possibilità di spostarmi e per tre anni mi sono fatto 50k km all'anno in macchina + altrettanti in treno di pendolarismo. Non è stato certo semplice, ma sono cresciuto tantissimo. E ho capito che, tranne che in rarissimi casi, chiunque può andare a lavorare da un'altra parte; 4) finanziamenti europei senza nessuno forte alle spalle si possono prendere, te lo assicuro. L'abilitazione come figlio di nessuno l'ho appena provata. Ti farò sapere come va a finire.
    V.

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  91. concordo al 100% sulla necessità di regole che separino maestro/allievo

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  92. vladimir perche' hai fatto l'abilitazione nazionale se sei gia PA strutturato in Svezia? Forse non ho capito bene?

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    1. per sfida, per curiosità, perché nella vita non si sa mai...
      V.

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    2. ah, ok, te lo chiedevo perche' se hai una posizione sei senza dubbio abilitato gia' secondo quanto dice la 240.

      Art 18 c. 1 lett. b) - chiamata dei professori
      Ai procedimenti per la chiamata di professori di prima e di seconda fascia possono partecipare altresì i professori, rispettivamente, di prima e di seconda fascia già in servizio alla data di entrata in vigore della presente legge, nonché gli studiosi stabilmente impegnati all'estero in attività di ricerca o insegnamento a livello universitario in posizioni di livello pari a quelle oggetto del bando, sulla base di tabelle di corrispondenza, aggiornate ogni tre anni, definite dal Ministro, sentito il CUN. (PS per la Svezia, nella citata tabella, il corrispettivo di PA e' Docent).

      Saluti

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    3. sapevo dell'equipollenza ma non ho mai visto la tabella. Mi mandi un link per favore? Per quanto riguarda la Svezia, noto con piacere che e' sbagliata. Docent non e' una posizione universitaria, e' un qualcosa di simile a quella che un tempo in Italia si chiamava libera docenza. Si puo' essere docent senza lavorare direttamente per l'Universita'.
      V.

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    4. et voilà: http://gazzette.comune.jesi.an.it/2011/220/4.htm

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  93. In Svezia sono Protesty, l'ho spiegato almeno 50 volte che lì funziona perchè i comportamenti (cioè i valori) sono diversi.

    Per traslare in Itaglia bisogna appunto *guidare* i comportamenti in modo da ottenere risultati analoghi. Il che significa - spesso - predisporre strumenti opposti a quelli in vigore nel Regno dei Protesty.

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    1. quanto è vero quel che dice renzino.

      il problema è: esattamente quali meccanismi servono per indurre i nostri- di malavoglia - ad adottare buone pratiche? e inoltre, tali meccanismi possono essere implementati senza soffocare autonomia della ricerca e senza produrre una burocrazia abnorme e paralizzante?

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    2. in parte sono d'accordo. Ma cosa impedirebbe di funzionare in Italia ad un sistema basato sul fatto che bisogna procurarsi i fondi per avere una posizione di ricerca?

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    3. varie cose vladimir, tipo la burocrazia assurda che rende molto complicato costuruire un team con gente da fuori, oppure la carenza di strutture, l'indifferenza del sistema.
      esempio sull'ultimo punto (storia vera): pinko pallino è un bravo ricercatore, vincitore di un grant erc, e per ragioni varie vorrebbe tornare a casa (firenze). L'ateneo però gli dice ch enon sono interessati perché taglierebbe la coda, e poi - la massimo - potrebbe venire con un td ma accettando di far gestire i fondi dai po del settore "perché un giovane non può pretendere di guidare una squadra".
      ovviamente li ha mandati a quel paese e si è portato il suo grant con sé in uk

      Elimina
    4. questa e' piu' o meno la situazione in cui mi sono trovato io. Queste sono pero' le cose che bisognerebbe cercare di cambiare per dare un minimo di speranza all'Universita' italiana. La questione che mi fa infervorare e' quando ai precari interessa unicamente il posto fisso e non si lamentano invece di un sistema che fa schifo perche' dominato da una mentalita' medievale e ingessato da una burocrazia allucinante. E' ovvio che cosi' non siamo in grado di attrarre nulla verso l'Italia, nemmeno gli Italiani, figuriamoci altri...
      V.

