lunedì 5 marzo 2012

Concorsi e ricorsi


In tanti ci hanno accusato di idealismo. Un pò idealisti e sognatori - è vero - lo siamo. Abbiamo anche la speranza che questa vicenda possa aiutare a migliorare l'Università e il nostro Paese.
Ricordiamoci sempre una cosa: non siamo mai soli. Non sarà facile, ma la voglia di cambiare c'è e si sta diffondendo a macchia d'olio.

http://www.linkiesta.it/concorso-universita-ricorso-tar

55 commenti:

  1. off topic:

    sul caos abilitazioni
    http://rassegnastampa.unipi.it/rassegna/archivio/2012/03/06SIX2104.PDF

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  2. Un buon pezzo sulla disciplina delle chiavate dirette

    http://www.roars.it/online/?p=5278

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    1. sono una signora ... ma non posso esimermi: correggi.

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  3. Leggete la mail di sotto, dalla mailing list di Rete29A ...
    è sconfortante come questi signori si appiglino alle belle parole per cercare di non essere valutati!

    Cari tutt*,


    sottoscrivo le parole di Guido. Inoltre, spero che qualcuno voglia rispondere alle domande che ho rivolto nel mail precedente: ma davvero pensiamo per migliorare il nostro lavoro si debba fare una classifica dal più "bravo" al più "scarso", senza soffermarsi a pensare che cosa significhino davvero nel nostro campo questi due aggettivi?
    Davvero qualcuno pensa che una classifica di questo genere abbia un qualche significato?
    E infine, qualcuno in lista pensa che per fare questa classifica si possa usare la bibliometria?


    Se rispondiamo "no" alle domande di cui sopra, davvero non capisco la logica collaborativa del "limitare il danno".


    La nostra diversità è sempre stata quella di pensare al miglior funzionamento del sistema universitario, a prescindere da logiche politiche e/o di potere e/o di rappresentanza e/o di consenso "mediatico".


    Se siamo d'accordo sul fatto che le "classifiche bibliometriche" sono una aberrazione assurda che provoca evidenti e gravi distorsioni al nostro lavoro, allora si prende una posizione chiara in merito e ci si impegna per ribaltare il concetto.


    Chiunque abbia studiato la storia della scienza conosce il penoso periodo delle ""società scientifiche" nate per promuovere la scienza e che divennero invece un potentissimo tappo per bloccare le idee più importanti e innovative; conosciamo anche le biografie tragiche di grandi geni emarginati dai loro contemporanei e in alcuni casi addirittura spinti al suicidio per la disperazione.


    Se abbiamo capito e crediamo nella fondamentale importanza strategica della libertà di ricerca, l'unica cosa che dobbiamo chiedere alla valutazione è trovare un modo per far sì che i ricercatori lavorino. Punto. Il merito di un articolo o dell'altro verrà decretato dalla comunità scientifica nel senso più ampio e dalla società tutta, con modi e tempi del tutto impossibili da prevedere e da replicare con algoritmi. NOn per nulla, nei paesi ove vige la cooptazione NESSUNO si è mai sognato di valutare la qualità e/o di assumere qualcuno tramite la bibliometria: chissà perchè?


    Sicuramente possiamo impiegare la bibliometria, ma solo per individuare i fannulloni (chi pubblica *molto* meno della media): e per favore rifiutiamo l'aberrazione assoluta secondo la quale esiste ed esisterà sempre una percentuale fissa (10%? 20%) di fannulloni, a meno di non volerci candidare per fare gli emuli di Brunetta.


    Se invece rispondiamo "sì" alle domande di cui sopra, oppure cominciamo anche noi a dire "in un mondo ideale ci piacerebbe fare in un altro modo, ma per non fare la figura di chi dice sempre di no e/o per limitare i danni e/o per essere realisti ci mettiamo anche noi d'impegno a sparare algoritmi correttivi a rampazzo pur sapendo che il metodo è completamente sbagliato" allora prendiamone atto: da diversità della rete non c'è più, e lo spirito della rete è morto e sepolto.


    Un abbraccio,


    Alex

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  4. Beh, la bibliometria non è valutazione: mica la citazione è una valutazione positiva.

    Se uno vuole "valutazione", che sia valutazione, almeno. E' un diritto.

