Lo scorso 2 Agosto sono usciti, a firma di Flavia Amabile sulla Stampa, un articolo sul caos dei concorsi RTD e un'intervista in merito al neo Direttore Generale del MIUR Daniele Livon.
Daniele Livon, leggiamo, ha 37 anni e ha preso il posto di Marco Tomasi alla direzione generale del Ministero, dopo un passato come Direttore Amministrativo dell'Università di Udine.
Neanche arrivato e si trova a dover fronteggiare la situazione di caos determinata dall'entrata in vigore della L.240/2010 in assenza dei Decreti Attuativi disciplinanti, in questo caso, le modalità di svolgimento dei nuovi concorsi da RTD.
Nell'intervista, il neo Direttore Generale cispadano dalla brillante carriera, rispondendo alle domande della giornalista, dichiara che le procedure concorsuali degli atenei di Bologna e Cagliari devono essere riviste e che non possono essere accettate e che i concorsi dovranno essere riscritti.
E giù le risposte arrabbiate dei due atenei.
Cos'era successo?
Nella totale latitanza del Ministero che ha caratterizzato i mesi da Gennaio a Giugno (nonostante molti DM fossero per legge da emanare entro 60 giorni dall'emanazione della stessa), alcuni Atenei hanno preso l'iniziativa tornando a bandire in primis i nuovi assegni di ricerca e in secundis alcune posizioni per i nuovi posti RTD.
Tra queste, Cagliari e Bologna (ma non solo, direttore!!! Ad esempio, dia un'occhiata qua!).
Quali sono i problemi?
Intanto i bandi: effettivamente la legge prevede la loro pubblicazione, tra le altre cose, sul sito del MIUR e prevede la "specificazione del settore
concorsuale e di un eventuale profilo esclusivamente tramite indicazione di uno o piu' settori scientifico-disciplinari".
E i bandi di Cagliari e Bologna (ma non solo, direttore!!!) non risultavano pubblicati sul sito del MIUR, in alcuni casi contenevano profili molto molto molto specifici (il che desta qualche "sospetto") e non contenevano riferimenti ai nuovi settori concorsuali come da DM emanato il 29.07.2011.
Ma ci sono almeno tre però:
1) intanto il sito del MIUR alla data di emanazione dei bandi non prevedeva uno spazio per la pubblicizzazione dei bandi che pertanto, anche se comunicati, non sarebbero potuti essere resi pubblici;
2) in secondo luogo i bandi sono precedenti l'uscita del DM sui nuovi settori concorsuali e non si vede come avrebbero pertanto potuto tenerne conto; a tal proposito, se Livon ritenesse che gli Atenei avrebbero dovuto evitare di bandire fino all'emanazione del DM di cui sopra, allora dovrebbe preoccuparsi anche delle decine di assegni di ricerca che nel frattempo sono stati banditi sui vecchi SSD (compreso quello di chi scrive!!!) e i cui vincitori hanno già preso servizio presso vari Dipartimenti universitari e non; venisse a dirci che dopo aver aspettato mesi a fare ricerca senza alcuna entrata mensile o garanzia grazie alla latitanza del MIUR le procedure devono svolgersi nuovamente tutte daccapo!
3) in ultimo, sui profili, lasciamo il giudizio a chi legge: ci limitiamo a riportare ciò che dice la legge e ciò che ha dichiarato il nuovo Direttore Generale del MIUR.
Gelmin-pensiero
art.24 comma 2.a)
[…] specificazione del settore concorsuale e di un eventuale profilo ESCLUSIVAMENTE tramite indicazione di uno o piu' settori scientifico-disciplinari[…]
Livon-pensiero
D. : Le Università continuano a creare bandi sulla base di profili molto specifici. Ma la riforma non li vieta?
R. (Livon): I profili sono consentiti all'interno della nuova normativa sui settori concorsuali. All'interno del settore le Università possono creare un profilo specifico.
A casa, Livon e senza passare per il "via"!
Una nota su Livon.
RispondiEliminaAll'università di Udine era conosciuto per la smania del pareggio di bilancio. Ergo: nessuna concessione a sforamenti di qualunque tipo. Ovvero, in un mondo quello accademico, più dinamico sulla disponibilità di fondi, e sottofinanziato come è ora, la morte (nostra).
Non predico l'aumento del debito, ma prevedo l'ulteriore paralisi da parte del nuovo direttore generale
@ bartlindon
RispondiEliminaNon mi farei deconcentrare dalla questione del pareggio di bilancio - quello s'ha dda fare. Ci sono modi e modi di gestione, in ogni caso.
Qui dobbiamo discutere su che cosa si fa al Ministero - chi fa cosa, e come.
A complemento del post, ricordo che (ormai da diversi anni) i Dirigenti possono essere mandati a casa più facilmente che in passato.
Andrebbe discusso il fatto che dopo il comma (a) dell'Art. 24 [sopra citato], c'è un comma (b) che recita:
RispondiElimina"ammissione alle procedure dei possessori
del titolo di dottore di ricerca o titolo
equivalente, ovvero, per i settori interessati,
del diploma di specializzazione medica, nonché di EVENTUALI ULTERIORI REQUISITI definiti nel
regolamento di ateneo, [...]"
Chissà di che requisiti si tratta, visto che il profilo scientifico è fissato dall'SSD.
Per il bando di Cagliari, per esempio, uno di questi "ulteriori requisiti" è il possedere un certificato di conoscenza della lingua straniera di libello B2 "anche rilasciato dal centro linguistico di ateneo".
RispondiEliminaUn requisito assai discutibile, dato che di fatto restringe di molto la platea dei possibili candidati senza peraltro essere una garanzia nè di merito scientifico nè perfino di conoscenza della lingua straniera (un madre-lingua inglese o un ricercatore che ha trascorso ampi periodi all'estero, pur non possedendo il certificato, parlano un perfetto inglese).
Quando poi, per il concorso in "Lingua e Letteratura Latina" si chiede il certificato B2 di Francese cominciano a sorgere anche diversi dubbi...
Invece, per fare un altro esempio, questa volta credo più virtuoso, l'Università di Trento ha posto come ulteriore requisito quello di aver conseguito il dottorato in una università diversa rispetto a quella in cui si è conseguita la laurea.
Per tornare a Livon, purtroppo ci ricordiamo che Udine era l'unica università che metteva i "profili scientifici" perfino su alcuni concorsi da ricercatore a tempo indeterminato (risultato: ridottissimo numero di partecipanti, spesso 1 solo)
RispondiElimina@ Mino,
RispondiEliminacomunque stanti cosi' le cose in Italia, io il requisito trentino, piu' che un prerequisito per far domanda, lo mettere tra i titoli che darebbero alti punteggi al fine del risultato finale, come anche potrebbe esser euno o piu' post-Doc in diversi istituti, in gruppi non partecipanti alla stessa attivita' di ricerca del gruppo entro cui ci si e' formati.
Questo perche' ad oggi, per mia conoscenza, il percorso di studi italiano e' sempre stato tendenzialmente nello stesso ateneo. Che io ne sappia, i pochi casi di dottorandi finiti altrove son quelli che avendo perso la selezione concorsuale hanno trovato un posto senza borsa in un altro ateneo.
In ogni caso criteri che premino la flessibilita' dei candidati che siano i ben venuti, ci mancherebbe.
A Cagliari rettificano il bando:
RispondiEliminahttp://unica2.unica.it/concorsi/valutazione/bandi_doc/materiale/ricercatori_td/621_2011.pdf
Buone vacanze a tutti!! P.S.: io lavoro.
RispondiEliminasegnalo:
RispondiEliminahttp://www.lastampa.it/_web/CMSTP/tmplrubriche/giornalisti/grubrica.asp?ID_blog=124&ID_articolo=1345
PS: anch'io lavoro (vacanze a partire dal 24 agosto), ed evidentemente anche la Amabile Flavia lavora ;)
W l'amabile flavia
RispondiElimina@ tutti
RispondiEliminacome potete vedere sul sito miur stanno uscendo diversi bandi TD.
in alcuni di questi - bolzano e venezia per es. - sono riportati profili iper-specifici che confliggono con quanto stabilito dalla normativa (vedi post sopra). invito tutti gli interessati a scrivere dirttamente all'ufficio concorsi di questi atenei per ricordargli che ai sensi dellìart.24 comma 2.a) è possibile la "specificazione del settore concorsuale e di un eventuale profilo ESCLUSIVAMENTE tramite indicazione di uno o piu' settori scientifico-disciplinari".
Petanto invitateli a modificare i bandi togliendo questi profili. E' nell'interesse di tutti i precari che i bandi siano regolari - per evitare ricorsi - e che siano effettivamente aperti e non cuciti su misura per qualche predestinato
ecco a chi rivolgersi (responsabili uffici personale e reclutamento) per ottenere la rettifica dei bandi di venezia e bolzano:
RispondiElimina1: venzia gabriele.rizzetto@unive.it
2. bolzano: paola.paolini@unibz.it
Potreste cortesemente riportare il link al sito MIUR?
RispondiEliminaMitopap
www.miur.it volevi questo?
RispondiEliminaoppure volevi quello relativo ai bandi?
nel qual caso http://bandi.miur.it/
@ Insorgere:
RispondiEliminaquello relativo ai bandi.
Grazie!
bah...
RispondiEliminaCriteri per la disciplina, da parte degli Atenei, della valutazione dei ricercatori a tempo determinato, in possesso dell’abilitazione scientifica nazionale, ai fini della chiamata nel ruolo di professore associato (D.M. 04/08/2011)
http://attiministeriali.miur.it/anno-2011/agosto/dm-04082011-%284%29.aspx
A proposito di parametri di valutazione di pubblicazioni e citazioni (come scritto nel DM citato da @gonzoman), eccovi una formuletta, fresca fresca dalle elaborazioni su ca. un decimo di tutti glia ccademici MIUR. Vale per i valori mediani di H=index, parametro che racchiude sia citazioni che publicationi (ed IF reale...), e produce una stima con confidenza >95% per la maggioranza di SSD.
RispondiEliminaMEDIANA Ricercatori = Mediana globale ssd (di tutti i suoi affiliati) x 0.7
Una formuletta analoga e' in via di elaborazione per i valori mediani degli associati. Stay tuned on TIS Reports 010 della Via-academy.
@ Mauro
RispondiEliminaIl dato è stato corretto per l'età accademica?
NO, e' un dato crudo per valori globali di H-index. Ma non dovrebbe cambiare molto con le correzioni lineari per eta' cui ti riferisci (e.g. pubblicazioni ultimi 10 anni).
RispondiEliminagiorgio israel continua ad attaccare i criteri anvur su tempi
RispondiEliminaCerto... due palle sti documenti che trovano una "buona risposta" nel documento del CUN. Ed ancora si aggrappano al fatto che gli indici dei medici siano maggiori ad esempio di quelli dei matematici... ma il documento ANVUR seleziona in base alla mediana del SETTORE! Il cun seleziona in base a non si sa che, ogni area diversa. Nella maggior parte delle aree si contano il puro numero delle pubblicazioni come fossero pere, senza sapere quanto sono citate, ed ammettendo qualunque cosa come pubblicazione.
RispondiEliminaSicurmente i due criteri vanno profondamente adattati al rigore di una normativa che non presti il fianco a ricorsi, ma e' il documento ANVUR da prendere a modello.
Questo?
RispondiEliminahttp://rstampa.pubblica.istruzione.it/utility/imgrs.asp?numart=132783&numpag=1&tipcod=0&tipimm=1&defimm=0&tipnav=1
Ma, a parte il fatto che Israel puo' non piacere per altri motivi - basti pensare il suo prendersela con i cosiddetti "pedagogisti progressisti" (e chi li ha vistri?) che usa come fanmtocci di paglia da bersagliare, e ai quali attribuisce perversioni quasi sataniche dei nostri sistemi educativi -, le posizioni con cui confrontarsi sono quelle del dibattito internazionale.
Siccome l'ANVUR non ha fatto citazioni e non ha dato riferimenti bibliografici nel suo documento, faro' io un post adeguato sul mio blog - pero' lo prevedo in uscita a fine agosto.
Prima devo tornare su altri argomenti.
Stefano Allesina ha scritto un interessante articolo sul nepotismo in Italia
RispondiEliminahttp://www.plosone.org/article/info:doi/10.1371/journal.pone.0021160
che in questo momento di crisi potrebbe essere utile per capire dove fare i TAGLI.
Anche se io non ne avevo bisogno, mi basta sentire la puzza di RTI ...
@Salvo
RispondiEliminaIl criterio ANVUR è una cazzata. Se io faccio x lavori e tu ne fai y e li firmiamo insieme faremo entrambi x+y lavori e la mettiamo in quel posto a chi non fa cose mafiose di questo tipo. Metti che la mediana sia a
z maggiore di x e y ma minore di x+y. E questo sistema secondo l'ANVUR dovrebbe fare aumentare la mediana? Certamente basta fondere le firme e mettersi daccordo. Il Consiglio il Stato se avrà voce in capitolo dovrà mettersi le mani nei capelli davanti a simili cose...
@ Claudio, con cose "mafiose" di quel tipo la metti in quel posto a qualunque criterio, anche quello del CUN. Considera pero' che "mafiosate" di tal fatta non sono tipiche dei precari, cioe' di coloro che a regime competeranno per le abilitazioni, ma di PA e PO che fanno cordate.