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  94. In Svezia presumo la regola valga per tutti....da noi no, vale solo per gli ultimi sfigati che devono produrre, dimostraee di essere meritevoli per prospettive che neanche ci sono.
    Come hanno cambiato a noi le regole del gioco in corsa devono cambiarle a tutti. Chi non produce o chi non si accaparra fondi, a casa. Allora ok ci sto.
    Per ora ciò che si vede è un deserto e glu unici a potercela fare sono sempre i figli dei potenti o i loro allievi.

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    1. da qualche parte bisogna pur cominciare....
      V.

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    2. vladimir tieni peraltro presente che la tua logica non si applica da nessuna parte per le humanities, o per le materie giuridiche a quanto ne so.

      inoltre in italia - a parte i fondi europei che cmq son difficili da ottenere - non c'è la rete di fondazioni e finanziatori che c'è in germania o uk

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  95. ovviamente per le aree meno scientifiche e' piu' complicato (ma non impossibile) reperire fondi per progetti di ricerca. In queste aree pero' un discorso simile lo si puo' fare per l'insegnamento.
    V.

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    1. in che senso un discorso simile?
      dove trovi fondi privati per l'insegnamento???

      e poi non sono aree dove non si faccia ricerca.

      il punto, semplicemente, è che mentre per uno storico tedesco è possibile raccogliere milioni di euro di fondi da enti privati (la fondazione thyssen per esempio), in italia è praticmaente impossibile perché non esistono strutture analoghe

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  96. http://waltertocci.blogspot.it/2012/12/i-tagli-di-monti-universita-e-ricerca.html


    grande tocci! sarebbe un ottimo ministro, sicuramente uno dei più competenti tra i parlamentari uscenti

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    1. Mi spiace, ma ogni volta che leggo qualcuno che scrive che il governo Monti ha tagliato il FFO (invece è stato Berlusconi, Monti l'ha aumentato, anche se di pochissimo), non riesco a continuare nella lettura di queste mistificazioni.
      Auguro di cuore al PD di prendere un bagno clamoroso a queste elezioni, anche contro il mio interesse personale, perché ha dimostrato di non meritare il governo.

      Elimina
  97. @ marc

    il governo monti ha confermato il taglio. e poi ne ha introdotto un altro ben più pesante: il turnover è passato dal 50 al 20%, ti pare poco?

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    1. Dai, insorgere, lo sai benissimo che ridurre il turnover non ha a che fare con i tagli ai fondi. Al turnover ridotto per un po' si può sopravvivere, ai tagli fatti nel 2008 da Berlusconi e Tremonti no.

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  98. a dimenticavo, non hanno prorogato i fondi della tranche 2011 del piano associati. il grosso di quei fondi non sono stati spesi - perché gli atenei attendevano l'abilitazione - e scadranno il 31 dicembre prossimo.

    allegriaaaaa!!!

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    1. E la colpa non è degli atenei che hanno scommesso sul fatto di avere l'ennesima proroga? Cmq su Roars sostengono che i fondi comunque resteranno alle università, semplicemente non avranno il vincolo di destinazione. Se li avessero usati nel 2011 comunque noi non avremmo potuto usufruirne, quindi cambia poco.

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    2. Si, la colpa e' degli atenei e questa e' l'ennesima vergogna italica. Se c'e' una legge che stabilisce che per dei fondi ci sono delle scadenze e dei destinatari specifici, perche' non rispettarle? Anzi infrangerle consapevolmente...Ci pagheranno acqua e gas con quei soldi.
      Da queste cose apparentemente semplici bisogna partire, per queste cose bisogna indignarsi e 'insorgere' per quanto nelle possibiità di ciascuno di noi.

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  99. http://www.agenda-monti.it/wp-content/uploads/2012/12/UnAgenda-per-un-impegno-comune-di-Mario-Monti.pdf

    a pp. 10-11 poche righe banali su università e ricerca

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    1. Su questo sono d'accordo. L'unica cosa concreta che emerge è la conferma della passione di Profumo per Horizon 2020. Cosa che però, vorrei far notare, sembra andare nella direzione di quanto richiesto a gran voce da Vladimir.

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    2. non va nella direzione di quanto richiesto da vladimir, semplicemente perché non c'è rapporto tra i prin e i progetti europei.

      la scelta di profumo sui prin è deleteria, maggior e controllo baronale e soffocamento delle discipline umanistiche per le quali quella concentrazione su mega progetti è del tutto inutile e dannosa

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  100. Si, poche righe banali e populiste, per usare un termine caro a Monti. Scrive che bisogna investire e poi hanno tagliato 300 su 400, ma andiamo...