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  5. Renzino la bibliometria e' una misura di impatto.

    La valutazione di singole opere non credo la si faccia in nessun posto nei settori scientifici. Si misura l'impatto e caso mai si valuta il ragiungimento di determinati risultati significativi.

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  6. Salvo, che la bibliometria sia *una* misura di impatto mi è ben noto.

    Quindi? Uno faccia tutte le misure che vuole, se gli piacciono, ma non rompa le scatole a qualche decina di migliaia di persone.

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  7. Renzino, se e' una misura di impatto puoi scartare, con ragionevoli vincoli, gli improduttivi.

    Poi per i produttivi, chiaro che la qualita' della produzione va valutata mettendo nel piatto MOLTO altro oltre la bibliometria.

    Tra l'altro l'articolo citato riporta il falso. Io so mene come si reclutano i tenures almeno negli USA e la bibliometria e' parte integrante della valutazione, insieme a MOLTO altro appunto, come:

    1) Lettere di referenza da esperti mondiali di un sottosettore, spesso contattati anche privatamente dall'Istituzione che recluta.

    2) Valutazione di rilevanza di una minoranza di lavori recenti da parte di una larga commissione

    3) Insegnamento e performance da parte degli studenti (se in Univ.)

    4) Numero di talk su invito e di seminari su invito, con particolare attenzione al prestigio degli istituti che invitano al seminario

    5) Talks in plenary section a conferenze internazionali, con particolare attenzione al prestigio della conferenza.

    6) brevetti e fondi ottenuti in precedenza, con attenzione al contributo personale nel brevetto ed ai fondi vinti come "principal investigator".

    7) BIBLIOMETRIA ed indici!

    etc etc etc.


    Ma una cosa sopra tutte: SI VUOLE ACCHIAPPARE IL MIGLIORE POSSIBILE SULLA PIAZZA!

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  8. Per ritornare al tema principale.
    1)Mi pare che se passa l'abbassamento del turn over al 20%, si possa dire che praticamente i posti sono bloccati.
    2)Il decreto sui criteri realisticamente non apparirà in gazzetta prima di Luglio (visione ottimistica).
    3)Ammesso che il decreto ci sarà a Luglio le prime abilitazioni potrebbero essere intorno a Gennaio 2013 (poi con nessuna chiamata dato che il reclutamento è al 20% ed in alcuni casi al 10%)
    questo non significa che entreranno i migliori ecc.....ma che non verrà assunto NESSUNO.
    I punti sono corretti?
    Sono condivisi?
    Sbaglio qualche valutazione?
    Sono aperto alla discussione perchè qui c'è da mettere a tema seriamente di cambiare mestiere o farlo da un altra parte (se ti prendono)

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  9. no, hai sostanzialmente ragione su tutto

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  10. L'unica cosa che devi valutare meglio è se vuoi concorrere per gli RTD, perchè quello è il percorso, non puoi affidarti "solo" all'abilitazione a PA.

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  11. @ renzino
    comunque vada il taglio dei punti organico dovuto al superamento di quota novanta farà sì che di td ce ne saranno pochissimi. tanto meno di tdB

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  12. @Renzino

    con il decreto approvato, ci saranno + possibilità di vincere il posto da associato in una valutazione comparativa tra abilitati che passare per un RTDb + chiamata diretta e valutazione.

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  13. @samizdat

    che sia il caso di cominciare a trovare delle exit strategies mi sembra abbastanza chiaro da tempo...

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  14. quando dovrebbe passare il decreto sul blocco, a fine mese? con effetto da subito o a partire dal 2013?

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  15. La discussione sul d.lgs. è ancora aperta, nelle Settime Commissioni (formalmente hanno tempo fino all'inizio aprile per esprimere il loro parere), comunque poi il Ministero deve stendere la versione definitiva, e il tutto va alla Corte dei Conti.

    http://www.senato.it/leg/16/BGT/Schede/docnonleg/22437.htm

    Va detto che le udizzjoni le hanno già fatte, però hanno auscultato solo CUN, CRUI e ANVUR, e non le Sigle Sindacali.