RispondiEliminaper evitare cose di questo tipo ANVUR nel valutare la qualita' della ricerca nel merito (quindi non parliamo piu' delle bilitazioni e criteri minimi) prevede di studiare tre articoli per ogni studioso, ma due studiosi in uno stesso dipartimento non possono presentare due articoli uguali, ne' li si puo' ripresentare nel triennio successivo.
@ claudio
RispondiEliminatra l'altro l'ultima riflessione anvur tiene conto della questione delle pubblicazioni a più nomi
@Salvo
RispondiEliminaNon fare confusione. La qualità della ricerca a cui ti riferisci parte dal CNVSU che, esattamente così, l'aveva formulata per il periodo 2004-2008. L'ANVUR ha solo allungato al 2010 riducendo gli articoli da 3 a 2 per il periodo 2004-7 e mettendone 1 per il triennio 2008-10.
Prima erano 3 articoli in 5 anni, ora sono 3 par 7 anni. Nulla di speciale, anzi... Avremo in questo modo più ricercatori attivi (o meglio non c'è il rischio di dichiararne troppi inattivi).
Tornando alle abilitazioni, è chiaro che mi riferisco in particolare a quelle di PO. Il criterio ANVUR, data la sua obiettiva debolezza, non può essere usato che una volta sola. Ma perchè? A chi interessa questa prima tornata (e forse unica?)?
a chi interessa? a tutti i pa ovviamente
RispondiElimina@insorgere
RispondiEliminaSe vogliamo fare una discussione a questo livello mi fermo subito. In un qualsiasi sistema su più livelli chiunque punta ad una carriera e si da da fare per crescere di grado. Anche i precari di oggi, se riusciranno a superare il primo scoglio, punteranno alla carriera. Ma tutto questo è assolutamente banale. Ci sono invece interessi di bottega e mi piacerebbe sapere l'ANVUR da che parte sta.
Caro Claudio,
RispondiEliminanessuno (non certo io e neppure APRI) e' contro la categoria dei PA ne' nessuna altra categoria, ne' contro la legittima ambizione della progressione (virtuosa) di carriera.
Premesso cio', qui io rispondevo alla tua argomentazione iniziale che i criteri ANVUR, tenendo conto di h-index e mediana, favorissero le cordate per aver piu' lavori. Mi son permesso semplicemente di far notare che tale meccanismo paramafioso (la cordata per mettere in comune lavori in realta' sviluppati da paersone diverse indipendentemente) non e' se non in una minoranza dei casi un comportamento tipico di dottorandi o assegnisti di ricerca o RTD. Non perche' questi siano intrinsecamente piu' moralmente virtuosi di PA e PO ma perche' non hanno il potere politico ne' l'autonomia per fare una cosa del genere. Inoltre se il precario della porta a fianco e' un competitor, non si capisce perche' bisognerebbe mettere in comune lavori. Ti ho fatto inoltre notare che comunque un comportamento di questo tipo renderebbe inutili anche i criteri CUN e qualsiasi altro criterio basato su una valutazione, quantitativa o qualitativa che sia, dei titoli.
Mi rispondi che ti riferisci ai criteri per l'abilitazione a PO. Bene... li' il problema potrebbe esistere, poiche' i PA hanno le capacita' politiche di creare cordate di tal fatta, ma ancora una volta non mi spiego cosa ne verrebbe in tasca ai fini della promozione di carriera, dove invece dovrebbe valer la regola: "mors tua vita mea", o mi sbaglio? Ed in ogni modo perche' ANVUR no e CUN si?
dove invece questo problema cordate esiste e' proprio sui criteri a la CNVSU che tu hai riportato. Li' non e' in gioco la promozione ma il rimanere a galla. In quel contesto, quello che tu NON hai riportato dei criteri ANVUR e' che prevedono che si possa presentare un lavoro UNA sola volta da UN solo individuo. Questo rende inutile creare una cordata mer unire i miei tre lavori ad i tuoi tre poiche' se un lavoro lo presenti tu io non lo presento. Inoltre per le collaborazioni a molti autori, che in genere producono di piu', cio' normalizza parecchio. se in 10 in un Dipartimento pubblicano prevalentemente insieme allora hanno bisogno di 30 lavori, di cui 10 negli ultimi due anni per sopravvivere almeno alla richiesta minima ANVUR, senza contare poi la valutazione di merito. Questo nel CNVSU non mi risulta ci fosse e non e' poco.
Siccome questa valutazione ex-post andra' poi ad impattare, o almeno dovrebbe, sui finanziamenti e quindi sul potere politico dei singoli e dei gruppi, si capisce come la lobby dei PA e PO, che poi sono le categorie che il CUN esprime, tendenzialmente guarda all'ANVUR come la peste pubbonica.
Spero d'essermi spiegato ora.
Siccome la discussione sull'argomento parametri si sta scaldando, incendiamola ulteriormente con questo report dalla 'riottosa' Manchester:
RispondiEliminahttp://www.via-academy.org/154-via_academy-Italians_per_Area_and_the_distribution_of_H_index.aspx
Buon Ferragosto!
http://www.corriere.it/economia/11_agosto_11/proto-consulting-colloqui-pagamento_86e318f2-c42a-11e0-9d94-686c787ab248.shtml
RispondiEliminae non lo dite agli atenei... le analogie ci sono tutte. Non per nulla in molti posti si paga gia' da tempo per potersi presentare al concorso per ammissione al dottorato. ;)
@Salvo
RispondiEliminaVado con ordine. Sulle abilitazioni a PO l'H-index scatta solo sulla short-list che viene preparata con il SOLO criterio delle pubblicazioni degli ultimi 10 anni SENZA alcuna normalizzazione per autori. Un autore che fa solo misure ma non ha mai concretizzato nulla di suo in vita sua, è una bestemmia se finisce in una short list di possibili PO. Potrebbe anche non essere un PA, tra le altre cose. Io darei il contributo di un lavoro solo al primo autore (quello che di solito si fa il mazzo), al corresponding author (che si prende la responsabilità di fronte alla comunità scientifica) e al group leader (che contribuisce non poco a trovare i fondi). A tutti gli altri confirirei un ruolo marginale (un peso minore!).
I criteri del CUN sono senz'altro migliori per produrre la short-list. Quello dell'ANVUR è, ripeto, una cazzata senza attribuire pesi agli autori.
Quali sono gli interessi di bottega? Beh intanto controllare chi accede al ruolo dei PO, secondo me ci sono motivi un po' particolari...
Sulla valutazione della ricerca. Per legge si doveva fare ogni 3 anni poi diventati 5 e poi 7. Se continua così non si fa più. Nei documenti CNVSU c'era già la storia del lavoro da considerare una volta sola non è una novità ANVUR (su questa cosa l'ANVUR non ha nessunissimo merito!). Una valutazione con panel di area era già stata fatta nel 2001-3 e aveva creato qualche mal di pancia (però erano state fatte classifiche per area e per università). Questa che si deve cominciare a differenza della precedente non prende i prodotti migliori per area ma 3 lavori per ricercatore (è più capillare, ma io stesso avevo fatto obiezioni sulla valutazione precedente per andare in tal senso). Non credo che i dipartimenti decenti avranno grossi problemi a trovare 3 lavori per docente. Il mio dipartimento ha 60 docenti e negli ultimi 7 anni ha pubblicato ben oltre 1500 articoli. Andrà a valutazione il 10% di questi.
Il 'Corriere della Sera' si decide a pubblicare un commento, in materia di politiche dell'istruzione superiore, di chi ne sa qualcosa - oggi danno uno spazio a Muzio, che penso abbia molto raramente avuto una simile opportunità
RispondiEliminahttp://rstampa.pubblica.istruzione.it/utility/imgrs.asp?numart=134BYI&numpag=1&tipcod=0&tipimm=1&defimm=0&tipnav=1
@Renzino, un discorso 'fumoso' anche se abbastanza interessante quest'articolo che segnali. Non e' possibile quantificare facilmetne l'impatto o successo della didattica, mentre la regola Humboltiana rimane: chi produce conoscenza ad alto livello (ottima ricerca) potra' trasmetterla ai suoi allievi e studenti, che impareranno meglio e ne usifuriranno nella loro carriera. Rigurgitare conoscenza prodotta solo da altri non fa parte dell'educazione terziaria! Quindi, valutare la ricerca indirettamente produce una valutazione anche dell'insegnamento e scuola di un istituto/universita'. Per questo si impara di piu' e meglio a Bologna o Padova che a Sassari od Urbino (I have known last two universities directly!).
RispondiEliminaL'articolo segnalato da Renzino è interessante. Infatti nella valutazione della qualità della ricerca ai ricercatori degli enti si richiedono 6 articoli mentre ai docenti universitari 3. Segno che i secondi hanno qualcosa d'altro importante da fare. Invece nell'abilitazione a PA e PO non si chiede nemmeno ai candidati se hanno mai insegnato qualcosa nella loro vita. Cosa un po' buffa. Ho conosciuto bravi produttori di articoli (vere macchinette e sicuramente bravi ricercatori) che ad insegnare non sanno fare altro che proiettare centinaia di slides e ripetere pappardelle che, dal punto di vista didattico, non sono granche. E' vero che molti ricercatori iperproduttivi sentono la didattica come un fastidio e una perdita di tempo (direttamente proporzionale al numero di corsi e di studenti). E' altrettanto vero che per essere bravi docenti universitari bisogna darsi da fare nella ricerca. In genere però chi ha l'H-index in movimento manda qualcun altro a fare lezione al posto suo. Un po' di misura e di equilibrio non stona mai.
RispondiEliminaLa didattica e' sentita come un fastidio da molti PA e PO perche', diciamolo chiaramente, e' l'unica cosa che fino ad oggi sono stati OBBLIGATI a fare.
RispondiEliminaSe non ci fosse questo "peso" della didattica, molti dimenticherebbero anche la via per il loro ufficio.
Detto questo, bene che valutazioni (arbitrarie) della didattica dei singoli non entrino minimamente fra i criteri minimi abilitativi.
@ claudio
RispondiEliminatu dimentichi che quella anvur è un'abilitazione a lista aperta, non un concorso per posti concreti.
è giusto che non c'entri la didattica perché quella sarà valutata in sede di concorso locale. dove si potrà anche distinguere tra coloro che hanno preso l'abilitazione stando in gruppi che pubblicano a manetta e coloro che invece hanno dimostrato anche qualcosa di più.
ricordati che prendere l'abilitazione di per se non significa nulla. ci saranno molti più abilitati dei posti, e sarà così ogni anno. la maggioranza degli abilitati non avrà MAI il posto per il quale si sono abilitati, e anche quelli che l'avranno dovranno aspettare anni nella maggioranza dei casi.
l'abilitazione è solo una prima scrematura, nulla più.
ultima nota: se contasse la didattica per l'abilitazione avresti tutti gli RTI che han tenuto corsi (cioè il 99%) subito abilitati. non è nell'interesse di nessuno (salvo loro, ovviamente. guarda caso è una richiesta dei merafiniani...)
RispondiEliminaChe palle!!! Scusate ma non riesco a trattenermi. Sarà quel che sarà, tanto la gente che giudica è sempre la stessa. Io la conosco molto meglio di voi. Buon ferragosto.
RispondiEliminasu questo Claudio ha ragione. Non esiste legge o leggina che possa cambiare il risultato, la testa del pesce è marcia e l'unica cosa che poteva fare il ministro per salvare l'Università era decapitarla mediante pensionamenti a 65. Invece le ha letteralmente tagliato le gambe, nel senso che ha reso più precaria e quindi più ricattabile la generazione più giovane. Tutto quello che avverrà in futuro sarà drammatica conseguenza di questo e nessuno mi venga a dire che da precario passerà a PA direttamente senza essere straparaculato perchè non ci crede neanche un neonato: arrendiamoci il nostro primo lavoro stabile non arriverà prima dei 45-50 anni.
RispondiEliminauè ragazzi, qua nessuno ha detto che va tutto bene e nemmeno che ci siano rosee speranze.
RispondiEliminaquanto al pensionamento a 65 anni, è stato uno dei cavalli di battaglia di apri. di più non si poteva fare
@ Claudio, sara' che non riesci a trattenerti ma io ancora non capisco i vantaggi dei criteri CUN ed il timore per quelli ANVUR. Se e' vero che tanto li si aggira con le cordate (come quelli del CUN) e se e' vero che tanto non cambia nulla, santo vale non perderci il sonno o no? Io non so se cambiera' qualcosa con ANVUR, ma ho la certezza che mettendoci nelle mani del CUN non cambiera' un c... ;)
RispondiEliminaNon volevo più intervenire ma devo rispondere a Salvo e non saprei come fare diversamente. Nel mio settore il CUN prevede 15 lavori negli ultimi 5 anni nei quali per la maggior parte si è stati autori di riferimento. Lavorare ogni anno su 3 progetti nuovi in modo autorevole è sensato. Con l'ANVUR, anche se non ho ancora fatto bene i conti, potrebbero essere richiesti da 70 a 100 lavori negli ultimi 10 anni. E' sensato? Ma chi mette la firma in 10 lavori l'anno non sa nemmeno quello che ci viene scritto. Questo è un imbroglio, una truffa. Non sarà così per tutti i settori ma in diversi ci saranno delle sorprese. Ti sembra giusto escludere dalla valutazione per l'abilitazione coloro che oltre a tenere x corsi lavorano in 3 o 4 progetti nuovi ogni anno? Dalle tue parti negli states fanno così? Comunque siamo nella cacca fino ai capelli, mi consola il fatto che stiamo parlando del nulla. Siberia ha ragione nel dire che ormai è troppo tardi.