    Comunque, per tornare al discorso del ricercatore-manager (mi piace chiamarlo cosi') anche nelle humanities sara' necessario reperire fondi e contratti. E' finito il tempo del docente universitario assimilabile a un professore del liceo. E' vero che fondazioni e charities non investono (almeno in Italia) in queste discipline, ma questo non accade con i fondi UE. Infatti tutti i principali programmi europei hanno una quota riservata a Social Sciences and Humanities (setttore SSH), e quindi non devi competere con le scienze esatte, ma con i migliori di settori affini.

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    1. ciao, sì questo è vero fino a un certo punto. perché per le humanities i fondi sono molto pochi.
      e poi, non il parallelo col professore di liceo è del tutto fuori luogo.
      il docente universitario di materie umanistiche o giuridiche non fa solo didattica. semplicemente per fare ricerca ha bisogno di poche migliaia di euro, e invece si trova a competere su progetti che ne stanziano milioni. il che è -francamente - un assurdo

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  101. per l'Italia sono d'accordo con te, mi spiace contraddirti sull'UE: saranno meno (su questo non c'e' dubbio) ma non pochi. A memoria il 14-15% del totale RISERVATO ESCLUSIVAMENTE alle SSH. Tradotto in numeri, tra il 2007 e il 2013, il 15% di 7.5 miliardi di euro: non propriamente pochino...

    E, per chiarezza, per il docente universitario come docente di liceo, mi riferisco a casi di mia personale conoscenza strutturati nel settore; non certo a quelli, spesso non strutturati, che producono, ma a chi seduto in attesa della pensione, pensa che la sola didattica sia condizione sufficiente e necessaria per meritare lo stipendio. E qui non parliamo di progetti di ricerca, fantascienza per queste persone, ma di gente che non ha scritto una riga!

    Per questo dico che ogni forma di valutazione (seppur perfettibile) e controllo e' benvenuta (e osteggiata da molti, come da ROARS). In un ateneo del Sud, anche senza far nomi e cognomi, si e' scoperto che per la VQR circa il 10% dei docenti e' INATTIVO, il che vuol dire meno di tre articoli e/o prodotti nell'ultimo settennio!

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  102. che ci siano gli inattivi da punire, sono perfettamente d'accordo.

    però appunto il 10% non è tantissimo...

    e per quanto riguarda gli altri, ti assicuro che per fare una buona ricerca in ambito umanistico servono poche decine di migliaia di euro, non milioni. partecipare a megaselezioni per megafinanziamenti non è logico per un umanista. a cosa servono i megafinanziamenti? semplicemente a pagare gli stipendi di tanti precari....

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  103. certo si può fare buona ricerca anche con pochi soldi avendo buone idee e un pochino di c--o. Ma servono soldi per pagare chi le ha.....Per un assegno occorrono almeno 20000 euri. per un RTD 150-160 e via salendo. Le vie di accesso più comuni sono il PRIN ( a cui un non strutturato non può accedere) ed il FIRB (a cui un non strutturato non può accedere senza un padrino potente e non dite che non è vero). Per un precario, seppur con buone idee, è impossibile avere accesso ad un finanziamento che lo renda autonomo dal punto di vista finanziario (parlo del proprio stipendio) e scientifico (soldi per le proprie ricerche) dalla cricca.
    Passano gli anni, passano le leggi ma il metodo è lo stesso, ora si entra solo grazie ai progetti (vedi progetto giovani, che figlia Fornaia vinse già nel 2008) e la macchina che si muove è la stessa dei concorsi di qualche anno fa. O sei dentro al giro o ti attacchi.
    Questa è la reale situazione italica.

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    1. scusami ma non capisco. Cosa impedisce ad un precario di scrivere ed inviare una grant application per ottenere dei fondi EU?
      V.