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  16. La Gazzella Ufficiale pubblica il DECRETO LEGISLATIVO 27 gennaio 2012, n. 19, "Valorizzazione dell'efficienza delle universita' e conseguente introduzione di meccanismi premiali nella distribuzione di risorse pubbliche sulla base di criteri definiti ex ante anche mediante la previsione di un sistema di accreditamento periodico delle universita' e la valorizzazione della figura dei ricercatori a tempo indeterminato non confermati al primo anno di attivita', a norma dell'articolo 5, comma 1, lettera a), della legge 30 dicembre 2010".

    http://www.gazzettaufficiale.it/guridb/dispatcher?service=1&datagu=2012-03-08&task=dettaglio&numgu=57&redaz=012G0035&tmstp=1331233564261

    A partire dal 23 marzo, l'ANVUR avrà 120 giorni per determinare i criteri di accreditamento (iniziale e periodico) di sedi e corsi di studio. Anche questo è un terreno minato, ça va sans dire...
    Ah, dimenticavo: l'accreditamento non è un "ranking", forse va spiegato bene...

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  17. l'accreditamento non è un ranking, ma produrrà un ranking. infatti è chiaro che non sopravviveranno tutti i cdl e le scuole di dottorato, alcune saranno chiuse...

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  18. ghizzoni prossima presidente della commissione cultura della camera?
    http://www.linkiesta.it/blogs/camera-con-vista/il-pd-conquista-la-commissione-cultura-alla-camera

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  19. @ insorgere

    Per quanto riguarda i corsi di dottorato, il Regolamento è a parte, e anzi si attende una nuova formulazione, dopo la bocciatura del Consiglio di Stato.

    Ribadisco che il giudizio di accreditamento è sostanzialmente diverso da un ranking, e, se vogliamo dirla tutta, esiste già oggi. Esiste cioè il giudizio di accreditamento iniziale per le università di nuova formazione o, se private, che chiedono il riconoscimento.
    Per i corsi di studio, le singole sedi devono mandare al CUN i relativi Regolamenti didattici, che verranno valutati alla luce degli standard definiti dal Regolamento Ministeriale che definisce le classi dei corsi di studio (L e LM). Inoltre esistono i requisiti minimi/requisiti necessari, che si configurano come una forma di "axxreditamento periodico" dei corsi.

    Che tutte queste forme di accreditamento, nei loro metodi e nella loro conduzione, siano insoddisfacenti, è un altro par di maniche.

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  20. renzino, nella sostanza sono d'accordo.
    dico solo che con le nuove procedure molti cdl non verranno accreditati, del resto questo è l'intento....
    e questo produrrà delle disparità e un ranking de facto

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  21. insorgere, non è prevista la possibilità di mantenere in vita qualcosa che non è accreditato...

    Art.9
    [...]
    4. Entro sessanta giorni dal ricevimento delle relazioni di cui al comma 2, l'ANVUR, tenuto conto dell'esito delle verifiche di cui
    all'articolo 5, comma 3, propone al Ministero, per ogni singolo ateneo, il mantenimento dell'accreditamento della sede o dei corsi
    ovvero, in assenza dei presupposti, la revoca dell'accreditamento con conseguente soppressione della sede o dei corsi di studio, oggetto di
    valutazione negativa. [...]

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  22. anche i corsi di laurea delle università private possono essere non accreditate? o l'ANVUR come al solito sorvolerà su quelle?

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  23. ART. 3
    (Ambito di applicazione)
    1. Le disposizioni del presente decreto si applicano alle istituzioni universitarie italiane, statali e non statali, comunque denominate, ivi compresi gli istituti universitari a ordinamento speciale e le università telematiche, a eccezione delle disposizioni previste dall’articolo 15 che si applicano unicamente alle università statali.

    [Art. 15: Incentivo per i risultati conseguiti]

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  24. renzino, non attaccarti alle parole.

    il senso è chiaro: ora ci sono x corsi di laurea, domani ce ne saranno x meno y...

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  25. A me il senso delle parole è chiaro, c'è tanta gente a cui non è chiaro, in Italia.

    Circa il fatto che domani ci saranno meno corsi di laurea, dipende - appunto - dai criteri di valutazione, dalla metodologia che verrà usata. A te chi l'ha detto? E comunque tutto ciò non è una "proprietà" intrinseca dei concetti di cui stiamo parlando, ma dell'interazione fra autonomia delle strutture, loro politiche locali e regole poste.