RispondiElimina@Claudio
RispondiEliminacapisco i casi personali, ma in generale i problemi dell'accademia italiana, e credo una delle ragioni per cui l'APRI esiste, sono dovuto ai FALSI POSITIVI, promozioni piu' o meno concorsuali di 'cani e porci'. Le asticelle alte tipo la mediana eliminieranno praticametne tutti i falsi positivi - anche per i commissari!
Balle. Parlare di cani e porci è passato di moda. Ora si parla di servi e cortigiani. Proprio servi e cortigiani portano a corte i loro regali alimentando i falsi positivi i quali sapranno ricompensare. Non escludo che qualcuno abiti in un qualche sottoscala di Via Academy. Non voglio farne un caso personale, molto più semplicemente, siccome non ho il tempo di stare a fare queste statistiche, ho guardato un po' dove conosco di più. Fra le altre cose potrei anche cambiare settore.
RispondiElimina@Claudio scusa sei sicuro di avere calcolato la mediana e non ad esempio la media? Faccio davvero fatica ad immaginare che la mediana sia da 70 a 100 davvero lo ritengo poco probabile. Forse la media si, la mediana no perchè di solito la distribuzione è fortemente asimmetrica a destra. Scusa ma che settore sei cosi proviamo a calcolarla?
RispondiElimina@ Claudio,
RispondiEliminacredo tu stia facendo davvero tanta cofusione. Immagino tu sia un chimico o un biologo, dai criteri CUN che citi. Ti faccio notare intanto che i criteri CUN sono disomogenei per settori. Partiro' quindi dal tuo caso personale (visto che qui piacciono i casi personali) ed andro' a parare al mio.
Iniziamo da te:
1) Tu dici che coi criteri CUN servono 15 articoli negli ultimi 15 anni ed un numero tot di articoli come primo autore...
2) Tu dici che i criteri ANVUR li metti ko con cordate di autori che mettono in compartecipazione i lavori.
E' ovvio il cortocircuito logico di queste due affermazioni. Infatti con la medesima cordata tu potresti pubblicare ben piu' di 15 articoli in 5 anni. Inoltre per il problema del primo autore gia' oggi molti gruppi turnano a giro su questa "carica" che viene data di volta in volta a vari membri del gruppo. Se supponiamo il malaffare delle cordate ad ok, ci vuol nulla per turnare anche i primi autori.
Inoltre questo numero magico "15" da dove viene? A cosa si lega?
Inoltre ti faccio notare, da sperimentale a sperimentale, che non serve neppure creare le cordate... se conti semplicemente il numero di articoli, basta SPEZZARE GLI ARTICOLI. Se misuri le proprieta' di tre materiali con tre diversi metodi le possibilita' sono:
1) pubblichi un articolo masterpiece con tutte le tre misure nei tre metodi ed un confronto.
2) Pubblichi tre articoli differenti per i tre materiali piu' una lettera per il confronto (totale 4 articoli)
3) Pubblichi 7 lettere, l'ultima delle quali e' il confronto.
E' chiaro che nell'ottica dei criteri CUN, cioe' della mera conta di articoli, l'opzione 3) e' la piu' sensata. Nell'ottica di innalzare h-index NO!! perche' nell'opzione 3 iperfrazioni le possibili citazioni, mentre per far crescere h-index oltre una certa soglia non te ne fai nulla di n-mila lavori, devi pubblicare pesante, altrimenti ad un certo punto il tuo h-index satura e non si schioda piu'. Se hai un h-index di 20 devi allora non ti interessa piu' pubblicar letterine ma qualcosa che impatti ed in poco tempo raccolga molto piu' di 20 citazioni.
Ora mi spieghi dove hai letto che coi criteri ANVUR devi avere un centinaio di articoli in 10 anni?! A parte che i criteri ANVUR si basano su h-index o derivati e non sul numero pubblicazioni. Poi si basano su cio' che gia' succede nel tuo settore, e non su numeri magici (tipo il 15 che citavi). Dunque ti si chiede di essere almeno nella meta' alta degli studiosi del tuo settore in quanto ad h-index. Lo sei? Bene... questo non ti garantisce l'abilitazione, ma superi i criteri minimi. Anche se verrai abilitato poi ci sara' il concorso locale dove in teoria ti dovrebbero passare ai raggi x. Non lo faranno? Bene, ma con le abilitazioni abbiamo almeno scremato.
Claudio, devi vedere nel tuo settore dove si colloca la mediana. I criteri ANVUR non li aggiri facilmente, non subito almeno (devi accumulare le citazioni). Mentre quelli cun, crei un paio di cordate ed in un annetto ecco sfornati 20 lavori.
...continua...
RispondiEliminaPassiamo come promesso al mio caso. Io sono un fisico delle particelle elementari e pubblico prevalentemente in Collaborazioni Internazionali che vanno dalle centinaia a qualche migliaio di autori. Pubblico anche qualcosa ti tecnico con decine di autori, qualcosa di teorico -fenomenologico con pochissimi autori (3-5 persone), atti, proceedings e note interne pubblicate anche a singolo autore (me stesso).
Detto questo tra i criteri del CUN di area fisica, io passerei ad occhi chiusi, perche' confrontano pere con lamponi. E' chiaro che un particellare, per il come noi pubblichiamo, spazza via i titoli di uno di stato solido, il caule a sua volta in media si pappa a colazione un teorico. Io ho ad oggi 101 articoli ISI, 107 in totale, piu' proceedings e note varie, coi criteri CUN passerei ad occhi chiusi.
Coi criteri ANVUR invece io mi confronterei con la mediana del settore FIS/04 nell'area concorsuale A2/01 -fisica sperimentale delle interazioni fondamentali. Cioe' mi confronterei coi miei pari, che pubblicano con gli stessi meccanismi. Questo comporta una selettivita' enorme. Io girovagando per il mondo, dalla russia alla germania, a ginevra ed infine agli USA ho partecipato a diverse Collaborazioni internazionali eppure... Mauro e la via Academy hanno stimato la mediana del settore FIS/02 = 20 ! Il mio h-index ad oggi e' 15 e se consideri solo i lavori ISI e' 14. Quindi coi criteri ANVUR io NON PASSEREI! Non oggi almeno!
Sono masochista ad appoggiare ANVUR? Per nulla! Col CUN passerebbero tutti nel mio settore, todos caballeros. Coi molto selettivi criteri ANVUR io ho la possibilita' di giocarmela puntando sulle mie forze e la produttivita' mia e dei miei colleghi e delle Collaborazioni che mi accettano come loro membro. Magari saltero' la prima tornata abilitativa, ma non casca il mondo.
Quindi Claudio per concludere, ANVUR ti sta confrontando coi tuoi pari. Se ancora non raggiungi i parametri richoieti per l'abilitazione a PO (chiedi a Mauro una stima della mediana), allora non cercarti alibi, mettiti sotto e creati un gruppo che produca ed impatti. Sei comunque un PA, questo ti da' molti piu' mezzi per farlo di quelli che possediamo noi e dovrebbe pur garantirti sonni tranquilli se e qualora dovessi saltare le prime tornate abilitative.
@ Paola, e' che Claudio non ha ancora afferrato di che si parla. Lui per 70 o 100 ancora intende il numero di articoli, non l'h-index come richeide ANVUR. La mediana dell'h-index va calcolata!
RispondiEliminaDal documento ufficiale ANVUR:
RispondiEliminaLa procedura di applicazione dei parametri è la seguente: (a) i soggetti con un numero di pubblicazioni degli ultimi 10 anni inferiori o uguali alla mediana non possono partecipare all'abilitazione; (b) gli altri devono avere o il numero di citazioni o l'H-index superiore alla mediana.
Quindi se uno ha H-index alto ma pubblicazioni insufficienti sta a casa.
Detto questo, RIBADISCO che non è un fatto personale. L'H-index mediano del mio settore è molto alto (23), il primo PO ha H-index superiore a 55, oltre 5000 pubblicazioni e 18000 citazioni e firma 1 articolo alla settimana. Gli altri settori della mia area ci guardano come la peste e non penso avranno tanta voglia di fondersi al nostro settore concorsuale (mi riferisco alla chimica dei beni culturali, il mio settore ovviamente è la chimica fisica). Siccome i settori erano circa 300 penso, mna chiaramente non ne ho la certezza, che il requisito (a) dell'ANVUR possa creare analoghi problemi anche altrove. Sul numero degli articoli in 10 anni ho fatto uno studio a campione e dico ai precari chimici fisici di guardare dove andare a fare 10 articoli l'anno altrimenti non andranno tanto lontano. Questa è la sostanza. Ai miei studenti consiglio di fare le valigie. Se fossi più giovane le farei anch'io.
@ Claudio
RispondiEliminaQuella proposta dell'Anvur cui ti riferisci è stata modificata proprio per andare incontro a quei ricercatori che privilegiano la qualità alla quantità.
La proposta emendata prevede quindi che possano proseguire il cammino verso l'abilitazione quei candidati che soddisfano 2 tra i seguenti 3 criteri:
a) numero di pubblicazioni ISI o Scopus o banche dati rilevanti per il settore > mediana nel settore
b) h-index > mediana nel settore
c) citazioni totali > mediana nel settore
Il calcolo di a), b), c) si riferisce agli ultimi 10 anni.
@ Claudio,
RispondiEliminanon so che documento tu legga, ma ANVUR ha gia' emendato il proprio parere. Oggi si crichede che DUE SU TRE dei seguenti criteri superino la mediana:
a) numero di pubblicazioni ISI, scopus etc...
b) numero citazioni ricevute
c) h-index
duncque sodisfando il criterio a) pubblicando spezzatini di articoli, poi non si soddisfa il sue o il tre. Infatti la stessa ANVUR nel secondo documento riporta: "...non si verra a creare un incentivo a produrre molti lavori di bassa qualita' perche' in tal modo non si sara' in grado si soddisfare il secondo criterio..."
Ora Claudio non prendiamoci in ciro e non inganniamo noi stessi. Il tuo problema e' che sei sotto la mediana del tuo settore in qualto sia a numero totale di lavori o ad h-index o a citazioni mi par di capire. Questo puo' essere dovuto a molteplici fattori, non significa necessariamente che tu sia un pirla. D'altro canto sto sotto pure io all'h-index mediano del mio settore e su questo chiamo a scagione la mia giovane eta' (32 anni).
Ora invece di stracciarti le vesti fossi in te mi metterei sotto a creare un cruppo che produca lavori di alto impatto. Io conosco bene i chimici fisici (o molti amici nel tuo clan) ed effettivamente pubblicano con alta rate. Perche' mai un PO che firma un articolo la settimana sarebbe da censurare? Avviene anche qui in US. Bisogna vedere che articoli firma. Se sono di alto impatto allora significa che sa amministrare il suo gruppo, che e' un buon leader, sa indirizzare verso proficue tematiche di ricerca, recluta i migliori, riesce a far lavorare uniti i PA sotto di lui, insomma e' un buon capitano. La favola dello scenziato in laboratorio che produce tutto da solo e' buona da raccontare ai giornali, non prendiamoci per il c...o tra di noi ;)
Claudio vuoi eccellere nel tuo settore? Ti do' qualche dritta a gratise:
1) Cerca di attrarre a te i migliori studenti possibili e seleziona per il dottorato i migliori tra i migliori.
2)Bandisci assegni, pubblicizzali e cerc di attirare i dottorandi piu' produttivi che siano essi i tuoi ex-dottoranti o esterni.
3)Incentiva parte dei tuoi dottorandi ad andare a maturare esperienza fuori dal tuo gruppo, meglio se all'estero, tieniti in contatto e cerca ad un certo punto di riportarli a casa con un bagaglio di know how in piu'
4) Crea almeno due gruppi separati di linee di ricerca con a capo due Riceratori (RTI o RTD).
5) Quando si bandisce una posizione per RTD che tu saprai essere bandita per il tuo gruppo, cerca di selezionare i piu' autonomi, non per forza chi in passato ha lavorato esattamente sul tuo task. Questo portera' linee di ricerca nuove, competenze nuove sulle linee vecchie e tant'altro
Claudio, tu sei un PA, lo puoi fare questo. Saltare qualche sessione abilitativa non e' la fine del mondo, preoccupati dell'inversione di tendenza.
Mino mi ha preceduto :)
RispondiEliminaultima cosa... se e' vero che i chimici fisici (ed e' vero) pubblicano tantissimo e forse la mediana starebbe addirittura sui 70 articoli, cio' dimostra che i 15 articoli richiesti dal CUN abiliterebbero pressocche' tutti. Mentre in altri settori della Chimica potrebbero penalizzare.