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  104. esistono anche gli assegni e i td fatti su ffo, o almeno esistevano

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  105. cosa significa che per fare ricerca nelle humanities bastano poche migliaia di euro? Possibile che non prendiate in considerazione che nei costi della ricerca bisogna sempre includere gli stipendi di chi lavora (con contratti adeguati, contributi inps pieni, ferie, tredicesima, tfr ecc.). Nella maggior parte dei progetti di ricerca, questi costi possono assorbire fino al 90% dei costi. Scusate se insisto su questo punto, ma la prima cosa da cambiare nella mentalita' di chi lavora all'Universita' e' proprio che gli stipendi sono fissi, comunque garantiti e pagati dal FFO mentre i fondi che ci si procurano servono per le spese "accessorie" della ricerca. La risultante di questa mentalita' e' che per molte persone, non avere ne' fondi ne' progetti e' l'alibi per non fare nulla, tanto lo stipendio arriva lo stesso.
    Detto questo, per rispondere a @insorgere quello che intendevo in un messaggio precedente e' che le risorse, non necessariamente esterne, anche quelle di provenienza "statale", anziché essere assegnati in maniera fissa e immutabile nel tempo, potrebbero essere invece assegnate in base alla quantita' e qualita' delle attivita' di insegnamento svolte. Non voglio essere ripetitivo e dire sempre come funziona qui per poi stimolare puntualmente la reazione di qualcuno che dice l'Italia non e' la Svezia, pero' penso che l'esempio sia calzante. Ammetto pure che qui il tutto e' un po' estremo pero' alla fine funziona ed il sistema dovrebbe andare in questo senso. In poche parole, ogni volta che faccio didattica, parte una sorta di fattura interna e la mia lezione viene "pagata" al Dipartimento e messa su un conto a mio nome. Tutti gli stipendi qui sono sempre legati ad un conto e ad un progetto. Una certa percentuale del mio stipendio viene presa dal conto indicato in precedenza. Se nessuno mi chiama a fare lezione il conto si svuota presto; se non ci sono soldi per pagare il mio stipendio, il contratto viene terminato. Anche chi organizza i corsi viene pagato dall'Universita' in base al numero degli studenti che ha. Se non ce ne sono a sufficienza il corso viene chiuso. Chi organizza un corso quindi ha tutto l'interesse a chiamare chi fa bene didattica in modo da aumentare il numero degli studenti. Per quanto duro e ovviamente non applicabile direttamente in Italia, e' un sistema che mette tutti quanti nelle condizioni (e nella necessita') di dare il meglio di se. La trasformazione dell'Universita' in un sistema che assegni la gran parte delle risorse in base al lavoro effettivamente fatto e non in base a "diritti acquisiti' dovrebbe essere a mio parere l'obiettivo primario dei precari della ricerca. Il mio "sogno" sarebbe che il FFO venisse abolito e trasformato in due fondi, uno per la didattica ed uno per la ricerca. I fondi per la ricerca dovrebbero essere assegnati esclusivamente sulla base di progetti, alcuni anche di lunga durata. Il fondo per la didattica dovrebbe essere per la maggior parte distribuito agli studenti sotto forma di borse di studio di entita' adeguata. Gli studenti poi sceglierebbero in quale universita' andare, utilizzando i fondi ricevuti per pagare tasse salate, e cosi' via...
    V.

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  106. mi sembri un poco estremo caro vladimir.

    invece che alla svezia pensiamo un attimo agli usa: lì gli stipendi nelle humanities sono fissi, e i finanziamenti appunto accessori (per missioni, acquisto di risorse ecc). si viene valutati dal dipartimento in base a didattica e ricerca, ma non si è vincolati al reperimento di fondi.

    un umanista, per lavorare bene, ha bisogno di avere davanti tempi lunghissimi per poter studiare con calma in modo non necessariamente finalizzato. non ci sono risultati immediati da raggiungere, ma competenze e visione da costruire lentamente nel tempo.

    smettiamo di pensare alla ricerca come qualcosa di legato direttamente al fundraising: come ha detto il ministro dell'università del governo hollande "bisogna liberare gli studiosi dalla ricerca di fondi, devono poter studiare con serenità senza perdere tempo a fare progetti". io francamente condivido, e per i settori di mia competenza è corretto.

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  107. concordo con alim......con questa mentalità non avremmo l'elettricità, gli antibiotici ecc. ecc. Chiedere poi ad un precario di finanziarsi anche lo stpendio sembra un pochino esagerato.
    Piuttosto diamo un salario minimo garantito uguale per ordinari, associati, e ricercatori (facciamo un 1400 euri per tutti) poi i più abili a catturare soldi avranno anche
    più soldi in busta paga. è la regola del settore commerciale, anche se vendi aspirapolveri funziona così. In questo modo liberiamo risorse dell'FFO per assumere nuova gente e tutti con paga base uguale.

