giovedì 26 settembre 2013

l paradosso dell'ASN: riusciremo a convergere?

Uno degli esempi classici per far capire agli studenti l'ostico concetto delle serie numeriche è quello di raccontare il celebre paradosso di Achille e la Tartaruga (http://it.wikipedia.org/wiki/Paradosso_di_Achille_e_la_tartaruga).
La spiegazione matematica per il noto paradosso sta nel fatto che gli infiniti intervalli temporali percorsi ogni volta da Achille per raggiungere la tartaruga diventano sempre più piccoli ed il limite della loro somma converge a un numero finito.
Ecco, cari ricercatori e docenti universitari, per il nuovo anno accademico un nuovo paradosso potrà essere utilizzato: il paradosso dell'Abilitazione Scientifica Nazionale. Le tartarughe ovviamente sono molte delle Commissioni preposte ed i candidati impersonano i pelidi eroi, all'affannosa ricerca di un senso di quello che sta accadendo all'ASN.
Comunque, dicevamo del paradosso: si parte fissando come termine dei lavori 5 mesi dalla data di pubblicazione del bando anziché dal momento di insediamento delle Commissioni; dopo poco tempo, vista la lenta agonia dei sorteggi e l'elevato numero dei candidati, si parla di finire tra aprile e giugno, poi tra maggio e giugno, poi il 23 settembre, ora fine settembre! Vedete, i passi sono sempre più brevi... forse il 30 settembre sarà quella buona? O bisogna dare ascolto ai catastrofisti che parlano di fine novembre?
Insomma, riusciranno i lavori di selezione dei candidati per l'ASN a convergere? O avremo bisogno di infiniti intervalli temporali (e pertanto infinite proroghe) ?

APRI, apprezzando il recente twitt del Ministro Carrozza su questo tema, intende sensibilizzare il MIUR a far qualcosa di piu' concreto di un informale post su twitter. Presto sarà autunno e non e' tempo per i cinguettii ma per risposte concrete. APRI invita il MIUR, nella persona del Ministro Carrozza, a dare un segnale concreto di serietà, nel rispetto per il lavoro altrui e la reputazione del sistema universitario nazionale che rischia di essere gravemente compromessa!
Suggeriamo pertanto che il MIUR invii una circolare ufficiale alle Commissioni ancora inadempienti al fine di sensibilizzarle riguardo alla celerita' delle procedure. In tale circolare proponiamo che il MIUR indichi chiaramente che:

*) In nessun caso saranno concesse ulteriori proroghe generalizzate oltre l'anno corrente.

*) Al termine della procedura verranno resi noti i risultati per quei settori che avranno chiuso i lavori entro il limiti temporali prestabiliti. Per i settori in cui avverrà altrimenti, verranno applicate le procedure di legge e sorteggiate nuove commissioni.


Ministro Carrozza, dia una sveglia al sistema universitario! Ne va della dignità del Paese.

72 commenti:

  1. va bene stare al passo con i tempi ma comunicare con un twitt è imbarazzante,
    anche perchè sottobanco stanno scrivendo la proroga.

    RispondiElimina
  2. Nello stesso decreto di proroga al 30 settembre, è contenuto l'annuncio della proroga al 30 novembre (formalmente non ancora decisa): il Considerato a fine pag. 3 di http://abilitazione.miur.it/public/documenti/commissioni/Proroga_termini_200913.pdf

    Credo il problema non sia se la successione di proroghe (ogni proroga fissa un nuovo termine, non aggiunge dei giorni, quindi sarebbe più corretto parlare di successioni e non di serie) converga o diverga, ma dove converga. Se si resta entro dicembre 2013 è ragionevole, se si va oltre inizia ad essere imbarazzante e problematico.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Noi proproniamo appunto di convergere entro dicembre. Ma temiamo il contrario purtroppo

      Elimina
  3. Bisognerà consentire la validazione/pubblicazione dei risultati delle Commissioni che hanno finito il 30 Novembre, e le altre seguiranno: non c'è altro modo per evitare la divergenza.
    Ovviamente, però, la seconda tornata dovrà aspettare. Ma a regime bisognerà cambiare questo sistema delle tornate e consentire la candidatura continua.