RispondiEliminaLo stesso di quanto accadrebbe nella Fisica dove con qualche decina di articoli i particellari che fan qualcosa (e quindi riescono ad inserirsi in una Collaborazione) passerebbero tutti, mentre per i teorici sarebbero cazzi amari.
Questo perche' i "numeri magici" del cun escon fuori dal cappello del mago Zurli' e non tengono conto delle disomogeneita' fra settori di una stessa area CUN.
Non sapevo dell'emendamento, il primo documento è l'unico che mi è stato inviato e aveva l'ordine che vi ho dato. RIPETO per la terza volta che non è una questione personale. Il blog credo si debba mantenere a un livello di discussione e io ho esattamnente posto due questioni importanti: la attribuzione dei meriti di un lavoro a chi l'ha ideato e realizzato (la scienza è in evoluzione ma spesso i nomi sono troppi) e l'assurdità di pensare di aumentare le mediane nel tempo considerando che nessuno è fesso e cercheranno tutti di coalizzarsi in un qualche modo.
RispondiEliminaIo la mia strada la sto già seguendo e non ho bisogno della bussola di Salvo.
@ claudio
RispondiEliminail documento anvur che citano mino e salvo lo trovi sul sito anvur.
è una risposta alle critiche ricevute, lo abbiamo citato in molti in questo blog. cmq vale la pena che tu te lo legga perché affronta diverse questioni importanti
Questa è bella: il 30% dei PO di un settore può proporre delle variazioni dei criteri all'ANVUR. Peccato che il 50% dei PO non avrebbe titolo di ricoprire quel ruolo. Tenete i riflettori sull'ANVUR se vi interessa la cosa...
RispondiEliminaproporre non vuol dire ottenere...
RispondiEliminaIl lupo perde il pelo ma non il vizio.
RispondiEliminaComunque la mediana è troppo. Il 50% dei PO occuperebbe un ruolo al quale lo stesso numero di PA con le stesse identiche caratteristiche non puà nemmeno iscriversi alla abilitazione. Mi sembra che non ci sia bisogno di grandi relazioni tecniche per dimostrare la anticostituzionalità. Vediamo il ministro cosa intende fare e quale sarà la strada dei suoi regolamenti (non so se passeranno al CdS). Detto questo anche un singolo cittadino (io per esempio) può fare ricorso alla Corte Costituzionale.
temo che la costituzione non c'entri proprio nulla
RispondiEliminaClaudio, non abbassiamo il tono del discorso ai livelli del ridico. Dove leggi che il 50% dei PO non sarebbe degno di stare nel ruolo? Per quello ci vuole una seria valutazione ex-post che non e' comunque oggetto di discussione inerente i criteri abilitativi.
RispondiEliminaIl criterio della mediana vale per il RECLUTAMENTO, cioe' si cerca di invertire la tendenza reclutando i piu' produttivi.
Se prendessi 50 premi nobel, la mediana ne porrebbe 25 di essi al disotto, per definizione di mediana, questo non significa che quei 25 non son degni. Altrimenti se fosse come dici tu ed il 50% di PO non sarebbe degno, scartando quel 50% la mediana di riconfigurerebbe e ne dovresti scartare un altro 50% finche' di PO ne resterebbe solo uno come Highlander ;)
lo spirito invece e' quello che "in questa congiuntura" si vuole spingere alla produttivita' incrementando la mediana sia tramite reclutamento che spingendo in tal senso chi e' gia' reclutato. Ad un certo punto chiaro che il criterio, magari tra una decade o due, verra' congelato.
@ Tutti
RispondiEliminaper inquadrare il discorso sul settore CHIm/02 - Chimica fisica, riporto lo studio preliminare fatto da Via-Academy e comunicatomi da Mauro:
la mediana di tutto il SSD di CHIM/02 sembra assestata a = 20, con i PO = 31.5 e PA =ca. 13.
Dunque per essere abilitato a PO, un Chimico-fisico deve possedere h-index=~31 (piu' uno degli altri due criteri calcolati su tutti i PO del settore).
Per essere abilitati a Pa non mi e' chiaro ma credo basti un h-index=13 (piu' uno degli altri due criteri calcolati su tutto il settore).
Criteri che per dei chimici fisici saran selettivi ma non impossibili (tutt'altro). Ed infatti son legari a quello che succede nel settore medesimo.
La via del ricorso alla Consulta è l'unica prevista per un singolo cittadino o associazione per contestare un provvedimento governativo. Certo non è facile attivare una simile procedura, nulla vieta di informarsi. La Costituzione tutela l'uguaglianza dei cittadini italiani. La valutazione ex-post non c'entra nulla. Qui non parliamo di reclutamento ma di abilitazione. Ci sono due individui con la pelle blu e dico che per la patente la pelle deve essere verde. Uno dei due guida e lo lascio contuinuare a guidare mentre all'altro gli dico di no. Questo non è ridicolo.
RispondiEliminaTorniamo all'esempio della chimica fisica. l'H-index va calcolato su tutta la vita e non sugli ultimi 10 anni (Mino ha sbagliato). Scopus risale al 1995, io ho usato WOS e ho corretto per le omonimie e ho trovato 23 (ci sono una decina di PO intorno a quesdta mediana). Poi vanno considerati gli altri 2 parametri che non sono affatto irrilevanti (consiglio a quelli di viua academy di darsi da fare). Supponiamo che siano 70 lavori (10 anni), 23 H, 2000 citazioni. C'è un PO a 50, 20, 1500 e un PA a 60, 22 e 1600. Il primo continua tranquillo e beato e il secondo si vede frustrato nel non potere partecipare alla sessione di abilitazione (forse unica considerando il grande clima di incertezza sul nostro futuro). Le stesse identiche cose, ma ovviamente su numeri differenti, si applicano ai ricercatori inclusi RTD. Qui il dramma per gli esclusi potrebbe essere maggiore (RTD).
Mi auguro che quelli della via pubblichino in rete i dati completi di tutti i settori concorsuali sui tre indicatori. E' l'unica maniera di essere utili alla comunità.
Claudio per l'h-index non e' obbligatorio usare scopus. Puoi usare ISI-WoS (che risale al 1945) oppure anche google scholar (che sul calcolo di h-index elevati approssima benissimo, mentre sul calcolo delle citazioni totali e' da sconsigliare.
RispondiEliminadici bene Claudio, l'h-index mi par di capire, va calcolato su tutta la vita. Credo che i 10 anni riguardino gli altri due parametri, ma devo rileggere il tutto.
RispondiEliminaClaudio, il tuo discorso e' privo di senso. Qauunque criterio fissi, ci sara' qualcuno assunto in precedenza che non soddisfa quel criterio. E se cosi' non fosse srebbe a dire che il criterio scelto e' ridicolmente basso.
RispondiEliminaAnche coi tuoi amati criteri CUN ci sarebbero PA e PO al di sotto di tali criteri, specie perche' in molti settori quei criteri considerano gli ultimi x anni. Lascia perdere la costituzione, in qualunque sistema, data la presente congiuntura, si puo' decidere di ritarare il reclutamente.
Nel presente sistema abbiamo moltissimi possibili candidati, pochi fordi per assumere ed un reclutamento pregresso che se ne infischiava della produzione e dell'impatto. Una buona strategia e' quindi reclutare quei pochi possibili tra coloro (ed abbondano) che gia' hanno prodotto sopra la mediana.
Q' un criterio provvisorio... aumentando la mediana, ad un certo punto si reclutera' verosimilmente ad una frazione di essa fino ad arrivare a congelare su un valore.
e BUON FERRAGOSTO a voi che potete festeggiare ! Qui si lavora... :(
RispondiEliminal'h-index, che effettivamente va calcolato su tutta la vita, va poi diviso per l'età accademica.
RispondiEliminaeh si è un bel casino. Ma questi testoni dell'ANVUR non lo sanno che l'indice risultante si chiama m-index?
RispondiEliminaA questo punto i criteri minimi sono delle velocità medie. Articoli per anno, m-index e citazioni per anno. Chi può vantare una anzianità inferiore
ai 10 anni può avvantaggiarsene. Anche se ha H-index 5. Bella ca...a.
Io e Salvo abbiamo discusso inutilmente di spazio percorso quando il parametro in gioco era una velocità media. In realtà il primo indicatore è ancora più bestiale
RispondiEliminaP10*max(1,10/a)/a
dove P10 è il numero di pubblicazioni negli ultimi 10 anni solari mentre "a" è l'anzianità accademica. No comment...
Nuovo articolo di commento sui criteri ANVUR pubblicato dal Sole di Ferragosto, "Il merito non ha un metro fisso", a firma di Ugo Trivellato, Emerito di Statistica a Padova
RispondiEliminahttp://rstampa.pubblica.istruzione.it/utility/imgrs.asp?numart=1378BJ&numpag=1&tipcod=0&tipimm=1&defimm=0&tipnav=1
@ Renzino, e' l'arrogante attacco dei babbioni. Tra l'altro citano un economista che i parametri li supererebbe di gran lunga.
RispondiEliminaQuesti non sanno nulla dei criteri, non vogliono che ANVUR metta il naso nel loro dominio, arrivano quasi tra le righe alla minaccia.
E' ovviamente del tutto normale che l'agenzia che si occupa della valutazione ex-post scriva anche un documento per suggerire i criteri minimi... e fossi nel MIUR (a cui legalmente spetta la scelta) scriverei un criterio che si poggi il piu' possibile sui suggerimenti dell'agenzia che sara' chiamata a valutare.
Di fronte a questo fuoco di prima fina da parte di membri o ex-membri del CUN, urge un documento di solidarieta' da parte di APRI.
@ Claudio, sei fuori strada, da dove prendi quell'equazione?
RispondiEliminaIl priterio 1) per abilitazione a PO prevede soltando di contare il numero di lavori negli ultimi 10 anni (5 per l'abilitazione a PA) e che tale numero sia sopra la mediana del settore (sempre calcolata a 10 anni).
Qui l'anzianita' accademica non c'entra una ceppa, quella c'entra per normalizzare l'h-index (criterio 3).
In base a questo criterio 1) chi ha meno di 10 anni di anzianita' accademica e' SVANTAGGIATO (ed e' giusto che sia cosi' per una abilitazione a PO), mentre chi ha = o > a 10 anni e' sullo stesso piano.
Se poi hai tanti lavori da soddisfare al criterio 1) ma hai h-index 5, ammeno che quei 5 lavori non abbiano un numero esorbitante di citazioni tale da soddisfare da soli al criterio 2), allora significa che hai pubblicato tanta carta che nessuno ha letto, e quindi NON superi l'abilitazione.
come vedi non e' una c...a ;)
Claudio onestamente, pare tu stia cercando il pelo nell'uovo.
Qualcuno saprebbe dirmi qual'è la mediana delle distribuzioni rilevanti (h-index, numero di articoli e numero totale di citazioni) per i settori FIS/01 e FIS/04 (area concorsuale A2/01) per associati ed ordinari?
RispondiEliminaVi ringrazio anticipatamente!
Leggo che si devono usare parametri indicatori normalizzati per anzianità accademica (pagina 3 doc I) e poi che la scelta dei parametri è I, II, e III (pagina 4).
RispondiEliminaA pagina 2 si dice che i parametri sono assunti come indicatori di qualità.
Da nessuna parte c'è scritto che si deve solo considerare l'indice m (h/a).
C'è poi un punto non chiaro sull'uso dei congedi ecc.. nei 10 (5) anni. Danno la possibilità di portare 10-x a 10
o si deve andare indietro nel tempo 10+x?
OK il parametro I è intero.
RispondiEliminaPerò le mediane vanno calcolate sull'indice M e sulle citazioni/anno. Le mediane di H non servono così come quelle sulle citazioni totali. Almeno questo è giusto?
RispondiElimina@ Joe,
RispondiEliminaper il settore FIS/04, da uno studio preliminare della Via academy, risulterebbe:
Whole SSD = 20
PA = 22. 5
PO = 33.5
qui nascono i problemi VERI dei criteri ANVUR, cioe' che sarebbe piu' opportuno ricalcolarli per aree concorsuali. Ad esempio se tu sei uno sperimentale delle particelle elementari (come credo tu sia) e ti confronti con FIS/04, allora in FIS/04 sono contenuti anche dei teorici che pubblicano diversamente. Viceversa i teorici dell'area concorsuale A2/02 si dovrebbero confrontare anche con l'SSD FIS/04 ma sarebbe una mattanza per loro... effettivamente meglio per loro confrontarsi con SSD/02, piu' consono al loro stile di pubblicazione.
Insomma credo proprio che se il MIUR adottera' i criteri ANVUR li riconfigurera' per Area concorsuale (non area CUN bene inteso).
@ Claudio,
RispondiEliminasi questo e' giusto, la mediana va calcolata sull'indice M. Cioe' sull'indice H normalizzato per anzianita' accademica.
@Salvo
RispondiEliminae per le citazioni? citazioni/anzianità o no?
@ViaAcademy
RispondiEliminaLa posizione relativa alle mediane di H e di M per un singolo individuo possono essere opposte (il che può volere dire dentro o fuori). Visto che si parla di short-lists non è proprio irrilevante.
@ Claudio... no le citazioni no.