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    1. Figurati, sai poi la corruzione per avere più soldi di stipendio. Praticamente un incubo.

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    2. beh questa mi sembra la stessa scusa dei politici.....intanto se magna ben e anche se non si produce (per loro) arriva anche e comunque la tredicesima!!!

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    3. PS: nel mio piccolo in questi giorni di festa molti strutturati sulle piste da sci e molti precari al lavoro, ma la busta paga per una logica assurda favorisce i primi!!
      Forse questa è l'unica cosa che ci differenzia realmente dal resto del mondo, una netta differenza di diritti e salari tra persone che lavorano nello stesso posto....tipica del medioevo.

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    4. su quest'ultimo putno hai perfettamente ragione

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  108. A proposito, riguarda anche noi???


    Conto alla rovescia per il debutto dell'Aspi, la nuova assicurazione per l'impiego che sostituirà dal 2013 l'indennità contro la disoccupazione involontaria e a regime dal 2017 anche l'indennità di mobilità. La nuova assicurazione prevede l'ampliamento della platea dei soggetti tutelati (tutti i dipendenti del settore privato, compresi gli apprendisti), l'aumento della misura e della durata delle indennità erogabili e un sistema di finanziamento alimentato da un contributo ordinario nonché da maggiorazioni contributive.
    12 MESI E STIPENDIO AL 75%. A regime l'Aspi sarà erogata per 12 mesi (a fronte degli otto attuali per il sussidio di disoccupazione) se si hanno meno di 55 anni e per 18 mesi se si è over 55 (a fronte dei 12 attuali per gli over 50). L'importo dell'indennità passa dal 60% della retribuzione attuale al 75% con un tetto massimo di 1.119,32 euro. L'assicurazione sostituirà a regime anche l'indennità di mobilità (adesso erogata solo ai dipendenti di aziende industriali con almeno 15 dipendenti o commerciali con almeno 50) riducendone la durata. In pratica il trattamento contro la disoccupazione diventerà lo stesso per tutti i dipendent

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  109. @ ganjalf
    "noi" è un concetto troppo vago, come sai le tipologie contrattuali per i precari sono tante...

    a quanto ho capito il grosso dei precari non ci rientrano, perché non hanno le condizioni minime di accesso. di sicuro non rientrano assegnisti, docenti a contratto, borsisti vari. non so i td, e forse rientrano i cococo (se riescono ad averne per un tempo sufficientemente lungo)

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    1. perche' non rientrano assgnisti e borsisti? Se e' cosi', questo e' il vero schifo contro cui lottare. Certi diritti dovrebbero essere riconosciuti a tutti, a prescindere dal tipo di contratto.
      V.

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    2. gli assegnisti non versano una mazza di contributi e sono esenti da irpef, idem i borsisti

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    3. questo sarebbe un buon motivo per chiedere la cancellazione di queste forme contrattuali e lasciare esclusivamente gli RTD, magari chiamandoli postdoc, come si fa nel resto del mondo.
      V.

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  110. @alim
    Che il mio ragionamento fosse estremo l'avevo premesso io stesso. L'estremizzazione serviva a far capire dove il sistema dovrebbe tendere. Rispetto alle humanities, posso pure accettare il tuo discorso. Mi devo però domandare quante persone l'Italia si può permettere a cui concedere tempi lunghissimi per studiare con calma in modo non necessariamente finalizzato. Se qualcuno mi offrisse questa opportunità ci metterei la firma oggi stesso... però mi rendo conto che è piuttosto difficile.
    Rispetto al "liberare gli studiosi dalla ricerca di fondi", si tratta di pura demagogia. Sarà un caso che la ricerca scientifica produce di più dove questa libertà non esiste? In ogni caso, probabilmente il sistema che più ha offerto questo tipo di opportunità tra il 1970 ed il 2000 è stato quello italiano... Vedete un po' dov'è finito!
    V.