    RispondiElimina
  4. @insorgere
    oggi ho chiesto una seconda volta agli uffici amministrativi la questione del dl 101 2013 (pensionamenti), mi hanno detto che universitari, magistrati, militari ecc..sono soggetti a regimi speciali diversi rispetto a quelli dei normali dipendenti pubblici e quindi il dl 101, a prescindere da come sarà convertito, non riguarda gli universitari, la pensione degli universitari rimane regolata dalla 240/2010: 65 anni i ricercatori, 70 anni gli ordinari...almeno così dicono loro..

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ragà, c'è gente che sono anni che sta su questo blog, e ancora non sapete che gli Accademici hanno uno stato giuridico tutto loro, come funzionari pubblici, mentre quando si parla di "personale", per le Università si intende solo il personale tecnico-amministrativo?
      Nelle leggi ci sono sempre articoli specifici per gli accademici (PO, PA, RU), anche quando si vogliono applicare le stesse misure del personale.

      Elimina
    2. renzino, siamo ben consapevoli dei nodi giuridici che indichi.
      tuttavia diverse fonti suggeriscono che la norma riguarderebbe anche - e in via eccezionale - gli accademici. si tratta peraltro di una norma che concerne solo ed esclusivamente coloro che abbiano raggiunto una certa soglia di età o di anzianità contributiva al 31 dicembre 2011.

      l'ufficio legale del s.anna sostiene che si applica anche ai docenti. io non so chi abbia ragione, mi limito a riportare i dati.

      Elimina
    3. per chiarire, non viene camibata la legislazione generale sul pensionamento degli universitari, si interviene una tantum su uno specifico gruppo generazionale. questo - secondo alcuni - è ciò che consente di includere gli universitari nell'applicazione della norma

      Elimina
  5. cmq ora come ora mi interessa di più sapere esattamente cosa contiene il decreto programmazione. ho sguinzagliato tutti i miei contatti in ogni dove e non si riesce a mettere le mani sul testo...

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Cosa e' il decreto programmazione?

      Elimina
    2. Ok, la risposta me la da Roars :) http://www.roars.it/online/ecco-il-dm-programmazione-2013-2015-cambia-il-reclutamento-locale/

      Elimina
    3. il decreto firmato dalla carrozza è identico a quello scritto 6 mesi fa da profumo. tra le altre cose contiene un elemento positivo e interessante: obbligo di maggioranza di commissari esterni, da selezionare con sorteggio puro, per i concorsi da pa post-abilitazione.

      facessero la stessa cosa anche per i td saremmo a cavallo

      Elimina
    4. Mi pare lo facciano. L'obbligo del sorteggio non riguarda anche l'articolo 24, i concorsi td? O mi sbaglio?

      Elimina
    5. è vero che fa rif. all'art. 24, tuttavia prima parla di "professori". e l'art. 24 contiene un comma che riguarda il passaggio di rti a pa...non so quindi se si applichi anche ai td.

      se così fosse sarebbe ottimo

      Elimina
  6. Qualcuno sa se, oltre al (probabile) rinvio della deadline lavori delle commissioni, si stia parlando anche di far slittare la deadline per le domande dei candidati abilitandi del 2013 (inizialmente prevista per fine Ottobre se non sbaglio)?

    Grazie anticipatamente!

    RispondiElimina
    Risposte
    1. I più sostengono sia necessario per ridurre il caos di chi potrebbe fare domanda alla ASN 2013 solo perché non sa ancora i risultati della ASN 2012.

      Elimina
  7. http://hubmiur.pubblica.istruzione.it/web/ministero/cs280913

    RispondiElimina
  8. qualcuno lassù ci ascolta.

    Dal comunicato stampa sulla proroga al 30 novermbre:
    «Dalla prossima settimana partirà l’invio di comunicazioni specifiche alle commissioni (incluse le 58 che ad oggi hanno già terminato i lavori) per consentire la verifica della congruenza dei giudizi rispetto agli ultimi aggiornamenti. Dopo un'attenta analisi dei verbali da parte del Ministero si procederà alla pubblicazione dei risultati dell’Abilitazione per ciascun settore concorsuale senza attendere che tutti abbiano terminato i lavori. Laddove saranno riscontrate anomalie rilevanti rispetto agli atti delle procedure, il Ministero le segnalerà alle commissioni in modo che l’esito finale del processo risulti corretto. L’esperienza maturata nella prima tornata richiede per il futuro una riflessione sull’intero processo, allo scopo di introdurre semplificazioni e miglioramenti per renderlo più fluido e, possibilmente, più rapido.»