RispondiEliminaMa il tutto comunque e' in itinere e questi son dettagli. Credo che alla fine sia ragionevole prendere le pubblicazioni degli ultimi X anni (dove x=10 per abilitazione PO) e le citazioni totali di quegli articoli.
Al concorso locale farei invece valere tutto per la shortlist e farei presentare una terna di lavori agli shortlistati in modo da entrare nel merito. Il punteggio finale dopo il colloquio lo sommerei al punteggio ottenuto nella graduatioria per la short-list.
Credo sia il modo piu' semplice e diretto.
@Salvo
RispondiEliminaHai abbandonato l'indice M?
@ Claudio, no mi riferivo solo al punto 1) .
RispondiEliminaNon e' che ad ogni messaggio si puo' ripeter tutto, qualcosa lo possiamo dar per assodato ogni tanto ;)
A mio avviso rimane comunque difficile, e non solo a causa della pressione delle lobbies ma anche per una questione "tecnica", che il MIUR adotti lo schema dell'Anvur.
RispondiEliminaLo scoglio principale mi sembra il riuscire a raccordare questo D.M. sui criteri di valutazione con quanto dice la legge Gelmini. Non credo che la questione dei criteri distinti per aree sia un grosso problema, giacchè la legge (fortunatamente) riesca a essere ambigua pure su questo: nella legge si parla, testualmente, di "area disciplinare" e non di "area scientifica" (solo quest'ultima identificabile con l'area Cun, mentre per "area disciplinare" in senso lato possiamo intendere qualunque cosa...).
No, il problema principale secondo me è che la legge assegna a questo DM il ruolo di stabilire i criteri di valutazione attraverso i quali LA COMMISSIONE attribuisce l'abilitazione.
Quindi un qualunque schema di decreto che preveda soglie minime mi sembra più che candidato alla bocciatura del Consiglio di Stato. Il CUN se la cava dicendo, nelle premesse, che la commissione può sostanzialmente fregarsene di quei criteri e può con motivato giudizio concedere l'abilitazione anche a candidati che non soddisfano quei criteri. Quelli dell'Anvur invece appaiono molto più rigidi. Se per assurdo il MIUR, nonostante le sollevazioni delle società scientifiche e del CUN, avesse comuqnue intenzione di convergere sul documento dell'ANVUR, la vera difficoltà sarebbe nel riuscire a tradurlo in un qualcosa compatible con la legge. La difficoltà tecnica di questa operazione lascia prevedere che la proposta che è favorita in questo momento è, ahinoi, quella del CUN. Ed il goffo esordio del nuovo direttore generale del Miur, cui fa riferimento questo nuovo post delo blog, non lascia certo ben sperare.
Questa storia conferma quello che già alre vole è capitato (vedi, per esempio, Regolamento Mussi o Decreto Gelmini sui concorsi da ricercatore): si scrivono le leggi senza nemmeno avere una idea di base su come si dovranno svolgere le procedure descritte da quelle leggi...
Mino, sinceramente non credo che vi sia incomatibilita' tra "criteri minimi" e legge Gelmini. La Commissione e' comunque l'organismo che attribuisce l'abilitazione. Abilitazione che puo' essere negata anche in presenza del superamento dei criteri niminimi, come anche il documento ANVUR riporta. Inoltre l'effettivo superamento dei criteri minimi viene appunto accertato dalla Commissione.
RispondiEliminaLa difficolta' tecnica (e non di legge) insita nei criteri ANVUR sta ne calcolare mediane su popolazioni che giocoforza non fossono essere gli SSD ma i settori concorsuali. Cio' non e' vietato dalla legge Gelmini ma vi e' una difficolta' pratica che e' la seguente: non esistono liste di persunale in ruolo appartenente a settori concorsuali ma sono a SSD. Bisognerebbe quindi prima fare un censimento chiedendo a TUTTO il personale in ruolo di dichiarare in che area concorsuale ricade la propria attivita' e solo dopo sarebbe possibile una analisi dettagliata delle mediane. Tale censimento e' peraltro previsto da ANVUR e conterra' anche le pubblicazioni di ciascuna unita' in ruolo, ma i tempi er raccogliere, archiviare ed analizzare questa mole di dati non possono essere mesi. Anche conoscendo i nomi, non e' possibile procedere ufficialmente come il buon Mauro della Via academy fa, cioe' prendendo un database (es. il google scholar o ISI o scopus) e calcolando gli indici. Ci saranno infatti omonimie da levare, possibili sottostime dovuti a tagli troppo forti, possibili multidisciplinarieta' (ad esempio il fisico che pubblica anche qualche applicazione) etc... e' difficilissimo fare analisi accurate non conoscendo i destinatari e non interfacciandosi con loro. Una operazione di tal fatta implica almeno una prima analisi da inviare all'interessato che potra' accettarla o correggerla. Oppure comportera' un sistema simile a Research ID (di WoS) dove sono i ricercatori ad inserire i propri lavori e poi il software analizza solo quelli.
Insomma o si saltaquesta prima mandata (ed io credo si salti) ed allora tutto e' possibile, oppure bisognera' procedere, almeno per il primo biennio, con delle soglie fisse a la CUN.
Se cosi' sara', bisogna che stiamo attenti a proporre che queste soglie non siano per intere aree ma per settori concorsuali e provengano da uno studio, fatto anche rapidamente ed approssimando, come quelli della Via Academy.
In questo modo si evitera' ad esempio di mettere soglie tipo 15 in 5 anni lavori dei biologi, dove se sei un bio-medico passi ad occhi chiusi e se ti occupi di zoologia puoi suicidarti.
La leviamo sta foto di questo ciuffo d'oro stile Matteo Renzi, senza che di Renzi abbia le palle?...
RispondiEliminaSono la prima che sostiene l'avanzata dei giovani ma se a 37 anni sei già stato direttore amministrativo ad Udine (a quanti anni 15?)e direttore generale del miur a 37!!!!! bimbo sei nato con la camicia ma con le iniziali ricamate sul taschino!!!! e di questi tempi 'un ti si sopporta!!!
Siberia, concordo pienamente..
RispondiEliminaquanto alla discussione sui criteri di abilitazione la trovo oziosa (e noiosa): non vorrei che ci facessimo imbabolare da discussioni per pochi eletti su bibliometria, criteri minimi, settori concorsuali...
la questione che più urge i precari è far ripartire in tempi brevi il reclutamento di ricercatori (TD) oggi di fatto bloccato a causa dell'inerzia del MIUR
@ Untenured,
RispondiEliminacerto scendere in eccessivi tecnicismi su un semplice parere e' in effetti un po' noioso ed innecessario. Del parere ANVUR io apprezzo lo spirito, poi nella pratica va inserito nel contesto della legge e reso applicabile. Quindi spendere troppo tempo sul tecnicismo piu' nascosto (e che magari cambiera') ha poco senso. Purtroppo in un mondo come il nostro la gente appoggia o boccia una proposta a seconda se in questo momento supera o no i criteri, ecco spiegato l'interesse a cose in apparenza noiose.
Per quanto riguarda il reclutamento a TD, questo NON e' ad oggi bloccatto, anzi molti atenei stanno bandendo. Il MIUR pur se in estremo ritardo (e grazie ad una aggressiva campagna stampa) ha ultimato tutti i decreti ed aggiornato il sito. Ad oggi non e' bloccato un bel nulla. Tutti gli atenei che si sono dotati di regolamento possono bandire.
@ Salvo
RispondiEliminaInutile prendersela con Trivellone o chiunque critichi il documento ANVUR "perchè sono babbioni", o "perchè sono le lobby", o "perchè non vogliono la valutazione".
Entro fine mese faccio io un bel post indicando i riferimenti principali del dibattito internazionale, dei quali il documento ANVUR si è fatto un baffo, non facendo nessuna citazione nè confrontandosi teoricamente. A 'sto punto potrei ben dire io che quelli (dell'ANVUR) NON vogliono la valutazione - già loro stessi hanno cominciati col chiamarsene fuori (dal dibattito internazionale).
@ Renzino
RispondiEliminaImmagino quindi che citerai l'abilitazione nazionale spagnola gestita completamente dall'Aneca (l'Anvur spagnola), non dal ministero, in cui per tutte le discipline di carattere scientifico e anche alcune non-scientifiche si considerano unicamente articoli pubblicati su riviste nel Citation Index dell'ISI (non nel Citation Index Expandend!), facendo differenza fra quelle pubblicate nel 1° terzile, nel 2° e 3°. Anche per aree, come la Matematica, che qui in Italia si chiamano fuori (vedi ultimo documento CUN).
@ Mino,
RispondiEliminaed infatti l'articolo di "Trivellone" come lo chiama il buon Renzino, cosi' come altri articoli di gente legata al CUN di questi giorni, minacciano ANVUR proprio di non immischiarsi in cose che non le competono e di non allargarsi troppo. L'abilitazione secondo lor signori NON sarebbe materia in cui l'ANVUR dovrebbe mettere il naso ed ovviamente, inutile dirlo, non va basata su criteri numerici e bibliometrici (brrrr.).
Salvo
RispondiEliminaquel secondo documento di risposta dell'ANVUR era un pò curioso.. non conteneva riferimenti scientifici e istituzionali (ad es. alle buone pratiche internazionali) e poi rispondeva alle critiche senza citare chi fossero i critici, che erano un pò come dei fantasmi.. robe da pazzi
ANVUR deve dedicarsi ad attuare SUBITO (non fra dieci mesi) il piano di valutazione della ricerca 2007-10. Quello è il suo compito istituzionale precipuo, piuttosto che scrivere documenti verbosi e oscuri
@Salvo
RispondiEliminaGrazie per le informazioni!
Vorrei aggiungere un commento sui criteri ANVUR per quanto riguarda la mia area concorsuale A2/01 (SSD FIS/01 e FIS/04).
Io sono un fisico delle particelle (sperimentale). Come molti di questo blog (forse) sapranno, i fisici delle particelle pubblicano in collaborazioni con molte persone, per via della complessità e costi degli esperimenti.
Tuttavia esistono esperimenti “più grandi” (vedi esperimenti di LHC, o CDF a Fermilab o Babar a SLAC) ed esperimenti “più piccoli”, dove il numero di persone che vi lavora e conseguentemente il numero di pubblicazioni è molto inferiore rispetto alla prima categoria.
(continua)
RispondiEliminaDunque i parametri ANVUR sui quali si effettuerà la “scrematura” per un fisico delle particelle (h-index, numero di articoli e numero totale di citazioni) dipenderanno dalla particolare collaborazione della quale fa parte.
A parità di merito e talento scientifico, un fisico che abbia sempre lavorato in piccole collaborazioni sarà fortemente penalizzato rispetto ad un fisico che faccia parte di grandi collaborazioni (se si usasse il criterio della mediana proposto da ANVUR), proprio per il fatto che il numero di pubblicazioni è enormemente diverso (anche di un fattore 10).
Per concludere: io sono assolutamente a favore di una selezione basata sul merito del candidato, ma è mia convinzione che questo particolare metodo proposto da ANVUR non sia per nulla equo (almeno per il mio settore).
@ Joe,
RispondiEliminada collega a collega, quello che dici tu e' esatto.
Tieni conto pero' di due cose:
1) Negli esperimenti "grandi" molta gente ci lavora per 10-15 anni senza pubblicar nulla o solo robba tecnica citata pochissime volte. Cio' perche' tali esperimenti hanno tempi di costruzione lunghissimi
2) Molti esperimenti "piccoli" pubblicano pesante. Cioe' i (relativamente) pochi lavori raccolgono moltissime citazioni.
A queste considerazioni aggiungo la pratica che ho riscontrato all'estero (DESY) e che oggi riscontro in US (BNL), cioe' quella di incoraggiare gli studenti di dottorato (quindi fin dall'inizio) a non nascere, crescere e morire in un esperimeno, ma a stare almeno al 50% in due, di cui possibilmente uno in fase di progettazione o costruzione ed uno in fase di presa dati. Spesso dopo il dottorato li si incoraggia ad un postdoc fuori dal nido e che spesso comporta l'ingresso in un altro esperimento.
Facendo il paragone alla situazione italiana, molti tra coloro che stanno in LHC ed oggi pubblicano a manetta erano anche coloro che almeno dal 2002 (anno in cui ho iniziato a far ricerca, proprio al CERN) si lamentavano di non aver pubblicazioni.
Il problema e' uno solo, nessuno ordina di far la tesi di laurea, il dottorato, 4 anni di post-doc lavorando sempre e/o SOLO su CMS o ATLAS.
E si badi che non e' solo un problema di costruirsi il CV (concetto noto all'estero dove il CV conta per una position) ma e' anche un problema di formazione. Infatti:
1) Chi sta 6 anni in formazione su un esperimento in cstruzione non elabora capacita' di analisi dati e loro interpretazione fenomenologica
2) Chi sta 6 anni in un esperimento running o addirittura chiuso, analizza dati ma non elabora una approfondita conoscenza dell'hardware, del detector, di come si conducono R&D e teast-beam etc...
Come vedi entrambe le catecorie sono deficitarie.
Un nuovo sistema di valutazione dei CV deve in qualche modo incoraggiare ad esser dinamici.
In ultimo, per la fisica delle particelle elementari, quello che io valuterei, in una valutazione di merito, dovrebbero essere le attivita' di coordinamento, le conferenze on behalf delle collaborazioni, i seminari su invito, le note interne, tutto quanto possa far evincere il contributo individuale.