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  111. @ vladimir

    non sono d'accordo. ribadisco l'esempio usa per le humanities: nessun vincolo di produttività, solo vincoli sulla didattica, eppure producono tanto e bene. e vengono pagati molto più che da noi

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    1. @alim io spero che tu ti renda conto che l'esempio che fai non e' particolarmente calzante, usando un eufemismo. Negli USA vige il sistema che sostengo io ai livelli piu' estremi, altro che nessun vincolo di produttivita'. Ti vorrei ricordare che un'universita' USA puo' licenziare un docente in ogni momento come meglio crede. Soprattutto se per qualche motivo il docente non contribuisce adeguatamente al prestigio dell'Universita' e questo ha un impatto sulla raccolta di risorse, sia in termini di fundraising che di costose rette pagate da studenti, molti dei quali, se non sono ricchi di famiglia, si indebitano a vita. Se vuoi prendere ad esempio questo sistema per sostenere la necessita' di svincolare dalla raccolta fondi i docenti italiani, pagati in perpetuo con i soldi dello stato, francamente mi cadono le braccia.
      V.

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    2. mai sentito parlare di tenure????

      cmq per i miei settori ribadisco quel che ho detto: poca o nessuna caccia a finanziamente, lavoro di ricerca condotto in modo sereno e senza vincoli

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    3. Ovviamente si, ma il processo di assegnazione di una tenure è una faccenda estremamente seria, non certo paragonabile alla pagliacciata di un qualsiasi concorso pubblico italiano. Se si dà una tenure alla persona sbagliata, saltano molte teste.
      In ogni caso, la mia domanda è questa: in Italia, per oltre quarant'anni, gli accademici italiani hanno potuto condurre il lavoro di ricerca nelle humanities in maniera serena e senza vincoli. A cosa ha portato questo? A mio parere allo stabilirsi di una casta di baroni con poteri paragonabili ai "signori" del medioevo. Se ti pare un buon risultato, continuiamo così...
      V.

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  112. vladimir, spesso i fondi sono concentrati su argomenti di punta decisi da chi è più in alto e non per forza da reali obiettivi scientifici. Chi è più forte lancia il sasso e tutti dietro. Ripeto che senza la libertà di ricerca non avremmo l'elettricità. Purtroppo la ricerca richiede tempi lunghi e persone libere soprattutto di mente non attaccate ad un filo con lo sputo come noi.

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    1. ganjalf, non hai risposto alla mia domanda. Cosa impedisce a te, individuo, cittadino dell'UE, di scrivere una grant application ed inviarla?
      V.

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  113. per grant application parli di ERC tipo starting grant? Mi sembra l'unica possibilità che ci possa anche garantire anche uno stipendio!1

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  114. quelli sono i più prestigiosi e difficili da ottenere. Ci sono anche tutte le opportunità dell'area Cooperation o Marie Curie, se si è disposti a spostarsi. A seconda del campo in cui lavori poi ci sono anche opportunità di finanziamento presso altri DG.
    Non è assolutamente vero che gli ERC sono gli unici che possono garantire uno stipendio. Noi abbiamo 9 persone (me compreso) che lavorano quasi esclusivamente su due progetti Cooperation.
    V.

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  115. Visto il nuovo bando FIRB?

    http://futuroinricerca.miur.it/

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    1. ancora con sti cavolo di percentili..
      C'è anche il nuovo bando prin che prevede una partecipazione stile ERC.
      Da notare la ingente riduzione dei fondi disponibili.

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    2. Sui FIRB però la riduzione è abbastanza contenuta, considerando che non c'è più la linea 3. Invece i PRIN sono ridottissimi.

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    4. mi domando perche' nel paese in cui i giovani sono piu' bistrattati, abbandonati, vessati, penalizzati, sia poi necessario mettere in atto la fiera dell'ipocrisia con questi limiti di eta'. Oltretutto per chi come me e la maggior parte di quelli dell'area 6 ha dovuto necessariamente fare in fila laurea, specializzazione e dottorato, rientrare nei limiti idicati sarebbe stato comunque impossibile... bah...
      V.

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  118. Vladimir, se ti riferisci al Firb, non sono d'accordo con te. 40 anni mi pare piu' che ragionevole. Forse ti riferivi ai PRIN?

    Per i Firb, sicuramente è un passo in avanti la preselezione ministeriale - toglie potere ai localismi e alle cordate, invece ancora massicciamente presenti nei PRIN. Inoltre, validissima l'idea di avere tra uno dei tre referee un vincitore dell'edizione precedente.
    Buona anche, in entrambi i casi, la novita' di un pre-proposal, copiata dal mondo anglosassone.

    Un "giovane" (meno di 40) puo' partecipare al FIRB se gia' strutturato all'estero?

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