    RispondiElimina
    Risposte
    1. salvo, sono stati in tanti a chiedere la stessa cosa.

      cmq non canterei vittoria.

      il comunicato dice anche che devono ricontrollare i codici isi, scopus e isbn anche per le commissioni che hanno chiuso. questo potrebbe costringere le commissioni a rivedere gli esiti. l'iter sarà ancora lungo

      Elimina
    2. Tutta l'architettura di questo concorso, inclusi i controlli e le verifiche hanno un unico obiettivo.... postecipare quando più è possibile i risultati e il conseguente meccanismo di impegno di spesa.

      Elimina
  9. http://www.repubblica.it/rubriche/la-scuola-siamo-noi/2013/09/29/news/decreto_carrozza-67496909/?ref=HREC1-2

    la carrozza si fa bella col decreto scritto sei mesi fa da profumo, poi messo nel freezer e ora uscito senza cambiare una virgola.
    a parte questo, degno di nota il riferimento alla misera quota premiale del 2,5% del ffo. non si capisce peraltro da dove il quotidiano tragga tale indicazione, io non l'ho vista nel testo del decreto.
    e in particolare non si capisce come anche tale minima quota possa essere calcolata tenendo conto dei vari elementi in gioco:
    se chiamo uno straniero quanti soldi prendo?
    se aumento la quota di esterni oltre il 20% quanti soldi prendo? e il premio è uguale per chi arriva al 20,1% e per chi arriva al 30%?
    si potrebbe continuare...

    RispondiElimina
  10. http://palermo.repubblica.it/cronaca/2013/09/30/news/concorsi_truccati_all_universit_due_docenti_ai_domiciliari-67564334/?ref=HREC1-6

    ma dai, veramente alcuni concorsi sono stati pilotati per far vincere candidati predefiniti? E io che pensavo che molti figli/parenti di personaggi "illustri" del mondo accademico si fossero guadagnati il posto per soli meriti.
    Anche la prassi di consigliare ad altri candidati di starsene a casa sembra una novità, io credevo che alcuni concorsi ad un solo candidati fossero dovuti alla pigrizia di molti.

    RispondiElimina
  11. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

    RispondiElimina
  12. http://www.roars.it/online/il-colpo-di-coda-degli-ssd/

    per i roarsiani precari e rti sarebbero entrambi poveri... no comment

    RispondiElimina
  13. http://www.repubblica.it/scuola/2013/10/05/news/denunciati_cinque_saggi_di_letta_hanno_truccato_i_concorsi-67923565/?ref=HRER1-1

    Ma esistono o sono esistiti anche concorsi non pilotati?

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Si possono pilotare, ma si può anche intervenire [se ci fosse un Segretario di Commissione esterno, dipendente da un'Autorità di Garanzia della Qualità Accademica, si potrebbe fare sempre come ha fatto questo Commissario spagnolo]:

      "[...] Come si può dedurre chiaramente dalla mia dichiarazione, all’interno della Commissione sono stati formati due collegi. Il primo, composto da tutti i Commissari, compreso il Commissario OCSE, ha funzionato normalmente nelle riunioni, (sia quelle in cui in cui tutti Commissari erano fisicamente presenti, sia in quella telematica). Dall'altra parte, nei periodi a cavallo delle sedute, periodo nel quale nessun collegio dovrebbe funzionare, s’è formato un altro collegio, le cui caratteristiche non conosco, così come non conosco i procedimenti di adozione d’iniziative o decisioni che il Presidente ha trasmesso dopo la Commissario OCSE. [...]”

      http://www.ilfattoquotidiano.it/2013/10/06/scandalo-universita-denuncia-del-commissario-ocse-concorsi-in-mano-a-comitato-occulto/734542/

      "[...] Il ministero prende atto della sua lettera, nomina un nuovo commissario Ocse e il concorso, grazie alla sua denuncia, viene completamente rimodulato. Due senatori, Francesca Puglisi (Pd) e il cofirmatario Francesco Palermo, professore universitario e parlamentare di Aut (Svp, Uv, Patt, Upt), presentano un’interrogazione parlamentare, chiedendo lumi al governo, che nel frattempo ha rimesso in moto il concorso. “In Italia – commenta Puglisi – bisogna incrementare la cultura della trasparenza e del merito: purtroppo, anche con la riforma Gelmini, si rischia di perpetrare antichi vizi. Credo che il ministro Carrozza, nel caso della denuncia avanzata da Balaguer, abbia agito con grande rigore e chiarezza”."