Comunque una buona via per rinormalizzare i lavori dei particellari dovrebbe essere quealla presente nel documento CUN per area 02 nel caso di larghe collaborazioni internazionali
RispondiElimina@Salvo
RispondiEliminaE’ mia convinzione che un mero algoritmo basato su soli indicatori numerici (come quello della mediana ANVUR, ma anche un’eventuale rinormalizzazione basata sul numero di firmatari degli articoli come proposto dal CUN) non possa selezionare tra fisici delle particelle “buoni” e “cattivi”.
Nel nostro settore sono purtroppo presenti molti “imboscati”, che si inseriscono (o sono inseriti) nel gruppo ed iniziano a firmare articoli anche se il loro contributo scientifico è prossimo allo zero!
Evincere il contributo personale del candidato è il vero punto chiave per la selezione (come dicevi giustamente tu: coordinazione, presentazioni su invito etc…).
Sono convinto che questi criteri puramente “numerici” non siano per nulla efficaci per la selezione di un candidato di talento. A dire il vero temo che possa eliminare gente meritevole a favore di vari imboscati che hanno avuto la fortuna (o visione) di inserirsi in grandi collaborazioni.
@ joe
RispondiEliminaricorda che l'abilitazione è solo il primo step. poi ci sono i concorsi locali, con colloqui ecc., in cui le commissioni avranno modo di appurare il reale contributo del singolo ai lavori in collaborazione.
l'abilitazione serve solo a scremare, evitando che i più scarsi arrivino ai concorsi locali
@ insorgere
RispondiEliminaCertamente: mi è chiarissimo che al secondo step ci saranno i concorsi locali (con regole più articolate per appurare i contributi individuali etc…).
Quello che sto cercando di dire è che il primo step (l’abilitazione) per la mia categoria non è efficace: non elimina necessariamente i più scarsi, ma anche coloro che non hanno un numero elevato di pubblicazioni perché non facenti parte di grandi collaborazioni.
A mio parere la scrematura fatta sui soli indici bibliometrici non è equa per il mio settore (come ho cercato di spiegare nei post sopra) e pertanto non servirà a selezionare i migliori. Sicuramente alcuni tra i migliori verranno eliminati alla in fase di abilitazione (mentre altri mediocri passeranno senza problemi al primo step) e questo francamente non è accettabile.
@ Joe,
RispondiEliminae' convinzione anche mia, oltre che essere del tutto dettata dalla ragionevolezza. E non solo per i sub-nucleari sperimentali ma per qualunque larga Collaborazione.
Il problema degli "imboscati" e' serio. Tuttavia per esser realisti (il sistema perfetto non esiste) bisogna distinguere tra "criteri minimi", valutazione finale dell'abilitazione e concorso con selezione locale. Non bisogna pretendere che il primo gradino (i criteri minimi) assolva con un algoritmo a tutta la procedura selettiva.
Ora sicuramente il primo gradino, quello dei criteri minimi, o lo basiamo su un algoritmo bibliometricamente fondato oppure sara' come se tale criterio non esista.
Per fisica sperimentale sub-nucleare un tale algoritmo ha il pregio di eliminare gli inattivi o poco attivi, oppure chi sta da poco accumulando esperienza. Vi sono tanti PA ed RTI anzianotti che io conosco che ancora fanno parte di vecchie collaborazioni chiuse da tempo ed hanno smesso di essere attivi. Oppure c'e' gente di poco valore che partecipa SOLO ad esperimenti minori, dove la "selezione naturale" per far parte della collaborazione e' meno aggressiva.
Veniamo ora agli imboscati. Io non ne conosco nessuno tra i precari. Cio' perche' in genere i precari che lavorano poco in una Collaborazione in genere non hanno la autorship. La autorship e' infatti una degli strumenti di pressione sul precario, insieme al rinnovo del contratto etc...
in genere quando il precario cessa di lavorare per una o piu' Collaborazioni, perche' cambia esperimento o lascia la fisica, PERDE la autorship.
Inoltre sappiamo bene che il numero di membri di un gruppo ad una Collaborazione non puo' crescere a piacimento. Ad esso infatti fa seguito una certa quantita' di servizi e sopratutto di soldi che la Collaborazione si aspetta dal gruppo in funzione dei partecipanti e della quota di partecipazione del singolo autore. Introdurre un clandestino a bordo rende la vita di un gruppo difficile, sia perche' gli elementi attivi si devono sobbarcare i doveri di quest'ultimo ma anche perche' il gruppo deve PAGARE per quest'ultimo.
In definitiva chi sono i clandestini? In genere sono alcuni PA ed RTI (non piu' di uno o due per gruppo) spesso anziani o comunque ben raccomandati dal capogruppo PO.
Ne conosco comunque parecchi ed e' facile riconoscerli, in genere osservando che:
1) Il clandestino non presenta mai ai Collaboration meetings.
2) Il clandestino non scrive mai note interne.
3) Prendendo i nomi che negli ultimi 10 anni la Collaborazione ha invitato a presentare, per conto di essa, ad importanti conferenze internazionali, il nome del clandestino non appare mai, neppure una volta.
4) La collaborazione (e non il gruppo locale si badi) in genere non ha mai chiesto al clandestino di coordinare qualcosa in via ufficiale.
5) Specie per le abilitazioni a PO, il clandestino avra' relazionato pochissime o nessuna tesi di laurea sull'argomento della Collaborazione in cui pubblica e non avra' mai avuto dottorandi sotto la sua supervisione lavoranti in quella particolare Collaborazione.
6) Il clandestino non sara' mai stato invitato da Istituzioni straniere (su quelle italiane stendo un velo pietoso, visto che queste cose le si organizza) a relazionare in un seminario sui risultati della Collaborazione di cui fa clandestinamente parte.
Potrei continuare a lungo...
Se alcuni di questi clandestini, essendo tali da lungo corso, passassero i criteri minimi bibliometrici, basterebbe un po' piu' di attenzione da parte della Commissione nazionale per bocciarli sul merito. Se poi qualcuno ottenesse comunque l'abilitazione, dovrebbe superare il concorso locale. Li' si dovrebbe scendere pesantemente nel merito, con anche un seminario dato di fronte al dipartimento sulla PROPRIA attivita'.
Secondo me l'unico modo per eliminare il fenomeno, serio (e che è destinato ad aumentare), degli "imboscati" è quello di dividere in maniera secca per il numero di firmatari degli articoli. Solo in questo modo infatti un autore dell'articolo che ha effettivamente lavorato non accetterrà più tanto volentieri la firma imboscata di un ricercatore che non ha fatto nulla.
RispondiEliminaDevo dire questo problema mi pare abbastanza sottovalutato nell'ultimo documento dell'Anvur. Se non si porrà un tale rimedio è ovvio che le firme prolifereranno.
@ Joe
tieni presente che il criterio della mediana è solo il primo step dell'abilitazione; è previsto che i candidati debbano essere comunque valutati da una commissione che, tra le altre cose, deve valurare "il contributo individuale di ricerca e sviluppo" dei candidati.
@ Joe,
RispondiEliminae qui passo la parola, tu dici che nel tuo settore i fa parte di collaborazioni piu' piccole pubblica meno lavori (ed e' vero), ma attenzione a come l'algoritmo e' formato... i criteri a la ANVUR ad esempio sono tre.
In questo momento uno che pubblica in Kloe da 5 anni e' avvataggiato rispetto a chi pubblica in ATLAS (per far un esempio) da 5 nni.
Bisogna vedere IL PESO delle pubblicazioni e non solo il numero.
Inoltre entrando poi sul merito... la pia PERSONALE esperienza (avendo fatto parte ormai di parecchie Collaborazioni, lanrghissime e piccole) e' che nelle piccole collaborazioni hai piu spazio, puoi riuscire a coordinare, puoi dare un impatto personale rilevante. cosa che ad esempio ad LHC e' pressocche' improba.
Dunque ogni cosa ha i suoi pro ed i suoi cotro.
Le selezioni comunque, teliamolo presente, non selezionano "il piu' bravo" (concetto astratto) ma il piu' meritevole, cioe quello con piu' titoli.
In US e UK e' una cosa ben presente a tutti, per questo si parla di alcuni jobs come "career killers". Quando in US un dottorando cerca di farsi strada, lo fa cercando di costruirsi un CV serio, pieno di titoli. Significa ad esempio che diluisce le cose che tiran di meno con quelle che scientificamente sono piu' di frontiera e dove e' anche piu' difficile accedere. questo e' di per se parte della selezione. Se una Collaborazione scientificamente offre poco (cioe' sia pochi lavori che poco citati), a quella collaborazione pochissimi giovani aspireranno a partecipare e spesso lo fara' coslo chi e' stato rifiutato in altre.
Capisco che in Italia questo "gioco" abbia poco senso visto che normalmente si segue quello che faceva il tuo prof della tua tesi di laurea fino ad entrare in ruolo, ma e' bene che il sistema cambi. Se il tuo prof giocava in serie b e tu ti sei fatto valere nella sua scuadra, l'aspirazione dovrebbe essere passare in serie A.
@ Mino, i fisica sub-nucleare non si puo' dividere in maniera secca. Vi sono collaborazioni che variano dai 500 ai 3000 collaboratiri e che pubblicano da zero (periodi di commissioning e costruzione) a poche decine di articoli l'anno. Se normalizzi porti tutto a zero, anche gli articoli dove in tuo contributo e' il 90% del totale.
RispondiEliminaper le piccole collaborazioni (meno di 10 autori) invece MINO ha ragione.
RispondiEliminauè apristi, come mai il nostro forum non funziona?
RispondiElimina@ insorgere, a me sembra tutto a posto. Cos'e' che non funziona nel forum?
RispondiEliminaNon so nel vostro, però denuncio che qualche moderatore precario della lista di discussione aperta ricercatoriprecari-dibattito@googlegroups.com ha pensato di escludermi, così, tanto per confermare la natura precaria della capacità di discussione di certi precari.
RispondiElimina@ renzino
RispondiEliminami spiace. non dipende da noi
@ salvo
ieri sera non riuscivo ad accedere
Per esperienza personale i clandestini sono normalmente RTI e (raramente) PA. Chiaramente almeno fino a oggi non aveva senso un PO clandestino, visto che non doveva affrontare nessun concorso.
RispondiEliminaQuesto è il motivo per il quale molte volte ho denunciato i parassiti RTI e chiesto che APRI si faccia portavoce di una alleanza dei precari con la parte sana dei PO per escludere i RTI dalle prossime abilitazioni (chiaramente entrando nel merito e bloccando gli RTI imboscati)
Mah, la mia impressione leggendo questo lungo dibattito è che ognuno semplicemente tari la propria concezione di merito e le proprie proposte sul curriculum proprio, tentando di valorizzare le voci sulle quali è o si sente più forte. E' normale, comunque, fanno lo stesso per esempio anche i rettori con i criteri di valutazione degli atenei.
RispondiElimina@ Spartaco
RispondiEliminacerto, questa infatti è il blog di APRI, quindi dei precari. Ma qui prima che i propri interessi si vuole tutelare la GIUSTIZIA.
Inoltre qui tutti hanno paura di dirlo, ma l'unica soluzione per rendere più giuste abilitazioni e concorsi è ESCLUDERE i RTI da queste valutazioni.
I RTI sono entrati NORMALMENTE in maniera clientelare e nepotistica, hanno un posto TI ... insomma possono essere contenti così!
Purtroppo qualcuno bravo ci sarà anche là, ma sono pochi e il sistema non ne soffrirà. @ Insorgere: APRI sarebbe pronta ad appoggiare questa proposta? Tieni conto che nella prima versione della legge pareva proprio questa la soluzione (abilitazioni + chiamata per il soli RTD).
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RispondiElimina@ spartaco
RispondiEliminanon è mai stato così, in nessuna versione della legge.
cmq no, apri non sarebbe favorevole
E no Zin Zon, tutti inclusi PA e PO (anche quelli che piacciono a te) sono stati RTI. Dopo gli RTI parleremo dei PATI e forse dei PATD e si butterà merda sui PATI. Così non si può andare avanti. Più che di regole, il problema è di arbitri. Di norma devono essere imparziali. Oggi gli arbitri sono tutti PO. Prendetevela con loro. In Italia non possiamo avere tutte Harvard, forse bisogna scendere dal piedistallo.
RispondiElimina@ Caludio,
RispondiEliminaScoregion e' un trol il cui scopo e' provocare. Non vale la pena rispondere.
Proporro' alla prossima assemblea APRI di poter bannare interventi di aperta provocazione.
@ Salvo
RispondiEliminae chi mi dice che TU non sia un "troll" (si scrive con 2 "l")???
Io presento i miei punti di vista. La mia non è una provocazione, è una constatazione.
Al limite si potrebbero fare delle abilitazioni riservate a un 10-15% dei RTI (che poi è statisticamente la percentuale di quelli meritevoli), e questo risolverebbe tutto. Ma non puoi permettere che alle abilitazioni possano partecipare i RTI, alla fine si mangerebbero tutto come prima.
Gli arbitri certo devono essere imparziali, ma se non permetti proprio agli incapaci di partecipare è più sicuro che non possano fare porcate.