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  26. Sull'importante argomento dell'abilitazione nazionale a prof universitari si sentono voci disparate e gli interventi sinora apparsi su questo post non aiutano a fare chiarezza. Quale sarebbe la situazione al momento del decreto cruciale per avviare il processo? Cosa sapete della voce che per i commissari non si applicherebbero le stesse regole di selezione da usare per i candidati (nessuna mediana di indicatori etc.)?

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  27. @ mauro
    si aspetta la pubblicazione dle decreto per capire meglio

    cmq ci vorrà ancora parecchio tempo prima che parte il processo

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  28. La pubblicazione del Decreto la vedremo sulla G.U., per come si è tradizionalmente rapportato il Ministero.

    Invece potremo leggere la versione sottoposta al vaglio del CdS quando pubblicheranno la sentenza sul proprio sito, che usualmente contiene anche gli Allegati. Visto che la sentenza è stata il 23/2, mi aspetterei, normalmente, di vederla pubblicata la settimana prossima.

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  29. Anche alla Camerella hanno iniziato la trattazione dell'Atto Governo n. 437, cioè il parere sullo Schema di d.lgs. recante disciplina per la programmazione, il monitoraggio e la valutazione delle politiche di bilancio e di reclutamento degli atenei

    http://www.camera.it/453?shadow_organo_parlamentare=1500&bollet=_dati/leg16/lavori/bollet/201203/0307/html/07#137n1

    Le udizzjoni saranno fatte la settimana prossima, e anche in questo caso è stato previsto di auscultare CUN, CRUI e ANVUR.

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  30. http://espresso.repubblica.it/dettaglio/lincredibile-storia-di-luigi-frati/2176160

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  31. http://www.linkiesta.it/blogs/eta-senza-beta/la-sapienza-sul-baratro

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  32. @ samizdat, renzino e tutti
    Come sta la questione della riduzione al 20% del turn-over? Ho visto il provvedimento depositato al Senato ma faccio sempre più fatica a districarmi nel linguaggio tecnico-giuridico. Mi potreste spiegare in parole povere? Grazie mille.

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  33. Credo che nella cecita' del turnover al 20% ci siano potenzialmente tutte le premesse per un 'primavera italiana' dopo quella araba dell'anno passato.

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  34. @ zoe

    per dirla semplicemente, una gran parte dei punti budget che si sarebbero liberati con i pensionamenti dei prossimi anni andranno persi e non potranno essere usai per il turn-over.

    tradotto: chi è dentro è dentro, chi è fuori sono cazzi suoi

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  35. @insorgere: come funziona il turnover per i RTD di tipo a)? Voglio dire, se uno deve investire 0.5 punti organico per poi perderli quasi completamente dopo (al massimo) 5 anni, ci credo che le università non ne bandiranno se non costrette.

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  36. @tutti
    Avviso tutti che tra questa settimana e la prox si aprono molte delle azioni Marie Curie per la mobilità dei ricercatori.
    In una situazione del genere potrebbero essere una buona soluzione per chi è in condizione di poterle fare.

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  37. Conoscevate il caso del concorso per RTD di Filosofia del Diritto descritto qui?

    http://noisefromamerika.org/articolo/vie-baronaggio-sono-infinite

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  38. @ marc

    è un casino. cmq i punti budget non vanno persi del tutto

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  39. C'era una richiesta della CRUI, mi pare, per svincolare gli RTDa dai vincoli di blocco del turnover e del 90%. Se passasse almeno si potrebbe resistere ancora un po'.

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  40. C'erano critiche, certo. Le Univ. sono contrarie ai vincoli, perchè vojono fare quer che je pare.

    C'è una udizzjone di CUN, CRUI e ANVUR mercoledì pomeriggio alla Settima della Camera

    http://www.camera.it/360?slAnnoMese=201203&slGiorno=14&shadow_organo_parlamentare=1500

    Immagino che diranno cose simili a quanto già detto alla Settima del Senato.