      Elimina
  14. Cari ragazzi, eccomi di nuovo per un commento sulla "bella" notizia de "Il Fatto Quotidiano" di oggi circa quanto emerso riguardo all' ASN, procedura che, personalmente, in uno dei miei primi interventi definii subito "abilitazione baronale" ricevendo le contestazioni di "insorgere". Francesco Palermo conclude affermando che "... per il reclutamento nell’università, il sistema segue da sempre una logica di cooptazione che, con la riforma Gelmini, purtroppo indossa soltanto un vestito diverso...". Modestamente, credo che ciò confermi le mie previsioni e la validità delle mie critiche al sistema di reclutamento introdotto dalla legge Gelmini, anche se forse per Voi (in quanto sostenitori del percorso RTD B + abilitazione) una notizia come quella riportata da "Il Fatto" può essere scomoda. L' evento denunciato riguarda una singola Commissione solo perché un commissario OCSE ha avuto la correttezza di dimettersi e denunciare la porcata cui stava assistendo, ma, conoscendo il costume italico, in quante altre Commissioni si sono verificate porcate che non sono state (ancora) denunciate...un problema antropologico (legato al costume italico) come la cooptazione-spartizione baronale non poteva essere certamente risolto introducendo la procedura di abilitazione, che, a mio parere (ora confortato dalla notizia su "Il Fatto"), nasconde la spazzatura, ma potrebbe essere superato soltanto rendendo la cooptazione non più conveniente, cioè ponendola in contrasto con le esigenze di sopravvivenza. Ricordo, in proposito, di aver proposto il sistema britannico di reclutamento abbinato ad una severa responsabilizzazione attraverso la leva finanziaria. Vi auguro un buon proseguimento del dibattito

    RispondiElimina
  15. caro euroricercatore,
    che vuoi che ti dica, che avevi ragione?
    è ovvio che il sistema non poteva e non può eliminare certi comportamenti e certe pratiche consolidate. nessuno del resto lo ha mai pensato.
    il punto era - ed è - semplicemente questo: l'abilitazione (con le sue soglie più o meno oggettive) aiuta a scremare più e meglio di prima?
    secondo me nei settori bibliometrici probabilmente la risposta è sì.
    ovviamente non è sufficiente.

    RispondiElimina
  16. http://www.stampa.cnr.it/RassegnaStampa/13-10/131006/26PQXH.tif

    la parola chiave è "endogamia"

    RispondiElimina
  17. http://rassegnastampa.unipi.it/rassegna/archivio/2013/10/07SIG1151.PDF

    qualcosa si muove, lentamente...

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Certo, il populismo. Ti sembra normale che un ateneo si faccia un vanto di non aver rinnovato un contratto di affidamento (sicuramente sottopagato a livelli bestiali) a dei poveretti che magari si facevano in quattro per fare un buon corso, solo perche' degli idioti di studenti pretendevano da professori a contratto lo stesso tempo a disposizione di un professore che magari tiene solo un corso in tutto l'anno, non fa ricerca da quando e' diventato strutturato (se mai ne ha fatta), e promuove tutti al primo appello perche' e' pigro?

      Elimina
    2. Per inciso, sono due gli effetti che questo approccio avra'. Chi stoicamente continuera' a fare un buon corso, senza mettere 30 politico a tutti, sara' penalizzato. Chi fara' buon viso a cattivo gioco, smettera' di colpo di fare un buon corso e di essere severo ma giusto, ed iniziera' a ridurre al minimo sindacale gli argomenti fatti e al di sotto del minimo sindacale quelli chiesti all'esame.
      Risultato: i nostri studenti, anche quelli piu' promettenti, verranno fuori dall'universita' che non sanno NULLA. E gli studenti migliori andranno all'estero perche' la laurea italiana varra' meno di zero.