Ah ... bella democrazia Salvo. Banniamo chi non ci piace ... ma bravo!
Ciao ragazzi. So di essere off topic, ma volevo chiedere un giudizio e un consiglio ai più esperti. Ho recentemente appreso di non aver vinto un concorso rti (chiaramente non ero il prescelto) nel quale il vincitore (comunque molto bravo) ha numero di pubblicazioni e H index inferiori ai miei. La commissione ha evidentemente dato più peso ad altre variabili qualitative (es. didattica). Il verbale è questo: https://portal.cca.unipd.it/portal/pls/portal/cca_servizi.gh_seldoc_arc_pkg.concorso?p_cod_concorso=R2010003
RispondiEliminaVi volevo chiedere se a vostro giudizio ci sono gli estremi per un ricorso al tar. In questo caso avreste qualche consiglio? C’è un professionista di riferimento per apri? Grazie!
@ luca
RispondiEliminasi, ci sono gli estremi per un ricorso.
apri non ha un suo professionista di riferimento, però puoi chiedere info a ilaria negri che in materia di ricorsi ha una certa esperienza
@Insorgere
RispondiEliminaTenendo d'occhio il sito dei bandi per i nuovi RTD ho notato un certo fiorire di bandi, ultimamente, soprattutto in certi settori (umanistici) e soprattutto in certe università. Sei a conoscenza del motivo per il quale Pisa non bandisce, se ne ha intenzione e in che tempi? c'è per caso qualche adempimento da compiere prima di poterlo fare, tipo darsi un codice etico o cose così?
Grazie
@ Luca
RispondiEliminail ricorso si può fare, ma nn sono sicuro che si possa vincere (non è come il caso di IN dove era lampante la differenza). Secondo me però devi farlo lo stesso se te la senti. Servirà almeno a dire ai commissari che hanno gli occhi puntati addosso e non possono permettersi di sbagliare.
Il Regolamento sulla nuova progressione stipendiale dei docenti ha sostanzialmente passato il vaglio del Consiglio di Stato
RispondiEliminahttp://www.giustizia-amministrativa.it/DocumentiGA/Consiglio%20di%20Stato/Sezione%20C/2011/201102665/Provvedimenti/201103287_27.XML
Peccato che il testo non lo abbiamo mai visto.
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RispondiEliminaRenzino dovrebbe essere questo:
RispondiEliminahttp://cuvda.wikispaces.com/message/view/home/38605278#38875662
@ siberia
RispondiEliminapisa bandirà, dagli tempo.
aspettano, prima, l'approvazione ministeriale del nuovo statuto.
inoltre, mentre è deciso quanti saranno i posti in totale, ancora devono essere distribuiti tra i vari dipartimenti
realisticamente bandirà per gennaio
RispondiEliminaanche perchè se non sbaglio...ancora devono nascere i dipartimenti!!! i posti in totale sono 60 come dicevi un tempo di cui 6 RTD senior? se è gennaio non è poi così male..
RispondiEliminain realtà pare siano un po' meno, ora però non ricordo esattamente quanti.
RispondiElimina@Renzino e antonio
RispondiEliminaLa bozza che circola è priva delle tabelle che sono l'unica cosa che conta visto che la bozza è un copia e incolla dalla legge 240 e poco più. Non si capisce cosa il CdS ha considerato. Gli stipendi sono bloccati fino al 31/12/2014 e l'ultimo scatto biennale di anzianità finira nel 2015 o addirittura il 2016 (per qualcuno). La valutazione di merito sul primo scatto triennale sarà nel 2018 o 2019. Non si sa nemmeno a quale livello si potrà accedere e/o se si rischia di campare di assegni ad personam. E' praticamente carta straccia per la propaganda politica.
Ovvio che interessano di più le tabelle, e poi ci vuole un Sindacalista con le palle (e.g. Pagliarini) per decifrare il tutto.
RispondiEliminaBasta chiedere....
RispondiEliminahttp://bacheca.unisalento.it/pubblicazioni/UNIVDPR.pdf
Ora chiamate il pagliarini....
A prima vista non vedo differenze tra sistema attuale e nuovo, il bilancio complessivo non cambia.
@ Antonio
RispondiEliminaQuali altri decreti attuativi è possibile trovare sullo stesso sito?
In particolare sarebbe interessante leggere il testo del decreto legislativo sull' "efficienza del sistema universitario", quello sulla valutazione ex-post, che attua l'art. 5 della legge gelmini (approvato in Consiglio dei Minsitri a fine luglio).
@antonio
RispondiEliminaPer gli strutturati si deve aspettare il 2018-9 per capire cosa può succedere. Su un simile orizzonte temporale me ne fregherei abbastanza. Semmai i sindacalisti (non Pagliarini) dovrebbero darsi da fare per dare uno scossone al congelamento provocato da Tremonti al sistema. Quello che emerge invece dalle tabelle è qualcosa di molto importante: i reclutamenti sono assai più costosi di prima (anche le promozioni!).
@ claudio
RispondiEliminache reclutamenti e progressioni fossero più costosi si sapeva da tempo. bastava la legge per questo. va detto però che per le progressioni questo è solo parzialmente vero, dipende dall'anzianità di chi passa di grado. infatti adesso non c'è più la ricostruzione di carriera e l'anzianità - che dopo la stangata di amato del 92 - negli scatti era computata fino a 8 anni massimo (mi pare). chi avesse un po' di anni di anzianità al momento del passaggio non costerebbe di più.
@insorgere
RispondiEliminaIntanto mi devi dimostrare che nel passato le promozioni erano tutte o quasi di persone che con la ricostruzione si beccavano i 4 scatti (8 anni). La media dei RTI promossi a PA aveva meno di 10 anni di anzianità equivalenti a max 3 scatti. Poi c'era il periodo di conferma che comunque teneva ferme le dinamiche salariali per 3 anni (assegno ad personam ecc...). Quindi il costo è aumentato. Figurati a me va bene così ma con questi bilanci non so come andrà a finire.
mah, caro claudio.
RispondiEliminaio non ho mica detto che tutti o quasi si beccavano i 4 scatti. non ho questi dati e non so da dove prendi i tuoi. dico solo che l'aumento dei costi è dipenderà anche dalla tempistica dei passaggi di ruolo, tempistica che ora è imprevedibile.
cmq - per il mio settore - moltissimi sono diventati pa nella seconda metà degli anni 90, dopo essere entrati rti nei primi anni ottanta e quindi con molti scatti.
@Mino
RispondiEliminaPenso che la R29A sia la "persona" giusta a cui chiedere.
Loro hanno un po' tutte le bozze, ma le tengono chiuse a chiave nel cassetto....
Non c'è paragone fra quello che è successo negli anni 90 (due mandate) e quello che è successo negli anni 2000 (di tutto e di più con la legge Berlinguer).
RispondiElimina@Mino
RispondiElimina@Antonio
nella forma finora disponibile sono anche qui
http://2.flcgil.stgy.it/files/zip/20110621/decreti-attuativi-legge-30-dicembre-2010-n-240.zip
Caro Daniel8
RispondiEliminagrazie per l'indicazione - però... si sa nulla del d.lgs. "Art. 5 comma 1 lettera (a)" (che è stato adottato dal CdM a fine luglio), nonchè del d.lgs. "Art. 5 comma 1 lettera (c)"?
Entrambi mancano dallo .zip di flcgil.
Blog dei ricercatori precari non so se ve ne state rendendo conto ma siamo fottutiii!! Forse anche grazie al fatto che ci si occupa sempre di minchiate che non ci riguardano.
RispondiEliminaAch, ganjalf, non me n'ero accorto!
RispondiEliminaGrazie per la sveglia.
in effetti ganjalf non ha tutti i torti...prima di guardare gli scatti stipendiali di un Prof.Universitario vediamo se ci riesce di diventarlo...ci sono ostacoli più grossi e imminenti, no?
RispondiElimina@ siberia
RispondiEliminasi raccolgono informazioni per comprendere il sistema nella sua interezza. solo a partire da una piena conoscenza è possibile elaborare proposte sensate.
Finalmente qualcuno che si sveglia e vede la realtà ... grazie ganjalf!
RispondiEliminaSiamo fottuti perchè con queste nuove tabelle diventa
COSTOSISSIMO ASSUMERE UN ESTERNO
POCO + COSTOSO (O UGUALE) PROMUOVERE UN INTERNO
... e questo non dovrebbe riguardarci?
Una proposta seria sarebbe quella di adottare meccanismi che facciano costare uguale un INTERNO e un ESTERNO. Faccio un esempio:
nel settore CAZ/05 l'università di NERK ha tre RTI, apre un bando per PA di CAZ/05 al quale partecipano un RTI (l'unico con l'abilitazione) e due esterni anche loro abilitati. Chi fa vincere? Il migliore direte, ma non sarà così se costeranno diversamente.
La soluzione però è questa: se UNINERK ha bandito per un posto di PA di CAZ/05 lo ha fatto perchè voleva promuovere uno dei suoi RTI, cioè non voleva 1 PA + 3 RTI ma 1 PA + 2RTI! Allora il gioco è fatto, se non viene promosso nessun RTI, si prende il RTI con la peggiore produttività e lo si manda via! Non si licenzia perchè non si può fare, ma lo prende in carico il ministero che lo destinerà ad altro incarico usando la mobilità. In questa maniera il costo per UNINERK sarà lo stesso sia in un caso che nell'altro! Vi piace?
@ scoregion
RispondiEliminasi vede che non hai studiato. in base alla legge, almeno per i primi anni, non ci saranno concorsi cui parteciperanno sia interni che esterni. ci saranno i concorsi per interni abilitati e poi un 20% di posti riservati a esterni (che non abbiano avuto contratti di alcun tipo con l'ateneo negli ultimi 3 anni).
Il problema da affrontare adesso è questo: a quanto pare alle abilitazioni potranno partecipare solo RTI o RTD, quindi diciamo un numero limitatissimo di precari. Gli assegnisti probabilmente saranno tagliati fuori, per non parlare poi dei casi a cui è sempre stata negata la possibilità di fare didattica e che si trovano tra le mani un bel pugno di mosche fatto solo di decine e decine di pubblicazioni e 0 ore di didattica.
RispondiEliminaA mio avviso comunque siamo una categoria di morti viventi!! Mi spiace per noi ma ne usciamo sconfitti nonostante le energie spese nei nostri gruppi e/o atenei.
@ ganjalf
RispondiEliminama che dici? tutti possono partecipare alle abilitazioni e peraltro la didatica proprio non è considerata ai fini delle abilitazioni.
La discussione sta degenerando in sparate senza senso. Io credo che se uno fa e ha fatto buona ricerca l'abilitazione l'ottiene al di là del suo status. Poi la chiamata è un'altra cosa, lo sappiamo benissimo. La cosa che farà la differenza saranno i criteri. Quanto rigidi o blandi saranno? Nel secondo caso, molto probabile, tutto cambia perché nulla cambi.
RispondiEliminaAspettiamo dunque il decreto ministeriale sui criteri (ce la faranno per settembre?) e speriamo che ANVUR faccia uscire qualche conteggio settore per settore sulle mediane altrimenti non ci saranno speranze che il documento ANVUR verrà adottato.
io non mi dispero ora perchè non posso ora partecipare alle abilitazioni..sono una ricercatrice (precaria) e potrei essere ad ogni buon titolo una ricercatrice TI se il sistema non ci facesse invecchiare precari. Però onestamente a 33 anni, 29 articoli su riviste internazionali, dottorato, master, esp.all'estero e poca o niente didattica non credo che sarei pronta per fare l'associato, onestamente. Quindi non mi dispero perchè posso o non posso fare l'abilitazione da PA ma perchè il ruolo che sarebbe giusto che ricoprissi ora, RTI, è stato soppresso in favore di uno stupido 3+3+.. che ancora una volta non mi consente la dignità di un lavoro vero ma puzza tanto di studentello in formazione e mi renderà ricattabile fino a 40 anni.. se mi va bene. E io non ce l'ho su con chi mi può dire a buon titolo che viene prima di me per un posto da PA (come l'RTI del mio gruppo) ma ce l'ho su enormemente con chi ha consentito e non ha contestato l'abolizione del ruolo di RTI.
RispondiElimina@ paola
RispondiEliminal'anvur ora non può produrre i dati sulle mediane dei vari settori, per farlo è necessario che tutti i docenti aggiornino il loro profilo sul sito cineca.
@ Siberia
RispondiEliminaL'abolizione degli RTI era dovuta, e il motivo lo hanno mostrato platealmente gli stessi RTI manifestando la loro "indisponibilità" alla didattica (titolarità di corsi).
L'Azienda Università non può certo andare avanti pagando stipendi (e in molti casi, anche pingui, agli RTI con anzianità nel ruolo) ma senza poter imporre agli stipendiati di fare corsi di insegnamento - principale servizio dell'Università.