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  41. Dice che «L'esistenza di rapporti professionali comuni tra il componente di una Commissione ed un partecipante ad un concorso integrano posizioni di incompatibilità. Ciò per ragioni di logica e di rispetto del principio costituzionale di imparzialità dell'azione amministrativa, che garantisce il corretto esercizio di poteri pubblici in ogni loro forma».

    http://www.ilgiornale.it/milano/il_prof_promuove_sua_segretaria_ma_giudice_annulla_concorso/13-03-2012/articolo-id=577102-page=0-comments=1

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  42. "The nepotism that controls admission to graduate programs is nothing compared to what happens when academic jobs and real money are involved. Many concorsi for full-time researchers and professors, especially in medical schools, are rigged; complaints and appeals by candidates turned down for positions for which they were eminently qualified (in a word, they were fregati) have led to multiple criminal investigations, with some baroni convicted of fraud."

    http://mag.uchicago.edu/science-medicine/bobo-soprano

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  43. http://www.anvur.org/sites/anvur-miur/files/valutazione_aree_umanistiche_e_sociali.pdf

    mi pare un delirio...

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  44. Ma tu cosa pensi che si dica in giro, di queste classifiche/valutazioni per le tue aree?
    C'è qualche discussione? Tanto è un dovere? Lo stipendio è sempre quello, da Funzionario Pubblico fissato per legge? Altro?

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  45. @ renzino
    penso sia giusta la valutazione. penso però che l'idea di costruire un database completo sulla base del quale contare le citazioni per le monografia sia un'impresa mostruosa e dubito che la cosa vedrà la luce in tempi umani.

    mi lascia perplesso l'idea che l'anvur possa fare pressioni su isi o scopus perché inseriscano riviste nostrane.


    poi trovo assurdo che si pensi di fare un tale database solo sui libri in italiano: non si dovrebbe esaltare l'internazionalizzazione? se pubblico per cambridge up, che è migliore di qualsiasi casa editrice italica, non rientro in tale database...

    infine, so come è stato fatto il ranking delle case editrici del mio settore. in fascia A sono finite solo laterza, einaudi e mulino. L'argomentazione della sissco - la società presieduta da graziosi prima di passare all'anvur - era che tali case editrici garantiscono peer-review ecc ecc. ora posso dirti per esperienza che questa è una monumentale cazzata. ho pubblicato con laterza, bollati boringhieri, utet e altre minori. i processi di selezioni erano i medesimi: c'era una valutazione scientifica (ovviamente), ma quel che contava davvero erano le valutazioni sulla commerciabilità del testo (non ho mai pagato per pubblicare). Anzi, da questo punti di vista case editrici di fascia A come quelle sopra elencate sono ancor più attente di altre al lato commerciale, e ovviamente è giusto che lo siano perché se non vendono chiudono i battenti. Quest'idea di scaricare sugli editori il peso della valutazione mi pare farsesca.

    infine, sempre per stare su cose di cui ho esperienza diretta, sta uscendo un mio libro per un piccolo editore anglo-americano. è lo stesso testo, tradotto, che pubblicai anni fa per laterza. ma in questo caso la peer-review c'è stata davvero, ed è stata una cosa seria che mi ha peraltro consentito di migliorare il testo stesso.

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  46. @ insorgere
    Concordo largamente con quanto scrivi.

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    1. Parlando di cose concrete....vi siete accorti che in questi giorni si sta parlando di estendere il diritto ai sussidi di disoccupazione anche ai precari. Cosa varrà per gli assgnisti, è un lavoro o no?.

      Per noi sarebbe comunque una conquista......poca roba ma pur sempre un materasso in fondo al burrone!

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    2. effettivamente sarebbe una gran cosa.
      Purtroppo però credo che il problema sia che l'assegno non fa reddito.
      Cioè sull'assegno non ci paghi le tasse regolari.

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  47. regà, esiste già una specie di sussidio che possono avere anche gli ex-assegnisti. viene erogato dall'inps

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  48. Penzate all'assegnazione che vi fa la Settima Commissione...

    Se avete penzato forte, allor5a potete esprimnere i vostri desidesri prima della discuzzione sul 437 prevista per martedì e merculedì...
    http://www.senato.it/documenti/repository/commissioni/comm07/calendario/convocazioni.pdf

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  49. Ciao, anche se ricercatore non sono (al momento non vedo nemmeno come potrei diventarlo dato che già un dottorato è diventato un sogno), vi leggo sempre con piacere e mi congratulo per il lavoro che fate. Vi ho aggiunto tra i preferiti sul mio nuovo blog, se vi va fare altrettante. A presto e in bocca al lupo.

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