      Elimina
    3. I questionari sulla qualità della didattica vengono compilati prima degli esami.
      Visto che un professore deve fare lezione a me pare palese che oltre alla ricerca andrebbe valutata anche la didattica. Mi pare altrettanto chiaro che questa deve essere valutata dagli studenti, visto che sono loro a pagare per avere un servizio.
      Purtroppo in Italia si pensa sempre e solo ai professori e mai agli studenti.

      Elimina
    4. Michele, e' un attimino piu' complicato di cosi'. Se fosse un servizio da erogare agli studenti, la maggior parte di questi chiederebbero direttamente la laurea, senza necessita' di fare esami. Al massimo, la laurea diventerebbe un bell'attestato di partecipazione. Il servizio che i docenti compiono e' innanzitutto alla comunita', il loro compito e' formare giovani che padroneggino certi argomenti, e verificare che questi siano davvero formati.

      Elimina
  18. Marc risparmiamoci i voli pindarici.
    Agli studenti presenti a lezione viene dato, prima degli esami, un questionario. Non c'è nessun pericolo di 30 e lode in cambio di valutazioni positive.
    Il questionario, accanto a domande sulla chiarezza delle lezioni, contiene quesiti decisamente pratici tipo: il docente viene a lezione o delega qualcun altro? È puntuale? È disponibile a fornire chiarimenti? È presente alle consulenze? Il materiale didattico fornito è utile?
    La comunità non è in pericolo. Non per questo almeno.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Michele, evidentemente non capisci o fai finta di non capire. Tu sei convinto che gli studenti abbiano interesse a rispondere in modo corretto e piuttosto non abbiano interesse a dare fastidio al docente che, notoriamente, mette voti bassi o è severo all'esame, o anche solo al docente che spiega argomenti in maniera più completa e quindi obbliga gli studenti a studiare di più? Se è così, sei un ingenuo. NON è compito degli studenti controllare che un docente sia puntuale e disponibile, e che fornisca materiale adatto (soprattutto visto che non hanno le competenze per giudicare!) Le università fanno a scaricabarile perché non sono in grado di dare l'incarico ad un ispettore o un supervisore. Ma bisogna essere dementi per pensare che un giudizio espresso con un questionario dato a tutti gli studenti di un corso dia risultati attendibili. Questa idiozia dei questionari è stata tentata anche in altri Paesi ed ho conoscenza diretta di casi in cui è andata esattamente come ti ho detto, mentre non mi è capitato una sola volta di sentire qualcuno che abbia detto: "ah, bravi gli studenti, sono stati corretti e precisi".

      Elimina
  19. Come molti altri giudizi di questo tipo, i quistionari di "customer satisfaction" non vanno accolti in modo automatico.
    Un'istituzione universitaria seria utilizzerebbe parecchio anche il giudizio dei pari, inviati di sorpresa ad ascoltare le lezioni frontali de' colleghi.

    RispondiElimina
  20. certo ora avremo under 40 da premio nobel, CV incredibili, preparazione ottima ottimi ricercatori ed ottimi docenti, ma precari, e licenziabili dall'oggi al domani. Dall'altra parte over 40 con il culo al caldo a vita entrati con paraculo di qualcuno (concorsi locali blindati) etc. etc.
    Purtroppo la meritocrazia ha la data di nascita.

    RispondiElimina
  21. http://rassegnastampa.unipi.it/rassegna/archivio/2013/10/08SIF2045.PDF

    RispondiElimina
  22. Il Popolo della Volontà.

    http://www.ilfattoquotidiano.it/2013/10/08/universita-concorsi-riservati-a-un-popolo-di-volontari/736638/

    RispondiElimina
  23. in riferimento all'articolo del Fatto, alcuni sostengono che il creditore sia e sia stato un fesso e che ora prenda armi e bagagli e si levi dalle palle lasciando spazio a chi viene da altre terre.
    Chi ha ragione e chi ha torto? Di certo ci sono sfruttatori e sfruttati, per cui se reset sia ok, ma che sia per tutti, non solo per chi avanza crediti maturati a pane e cipolla!