@ insorgere
RispondiEliminama allora considerando che il cineca non è pronto, e che la tempistica per inserire le pubblicazioni sarebbe lunga mi sembra chiaro che i criteri che verranno adottati saranno purtroppo quelli del CUN
@ Siberia
c'è un mancato link di causa-effetto nel tuo ragionamento. I RTI hanno protestato manifestando la loro "indisponibilità" alla didattica dopo che il ruolo era stato convertito in RTD. Io non credo che l'abolizione della figura RTI sia una buona cosa, rende i precari ancora più precari e schiavi delle baronie. E per dirla tutta, visto che a quanto pare non lo sai, i RTI erano pagati per fare ricerca e ore di supporto di didattica ma non per tenere ufficialmente dei corsi, e questo non è un capriccio ma era da contratto.
@ paola
RispondiEliminano, non è così. è previsto che i docenti inseriscano i loro titoli aggiornati sul sito cun entro una certa data (è riportata la cosa nel decreto sulle abilitazioni) anche perché ciò è comunque necessario per la selezione dei commissari.
se passeranno i principi anvur, le mediane verrano definite dopo l'avvio della procedura, non prima.
quanto agli rti, era una figura assurda e pasticciata dal punto di vista normativo. quando fu creata fu pensata come figura a tempo, poi per pressione dei sindacati divenne a TI. solo che non ha senso, nell'università, una figura di sola ricerca. ci sono all'estero, ma sono pochissime e sono in genere figure apicali, non a inizio carriera.
negli ultimi decenni gli rti erano diventati de facto docenti a basso costo. era chiaro che le cose no potevano continuare così.
quanto alle motivazioni per la protesta, erano tutte corporative
errata: sarebbe "sito cineca" non "sito cun"
RispondiEliminaCredo che alla fine di agosto 2011 sarebbe prioritario sapere che fine hanno fatto i fondi previsti dalla Legge 240, art. 29, Norme transitorie e finali, che al
RispondiEliminacomma 9 recita “A valere sulle risorse previste dalla legge di stabilità per il 2011 per il fondo per il finanziamento ordinario delle università, è riservata una quota non superiore a 13 milioni di euro per l’anno 2011, 93 milioni di euro per l’anno 2012 e 173 milioni di euro annui a decorrere dall’anno 2013, per la chiamata di professori di seconda fascia, secondo le procedure di cui agli articoli 18 e 24, comma 6, della presente legge. L’utilizzo delle predette risorse e` disposto con
decreto del Ministro, adottato di concerto con il Ministro dell’economia e delle finanze, previo parere conforme delle Commissioni parlamentari competenti".
Finchè questi fondi non saranno ripartiti agli atenei (insieme al FFO), indipendentemente dal metodo scelto per ottenere l'abilitazione, non ci sarà un significativo reclutamento di non strutturati come PA.
guarda che quei fondi - de facto - andranno primariamente agli rti. del resto solo il 20% dei posti per pa è riservato a esterni, e non tutti gli esterni saranno precari
RispondiEliminaIntanto che entrino e poi si vedrà... per quanto riguarda il "de facto", di promesse per ammansire i RTI ne ho sentite tante... anche sul 20% degli esterni. Tanto per dirne una: nulla vieta che ci si accordi tra università vicine o tra gruppi di diversi atenei che collaborano tra anni per promozioni incrociate di RTI con la "promessa di ritorno all'ovile" il prima possibile.
RispondiEliminaCiò che importa è introdurre fondi nel sistema altrimenti le risorse (p.e. liberate con il turn-over) andranno prioritariamente a RTD A (da rottamare dopo l'uso) o a promozioni di RTI della sede.
non è proprio così. al di là dei fondi extra-ffo, gli atenei sono comunque tenuti a destinare un 20% del reclutamento ad esterni.
RispondiEliminaSiberia:
RispondiEliminaL'abolizione dei RTI è l'unica cosa buona della legge Gelmini. L'unico problema è che non si possono ABOLIRE i RTI adesso in servizio e bisognerà "smaltirli" in qualche modo. La cosa migliore però, piuttosto che farli diventare lentamente PA, sarebbe quella di destinarli a altri ruoli della Pubblica amministrazione (uffici postali, uffici comunali, ospedali, ...).
caro Scoregion Zin Zon .... mi spiace per te ma il ruolo RTI era già abolito dalla legge Moratti. Seguendo il tuo ragionamente l'unica soluzio per i precari e smaltirli nelle imprese di pulizia
RispondiEliminaFin quando non sarà possibile lasciare A CASA chi non è produttivo tutte le valutazioni sul merito rimarranno poco più che esercizi di stile...
RispondiElimina@ Non precario ...
RispondiEliminachi non vuol capire non capisce!
Il problema di "smaltire" i RTI è proprio quello di fare in modo che non occupino tutti i posti che potrebbero e dovrebbero andare ai precari. Non ho detto che si devono licenziare, ho solo detto che se prendi un RTI improduttivo (ce ne sono moltissimi) e lo metti allo sportello di un ufficio postale ci guadagni due volte: 1 lui fa finalmente un lavoro utile 2 si libera una posizione per un precario meritevole ...
ma tu sei un non precario ... cioè un RTI ...
Il fatto politico di questi giorni è che CL ha scaricato la Gelmini.
RispondiEliminaIn realtà la cosa era maturata già diversi mesi fa, in quanto il punto del contendere sta nella decisione di procedere alla progressiva Stabilizzazione dei Precari della Scuola, che prevedibilmente bloccherà ogni possibilità ai neo-laureati per il prossimo decennio.
Non sono molto addentro in questa materia piuttosto intricata, ma in ogni caso i giovani di CL, attraverso le rappresentanze studentesche di cui le loro liste sono fortezze potenti da molti anni hanno hanno realizzato lo strappo. Hanno accusato la Gelmini di esseresi genuflessa ai Sindacati (che rappresentano ovviamente il Precarjume di Lungo Corso) e di aver abbandonato i loro ideali. Circolavano anche degli "Aridatece Berlinguer (Luigi)".
Senza CL, e' ovvio, la Gelmini è sempre più un mero strumento tecnico di governo nelle mani di altri.
un giorno e mezzo senza commenti... cosa sta succedendo???
RispondiEliminasuccede che non ci sono novità di rilievo...
RispondiEliminaIo sono sempre in vacanza, fino a lunedì...
RispondiEliminaa meno di non voler spendere due parole sulla figura di merda che il governo sta facendo agli occhi dell'Europa...
RispondiEliminasi beh caro lassie, ordinaria amministrazione quella. non è che di solito in UE questo governo sia brillante, inoltre - per una volta - i tagli non riguardano l'università
RispondiEliminahttp://www.lavoce.info/articoli/-scuola_universita/pagina1002514.html
RispondiEliminauna proposta curiosa, ma non priva di interesse. in effetti l'assenza di gerarchie e graduatorie tra gli abilitati è problematica, anche se dubito che sia questa la soluzione
Domandona...
RispondiEliminaQualcuno mi sa dire a quanto ammonta lo stipendio netto RTD A?
Dalle tabelle sopra sembrerebbero 35k lordi annui; l'informazione contrasta con il costo struttura da mettere sul piatto per poter bandire un concorso(per quanto ne so 55 k lordi annui). Qualcuno mi aiuta?
@ insorgere
RispondiEliminami è sempre parsa scandalosa l'assenza di gerarchie nei concorsi di abilitazione. La proposta di lavoce.info credo vada nella giusta direzione, anche se dubito avrà un seguito...
Nel frattempo il CEPR (che ora ha un sito!!!) ha sfornato la sua proposta di criteri di valutazione per i commissari:
RispondiEliminahttp://www.cepr.it/media/2296/nota_cepr_4_2011_selezione_commissari.pdf
potrebbero dotarsi anche di un pool di grafici meno tossicodipendenti degli attuali per avere un sito e una carta intestata più consoni...
RispondiEliminadice l'uccellino che le abilitazioni dovrebbero in effetti partire a inizio 2012, che il decreto sui criteri di abilitazioni è (quasi) pronto e che varranno i criteri anvur per i settori scientifi, ma non per quelli umanistici.
RispondiEliminaScusate una domanda da uno che non ha capito nulla.
RispondiEliminaQuesta abilitazione, un povero cristo che ha fatto 3 anni di assegno di ricerca quando la può pendere?
Ecco le ipotesi:
1) dopo 3 anni di RTD-a
2) dopo 3 anni di RTD-a e 3 anni di RTD-b
3) dopo 3 anni di RTD-b direttamente
4) subito
5) mai
chiunque può fare domanda. per ottenerla devi avere una produzione scientifica superiore ai criteri minimi che verrano delineati con apposito decreto.
RispondiEliminase non la ottieni poi non puoi fare domanda per 2 anni. l'abilitazione dura 4 anni e non da alcuna garanzia di avere un posto.
http://www.youdem.tv/doc/215638/universit-e-ricerca.htm
RispondiEliminaInsorgere, per caso l'uccellino ti ha detto quando renderanno nota (almeno) la bozza dell'FFO di quest'anno?
RispondiEliminaA parte il fatto, ributtante, che nel sito del governo non è ancora riportato il testo del regolamento dell'abilitazione approvato dal cdm del 28 luglio, qualcuno sa qualcosa circa il suo passaggio alla Cdc? E' perlomeno iniziato?
RispondiElimina@ popey
RispondiEliminanon ne so nulla.
@ marco
nessuna nuova anche su questo fronte
confermati tagli per 6 miliardi ai ministeri. non è chiaro quanto verrà tagliato al miur e quanto - di conseguenza - perderanno gli atenei
RispondiEliminaInteressante sarà sapere cosa dirà la CRUI.
RispondiEliminaragazzi sono in ferie e con rete da cellulare ma dal 5 settembre ritorno combat! ;)
RispondiEliminamancini ha già detto che ci vogliono più soldi. ma ovviamente non lo ascolta nessuno
RispondiEliminamancini l'allenatore del manchester city? questi arabi sono proprio avari.. meglio così comunque, per le italiane in champions
RispondiEliminaSolo quei non più giovani della CRUI potevano pensare che sdraiandosi ai piedi di Schiesaro e Gelmini durante l'iter della riforma avrebbero poi avuto in cambio un rientro dei tagli. A questo punto collassassero tutti e gli commissariassero pure i giocattolini.
RispondiElimina@ untenured
RispondiEliminamarco mancini: rettore viterbo, presidente crui
Il punto è che vorrei sapere i Conti Reali delle Università.
RispondiEliminaQuante stanno attono al 90% FFO (benchè si attenda una nuova norma)?
Quante possono Giuridicamene assumere qualcuno?
Chi?
Che idee circolano (per chi non ha l'enecefalogramma piatto)?
tutte buone, anzi ottime domande. temo che nessuno abbia una rispsosta.
RispondiEliminaqui a pisa i dirigenti d'ateneo dicono che quota novanta non conta più, o meglio che se ne strafottono perché contano che uscirà presto la nuova normativa. spero abbiano ragione
anche a milano parte referendum sullo statuto. alle origini del testo su cui docenti, ricercatori, precari e amministrativi milanesi sono chiamati a votare ci sono difficili e complesse mediazioni. non è facile comporre interessi tanto diversi.
RispondiEliminahttp://tinyurl.com/consultazione-su-statuto-unimi
A Roma tutto tace...cori FIOM a parte...
RispondiEliminaEcco perchè sono tendenzialmente contrario alla democrazia nell'Università; non è il luogo per "comporre interessi diversi" usando il metodo delle urne e mantenendo l'elettoralismo.
RispondiEliminatutte le entità collettive sono composte da interessi diversi. Come gli stati si dotano di costituzioni, le università si dotano di statuti. Ed è un bene che si senta il parere delle comunità con il voto.
RispondiEliminaE democrazia non coincide con la rappresentanza corporativa degli interesssi.
Il punto è chiarire le finalità delle università e i principi su cui si reggono. Due mi sembrano fondamentali: promozione disinteressata della scienza e della cultura; promozione del criterio del merito scientifico nel funzionamento delle istituzioni accademiche.
Da farsi senza elezioni. O mangi 'sta minestra, o salti 'sta finestra.
RispondiEliminaInfatti i cittadini non ricevono uno stipendio da lavoro dipendente "in quanto cittadini", invece i lavoratori dell'università ricevono uno stipendio: c'è una differenza.
mi trovo (in parte) d'accordo con Renzino: l'Università è pur sempre un luogo di lavoro, non possiamo assurgerla a paradigma di un modello sociale...
RispondiEliminaPerò, o la democrazia riguarda tutti o non riguarda nessuno. Affidare tutti i poteri a rettori eletti solo da alcune componenti (per di più assai spesso con esclusive logiche di scambio), inevitabilmente porta a rettori molto interessati agli esclusivi interessi di potentissime elite pseudo-mafiose e poco interessati alle sorti dell'istituzione.
RispondiEliminaSe volete portare avanti il vostro ragionamento dovete eliminare qualsiasi forma di elettività e lasciar nominare un rettore manager che non sia professore.
L'importante è abolire le elezioni - il problema è che siamo in Italia, e rimane comunque difficile vincolare gli amministratori non eletti a perseguire un interesse generale rispetto al quale definire la loro rendicontabilità (a causa dell'assenza di una morale minimamente sensata nell'Italiano medio).
RispondiEliminaAltrove è possibile proprio per la diversa natura, riformata, delle persone.
Questo è l'unico argomento in mano, in qualche modo, ai sostenitori della democrazia.
oddio, possiamo sempre riportare le ghigliottine davanti ai rettorati eh...
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