    RispondiElimina
  24. basta, bisogna smettere di lavorare gratis.
    al parlamento il compito di abolire i cultori della materia, ai precari quello di difendere la propria dignità e i propri diritti.
    gratis non si lavora!
    mettiamoci in testa che finché saremo disposti a ricoprire incarichi che non ci spettano e senza compenso continueremo ad essere sfruttati e il sistema potrà fare a meno di reclutarci

    RispondiElimina
    Risposte
    1. assolutamente d'accordo. Piuttosto meglio andare a cogliere pomodori (con relativa retribuzione), meglio ficcarselo in testa

      Elimina
  25. Dove? In Svezia, in Spagna o in qualche paese anglosassone dove il merito è merito di chi fa veramente ricerca?
    Mi chiederei piuttosto dove sono i 20000 precari, perché un blog dedicato ai precari veda un commento ogni 5-10 gg, dov'è il problema?

    RispondiElimina
  26. La maggior parte dei Precarj è occupata a leccare o a mettersi in salvo come può.
    Non esistendo più la nozione di Unione Trasversale (= Sindacato) per ottenere buone politiche pubbliche di settore, siamo allo squaglio.

    RispondiElimina
  27. renzino se non c'è un sindacato che faccia il sindacato la colpa è dei precari, o dei sindacalisti (vedi flc) che hanno altri interessi da tutelare?

    a parte questo segnalo tagli al turnover nella manovra di stabilità, alegriaaaaa

    RispondiElimina
    Risposte
    1. La risposta ha elementi complessi ed elementi più semplici. Cominciamo dai fondamenti.

      Il Sindacato, nel settore Universitario, è di per sé molto debole, per il semplice fatto che non esiste il Quid per cui esiste, in via generale, altrove, e cioè la Fare la Contrattazione Collettiva. Infatti, come è noto, il personale docente e di ricerca è diviso in due categorie principali nelle quali, per opposti motivi, il Sindacato non può mettere becco in merito al proprio ruolo tradizionale: gli Accademici Incardinati, e i Precarj.

      I primi sono funzionari pubblici, il cui stato giuridico è determinato in toto dalla legge. Non essendoci contratto di lavoro, i Sindacati esistono solo in forma residuale per organizzare la difesa collettiva delle tutele già previste per legge, e come "piccola lobby" di pressione sul sistema politico o sui vertici accademici.

      I secondi non sono quasi mai lavoratori dipendenti (tranne i "nuovi" RTD, peraltro figure molto "tipizzate" dalla legge come gli Incardinati) e quindi, in quanto lavoratori atipici (nello specifico assimilabili alle tipologie co.co.co. e co.pro.), non possono neanche loro organizzarsi per vertenze collettive. Se aggiungiamo che la minaccia di sciopero è in questo caso sempre una pistola ad acqua, comprendiamo come l'Unione Trasversale de' Precarj non ha basi materiali per realizzarsi (e, per dirla tutta, inventarono il "terzo genus" anche proprio per evitare ciò, quei furboni de' Potenti).

      Elimina
    2. La mia impressione è che i sindacati abbiano come unico obiettivo la difesa dei privilegi acquisiti di una porzione sempre più piccola di lavoratori. Dei precari, non solo in campo universitario, se ne infischiano bellamente. Dopotutto dopo decenni di concertazione con questa classe politica, è difficile aspettarsi di meglio. A partire dagli anni 80 il sindacato si è strenuamente dedicato alla arrogante pretesa di diritti e privilegi, conducendo direttamente alla reinstaurazione della moderna schiavitù che vediamo oggi.
      V.

      Elimina
    3. I tagli al turnover non dovrebbero riguardare l'università. Inoltre nella manovra ci sono +150 milioni al FFO. Briciole, ma meglio briciole in più che in meno.

      Elimina
  28. i sindacati possono (e devono) esercitare un ruolo nelle questioni attinenti ai contratti, alle condizioni di lavoro e alle retribuzioni. Ma non dovrebbero metter becco nelle questioni scientifiche, come la valutazione della ricerca ad esempio.

    RispondiElimina
  29. i tagli al turnover riguardano l'università, non ci sono dubbi

    RispondiElimina
  30. e le 'briciole' in più reintegrano la metà del taglio di monti: -300 +150= -150

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ancora con questa storia? I tagli sono del governo Berlusconi a valere sui FFO 2011, 2012 e 2013. Monti ha reintegrato di +100 il FFO 2013, ora Letta di +150 il FFO 2014 (non c'è una differenza enorme). Di questo passo fra 10 anni torniamo ai livelli pre-Berlusconi (senza adeguamento all'inflazione)...

      Elimina
    2. letta aggiunge 150 milioni ora, però nel frattempo taglia il turnover (e di conseguenza l'ffo). quindi con una mano da 150, con l'altra toglie 182.
      risultato: -32

      Elimina
  31. sarebbe opportuno un post o commenti sul nuovo FFO; tante risorse, quali regole? (Chiamate dirette, Montalcini 'nazionale')...che ne pensate?

    RispondiElimina
  32. Risposte
    1. Se per te 819 milioni di euro come suddivisione di quota premiale sono pochi in questo momento storico allora hai ragione. Con il 66% sulla base di criteri finalizzati a premiare la qualità della ricerca scientifica... Per il Nostro derelitto Paese già un passo in avanti mica da poco.

      La domanda vera è cercare di capire come potranno essere spesi. Se, per legge (unico modo possibile adesso in Itaglia), si comincia a far capire che se spendi male hai meno risorse, vedrai come si comincia a rigare...

      Elimina
  33. ecco qui il riferimento preciso: http://www.leggioggi.it/2013/10/16/legge-di-stabilita-2014-il-testo-completo-approvato-dal-governo/
    a p. 41, riquadro a destra.

    "RIDUZIONE FFO
    I risparmi indicati sono comprensivi delle economie relative al settore università per 28 mln per l’anno 2016, 70 mln di euro per l’anno 2017 e 84 mln di euro a decorrere dall’anno 2018, in relazione alle quali va prevista una contestuale riduzione del FFO."

    questo fa riferimento ai risparmi ottenuti da riduzione del turnover, e al conseguente taglio ffo.

    RispondiElimina
  34. era previsto il ritorno al 100% dal 2016, ma il turnover invece scende. 60% per l’anno 2016, 80% per 2017

    RispondiElimina
  35. e solo quest'anno abbiamo perso 800 punti organico: ci si potevano fare 1600 rtda o 1142 tdb, così giusto per dare un'idea.
    coi nuovi tagli perderemo altre migliaia di posti in pochi anni

    RispondiElimina
  36. Nle 2014 il decreto del fare ello scorso giugno aveva fissato il turnover al 50% per l'università.
    Rimane 50% nel 2014 e 2015, 60% nel 2016, 80 nel 2017?

    RispondiElimina

  37. solo che visto che nel 2016 doveva tornare - in base alla legge - al 100% questo è un taglio del 40 nel 2016 e del 20 nel 2017

    RispondiElimina
  38. Certo che sì! Tutto chiaro, grazie!

    RispondiElimina
  39. è finita...ora le università non dovrebbero più bandire posti per dottorati, assegni, assegni etc. Gli atenei sono pieni di persone che si grattano, tecnici che devono farsi passare la giornata ed amministrativi campioni mondiali di solitari. Che portino avanti loro la ricerca.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. E' il risultato del modello "premiopunitivo" applicato ad un sistema che non è stato concepito per rispondere a quelle sollecitazioni. Risultato: si dovranno tagliare dottorati, assegni, biblioteche, laboratori, ecc. insomma il potenziale di cambiamento (anche eventualmente su un passato negativo), ma rimarranno intonsi i baronazzi e i loro passati intrallazzi.

      Elimina
  40. meglio che rimangano loro con i loro figli, i loro nipoti e i loro amici.....almeno così nessuno verrà più preso in giro!!

    RispondiElimina
  41. questo non lo conoscevo... un po' vecchio pero'...
    http://www.plosone.org/article/info%3Adoi%2F10.1371%2Fjournal.pone.0021160

    RispondiElimina
  42. I "contingenti assunzionali" distribuiti alle Università: sorpresine poco precarie.

    http://www.flcgil.it/universita/distribuiti-i-punti-organico-2013-agli-atenei.flc

    Commenti: chi ci perde e chi ci guadagna.

    http://www.roars.it/online/il-robin-hood-al-contrario-del-d-m-punti-organico-2013/

    RispondiElimina